Santuario siriaco del Gianicolo
Santuario siriaco del Gianicolo | |
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Civiltà | Romana |
Utilizzo | Santuario |
Epoca | IV secolo |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Comune | Roma |
Scavi | |
Data scoperta | 1906 |
Amministrazione | |
Ente | Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma |
Responsabile | Rocco Bochicchio |
Visitabile | Su richiesta |
Mappa di localizzazione | |
Il Santuario siriaco è un sito archeologico di Roma sito nel rione Trastevere in via Dandolo, 47 sul colle Gianicolo all'interno di villa Sciarra.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio fu realizzato nel IV secolo sopra i resti di altri edifici risalenti al I-II secolo nel perimetro di una domus privata.[1] È probabile che sul luogo sorgesse il lucus Furrinae, un bosco sacro a Furrina, luogo in cui Caio Sempronio Gracco si sarebbe fatto uccidere nel 121 a.C.[2]
Scavi
[modifica | modifica wikitesto]Il complesso fu rinvenuto per caso intorno al 1720 durante la costruzione della villa del cardinale Pietro Ottoboni (divenuta poi villa Sciarra)[3] e fu riscoperto per caso nel 1906[2] durante i lavori di costruzione di alcuni villini sul Gianicolo. Gli scavi iniziarono nel 1908[1] grazie all'Accademia di Francia[3] e sotto la direzione di Angiolo Pasqui portarono alla luce un cortile coi resti di diversi edifici. Furono ritrovati inoltre diversi reperti tra cui: una statua di bronzo, conservata presso il Museo Nazionale Romano, ritraente un uomo avvolto nelle spire di un serpente identificato con Osiride[4], una statua marmorea di Bacco, una statua acefala di Giove e una statua in basalto nero ritraente probabilmente un faraone o un'altra divinità oltre che alcuni scheletri.[2][3]
Inizialmente la struttura è stata identificata con un santuario dedicato ad un culto siriaco anche se si ritiene che fosse dedicato alle divinità egizie, in particolare a Osiride, o più in generale ai vari culti pagani dell'Impero romano, dichiarati fuori legge con l'editto di Tessalonica del 380.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Santuario Siriaco del Gianicolo, su turismoroma.it, Roma Capitale - Dipartimento grandi eventi, sport, turismo e moda. URL consultato il 15 ottobre 2024.
- ^ a b c d Desirée Maida, Sul Gianicolo a Roma riapre dopo 5 anni l’antico santuario pagano che venne scoperto per caso, in Artribune, 12 ottobre 2024. URL consultato il 15 ottobre 2024.
- ^ a b c Santuario siriaco, su info.roma.it. URL consultato il 15 ottobre 2024.
- ^ Santuario Siriaco del Gianicolo, evento sold out, in Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, 12 ottobre 2024. URL consultato il 15 ottobre 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Claudio Mocchegiani Carpano, L'Area del "santuario siriaco del Gianicolo": problemi archeologici e storico-religiosi, 1982, ISBN 8-885-02037-2.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su santuario siriaco del Gianicolo