Storicamente parlando, il #nazista medio non era l'invincibile cattivone dei fumetti e dei film. Era un fallito, un derelitto, un mentecatto che a #Weimar non metteva assieme pranzo e cena e si imbottiva la testa delle peggiori scempiaggini seguendo i capopopolo più (continua)
squinternati, rabbiosi e violenti perché erano l'unica alternativa che avesse al suicidio o all'ammettere a se stesso di essere un fallimento vivente in una situazione geopolitica dove era troppo tardi per redimersi. Qualcuno che se non si fosse ripetuto di far parte (continua)
della "Razza Padrona" si sarebbe sputato davanti allo specchio cinquanta volte al giorno. Ciò posto, possiamo arguire che chi dice "Uuh, gli #Ucraini sono tutti #Nazisti, viva #Putin che li denazifica, io soffro! Io sono miserabile, l'#Europa e l'#Italia mi ha tolto (continua)
tutto, mi vergogno di essere Italiano, Putin, vieni! Putin, ti amo! Putin salvami, Putin mi sottometto e ti dedico la mia vita" è molto, molto più simile al profilo del disgraziato di Weimar che invocava #Hitler perché se la prendesse con gli Ebrei e lo facesse sentire (continua)
meno un fallito di quanto lo siano gli Ucraini che stanno difendendo il fondamentale diritto a vivere in pace senza essere torchionati o bombardati da gente che poi gli incu*a le lavatrici
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