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Richard Marx (album)

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Richard Marx
album in studio
ArtistaRichard Marx
Pubblicazione15 maggio 1987
Durata44:41
Dischi1
Tracce10
GenerePop rock
EtichettaEMI
ProduttoreRichard Marx, David Cole, Humberto Gatica
Registrazione1986–1987, Capitol Studios, Lion Share Studio, Lighthouse Recorders, The Mix Room, Sunset Sound
FormatiCD, LP, MC
Certificazioni
Dischi di platinoCanada (bandiera) Canada[1]
(vendite: 100 000+)
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti (3)[2]
(vendite: 3 000 000+)
Richard Marx - cronologia
Album precedente
Album successivo
(1989)
Singoli
  1. Don't Mean Nothing
    Pubblicato: 26 maggio 1987
  2. Should've Known Better
    Pubblicato: 8 settembre 1987
  3. Have Mercy
    Pubblicato: 14 novembre 1987
  4. Endless Summer Nights
    Pubblicato: 5 gennaio 1988
  5. Hold On to the Nights
    Pubblicato: 3 maggio 1988
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[3]

Richard Marx è il primo album in studio del cantante statunitense omonimo, pubblicato nel maggio del 1987 dalla Capitol Records.

Grazie al successo di questo disco, Marx divenne il primo artista solista maschio (e il secondo artista solista in generale - la prima fu Whitney Houston) nella storia della musica a raggiungere la top 3 nella Billboard Hot 100 con quattro singoli estratti da un album di debutto, inclusa la hit Hold On to the Nights che arrivò al primo posto nella metà del 1988. Il primo singolo estratto dall'album, Don't Mean Nothing, raggiunse la prima posizione nella Mainstream Rock Songs nel giugno del 1987.

Richard Marx iniziò ventenne la sua carriera musicale a Los Angeles come corista e compositore per altri cantanti. Marx era intenzionato a diventare un artista solista di successo, come dichiarò in un'intervista del 1987:[4]

«Non volevo cedere ad altri le mie migliori canzoni. Should've Known Better, per esempio, è stata scritta tre anni fa, ed era quella che ogni volta suonavo quando volevo fare buona impressione su qualcuno. Era la canzone che più facilmente riscontrava successo, ma sapevo che avrei dovuto essere io a inciderla. Quando ho firmato con la EMI nel 1986, ho messo tutto il resto in attesa - vedevo questo album come una sfida per dimostrare quello che ero capace di fare.»

Il rapporto di Marx con la EMI fu positivo e la lavorazione del disco si svolse tranquillamente:[4]

«La EMI mi ha aiutato con la composizione e con la mia voce... questo era tutto ciò di cui avevano bisogno. Non mi è stato detto di andare in studio e comporre hit da classifica; mi è stato detto di fare un album in cui credevo. Attraverso tentativi ed errori, è uscito fuori un disco che suona bene e in cui mi rispecchio.»

L'album è stato co-prodotto da David Cole, con cui Marx si trovò molto bene a lavorare. Cole aveva precedentemente prodotto l'album Like a Rock di Bob Seger, che secondo Marx «suonava in modo fantastico»:[4]

«David ed io abbiamo lavorato insieme a stretto contatto sulla produzione per fare in modo che il disco avesse quel tipo di sound.»

Un'altra decisione per Marx fu di scegliere i musicisti che avrebbero suonato nell'album. Il manager di Marx convinse il chitarrista Joe Walsh degli Eagles a suonare nella traccia Don't Mean Nothing. Altri due membri degli Eagles, Randy Meisner e Timothy B. Schmit, hanno anche eseguito i cori nella stessa canzone. Marx venne successivamente nominato ai Grammy Awards 1988 nella categoria Miglior interpretazione rock vocale solista per Don't Mean Nothing.[5]

Dall'album vennero estratti cinque singoli, ognuno dei quali ottenne grande successo nelle classifiche. La futura moglie di Richard Marx, Cynthia Rhodes, e l'attore G.W. Bailey apparirono nel videoclip del primo singolo estratto Don't Mean Nothing.[6] L'album si piazzò all'ottavo posto della Billboard Hot 100 e restò in classifica per 86 settimane.[7] L'album fu certificato triplo disco di platino.[8] Nel Regno Unito, l'album entrò in classifica nell'aprile del 1988, rimanendovi per due settimane alla posizione numero 68.[9]

L'album ricevette lodi dal critico musicale Stephen Thomas Erlewine del database musicale online AllMusic, che scrisse: «l'eponimo album di debutto di Richard Marx è stato un disco finemente studiato di pop/rock da classifica», aggiungendo: «composto da brani attentamente costruiti per fare sfracelli nelle radio, non sorprende il fatto che l'album abbia riscosso enorme successo.»[3]

Testi e musiche di Richard Marx, eccetto dove indicato.

  1. Should've Known Better – 4:07
  2. Don't Mean Nothing – 4:38 (Richard Marx, Bruce Gaitsch)
  3. Endless Summer Nights – 4:27
  4. Lonely Heart – 3:48 (Richard Marx, Fee Waybill)
  5. Hold On to the Nights – 5:07
  6. Have Mercy – 4:29
  7. Remember Manhattan – 4:14 (Richard Marx, Waybill)
  8. The Flame of Love – 3:34 (Richard Marx, Jim Lang)
  9. Rhythm of Life – 4:40 (Richard Marx, Michael Omartian)
  10. Heaven Only Knows – 5:35
Musicisti
Produzione
Classifica (1987) Posizione
massima
Australia[10] 7
Nuova Zelanda[11] 45
Regno Unito[12] 68
Stati Uniti[13] 8
Svezia[14] 34
  1. ^ (EN) Gold/Platinum, su musiccanada.com, Music Canada. URL consultato il 7 agosto 2014.
  2. ^ (EN) Richard Marx – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 13 maggio 2015.
  3. ^ a b (EN) Stephen Thomas Erlewine, Richard Marx, su AllMusic, All Media Network. URL consultato l'11 luglio 2015.
  4. ^ a b c Richard Marx, Richard Marx, Piano/Vocal sheet music, New York, Cherry Lane Music Company, 1987, p. 4, ISBN 0-89524-346-6.
  5. ^ Rock On The Net: 30th Grammy Awards - 1988, su rockonthenet.com. URL consultato il 7 settembre 2009.
  6. ^ Don't Mean Nothing Music Video, su youtube.com. URL consultato l'8 settembre 2009.
  7. ^ Music Albums, Albums & Music Charts: Billboard.com, su billboard.com. URL consultato il 7 settembre 2009.
  8. ^ RIAA Gold & Patinum, su RIAA. URL consultato l'8 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  9. ^ Neil Warwick, Jon Kutner e Tony Brown, The Complete Book of the British Charts: Singles and Albums, Omnibus Press, 2004, p. 705, ISBN 1-84449-058-0. URL consultato il 9 settembre 2009.
  10. ^ australian-charts.com - Discography Richard Marx, su australian-charts.com, Hung Medien. australian-charts.com. URL consultato il 16 settembre 2011.
  11. ^ (DE) dutchcharts.nl - Discografie Richard Marx, su dutchcharts.nl, Hung Medien. dutchcharts.nl. URL consultato il 16 settembre 2011.
  12. ^ UK Charts > Richard Marx, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 16 settembre 2011.
  13. ^ Richard Marx - Chart History: Billboard 200, su billboard.com, Billboard. URL consultato il 16 settembre 2011.
  14. ^ swedishcharts.com - Discography Richard Marx, su swedishcharts.com, Hung Medien. swedishcharts.com. URL consultato il 16 settembre 2011.

Collegamenti esterni

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