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Scipione Vannutelli

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Maria Stuarda si avvia al patibolo

Scipione Vannutelli (Roma, 10 novembre 1833Roma, 18 maggio 1894) è stato un pittore italiano.

Scipione Vannutelli, appartenente a una ricca e nobile famiglia romana, nacque a Roma nel 1833, e non a Genazzano nel 1834, secondo una tradizione storica confutata dall'atto di nascita (Genovese, in Dizionario Biografico degli Italiani). Il padre Giuseppe, nativo di Genazzano, era un avvocato e collezionista d'arte; la madre, Clara, musicista e incisora, era figlia dell'incisore camerale Giuseppe Girometti[1].

Fu allievo di Tommaso Minardi e del viennese Wurtzinger, studiò anche all'estero: a Vienna, a Parigi, nei Paesi Bassi e in Spagna. Esordì nel 1861 all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Firenze. Tornato in Italia, visse principalmente a Roma.

Poco prima di morire fu nominato soprintendente della Regia Calcografia Nazionale a Roma.

L'autore è noto per i suoi quadri storici, i ritratti e, principalmente, i quadri di genere; famosi i suoi interni di chiese con figure in preghiera o cerimonie.

Scipione Vannutelli si è espresso con le tecniche dell'olio, della tempera, dell'acquarello e dell'incisione.

Una cospicua raccolta di sue opere è conservata nella Pinacoteca Comunale di Genazzano.

Mostre e riconoscimenti

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La sua più celebre retrospettiva si tenne nel 1903 alla Biennale d’Arte di Venezia.

Scipione Vannutelli nei musei

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  • Galleria d'Arte Moderna di Firenze
  • Galleria Nazionale d'arte Moderna, Roma
  1. ^ DBI.

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