Books by Antonella Stelitano
Le Nazioni Unite e lo sport. Dall'utopia della Tregua Olimpica all'Agenda 2030, 2024
Il volume uscito alla vigilia dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, è edito da Cleup Padova con la ... more Il volume uscito alla vigilia dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, è edito da Cleup Padova con la prefazione di Marco Mascia, Docente di Relazioni internazionali all’Università di Padova dove è titolare della Cattedra Unesco “Diritti Umani, Democrazia e Pace” e Presidente del Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca”.
Il volume analizza il tema dello sport, della pace, della tregua olimpica andando a scandagliare il rapporto che lega le Nazioni Unite allo sport attraverso la collaborazione con il Comitato Olimpico Internazionale.
L’utopia che lo sport potesse essere strumento di pace fa parte del corredo che Pierre de Coubertin fornisce, nel 1894, al Comitato Olimpico Internazionale. Lo sport omologato a un codice di valori condiviso è visto come un alleato per migliorare il mondo e renderlo più pacifico. Questa visione, un secolo dopo, permette l’incontro tra il Comitato Olimpico Internazionale e le Nazioni Unite, che considerano lo sport uno strumento privilegiato per la realizzazione dei propri obiettivi. La sfida dello sport nel nuovo millennio è quella di essere un modello ideale, trasferibile ad altre dimensioni delle relazioni tra persone e Paesi. Un modello fondato sull’uguaglianza, la non discriminazione, lo sviluppo sostenibile.
UNA LAMA INFALLIBILE , 2021
Vita e storia sportiva di Germana Schwaiger la prima donna a vincere una medaglia mondiale per la... more Vita e storia sportiva di Germana Schwaiger la prima donna a vincere una medaglia mondiale per la scherma femminile italiana.
Con la presentazione di Giovanni Malagò
Il libro d'oro per lo sport italiano, 2022
Chiesa e sport: uno sguardo a partire dai discorsi dei pontefici.
Nel volume, realizzato dall'Ac... more Chiesa e sport: uno sguardo a partire dai discorsi dei pontefici.
Nel volume, realizzato dall'Accademia Olimpica Nazionale Italiana e con la presentazione di Giovanni Malagò, presento una sintesi del rapporto che la Chiesa ha avuto nello sport nell'ultimo secolo.
Ediciclo editore, 2020
Il libro racconta una storia di emancipazione femminile letta attraverso le vicende di donne che,... more Il libro racconta una storia di emancipazione femminile letta attraverso le vicende di donne che, sfidando pregiudizi e luoghi comuni, hanno deciso di inforcare una bicicletta e lanciare così la loro sfida personale.
Il rapporto tra donne e bicicletta anche nel nostro Paese non è mai stato, infatti, solo una vicenda sportiva, perché i chilometri percorsi da tante “ragazze sprint” hanno consentito di fare molta strada anche nel cammino dell’emancipazione. Un cammino che forse ancora oggi non si è completamente realizzato.
Sono tante le pioniere e le eroine che, superando mille difficoltà, ieri come oggi, si sono misurate in questo sport, ottenendo risultati straordinari al pari dei colleghi uomini, ma delle quali poco si è parlato e si parla. A volte nemmeno si conoscono i loro nomi.
Partendo dalle origini e dalle iniziali obiezioni morali e mediche, il libro si avventura nel tentativo di ricostruire una storia del ciclismo femminile italiano che tanto ha dato, anche in termini di medaglie e successi allo sport nazionale.
Dalle immagini sbiadite in bianco e nero, che ritraggono Pio X e i giovani impegnati nei primi co... more Dalle immagini sbiadite in bianco e nero, che ritraggono Pio X e i giovani impegnati nei primi concorsi ginnastici in Vaticano, ai tweet di Papa Francesco.
Il rapporto dei Pontefici con lo sport vive un profondo cambiamento lungo l’arco di oltre un secolo, ma mantiene sempre vivi alcuni elementi di fondo: la centralità dell’uomo, il rispetto della sua dignità, la sua crescita completa, la sua educazione, il suo rapporto con gli altri.
Nel tracciare la storia di questa relazione si riesce perciò a cogliere quel valore di universalità che rende il messaggio sportivo uno strumento di promozione di valori quali la fratellanza, la solidarietà, la pace. Tutte preoccupazioni che anche lo sport ha sempre manifestato e che, in fondo, accomunano i due soggetti che, non a caso, si ritrovano concordi nell’accogliere la filosofia olimpica come codice etico dello sport.
Sono oltre 600 gli incontri tra i Pontefici e il mondo sportivo. Essi esprimono un interesse e un affetto crescente verso lo sport, ripagato dall’attenzione che lo sport stesso ha avuto verso i Pontefici. Sono davvero tante, infatti, le testimonianze di questa attenzione che riguarda non solo campioni affermati, dirigenti internazionali, squadre plurititolate, ma anche sportivi giovanissimi, come i partecipanti ai Giochi della Gioventù, i ragazzi del Centro Sportivo Italiano, i bambini delle camminate podistiche, i gruppi amatoriali. Non è mancata l’attenzione agli sportivi disabili, alle associazioni dilettantistiche, ai ragazzi che frequentano gli oratori, ai piccoli gruppi sportivi promotori di iniziative di solidarietà e di aiuto ai più bisognosi.
Questo volume raccoglie l’elenco degli incontri, una selezione di 120 discorsi e messaggi e un profilo sportivo di ciascun pontefice che ne riassume gli aspetti salienti della “pastorale sportiva” e le novità rispetto ai predecessori. L’obiettivo è quello di offrire al mondo sportivo, ma non solo, una nuova prospettiva di indagine, che copre un segmento di storia dello sport fino ad oggi poco, o comunque non completamente, esplorato.
Nel rapporto tra Pontefici e sport si legge infatti l’evoluzione dello sport nella società del XIX e del XX secolo, il suo progredire da strumento di educazione del singolo a strumento di pace e solidarietà, come le stesse Nazioni Unite hanno riconosciuto nella Dichiarazione del Millennio.
Emerge la necessità, che si fa sempre più pressante, di non perdere mai di vista un codice etico unico, universale e trasversale, che metta al centro l’uomo e la sua dignità. Un bisogno che anche il mondo dello sport reclama a gran voce.
La pace, la mutua comprensione, il rispetto dei diritti umani. Su questi valori comuni si costrui... more La pace, la mutua comprensione, il rispetto dei diritti umani. Su questi valori comuni si costruisce l’intesa tra le Nazioni Unite e il Comitato Olimpico Internazionale (CIO). Eppure lo sport non è nemmeno citato nella Carta istitutiva dell’ONU e, negli anni ’70, è preso in considerazione solo come nuovo strumento di embargo e sanzione.
Questo libro ripercorre la storia dello sport alle Nazioni Unite, spiegando le ragioni che lo hanno portato a diventare strumento privilegiato nelle politiche di pace e sviluppo. Ciò è stato possibile grazie ad alcuni atti importanti, che vanno dal sostegno alla tregua olimpica, al riconoscimento dello status consultivo del CIO presso l’Assemblea Generale, fino all’inserimento dello sport tra gli strumenti efficaci per il perseguimento degli obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite.
Un libro per quanto si occupano di storia della sport, storia delle olimpiadi, di storia della relazioni internazionali e di diritti umani, enti e istituzioni pubbliche e sportive; un libro, comunque, che può essere fruito da quanti hanno la sensibilità e l’interesse per questi temi. La presentazione del volume è di Mario Pescante (Vice presidente del CIO), del Sottosegretario allo sport del Governo Portoghese e del prof. Jacopo Tognon (Università di Padova).
Cosa c’entra Pio X con lo sport
e con le Olimpiadi?
La risposta ce la dà per primo papa
G... more Cosa c’entra Pio X con lo sport
e con le Olimpiadi?
La risposta ce la dà per primo papa
Giovanni XXIII quando, accogliendo gli
atleti che si accingevano a disputare
l’Olimpiade di Roma 1960 ricorda Pio X e
la sua benevolenza verso lo sport: “San Pio
X ricevette nel 1905 il barone Pierre De
Coubertin, padre dei Giochi Olimpici
moderni, incoraggiandolo fortemente per la
sua iniziativa. Vi abbiamo atteso a lungo...”.
Lo farà anche papa Giovanni Paolo II, il
pontefice sportivo per eccellenza, ricordan-
do che“San Pio X incoraggiò la nobile ini-
ziativa del barone Pierre De Coubertin che
ripristinò in epoca contemporanea con cre-
scente successo i Giochi Olimpici”.
Occorreva però cercare al di fuori degli
schemi consueti di indagine per trovare que-
sto risvolto della pastorale di Pio X, fino ad
oggi poco noto per non dire quasi del tutto
sconosciuto anche a chi conosce profonda-
mente la vita di questo papa.
Ecco allora che partendo dalla storia delle
Olimpiadi, è stato possibile indagare a ritro-
so e trovare le tracce, sempre più evidenti, di
un impegno all’epoca nuovo della Chiesa,
che si sposa con la filosofia olimpica nella
misura in cui trova corrispondenza nella
centralità dell’uomo, nella necessità di
garantire che la sua educazione poggi su un
sistema di valori che mettano in luce la sua
vocazione a migliorare, a vivere rispettando
l’altro, a impegnarsi.
Un esperto di Olimpismo, un esperto di Pio X
e un assistente dell’Archivio Segreto Vaticano
hanno realizzato così un’opera che per la
prima volta traccia il profilo di un Pio X
“sportivo” offrendo una prospettiva nuova di
indagine in vista delle celebrazioni per il cen-
tenario della sua morte, che ricorre nel 2014.
Il fenomeno sportivo, nelle varie declinazioni che ha assunto negli ultimi cinquant'anni, è entra... more Il fenomeno sportivo, nelle varie declinazioni che ha assunto negli ultimi cinquant'anni, è entrato prepotentemente in molteplici settori della società richiedendo che anche questa si adattasse alla nuova realtà. Ecco allora che dallo studio delle regole dello sport al suo utilizzo quale strumento privilegiato anche nel campo delle relazioni internazionali, lo sport si è affermato come componente non più trascurabile in molti contesti di interazione. Questo volume nasce con l'obiettivo di fornire una visione del fenomeno sportivo a partire dalle strutture principali di governo, alle implicazioni sulle normative comunitarie, al contributo che può portare nel campo della tutela e promozione dei diritti umani.
Il Centro Diritti Umani ha da quattro anni riconosciuto l'importanza di dette tematiche attivando un insegnamento specifico di 'Diritti Umani e Sport nel Diritto dell'UE', cofinanziato nell'ambito del programma Jean Monnet della Commissione Europea.
Autori
Jacopo Tognon è Avvocato e si occupa di giustizia sportiva in qualità di Arbitro del Tribunal Arbitral du Sport di Losanna e quale Presidente della Corte Federale della Federazione Ciclistica Italiana. È Direttore della Rivista Giustizia sportiva.it, Docente Jean Monnet nell'Università di Padova dell'insegnamento Diritti Umani e Sport nel Diritto dell'UE (Facoltà di Scienze Politiche, Corso di Laurea Magistrale in Istituzioni e Politiche dei Diritti Umani e della Pace) e autore di varie pubblicazioni e saggi in materia con particolare riferimento al Diritto comunitario dello Sport.
Antonella Stelitano è laureata in Relazioni Internazionali alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Padova. Lavora presso una Fondazione.
Si dedica da anni agli studi sul tema dello sport e delle relazioni internazionali con particolare riferimento a Olimpismo, Sport, Pace e Diritti Umani.
Nel 2008 ha pubblicato 'Olimpiadi e Politica. Il CIO nel sistema delle Relazioni Internazionali (Forum Editrice) e ha in corso di stampa altri lavori in collaborazione con Atenei e Centri Studi in Italia e all'estero.
ISBN:9788861297654
Collana: Quaderni Ricerca e documentazione interdisciplinare sui diritti umani
Autore: Tognon J., Stelitano A.
Edizione 2011
E' uscito alla vigilia delle Olimpiadi 2008 il volume Olimpiadi e politica il cui sottotitolo. L... more E' uscito alla vigilia delle Olimpiadi 2008 il volume Olimpiadi e politica il cui sottotitolo. L’ambito di trattazione, che potrebbe risultare assai specifico, è invece una efficace quanto insostituibile chiave d’accesso all’interpretazione e alla comprensione delle relazioni internazionali nel contemporaneo. La fondazione del CIO, nel 1894, contribuisce in maniera decisiva alla creazione di un vero e proprio sistema sportivo internazionale, composto da soggetti determinati e riconosciuti, norme precise, un calendario di manifestazioni, un impegno promozionale rivolto ad un sempre maggior coinvolgimento popolare su scala mondiale. Il CIO in origine sposa l’utopia decoubertiana di contribuire alla creazione di un mondo migliore e più pacifico, per assumere oggi un ruolo chiave nel favorire e condizionare l’equilibrio delle relazioni internazionali.
L’autrice nel ripercorrere l’evoluzione, gli obiettivi e i valori fondanti del Comitato Olimpico Internazionale, estrapola e focalizza l’attenzione su momenti che ne hanno segnato in modo decisivo il divenire e sono entrati di diritto nella storia mondiale. E non ci si riferisce solo ai fatti planetari, agli eventi cioé che hanno goduto di forte mediatizzazione, ma anche a quelli meno esposti, seppur significativi, come il caso di Radio Liberty e di Radio Free Europe del 1976 (Giochi invernali di Innsbruck) o la messa in crisi di alcune candidature nazionali. Chiarendo le motivazioni delle prese di posizione interne e delle influenze politiche esterne al CIO, si svela il ruolo fondamentale del Movimento Olimpico nell’ambito del sistema delle relazioni internazionali.
La comprensione delle dinamiche interne svela l’origine e l’orientamento delle decisioni che hanno inevitabilmente effetti diretti nella percezione degli Stati e dei popoli. Non solo, il CIO si configura come organizzazione internazionale non governativa (OING) riconosciuta dalle altre organizzazioni mondiali. Vengono esaminate le caratteristiche del CIO nel confronto con quelle della Croce Rossa Internazionale, organismo affine per membership, valori e longevità. Non viene tralasciato un capitolo ancor più intrigante e complesso: il collegamento con la Chiesa Cattolica e l’apostolato fino all’analisi delle dichiarazioni papali degli ultimi anni e dell’attuale Benedetto XVI, laddove <E’ importante notare come lo sport sia entrato indirettamente nella marcia di avvicinamento tra le due diplomazie: la Santa Sede impegnata a recuperare una relazione con i cattolici cinesi, la Cina ora impegnata come non mai a migliorare la propria immagine internazionale>.
La Stelitano utilizza fonti dirette del CIO attingendo dall’archivio personale di Giorgio de’ Stefani, con il quale ha collaborato direttamente, e avvalendosi direttamente del contatto con i dirigenti del CIO e non si accontenta. Consulta David Kanin, Senior political analist della CIA, analista che per un ventennio ha raccolto indagini con scrupolo politico. Conoscere altresì quali siano i canali di finanziamento e il fine economico della gestione, aiuta la comprensione delle dinamiche relazionali internazionali.
Il lettore viene abilmente guidato nell’analizzare l’organigramma e le principali funzioni interne al CIO, i suoi organi, le fasi dei processi decisionali interni, i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali governative e non. Da studiosa e appassionata di relazioni internazionali, non tralascia di esaminare i rapporti tra CIO e ONU, tra il primo e l’Unesco e con le altre organizzazioni internazionali, il WIPO (World Intellectual Property Organization) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Con queste pagine la Stelitano dimostra che lo sport e l’interesse mediatico attorno ad esso, giocano un ruolo chiave come agent of human understanding. Seppur in un quadro internazionale e profondamente globalizzante, il ruolo del singolo sportivo, o meglio del singolo uomo, sono considerati riferimenti imprescindibili nel perseguire la visione decoubertiana che offre un modello di relazione che dall’uomo è trasferito al rapporto tra individui, stati e comunità internazionale dimostrando, in oltre un secolo di vita la sua efficacia.
L’età di Pio X coincise con gli anni di maggior diffusione della bicicletta, invenzione che rivol... more L’età di Pio X coincise con gli anni di maggior diffusione della bicicletta, invenzione che rivoluzionò società, costumi e usi e che lo stesso Pontefice non potè trascurare, soprattutto in relazione al discusso tema dell’uso della bicicletta da parte del clero.
Un tema per anni al centro di accesi dibattiti, con tanto di pronunce ufficiali e sanzioni contro quella che appariva all’epoca un’eresia modernista.
Pio X, che direttamente si espresse contro l’utilizzo della bicicletta da parte del clero, fu tuttavia anche il primo Pontefice ad aprire un varco verso il suo impiego, dando ancora una volta prova di una sensibilità particolare ad accogliere la novità, pur con le necessarie precauzioni.
Il tema nel giro di pochi anni era destinato a perdere di consistenza, come pure i divieti imposti giacché da un lato altri mezzi di locomozione (vetturette, motocicli, automobili) stavano facendo la loro apparizione, dall’altro la bicicletta era oramai popolare e diffusa tra la popolazione di ogni ceto sociale.
Dopo aver avvicinato per la prima volta il tema di Pio X e lo sport con il primo volume della collana edita per il Centenario della morte di Pio X, gli stessi tre Autori hanno esplorato anche il tema di Pio X e della bicicletta, senza trascurare di ricordare le modifiche sociali e di costume che questo nuovo mezzo impose.
Papers by Antonella Stelitano
Pace diritti umani, 2009
... Antonella Stelitano* ... Page 2. 124 together the youth of every country»1. De Coubertin era ... more ... Antonella Stelitano* ... Page 2. 124 together the youth of every country»1. De Coubertin era convinto di aver messo al mondo una creatu-ra che oggi possiamo dire antesignana di molte organizzazioni paladine delle battaglie per «migliorare il mondo e renderlo più pacifico». ...
Antonella Stelitano ... La pubblicazione ricostruisce, per la prima volta in Italia, il cammino d... more Antonella Stelitano ... La pubblicazione ricostruisce, per la prima volta in Italia, il cammino del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) dall'utopia decoubertiana di contribuire alla creazione di un mondo migliore e più pacifico, al ruolo chiave svolto oggi nel sistema delle relazioni ...
The Vatican, the International Olympic Committee, and the United Nations have in common a vision ... more The Vatican, the International Olympic Committee, and the United Nations have in common a vision of sport that is related to personal growth and is able to foster encounters between people, and help to bring about peace and development. Each of these groups have approached sport with different emphases or methods depending on the historical context. But the common vision they have arrived at of the possibilities of sport can help us to address pressing issues facing the world in this new millennium.
Journal of Religion and Society, 2019
The Vatican, the International Olympic Committee, and the United Nations have in common a vision ... more The Vatican, the International Olympic Committee, and the United Nations have in common a vision of sport that is related to personal growth and is able to foster encounters between people, and help to bring about peace and development. Each of these groups have approached sport with different emphases or methods depending on the historical context. But the common vision they have arrived at of the possibilities of sport can help us to address pressing issues facing the world in this new millennium.
Con la nascita del Comitato Olimpico Internazionale, Pierre de Coubertin affida alle relazioni sp... more Con la nascita del Comitato Olimpico Internazionale, Pierre de Coubertin affida alle relazioni sportive internazionali l'ambizioso obiettivo di promuovere la pace nel mondo
Il percorso di democrazia sorto dalla collaborazione tra CIO e Nazioni Unite: lo sport da misura ... more Il percorso di democrazia sorto dalla collaborazione tra CIO e Nazioni Unite: lo sport da misura di embargo e sanzione a strumento per il perseguimento degli obiettivi del Millennio
Gli ultimi trent'anni di storia dello sport ci hanno proiettato in una nuova dimensione del fenom... more Gli ultimi trent'anni di storia dello sport ci hanno proiettato in una nuova dimensione del fenomeno sportivo che si collega agli obiettivi del sistema Nazioni Unite portando in dote il sistema di valori che è alla base della filosofia olimpica. Il saggio traccia i contorni di questa nuova via e delle potenzialità dello sport come strumento per "migliorare il mondo e renderlo più pacifico".
Sport offers a great potential to the context of international relations, in particular to diplom... more Sport offers a great potential to the context of international relations, in particular to diplomatic relations. This paper deald with the characteristics of this activity, comparing it to the numerous other activities at international level and describe sport as UN system do: the most important tool at the service of the Millennium Declaration goals.
Articoli by Antonella Stelitano
Luoghi e Cammini di Fede, 2020
I papi e lo sport.
Questo articolo sintetizza i punti salienti del rapporto tra i pontefici e lo... more I papi e lo sport.
Questo articolo sintetizza i punti salienti del rapporto tra i pontefici e lo sport da Pio X a Francesco.
Uploads
Books by Antonella Stelitano
Il volume analizza il tema dello sport, della pace, della tregua olimpica andando a scandagliare il rapporto che lega le Nazioni Unite allo sport attraverso la collaborazione con il Comitato Olimpico Internazionale.
L’utopia che lo sport potesse essere strumento di pace fa parte del corredo che Pierre de Coubertin fornisce, nel 1894, al Comitato Olimpico Internazionale. Lo sport omologato a un codice di valori condiviso è visto come un alleato per migliorare il mondo e renderlo più pacifico. Questa visione, un secolo dopo, permette l’incontro tra il Comitato Olimpico Internazionale e le Nazioni Unite, che considerano lo sport uno strumento privilegiato per la realizzazione dei propri obiettivi. La sfida dello sport nel nuovo millennio è quella di essere un modello ideale, trasferibile ad altre dimensioni delle relazioni tra persone e Paesi. Un modello fondato sull’uguaglianza, la non discriminazione, lo sviluppo sostenibile.
Con la presentazione di Giovanni Malagò
Nel volume, realizzato dall'Accademia Olimpica Nazionale Italiana e con la presentazione di Giovanni Malagò, presento una sintesi del rapporto che la Chiesa ha avuto nello sport nell'ultimo secolo.
Il rapporto tra donne e bicicletta anche nel nostro Paese non è mai stato, infatti, solo una vicenda sportiva, perché i chilometri percorsi da tante “ragazze sprint” hanno consentito di fare molta strada anche nel cammino dell’emancipazione. Un cammino che forse ancora oggi non si è completamente realizzato.
Sono tante le pioniere e le eroine che, superando mille difficoltà, ieri come oggi, si sono misurate in questo sport, ottenendo risultati straordinari al pari dei colleghi uomini, ma delle quali poco si è parlato e si parla. A volte nemmeno si conoscono i loro nomi.
Partendo dalle origini e dalle iniziali obiezioni morali e mediche, il libro si avventura nel tentativo di ricostruire una storia del ciclismo femminile italiano che tanto ha dato, anche in termini di medaglie e successi allo sport nazionale.
Il rapporto dei Pontefici con lo sport vive un profondo cambiamento lungo l’arco di oltre un secolo, ma mantiene sempre vivi alcuni elementi di fondo: la centralità dell’uomo, il rispetto della sua dignità, la sua crescita completa, la sua educazione, il suo rapporto con gli altri.
Nel tracciare la storia di questa relazione si riesce perciò a cogliere quel valore di universalità che rende il messaggio sportivo uno strumento di promozione di valori quali la fratellanza, la solidarietà, la pace. Tutte preoccupazioni che anche lo sport ha sempre manifestato e che, in fondo, accomunano i due soggetti che, non a caso, si ritrovano concordi nell’accogliere la filosofia olimpica come codice etico dello sport.
Sono oltre 600 gli incontri tra i Pontefici e il mondo sportivo. Essi esprimono un interesse e un affetto crescente verso lo sport, ripagato dall’attenzione che lo sport stesso ha avuto verso i Pontefici. Sono davvero tante, infatti, le testimonianze di questa attenzione che riguarda non solo campioni affermati, dirigenti internazionali, squadre plurititolate, ma anche sportivi giovanissimi, come i partecipanti ai Giochi della Gioventù, i ragazzi del Centro Sportivo Italiano, i bambini delle camminate podistiche, i gruppi amatoriali. Non è mancata l’attenzione agli sportivi disabili, alle associazioni dilettantistiche, ai ragazzi che frequentano gli oratori, ai piccoli gruppi sportivi promotori di iniziative di solidarietà e di aiuto ai più bisognosi.
Questo volume raccoglie l’elenco degli incontri, una selezione di 120 discorsi e messaggi e un profilo sportivo di ciascun pontefice che ne riassume gli aspetti salienti della “pastorale sportiva” e le novità rispetto ai predecessori. L’obiettivo è quello di offrire al mondo sportivo, ma non solo, una nuova prospettiva di indagine, che copre un segmento di storia dello sport fino ad oggi poco, o comunque non completamente, esplorato.
Nel rapporto tra Pontefici e sport si legge infatti l’evoluzione dello sport nella società del XIX e del XX secolo, il suo progredire da strumento di educazione del singolo a strumento di pace e solidarietà, come le stesse Nazioni Unite hanno riconosciuto nella Dichiarazione del Millennio.
Emerge la necessità, che si fa sempre più pressante, di non perdere mai di vista un codice etico unico, universale e trasversale, che metta al centro l’uomo e la sua dignità. Un bisogno che anche il mondo dello sport reclama a gran voce.
Questo libro ripercorre la storia dello sport alle Nazioni Unite, spiegando le ragioni che lo hanno portato a diventare strumento privilegiato nelle politiche di pace e sviluppo. Ciò è stato possibile grazie ad alcuni atti importanti, che vanno dal sostegno alla tregua olimpica, al riconoscimento dello status consultivo del CIO presso l’Assemblea Generale, fino all’inserimento dello sport tra gli strumenti efficaci per il perseguimento degli obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite.
Un libro per quanto si occupano di storia della sport, storia delle olimpiadi, di storia della relazioni internazionali e di diritti umani, enti e istituzioni pubbliche e sportive; un libro, comunque, che può essere fruito da quanti hanno la sensibilità e l’interesse per questi temi. La presentazione del volume è di Mario Pescante (Vice presidente del CIO), del Sottosegretario allo sport del Governo Portoghese e del prof. Jacopo Tognon (Università di Padova).
e con le Olimpiadi?
La risposta ce la dà per primo papa
Giovanni XXIII quando, accogliendo gli
atleti che si accingevano a disputare
l’Olimpiade di Roma 1960 ricorda Pio X e
la sua benevolenza verso lo sport: “San Pio
X ricevette nel 1905 il barone Pierre De
Coubertin, padre dei Giochi Olimpici
moderni, incoraggiandolo fortemente per la
sua iniziativa. Vi abbiamo atteso a lungo...”.
Lo farà anche papa Giovanni Paolo II, il
pontefice sportivo per eccellenza, ricordan-
do che“San Pio X incoraggiò la nobile ini-
ziativa del barone Pierre De Coubertin che
ripristinò in epoca contemporanea con cre-
scente successo i Giochi Olimpici”.
Occorreva però cercare al di fuori degli
schemi consueti di indagine per trovare que-
sto risvolto della pastorale di Pio X, fino ad
oggi poco noto per non dire quasi del tutto
sconosciuto anche a chi conosce profonda-
mente la vita di questo papa.
Ecco allora che partendo dalla storia delle
Olimpiadi, è stato possibile indagare a ritro-
so e trovare le tracce, sempre più evidenti, di
un impegno all’epoca nuovo della Chiesa,
che si sposa con la filosofia olimpica nella
misura in cui trova corrispondenza nella
centralità dell’uomo, nella necessità di
garantire che la sua educazione poggi su un
sistema di valori che mettano in luce la sua
vocazione a migliorare, a vivere rispettando
l’altro, a impegnarsi.
Un esperto di Olimpismo, un esperto di Pio X
e un assistente dell’Archivio Segreto Vaticano
hanno realizzato così un’opera che per la
prima volta traccia il profilo di un Pio X
“sportivo” offrendo una prospettiva nuova di
indagine in vista delle celebrazioni per il cen-
tenario della sua morte, che ricorre nel 2014.
Il Centro Diritti Umani ha da quattro anni riconosciuto l'importanza di dette tematiche attivando un insegnamento specifico di 'Diritti Umani e Sport nel Diritto dell'UE', cofinanziato nell'ambito del programma Jean Monnet della Commissione Europea.
Autori
Jacopo Tognon è Avvocato e si occupa di giustizia sportiva in qualità di Arbitro del Tribunal Arbitral du Sport di Losanna e quale Presidente della Corte Federale della Federazione Ciclistica Italiana. È Direttore della Rivista Giustizia sportiva.it, Docente Jean Monnet nell'Università di Padova dell'insegnamento Diritti Umani e Sport nel Diritto dell'UE (Facoltà di Scienze Politiche, Corso di Laurea Magistrale in Istituzioni e Politiche dei Diritti Umani e della Pace) e autore di varie pubblicazioni e saggi in materia con particolare riferimento al Diritto comunitario dello Sport.
Antonella Stelitano è laureata in Relazioni Internazionali alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Padova. Lavora presso una Fondazione.
Si dedica da anni agli studi sul tema dello sport e delle relazioni internazionali con particolare riferimento a Olimpismo, Sport, Pace e Diritti Umani.
Nel 2008 ha pubblicato 'Olimpiadi e Politica. Il CIO nel sistema delle Relazioni Internazionali (Forum Editrice) e ha in corso di stampa altri lavori in collaborazione con Atenei e Centri Studi in Italia e all'estero.
ISBN:9788861297654
Collana: Quaderni Ricerca e documentazione interdisciplinare sui diritti umani
Autore: Tognon J., Stelitano A.
Edizione 2011
L’autrice nel ripercorrere l’evoluzione, gli obiettivi e i valori fondanti del Comitato Olimpico Internazionale, estrapola e focalizza l’attenzione su momenti che ne hanno segnato in modo decisivo il divenire e sono entrati di diritto nella storia mondiale. E non ci si riferisce solo ai fatti planetari, agli eventi cioé che hanno goduto di forte mediatizzazione, ma anche a quelli meno esposti, seppur significativi, come il caso di Radio Liberty e di Radio Free Europe del 1976 (Giochi invernali di Innsbruck) o la messa in crisi di alcune candidature nazionali. Chiarendo le motivazioni delle prese di posizione interne e delle influenze politiche esterne al CIO, si svela il ruolo fondamentale del Movimento Olimpico nell’ambito del sistema delle relazioni internazionali.
La comprensione delle dinamiche interne svela l’origine e l’orientamento delle decisioni che hanno inevitabilmente effetti diretti nella percezione degli Stati e dei popoli. Non solo, il CIO si configura come organizzazione internazionale non governativa (OING) riconosciuta dalle altre organizzazioni mondiali. Vengono esaminate le caratteristiche del CIO nel confronto con quelle della Croce Rossa Internazionale, organismo affine per membership, valori e longevità. Non viene tralasciato un capitolo ancor più intrigante e complesso: il collegamento con la Chiesa Cattolica e l’apostolato fino all’analisi delle dichiarazioni papali degli ultimi anni e dell’attuale Benedetto XVI, laddove <E’ importante notare come lo sport sia entrato indirettamente nella marcia di avvicinamento tra le due diplomazie: la Santa Sede impegnata a recuperare una relazione con i cattolici cinesi, la Cina ora impegnata come non mai a migliorare la propria immagine internazionale>.
La Stelitano utilizza fonti dirette del CIO attingendo dall’archivio personale di Giorgio de’ Stefani, con il quale ha collaborato direttamente, e avvalendosi direttamente del contatto con i dirigenti del CIO e non si accontenta. Consulta David Kanin, Senior political analist della CIA, analista che per un ventennio ha raccolto indagini con scrupolo politico. Conoscere altresì quali siano i canali di finanziamento e il fine economico della gestione, aiuta la comprensione delle dinamiche relazionali internazionali.
Il lettore viene abilmente guidato nell’analizzare l’organigramma e le principali funzioni interne al CIO, i suoi organi, le fasi dei processi decisionali interni, i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali governative e non. Da studiosa e appassionata di relazioni internazionali, non tralascia di esaminare i rapporti tra CIO e ONU, tra il primo e l’Unesco e con le altre organizzazioni internazionali, il WIPO (World Intellectual Property Organization) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Con queste pagine la Stelitano dimostra che lo sport e l’interesse mediatico attorno ad esso, giocano un ruolo chiave come agent of human understanding. Seppur in un quadro internazionale e profondamente globalizzante, il ruolo del singolo sportivo, o meglio del singolo uomo, sono considerati riferimenti imprescindibili nel perseguire la visione decoubertiana che offre un modello di relazione che dall’uomo è trasferito al rapporto tra individui, stati e comunità internazionale dimostrando, in oltre un secolo di vita la sua efficacia.
Un tema per anni al centro di accesi dibattiti, con tanto di pronunce ufficiali e sanzioni contro quella che appariva all’epoca un’eresia modernista.
Pio X, che direttamente si espresse contro l’utilizzo della bicicletta da parte del clero, fu tuttavia anche il primo Pontefice ad aprire un varco verso il suo impiego, dando ancora una volta prova di una sensibilità particolare ad accogliere la novità, pur con le necessarie precauzioni.
Il tema nel giro di pochi anni era destinato a perdere di consistenza, come pure i divieti imposti giacché da un lato altri mezzi di locomozione (vetturette, motocicli, automobili) stavano facendo la loro apparizione, dall’altro la bicicletta era oramai popolare e diffusa tra la popolazione di ogni ceto sociale.
Dopo aver avvicinato per la prima volta il tema di Pio X e lo sport con il primo volume della collana edita per il Centenario della morte di Pio X, gli stessi tre Autori hanno esplorato anche il tema di Pio X e della bicicletta, senza trascurare di ricordare le modifiche sociali e di costume che questo nuovo mezzo impose.
Papers by Antonella Stelitano
Articoli by Antonella Stelitano
Questo articolo sintetizza i punti salienti del rapporto tra i pontefici e lo sport da Pio X a Francesco.
Il volume analizza il tema dello sport, della pace, della tregua olimpica andando a scandagliare il rapporto che lega le Nazioni Unite allo sport attraverso la collaborazione con il Comitato Olimpico Internazionale.
L’utopia che lo sport potesse essere strumento di pace fa parte del corredo che Pierre de Coubertin fornisce, nel 1894, al Comitato Olimpico Internazionale. Lo sport omologato a un codice di valori condiviso è visto come un alleato per migliorare il mondo e renderlo più pacifico. Questa visione, un secolo dopo, permette l’incontro tra il Comitato Olimpico Internazionale e le Nazioni Unite, che considerano lo sport uno strumento privilegiato per la realizzazione dei propri obiettivi. La sfida dello sport nel nuovo millennio è quella di essere un modello ideale, trasferibile ad altre dimensioni delle relazioni tra persone e Paesi. Un modello fondato sull’uguaglianza, la non discriminazione, lo sviluppo sostenibile.
Con la presentazione di Giovanni Malagò
Nel volume, realizzato dall'Accademia Olimpica Nazionale Italiana e con la presentazione di Giovanni Malagò, presento una sintesi del rapporto che la Chiesa ha avuto nello sport nell'ultimo secolo.
Il rapporto tra donne e bicicletta anche nel nostro Paese non è mai stato, infatti, solo una vicenda sportiva, perché i chilometri percorsi da tante “ragazze sprint” hanno consentito di fare molta strada anche nel cammino dell’emancipazione. Un cammino che forse ancora oggi non si è completamente realizzato.
Sono tante le pioniere e le eroine che, superando mille difficoltà, ieri come oggi, si sono misurate in questo sport, ottenendo risultati straordinari al pari dei colleghi uomini, ma delle quali poco si è parlato e si parla. A volte nemmeno si conoscono i loro nomi.
Partendo dalle origini e dalle iniziali obiezioni morali e mediche, il libro si avventura nel tentativo di ricostruire una storia del ciclismo femminile italiano che tanto ha dato, anche in termini di medaglie e successi allo sport nazionale.
Il rapporto dei Pontefici con lo sport vive un profondo cambiamento lungo l’arco di oltre un secolo, ma mantiene sempre vivi alcuni elementi di fondo: la centralità dell’uomo, il rispetto della sua dignità, la sua crescita completa, la sua educazione, il suo rapporto con gli altri.
Nel tracciare la storia di questa relazione si riesce perciò a cogliere quel valore di universalità che rende il messaggio sportivo uno strumento di promozione di valori quali la fratellanza, la solidarietà, la pace. Tutte preoccupazioni che anche lo sport ha sempre manifestato e che, in fondo, accomunano i due soggetti che, non a caso, si ritrovano concordi nell’accogliere la filosofia olimpica come codice etico dello sport.
Sono oltre 600 gli incontri tra i Pontefici e il mondo sportivo. Essi esprimono un interesse e un affetto crescente verso lo sport, ripagato dall’attenzione che lo sport stesso ha avuto verso i Pontefici. Sono davvero tante, infatti, le testimonianze di questa attenzione che riguarda non solo campioni affermati, dirigenti internazionali, squadre plurititolate, ma anche sportivi giovanissimi, come i partecipanti ai Giochi della Gioventù, i ragazzi del Centro Sportivo Italiano, i bambini delle camminate podistiche, i gruppi amatoriali. Non è mancata l’attenzione agli sportivi disabili, alle associazioni dilettantistiche, ai ragazzi che frequentano gli oratori, ai piccoli gruppi sportivi promotori di iniziative di solidarietà e di aiuto ai più bisognosi.
Questo volume raccoglie l’elenco degli incontri, una selezione di 120 discorsi e messaggi e un profilo sportivo di ciascun pontefice che ne riassume gli aspetti salienti della “pastorale sportiva” e le novità rispetto ai predecessori. L’obiettivo è quello di offrire al mondo sportivo, ma non solo, una nuova prospettiva di indagine, che copre un segmento di storia dello sport fino ad oggi poco, o comunque non completamente, esplorato.
Nel rapporto tra Pontefici e sport si legge infatti l’evoluzione dello sport nella società del XIX e del XX secolo, il suo progredire da strumento di educazione del singolo a strumento di pace e solidarietà, come le stesse Nazioni Unite hanno riconosciuto nella Dichiarazione del Millennio.
Emerge la necessità, che si fa sempre più pressante, di non perdere mai di vista un codice etico unico, universale e trasversale, che metta al centro l’uomo e la sua dignità. Un bisogno che anche il mondo dello sport reclama a gran voce.
Questo libro ripercorre la storia dello sport alle Nazioni Unite, spiegando le ragioni che lo hanno portato a diventare strumento privilegiato nelle politiche di pace e sviluppo. Ciò è stato possibile grazie ad alcuni atti importanti, che vanno dal sostegno alla tregua olimpica, al riconoscimento dello status consultivo del CIO presso l’Assemblea Generale, fino all’inserimento dello sport tra gli strumenti efficaci per il perseguimento degli obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite.
Un libro per quanto si occupano di storia della sport, storia delle olimpiadi, di storia della relazioni internazionali e di diritti umani, enti e istituzioni pubbliche e sportive; un libro, comunque, che può essere fruito da quanti hanno la sensibilità e l’interesse per questi temi. La presentazione del volume è di Mario Pescante (Vice presidente del CIO), del Sottosegretario allo sport del Governo Portoghese e del prof. Jacopo Tognon (Università di Padova).
e con le Olimpiadi?
La risposta ce la dà per primo papa
Giovanni XXIII quando, accogliendo gli
atleti che si accingevano a disputare
l’Olimpiade di Roma 1960 ricorda Pio X e
la sua benevolenza verso lo sport: “San Pio
X ricevette nel 1905 il barone Pierre De
Coubertin, padre dei Giochi Olimpici
moderni, incoraggiandolo fortemente per la
sua iniziativa. Vi abbiamo atteso a lungo...”.
Lo farà anche papa Giovanni Paolo II, il
pontefice sportivo per eccellenza, ricordan-
do che“San Pio X incoraggiò la nobile ini-
ziativa del barone Pierre De Coubertin che
ripristinò in epoca contemporanea con cre-
scente successo i Giochi Olimpici”.
Occorreva però cercare al di fuori degli
schemi consueti di indagine per trovare que-
sto risvolto della pastorale di Pio X, fino ad
oggi poco noto per non dire quasi del tutto
sconosciuto anche a chi conosce profonda-
mente la vita di questo papa.
Ecco allora che partendo dalla storia delle
Olimpiadi, è stato possibile indagare a ritro-
so e trovare le tracce, sempre più evidenti, di
un impegno all’epoca nuovo della Chiesa,
che si sposa con la filosofia olimpica nella
misura in cui trova corrispondenza nella
centralità dell’uomo, nella necessità di
garantire che la sua educazione poggi su un
sistema di valori che mettano in luce la sua
vocazione a migliorare, a vivere rispettando
l’altro, a impegnarsi.
Un esperto di Olimpismo, un esperto di Pio X
e un assistente dell’Archivio Segreto Vaticano
hanno realizzato così un’opera che per la
prima volta traccia il profilo di un Pio X
“sportivo” offrendo una prospettiva nuova di
indagine in vista delle celebrazioni per il cen-
tenario della sua morte, che ricorre nel 2014.
Il Centro Diritti Umani ha da quattro anni riconosciuto l'importanza di dette tematiche attivando un insegnamento specifico di 'Diritti Umani e Sport nel Diritto dell'UE', cofinanziato nell'ambito del programma Jean Monnet della Commissione Europea.
Autori
Jacopo Tognon è Avvocato e si occupa di giustizia sportiva in qualità di Arbitro del Tribunal Arbitral du Sport di Losanna e quale Presidente della Corte Federale della Federazione Ciclistica Italiana. È Direttore della Rivista Giustizia sportiva.it, Docente Jean Monnet nell'Università di Padova dell'insegnamento Diritti Umani e Sport nel Diritto dell'UE (Facoltà di Scienze Politiche, Corso di Laurea Magistrale in Istituzioni e Politiche dei Diritti Umani e della Pace) e autore di varie pubblicazioni e saggi in materia con particolare riferimento al Diritto comunitario dello Sport.
Antonella Stelitano è laureata in Relazioni Internazionali alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Padova. Lavora presso una Fondazione.
Si dedica da anni agli studi sul tema dello sport e delle relazioni internazionali con particolare riferimento a Olimpismo, Sport, Pace e Diritti Umani.
Nel 2008 ha pubblicato 'Olimpiadi e Politica. Il CIO nel sistema delle Relazioni Internazionali (Forum Editrice) e ha in corso di stampa altri lavori in collaborazione con Atenei e Centri Studi in Italia e all'estero.
ISBN:9788861297654
Collana: Quaderni Ricerca e documentazione interdisciplinare sui diritti umani
Autore: Tognon J., Stelitano A.
Edizione 2011
L’autrice nel ripercorrere l’evoluzione, gli obiettivi e i valori fondanti del Comitato Olimpico Internazionale, estrapola e focalizza l’attenzione su momenti che ne hanno segnato in modo decisivo il divenire e sono entrati di diritto nella storia mondiale. E non ci si riferisce solo ai fatti planetari, agli eventi cioé che hanno goduto di forte mediatizzazione, ma anche a quelli meno esposti, seppur significativi, come il caso di Radio Liberty e di Radio Free Europe del 1976 (Giochi invernali di Innsbruck) o la messa in crisi di alcune candidature nazionali. Chiarendo le motivazioni delle prese di posizione interne e delle influenze politiche esterne al CIO, si svela il ruolo fondamentale del Movimento Olimpico nell’ambito del sistema delle relazioni internazionali.
La comprensione delle dinamiche interne svela l’origine e l’orientamento delle decisioni che hanno inevitabilmente effetti diretti nella percezione degli Stati e dei popoli. Non solo, il CIO si configura come organizzazione internazionale non governativa (OING) riconosciuta dalle altre organizzazioni mondiali. Vengono esaminate le caratteristiche del CIO nel confronto con quelle della Croce Rossa Internazionale, organismo affine per membership, valori e longevità. Non viene tralasciato un capitolo ancor più intrigante e complesso: il collegamento con la Chiesa Cattolica e l’apostolato fino all’analisi delle dichiarazioni papali degli ultimi anni e dell’attuale Benedetto XVI, laddove <E’ importante notare come lo sport sia entrato indirettamente nella marcia di avvicinamento tra le due diplomazie: la Santa Sede impegnata a recuperare una relazione con i cattolici cinesi, la Cina ora impegnata come non mai a migliorare la propria immagine internazionale>.
La Stelitano utilizza fonti dirette del CIO attingendo dall’archivio personale di Giorgio de’ Stefani, con il quale ha collaborato direttamente, e avvalendosi direttamente del contatto con i dirigenti del CIO e non si accontenta. Consulta David Kanin, Senior political analist della CIA, analista che per un ventennio ha raccolto indagini con scrupolo politico. Conoscere altresì quali siano i canali di finanziamento e il fine economico della gestione, aiuta la comprensione delle dinamiche relazionali internazionali.
Il lettore viene abilmente guidato nell’analizzare l’organigramma e le principali funzioni interne al CIO, i suoi organi, le fasi dei processi decisionali interni, i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali governative e non. Da studiosa e appassionata di relazioni internazionali, non tralascia di esaminare i rapporti tra CIO e ONU, tra il primo e l’Unesco e con le altre organizzazioni internazionali, il WIPO (World Intellectual Property Organization) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Con queste pagine la Stelitano dimostra che lo sport e l’interesse mediatico attorno ad esso, giocano un ruolo chiave come agent of human understanding. Seppur in un quadro internazionale e profondamente globalizzante, il ruolo del singolo sportivo, o meglio del singolo uomo, sono considerati riferimenti imprescindibili nel perseguire la visione decoubertiana che offre un modello di relazione che dall’uomo è trasferito al rapporto tra individui, stati e comunità internazionale dimostrando, in oltre un secolo di vita la sua efficacia.
Un tema per anni al centro di accesi dibattiti, con tanto di pronunce ufficiali e sanzioni contro quella che appariva all’epoca un’eresia modernista.
Pio X, che direttamente si espresse contro l’utilizzo della bicicletta da parte del clero, fu tuttavia anche il primo Pontefice ad aprire un varco verso il suo impiego, dando ancora una volta prova di una sensibilità particolare ad accogliere la novità, pur con le necessarie precauzioni.
Il tema nel giro di pochi anni era destinato a perdere di consistenza, come pure i divieti imposti giacché da un lato altri mezzi di locomozione (vetturette, motocicli, automobili) stavano facendo la loro apparizione, dall’altro la bicicletta era oramai popolare e diffusa tra la popolazione di ogni ceto sociale.
Dopo aver avvicinato per la prima volta il tema di Pio X e lo sport con il primo volume della collana edita per il Centenario della morte di Pio X, gli stessi tre Autori hanno esplorato anche il tema di Pio X e della bicicletta, senza trascurare di ricordare le modifiche sociali e di costume che questo nuovo mezzo impose.
Questo articolo sintetizza i punti salienti del rapporto tra i pontefici e lo sport da Pio X a Francesco.
Questo saggio è l'introduzione al volume.
positiva, pp. 31-38.
Abstract: Alla base del Movimento Olimpico vi è un principio fondamentale, ovvero quello di avere come scopo migliorare il mondo e renderlo più pacifico attraverso una pratica sportiva caratterizzata dal principio di non discriminazione e dal riconoscimento dei valori olimpici. È questo il motivo che ha spinto il Comitato Olimpico Internazionale a riproporre l’istituto della Tregua olimpica, che caratterizzava gli antichi Giochi in Grecia. Diversamente dal passato, la Tregua Olimpica può oggi vantare anche il supporto delle Nazioni Unite. Insieme Cio e Onu supportano un progetto di sport come strumento di dialogo, riconciliazione e pace. Lo sport anche se non può imporre la pace può contribuire a ispirarla, a rafforzare la mutua comprensione tra i popoli, a facilitare il dialogo, a promuovere un maggior spirito di tolleranza tra le nazioni. Oggi la Tregua olimpica può essere considerata una “Piattaforma per la Pace”, con una nuova importante caratteristica:
non si tratta più solo di una tregua, ma di un vero e proprio progetto di pace.
One of the fundamental principles of the Olympic Movement is to contribute to building a peaceful and better world through sport, practised without discrimination of any kind and in the Olympic spirit. This is essentially why the International Olympic Committee revived the ancient Greek tradition of “Ekecheiria”. But, unlike the past, from 1993 the Olympic Truce has got the support of the United Nations. Together they support sport as an instrument to foster dialogue for reconciliation and peace. Sport cannot impose peace, but it can contribute to inspiring it, fosters understanding between individuals, facilitates dialogue between divergent communities and can contribute to breeding tolerance between nations. Today the Olympic Truce may be considered
as a Platform for Peace with a new characterization: no more a simply truce but a project of peace.
Parole chiave: Pace, Olimpismo, Tregua olimpica, Nazioni Unite, Sport.
Keywords: Peace, Olimpysm, Olympic Truce, United Nations, Sport.
Ci chiediamo: perché mai la Chiesa dovrebbe occuparsi di sport eperchè lo sport dovrebbe interessarsi a quello che dice la Chiesa?
La risposta potrebbe stupirci.
Ecco, allora, che ogni attività che nasce con un Dna che prevede questo carattere, è destinata a sopravvivere in una dimensione delle relazioni umane che voglia fondarsi sul riconoscimento e rispetto della dignità della persona, del suo essere per definizione umano e perciò universale. Lo sport ha questo Dna.
L’affetto dei papi per il ciclismo è testimoniato da fraterni incontri, espressioni di benevolenza verso atleti poco conosciuti o campioni speciali come Gino Bartali, di cui sono state celebrate le virtù come modello di sportivo.
Il Giro d’Italia ha rappresentato un modello di sport popolare e amatissimo, che ha riassunto nel rapporto speciale tra papi e ciclismo il sentimento più profondo del legame tra i pontefici e lo sport.
Così la bicicletta, che a fine Ottocento era proibita al clero, diventa lo strumento che permette di proporre un corredo di virtù e sentimenti che fanno dell’atleta un simbolo di sacrificio, che è metafora dell’impegno a raggiungere sempre obiettivi più alti. Una storia di umanità, che è di italianità e di universalità al tempo stesso. Una storia che ha percorso la storia del Giro.
Nella relazione che proponiamo vorremmo ripercorrere - attingendo in modo puntuale e completo a tutte le fonti vaticane attualmente disponibili - gli incontri dei pontefici con i partecipanti al Giro e i messaggi loro rivolti per presentare un punto di osservazione diverso alla storia di questa centenaria manifestazione che anche la Chiesa, con i suoi interventi, ha contribuito a celebrare.
Sport e società nel libro di Antonella Stelitano
Non è solo sport. È anche, se non soprattutto, una storia di emancipa-zione e di sfida aperta. Sfida al comune sentire, sfida ai costumi, sfida alle obiezioni-morali, etiche, mediche-sul fatto che la bicicletta, il cavallo d'acciaio, potesse essere un mezzo adeguato al portamento di una signora. Per la prima volta, in un libro di cinquecento pagine, qualcuno ha provato a ripercorrere la storia al femminile del ciclismo inteso come sport ma, anche, come un affondo ai pregiudizi e ai luoghi comuni.