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domenica 24 aprile 2011

ORA E SEMPRE RESISTENZA

  Cari compagni, ora tocca a noi. Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d'Italia.  Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l'idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella. Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile. Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care. La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio. Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà”.
Lettera di Giordano Cavestro, anni 18, fucilato per rappresaglia il 4 maggio 1944 insieme a quattro compagni nei pressi di Bardi (Parma). Dal libro "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana", Einaudi.
Vignetta tratta dal sito dell' ANPI
Luoghi di memoria e resistenza, QUI
La Gelmini ha cancellato la Resistenza dai libri di storia.
REINSERIRE LA RESISTENZA NEI LIBRI DI TESTO PER LE SCUOLE SUPERIORI!!!

"Quando io considero questo misterioso e miracoloso moto di popolo, questo volontario accorrere di gente umile, fino a quel giorno inerme e pacifica, che in una improvvisa illuminazione sentì che era giunto il momento di darsi alla macchia, di prendere il fucile, di ritrovarsi in montagna per combattere contro il terrore, mi vien fatto di pensare a certi inesplicabili ritmi della vita cosmica, ai segreti comandi celesti che regolano i fenomeni collettivi, come le gemme degli alberi che spuntano lo stesso giorno, come certe piante subacquee che in tutti i laghi di una regione alpina affiorano nello stesso giorno alla superficie per guardare il cielo primaverile, come le rondini di un continente che lo stesso giorno s'accorgono che è giunta l'ora di mettersi in viaggio. Era giunta l'ora di resistere; era giunta l'ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini".
Piero Calamandrei. Dal discorso tenuto al Teatro Lirico di Milano, 28 febbraio 1954)

lunedì 19 aprile 2010

LA PROSSIMA DOMENICA

                                                                             
                                     anniversario della Liberazione.

Piero Calamandrei parla agli studenti milanesi.

E' il 1955...ma chi lo direbbe?!

Due anni fa i  ragazzini della mia ultima 5° elementare (ma prima di loro, altri) son stati capaci di riflessioni ed argomentazioni/lezione veramente incoraggianti per il futuro di tutti noi.

In questa ricorrenza
per chi ha la pazienza di leggere........

" La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sè. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perchè si muova bisogna ogni giorno metterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l'impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l'indifferenza alla politica.
 E' un po' la malattia dei giovani l'indifferentismo. "La politica è una brutta cosa. Che me n'importa della politica?". Quando sento fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due emigranti, due contadini che traversano l'oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l'altro stava sul ponte e si accorgeva che c'era una gran burrasca con delle onde altissime, che il piroscafo oscillava. E allora questo contadino impaurito domanda ad un marinaio :"Ma siamo in pericolo?". E questo dice:"Se continua questo mare il bastimento affonda". Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno. Dice: "Beppe, Beppe, se continua questo mare il bastimento affonda". Quello dice:"Che me ne importa? Unn'è mica mio!". Questo è l'indifferentismo alla politica.
E' così bello, è così comodo! è vero? è così comodo! La libertà c'è, si vive in regime di libertà. C'è altre cose da fare che interessarsi alla politica! Eh, lo so anche io, ci sono...Il mondo è così bello vero?Ci sono tante belle cose da vedere, da godere, oltre che occuparsi della politica! E la politica non è una pacevole cosa. Però la libertà è come l'aria.
Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent'anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai. E vi auguro di non sentire mai questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perchè questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica....

Quindi voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come vostra; metterci dentro il vostro senso civico, la coscienza civica, rendersi conto (questa è una delle gioie della vita), rendersi conto che nessuno di noi nel mondo non è solo, non è solo, che siamo in più, che siamo parte, parte di un tutto, un tutto nei limiti dell'Italia e del mondo. Ora io ho poco altro da dirvi.
In questa Costituzione c'è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioe. Sono tutti sfociati qui in questi articoli; e, a sapere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane...E quando io leggo nell'art.2 :"l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica, sociale"; o quando leggo nell'art.11 :"l'Italia ripudia le guerre come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli", la patria italiana in mezzo alle altre patrie...ma questo è Mazzini!questa è la voce di Mazzini! O quando io leggo nell'art. 8 :"tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge", ma questo è Cavour! O quando leggo nell'art.5 :"la Repubblica è una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali", ma questo è Cattaneo! O quando nell'art. 52 io leggo a proposito delle forze armate :"l'ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica", esercito di popoli, ma questo è Garibaldi!

 E quando leggo nell'art.27 :"non è ammessa la pena di morte", ma questo è Beccaria! Grandi voci lontane, grandi nomi lontani...
Ma ci sono anche umili nomi, voci recenti! Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa Costituzione! Dietro ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torurati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, che hanno dato la vita perchè la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, è un testamento, è un testamento di centomila morti.
Se volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perchè lì è nata la nostra Costituzione".
(Chi volesse udire tutto ciò dalla sua viva voce: "Calamandrei-you tube")

Il 1° gennaio 2008 ha compiuto sessant'anni
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Se ho violato qulche regola di copyright mi si dica e rimuoverò prontamente.
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