Vai al contenuto

Santiago di Compostela

Coordinate: 42°52′57.06″N 8°32′28.7″W
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Santiago di Compostella)
Santiago di Compostela
comune
(ES) Santiago de Compostela
Santiago di Compostela – Stemma
Santiago di Compostela – Bandiera
Santiago di Compostela – Veduta
Santiago di Compostela – Veduta
Veduta della città
Localizzazione
StatoSpagna (bandiera) Spagna
Comunità autonoma Galizia
ProvinciaLa Coruña
Amministrazione
AlcaldeGoretti Sanmartín Rei (Blocco Nazionalista Galiziano) dal 17-6-2023
Territorio
Coordinate42°52′57.06″N 8°32′28.7″W
Altitudine249 m s.l.m.
Superficie220 km²
Abitanti96 405 (2018)
Densità438,2 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale15700
Prefisso981
Fuso orarioUTC+1
Codice INE15078
TargaC
Nome abitantiSantiaghegni, compostelani
PatronoGiacomo il Maggiore
ComarcaSantiago
Cartografia
Mappa di localizzazione: Spagna
Santiago di Compostela
Santiago di Compostela
Santiago di Compostela – Mappa
Santiago di Compostela – Mappa
Sito istituzionale

Santiago di Compostela (in spagnolo e in galiziano Santiago de Compostela), anche detta San Giacomo di Compostella,[1][2] è una città spagnola di 96.405 abitanti, capoluogo della comunità autonoma della Galizia. Situata nella provincia de A Coruña, è stata nel 2000 capitale europea della cultura.

La sua notorietà è dovuta al fatto che da oltre un millennio è, secondo la tradizione cristiana, sede delle spoglie mortali di Giacomo il Maggiore, apostolo di Gesù. Santiago di Compostela, e il famoso cammino del pellegrinaggio omonimo, sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1985. La città è sede del governo autonomo Galiziano (Xunta de Galicia), luogo di peregrinazioni religiose di devoti provenienti da tutto il mondo e sede universitaria con più di 500 anni di storia.[3]

Le spoglie mortali dell'apostolo sono conservate nella maestosa cattedrale costruita nei secoli a tale scopo, e tappa finale del cammino di Santiago di Compostela. Il 23 ottobre 1987 il Consiglio d'Europa ha riconosciuto l'importanza dei percorsi religiosi e culturali che attraversano l'Europa per giungere a Santiago di Compostela dichiarando i percorsi "Itinerario di devozione Europeo" e finanziando adeguatamente tutte le iniziative per segnalare in modo conveniente "El Camino de Santiago".

Quando il 25 luglio, giorno dedicato alla festa del santo, cade di domenica (fino a 14 volte in un secolo), quell'anno è proclamato Anno Santo compostelano, e nel 31 dicembre che lo precede l'arcivescovo di Santiago apre la Porta Santa della cattedrale. L'ultimo Anno Santo è stato nel 2021, ma a causa della pandemia di Covid-19 le celebrazioni sono slittate al 2022.

Il nome della città viene fatto derivare da Giacomo il Maggiore, apostolo e martire del Cristianesimo (morto e sepolto a Gerusalemme[4] e le cui spoglie, secondo la leggenda, sarebbero giunte miracolosamente via mare in Spagna)[5] e dal termine Compostela (o Campostela, in latino campus stellae) che significa campo della stella; la città viene talvolta citata anche come "San Giacomo del campo della stella".

Il Santuario di Santiago di Compostela.

Molte le leggende sono fiorite nel tempo intorno a questa località: una di esse la vuole come punto di congiungimento delle anime dei morti pronte a seguire il sole nel suo corso per attraversare il mare. In realtà è meta fin dal Medioevo di importanti pellegrinaggi di fedeli, che la ritengono un punto centrale della cristianità.

Secondo quanto descritto nella Concordia de Antealtares, nell'anno 813 un eremita di nome Payo, diminutivo di Pelayo (Pelagio), venne attirato da alcune strane luci a forma di stella sul monte Libredón dove esistevano antiche fortificazioni (probabilmente di un antico villaggio celtico). Interessato allo strano fenomeno, il vescovo di Iria Flavia (l'attuale Padrón), Teodomiro scoprì in quel luogo una tomba che conteneva tre corpi, uno dei quali aveva la testa mozzata e una scritta: "Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e Salomé". Alfonso II, re delle Asturie e della Galizia, ordinò la costruzione sul posto di un tempio, dove i monaci benedettini nell'893 fissarono la loro residenza. Si iniziarono così i primi pellegrinaggi alla tomba dell'apostolo, dapprima dalle Asturie e dalla Galizia poi da tutta l'Europa. Venne così fondato il Santuario di Santiago di Compostela, divenuto in seguito cattedrale e poi basilica minore[6].

Questa è considerata la versione ufficiale e sostenuta dalla Chiesa cattolica nel corso dei secoli. Non va dimenticata anche una narrazione alternativa, secondo la quale in questa Cattedrale sarebbe sepolto il vescovo eretico Priscilliano, processato e decapitato a Treviri nel 385.[senza fonte]

 Bene protetto dall'UNESCO
Santiago di Compostela (città vecchia)
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(i) (ii) (vi)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal1985
Scheda UNESCO(EN) Santiago de Compostela (Old Town)
(FR) Scheda

Diventato patrono dei cristiani iberici, Santiago (definito, col fratello Giovanni, nel Vangelo secondo Marco, 3,17[7] Boanerges, ossia "figli del tuono") fu accreditato da parte di vari devoti di un'attiva partecipazione a cruenti fatti d'arme contro i musulmani di al-Andalus che attaccavano i pellegrini diretti al sepolcro del santo, che, biancovestito, avrebbe ucciso di sua mano non pochi "infedeli". Da qui il soprannome (rimasto poi nella storia del Cristianesimo spagnolo) di Santiago Matamoros: san Giacomo uccisore di Mori.

Santiago di Compostela fu distrutta nel 997 dall'esercito musulmano di Almanzor e poi ricostruita da Bermudo II. Ma fu il vescovo Diego Xelmírez ad iniziare la trasformazione della città in luogo di culto e pellegrinaggio, facendo terminare la costruzione della Cattedrale iniziata nel 1075, arricchendola con varie reliquie.

Parco Alameda.

Tra squilibri sociali che ostacolarono lo sviluppo economico della città e la scoperta dell'America, che concentrò i commerci nel Sud della Spagna, Santiago di Compostela conobbe un lungo periodo d'ombra. Nel XVI secolo fu inaugurata l'Università che diede grande impulso intellettuale; nel XVII e XVIII secolo il risveglio economico e culturale fu continuo, fino ad arrivare ai nostri giorni quando, con la celebrazione nel 1993 dell'anno Giacobeo, inizia una fase di nuovo splendore per la città.

Monastero di San Francisco.

Il 24 luglio 2013, alla vigilia dei festeggiamenti patronali, la città è stata teatro del più grave incidente ferroviario spagnolo degli ultimi quarant'anni, che ha provocato 85 vittime; la causa è stata l'alta velocità con cui il guidatore conduceva il convoglio.

La città ospita una delle cellule più grandi, parzialmente inattive, dell'associazione terroristica Resistência Galega.

Geografia fisica

[modifica | modifica wikitesto]

È situata in una depressione nell'immediato interno della costa nord-occidentale della Spagna, proprio davanti all'Oceano Atlantico ed il suo territorio è attraversato dal fiume Tambre.

Climaticamente è una fra le città europee maggiormente piovose: ciò è dovuto al vento proveniente dall'Atlantico che contrasta con le montagne circostanti.

SANTIAGO DI COMPOSTELA[8] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 1212,514,415,717,920,722,524,321,418,214,512,512,316,022,518,017,2
T. min. media (°C) 5,45,77,48,410,413,114,916,313,911,07,95,85,68,714,810,910,0
Precipitazioni (mm) 1521351499990573644781271671914783381373721 325

Infrastrutture e trasporti

[modifica | modifica wikitesto]
Stazione ferroviaria di Santiago di Compostela.

La città è servita dall'aeroporto che si trova a Lavacolla e dista venti minuti di autobus.

È presente inoltre la stazione di Santiago di Compostela, con linee regolari per La Coruña, Pontevedra e per Vigo.

Evoluzione demografica

[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica di Santiago di Compostela tra il 1900 ed il 2004

Amministrazione

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Santiago de Compostela, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 26 ottobre 2018.
  2. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Compostella", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  3. ^ Dante Alighieri nel Paradiso ricorda e presenta San Giacomo ed il suo culto (Paradiso - Canto venticinquesimo, vv.13-18):"Indi si mosse un lume verso noi / di quella spera ond'uscì la primizia / che lasciò Cristo d'i vicari suoi; / e la mia donna, piena di letizia, / mi disse: "Mira, mira: ecco il barone / per cui là giù si vicita Galizia".
  4. ^ Eusebio di Cesarea, Storia ecclesiastica, ii.9.2-3.
  5. ^ Louis Charpentier, Il mistero di Compostela. Una via iniziatica che attraversa i millenni, L'Età dell'Acquario, 2006.
  6. ^ (DE) Sito GCatholic.org
  7. ^ Mc 3,17, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  8. ^ https://it.climate-data.org/location/5734/
  9. ^ città gemellate con Oviedo, su oviedo.es. URL consultato il 20 dicembre 2011.
  • Paolo Caucci von Saucken (a cura di): Santiago, l'Europa del pellegrinaggio, Jaka Book 1993
  • Gianni Amerio, In cammino per Santiago, Edizioni L'Età dell'Acquario, Torino 2015
  • Cees Noteboom, Verso Santiago - Itinerari spagnoli, Milano, Feltrinelli 1992
  • Natalino Russo, La via di Santiago, Torino, CDA&Vivalda 2006
  • AA.VV., Il Cammino di Santiago a Piedi. Guida al Cammino Francese, Cammino Aragonese, Finisterrae, Sette Città 2004
  • Davide Gandini, Il Portico della Gloria. Lourdes, Santiago de Compostela, Finisterre a piedi, Bologna, E.D.B. 1996
  • Sergio Baldan, Ultreya! Suseya! - pellegrinaggio in bicicletta da Venezia a Santiago de Compostela, Monselice, Edizione a cura dell'Ass. Amici di Santiago, 2003
  • Franco Facco, Un Pellegrinaggio a Santiago di Compostela - Con il Corpo, lo Spirito e la Luce, Torino, Libreria Editrice Psiche, 2012 ISBN 978-88-96093-22-1
  • Natalino Russo, Nel mezzo del Cammino di Santiago , Portogruaro, Ediciclo, 2010
  • Andrea Conti, Il cammino delle stelle. Sui passi dei pellegrini medievali a Santiago di Compostella, Cinisello Balsamo, Edizioni San Paolo, 2013 ISBN 978-88-215-7819-9
  • Francesca Cosi, Alessandra Repossi, Il bastone e la conchiglia, Ancora Editrice, Milano 2007 e 2010
  • Priscillian of Avila: Complete Works. New York, Oxford University Press, 2009.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN131280231 · ISNI (EN0000 0001 2286 0253 · LCCN (ENn79046621 · GND (DE4051658-1 · BNE (ESXX6411786 (data) · BNF (FRcb12091096d (data) · J9U (ENHE987007561822605171