Journal Articles by Eleonora Buono
Jevons et l'invention de l'agent économique par Eleonora Buono Scientifique, logicien, et moralis... more Jevons et l'invention de l'agent économique par Eleonora Buono Scientifique, logicien, et moraliste, William Stanley Jevons est l'un des premiers économistes à définir l'agent économique. L'économiste, se demande-t-il, doit-il décrire cet agent ou bien aider les personnes à faire des choix corrects ? William Stanley Jevons (1835-1882) est l'un des théoriciens-avec Léon Walras et Carl Menger-de la théorie marginaliste, qui donne naissance à l'école néoclassique. À travers ce développement, la pensée économique fait une avancée importante vers le modèle de l'agent économique et de la théorie de la valeur contemporains. Jevons a
History of Political Thought, Nov 29, 2023
Studies in history and philosophy of science. Part A/Studies in history and philosophy of science, Jun 1, 2024
This paper takes its cue from an unpublished manuscript by the Victorian polymath William Stanley... more This paper takes its cue from an unpublished manuscript by the Victorian polymath William Stanley Jevons (1835–1882). I elucidate how he attempted to integrate science and religion through natural theology. I argue that Jevons’s manuscript shows that he took the theory of probability to be the most appropriate tool for finding evidence of divine design in natural phenomena. Jevons thus took part in the nineteenth-century natural theology debate, specifically between William Whewell and Charles Babbage. This debate was about both how to interpret the analogy between natural and human contrivances, and about the tools which should be used in
natural theology. After introducing the manuscript, I present Jevons’s religious ideas about Unitarianism and the relationship between chance and design in his writings. I show Jevons’s commitment to natural theology and his idea that humans, due to their finite intellect, should use the theory of probability to investigate divine providence. I then compare Jevons’s position to Whewell’s and Babbage’s Bridgewater Treatises. I show how they had different conceptions of natural theology compared to Jevons, and different ideas about the tools that should be used to investigate natural laws.
Intellectual History Review, 2022
According to the nineteenth-century polymath William Stanley
Jevons, natural phenomena were a se... more According to the nineteenth-century polymath William Stanley
Jevons, natural phenomena were a series of combinations and
permutations. The similarity between Jevons’s account and other
instances of ars combinatoria has already been noticed, although
this topic has never been extensively addressed in the literature.
In this paper, I offer a novel interpretation of Jevons’s logic and
philosophy of science as an art of combinations. Jevons’s position
shall be compared with other theorizers in the ars combinatoria
tradition. This study will show that Jevons’s art of combinations
differed from some of the examples here investigated because he
did not believe that language could refer to the primal
constituents of reality. Rather, his art of combinations relied on
the order of combinations, displaying a syntactical nature.
Consequently, I will argue that Jevons’s logic presents some
relevant similarities to Leibniz’s characteristica. Moreover, this
analysis offers a contribution to the study of Jevons’s logic,
highlighting the ontological implications embedded in his logical
thought.
L’Autrice si propone di tracciare la genealogia della posizione neoliberale, partendo soprattutto... more L’Autrice si propone di tracciare la genealogia della posizione neoliberale, partendo soprattutto dai testi di Gary Becker. Il pensiero economico neoliberale e posto in relazione con la rivoluzione scientifica e l’operazione di matematizzazione della natura che da essa scaturisce. Questo percorso portera poi a Jeremy Bentham, il cui sistema e spesso visto come antesignano degli studiosi neoliberali. Secondo la tesi sostenuta dall’Autrice, il neoliberalismo presenta il proprio sguardo come una neutra e scientifica descrizione del reale, sennonche in tale mossa si annida pur sempre una tendenza normativa. E cosi che gli economisti neoliberali elaborano un sistema che e altresi prescrittivo, proponendo un modello che si pone sul piano politico; modello il quale viene qui designato con il nome di «utopia economica».
Mimesis Journal, 2017
Nel gennaio 2017 il Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards ha dato a Pontedera alcune ... more Nel gennaio 2017 il Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards ha dato a Pontedera alcune rappresentazioni. Dopo avervi assistito, ho tentato di raccogliere i frutti di tale esperienza: da questa esigenza, che è insieme un resoconto e una rielaborazione ex post, è sorto un lavoro autonomo. In successione, le esperienze descritte sono: un primo spettacolo, L'heure fugitive; un secondo spettacolo, The Underground; una sessione di lavoro sul canto vibratorio del gruppo guidato da Thomas Richards; una sessione di canto partecipata, svolta insieme a Open Program, il gruppo guidato da Mario Biagini. Ho articolato la questione in due parti, diferenti per modalità e intento: i quadri e le cornici. Da un lato troviamo i quadri, che sono animati da uno spirito "descrittivo", sicché in essi mi pongo di fronte all'esperienza che ho fatto, e soprattutto al ricordo che ne porto, e cerco di tratteggiarne i contorni. Nella cornice ne propongo un'interpretazione, come un corollario. Le cornici sono dunque il luogo in cui trovano spazio le rilessioni che germinano dal quadro, godendo così di maggiore libertà; in alcun modo pretendono di essere un'esegesi di ciò che si è visto. Quadro e cornice. Dove inisce l'uno e dove comincia l'altro? Siamo presi in un gioco di specchi. L'intento può in efetti essere diverso, ma sul risultato sarei cauta. Non sono invero separabili i due momenti, nelle descrizioni si avverte l'efetto dell'interpretazione in da subito; l'esperienza del quadro viene ridisegnata dalla forma che prende la cornice. Primo quadro: Le donne L'osservatore si siede. Davanti ai suoi occhi, dietro a un arco a tutto sesto, una sala bianca. Voilà: qui si delinea una igura. Una donna, sola, che parla a noi e tra sé e sé. Su di lei scende una fantasticheria; un sogno venuto da lontano. Racconta di come sia scivolata via dal letto dove suo marito continuava a dormire e, mossa da un bisogno vivo, abbia cominciato a leggere un libro di poesie. Così inizia il viaggio. Viene trasportata dalla corrente che scaturisce da quel libro. Le sue parole scandiscono il ritmo del sangue e della voce, le loro voci in lei. Nasce come un'esigenza di compimento, di far divenire reale ciò che non lo è. Un evento, o una rivoluzione. Se tutto accade in una camera solitaria, attorno a lei si disegna lo spazio quando i
La presente analisi indaga la nozione di verità, la quale viene intesa come prassi e codice di co... more La presente analisi indaga la nozione di verità, la quale viene intesa come prassi e codice di comportamento secondo il quale il filosofo giunge a plasmare la propria esistenza. Tale tematica viene affrontata a partire dal pensiero del cinismo antico e del filosofo contemporaneo Carlo Sini, posizioni tra le quali viene instaurato un dialogo; importante strumento di articolazione delle due tesi è la riflessione di Michel Foucault. Coerentemente con la logica del filosofo francese, il criterio secondo il quale consideriamo le differenti figure della verità è quello di ponderarne gli effetti sul comportamento del soggetto. Tale procedere solleva la domanda riguardo la nostra modalità di rapportarci alla verità e alla pratica filosofica.
Keyword
Cinismo; Foucault; Sini; pratica; evento; verità; genealogia; dogmatismo
DOI: http://dx.doi.org/10.13130/2239-5474/3769
NBN: http://nbn.depositolegale.it/urn%3Anbn%3Ait%3Aunimi-11981
Dissertation by Eleonora Buono
Al lm ma a M Ma at te er r S St tu ud di io or ru um m-U Un ni iv ve er rs si it tà à d di i B Bo... more Al lm ma a M Ma at te er r S St tu ud di io or ru um m-U Un ni iv ve er rs si it tà à d di i B Bo ol lo og gn na a
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Journal Articles by Eleonora Buono
natural theology. After introducing the manuscript, I present Jevons’s religious ideas about Unitarianism and the relationship between chance and design in his writings. I show Jevons’s commitment to natural theology and his idea that humans, due to their finite intellect, should use the theory of probability to investigate divine providence. I then compare Jevons’s position to Whewell’s and Babbage’s Bridgewater Treatises. I show how they had different conceptions of natural theology compared to Jevons, and different ideas about the tools that should be used to investigate natural laws.
Jevons, natural phenomena were a series of combinations and
permutations. The similarity between Jevons’s account and other
instances of ars combinatoria has already been noticed, although
this topic has never been extensively addressed in the literature.
In this paper, I offer a novel interpretation of Jevons’s logic and
philosophy of science as an art of combinations. Jevons’s position
shall be compared with other theorizers in the ars combinatoria
tradition. This study will show that Jevons’s art of combinations
differed from some of the examples here investigated because he
did not believe that language could refer to the primal
constituents of reality. Rather, his art of combinations relied on
the order of combinations, displaying a syntactical nature.
Consequently, I will argue that Jevons’s logic presents some
relevant similarities to Leibniz’s characteristica. Moreover, this
analysis offers a contribution to the study of Jevons’s logic,
highlighting the ontological implications embedded in his logical
thought.
Keyword
Cinismo; Foucault; Sini; pratica; evento; verità; genealogia; dogmatismo
DOI: http://dx.doi.org/10.13130/2239-5474/3769
NBN: http://nbn.depositolegale.it/urn%3Anbn%3Ait%3Aunimi-11981
Dissertation by Eleonora Buono
natural theology. After introducing the manuscript, I present Jevons’s religious ideas about Unitarianism and the relationship between chance and design in his writings. I show Jevons’s commitment to natural theology and his idea that humans, due to their finite intellect, should use the theory of probability to investigate divine providence. I then compare Jevons’s position to Whewell’s and Babbage’s Bridgewater Treatises. I show how they had different conceptions of natural theology compared to Jevons, and different ideas about the tools that should be used to investigate natural laws.
Jevons, natural phenomena were a series of combinations and
permutations. The similarity between Jevons’s account and other
instances of ars combinatoria has already been noticed, although
this topic has never been extensively addressed in the literature.
In this paper, I offer a novel interpretation of Jevons’s logic and
philosophy of science as an art of combinations. Jevons’s position
shall be compared with other theorizers in the ars combinatoria
tradition. This study will show that Jevons’s art of combinations
differed from some of the examples here investigated because he
did not believe that language could refer to the primal
constituents of reality. Rather, his art of combinations relied on
the order of combinations, displaying a syntactical nature.
Consequently, I will argue that Jevons’s logic presents some
relevant similarities to Leibniz’s characteristica. Moreover, this
analysis offers a contribution to the study of Jevons’s logic,
highlighting the ontological implications embedded in his logical
thought.
Keyword
Cinismo; Foucault; Sini; pratica; evento; verità; genealogia; dogmatismo
DOI: http://dx.doi.org/10.13130/2239-5474/3769
NBN: http://nbn.depositolegale.it/urn%3Anbn%3Ait%3Aunimi-11981