Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto... more Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada.
PoSTfazione di luca greccHi Questo volume raccoglie gli scritti più recenti di enrico Berti su un... more PoSTfazione di luca greccHi Questo volume raccoglie gli scritti più recenti di enrico Berti su una tematica a lui molto cara, ossia la «filosofia pratica». Quest'ultima costituisce una espressione che si ritrova, per la prima volta, in aristotele (Metafisica ii 1, 993 b 20-21) 1. essa indica un sapere-il termine philosophia è spesso, dallo Stagirita, utilizzato come sinonimo di scienza, episteme, ad indicare una conoscenza delle cause, ossia dei principi, delle ragioni per cui le cose stanno in un certo modo-di tipo non teoretico, ossia finalizzato alla mera conoscenza (theoria), bensì appunto pratico, ossia finalizzato all'azione (praxis). La filosofia pratica, come la filosofia teoretica, è un sapere veritativo, ma la sua conoscenza interessa non in sé, bensì in vista di altro, ovvero di una determinata azione etica, che deve anche essere una buona azione (eupraxia), la quale deve rendere migliore colui che agisce 2. Per questo motivo la filosofia pratica di matrice aristotelica, cui Berti si ispira, non va confusa con la più moderna filosofia della prassi, o con qualunque altra etica dei costu-1 aristotele utilizza più volte, soprattutto nell'Etica Nicomachea e nella Politica, anche l'espressione episteme politike, ossia "scienza politica", in maniera sostanzialmente sinonimica. 2 «il fine della filosofia pratica è la perfezione dell'uomo stesso» (e. Berti, Filosofia pratica, Guida, napoli, 2004, p. 9).
Collana diretta da Luca Grecchi Prometeo legato alla colonna con Atlante che regge il cielo, VI s... more Collana diretta da Luca Grecchi Prometeo legato alla colonna con Atlante che regge il cielo, VI secolo a.C. «ıpou gàr 'scùV suzugoüsi kaì díkh, poía xunwrìV tÖnde karterwtéra;». «Infatti, dove forza e giustizia sono allo stesso giogo, quale coppia è più valorosa di questi?».
Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto... more Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada.
Da secoli siamo abituati a pensare alla nascita della filosofia solo con la sua prima comparsa su... more Da secoli siamo abituati a pensare alla nascita della filosofia solo con la sua prima comparsa sul terreno, in Grecia, nel vi secolo a.C. È verosimile, invece, che il suo albero abbia radici molto più antiche, da ritrovare nella Creta minoica del xx secolo a.C. A partire da quel momento, grazie a un lungo processo che coinvolse la cultura micenea, l'epoca omerica e le prime fondazioni di poleis dell'VIII secolo a.C. in Magna Grecia e in Sicilia, la filosofia iniziò a radicarsi sino a fiorire, in forma scritta, in epoca presocratica. A differenza di quanto a lungo si è creduto, infatti, verosimilmente i palazzi della Creta minoica non furono sede di un potere imperiale dinastico, bensì dei veri e propri centri di coordinamento politico, economico e culturale: in questi aggregati urbani, per la prima volta nel mondo greco, si costituì una delle civiltà più armoniche della storia. Da questa esperienza originaria attinse continuamente il pensiero greco, sino a favorire nel tempo la nascita della polis, luogo in cui la philosophia trovò la propria prima espressione scritta a noi rimasta.
Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto... more Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada.
PoSTfazione di luca greccHi Questo volume raccoglie gli scritti più recenti di enrico Berti su un... more PoSTfazione di luca greccHi Questo volume raccoglie gli scritti più recenti di enrico Berti su una tematica a lui molto cara, ossia la «filosofia pratica». Quest'ultima costituisce una espressione che si ritrova, per la prima volta, in aristotele (Metafisica ii 1, 993 b 20-21) 1. essa indica un sapere-il termine philosophia è spesso, dallo Stagirita, utilizzato come sinonimo di scienza, episteme, ad indicare una conoscenza delle cause, ossia dei principi, delle ragioni per cui le cose stanno in un certo modo-di tipo non teoretico, ossia finalizzato alla mera conoscenza (theoria), bensì appunto pratico, ossia finalizzato all'azione (praxis). La filosofia pratica, come la filosofia teoretica, è un sapere veritativo, ma la sua conoscenza interessa non in sé, bensì in vista di altro, ovvero di una determinata azione etica, che deve anche essere una buona azione (eupraxia), la quale deve rendere migliore colui che agisce 2. Per questo motivo la filosofia pratica di matrice aristotelica, cui Berti si ispira, non va confusa con la più moderna filosofia della prassi, o con qualunque altra etica dei costu-1 aristotele utilizza più volte, soprattutto nell'Etica Nicomachea e nella Politica, anche l'espressione episteme politike, ossia "scienza politica", in maniera sostanzialmente sinonimica. 2 «il fine della filosofia pratica è la perfezione dell'uomo stesso» (e. Berti, Filosofia pratica, Guida, napoli, 2004, p. 9).
Collana diretta da Luca Grecchi Prometeo legato alla colonna con Atlante che regge il cielo, VI s... more Collana diretta da Luca Grecchi Prometeo legato alla colonna con Atlante che regge il cielo, VI secolo a.C. «ıpou gàr 'scùV suzugoüsi kaì díkh, poía xunwrìV tÖnde karterwtéra;». «Infatti, dove forza e giustizia sono allo stesso giogo, quale coppia è più valorosa di questi?».
Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto... more Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada.
Da secoli siamo abituati a pensare alla nascita della filosofia solo con la sua prima comparsa su... more Da secoli siamo abituati a pensare alla nascita della filosofia solo con la sua prima comparsa sul terreno, in Grecia, nel vi secolo a.C. È verosimile, invece, che il suo albero abbia radici molto più antiche, da ritrovare nella Creta minoica del xx secolo a.C. A partire da quel momento, grazie a un lungo processo che coinvolse la cultura micenea, l'epoca omerica e le prime fondazioni di poleis dell'VIII secolo a.C. in Magna Grecia e in Sicilia, la filosofia iniziò a radicarsi sino a fiorire, in forma scritta, in epoca presocratica. A differenza di quanto a lungo si è creduto, infatti, verosimilmente i palazzi della Creta minoica non furono sede di un potere imperiale dinastico, bensì dei veri e propri centri di coordinamento politico, economico e culturale: in questi aggregati urbani, per la prima volta nel mondo greco, si costituì una delle civiltà più armoniche della storia. Da questa esperienza originaria attinse continuamente il pensiero greco, sino a favorire nel tempo la nascita della polis, luogo in cui la philosophia trovò la propria prima espressione scritta a noi rimasta.
Le parole del titolo assegnato alla mia relazione-problematicità, metafisica, umanesimo-sono, nel... more Le parole del titolo assegnato alla mia relazione-problematicità, metafisica, umanesimo-sono, nell'opera di Berti, molto presenti e fra loro collegate, soprattutto le prime due. La parola "problematicità" descrive in particolare, per il Nostro, il tratto essenziale dell'esperienza 1. Nella vita in effetti, come Berti rilevava spesso, tutto crea problema (il dolore, la malattia, il dubbio, la morte, ecc.), ma siccome, sul piano concettuale, lo stesso concetto di "problema" non si pone senza il concetto correlato di "soluzione", e poiché ogni problema, se è realmente tale, pone l'esigenza di trovare una soluzione (in filosofia, diceva Enrico, non si cerca mai tanto per cercare, ma si cerca solo per trovare, indipendentemente dal fatto che poi ci si riesca o meno), il compito della filosofia-così come, su altro versante, delle scienze-è quello di cercare continuamente soluzioni ai problemi principali dell'essere umano. Il problema principale, per l'aristotelico Berti, è sul piano teoretico quello relativo ai principi primi del tutto, ossia la ricerca delle cause prime che spiegano ogni cosa, fra cui la nostra esperienza nel mondo. Di tale problema, e di tale soluzione, si occupa per Berti soprattutto la metafisica, anche nella sua versione "minimale", o "umile", come egli amava definire la propria impostazione. Tale metafisica era caratterizzata in sostanza dalla dimostrazione, necessaria a suo avviso per il superamento della problematicità della esperienza, della esistenza di un piano trascendente di realtà. Come Berti scrive, «riconoscere la problematicità dell'esperienza equivale a riconoscere la necessità di un Principio-cioè di una spiegazione, di una ragione-ad essa trascendente» 2. Berti riprese in effetti, nella sua metafisica, il nucleo aristotelico alla base delle principali prove dell'esistenza di Dio utilizzate nella storia della filosofia 3. Siccome per Berti l'esperienza è problematica, ma non tutto può essere problema, oc-1 Su questo punto rimando, fra i vari luoghi possibili di citazione, al meno noto E. Berti, Incontri con la filosofia contemporanea,
Un profilo filosofico il 5 gennaio 2022, a 86 anni, si è spento Enrico Berti, dopo una vita dedit... more Un profilo filosofico il 5 gennaio 2022, a 86 anni, si è spento Enrico Berti, dopo una vita dedita, fino agli ultimi giorni, all'insegnamento e alla ricerca filosofica. realizzare un profilo di questo studioso si presenta, per chi scrive, compito difficile, sia per l'amicizia pluriennale che ha caratterizzato i nostri rapporti 1 , sia soprattutto in quanto Berti rappresenta uno degli ultimi filosofi del nostro Paese caratterizzato da un profilo pressoché completo. Utilizzo non a caso la parola "filosofo", che andrebbe generalmente usata con parsimonia. Berti è stato infatti, al contempo, sia uno storico della filosofia, sia un teoretico originale, sia un pensatore etico-politico: non vi è ambito, insomma, della filosofia, per come elaborata nel contesto classico, cui egli sia stato estraneo. Farò talvolta riferimento, per questa sintesi, all'unica monografia a oggi esistente sul suo pensiero, ovvero il mio Il pensiero filosofico di Enrico Berti (Petite Plaisance, Pistoia 2013, con introduzione di carmelo Vigna e postfazione dello stesso Berti), al quale rinvio anche per una bibliografia completa dei suoi scritti, per quanto aggiornata al 2012. Sono facilmente rinvenibili, in rete, i dati principali del curriculum accademico di Berti, iniziato all'Università di Padova con la laurea nel 1957 e il successivo perfezionamento sotto la guida del suo amato maestro, Marino Gentile, fino al 1963. nel 1965 divenne professore ordinario di Storia della filosofia antica all'Università di Perugia per poi passare, nel 1969, alla cattedra di Storia della filosofia nella medesima Università, e dal 1971 all'Università di Padova, fino al pensionamento e alla nomina a Professore emerito nel 2010. riportare anche solo una parte dei suoi prestigiosi incarichi istituzionali (Presidente dal 1983 al 1986, e dal 1995 al 1998, della Società Filosofica italiana, Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei, e molti altri) sottrarrebbe ingiustamente spazio a un ricordo che, conoscendolo, Enrico desidererebbe prevalentemente filosofico. Procedo allora analizzando uno a uno i tre campi filosofici-Storia, teoria, Etica-in cui egli si è
VITA 26 la filosofia come vita pensata pensata Rivista di filosofia «Corpo io sono in tutto e per... more VITA 26 la filosofia come vita pensata pensata Rivista di filosofia «Corpo io sono in tutto e per tutto, e null'altro. Il corpo è una grande ragione. Dietro i tuoi pensieri e sentimenti, fratello, sta un possente sovrano, un saggio ignoto-che si chiama Sé. Abita nel tuo corpo, è il tuo corpo» (Nietzsche, Così parlò Zarathustra, «Opere», Adelphi, vol. VI/1, p. 34).
This paper aims to examine Multifocal Approach, a new philosophical paradigm elaborated mainly b... more This paper aims to examine Multifocal Approach, a new philosophical paradigm elaborated mainly by Maurizio Migliori and Arianna Fermani (University of Macerata). Multifocal Approach pays particular attention to the complexity of reality, and, in particular, shows the implicit presence of this paradigm in the ancient philosophers, in primis the Sophists, Plato and Aristotle. This paper proposes a theoretical constructive criticism of Multifocal Approach. The author basically agrees with the new paradigm, but believes that it should be better integrated with Aristotle’s thought, with special regard to the theory of definition and that of causality.
il giogo 99 Collana diretta da Luca Grecchi Prometeo legato alla colonna con Atlante che regge il... more il giogo 99 Collana diretta da Luca Grecchi Prometeo legato alla colonna con Atlante che regge il cielo, VI secolo a.C. «ıpou gàr 'scùV suzugoüsi kaì díkh, poía xunwrìV tÖnde karterwtéra;». «Infatti, dove forza e giustizia sono allo stesso giogo, quale coppia è più valorosa di questi?». Eschilo, Frammento 267-268. «tòn páqei máqoV qénta kuríwV êcein». «Solo il vero sapere ha potenza sul dolore». Eschilo, Agamennone, 177-178. «xumjérei swjroneïn Îpò sténei». «È utile recuperare sapienza nel dolore». Eschilo, Eumenidi, 520. «Kaí mÈn sú g´oûpw swjroneïn "pístasai». «Eppure tu ancora non sai esser saggio». Eschilo, Prometeo incatenato, 982. Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada.
RIVISTADIFILOSOFIAVITAPENSATA Anno X N.22 -Maggio 2020 EDITORIALE AGB & GR FilosoFie contemporane... more RIVISTADIFILOSOFIAVITAPENSATA Anno X N.22 -Maggio 2020 EDITORIALE AGB & GR FilosoFie contemporanee 4 TEMI Alberto GiovAnni biuso metaFisiche contemporanee 5 sAnto burGio astrazione, violenza, colonia. Una nota sU eboUssi boUlaga 12 elenA FerrArA nUovi diritti per i minori: la legge 71/17 di prevenzione e contrasto al cyberbUllismo (ii parte) 18 DArio GenerAli la storia della scienza nella scUola di milano 29 lucA Grecchi il rispetto e la cUra. a partire dai greci 35 AnA ilievskA heidegger, the plagiarist? looking For sein unD Zeit in gorizia 41 MAricA MAGnAno sAn lio -MArtA MAriA vilArDo ermeneUtica e verità 46 AnDreA PAce GiAnnottA enattivismo, natUralismo e Fenomenologia 52 roberto Peccenini miti e riti nella scUola italiana: qUando il debito è Formativo (ii parte) 59 serenA sPArtà panopticism. FoUcaUlt and a GAZe at digital society 64 AUTORI Alberto GiovAnni biuso giovanni gentile 70 Giusy rAnDAZZo empedocle di akragas 80 RECENSIONI GiovAnni AltADonnA natUralmente imperFetti 90 Alberto GiovAnni biuso savoca / Ungaretti 94 enrico PAlMA givone. metaFisica della peste 96 Giusy rAnDAZZo balido. la ricerca della verità 99 noeMi scArAntino tempo e materia. Una metaFisica 102 NEES MichelA noce dialettica e/è dialogo. tra FilosoFia e let-teratUra 107 GinevrA roGGero la libertà è donna 112 VISIONI loreDAnA cAvAlieri-Giusy rAnDAZZo banksy/zorro 118 silviA ciAPPinA-Giusy rAnDAZZo tUtto è permesso 122 Giusy rAnDAZZo Franco FasUlo. la divina mania 125 P V
è autore del libro Il concetto di philosophia dalle origini ad Aristotele, edito da Scholé-Morcel... more è autore del libro Il concetto di philosophia dalle origini ad Aristotele, edito da Scholé-Morcelliana: innanzitutto, quale definizione è possibile dare della filosofia? Direi, prima di tutto, che occorre interrogarsi sul fatto se sia o meno possibile dare una definizione della filosofia. In un libro-dialogo di qualche anno fa (Tra teoria e prassi, Petite Plaisance, 2020), composto con l'amico Maurizio Migliori, riflettevamo sul fatto che quasi tutti i manuali di Filosofia, a differenza di quelli delle altre scienze, non definiscono la propria disciplina. Alcuni di essi, addirittura, lasciano intendere che tale definizione è impossibile, in quanto la filosofia, che è un continuo farsi, non potrà mai assumere una forma compiuta, quindi definita. Nel libro esprimo la mia distanza da questa tesi, la quale, oltre che a mio avviso non corretta, ottiene l'indesiderabile effetto di far passare col nome di filosofia ogni contenuto cui si riesce ad applicare questa etichetta, col risultato, a lungo termine, di deformare, nel sentire comune, il nostro amato sapere, il quale ha invece assunto forma compiuta, dunque definita, già con Platone e Aristotele. Da aristotelico quale penso di essere, ritengo sempre opportuno cercare di favorire, nei limiti del possibile, una univocità del linguaggio che superi l'ambivalenza di cui, già in epoca antica, la retorica sofistica faceva largo uso nel rappresentare la realtà. Ad ogni nome, infatti, è bene che sia associato uno ed un solo significato, per evitare confusione. La filosofia, come ogni altro concetto concepito-appunto-dagli esseri umani, è un ente definito, e pertanto va definita, ossia le va data forma compiuta mediante un significato chiaro, se si desidera comprenderla in maniera chiara. Nella Metafisica (1006 b 6-10), lo Stagirita affermava che "se si dicesse che le parole hanno infiniti significati, non sarebbe più possibile alcun discorso: infatti, il non avere un determinato significato equivale a non avere alcun significato; e, se le parole non hanno alcun significato, allora non ha luogo neppure la possibilità di discorso", quindi di pensiero. Perché allora, fino ad oggi, della filosofia non si è quasi mai fornita una definizione esplicita, o comunque non si è mai trovato un accordo su quale sia la definizione più corretta? A mio avviso, per almeno due motivi. Il primo è che la definizione di enti, soprattutto se complessi, è difficile, per cui è facile sbagliare, e nessuno vuole sbagliare, soprattutto oggi. Il secondo motivo è che ogni definizione, una volta formulata, impegna ad essere coerenti, per cui, per fare filosofia, se la si definisce in un certo modo, occorre poi fare quella determinata cosa, non qualunque altra cosa che vagamente le assomigli; ciò riduce molto le possibilità di azione, e pochi nel nostro tempo, anche in campo filosofico, desiderano subire tale riduzione. In ogni caso, per chi-con la tesi della necessità di definire la filosofia-non concorda, dico subito che può cercare di confutare tale tesi, in quanto il metodo
La partecipazione ad ogni sessione consente il riconoscimento di 0,25 CFU alle studentesse e agli... more La partecipazione ad ogni sessione consente il riconoscimento di 0,25 CFU alle studentesse e agli studenti dei corsi di Filosofia e Scienze Filosofiche.
Prof. Luca Grecchi, Lei è autore del libro La filosofia prima della filosofia. Creta, XX secolo a... more Prof. Luca Grecchi, Lei è autore del libro La filosofia prima della filosofia. Creta, XX secolo a.C.-Magna Grecia, VIII secolo a.C. edito da Morcelliana: come può esserci filosofia prima della filosofia?
Dolcezza con Luca Grecchi in dialogo con Claudia Baracchi e Silvia Vegetti Finzi incontro gratuit... more Dolcezza con Luca Grecchi in dialogo con Claudia Baracchi e Silvia Vegetti Finzi incontro gratuito su Philo Zoom e in presenza nella sede di Philo Presentazione di: Dolcezza, di Luca Grecchi (Mursia 2021) "Viviamo in tempi amari, dove la natura è minacciata di estinzione, la civiltà di stagnazione, l'umanità di smarrimento. Introdurre, nella crisi di un'epoca, un tema filosofico nuovo, anche se reperibile in varie forme in tutta la storia della cultura, come dolcezza, costituisce un atto di creatività e di coraggio. Luca Grecchi lo ha compiuto nella consapevolezza che il repertorio della filosofia classica contenga un patrimonio di sapienza e di saggezza quanto mai necessario a rimettere in moto una capacità di pensare e di agire che si dimostri all'altezza di quella che Dante definisce la nostra semenza". (Silvia Vegetti Finzi, dall'Introduzione a Dolcezza).
Sulla piattaforma Virtual Classroom del Politecnico (BBB)-il link sarà comunicato via mail alle 1... more Sulla piattaforma Virtual Classroom del Politecnico (BBB)-il link sarà comunicato via mail alle 17:00 29 maggio 2020 ore 17:30-ONLINE
ITI Histoire, sociologie, archéologie et anthropologie des religions HiSAAR Re-structurations rel... more ITI Histoire, sociologie, archéologie et anthropologie des religions HiSAAR Re-structurations religieuses. Transformations internes et interactions externes
Je ne traiterai ici que du contexte hellénique, en particulier celui relatif à l'époque de la nai... more Je ne traiterai ici que du contexte hellénique, en particulier celui relatif à l'époque de la naissance de la philosophie (VI-V siècle), mais aussi de quelques prémices relatives aux époques antérieures. En particulier, j'essaierai de rattacher le thème du sacrifice, qui n'est certainement pas l'un des plus « pratiqués » dans le domaine philosophique, à la naissance de la philosophie. Je chercherai de montrer comment entre ces deux contenus-le sacrifice et la philosophie-il y a, à mon avis, une relation de discontinuité. Pour ce faire, cependant, quelques réflexions préalables seront nécessaires. Je dirais tout d'abord que le sacrifice-malgré le fait qu'une définition globale du concept est très difficile-, dans presque toutes les cultures où il était pratiqué, constituait substantiellement un acte de soumission au divin, à partir duquel, à travers divers rites, les hommes essayaient d'obtenir une protection en abandonnant quelque chose de cher. Cette modalité est probablement née du fait que, depuis les temps les plus anciens, les hommes ont subi la présence de forces physiques et psychiquesdonc naturelles et humaines-apparemment incontrôlables, ou en tout cas inexplicables. De la même, l'imputation au divin est souvent apparue comme l'explication la plus facile, ce qui a conduit, en quelque sorte, à tenter, par le sacrifice, le contact avec le divin lui-même. Avec le sacrifice, les hommes renoncent à une partie de leur pouvoir, ou à quelque chose de précieux, pour obtenir un regard bienveillant du divin. Pour cette raison, ne peuvent pas être inclus, dans le concept de « sacrifice », des phénomènes tels que l'abattage rituel d'animaux pour la distribution communautaire de viande (puisque la viande n'est pas principalement offerte aux dieux), et pas même des phénomènes tels 1 ITI Histoire, Sociologie, archéologie et anthropologie des religions Hisaar, Restructurations religiouses. Transformations internes et interactions externes.
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