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S/2011 J 1

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S/2011 J 1
(Giove LXXII)
Satellite diGiove
Scoperta27 settembre 2011
ScopritoreScott S. Sheppard
Parametri orbitali
Semiasse maggiore20155290 km
Periodo orbitale582,22 giorni
Inclinazione rispetto
all'equat. di Giove
162,83°
Eccentricità0,2963
Dati fisici
Diametro medio~0,5 km
Dati osservativi
Magnitudine app.23,7

S/2011 J 1, o Giove LXXII, è un piccolo satellite naturale irregolare del pianeta Giove.

Il satellite è stato scoperto il 27 settembre 2011 (primo satellite di Giove scoperto in quell'anno) da Scott S. Sheppard utilizzando il telescopio Magellano-Baade da 6,5 m dell'Osservatorio di Las Campanas, in Cile. L'annuncio ufficiale della scoperta è stato dato il 29 gennaio 2012 e a quel punto il satellite ha ricevuto la designazione provvisoria S/2011 J1.[1][2]

Poco dopo la scoperta è stato perduto,[3][4][5][6] ma ne è stata annunciata la riscoperta il 17 settembre 2018.[7][8]

Denominazione

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In attesa della promulgazione della denominazione definitiva da parte dell'Unione Astronomica Internazionale, il satellite è noto mediante la numerazione ufficiale Giove LXXII, assegnatagli dopo la riscoperta del 17 settembre 2018.[8]

Parametri orbitali

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Il satellite è caratterizzato da un movimento retrogrado ed appartiene al gruppo di Carme, costituito dai satelliti naturali di Giove irregolari caratterizzati da un moto retrogrado attorno al pianeta, da semiassi maggiori compresi fra i 22 e 24 milioni di km e da inclinazioni orbitali comprese tra 163° e 166° all'eclittica.[9]

S/2011 J 1 orbita intorno a Giove con un semiasse maggiore di circa 20155290 km in circa 582 giorni, con un'eccentricità di 0,2963. L'orbita è retrograda, con una inclinazione di circa 162,83°; di conseguenza, il satellite si muove in direzione opposta alla rotazione del pianeta.

  1. ^ MPEC 2012-B97 : S/2011 J 1 AND S/2011 J 2 2012 Jan. 29 (issued)
  2. ^ Jupiter's Known Satellites
  3. ^ Kelly Beatty, Outer-Planet Moons Found — and Lost, su skyandtelescope.com, Sky & Telescope, 4 aprile 2012. URL consultato il 27 giugno 2017.
  4. ^ Marina Brozović e Robert A. Jacobson, The Orbits of Jupiter's Irregular Satellites, in The Astronomical Journal, vol. 153, n. 4, 9 marzo 2017, pp. 147, Bibcode:2017AJ....153..147B, DOI:10.3847/1538-3881/aa5e4d.
  5. ^ B. Jacobson, M. Brozović, B. Gladman, M. Alexandersen, P. D. Nicholson e C. Veillet, Irregular Satellites of the Outer Planets: Orbital Uncertainties and Astrometric Recoveries in 2009–2011, in The Astronomical Journal, vol. 144, n. 5, 28 settembre 2012, pp. 132, Bibcode:2012AJ....144..132J, DOI:10.1088/0004-6256/144/5/132.
  6. ^ Scott S. Sheppard, New Moons of Jupiter Announced in 2017, su home.dtm.ciw.edu, 2017. URL consultato il 27 giugno 2017.
    «We likely have all of the lost moons in our new observations from 2017, but to link them back to the remaining lost 2003 objects requires more observations a year later to confirm the linkages, which will not happen until early 2018. ... There are likely a few more new moons as well in our 2017 observations, but we need to reobserve them in 2018 to determine which of the discoveries are new and which are lost 2003 moons.»
  7. ^ MPEC 2018-S24 : S/2011 J 1, su minorplanetcenter.net. URL consultato il 24 gennaio 2019.
  8. ^ a b Garreth W. Williams, MPEC 2018-S24 : S/2011 J 1, su minorplanetcenter.net, Minor Planet Center, 17 settembre 2018.
  9. ^ Scott S. Sheppard, Moons of Jupiter, in Earth & Planets Laboratory, Carnegie Institution for Science. URL consultato il 10 gennaio 2023.
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