Coma_Cose

La produzione del Visual Desk esce dalla redazione, con alcuni degli artisti italiani più interessanti per Musica da Asporto. Tre session live, tra cui una cover, in posti sempre diversi di Roma. Si parte con il duo, di base a Milano, dei Coma_Cose. Con loro siamo andati al MAAM - Museo dell’Altro e dell’Altrove del Metropoliz. Uno straordinario incubatore di vita e di arte dove abbiamo registrato ‘Post concerto’, il mash up di ‘Anima Lattina’, Jugoslavia e Pakistan’. E la cover di ‘Cani sciolti’ dei Sangue Misto.

“Proteggimi dal tempo che passa,
ho la sindrome da Peter Pan di stelle”

MAAM

Via Prenestina 913, periferia estrema di Roma, un’esplosione di colori nel grigio, a due passi dal GRA. È il MAAM, Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz, ex fabbrica di salumi occupata da 200 persone di ogni nazionalità che l’hanno trasformata nella loro casa. Nel 2012, un antropologo, Giorgio de Finis (ora anche direttore del Macro Asilo) e un videomaker, Fabrizio Boni, bussano al cancello verde con un’idea: costruire con gli abitanti un razzo per partire verso la luna. Una provocazione per “introdurre la dimensione del sogno in un quotidiano schiacciato dai bisogni”. Il progetto diventa un film, prodotto da Luca Argentero, e quel razzo, la prima opera ospitata da una casa che diventerà museo con oltre 500 opere, tra installazioni, sculture e graffiti. Qui hanno lasciato il loro segno street artist come Sten & Lex, Hogre, Eduardo Kobra, artisti come Igino de Luca e Giovanni Albanese e qui è passata anche la Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto. Una collezione permanente e in perenne cambiamento, un “super luogo” come lo ha definito Marc Augé quando lo ha visitato, “in cui l’arte protegge gli esclusi”.

“Resta un’opinione personale,
io non sono carne da campagna elettorale”

COMA_COSE

Piedi ben piantati nel cantautorato italiano, l’occhio strizzato ai ritmi elettro, rime ed estetica che affondano le radici nell’hip hop italiano dei ’90. Sono i Coma_Cose, uno dei gruppi emergenti più freschi in circolazione, e non a caso hanno scelto per Musica da Asporto, un brano dei Sangue Misto di Neffa che è un pezzo di storia. Lui, Fausto Lama, cantautore già noto come Edipo, lei Francesca, dj California, abituata a far ballare sui bassi della techno. Niente canzoni d’amore, né concetti cosmici, ma parole che arrivano dritte, veloci come istantanee, per il duo, di base a Milano nato da una scintilla in un periodo di ‘coma’. E che ora, dopo un primo Ep (‘Inverno Ticinese’ uscito per l'indipendente Asian Fake) e il debutto live, con il pubblico che canta subito a memoria i loro brani, iniziano a scalare le classifiche radio, arrivando anche in tv ospiti di Cattelan, con il singolo ‘Post concerto’. Per poi iniziare una lunga stagione di live che, dal palco del 1° maggio di Taranto li porterà fino alla fine dell’estate, passando per Parigi, opening act dei Phoenix.

“Vengo dal niente e voglio tutto”

METROPOLIZ

Quartiere romano di Tor Sapienza spesso teatro, come nel novembre 2014, di violente proteste anti migranti. Qui, nel 2009, nasce la ‘città meticcia’ Metropoliz. 200 persone, tra cui tantissimi bambini, italiani, peruviani, rumeni, marocchini, eritrei, etiopi, sudanesi che, insieme ai Blocchi Precari Metropolitani occupano un ex salumificio della Fiorucci. Un’ area immensa, protetta da un cancello verde disseminato di cassette per le lettere, che, grazie al lavoro di recupero collettivo, è diventata una casa per 60 famiglie. Un esperimento di convivenza tra etnie e culture che, per la prima volta nella storia dei movimenti romani per il diritto all’abitare di Roma, include anche una comunità Rom. Non solo appartamenti, per favorire l’integrazione, gli occupanti di Metropoliz si sono dotati di spazi comuni, dal playground alla ludoteca, dal bar ristorante al campo di calcio. Dove, grazie al contributo dell’associazione Popica, si gioca una partita fondamentale per l'integrazione.

Calcio e tornei per uscire dal ghetto: l'esperienza dei Birilli

di FRANCESCO COLLINA

Telecamere, mixer, casse e una quantità indefinita di macchine fotografiche analogiche. La produzione del Visual Desk esce dalla redazione insieme ad alcuni degli artisti italiani più interessanti. Per portare la loro musica, tre brani tra cui una cover, in luoghi sempre diversi di Roma. Tutti con una storia da raccontare.

CREDITI

Regia Maurizio Stanzione

Testi e redazione Emanuela Del Frate

Filmaker Claudia Accogli, Sonny Anzellotti, Francesco Collina, Vito Pagano, Luciano Coscarella

Fonico Lorenzo Valentini

Operatore di palco Rita Ferraro

Grafica Paola Cipriani

Make Up Francesca Meli

Costumista Elisa Fasoli

Foto di Francesco Collina e Daniele Testa

a cura di Visual Lab e Visual Desk