Marco Marinoni
Nasce a Monza nel 1974. Nel 2007 si diploma con il massimo dei voti e la lode in Musica Elettronica con Alvise Vidolin. Nel 2009 consegue il Diploma Accademico Sperimentale di Secondo Livello in Live Electronics e Regia del Suono con 110 e Lode e nel 2013 il Diploma Accademico Sperimentale di Secondo Livello in Composizione con 110 e Lode. Dal 1999 è attivo come compositore in ambito contemporaneo. Prix du Trivium nel 29e Concours International de Musique et d'Art Sonore Electroacoustiques - Bourges 2002. Finalista dell'International Gaudeamus Composition Prize 2002 e 2003. Vincitore della Seconda Call per Opere Elettroacustiche indetta dalla Federazione CEMAT. Primo Premio nel Primo Concorso di Composizione per Iperviolino - Genova 2007. Primo Premio nel VIII Concorso Internazionale di Composizione “Città di Udine”. Come musicologo partecipa ai convegni indetti dall'AIMI e dal GATM. E' membro del SIMC - Società Italiana Musica Contemporanea. Le partiture dei suoi brani sono edite da ARSPUBLICA EDIZIONI MUSICALI e da TAUKAY. Ha pubblicato quattro romanzi: "La Confraternita di Ecate - Cauda Draconis" (ed. Nerocromo 2015), "Stagione di caccia" (0111 Edizioni 2018), "La luna delle fragole" (Yume Edizioni 2018), "Il favore dell'inferno" (96 Rue-de-La-Fontaine Edizioni 2019). E' docente di COME/01 - Esecuzione e Interpretazione della Musica Elettroacustica presso il conservatorio di Latina.
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Books by Marco Marinoni
Papers by Marco Marinoni
The instrumental performer must be aware of how the hyperinstrument system interprets his actions instant by instant, so to provide significance to his technical and interpretational choices, in connection with the performance of the live-electronics interpreter.
The mapping is directly applied to the traditional musical instrument, implemented by specific hardware designed by professor Matteo Ricchetti and realized by InfoMus- Lab of Genoa.
The hypersampler involves a real-time synthesis engine based on processes of feature extraction as an alternative to hyperinstruments’ physical control paradigm.
Features are derived from the performance of a traditional musician on an acoustic instrument – a piano
– and are used as a control for the mapping between the instantaneous power spectrum of the acoustic instrument’s sound output (the musical dynamics performed by the pianist) and real-time synthesis engine’s parameters.
The hypersampler involves a real-time synthesis engine based on processes of feature extraction as an alternative to hyperinstruments’ physical control paradigm. Features are derived from the performance of a traditional musician on an acoustic instrument – a piano – and are used as a control for the mapping between the instantaneous power spectrum of the acoustic instrument’s sound output (the musical dynamics performed by the pianist) and realtime synthesis engine’s parameters.
1. analisi poietico-estesica del brano;
2. presentazione dell’ambiente esecutivo del live electronics approntato per la prima esecuzione;
3. elaborazione di un algoritmo di sintesi in ambiente Max/MSP per l’esecuzione della parte di tastiera elettronica.
Dopo una breve introduzione in cui si chiarisce l’idea all’origine delle scelte musicali operate nel brano, viene precisata la metodologia di approccio all’analisi.
Il primo livello include un’analisi dei cambiamenti contrastivi in cui viene mostrato come, in Atomi distratti, a un’organizzazione gerarchica debole (Imberty) corrisponda un’esperienza del tempo musicale coesa e unitaria, attraverso cui la rappresentazione simbolica e fantasmatica sottesa al
brano (proprio la frammentazione del tempo interno, mise en abyme dell’ipotesi stessa) viene trasmessa integra ed intelligibile. Al fine di ottenere un tracciato delle immagini linguistiche, poetiche, musicali ed extra-musicali all’origine
del brano viene utilizzato il mezzo dell’intervista, in cui il compositore è chiamato in prima persona a indagare il proprio lavoro.
Il secondo livello include due sotto-livelli: in primo luogo viene data descrizione del materiale pre-registrato e del suo ruolo nell’economia del brano, quindi una descrizione tecnologica dell’ambiente esecutivo del live electronics di Atomi distratti si accompagna a un’osservazione comparata longitudinale delle opere di Mario Garuti che includono in organico il mezzo elettronico, al fine di chiarire il ruolo del live electronics all’interno del brano e l’evolversi del rapporto che il compositore modenese intrattiene con l’elettronica nei suoi lavori. Anche in questo caso l’intervista è lo strumento privilegiato per accedere al mondo interno del compositore.
Il terzo livello è strutturato a partire da una traduzioneinterpretazione in termini tecnologici delle descrizioni, registrate utilizzando il mezzo dell’intervista, che il compositore fornisce dei due preset di tastiera elettronica presenti in partitura. Di seguito viene descritto il progetto per lo strumento di sintesi, della cui realizzazione in ambiente Max/MSP si dà descrizione nel paragrafo conclusivo
lavoro di Pierre Boulez datato 1997 per violino e dispositivo
elettronico della durata approssimativa di 20
minuti. Il brano del compositore francese, di estrema rilevanza
per ciò che concerne la storia della composizione legata
all'uso delle nuove tecnologie, è stato fatto oggetto di
analisi musicale e tecnologica condotte sulla partitura al
fine di individuare le strategie e i processi compositivi
messi in atto. I dati emersi sono stati in seguito posti a
confronto con le dichiarazioni del compositore: la sostanziale
concordanza tra queste ultime e le evidenze analitiche
ha permesso di costruire un quadro integrato di inferenze
circa l’approccio bouleziano al live electronics,
evidenziandone linee guida (asimmetria nel rapporto tra
strumento ed elettronica; monodirezionalità
dell’interazione; funzione demiurgica del compositore;
utilizzo della ridondanza all’interno di una drammaturgia;
finalità costruttiva del dialogo tra funzione mimetica/
elettronica e funzione diegetica/materiali strumentali) e
finalità (manipolazione mirata dei meccanismi psicologici
della fruizione). Ampia parte delle dichiarazioni rilasciate da Boulez in
occasione della prima esecuzione del brano (21 Ottobre
1997, IRCAM, Parigi) al filosofo e musicologo francese
Peter Szendy è stata appositamente tradotta in italiano e
inclusa in appendice.
The instrumental performer must be aware of how the hyperinstrument system interprets his actions instant by instant, so to provide significance to his technical and interpretational choices, in connection with the performance of the live-electronics interpreter.
The mapping is directly applied to the traditional musical instrument, implemented by specific hardware designed by professor Matteo Ricchetti and realized by InfoMus- Lab of Genoa.
The hypersampler involves a real-time synthesis engine based on processes of feature extraction as an alternative to hyperinstruments’ physical control paradigm.
Features are derived from the performance of a traditional musician on an acoustic instrument – a piano
– and are used as a control for the mapping between the instantaneous power spectrum of the acoustic instrument’s sound output (the musical dynamics performed by the pianist) and real-time synthesis engine’s parameters.
The hypersampler involves a real-time synthesis engine based on processes of feature extraction as an alternative to hyperinstruments’ physical control paradigm. Features are derived from the performance of a traditional musician on an acoustic instrument – a piano – and are used as a control for the mapping between the instantaneous power spectrum of the acoustic instrument’s sound output (the musical dynamics performed by the pianist) and realtime synthesis engine’s parameters.
1. analisi poietico-estesica del brano;
2. presentazione dell’ambiente esecutivo del live electronics approntato per la prima esecuzione;
3. elaborazione di un algoritmo di sintesi in ambiente Max/MSP per l’esecuzione della parte di tastiera elettronica.
Dopo una breve introduzione in cui si chiarisce l’idea all’origine delle scelte musicali operate nel brano, viene precisata la metodologia di approccio all’analisi.
Il primo livello include un’analisi dei cambiamenti contrastivi in cui viene mostrato come, in Atomi distratti, a un’organizzazione gerarchica debole (Imberty) corrisponda un’esperienza del tempo musicale coesa e unitaria, attraverso cui la rappresentazione simbolica e fantasmatica sottesa al
brano (proprio la frammentazione del tempo interno, mise en abyme dell’ipotesi stessa) viene trasmessa integra ed intelligibile. Al fine di ottenere un tracciato delle immagini linguistiche, poetiche, musicali ed extra-musicali all’origine
del brano viene utilizzato il mezzo dell’intervista, in cui il compositore è chiamato in prima persona a indagare il proprio lavoro.
Il secondo livello include due sotto-livelli: in primo luogo viene data descrizione del materiale pre-registrato e del suo ruolo nell’economia del brano, quindi una descrizione tecnologica dell’ambiente esecutivo del live electronics di Atomi distratti si accompagna a un’osservazione comparata longitudinale delle opere di Mario Garuti che includono in organico il mezzo elettronico, al fine di chiarire il ruolo del live electronics all’interno del brano e l’evolversi del rapporto che il compositore modenese intrattiene con l’elettronica nei suoi lavori. Anche in questo caso l’intervista è lo strumento privilegiato per accedere al mondo interno del compositore.
Il terzo livello è strutturato a partire da una traduzioneinterpretazione in termini tecnologici delle descrizioni, registrate utilizzando il mezzo dell’intervista, che il compositore fornisce dei due preset di tastiera elettronica presenti in partitura. Di seguito viene descritto il progetto per lo strumento di sintesi, della cui realizzazione in ambiente Max/MSP si dà descrizione nel paragrafo conclusivo
lavoro di Pierre Boulez datato 1997 per violino e dispositivo
elettronico della durata approssimativa di 20
minuti. Il brano del compositore francese, di estrema rilevanza
per ciò che concerne la storia della composizione legata
all'uso delle nuove tecnologie, è stato fatto oggetto di
analisi musicale e tecnologica condotte sulla partitura al
fine di individuare le strategie e i processi compositivi
messi in atto. I dati emersi sono stati in seguito posti a
confronto con le dichiarazioni del compositore: la sostanziale
concordanza tra queste ultime e le evidenze analitiche
ha permesso di costruire un quadro integrato di inferenze
circa l’approccio bouleziano al live electronics,
evidenziandone linee guida (asimmetria nel rapporto tra
strumento ed elettronica; monodirezionalità
dell’interazione; funzione demiurgica del compositore;
utilizzo della ridondanza all’interno di una drammaturgia;
finalità costruttiva del dialogo tra funzione mimetica/
elettronica e funzione diegetica/materiali strumentali) e
finalità (manipolazione mirata dei meccanismi psicologici
della fruizione). Ampia parte delle dichiarazioni rilasciate da Boulez in
occasione della prima esecuzione del brano (21 Ottobre
1997, IRCAM, Parigi) al filosofo e musicologo francese
Peter Szendy è stata appositamente tradotta in italiano e
inclusa in appendice.