LE VITTIME DEL PONTE MORANDI

Le Famiglie

Mogli, mariti, figli, uniti dalla stessa fatalità
14 agosto 2018. Alle 11.36 una parte del ponte Morandi che sovrasta Sampierdarena crolla improvvisamente. Piove violentemente sulle strade come anche sul viadotto percorso in quel momento da tanti italiani in partenza per le vacanze. È il giorno in cui il panorama di Genova cambia per sempre

Roberto Robbiano

44 anni

Tecnico informatico genovese, lavorava per l’azienda Selt e stava andando in Sardegna con la moglie Ersilia e il piccolo Samuele. La sera prima di partire aveva condiviso su Facebook le foto dell’Isola ripresa dall’alto. Il viaggio sarebbe cominciato con una tappa a Voltri, a casa del nonno del piccolo Samuele, ma si è drammaticamente interrotto sul Ponte Morandi.

Il pallone del piccolo Samuele nella macchina senza più vita

Ersilia Piccinino

41 anni

Calabrese, nata a Sersale, in provincia di Catanzaro, Ersilia si era trasferita in Liguria per amore. Qui aveva infatti sposato Roberto Robbiano. I due vivevano insieme a Campomorone, alle porte di Genova e stavano partendo, con il piccolo Samuele, per la Sardegna. Tra le lamiere sono stati ritrovati il loro ombrellone e il pallone del bimbo.

Samuele Robbiano

7 anni e mezzo

Figlio di Roberto Robbiano ed Ersilia Piccinino, stava andando dal nonno a Voltri con i genitori. Prima tappa delle vacanze. Sul cruscotto della macchina gli inquirenti hanno ritrovato un telefonino che squillava all’impazzata. «Mamma» è la scritta che compariva sul display. Dall’altra parte del filo c’era una nonna, disperata, che tentava di parlare con la figlia.

Juan Carlos Pastenes

64 anni

Chef originario del Cile abitava a Genova da 30 anni. Nel crollo del Ponte Morandi ha perso la vita con la moglie Nora Rivera e un amico, Juan Figueroa. I tre stavano andando in vacanza.

Nora Rivera

47 anni

Cilena, moglie dello chef Juan Carlos Pastenes. Moglie e marito stavano andando in vacanza ed erano in macchina in compagnia di un amico al momento del crollo.

Juan Figueroa

60 anni

Cileno, sessantenne, l’uomo era con una coppia di amici, anche loro cileni: Nora Rivera e lo chef Juan Carlos Pastenes. Di professione artigiano, Juan realizzava anelli; l’uomo viveva in Italia dal 1980, anche se tornava spesso nel Paese natale.

Andrea Vittone

49 anni

Originario di Venaria, ma residente a Pinerolo, Andrea viaggiava con la compagna (Claudia Possetti 48 anni) e i due figli minorenni della donna (Manuele 16 anni e Camilla 12). Colleghi di lavoro, i due si erano sposati lo scorso 23 luglio e da poco erano tornati dal viaggio di nozze. Quel giorno erano diretti a Sestri Levante per trascorrere ancora qualche giorno di ferie. Amaro, dopo l’incidente, lo sfogo della sorella di Andrea: «Vorrei che chi ha delle responsabilità per quello che è successo pagasse davvero». I famigliari hanno rinunciato ai funerali di Stato.

L’ira dei familiari: “Non ci fidiamo più e non vogliamo i funerali di Stato”

Claudia Possetti

48 anni

Moglie di Andrea Vittone, i due erano colleghi di lavoro e si erano appena sposati. Tenero il ricordo della sorella Nadia: «Mia sorella Claudia stava vivendo uno dei momenti più belli della sua vita. Dopo la separazione e un periodo di convivenza si era risposata da pochi giorni. Era felice, con suo marito erano appena tornati dagli Stati Uniti dove erano andati in viaggio di nozze. Eravamo legatissime».

Manuele Bellasio

16 anni

Figlio di Claudia Possetti, Manuele era una promessa del ciclismo. Commosso, dopo la scomparsa, il ricordo dell’associazione Brike Bike: «Ciao Manu buone pedalate tra le nuvole».

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Camilla Bellasio

12 anni

Figlia di Claudia Possetti, Camilla era appassionata di danza. Tenero il ricordo della sua insegnante Jessica Anna Aghemo: «Camillina... non posso pensare alla tua dolcezza volata in cielo! Maestra Jè danzerà sempre con te!».

Crystal Cecala

9 anni

Figlia di Christian Cecala e Dawne Munroe, la piccola era in viaggio con i genitori verso l’isola d’Elba. Iscritta all'ASD Ginnastica Twirling di Oleggio, aveva iniziato a gareggiare da poco e nella nuova stagione sarebbe dovuta entrare a far parte del gruppo agonistico.

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Christian Cecala

42 anni

Originario di Oleggio, nel novarese, Christian era in viaggio con la sua famiglia, la moglie Dawne Munroe e la piccola Crystal, verso Livorno. I tre si sarebbero imbarcati per passare una breve vacanza sull’Isola d’Elba. Cristian e Dawne si erano conosciuti in Giamaica. Lì si erano innamorati e lì avevano deciso di crescere la loro bambina. Poi erano tornati a Oleggio dove Christian lavorava nell’impresa edile di famiglia.

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Dawne Munroe

42 anni

Jamaicana, nata a Sheffield, Dawne si era sposata con Christian Cecala nel 2008 e si era trasferita in Italia nel 2009. I due, con la loro piccola figlia Crystal (9 anni), stavano andando all’isola d’Elba per una breve vacanza. Lì ad aspettarli ci sarebbe stata la zia di Christian.

Giovanna Bottaro

43 anni

Moglie di Alessandro Robotti, i due stavano tornando da una breve vacanza nel savonese quando il viadotto è crollato. A differenza del marito la donna era stata data inizialmente per dispersa. Nel piccolo comune piemontese è stato proclamato il lutto cittadino dopo la scomparsa dei due coniugi. I famigliari hanno rinunciato ai funerali di Stato come segno di protesta.

Alessandro Robotti

50 anni

Alessandro aveva gestito per alcuni anni una farmacia ad Arquata Scrivia, località in provincia di Alessandria, dove abitava con la moglie. I due stavano tornando da Varigotti, nel savonese. L’uomo era anche un attivo astrofilo, tanto da essere tra i soci fondatori del Gast, un gruppo di appassionati di astronomia della sua cittadina. L’associazione, dopo la tragedia ha dedicato all’uomo un post appassionato: “Ci mancheranno i tuoi battibecchi con Daniele, le tue battute, e soprattutto alla gente mancherà la tua infinita pazienza nel far fotografare luna e pianeti per avere un ricordo da portare a casa a fine serata. Ciao Ale”.

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I Lavoratori

Le morti bianche del ponte Morandi
Non solo vacanza, per molte persone il 14 agosto è un giorno come un altro. Portuali, dipendenti pubblici, precari di aziende municipalizzate, ma anche commessi, autotrasportatori, lavoratori occasionali e piccoli imprenditori: sono alcune delle professioni di chi era al lavoro nel giorno del crollo del viadotto. Alcuni di loro erano all’opera per racimolare qualche soldo extra, molti lasciano mogli, genitori e figli

Andrea Cerulli

48 anni

Portuale genovese, Andrea stava andando a Voltri, dove lo attendeva un turno di scarico, quando il Ponte Morandi si è trasformato in una trappola mortale. Padre di un bambino, calciatore amatoriale e grande tifoso del Genova: a dare notizia della sua morte è stato proprio il Genoa Club Portuali attraverso l’omonima pagina Facebook: «Il Genoa Club Portuali Voltri si stringe attorno alla famiglia di Andrea, nostro associato, nostro amico, nostro collega, vittima della tragedia del Ponte Morandi. Ciao Andre…».

Mirko Vicini

31 anni

Originario del parmense e collaboratore precario dell’Amiu, l'azienda ambientale del comune di Genova, Mirko è stato travolto da un pilone mentre si trovava a lavoro nell'isola ecologica di Campi. Il corpo del ragazzo è stato l’ultimo ad essere ritrovato, nonostante l’attesa straziante dei genitori che abitavano vicino al viadotto.

Bruno Casagrande

57 anni

Collaboratore precario dell’Amiu, azienda ambientale del comune di Genova, originario di Antonimina (Reggio Calabria) e collega di Mirko Vannucci, è stato travolto da un pilone mentre si trovava a lavoro nell'isola ecologica di Campi.

Alessandro Campora

55 anni

Dipendente dell’azienda privata (municipalizzata comunale) “Aster” è il terzo operaio a perdere la vita nel crollo del viadotto. L’azienda, in accordo con i sindacati, ha avviato dopo la morte dell’operaio una raccolta fondi da destinare alla vedova.

Luigi Matti Altadonna

35 anni

Era originario di Borghetto Santo Spirito, nel savonese, ma ormai viveva da tempo a Genova. Luigi proveniva da una famiglia di origine calabrese, e faceva, da poco il commesso per Mondo Convenienza. «Aveva trovato lavoro da dieci giorni. Gli sembrava di aver vinto alla lotteria, era così felice di essere stato assunto. Perché quel lavoro serviva a mantenere la sua ciurma, la sua amata famiglia. Avrebbe fatto di tutto per loro, adesso sta a noi aiutarli» ricorda Morena Iannotta, un’amica di famiglia che dopo la morte di Luigi ha promosso una raccolta fondi per sostenere la moglie e i quattro figli.

Scatta la raccolta fondi per la famiglia di Altadonna: «Aiutiamo la sua "ciurma”»

Marius Djerri

22 anni

Originario dell’Albania, Marius era una giovane promessa del calcio. Giocava come attaccante nella Campi Corniglianese Calcio e stava andando a lavoro durante il giorno dell’incidente. Il giovane lavorava a Rapallo, nella stessa ditta di pulizie in cui era impiegata anche la mamma. Era in macchina insieme all’amico e collega Edi Bokrina, giovanissimo anche lui. Struggente il rimpianto della madre: «Continuo a ripensare a quella mattina, di solito lo chiamavo più volte al giorno, anche cinque o sei, e quel 14 agosto, chissà perché, ci siamo sentiti una sola volta».

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Edi Bokrina

28 anni

Con Marius Djerri era sul furgone Qubo della EuroPulizia. «Lavoravano per una ditta di pulizie – ha spiegato un familiare – ed erano diretti a Rapallo. Pochi minuti prima della tragedia hanno chiamato per avvisare del ritardo. Un ritardo dovuto al traffico che gli è stato fatale».

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Gennaro Samataro

43 anni

Autotrasportatore napoletano, Gennaro si occupava di trasporto di ortofrutta e stava rientrando in Italia dopo una trasferta in Francia. “Era un grande lavoratore, una persona per bene” è stato lo stringato e sobrio commento dei familiari dopo la disgrazia. Gennaro lascia una moglie e due figli.

Giorgio Donaggio

57 anni

Ex campione di moto trial, le due ruote erano la sua grande passione. Quando non era in sella lavorava nel suo cantiere nautico in riviera. Il 14 agosto stava andando al lavoro a Santa Margherita Ligure ed era a bordo di una Volvo xc60 bianca quando la struttura si è improvvisamente sgretolata sotto di lui. Donaggio era un volto noto dello sport. A ricordarlo su Facebook anche Vittorio Brumotti, inviato di “Striscia la Notizia”: «È stato il mio mito fin da piccolo e anche grazie a lui che sono diventato 100%».

Crollo Ponte Morandi, anche Giorgio Donaggio tra le vittime: ex campione italiano di moto Trial

Vincenzo Licata

58 anni

Originario di Agrigento e residente, con la famiglia, in provincia di Vicenza, Vincenzo lavorava nel campo del trasporto e si era messo in proprio avviando una piccola azienda: era alla guida di un mezzo di sua proprietà quando il Ponte Morandi è crollato. Secondo i familiari, Vincenzo stava tornando da Cuneo dove era andato a caricare dell'acqua che avrebbe dovuto consegnare a Livorno.

Henry Diaz Henao

28 anni

Ragazzo di origine colombiana, era residente da molti anni a Uscio, comune del genovese. Studente di ingegneria, Henry viaggiava a bordo della sua Opel Corsa al momento del crollo. Il ragazzo stava infatti accompagnando Angela Zerilli in un centro benessere fuori Genova. A distanza di un anno la rabbia dei familiari non si placa. Il fratello, intervistato durante la demolizione del ponte, ha detto: «Non ci teniamo a sorrisi di circostanza. Loro lo sanno e per questo nessuno viene da questa parte. I politici devono pensare a darci quella giustizia che ci spetta di diritto. Poi potranno darci la mano».

Marian Rosca

36 anni

Camionista romeno di 36 anni, Marian stava lavorando quando il ponte è venuto giu. Arrivato in ospedale in condizioni disperate è morto due giorni dopo. Con lui viaggiava anche il collega moldavo Anatolii Malai, 44 anni. Marian faceva il camionista a Parigi e coi soldi guadagnati si era costruito una casa nel paese natale. Contava di sposarsi entro l’anno. Gli organi di Marian (reni e fegato), donati dai familiari, hanno contribuito a salvare la vita di tre persone.

Anatolii Malai

44 anni

Camionista moldavo, stava viaggiando con Marian Rosca: i due stavano eseguendo un trasloco. L’uomo è morto sul colpo a causa dell’impatto.

Francesco Bello

42 anni

Originario di Serra Riccò, viveva da tempo a Pegli, con la compagna. Al momento del crollo stava andando al lavoro con la macchina che condivideva con la fidanzata: «Da un anno circa si occupavano di una colonia di gatti a Pegli, lui in casa ne aveva due - racconta un’amica - Francesco era un ragazzo d’oro sempre disponibile, qualunque cosa gli chiedessi». Commosso il ricordo della sorella: «Voglio che mio fratello sia ricordato per la sua solarità, era sempre felice, quando arrivava trasmetteva a tutti la sua felicità».

A Serra Riccò i funerali di Francesco Bello. La sorella: «Voglio ricordarlo per la sua solarità»

Angela Zerilli

58 anni

Dipendente della Regione Lombardia, la donna abitava a Corsico e ha perso la vita nel crollo insieme alla sua adorata gatta e all’autista che la stava portando a Genova. Angela era diretta verso un Centro Benessere di Uscio, paese a trenta chilometri dal capoluogo ligure. Commossi i ricordi dei colleghi, mentre il presidente della Regione, Fontana, ha disposto le bandiere a mezz’asta dopo la morte della donna. Angela era tornata a vivere con l’anziana madre (scomparsa un anno fa) dopo una separazione e dedicava il tempo libero a corsi, viaggi e al canto.

I Ragazzi

Uniti dall’amicizia e dall’amore, segnati dallo stesso destino
Dai giovani francesi diretti a un festival di musica tecno in Sicilia alla coppia di promessi sposi di Pisa, sono molti i ragazzi e le coppie coinvolte nel disastro. Il crollo del ponte di Genova è anche la storia di vite spezzate troppo presto

Alberto Fanfani

32 anni

Anestesista, iscritto al quinto anno della scuola di specializzazione, Alberto si era laureato all’Università di Firenze e stava terminando la specializzazione a Pisa. Era in viaggio con la fidanzata Marta Danisi, di professione infermiera. Commosso il ricordo dell’Università di Pisa: «Alberto si caratterizzava per doti umane non comuni, rappresentate da una correttezza, educazione e affidabilità fuori dal comune. Nonostante le capacità professionali fossero decisamente elevate, l'aspetto umano è quello che senz'altro colpiva di più in questo giovane medico ed è per questo che la sua perdita è una tragedia ancor più grande».

Crollo ponte a Genova, a Pisa l'ultimo saluto ad Alberto e Marta

Marta Danisi

29 anni

Di Sant'Agata di Militello (Messina) lavorava come infermiera ad Alessandria, dopo aver prestato servizio all’ospedale di Pisa. Era in auto con il fidanzato Alberto Fanfani. I funerali dei due ragazzi sono stati celebrati insieme a Pisa; i due infatti erano cresciuti nella città toscana e lì si sarebbero dovuti sposare, come ha ammesso anche don Roberto Jankovic, il sacerdote che ha celebrato i funerali. Durante l’omelia il prete ha detto: «Ho preparato io Marta e Alberto al corso prematrimoniale e ho imparato da loro la capacità di donarsi agli altri che è stata la cifra di tutta la loro purtroppo giovane esistenza. Si sarebbero sposati qui tra meno di un anno. Oggi, Marta e Alberto, celebriamo il vostro matrimonio».

Un amore nato in corsia Alberto e Marta volevano sposarsi

Stella Boccia

24 anni

La giovane aretina, figlia di una famiglia di ristoratori molto conosciuta in città, era in compagnia del suo ragazzo, Carlos Jesus Eraso Trujillo, nel momento in cui il ponte è crollato. I due erano di ritorno da una vacanza. «Un pezzo del nostro cuore è rimasto sotto le macerie del ponte di Genova»: così i genitori della ragazza, sulla pagina Facebook del loro ristorante.

Crollo ponte Genova, funerali privati per l'aretina Stella Boccia

Carlos Jesus Eraso Trujillo

23 anni

Il ragazzo peruviano viveva a Capolona, vicino ad Arezzo. Era fidanzato con Stella Boccia, morta a sua volta nel crollo. I due erano di ritorno da una vacanza quando il ponte si è spezzato.

Melissa Artus

22 anni

La ragazza di Montpellier aveva scelto di passare le vacanze alla scoperta del Italia in compagnia del ragazzo, dell’amica Nemati Alizè Plaze (19 anni) e di un quarto giovane francese William (22 anni). I quattro erano diretti al Teknival (festival di musica tecno) che si sarebbe svolto in Sicilia, e si sarebbero imbarcati da Genova alla volta dell’isola. La ragazza aveva annunciato le loro intenzioni su Facebook poco prima della partenza: «Ciao a tutta la compagnia, vi scrivo un piccolo messaggio per sapere se ci sarebbe qualcuno disponibile ad alternarsi alla guida con la nostra Axelle per andare al Teknival italiano!».

Nathan Gusman

21 anni

Fidanzato di Melissa Artus, il ragazzo francese era diretto con la ragazza, un’amica e un compagno di viaggio, verso Genova. Da qui si sarebbe imbarcato per la Sicilia dove lo attendeva un festival tecno di vari giorni. Dopo la scomparsa gli amici hanno organizzato una raccolta fondi online per il funerale del ragazzo e per sostenere la madre.

Axelle Nèmati Alizee Plaze

19 anni

Terza vittima francese sul Ponte Morandi, la ragazza di Lautrec (borgo vicino Tolosa), viaggiava con gli amici Melissa Artus (22 anni) e Nathan Gusman (21 anni) e con un terzo ragazzo William Pouzadoux (22 anni) che si era unito alla “trasferta italiana” all'ultimo momento. Commosso il ricordo del sindaco di Lautrec, raccolto dal sito “Le Depeche”: «Era come tutti i giovani di 20 anni, a quell’età non si vuole che una cosa: vivere. Axelle dava una mano nel mondo dell’associazionismo, soprattutto negli eventi musicali e culturali, settore in cui erano impegnati anche i genitori».

William Pouzadoux

22 anni

Il ragazzo era partito da Nimes, il 13 agosto, in compagnia di Melissa Artus, Nathan Gusman e Axelle Nèmati Alizee Plaze. Commosso il ricordo della sorella, contattata poco dopo l’incidente dal quotidiano francese Le Parisien: «Era testardo, ma aveva il senso dell’umorismo. Faceva il viticoltore, aveva un cane che amava moltissimo e un sogno: acquistare un furgoncino con cui fare il giro del mondo».

Elisa Bozzo

34 anni

La ragazza di Busalla (provincia di Genova) viaggiava su una Opel nera. Capelli biondi, fisico da modella, su Facebook si faceva chiamare «la Ely». Sono stati gli amici a lanciare l’appello sui social network. Una speranza spazzata via nella tarda serata di quel drammatico 14 agosto. Sui social la morte di Elisa ha scatenato un cordoglio lungo giorni: «Non meritavi di fare quella fine. Riposa in Pace stellina» è solo uno degli ultimi messaggi lasciati nel suo profilo instagram.

Giovanni Battiloro

29 anni

Giornalista e videomaker di Torre del Greco, era in viaggio verso Barcellona al momento del crollo con altri tre amici. Il ragazzo era molto conosciuto e apprezzato nell’ambiente giornalistico. Una tragedia che ha scatenato la rabbia del padre di Giovanni: «Mio figlio non è morto, è stato ucciso dallo Stato». Mentre il dolore per la morte Giovanni è stato condiviso anche dal sindaco di Napoli De Luigi Magistris: «Esprimo la mia profonda tristezza per la tragica scomparsa a Genova di Giovanni Battiloro, unitamente ai suoi tre amici Gerardo, Antonio e Matteo, giornalista che negli anni ho imparato ad apprezzare». Al ragazzo è stato poi conferito un tesserino onorario dell’Ordine dei Giornalisti.

Tesserini onorari dell’Ordine dei giornalisti a Battiloro e Megalizzi

Gerardo Esposito

26 anni

Il soprannome Gerry, che gli amici gli avevano dato, era un chiaro riflesso del suo amore per l’Inghilterra, dove Gerardo avrebbe voluto trasferirsi. Stava cercando lavoro come tecnico manutentore nel suo quartiere ed era appassionato di barche, motori e viaggi. Era diretto, con gli amici di una vita, verso Barcellona per una vacanza.

Antonio Stanzione

29 anni

Lavorava in un bar nella sua città natale ed era partito con quattro amici (Giovanni Battiloro, Gerardo Esposito e Matteo Bentornati) per le vacanze, direzione Spagna. Appassionato di musica dance, Antonio era un deejay promettente. Sulla sua bacheca Facebook figurava l'immagine di una serata in una discoteca spagnola e la scritta: «Domani sera sarò a Barcellona». Un auspicio che purtroppo non si è mai avverato.

Matteo Bentornati

26 anni

È il quarto ragazzo di Torre Del Greco (insieme ad Antonio Stanzione, Gerardo Esposito e Giovanni Battiloro) ad aver perso la vita sul Ponte Morandi. Matteo era il "rampollo" di una delle famiglie più importanti della sua città impegnata nel settore del corallo. I quattro erano diretti inizialmente verso casa della sorella di Matteo a Nizza. Il programma era poi cambiato, i ragazzi avevano deciso di fare rotta su Barcellona.