M. Blancato, P. Militello, D. Palermo, R. Panvini (a cura di ), Pantalica e la Sicilia nelle età di Pantalica (Atti del Convegno Sortino 15-16 dicembre 2017), Padova, pp. 177-201 , 2019
Creta Antica è una Rivista fondata nel 2000 per iniziativa dell'editore Ausilio, prontamente acce... more Creta Antica è una Rivista fondata nel 2000 per iniziativa dell'editore Ausilio, prontamente accettata dal Centro di Archeologia Cretese dell'Università di Catania, nell'alveo della tradizione iniziata da Federico Halbherr nel 1884. Dal 2004 si è proposta come luogo di confronto su temi legati alla Creta di età antica e medievale in tutti i suoi aspetti (archeologia, storia e filologia). Essa accetta pertanto contributi relativi all'edizione di dati materiali, all'analisi metodologica di nuove prospettive di ricerca, alla riflessione storiografica. Coerentemente con tali premesse, Creta Antica favorisce la collaborazione internazionale. Lingue d'uso per i contributi sono quelle correnti nella bibliografia di ambito egeo. Creta Antica è un peer reviewed journal. I contributi, in forma sia elettronica sia cartacea, dovranno essere inviati all'indirizzo sotto indicato. Ogni contributo sarà sottoposto all'esame di due revisori anonimi. Dopo un periodo massimo di due mesi, i revisori invieranno il loro responso al direttore scientifico, che comunicherà il risultato all'autore, accompagnandolo con la relativa documentazione. Per le norme redazionali si vedano le indicazioni nel sito http://www.unict.it/cac-ct/pub/contributi.htm The idea of creating the Journal Creta Antica was proposed in 2000 by the editor Ausilio, promptly accepted by the Centro di Archeologia Cretese of Catania University, following the research tradition established by Federico Halbherr in 1884. From 2004 onwards, however, Creta Antica has established itself as an international forum for the discussion of topics related to the archeology, history and philology of ancient and medieval Crete. Creta Antica accepts contribution that deal with the pubblication of new data and materials, with the analysis of new research methods and perpectives, and with the history of the discipline. Creta Antica therefore warmly welcomes contribution from colleagues around the world, wich can be written in any of the languages currently used in Aegean studies. Creta Antica is a peer-reviewed journal. Contribution, in both electronic and printed formats, should be sent to the address below. Each contribution will be reviewed by two anonymous referees. After a period not exceeding two months, the referees will send their comments to the director of the journal, who will inform the author of his decision together with copies of the reviewers reports.
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Papers by Lucia Arcifa
straightforward.
ISBN 978-88-99751-44-9 - ebook PDF - pp. 262
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Lucia Arcifa - Laura Maniscalco
Il perché di Dopo l’Antico
Contributi
Giovanna Buda
Mascali, una chiesa paleocristiana alla “Nunziatella”
Lucia Arcifa
Rocchicella di Mineo: il sito tra età proto bizantina e età tematica
Roberta Longo
Le produzioni ceramiche di Rocchicella in età bizantina
Clorinda Arezzo, Agata Calabrese, Flavio Ferlito, Sebastiano Lisi,
Maria Turco, Mercedes Turco
Nuove riflessioni sulla tomba alto-medievale di Mazzarrone
Maria Turco
Indagini a Contrada Grammena a Valcorrente di Belpasso
Lucia Arcifa - Maria Turco
L’insediamento altomedievale di Contrada Edera di Bronte
Laura Maniscalco
L’Acropoli di Paternò nel medioevo
Michelangelo Messina
La Collina Storica di Paternò: produzioni locali e ceramiche importate
dal X al XVI secolo
Elisa Bonacini - Michela Ursino
Militello in Val di Catania: indagini archeologiche a S. Maria La Vetere
The challenge of approaching Medieval Sicily with this proposal is to analyse and interpret the materiality of these many 'transitions' on archaeological records.
This session aims to show the main results of those ongoing archaeological and historical works at medieval suburbia and rural sites of Sicily. It is thus intended to update traditional views regarding the evolution of this territory from Late Antique to the Middle Ages by bringing into consideration new data recovered from archaeological excavations undertaken in several sites across Sicily, new information coming from the review of written accounts and new reflections from contrasting both material and documentary records.
In particular, the session will address the following topics:
- Dynamics of rural settlement patterns.
- Suburbium between countryside and city.
- Landscape of power: churches, monasteries and palaces.
- Material culture and economic trajectories beyond the cities.
This session will be therefore a necessary space of discussion between the different European scholars currently engaged in the study of Medieval Sicily in order to compare data, results, methods and new theories.
La recente intensificazione degli studi sulle città altomedievali ha soltanto lambito i centri urbani dell’Isola e, a tutt’oggi, la ricostruzione della genesi e dell’identità della città medievale, nonché dei processi che ne hanno determinato la formazione, resta uno dei tanti desiderata della ricerca isolana. Uno dei tanti ma forse anche il più importante, in considerazione dell’intenso dibattito storiografico che, nell’arco di un trentennio, ha profondamente ridisegnato quel volto della non città –secondo Lellia Cracco Ruggini dimensione insediativa predominante nella Sicilia dalla tardo antichità in poi- assegnando al paesaggio urbano un ruolo ben più importante e di tenuta sostanziale.
L’arco di tempo indicato consente di affrontare il tema delle trasformazioni urbane secondo la prospettiva storiografica più aggiornata che ha sottolineato di recente la necessità di un approccio meno segmentato, in considerazione dell’esistenza di notevoli elementi di continuità tra l’età bizantina e l’età islamica. Una prospettiva che nel caso urbano implica una riflessione su fasi spesso scarsamente documentate, la cui comprensione risulta determinante per l’analisi della fine della città classica e la nascita della città medievale.
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Nella percezione comune, il terremoto del 1693 ha rappresentato un limite insormontabile alla ricostruzione del passato medievale e della prima età moderna del nostro territorio; ad esso si è spesso soliti attribuire la sostanziale ‘invisibilità’ delle stratificazioni medievali nelle architetture, nell’urbanistica, nella strutturazione dell’insediamento. La ricerca archeologica nell’ultimo decennio ha di contro mostrato l’interesse e la rilevanza scientifica di una serie di siti, le cui problematiche consentono di illuminare in modo ampio le dinamiche territoriali dell’isola tra età bizantina, età islamica, età normanna.
Si tratta di indagini che ci aiutano in particolare a comprendere meglio delle fasi tuttora poco conosciute come quella compresa tra l'VIII e IX sec. che vede il diffondersi anche di una nuova tipologia abitativa identificata proprio a seguito delle indagini effettuate a Rocchicella di Mineo e a C.da Edera a Bronte. Allo stesso periodo appartiene anche la basilichetta a tre navate messa in luce a Grammena di Belpasso mentre più antica è la basilica della Nunziatella di Mascali dotata anche di pregevoli pavimenti musivi.
In particolare di grande significato le indagini di scavo effettuate sulla Collina Storica di Paternò, anche per la comprensione della storia delle chiese e dei conventi ivi ospitate. Il ricchissimo materiale rinvenuto ha permesso anche di approfondire la conoscenza delle produzioni ceramiche di IX-X sec.
Accanto alle fasi più propriamente medievali la scelta espositiva ha voluto valorizzare anche i materiali cinque e seicenteschi provenienti dalle indagini effettuate presso il sito monumentale di S.Maria la Vetere di Militello e presso Occhiolà.
La mostra, dunque, si propone di presentare i contesti e ritrovamenti più significativi dell’area, dando spazio ad un arco cronologico, ingiustamente considerato marginale rispetto al passato, greco e romano, ma che costituisce invece parte integrante della stratificazione culturale complessa dei nostri territori.
La selezione dei materiali esposti, già in gran parte restaurati, non è finora stata presentata al vasto pubblico e contribuisce a documentare l’articolato ventaglio di problematiche scientifiche della ricerca post-classica che -ci auguriamo- ancora negli anni a venire, potrà vedere l’impegno congiunto della Soprintendenza e dell’Università di Catania nella prosecuzione delle indagini e nella pubblicazione e divulgazione dei risultati scientifici.