#Bologna , come #Livorno.
Stesse faccia, stessa razza, stesso Greenwashing.
L'unico linguaggio che capiscono gli amici del #PD è quello della cementificazione.
Nuove strade inquinanti, in mezzo al verde, a Bologna
Nuovi moli, nuove piattaforme logistiche tossiche a Livorno.
Precede l'esposizione il racconto terribile di superstiti a stragi nazifasciste.
Ma quelle storie tragiche, dice @SMaurizi agghiaccianti, sono le stesse delle guerre immonde che #Assange ha svelato. #IlPotereSegreto
1/9 Cos'è (davvero) il maschilismo.
Figlia quindicenne mentre torna da scuola riceve le "attenzioni" di due venticinquenni seduti a un dehor.
"Che carina che sei, ti sbatterei contro un muro" fa uno.
L'altro allunga una mano, entrambi si toccano il pube.
Lei allunga il passo
2/9 sconvolta, incapace di reagire.
Viene a casa, lo racconta a me. Le dico che è una cosa orribile e che non deve accettarla mai, ma imparare a difendersi chiedendo aiuto.
Il fatto è che dopo succede anche di peggio, purtroppo.
Chiusa in camera, si confida col suo compagno di
3/9 classe preferito, quello con cui va più d'accordo.
Ritorna ancora più incazzata.
"Lo sai cosa mi ha detto Ale? Mi ha chiesto se però non mi sento un po' ONORATA".
Onorata, capite?
E allora io penso che sia proprio questo sentire il maschilismo vero, ancora più delle molestie.
Sintesi della situa (spoiler: di merda). 1. I padroni del mondo hanno ben chiaro che sul binario dell'alta velocità è in arrivo l'autodistruzione del genere umano.
L'ambiente ormai è spappolato irreversibilmente, anche abbandonando di schianto il sistema che ne è responsabile.
2. Non che ne sarebbero capaci, eh.
I padroni del mondo sanno vedere la natura e le persone solo come "risorse" (vedi le famose HR aziendali).
Insomma, tutta roba da sfruttare dovunque sia, nella logica del capitalismo nella fase imperialista (grazie della dritta, Vlad Ulianov).
3. Ma ai padroni del mondo la cosa non interessa granché, per un paio di motivi.
In primo luogo perché sono abituati a pensare nel breve periodo, al mordi e fuggi, al bisnis rapinoso del vantaggio immediato che scarica i costi altrove, o più tardi, e il resto chi se ne frega.
Ve la faccio + facile. Dalle 21,00 COLLEGATEVI AL LINK QUA SOTTO.
Troverete
Luciana Castellina, Ascanio Celestini, Elio Germano, Sabina Guzzanti, Fiorella Mannoia, Tomaso Montanari, Moni Ovadia, Michele Santoro, Vauro Senesi, Cecilia Strada. #paceproibita
Dopo l'introduzione di Michele Santoro, il primo a raccontare della #paceproibita e dell'iniquità del pianeta è Elio Germano.
Dai, collegati!
Elio Germano: la #guerra è il simbolo della negazione dei diritti, a cominciare da quello fondamentale a vivere.
Ogni F35 costa 135 milioni di €, quanto servirebbe ad allestire 1.000 posti in terapia intensiva.
Basta scegliere. #paceproibita
1/8 Bellissima intervista all'economista Emanuele Brancaccio per l'uscita del suo libro "Non sarà un pranzo di gala. Crisi, catastrofe, rivoluzione" (foto).
Fra i punti salienti:
a) le analisi economiche dimostrano che Marx aveva visto giusto anche nel prevedere la tendenziale ->
2/8 concentrazione del capitale mondiale. In questo momento l'80% del capitale è nelle mani di meno del 2% degli azionisti;
b) Questa concentrazione comporta due conseguenze: da un lato la concentrazione del potere politico e le limitazioni delle libertà civili e sociali; ->
3/8 c) Dall'altro comporta la reazione del capitale in sofferenza, cioè di tutti i piccoli capitalisti che si sentono schiacciati dalle grandi compagnie. Ciò dà luogo al sovranismo, che altro non è che una ulteriore espressione del capitalismo, quello che si trova sotto attacco->
"Nato a Milano, nel quartiere popolare di Porta Ticinese, finite le scuole elementari deve andare a lavorare come garzone e magazziniere per mantenersi e aiutare la famiglia. Legge, però, molti libri per colmare i suoi studi lacunosi, fino ad avere una buona cultura autodidatta".
Nel '44/'45 partecipa alla Resistenza antifascista come staffetta della Brigata Franco. Qui conosce l'anarchico Angelo Rossini, attraverso cui entrerà nel movimento libertario. Dopo la fine della guerra "Pino" continua l'attività nel movimento anarchico a Milano.
Nel 1963 si unisce ai giovani anarchici della Gioventù Libertaria, due anni dopo è tra i fondatori del circolo Sacco e Vanzetti.
Si succedono cicli di conferenze e assemblee dei primi comitati di base unitari.