Ozieri | ||
Stato | Italia | |
---|---|---|
Regione | Sardegna | |
Territorio | Monteacuto | |
Altitudine | 373 m s.l.m. | |
Superficie | 252,13 km² | |
Abitanti | 9.860 (2022) | |
Nome abitanti | Ozieresi | |
Prefisso tel | +39 079 | |
CAP | 07014 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Sant'Antioco (13 Novembre) | |
Posizione
| ||
Sito istituzionale |
Ozieri è una città della Sardegna settentrionale, nella provincia di Sassari.
Da sapere
[modifica]Fa parte delle città del pane.
Cenni geografici
[modifica]Ozieri si trova nella regione storica del Monteacuto e confina con Ardara, Chiaramonti, Erula, Ittireddu, Mores, Nughedu San Nicolò, Oschiri, Pattada e Tula.
Cenni storici
[modifica]Età preistorica
[modifica]Il territorio di Ozieri è stato popolato dall'uomo sin dalla preistoria. Una delle più importanti culture della Sardegna prenuragica (inquadrabile cronologicamente nel Neolitico recente, seconda metà del IV millennio a.C.) detta cultura di San Michele di Ozieri (o più semplicemente "cultura di Ozieri"), prende il nome proprio dalla grotta di San Michele dove sono stati fatti importanti ritrovamenti. A parte una statuetta di Dea Madre proveniente da Bisarcio e alcuni sporadici reperti venuti alla luce nella Grotta Bariles e afferenti alla cultura di Bonu Ighinu, la Preistoria locale è caratterizzata dalla cultura di San Michele o Ozieri.
Questa cultura databile al neolitico recente primo eneolitico (4000-3200 a.C.) prende il nome dalla città e dall’omonima grotta scoperta nel 1914 dall'archeologo Antonio Taramelli, il quale effettuò la prima planimetria e i primi scavi archeologici, nei quali quale fu ritrovato del materiale ceramico di pregevole fattura che contribuì alla distinzione e definizione della citata cultura, diffusa in tutta l’isola e caratterizzata da una ceramica riccamente decorata di cui è un ottimo esempio la pisside decorata con protomi taurine nella parte superiore, protomi taurine e protomi d'ariete nella parte inferiore e motivo stellare sul fondo, ritrovata nella Grotta di San Michele, da cui proviene anche una statuina di Dea Madre afferente alla medesima cultura.
Le fasi dell'Eneolitico, detto Età del Rame o dei primi metalli, articolato tra il 3200 a.C. e il 2000 a.C., e diviso nelle fasi Sub – Ozieri o Ozieri II, Filigosa e Abealzu, Monte Claro e del Vaso campaniforme che si protrarrà anche nel successivo Bronzo Antico, sono testimoniate da una ciotola con carena di fase eneolitica Sub Ozieri mentre la successiva Cultura di Bonnanaro, riferibile all'età del Bronzo Antico, è testimoniata da un vaso tripode proveniente anch'esso dalla Grotta di san Michele. Sono attribuibili a questa cultura anche cosiddette le domus de janas, sepolture ipogeiche il cui nome in lingua locale sarda significa "Case delle fate". In esse è riprodotta la forma della casa terrena, secondo l'ideologia della continuità della vita di questo mondo in quella dell'aldilà. Questi ipogei sono diffusi in tutta l'Isola, se ne contano 150 nel solo territorio di Ozieri.
Importanti sono anche le domus de janas, sepolture ipogeiche il cui nome in lingua locale sarda significa "Case delle fate". In esse è riprodotta la forma della casa terrena - secondo l'ideologia della continuità della vita di questo mondo in quella dell'aldilà - particolarmente evidente in non poche grotticelle che imitano la dimora a capanna rotonda, o la casa rettangolare con tetto a doppio spiovente, o l'abitazione semicircolare con i particolari architettonici, decorativi e simbolici. Le celle erano spesso dipinte di ocra rossa, simbolo del sangue e della rigenerazione, e in molti casi decorate con simboli quali le protomi taurine, spesso fortemente stilizzate.
Civiltà nuragica
[modifica]Nel territorio ozierese sono presenti inoltre le vestigia della civiltà nuragica come i caratteristici nuraghi, i pozzi sacri e le tombe di giganti. L'aspetto più importante e originale della protostoria sarda, durante la quale si intensificano le relazioni tra le popolazioni dell'isola e le grandi civiltà egee (Creta, Micene, Cipro), e vicino-orientali, in particolare i Fenici, è rappresentata nel territorio del Comune di Ozieri da 123 nuraghi, i più importanti dei quali sono il nuraghe Bùrghidu, il nuraghe Sa Mandra e sa Jua e il nuraghe Mannu di Bisarcio.
Oltre alle torri esistono a Ozieri numerose attestazioni di grandi villaggi, come quello di Cordianu, nonché numerose fonti, pozzi e tombe di giganti.
Da Ozieri proviene un lingotto, custodito presso il museo civico archeologico di Ozieri costituito da rame puro per un peso di circa 28 chili, è un lingotto di tipo "ox-hide", nome che deriva dalla sua forma a pelle di bue, di origine egeo-cipriota, rinvenuto secondo delle fonti orali insieme ad un secondo esemplare nelle fondamenta del distrutto Nuraghe Tedde, presso la chiesa di S. Antioco di Bisarcio. È uno dei pochissimi pezzi integri della Sardegna.
Gli scavi nel territorio hanno portato alla luce diverse tipologie di utensili utilizzati per la lavorazione dei metalli: martelli, palette, pinze, lingotti, accette e matrici di fusione.
Il cosiddetto ripostiglio di Chilivani, rinvenuto in località Baldosa nel 1921 dentro uno ziro di terracotta, annoverato tra i ritrovamenti più cospicui di età nuragica, era costituito in origine da 86 manufatti. Dell'intero deposito, costituito da asce bipenni a tagli paralleli ortogonali, cunei, cuspidi di lancia e asce a margini rialzati solo alcuni sono esposti ad Ozieri. I restanti pezzi costituiti prevalentemente da asce a margini rialzati, acquistati dal Taramelli all'epoca del rinvenimento, sono esposti a Cagliari e Sassari.
Dal territorio provengono anche resti di navicelle votive e bronzi figurati come il “pugilatore” nonché numerose fibule, bracciali e altri oggetti d'ornamento.
Del successivo periodo romano di notevole importanza è il ponte sul Rio Mannu, noto in sardo con il nome di Pont'ezzu.
Epoca punica e romana
[modifica]Non sono stati finora rinvenuti resti archeologici che documentino una frequentazione fenicia di questo territorio, mentre sono più consistenti le testimonianze relative alla civiltà punica quali gli sporadici rinvenimenti di ceramica decorata a bande rosse parallele rinvenute a Lentizzu, Fraigas, Sa Costa, Monzu e Sa Mandra e Sa Giua,. Dalla località di Sa Costa proviene la stele del tipo "a specchio" di età romana ma di tradizione romano-punica. Interessante il cippo funerario di Ferenzio scoperto nel 1957, in località Cuzi, sulla riva sinistra del Rio Mannu, e risalente al III-IV secolo d.C. recante l'iscrizione: Ferentius/Miloni f(lius) vixit ann(is) XLV h(ic) s(itus) e(st)/f(aciendum) c(uravit) filius. L’iscrizione fu commissionata dal figlio in onore di Ferentius, figlio di Milone, morto a 45 anni.
In età romana nel territorio di Ozieri gli abitati essi erano ubicati principalmente presso strutture di età nuragica come ad esempio Sa Mandra e Sa Jua, mentre altri erano diffusi in altre località del territorio i, come ad esempio in località Vigne-Suèlzu, Riu Terchis, Baldosa, Cuzi-Badu sa Feminedda, Ruìnas, ecc.
Le maggiori attestazioni di aree funerarie di epoca romana provengono da Bisarcio e da Suèlzu: in questa località sono state rinvenute numerose statuine votive in terracotta.
In località Ruìnas nel 1959, accanto alle strutture riferibili ad abitazioni, un intervento sul terreno ha danneggiato una serie di tombe che hanno restituito oggetti dei corredi ed un'iscrizione funeraria ora perduta.
Non esistono testimonianze architettoniche di luoghi di culto pubblici, ma numerosi sono i materiali riferibili alla religiosità degli abitanti del territorio durante questo periodo. Primo fra tutti il busto fittile di Sarda Ceres, rinvenuto all’interno della Grotta del Carmelo, che raffigura la dea Cerere (fine I-II sec. d.C.) protettrice delle messi e di tutte le attività agricole, che sembra confermare lac vocazione cerealicola della piana di Ozieri.
Nel territorio di Ozieri, cioè lungo la strada romana che portava da Cagliari ad Olbia, ne sono stati trovati due. Del primo, ritrovato verso la fine dell'800 e oggi scomparso, proveniente dalla località San Luca, rimane solo il testo dell'iscrizione, mentre il secondo, è stato trovato mutilo nel 1981 in località Badu sa Feminedda ed indica, nella porzione dell'iscrizione pervenuta, il riconoscimento del potere all'Imperatore da parte del governatore dell'isola, mentre risultano assenti il nome dell'imperatore e il numero delle miglia.
Il territorio era servito da tre ponti sul Rio Mannu di Ozieri: Iscia Ulumu, che riporta al tracciato della strada lungo il fiume, Badu sa Femina Manna e Pont'Ezzu, quest’ultimo, meglio conservato, sorge in un luogo strategico per le comunicazioni durante l’epoca romana.
Ponte Ezzu è un ponte dotato di sei arcate, utile per servire le località circostanti e per snellire i traffici tra il nord e il centro dell’isola.
Il paese prese il nome di Othieri (probabilmente di origine protosarda), da cui deriva l'attuale denominazione.
Medioevo
[modifica]Per ciò che concerne il territorio di Ozieri nell'alto medioevo, si hanno poche informazioni a livello documentario. È probabile che la caduta dell'impero romano d'Occidente abbia avuto scarse ripercussioni sul territorio ozierese, in cui dovevano coltivarsi cereali nelle pianure, mentre i territori collinari e montuosi erano destinati alla coltivazione della vite oppure utilizzati come pascolo, avendo quale naturale destinazione del surplus il porto di Terranova. Certo, il periodo turbolento delle invasioni germaniche dovette incidere sulla crisi del porto gallurese, determinando la crescita di importanza di Torres, destinato a diventare il principale porto della Sardegna settentrionale.
Non si hanno notizie sugli effetti nel territorio della dominazione vandalica, né si sa se vi furono inviati gli ecclesiastici esiliati dall'Africa. Allo stesso modo non sappiamo quali effetti ebbe sul territorio la riconquista bizantina, che è testimoniata dalle ceramiche rinvenute a Sa mandra e sa jua e dalle numerose fibbie rinvenute a Bisarcio.
La crisi dell'impero bizantino in conseguenza dell'espansione araba portò lentamente alla nascita dei giudicati. Nell'XI secolo, periodo in cui ricompare in quantità apprezzabile la documentazione scritta, la Sardegna appare divisa in quattro giudicati: il territorio ozierese faceva parte del Giudicato di Torres, che aveva come capitale inizialmente Torres ed in seguito Ardara. In breve tempo, la pianura ozierese, che collega Ardara con il centro vescovile di Bisarcio, divenne uno dei territori più importanti del regno. Ardara ospitava un palacium dei giudici, mentre a Bisarcio venne edificata la cattedrale dedicata a S. Antioco.
Tra XI e XII secolo iniziò in Sardegna la penetrazione delle città marinare alto-tirreniche: Genova e Pisa. Quest'ultima cercava in Sardegna il controllo dell'approvvigionamento cerealicolo, ma mirava anche ai minerali e al sale. L'espansione delle due repubbliche crebbe d'intensità fino ad assumere un ruolo influente nella determinazione degli indirizzi politici dei quattro giudicati. La penetrazione pisana e genovese è testimoniata nel territorio da numerosi frammenti di maiolica arcaica pisana e di graffita arcaica savonese ritrovati in tutto il territorio, soprattutto presso Bisarcio, Pianu, Pira Domestica.
In quegli stessi anni si sviluppò in tutta Europa una serie di epidemie: queste raggiunsero anche la Sardegna. Molti villaggi vennero abbandonati in questo periodo; non che l'epidemia sia stata l’unica causa, ma probabilmente contribuì in maniera determinante. Nell’attuale territorio comunale di Ozieri si contano circa 8 villaggi abbandonati: Bisarcio, Pira Domestica, Pianu, Orvei, Lesanis, Guzule (o Butule). Nel 1323 L’infante Alfonso inizio la conquista della Sardegna e 1410 cadde il Giudicato d’Arborea, trasformato in marchesato di Oristano. Nel 1421 il territorio ozierese venne infeudato assieme a molti altri territori dal re aragonese a Bernat de Centelles. L’area è definita nelle fonti Encontrada de Montagut, con capoluogo Ozieri, e comprendeva i territori di Alà, Bantine, Berchidda, Buddusò, Ittireddu, Monti, Nughedu, Nule, Osidda, Pattada, Tula e altri centri oggi non più esistenti.
La dominazione aragonese e spagnola è testimoniata dai numerosi frammenti ceramici provenienti da Valencia e dalla Catalogna.
Le maioliche barcellonesi e valenziane del XIV XVI secolo ritrovate a Badu e rughe, Bisarcio, Pìanu, Mesu e rios dimostrano i contatti che il nostro territorio ebbe con il resto del bacino occidentale del Mediterraneo durante la dominazione aragonese e spagnola.
fece parte del giudicato di Torres e venne compresa nella curatoria del Monteacuto, di cui fu anche capoluogo nel XIV secolo. Precedentemente era stata capoluogo della curatoria la villa di Castra, andata poi distrutta. Ozieri ebbe notevole importanza nel medioevo. Nella seconda metà dell'XI secolo fu sede della diocesi di Bisarcio, soppressa l'8 dicembre 1503; il suo territorio venne accorpato a quello della diocesi di Alghero. Fu restaurata il 9 marzo 1803 da papa Pio VII, e nel 1915 mutò il nome in diocesi di Ozieri, città dove i vescovi avevano posto la loro sede fin dall'epoca della restaurazione.
Alla caduta del giudicato (1259) entrò a far parte per breve tempo del giudicato di Arborea, e da circa il 1420 fu conquistata dagli aragonesi e seguì poi, come il resto dell'isola, le vicende del Regno di Sardegna. Durante il periodo aragonese divenne un feudo, incorporato poi nel XVIII secolo nel ducato di Monte Acuto, feudo dei Tellez-Giron di Alcantara, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Venne elevata al rango di città da Carlo Alberto di Savoia il 10 settembre 1836.
Come orientarsi
[modifica]Frazioni
[modifica]Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]Dai precedenti aeroporti è possibile, grazie a diverse compagnie di autonoleggio presenti, noleggiare un'auto per raggiungere Ozieri.
In auto
[modifica]- Da Alghero, Porto Torres, Sassari, Macomer, Oristano e Cagliari percorrere la SS 131 Carlo Felice e prendere l'uscita "Olbia-Tempio-Ozieri", poi, immettersi sulla SS 729 Sassari-Olbia e percorrere quest'ultima fino all'uscita per Ozieri, prendere quest'ultima per poter arrivare a destinazione.
- Da Olbia percorrere la SS 729 Sassari-Olbia e prendere l'uscita per Ozieri.
- Da Nuoro percorrere la SS 131 d.c.n. in direzione Cagliari, poi prendere l'uscita "Macomer-Sassari" e percorrere la SS 129 Trasversale Sarda fino all'uscita "Bottidda-Nule-Ozieri-Bono", prendere quest'uscita e percorrere la SP 84 fino all'uscita "Benetutti-Bono-Ozieri-Olbia", qui, prendere quest'uscita e immettersi sulla SP 10m, percorrere quest'ultima fino all'uscita "Ozieri-Buddusò", prendere quest'uscita, seguire le indicazioni per Ozieri e percorrere la SS 389 dirA fino all'innesto con la SS 128 bis Centrale Sarda. Arrivati qui, girare a destra per Ozieri per poi arrivare a destinazione dopo circa 20km.
In nave
[modifica]Dai porti di Porto Torres, Olbia-Isola Bianca, Golfo Aranci e Cagliari.
In treno
[modifica]- 1 Stazione ferroviaria di Ozieri-Chilivani (A Chilivani). La stazione è attraversata da due linee: la Cagliari-Golfo Aranci e la Marittima Chilivani-Porto Torres.
In autobus
[modifica]È possibile raggiungere Ozieri da Sassari con la linea ARST 761 oppure da San Teodoro con la linea ARST 9213.
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]Architetture religiose
[modifica]- 1 Basilica di Sant'Antioco di Bisarcio. Chiesa romanica del XI secolo.
- 2 Cattedrale dell'Immacolata. Chiesa del XV secolo.
- 3 Chiesa di Santa Lucia. Chiesa del XIX secolo.
- 4 Chiesa di San Francesco. Chiesa del XVI secolo.
- 5 Convento di San Francesco (Ozieri). Convento del XVI secolo.
- 6 Chiesa della Beata Vergine del Carmelo. Chiesa del XVII secolo.
- 7 Chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Chiesa del XVI secolo.
- 8 Chiesa della Beata Vergine di Monserrato. Chiesa campestre del XVI secolo.
- 9 Chiesa di San Sebastiano. Chiesa del XVII secolo.
- 10 Chiesa della Beata Vergine del Rosario. Chiesa del XVII secolo.
- 11 Chiesa della Beata Vergine del Loreto. Chiesa del XV secolo.
- 12 Chiesa della Beata Vergine delle Grazie. Chiesa del XVI secolo.
- 13 Chiesa di San Nicola. Chiesa del XIII secolo.
- 14 Chiesa del Santo Bambino di Praga.
Musei
[modifica]- 15 Museo civico archeologico, Piazza Pietro Micca (Situato nell'ex convento delle clarisse.), ☎ +39 079 7851052, fax: +39 079 7851052, [email protected]. Adulti: 5,00 €; ragazzi fino a 12 anni e adulti oltre 60 anni: 4,00 €; gruppi oltre 10 persone e studenti di ogni ordine e grado: 4,00 € a persona; diversamente abili: ingresso gratuito; gruppi organizzati: biglietto unico da concordare. Mar-Ven 9:00-13:00 e 15:00-19:00; Sab-Dom 9:00-13:00 e 15:00-18:00.
- 16 Museo diocesano di Arte Sacra, Via Umberto I 37, ☎ +39 079 786093, +39 347 1546083, fax: +39 079 786093, [email protected]. Intero: 3,00 €; nuclei familiari e gruppi di almeno 8 persone: 2,00 €; ingresso gratuito sotto i 12 e sopra i 60 anni.. Ven-Dom 10:00-13:00 e 15:00-18:00.
- 17 Pinacoteca Giuseppe Altana, Via de Gasperi (Si trova nei locali di un'ex centrale elettrica), ☎ +39 079 787638, [email protected]. Intero: 3,00; ridotto: 2,00 €. Apre su prenotazione.
- 18 Museo Taverna dell'Aquila, Via Tempio 6 (Angolo Via Sauro), ☎ +39 079 786249, +39 340 7176230, [email protected]. Apre su prenotazione. Museo etnografico privato.
- 19 Museo dell'Arte Molitoria, Regione Sos Ortos, ☎ +39 079 787188, fax: +39 079 788093, [email protected]. Lun-Ven 7:30-13:00 e 14:30-18:00.
- 20 Museo del Cavallo, Piazza Duchessa Borgia 4, ☎ +39 079 781622, fax: +39 079 781623, [email protected]. Lun 9:00-14:00; Mar-Ven 9:00-18:30.
Luoghi di interesse naturalistico
[modifica]- 21 Grotte di San Michele, via San Michele, s.n.c, ☎ +39 079 787638, [email protected]. Intero: 3 €, ridotto: 2 €. Novembre-marzo: Mar-Dom 10:00-13:00 e 14:00-17:00; aprile-ottobre Mar-Dom 10:00-13:00 e 15:00-18:00.
Siti archeologici
[modifica]- 22 Pont'ezzu. Ponte romano del II secolo d.C.
Altro
[modifica]- 23 Fontana Grixoni. Fonte pubblica del XVI-XIX secolo.
Eventi e feste
[modifica]Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Spettacoli
[modifica]- 1 Teatro civico Oriana Fallaci, Largo Oriana Fallaci, ☎ +39 349 3614265, [email protected]. Qui si organizzano spettacoli.
Dove mangiare
[modifica]Prezzi modici
[modifica]- 1 La Torretta, Piazza Carlo Alberto, ☎ +39 079 786410, [email protected]. 11:30-15:30 e 18:30-23:00. Pizzeria-paninoteca.
- 2 Mezzaluna, Via Vittorio Emanuele 8, ☎ +39 348 6966753. Pizzeria.
- 3 Pizza Sprint, Via Umberto I 6/B, ☎ +39 079 783021. Pizzeria.
Prezzi medi
[modifica]- 4 San Michele, Via San Michele, ☎ +39 348 4124220. Ristorante.
- 5 La Coccinella, Via San Michele, ☎ +39 079 770505. Ristorante.
- 6 Manigamus, Via Stazione 3, ☎ +39 079 771114, +39 324 5314069, [email protected]. Gio-Mar 9:00-23:00. Ristorante.
- 7 La Torre, Scarpata del Cantaro 1, ☎ +39 079 786695, [email protected]. 12:30-15:30 e 19:30-23:00. Ristorante-pizzeria.
- 8 Il teatro, Piazza Garibaldi, ☎ +39 392 4906350, [email protected]. Mer-Lun 12:00-14:30 e 19:00-23:00. Ristorante-pizzeria.
Dove alloggiare
[modifica]Prezzi modici
[modifica]- 1 Santu Larentu, Regione San Lorenzo, ☎ +39 348 3834767. Check-in: 14:00-20:00, check-out: Entro le 12:00. B&B.
- 2 Casa d'Artista, Località Sa Cuighina, ☎ +39 079 786281, +39 339 1333188, [email protected]. B&B.
- 3 Amariglio, Piazza San Sebastiano 3, ☎ +39 346 3031575, [email protected]. B&B.
- 4 Gavi, Via Rino Canalis 21, ☎ +39 079 787792. B&B.
- 5 Duos apposentos, Via Umberto I 27, ☎ +39 347 6898522, +39 338 6406960. B&B.
- 6 Da Cardinale, Via Cirenaica 6/8, ☎ +39 347 0610520. B&B.
- 7 Montiju, Via Alessandro Volta 11, ☎ +39 349 8168877, [email protected]. B&B.
- 8 La casa sui tetti, Via Monserrato 16, ☎ +39 345 0631855. B&B.
- 9 Salighes, Regione Salighes 5, ☎ +39 328 6114679. B&B.
- 10 Tramentu, Via Martiri delle Foibe, Regione Tramentu, ☎ +39 392 0487720. B&B.
Prezzi medi
[modifica]- 11 Carru de Ammentos, Via Roma 24, ☎ +39 340 1386966. Check-in: 16:00-20:00, check-out: 8:00-10:00.
- 12 Monte Inni, Regione Monte Inni, ☎ +39 347 0907024. Casa vacanze.
Sicurezza
[modifica]Numeri utili
[modifica]- 2 Commissariato di Polizia, Via Vittorio Veneto 46, ☎ +39 079 7810000, [email protected]. Lun-Sab 9:00-13:00.
- 3 Polizia municipale, Via Vittorio Veneto 11, ☎ +39 079 781224, fax: +39 079 786472, [email protected]. Lun-Ven 9:00-13:00; Mar 9:00-13:00 e 16:00-18:00.
- 4 Carabinieri, Via Martiri della Libertà 10, ☎ +39 079 7810100, [email protected].
- 5 Guardia di Finanza - Comando Tenenza Ozieri, Via Roma 179, ☎ +39 079 770173, [email protected].
- 6 Vigili del Fuoco, Via Donnighedda, ☎ +39 079 770767, fax: +39 079 770767.
- 7 Stazione Forestale, Via Sebastiano Satta 13, ☎ +39 079 788057, fax: +39 079 786266, [email protected]. Lun e Ven 10:00-13:00; Mer 14:00-17:00.
- 8 Ospedale Antonio Segni, Via Colle Cappuccini, ☎ +39 079 779111, fax: +39 079 770320.
Farmacie
[modifica]- 9 Farmacia Pastorino (Farmacia Bogliolo), Via Vittorio Emanuele III 1, ☎ +39 079 787676, [email protected].
- 10 Farmacia Me, Piazza Carlo Alberto 1, ☎ +39 079 787049, [email protected].
- 11 Farmacia Calzia Pintor, Via Vittorio Veneto 62, ☎ +39 079 787143.
- 12 Farmashop Ara, Via Stazione 28/A, ☎ +39 079 4464079.
- 13 Farmacia San Nicola, Piazza XXV Aprile 7, ☎ +39 079 7809014.
Come restare in contatto
[modifica]Poste
[modifica]- 14 Ufficio postale, Piazza Garibaldi 41, ☎ +39 079 7810831, fax: +39 079 786777. Lun-Ven 8:20-19:05; Sab 8:20-12:35.
Nei dintorni
[modifica]Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante Ozieri
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ozieri