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Thalassoica antarctica

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Petrello antartico
Thalassoica antarctica
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdineProcellariiformes
FamigliaProcellariidae
GenereThalassoica
Reichenbach, 1853
SpecieT. antarctica
Nomenclatura binomiale
Thalassoica antarctica
(Gmelin, 1789)
Areale

Il petrello antartico (Thalassoica antarctica (Gmelin, 1789)) è un uccello della famiglia Procellariidae, dal piumaggio bruno scuro e bianco piuttosto marcato, che si trova in Antartide, più frequentemente nei mari di Ross e di Weddell. I primi avvistamenti risalgono al 1773 nell'Oceano Antartico.[2][3]

Il piumaggio è di colore bruno scuro su testa, nuca, dorso, estremità della coda e margine anteriore del lato superiore delle ali. La parte inferiore del corpo è bianca, ad eccezione della gola che si presenta scura similmente al dorso. Generalmente il piumaggio si schiarisce durante l'estate.[4]

Comportamento

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Il petrello antartico è un uccello fortemente gregario, che nidifica in dense colonie e si sposta in stormi che possono includere fino a 6000 esemplari.[4] Le zone più frequentate per cacciare sono caratterizzate da un'elevata concentrazione di ghiaccio galleggiante, che circonda la calotta glaciale antartica in seguito al distacco da essa. Talvolta sosta sulle lastre di ghiaccio per riposare.[5] Il tratto superiore del suo apparato digerente produce un olio ricco di trigliceridi che viene accumulato nel proventricolo, all'occorrenza l'olio può essere rigurgitato a scopo difensivo contro potenziali predatori, oppure può costituire una nutriente riserva di grassi durante voli prolungati o per sfamare i pulcini.[6]

Alimentazione

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Si nutre di krill, piccoli calamari, mictofidi, nototenidi ed altri pesci pelagici.[5][7] Può immergersi fino a 1,5 metri sott'acqua per catturare le prede.[4] Si ciba mentre nuota ma può tuffarsi con facilità dalla superficie e dall'aria.[8] Poiché nutrendosi ingerisce anche considerevoli quantità d'acqua salata, possiede delle ghiandole per desalinizzare il proprio corpo, esse sono situate sopra la cavità nasale.[9]

Nidifica su scogliere ed affioramenti a ridosso delle isole in tutto l'Oceano Antartico, in colonie che possono essere composte da oltre 200 000 coppie.[10][11] La riproduzione avviene fra ottobre e novembre. Ogni coppia cova un singolo uovo per circa 47 giorni, dopo i quali il pulcino viene nutrito per circa altri 45 giorni. Le uova hanno un tasso di schiusa del 70-90%. La sopravvivenza dei pulcini dipende dal calore corporeo e dal cibo forniti dai genitori, almeno fino all'undicesimo giorno dopo la schiusa.[12][13]

Distribuzione e habitat

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L'areale del petrello antartico corrisponde ai mari antartici ed alle relative isole e zone costiere, ma sono stati avvistati esemplari fino a 250 km verso l'entroterra antartico. Occasionalmente si spinge fino alle coste della Nuova Zelanda, dell'Australia e nella parte meridionale del Sudamerica.[4][10]

Il petrello antartico è l'unica specie conosciuta del genere Thalassoica e appartiene alla famiglia dei Procellaridi e all'ordine dei Procellariformi.[14]

Conservazione

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In virtù del suo vasto areale e della sua prosperità il petrello antartico è classificato come specie a rischio minimo.[1][10]

  1. ^ a b (EN) BirdLife International 2016, Thalassoica antarctica, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 29 gennaio 2018.
  2. ^ https://archive.org/details/b30413849_0001/page/108/mode/1up
  3. ^ https://archive.org/details/b30413953_0001/page/257/mode/1up
  4. ^ a b c d https://www.nzbirdsonline.org.nz/species/antarctic-petrel
  5. ^ a b https://www.researchgate.net/publication/340359583_Antarctic_petrels_'on_the_ice_rocks'_wintering_strategy_of_an_Antarctic_seabird#pf7
  6. ^ M. C. Double, Procellariiformes (Tubenosed Seabirds), in Michael Hutchins, Jerome A. Jackson, Walter J. Bock e Donna Olendorf (a cura di), Grzimek's Animal Life Encyclopedia, Joseph E. Trumpey, Chief Scientific Illustrator, 8, Birds I: Tinamous and Ratites to Hoatzins, 2ª ed., Farmington Hills, MI, Gale Group, 2003, pp. 107–111, ISBN 0-7876-5784-0.
  7. ^ https://www.researchgate.net/publication/227075744_Diet_and_prey_consumption_of_Antarctic_petrels_Thalassoica_antarctica_at_Svarthamaren_Dronning_Maud_Land_and_at_sea_outside_the_colony
  8. ^ ZipCode Zoo (16 Jul 2009)
  9. ^ https://archive.org/details/birdershandbookf00ehrl_0/page/n7/mode/2up
  10. ^ a b c https://www.researchgate.net/publication/40152314_Distribution_and_Abundance_of_the_Antarctic_Petrel
  11. ^ https://www.antarctica.gov.au/about-antarctica/animals/flying-birds/petrels-and-shearwaters/petrels/
  12. ^ https://www.jstor.org/stable/4089648
  13. ^ https://besjournals.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1046/j.1365-2656.1998.00234.x
  14. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), family Procellariidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 6 maggio 2014.

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