A. Carbone (a cura di), L'applicazione dell'art. 6 CEDU nel processo amministrativo dei paesi europei, Napoli, 2020
SOMMARIO: 1. Introduzione.-2. La posizione della CEDU nell'ordinamento te-desco.-2.1. Inquadramen... more SOMMARIO: 1. Introduzione.-2. La posizione della CEDU nell'ordinamento te-desco.-2.1. Inquadramento.-2.2. Il rango della CEDU come trattato in-ternazionale ai sensi dell'art. 59, co. 2, del Grundgesetz.-2.2. Il rango della CEDU nel quadro della tutela dei diritti umani e come "contenitore" di norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.-2.3. L'obbligo di interpretazione conforme alla CEDU.-2.4. Sintesi sul rango della CEDU nell'ordinamento tedesco e confronto con l'ordinamento costituzionale italiano.-3. L'influenza dell'art. 6 CEDU sul processo e sul procedimento am-ministrativo in Germania.-3.1. Rilevanza dell'art. 6 CEDU per il diritto am-ministrativo processuale tedesco.-3.2. Confronto tra il canone della full jurisdiction e il diritto a una tutela giurisdizionale effettiva nel processo amministrativo tedesco.-3.2.1. La tutela giurisdizionale nei confronti dei pubblici poteri: il quadro costituzionale.-3.2.2. L'effettività della tutela giu-risdizionale nell'ordinamento processuale amministrativo tedesco.-3.2.3. Rilevanza complessiva del canone della full jurisdiction nel processo ammini-strativo tedesco.-3.3. Sull'indipendenza e imparzialità del giudice "costi-tuito per legge".-3.3.1. L'indipendenza dei giudici amministrativi "a tempo" alla luce del Grundgesetz e dell'art. 6, § 1, CEDU.-3.4. Sulla ragione-vole durata del processo amministrativo.-3.4.1. Il quadro normativo in ma-teria di ragionevole durata del processo e la previsione di un rimedio effet-tivo nei confronti dei giudizi eccessivamente lunghi.-3.4.2. I termini di rife-rimento per il calcolo della durata del processo amministrativo. Il problema dei ricorsi amministrativi.-3.4.3. Considerazioni di sintesi sul principio di ragionevole durata del processo in relazione al giudizio amministrativo tedesco. Confronto con l'ordinamento italiano.-3.5. Sulla pubblicità del processo amministrativo tedesco.-3.5.1. L'omissione dell'udienza pubblica nel pro-cesso amministrativo.-3.5.2. Le modalità di pubblicazione della sentenza.-3.5.3. La deroga al principio di pubblicità del processo nell'"in-camera-Verfahren".-3.5.4. Considerazioni di sintesi sulla pubblicità del processo am-ministrativo. Confronto con l'ordinamento italiano.-4. Conclusioni.
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Papers by Davide Palazzo
nella società contemporanea – 2. Gli algoritmi nel rapporto tra legge,
democrazia e amministrazione – 3. L’intelligenza artificiale come strumento
di conservazione in contrasto con il disegno costituzionale – 4. Il regime
della discrezionalità amministrativa come limite all’impiego dell’intelligenza
artificiale – 4.1. Il ruolo del procedimento nelle scelte amministrative – 4.2.
L’obbligo di motivazione delle decisioni discrezionali. Dalla descrizione
“generale” del funzionamento della macchina – 4.3. ...alla “spiegabilità”
delle singole decisioni – 4.4. Il problema della imputazione, legittimazione e
responsabilità nelle decisioni assistite dai sistemi di intelligenza artificiale – 5.
Capacità predittiva degli algoritmi e funzione amministrativa discrezionale –
5.1. Natura delle predizioni algoritmiche e influenza sulle scelte amministrative
– 5.2. Intelligenza artificiale e potere amministrativo: verso una revisione del
concetto di discrezionalità? – 6. Intelligenza artificiale e valutazioni tecniche –
6.1. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle valutazioni tecniche della pubblica
amministrazione – 6.2. Il ricorso all’intelligenza artificiale tra trasparenza ed
efficienza dell’azione amministrativa – 7. L’individuazione delle garanzie nei
confronti delle scelte amministrative fondate sull’intelligenza artificiale – 7.1.
L’intelligenza artificiale nella fase istruttoria anziché decisoria. Criticità – 7.2.
La previsione di nuove garanzie “adattate” alle caratteristiche dell’intelligenza
artificiale. Alcune proposte.
enti pubblici a procedure di affidamento di appalti pubblici con le regole comunitarie
di concorrenza. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea considera legittima
tale partecipazione e individua nel giudizio di anomalia dell’offerta la sede adeguata
ai fini di accertare la violazione delle regole di concorrenza. Nel commento si
evidenzia l’importanza dell’adozione di una contabilità separata da parte degli enti
pubblici che partecipano a gare d’appalto al fine di accertare il rispetto del criterio
di economicità e delle regole del libero mercato.
impieghi nelle Pubbliche Amministrazioni, alla luce del principio della libera
circolazione dei lavoratori. L’Autore mette in evidenza l’interpretazione
restrittiva e funzionale, consolidatasi nella giurisprudenza europea, della
nozione di Pubblica Amministrazione, quale presupposto per la deroga alla
libertà di circolazione, notando come essa comporti un’accezione del concetto
di “pubblici poteri” più ristretta di quella generalmente accolta nel
contesto giuridico nazionale e riconducibile alle funzioni più strettamente
connesse alla (residua) sovranità statale. Nelle conclusioni, l’Autore evidenzia
il collegamento tra la formazione di una “Pubblica Amministrazione
europea” e il consolidamento della cittadinanza europea quale status fondamentale
dei cittadini dell’Unione.
idoneo a delineare l’ambito soggettivo di applicazione del diritto europeo dei
contratti pubblici e del regime della concorrenza. L’analisi si incentra sull’in-
terpretazione delle nozioni di “organismo di diritto pubblico” e di “impresa”. Il
contributo intende evidenziare la crescente importanza dell’analisi economica
come criterio ermeneutico utile a segnare il confine tra “pubblico” e “privato”,
tra “attività amministrativa” e “attività d’impresa”.
Books by Davide Palazzo
Il presente studio si propone di chiarire la natura e il regime giuridico delle relazioni tra terzo settore e poteri pubblici nello svolgimento di attività di interesse generale, alla luce dell’assetto costituzionale e dei principi e valori che formano la cornice giuridica della nuova disciplina. In questa prospettiva, l’autore analizza il modello dell’amministrazione condivisa, che costituisce secondo la più recente giurisprudenza costituzionale precipitato del principio di sussidiarietà orizzontale, e confronta tale modello con i vincoli europei posti a tutela del mercato. Rifuggendo da aprioristici schematismi diretti all’ “assolutizzazione” delle regole del mercato, l’autore analizza in che modo l’evoluzione dell’ordinamento dell’Unione dalla prospettiva “mercantilistica” a quella “assiologica” possa costituire il fondamento per la creazione di un sistema europeo di “istituzioni della solidarietà”.
Sotto altro profilo, la nuova disciplina pone l’esigenza di stabilire se e in che limiti siano consentite disparità di trattamento tra le diverse tipologie di enti che appartengono alla categoria del terzo settore. Si evidenzia, in proposito, la necessità che l’attribuzione di benefici pubblici e l’instaurazione di rapporti di partenariato con enti pubblici avvenga mediante forme di “concorrenzialità interna” al terzo settore, così da assicurare il giusto bilanciamento tra sussidiarietà e imparzialità amministrativa, nel rispetto dei canoni di ragionevolezza e proporzionalità.
nella società contemporanea – 2. Gli algoritmi nel rapporto tra legge,
democrazia e amministrazione – 3. L’intelligenza artificiale come strumento
di conservazione in contrasto con il disegno costituzionale – 4. Il regime
della discrezionalità amministrativa come limite all’impiego dell’intelligenza
artificiale – 4.1. Il ruolo del procedimento nelle scelte amministrative – 4.2.
L’obbligo di motivazione delle decisioni discrezionali. Dalla descrizione
“generale” del funzionamento della macchina – 4.3. ...alla “spiegabilità”
delle singole decisioni – 4.4. Il problema della imputazione, legittimazione e
responsabilità nelle decisioni assistite dai sistemi di intelligenza artificiale – 5.
Capacità predittiva degli algoritmi e funzione amministrativa discrezionale –
5.1. Natura delle predizioni algoritmiche e influenza sulle scelte amministrative
– 5.2. Intelligenza artificiale e potere amministrativo: verso una revisione del
concetto di discrezionalità? – 6. Intelligenza artificiale e valutazioni tecniche –
6.1. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle valutazioni tecniche della pubblica
amministrazione – 6.2. Il ricorso all’intelligenza artificiale tra trasparenza ed
efficienza dell’azione amministrativa – 7. L’individuazione delle garanzie nei
confronti delle scelte amministrative fondate sull’intelligenza artificiale – 7.1.
L’intelligenza artificiale nella fase istruttoria anziché decisoria. Criticità – 7.2.
La previsione di nuove garanzie “adattate” alle caratteristiche dell’intelligenza
artificiale. Alcune proposte.
enti pubblici a procedure di affidamento di appalti pubblici con le regole comunitarie
di concorrenza. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea considera legittima
tale partecipazione e individua nel giudizio di anomalia dell’offerta la sede adeguata
ai fini di accertare la violazione delle regole di concorrenza. Nel commento si
evidenzia l’importanza dell’adozione di una contabilità separata da parte degli enti
pubblici che partecipano a gare d’appalto al fine di accertare il rispetto del criterio
di economicità e delle regole del libero mercato.
impieghi nelle Pubbliche Amministrazioni, alla luce del principio della libera
circolazione dei lavoratori. L’Autore mette in evidenza l’interpretazione
restrittiva e funzionale, consolidatasi nella giurisprudenza europea, della
nozione di Pubblica Amministrazione, quale presupposto per la deroga alla
libertà di circolazione, notando come essa comporti un’accezione del concetto
di “pubblici poteri” più ristretta di quella generalmente accolta nel
contesto giuridico nazionale e riconducibile alle funzioni più strettamente
connesse alla (residua) sovranità statale. Nelle conclusioni, l’Autore evidenzia
il collegamento tra la formazione di una “Pubblica Amministrazione
europea” e il consolidamento della cittadinanza europea quale status fondamentale
dei cittadini dell’Unione.
idoneo a delineare l’ambito soggettivo di applicazione del diritto europeo dei
contratti pubblici e del regime della concorrenza. L’analisi si incentra sull’in-
terpretazione delle nozioni di “organismo di diritto pubblico” e di “impresa”. Il
contributo intende evidenziare la crescente importanza dell’analisi economica
come criterio ermeneutico utile a segnare il confine tra “pubblico” e “privato”,
tra “attività amministrativa” e “attività d’impresa”.
Il presente studio si propone di chiarire la natura e il regime giuridico delle relazioni tra terzo settore e poteri pubblici nello svolgimento di attività di interesse generale, alla luce dell’assetto costituzionale e dei principi e valori che formano la cornice giuridica della nuova disciplina. In questa prospettiva, l’autore analizza il modello dell’amministrazione condivisa, che costituisce secondo la più recente giurisprudenza costituzionale precipitato del principio di sussidiarietà orizzontale, e confronta tale modello con i vincoli europei posti a tutela del mercato. Rifuggendo da aprioristici schematismi diretti all’ “assolutizzazione” delle regole del mercato, l’autore analizza in che modo l’evoluzione dell’ordinamento dell’Unione dalla prospettiva “mercantilistica” a quella “assiologica” possa costituire il fondamento per la creazione di un sistema europeo di “istituzioni della solidarietà”.
Sotto altro profilo, la nuova disciplina pone l’esigenza di stabilire se e in che limiti siano consentite disparità di trattamento tra le diverse tipologie di enti che appartengono alla categoria del terzo settore. Si evidenzia, in proposito, la necessità che l’attribuzione di benefici pubblici e l’instaurazione di rapporti di partenariato con enti pubblici avvenga mediante forme di “concorrenzialità interna” al terzo settore, così da assicurare il giusto bilanciamento tra sussidiarietà e imparzialità amministrativa, nel rispetto dei canoni di ragionevolezza e proporzionalità.