La mia tesi si interroga sulla posizione della donna rispetto allo sguardo nel cinema e sulla rel... more La mia tesi si interroga sulla posizione della donna rispetto allo sguardo nel cinema e sulla relazione che si stabilisce con la spettatrice. Il mio studio tiene conto di fattori come razza e orientamento sessuale ed esamina materiali eterogenei appartenenti alla Cultura Visuale. La tesi si struttura in tre parti: la prima parte si concentra sulla donna come oggetto passivo dello sguardo. Mi sono concentrata soprattutto sulla teoria di Laura Mulvey, secondo la quale la donna nel cinema classico è oggetto dello sguardo e la spettatrice è in grado di appropriarsi dello sguardo identificandosi con un personaggio maschile portatore della visione. La seconda parte tratta di teorie che vedono la donna sullo schermo e la spettatrice come soggetti di uno sguardo attivo. Queste teorie espongono anche modalità di identificazione e di piacere alternative rispetto a quelle postulate da Laura Mulvey. La terza parte esamina l'influenza di genere, razza e orientamento sessuale sulla produzione cinematografica. Si presentano le strategie che le minoranze attuano nei confronti di rappresentazioni filmiche che non le rappresentano o che le rappresentano in maniera degradante. Si presentano inoltre esempi di auto-rappresentazione con cui le minoranze riescono a ricreare l'immagini di loro stesse e contrapporsi a una cultura che le discrimina e che le rende invisibili.
La mia tesi si interroga sulla posizione della donna rispetto allo sguardo nel cinema e sulla rel... more La mia tesi si interroga sulla posizione della donna rispetto allo sguardo nel cinema e sulla relazione che si stabilisce con la spettatrice. Il mio studio tiene conto di fattori come razza e orientamento sessuale ed esamina materiali eterogenei appartenenti alla Cultura Visuale. La tesi si struttura in tre parti: la prima parte si concentra sulla donna come oggetto passivo dello sguardo. Mi sono concentrata soprattutto sulla teoria di Laura Mulvey, secondo la quale la donna nel cinema classico è oggetto dello sguardo e la spettatrice è in grado di appropriarsi dello sguardo identificandosi con un personaggio maschile portatore della visione. La seconda parte tratta di teorie che vedono la donna sullo schermo e la spettatrice come soggetti di uno sguardo attivo. Queste teorie espongono anche modalità di identificazione e di piacere alternative rispetto a quelle postulate da Laura Mulvey. La terza parte esamina l'influenza di genere, razza e orientamento sessuale sulla produzione cinematografica. Si presentano le strategie che le minoranze attuano nei confronti di rappresentazioni filmiche che non le rappresentano o che le rappresentano in maniera degradante. Si presentano inoltre esempi di auto-rappresentazione con cui le minoranze riescono a ricreare l'immagini di loro stesse e contrapporsi a una cultura che le discrimina e che le rende invisibili.
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Papers by Micol Ferrara
La tesi si struttura in tre parti: la prima parte si concentra sulla donna come oggetto passivo dello sguardo. Mi sono concentrata soprattutto sulla teoria di Laura Mulvey, secondo la quale la donna nel cinema classico è oggetto dello sguardo e la spettatrice è in grado di appropriarsi dello sguardo identificandosi con un personaggio maschile portatore della visione.
La seconda parte tratta di teorie che vedono la donna sullo schermo e la spettatrice come soggetti di uno sguardo attivo. Queste teorie espongono anche modalità di identificazione e di piacere alternative rispetto a quelle postulate da Laura Mulvey.
La terza parte esamina l'influenza di genere, razza e orientamento sessuale sulla produzione cinematografica. Si presentano le strategie che le minoranze attuano nei confronti di rappresentazioni filmiche che non le rappresentano o che le rappresentano in maniera degradante. Si presentano inoltre esempi di auto-rappresentazione con cui le minoranze riescono a ricreare l'immagini di loro stesse e contrapporsi a una cultura che le discrimina e che le rende invisibili.
La tesi si struttura in tre parti: la prima parte si concentra sulla donna come oggetto passivo dello sguardo. Mi sono concentrata soprattutto sulla teoria di Laura Mulvey, secondo la quale la donna nel cinema classico è oggetto dello sguardo e la spettatrice è in grado di appropriarsi dello sguardo identificandosi con un personaggio maschile portatore della visione.
La seconda parte tratta di teorie che vedono la donna sullo schermo e la spettatrice come soggetti di uno sguardo attivo. Queste teorie espongono anche modalità di identificazione e di piacere alternative rispetto a quelle postulate da Laura Mulvey.
La terza parte esamina l'influenza di genere, razza e orientamento sessuale sulla produzione cinematografica. Si presentano le strategie che le minoranze attuano nei confronti di rappresentazioni filmiche che non le rappresentano o che le rappresentano in maniera degradante. Si presentano inoltre esempi di auto-rappresentazione con cui le minoranze riescono a ricreare l'immagini di loro stesse e contrapporsi a una cultura che le discrimina e che le rende invisibili.