|
Nel negozio "Bragorà", vicino a Campo della Bragora a Venezia, tutto, ma proprio tutto è riciclato: anche i mobili dell'arredo |
|
La caffettiera-lampada di Sara Trentini |
Venezia – Prima
dell'inaugurazione, i veneziani di Campo della Bragora si chiedevano
cosa fosse: l'ennesimo negozio made in china? L'ennesima pizzeria al
taglio? L'ennesimo “ripostiglio” di souvenir a basso costo?
Niente di tutto questo: dallo scorso novembre, in Salizada
Sant'Antonin, un negozio insolito e originale sta conquistando i
residenti. Si chiama BrAgorà e tutto, al suo interno, è frutto del
riciclo. Il camerino dove provarsi magliette e vestiti è una vecchia
cabina telefonica, il bancone è un frigo da ristorante, la cassa è
una Olivetti degli anni Settanta, la bilancia sembra uscita da un
film in bianco e nero e un'intera parete è tappezzata di
portabottiglie da cantina. BrAgorà è uno spazio, e un negozio, dove
si comprano oggetti di design nati dall'assemblaggio e dal recupero
di cimeli che tutti amiamo chiamare “vintage” e che, per questo,
ci piacciono tanto. Ma chi ha creato tutto questo? La buona notizia è
che lo spazio di “BrAgorà” – aperto anche a corsi,
presentazioni e a matrimoni civili di qualsiasi orientamento – è
un'estensione della veneziana OFFicina, il piccolo incubatore che, in
Calle del Traghetto Ca' Rezzonico, è diventato famoso per le sue
creazioni di abbigliamento personalizzabile (come le magliette con lo
“spritz”), per la consulenza grafica rivolta ad aziende e a
privati e allo smaltimento e riciclaggio di rifiuti speciali come i
computer e i toner delle stampanti.
|
La borsa "Camoz" fatta con le vecchie vele cucite da Camilla Morelli |
Replicando
il “concept”di OFFicina, nel nuovo punto vendita BrAgorà
convivono tre realtà: Re.Te. Srl, azienda che dal 2004 si occupa
dello smaltimento, riciclaggio e riutilizzo di rifiuti speciali; Dei
Rossi Shipping-Hi log, casa di spedizione specializzata nella laguna
di Venezia che esegue trasporti in tutto il mondo, e LaMaia Desnuda,
referente nel campo della personalizzazione di abbigliamento e
articoli promozionali. In esposizione, a BrAgorà, ci sono oggetti
d'arte, gioielli, materiali d'arredo e di design tutti ispirati al
concetto di riutilizzo di materiali di scarto. Ma, al di là della
vendita, “BrAgorà è un salotto dove chiunque, abitante o turista
consapevole, può incontrare persone nuove, contribuire, specchiarsi
o esprimersi”, dicono i fondatori. Ed ecco una prima lista di
designer emergenti che espongono e vendono i loro oggetti di uso
quotidiano: ci sono i “Nati
con la camicia” di Raen Bonato, che realizza nuovi prodotti con
stock di camiceria non più utilizzati; i gioielli di design di
Andreina Brengola; i quadri da legno di risulta di Matteo Bertelli;
le borse realizzate con le vele riciclate di Camilla Morelli e del
marchio Camoz2. Ci sono i prodotti delle Malefatte e le immagini del
fotografo Giacomo Martines attraverso
www.tonki.it;
interessanti sono anche la mappa di Venezia impermeabile e
indistruttibile di Palomar srl; le lampade che nascono da telefoni e
caffettiere di Sara Trentini; le insegne luminose dello studio
architettura-design
Ata (
www.riluci.it);
le
ceramiche di Andrea Reggiani e le sculture giapponesi di Masaru.
Pubblicato il 12 dicembre su La Nuova di Venezia e Mestre www.nuovavenezia.it
Nessun commento:
Posta un commento