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Rendition - Detenzione illegale

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Rendition - Detenzione illegale
Meryl Streep e Alan Arkin in una scena del film
Titolo originaleRendition
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2007
Durata120 min
Rapporto2,35:1
Generethriller, drammatico
RegiaGavin Hood
SceneggiaturaKelley Sane
ProduttoreSteve Golin, Marcus Viscidi
Produttore esecutivoToby Emmerich, Keith Goldberg, David Kanter, Bill Todman Jr., Michael Sugar, Edward Milstein, Keith Redmon, Paul Schwake
Casa di produzioneNew Line Cinema, Level 1 Entertainment, Anonymous Content
Distribuzione in italianoEagle Pictures
FotografiaDion Beebe
MontaggioMegan Gill
Effetti specialiAndy Williams, Erik Henry
MusichePaul Hepker, Mark Kilian
ScenografiaBarry Robison, Kevin Constant, Keith Pain, Jille Azis
CostumiMichael Wilkinson
TruccoNadine Prigge, Graham Press
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Rendition - Detenzione illegale (Rendition) è un film thriller del 2007, prima pellicola statunitense del regista sudafricano Gavin Hood, già autore di Il suo nome è Tsotsi. Il film è incentrato sulla extraordinary rendition,[1] una controversa pratica antiterrorismo della CIA, ed è ispirato alla vera storia di Khalid El-Masri tedesco-libanese che venne detenuto illegalmente dalla CIA a causa di uno scambio di persona con Khalid al-Masri[2].

Il film è uscito negli Stati Uniti il 17 ottobre 2007 e in Italia il 29 febbraio 2008.

L'ingegnere egiziano Anwar el-Ibrahimi, accusato di terrorismo, è scomparso misteriosamente dopo un volo che dal Sudafrica doveva riportarlo a Washington. Isabella, la moglie incinta, si reca nella capitale per scoprire cos'è successo al marito, ma si trova di fronte al cinico calcolo dei politici disposti a sacrificare un innocente per la sicurezza di tutti gli altri. Nel frattempo, a Marrakesh, l'agente analista della CIA Douglas Freeman si ritrova costretto, suo malgrado, ad assistere alle torture inflitte al marito della donna dall'antiterrorismo egiziano, al servizio degli USA.

Infatti, è stata effettuata una extraordinary rendition (consegna straordinaria), una procedura poliziesca per la sicurezza che il governo degli Stati Uniti ha adottato dopo gli avvenimenti dell'11 settembre 2001 nei confronti di residenti stranieri in America, o in altre nazioni dei sospettati di terrorismo. La consegna straordinaria è quella che vede coinvolto Anwar el-Ibrahimi, cittadino egiziano da anni residente con Green Card in America e occupato nel settore dell'ingegneria chimica, rapito dopo il ritorno da un viaggio di affari e trasferito in gran segreto in Marocco, con l'accusa di avere relazioni con frange del fondamentalismo islamico terrorista, come dimostra un tabulato telefonico dove è rimasta traccia della chiamata al suo cellulare di un pericoloso integralista islamico. Ibrahimi viene torturato, anche con la tecnica dell'annegamento simulato,[3] e maltrattato in modo disumano. Ad assistere agli interrogatori come osservatore viene chiamato Douglas Freeman, il quale è convinto che le torture portino gli innocenti a confessare qualunque cosa pur di evitarle. L'agente americano riuscirà ad ottenere un mandato di riconsegna alle autorità Usa per il prigioniero che, nonostante l'opposizione dei vertici della CIA, tra i quali Corrine Whitman, farà ritorno alla sua famiglia.

Mentre si svolgono questi avvenimenti, giunge a tragica conclusione la storia d'amore tra la figlia del capo dell'antiterrorismo egiziano e un giovane appartenente al jihād, autore con una cintura esplosiva dell'attentato nel quale muoiono entrambi.

  1. ^ Di questa realtà si è occupata l'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa,Council of Europe Parliamentary Assembly. Nel febbraio 2007, il Parlamento Europeo ha approvato a grande maggioranza la relazione della commissione d'inchiesta sui voli della CIA in Europa relativi alle extraordinary rendition. Nella relazione si condannano tali operazioni, riconosciute essere «strumenti illegali utilizzati dagli Stati Uniti nella lotta al terrorismo»
  2. ^ Rai.it
  3. ^ Una forma di tortura consistente nell'immobilizzare un individuo in modo che i piedi si trovino più in alto della testa, e versargli acqua sulla faccia. Nell'aprile 2006, in una lettera al Procuratore Generale Alberto Gonzalez, più di 100 docenti di legge statunitensi dichiararono inequivocabilmente che quella dell'acqua è una vera tortura, in quanto crimine punibile in base al codice penale federale statunitense. Archiviato il 23 giugno 2019 in Internet Archive.

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