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Parlamento della Romania

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Parlamento della Romania
StatoRomania (bandiera) Romania
TipoBicamerale
Camere
Istituito1862
PredecessoreDivan ad hoc
Presidente
della Camera
Alfred Simonis (PSD)
Presidente
del Senato
Nicolae Ciucă (PNL)
Eletto daCittadini rumeni
Ultima elezione6 dicembre 2020
Numero di membri466
Durata mandato4 anni
SedePalazzo del Parlamento, Bucarest
IndirizzoStrada Izvor, 2-4
Sito webwww.parlament.ro/

Il Parlamento della Romania (in romeno Parlamentul României) è l'organo titolare del potere legislativo.

È formato da due camere elette ogni quattro anni, la Camera dei deputati e il Senato.

Entrambe le camere hanno sede al Palazzo del Parlamento a Bucarest.

La struttura e i compiti del Parlamento sono regolati dal Capitolo I del Titolo III della Costituzione della Romania[1].

Superando il precedente sistema bicamerale perfetto, la riforma costituzionale del 2003 ha introdotto una previsione che stabilisce aree di competenza separate per le due camere per l'approvazione dei progetti di legge e delle proposte legislative. In base a determinati ambiti, espressamente enumerati dal testo costituzionale, una delle due camere ha potere decisionale rispetto all'altra, ferma restando la necessità dell'esame da parte di entrambe le assemblee[2].

La storia del Parlamento della Romania ebbe inizio nel 1831 in Valacchia, dove fu adottato un documento costituzionale, il Regolamento organico (Regulament organic), imposto dall'Impero russo in quanto protettore dei due Principati danubiani. L'anno successivo, questo statuto fu adottato anche dalla Moldavia[3]. La regolazione organica gettò le fondamenta per le istituzioni nei principati rumeni, in cui nacquero due parlamenti separati, le Assemblee popolari (Adunarea Obștească)[3][4][5][6].

In seguito alla sconfitta della Russia nella guerra di Crimea il Congresso di Parigi assegnò all'Impero ottomano il protettorato sui due Principati danubiani. La Convenzione di Parigi del 19 agosto 1858 fece da base per i successivi documenti di stampo semicostituzionale. Sotto il regime politico stabilito dal trattato, il potere legislativo andò incontro a un processo di modernizzazione, e incominciò a operare in accordo con l'organizzazione e il funzionamento dei Parlamenti dell'Europa occidentale dell'epoca. Nel 1859 si giunse all'unione dei due principati, mentre un unico parlamento per entrambe le entità divenne operativo nel 1862.

Nel 1864 il domnitor Alexandru Ioan Cuza promosse un plebiscito per l'applicazione dello "Statuto per lo sviluppo della Convenzione di Parigi" (Statutul dezvoltător al Convenției de la Paris), che allargò il principio di rappresentanza nazionale, creando una camera alta, il Corp Ponderator, poi ridenominato Senato (Senat) dalla Costituzione del 1866[4][5][6][3]. La Romania ottenne l'indipendenza dall'Impero ottomano nel 1877.

Nel 1920 furono firmati gli accordi di unione con la Transilvania e la Bessarabia, nell'ambito del Trattato di Trianon, dando inizio alla Grande Romania. L'ampliamento territoriale nel 1923 portò al varo di un nuovo testo costituzionale.

Nel febbraio 1938, nella caotica situazione politica che avrebbe portato alla seconda guerra mondiale, il re Carlo II di Romania, che aveva sempre teso a sopraffare il Parlamento, impose un governo di monarchia autoritaria. Con la dittatura reale, il Parlamento divenne un corpo puramente decorativo, privato dei suoi attributi essenziali[6].

Carlo abdicò nel settembre 1940 e lo Stato Nazionale Legionario fascista sospese il Parlamento. Il regime durò meno di cinque mesi, ma fu succeduto dalla dittatura militare di Ion Antonescu, pertanto il Parlamento rimase sospeso. Dopo il colpo di Stato del 23 agosto 1944 il Parlamento fu riorganizzato come singolo corpo legislativo e la Camera dei Deputati fu tramutata con la Costituzione del 1948 in una Grande Assemblea Nazionale, un organo puramente formale totalmente subordinato al potere del Partito Comunista Rumeno[4][5][6][3].

La rivoluzione rumena del dicembre 1989 aprì la strada per la restaurazione di un pluralismo politico, per una democrazia elettorale che rispettasse i diritti umani e che osservasse la separazione dei poteri e la responsabilità dei governanti verso le istituzioni. Grazie ai provvedimenti emanati dal governo provvisorio rivoluzionario, la Romania è tornata a essere un sistema parlamentare bicamerale, e tutti questi cambiamenti si possono trovare nella nuova Costituzione approvata con un referendum nel 1991[4][5][6].

Data Entità
statale
Costituzione
o testo semicostituzionale
Camera alta Camera bassa
1831-1858 Valacchia Regolamento organico[7] - Assemblea popolare
1832-1858 Moldavia - Assemblea popolare
1859-1861 Principato
di Romania
Convenzione di Parigi[8] - Assemblee popolari di
Valacchia e Moldavia
1862-1864 - Assemblea dei deputati
1864-1866 Statuto per lo sviluppo della Convenzione di Parigi[9] Corp Ponderator Assemblea dei deputati
1866-1881 Costituzione della Romania del 1866
Costituzione della Romania del 1923
Costituzione della Romania del 1938
Senato Assemblea dei deputati
1881-1940 Regno di
Romania
1940-1946 Parlamento sospeso
1946-1948 Decreti governativi[11] - Assemblea dei deputati
1948-1989 Repubblica
Socialista
di Romania
Costituzione della Romania del 1948
Costituzione della Romania del 1952
Costituzione della Romania del 1965
Grande Assemblea Nazionale
1990-1991 Romania Legge 92/1990[13] Senato Assemblea dei deputati
dal 1991 Costituzione della Romania del 1991 Camera dei deputati

Struttura e organizzazione

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(RO)

«Parlamentul este organul reprezentativ suprem al poporului român și unica autoritate legiuitoare a țării»

(IT)

«Il Parlamento è l'organo rappresentativo supremo del popolo rumeno e l'unica autorità legislativa del paese»

Il Parlamento rumeno è composto da Camera dei deputati e Senato, che sono organizzati secondo regolamenti propri e dispongono di risorse finanziarie proprie[14][15].

Ad inizio legislatura ogni camera elegge indipendentemente un presidente, che fa parte di una struttura dirigenziale chiamata Ufficio permanente (Birou permanent), i cui membri sono eletti internamente all'inizio di ogni sessione parlamentare in base alla configurazione politica del Parlamento. Secondo l'art. 66 della Costituzione il Parlamento si riunisce ordinariamente in due sessioni l'anno, una con inizio a febbraio (che non può protrarsi oltre la fine di giugno) e una con inizio a settembre (che non può protrarsi oltre la fine di dicembre). Sessioni straordinarie possono essere convocate dal Presidente della Romania, dagli Uffici permanenti e da un terzo dei deputati o dei senatori.

Le altre strutture parlamentari previste dalla Costituzione sono i gruppi parlamentari e le commissioni (permanenti, speciali, d'inchiesta, o comuni tra le due camere), il cui funzionamento è dettato dai singoli regolamenti interni di Camera e Senato. Il pluralismo politico è garantito dalla previsione che le strutture interne siano costituite sulla base della proporzionalità della configurazione politica del Parlamento[16].

I due rami del Parlamento si riuniscono regolarmente in sedute separate. Fanno eccezione alcuni casi, previsti dall'art. 65 della Costituzione, in cui il Parlamento si riunisce in seduta congiunta, come nell'eventualità di messaggi da parte del Presidente della Romania, dell'approvazione del bilancio dello Stato, della nomina dell'Avvocato del popolo e dei direttori di SIE e SRI, di dichiarazione di guerra, o dell'approvazione dei rapporti del Consiglio Supremo di Difesa del Paese. Le sedute del Parlamento sono pubbliche, anche se le camere hanno la possibilità di svolgerne alcune segrete (art. 68 della Costituzione).

Le camere sono elette per un mandato di quattro anni, prolungato automaticamente in stato di mobilitazione, di guerra, d'assedio o d'urgenza fino al termine della situazione d'emergenza (art. 63 della Costituzione). L'elezione del nuovo Parlamento si svolge non oltre tre mesi dopo la scadenza del mandato del precedente o dallo scioglimento delle camere. Il nuovo Parlamento si riunisce su convocazione del Presidente della Romania non oltre venti giorni dopo la celebrazione delle elezioni. Il mandato del Parlamento in carica si prolunga fino alla convalida del nuovo. In tale periodo non è possibile avviare procedimenti di revisione costituzionale, modificare o abrogare leggi organiche[1].

Modalità d'elezione

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L'art. 62 della Costituzione prevede che i parlamentari siano eletti tramite voto universale, uguale, diretto, segreto ed espresso liberamente. Alla legge elettorale è demandato il compito di stabilire il numero di parlamentari, che deve essere definito in rapporto alla popolazione del paese.

L'attuale legge elettorale, la Legge 208 del 20 luglio 2015, stabilisce la nomina di un deputato ogni 73.000 abitanti e di un senatore ogni 168.000, eletti secondo un sistema proporzionale con una soglia di sbarramento al 5% per i singoli partiti e una variabile tra l'8 e il 10% per le coalizioni[17][18][19]. La circoscrizione estero elegge quattro deputati e due senatori[17][18].

Ai sensi dell'art. 37 della Costituzione per essere eletti bisogna aver compiuto 23 anni d'età per la Camera dei deputati e 33 anni per il Senato.

Dal 1990 al 2008 l'elezione dei parlamentari fu basata su un criterio proporzionale, poi modificato nel 2008, con l'adozione di un modello misto tra proporzionale e maggioritario con collegi uninominali. Nel 2015 fu decretato il ritorno al proporzionale[20].

La Costituzione prevede anche che un rappresentante per ognuna delle associazioni delle minoranze etniche abbia diritto ad un seggio in parlamento, a prescindere dal raggiungimento della soglia di sbarramento, secondo le disposizioni della legge elettorale in vigore. La Legge 208/2015 prevede che a ciascuno dei partiti delle minoranze sia garantito un seggio alla Camera, a condizione che a livello dell'intero paese abbiano ottenuto almeno il 5% del numero medio di voti necessario per l'elezione di un deputato (art. 56 della Legge 208/2015)[19][20].

Status del parlamentare

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(RO)

«În exercitarea mandatului, deputații și senatorii sunt în serviciul poporului.»

(IT)

«Nell'esercizio del mandato, i deputati e senatori sono al servizio del popolo»

La Costituzione descrive lo status parlamentare negli artt. 69-72.

Il ruolo di parlamentare è incompatibile con l'esercizio di ogni altra funzione pubblica d'autorità, ad eccezione di quella di membro del Governo. L'identificazione di altre situazioni di incompatibilità è demandata alle leggi organiche. A tal riguardo le Leggi 161 del 19 aprile 2003 e 96 del 21 aprile 2006 specificano i ruoli inconciliabili con quello di parlamentare, tra i quali funzioni dirigenziali negli organi della pubblica amministrazione centrale e locale, di gestione di attività commerciali o incarichi nei consigli d'amministrazione di società private, partecipate o statali[21]. Il deputato o senatore che al momento dell'assunzione del mandato si trova in una situazione di incompatibilità, ha 15 giorni per informare l'Ufficio permanente della sua camera e altri 30 giorni per optare tra la funzione parlamentare o l'altro ruolo[22].

Deputati e senatori non possono essere chiamati a rispondere di fronte alla legge per i voti dati in aula o per le opinioni politiche. Possono essere sottoposti a inchiesta e processo solamente per fatti che non hanno legami con i voti o le opinioni politiche espressi nell'esercizio del mandato parlamentare. Inoltre, non possono subire perquisizioni o arresto senza autorizzazione della camera di cui fanno parte. Indagini e rinvii a processo possono essere realizzati solamente dalla procura dell'Alta corte di cassazione e giustizia, che è l'unico tribunale competente in materia[16].

I parlamentari possono essere sottoposti ad arresto preventivo e perquisizione esclusivamente in caso di flagranza di reato. Il ministro della giustizia ha il compito di informare il presidente della camera di cui il parlamentare fa parte. Nel caso in cui l'assemblea ritenga che la misura dell'arresto preventivo non sia fondata, ne delibera il rilascio (art. 72 della Costituzione)[1].

Funzione legislativa

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Secondo la Costituzione (art. 74) l'iniziativa legislativa appartiene a Governo, a deputati e senatori e, infine, ai cittadini, che devono presentare le firme di almeno 100.000 elettori[23].

In base alle previsioni costituzionali (art. 73) il Parlamento adotta tre categorie di leggi[1][24]:

  1. Leggi costituzionali
    Riguardano modifiche alla Costituzione.
  2. Leggi organiche
    Riguardano: sistema elettorale e funzionamento dell'Autorità elettorale permanente; organizzazione, funzionamento e finanziamento dei partiti politici; status dei parlamentari, indennità e altri loro diritti; organizzazione e svolgimento dei referendum; organizzazione del Governo e del Consiglio supremo di difesa; regime di stato di mobilitazione e di guerra; regime di stato d'assedio e d'urgenza; reati, pene e loro eseguimento; grazia e amnistia generale; organizzazione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura, dei tribunali, dell'istituto del Pubblico ministero e della Corte dei conti; status dei funzionari pubblici; contenzioso amministrativo; regime giuridico della proprietà e dell'eredità; organizzazione generale dell'istruzione; regime generale riguardante rapporti di lavoro, sindacati e protezione sociale; organizzazione dell'amministrazione locale e del territorio; regime generale riguardante l'autonomia locale; status delle minoranze etniche; regime generale dei culti; regolamentazione in altri ambiti in cui la Costituzione prevede l'adozione di leggi organiche.
  3. Leggi ordinarie
    Riguardano tutti gli altri ambiti non inclusi nelle precedenti tipologie.

Atti parlamentari

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Al fianco delle leggi altri tipi di atti realizzati dal Parlamento sono[1][24]:

  • Regolamenti
    Riguardano gli atti normativi che regolano l'organizzazione e il funzionamento di ciascuna camera. Parimenti, esiste un regolamento anche per le sedute comuni. I regolamenti possono essere soggetti a verifica di costituzionalità e devono essere pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale rumena (Monitorul Oficial).
  • Decisioni (Hotărâri)
    Vengono emanate per la revisione delle competenze dei gruppi parlamentari; la modifica dei regolamenti; la scelta di vicepresidenti, segretari e questori dell'Ufficio permanente; la modifica della struttura organizzativa dell'apparato burocratico delle camere; le dimissioni dei parlamentari; la convalida dei mandati dei parlamentari; la revoca dell'immunità parlamentare.
  • Mozioni
    Vengono utilizzate per esprimere la posizione del Parlamento su un determinato argomento.
  • Le mozioni semplici possono essere adottate tramite voto da una singola camera e riguardano un problema di politica interna o estera, oppure una questione oggetto di un'interpellanza.
  • Le mozioni di sfiducia (Moțiuni de cenzură) rappresentano la procedura tramite la quale il Parlamento può revocare la fiducia concessa al Governo e sono adottate con il voto della maggioranza del totale dei deputati e dei senatori. Possono essere proposte da almeno un quarto del numero totale dei parlamentari. La mozione è dibattuta in seduta congiunta. Se respinta, i firmatari della mozione non possono presentarne un'altra nel corso della stessa sessione parlamentare, a meno che il Governo non metta la fiducia su un programma, una dichiarazione o una legge, secondo le previsioni dell'art. 114 della Costituzione.

Nomina e revoca delle autorità statali

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Nell'esercizio delle sue funzioni, il Parlamento ha il potere di sospendere il Presidente della Romania per gravi violazioni della Costituzione (art. 95 della Costituzione) o metterlo in stato d'accusa per alto tradimento (art. 96).

Deputati e senatori, inoltre, approvano l'investitura del Governo in seduta congiunta e hanno la possibilità di chiederne la revoca tramite la procedura di mozione di sfiducia.

È di competenza del Parlamento anche la nomina, e di conseguenza la revoca, di un'altra figura prevista dall'impianto costituzionale, l'Avvocato del popolo[24].

Il Parlamento nomina, senza possibilità di revoca, sei dei nove membri della Corte costituzionale. Tre sono indicati dalla Camera dei deputati e tre dal Senato (art. 142 della Costituzione).

Controllo parlamentare

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Il Parlamento ha il dovere di verificare la corretta applicazione della Costituzione e delle leggi da parte delle autorità statali e realizza tali attività di controllo per mezzo di varie forme.

In primo luogo diverse istituzioni hanno l'obbligo di fornire regolari rendiconti al Parlamento. Il Presidente della Romania si rivolge alle assemblee in seduta congiunta una volta l'anno riguardo ai principali problemi politici del paese. Ad inizio mandato il Governo è obbligato a sottoporre il proprio programma per votazione e fiducia. La Corte dei conti e l'Avvocato del popolo presentano periodicamente rapporti sul proprio operato all'assemblea parlamentare[24]. Il Parlamento, inoltre, può ricorrere ad interrogazioni e interpellanze rivolte ai membri del Governo o ai dirigenti di altri organi della pubblica amministrazione per ottenere precisazioni o spiegazioni. Deputati e senatori hanno il diritto di chiedere informazioni o documenti necessari per il loro lavoro agli organi di Stato e questi hanno l'obbligo di fornirle[24].

Un ulteriore metodo di controllo è esercitato tramite le commissioni speciali e le commissioni d'inchiesta che, se previsto dai regolamenti di funzionamento, possono disporre di poteri giudiziari, riservandosi l'opportunità di citare testimoni che hanno l'obbligo legale di comparire di fronte alla commissione.

Forme indirette di controllo sono le petizioni che vengono trasmesse ai parlamentari dai cittadini. Deputati e senatori, infatti, in modo da risolvere le petizioni, possono fungere da intermediari con le commissioni parlamentari o con altre istituzioni pubbliche. Allo stesso modo il Parlamento è responsabile per la nomina dell'Avvocato del popolo, organo di controllo incaricato di sorvegliare la difesa delle libertà delle persone fisiche contro gli abusi delle autorità pubbliche[24].

Indirizzo politico

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Nell'esercizio delle deleghe affidate dai cittadini il Parlamento è responsabile a livello costituzionale di diverse funzioni che regolano l'indirizzo sociale, economico, culturale, statale e giuridico del paese. Tra queste, il Parlamento approva il bilancio e il programma di governo; dichiara lo stato di mobilitazione; decide le norme elettorali; regolamenta l'organizzazione e il funzionamento degli organi di Stato, dei partiti politici e delle forze armate; statuisce reati e pene; disciplina il sistema fiscale e dispone l'emissione di moneta[24].

Al Parlamento vengono affidate anche alcune competenze in politica estera quali la ratifica e la denuncia dei trattati internazionali; la possibilità di dichiarare lo stato di guerra; la decisione di sospendere o concludere le ostilità militari[24].

Organizzazione e funzionamento propri

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Le due camere godono di propri regolamenti di funzionamento stabiliti internamente, che definiscono lo svolgimento delle attività parlamentari.

Tra i poteri di autoregolamentazione, il Parlamento può ratificare o annullare la convalida dei parlamentari eletti; adottare i propri regolamenti di funzionamento; nominare e disciplinare gli organi interni di lavoro; approvare il proprio bilancio; gestire determinati aspetti riguardanti lo status del parlamentare[24].

Iter legislativo

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L'iter legislativo è trattato dalla Costituzione della Romania agli artt. 73-79.

Leggi ordinarie e leggi organiche

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La procedura di elaborazione delle leggi comprende le seguenti fasi[24]:

  • Iniziazione del progetto di legge o proposta legislativa
  • Presentazione alla camera competente
  • Esame e parere da parte delle commissioni parlamentari specializzate
  • Inclusione nell'ordine del giorno di entrambe le camere
  • Dibattito e voto da parte di entrambe le camere
  • Firma della legge da parte dei presidenti di entrambe le camere
  • Promulgazione da parte del Presidente della Romania e pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale (Monitorul Oficial)

I parlamentari e il Governo iniziano l'iter legislativo sottoponendo le proprie proposte alla camera competente quale assemblea di prima lettura.

Schema dell'iter legislativo in Romania.

L'art. 75 della Costituzione, introdotto dalla riforma del 2003, divide le due camere in assemblea di prima lettura (in rumeno: primă cameră sesizată oppure camera de reflecție) e assemblea decisionale (camera decizională) in base a determinate aree di competenza espressamente previste dal testo costituzionale. La camera decisionale è quella che stabilisce la forma finale di una legge[2]. La Camera dei deputati è decisionale per i progetti legge in cui il Senato è camera di prima lettura e viceversa. La Camera dei deputati è assemblea di prima lettura per la ratifica di trattati e accordi internazionali e per determinate leggi organiche espressamente previste dal testo costituzionale. Il Senato è assemblea di prima lettura per i progetti di legge ordinaria e per specifiche leggi organiche[24].

La camera di prima lettura si pronuncia entro 45 giorni dalla presentazione del progetto di legge, termine prolungato a 60 giorni nel caso di leggi particolarmente complesse. Oltrepassato tale limite, il progetto viene considerato adottato. In seguito all'approvazione o al respingimento da parte della camera di prima lettura, il progetto di legge viene trasmesso all'altra camera che, in qualità di assemblea decisionale, ne delibera la forma finale. Non sono previsti limiti temporali per la votazione in camera decisionale.

Entrambe le camere eseguono separatamente dibattito e votazione sulla base dei rapporti delle proprie commissioni parlamentari interne specializzate in materia. Le relazioni delle commissioni parlamentari vengono redatte e successivamente adottate sentito il parere del Consiglio legislativo, organo consultivo del Parlamento specializzato in legislazione.

La Costituzione (art. 67) stabilisce nella maggioranza dei membri il quorum di presenza per le votazioni. Le leggi organiche e le decisioni sui regolamenti interni delle camere si adottano con il voto della maggioranza del totale dei membri di ciascuna camera, mentre le leggi ordinarie e gli altri tipi di decisioni si adottano con il voto della maggioranza dei membri presenti in ciascuna camera. Su richiesta del Governo, o di propria iniziativa, il Parlamento può scegliere di adottare progetti di legge in procedura d'urgenza, processo descritto dai regolamenti interni delle camere.

Secondo i regolamenti interni, prima della promulgazione, la legge adottata dalla camera decisionale viene trasmessa a Governo, Alta corte di cassazione e giustizia e Avvocato del popolo, in modo da consentire loro l'esercizio del diritto di appello alla Corte costituzionale per verifica della legittimità della legge, secondo le previsioni dell'art. 146 della Costituzione[25]. È data la possibilità di rivolgersi alla Corte costituzionale anche al Presidente della Romania, ai presidenti delle due camere, a 50 deputati, o 25 senatori. In caso di conferma di incostituzionalità da parte della Corte, la legge viene rimandata alle camere per analisi e correzione.

La legge adottata dall'assemblea decisionale viene trasmessa al Presidente della Romania, che procede alla sua promulgazione entro venti giorni dal ricevimento. È facoltà del Presidente della Romania, una sola volta, rimandare una legge in Parlamento per riesame. La legge, rivisitata dal Parlamento e inviata nuovamente al capo di Stato, oppure sulla quale si sia espressa la Corte costituzionale, deve essere promulgata entro dieci giorni.

La legge viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale (Monitorul Oficial) ed entra in vigore tre giorni dopo la data di pubblicazione, se non espressamente indicato diversamente[24].

Competenze delle due camere

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Come disposto dall'art. 75 della Costituzione e chiarito dai regolamenti interni (Regolamento della Camera dei deputati art. 91 e Regolamento del Senato art. 92), i due rami del Parlamento sono competenti quali camera di prima lettura o decisionale per le seguenti aree[14][15]:

Camera dei deputati Senato
Camera di prima lettura (primă cameră sesizată) per:
  • Progetti di legge per la ratifica di trattati e accordi internazionali e delle misure che derivano dalla loro applicazione

Leggi organiche riguardanti:

  • Organizzazione e funzionamento dei servizi pubblici di radio e televisione e loro controllo parlamentare
  • Diritto di associazione e compatibilità con la qualità di membro di partito politico di alcune categorie socioprofessionali
  • Condizioni riguardanti il rispetto del dovere militare da parte dei cittadini rumeni
  • Organizzazione e funzionamento dell'Avvocato del popolo
  • Organizzazione del Governo e del Consiglio supremo di difesa
  • Contenzioso amministrativo
  • Organizzazione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura, dei tribunali, dell'istituto del Pubblico ministero e della Corte dei conti
  • Organizzazione generale dell'istruzione
  • Organizzazione dell'amministrazione locale e del territorio, regime generale riguardante l'autonomia locale
  • Istituzione, organizzazione e funzionamento del Consiglio legislativo
  • Ruolo e struttura del Governo
  • Incompatibilità con la funzione di membro del Governo
  • Istituzione di autorità amministrative autonome
  • Struttura del sistema nazionale di difesa, preparazione della popolazione, dell'economia e del territorio per la difesa, status dei quadri militari e regolamenti riguardanti le altre componenti delle forze armate
  • Rapporti dei cittadini appartenenti alle minoranze etniche con le autorità dell'amministrazione pubblica locale e servizi pubblici decentrati in unità amministrativo-territoriali, in cui la minoranza è numerosa, rispetto all'utilizzo della lingua materna
  • Composizione e regole di funzionamento dell'Alta corte di cassazione e giustizia, istituzione di autorità giudiziarie specializzate in materie specifiche
  • Corte costituzionale
  • Progetti di legge ordinaria

Leggi organiche riguardanti:

  • Territorio
  • Cittadinanza
  • Simboli nazionali
  • Uguaglianza dei diritti
  • Diritto alla proprietà privata
  • Giuramento di deputati e senatori
  • Sistema elettorale, organizzazione e funzionamento dell'Autorità elettorale permanente
  • Organizzazione, funzionamento e finanziamento dei partiti politici
  • Organizzazione e svolgimento dei referendum
  • Regime dello stato di mobilitazione delle forze armate e dello stato di guerra
  • Regime dello stato d'assedio e d'urgenza
  • Reati, pene e loro eseguimento
  • Amnistia e grazia generali
  • Status dei funzionari pubblici
  • Regime giuridico della proprietà e dell'eredità
  • Regime generale riguardante rapporti di lavoro, sindacati e protezione sociale
  • Status delle minoranze etniche
  • Regime generale dei culti
  • Prolungamento del mandato del Presidente della Romania
  • Proprietà
  • Consiglio economico e sociale
Camera decisionale (camera decizională) per:
  • Tutti i progetti di legge ordinaria, ad eccezione della ratifica di trattati internazionali

Leggi organiche riguardanti:

  • Frontiere dello Stato
  • Acquisizione e perdita della cittadinanza rumena
  • Simboli nazionali
  • Diritti dei cittadini dell'Unione europea di eleggere ed essere eletti nelle autorità pubbliche locali
  • Diritto alla proprietà privata
  • Diritto delle persone lese dalla pubblica autorità
  • Sistema elettorale, organizzazione e funzionamento dell'Autorità elettorale permanente
  • Organizzazione, funzionamento e finanziamento dei partiti politici
  • Organizzazione e svolgimento del referendum
  • Regime dello stato di mobilitazione delle forze armate e dello stato di guerra
  • Regime dello stato d'assedio e d'urgenza
  • Reati, pene e loro eseguimento
  • Amnistia e grazia generali
  • Status dei funzionari pubblici
  • Regime giuridico della proprietà e dell'eredità
  • Regime generale riguardante rapporti di lavoro, sindacati e protezione sociale
  • Status delle minoranze etniche
  • Regime generale dei culti
  • Prolungamento del mandato del Presidente della Romania
  • Compiti dei prefetti
  • Status dei giudici nel rapporto con il Consiglio superiore della magistratura
  • Utilizzo della lingua materna e dell'interprete di fronte al tribunale da parte dei cittadini appartenenti alle minoranze etniche
  • Proprietà pubblica, dare in gestione, concessione o affitto dei beni di proprietà pubblica, inviolabilità della proprietà privata
  • Consiglio economico e sociale
  • Progetti di legge per la ratifica di trattati e accordi internazionali e delle misure che derivano dalla loro applicazione

Leggi organiche riguardanti:

  • Organizzazione e funzionamento dei servizi pubblici di radio e televisione e loro controllo parlamentare
  • Diritto d'associazione
  • Diritto delle persone lese dalla pubblica autorità e contenzioso amministrativo
  • Organizzazione e funzionamento dei servizi pubblici di radio e televisione e loro controllo parlamentare
  • Difesa del paese
  • Organizzazione e funzionamento dell'Avvocato del popolo
  • Organizzazione del Governo e del Consiglio supremo di difesa
  • Organizzazione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura, dei tribunali, dell'istituto del Pubblico ministero e della Corte dei conti
  • Organizzazione generale dell'istruzione
  • Organizzazione dell'amministrazione locale e del territorio, regime generale riguardante l'autonomia locale
  • Consiglio legislativo
  • Ruolo e struttura del Governo
  • Incompatibilità con la funzione di membro del Governo
  • Istituzione di autorità amministrative autonome
  • Sistema di difesa nazionale
  • Principi di base della pubblica amministrazione locale
  • Prefetto
  • Status dei giudici
  • Tribunali
  • Utilizzo della lingua materna e dell'interprete nella giustizia
  • Compiti del Consiglio superiore della magistratura
  • Corte dei conti
  • Struttura della Corte costituzionale

Leggi costituzionali

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Non possono essere oggetto di revisione costituzionale punti che intacchino il carattere nazionale, indipendente, unitario e indivisibile dello Stato rumeno, la forma di governo repubblicana, l'integrità del territorio, l'indipendenza della giustizia, il pluralismo politico e la lingua ufficiale. Non sono ammesse modifiche che abbiano come risultato la soppressione dei diritti e delle libertà fondamentale dei cittadini. La Costituzione non può essere rivista in periodo di stato d'assedio, d'urgenza o di guerra[26].

Secondo l'art. 150 della Costituzione la procedura può essere iniziata dal Presidente della Romania su proposta del Governo; da almeno un quarto del numero dei deputati e dei senatori; da almeno 500.000 cittadini[27].

Dal punto di vista procedurale le iniziative di revisione costituzionale vengono analizzate separatamente dalla Camera dei deputati e dal Senato e si adottano con il voto di almeno due terzi del numero totale dei membri di ciascuna camera[15][24]. Nell'eventualità in cui il Senato adotti la stessa forma elaborata dalla Camera dei deputati, il progetto viene trasmesso alla Corte costituzionale per verifica. In caso di incostituzionalità la Corte rimanda il progetto in Parlamento.

Se il Senato, al contrario, respinge il testo presentato dalla Camera, l'iter si interrompe.

Qualora il Senato adotti un testo diverso da quello della Camera dei deputati, si ricorre alla procedura di mediazione, con la creazione di un'apposita commissione comune convocata dai presidenti delle due camere, avente quale fine l'eliminazione delle differenze tra le due versioni. Per l'adozione il rapporto della commissione di mediazione deve essere approvato da due terzi del totale dei membri di ciascuna camera. Nel caso in cui la commissione non giunga ad un accordo, oppure il rapporto della commissione sia respinto da una delle due camere, il Parlamento si riunisce in seduta congiunta, sottoponendo a dibattito e votazione le due versioni del progetto di revisione costituzionale. In tal caso per l'adozione è necessario il voto di tre quarti dei parlamentari[15].

Il testo approvato da entrambe le camere viene verificato d'ufficio dalla Corte costituzionale e, quindi, in mancanza di obiezioni viene sottoposto a referendum popolare, da organizzarsi entro 30 giorni dall'adozione del Parlamento[15][24]. La riforma costituzionale entra in vigore se votata favorevolmente dai cittadini secondo le regole della legge referendaria. L'art.5 dell'attuale legge 3 del 22 febbraio 2000 (aggiornata nel 2014) prevede che il referendum sia convalidato con un quorum pari al 30% degli elettori e che i voti validi rappresentino almeno il 25% degli iscritti alle liste elettorali permanenti[28].

Procedura di mediazione

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La riforma costituzionale del 2003 ha introdotto la differenziazione in camera di prima lettura e camera decisionale. Precedentemente entrambe le assemblee avevano le stesse competenze, con la possibilità che le camere approvassero due testi diversi su una singola legge o proposta legislativa. Per giungere ad un'unica versione si ricorreva alla procedura di mediazione (mediere), prevista dall'ex art. 76 della Costituzione.

I presidenti di Camera dei deputati e Senato istituivano una speciale commissione parlamentare composta da un numero uguale di membri provenienti da entrambe le camere, incaricata di negoziare una soluzione finale da sottoporre a votazione del Parlamento. Nel caso in cui le divergenze non fossero state risolte dalla commissione o il relativo rapporto non approvato dal Parlamento, si ricorreva a dibattito e votazione dei due diversi testi in seduta congiunta[2][25][29].

Secondo l'attuale legislazione è possibile ricorrere alla procedura di mediazione solamente per i progetti di legge registrati prima della riforma del 2003 o per i progetti riguardanti leggi costituzionali (cfr. artt. 79-92 del regolamento della Camera dei deputati e artt. 154-159 del regolamento del Senato)[14][25].

  1. ^ a b c d e (RO) CONSTITUȚIE din 21 noiembrie 1991, su legislatie.just.ro. URL consultato il 27 marzo 2020.
  2. ^ a b c (RO) Arpad Todor e Cristian Pîrvulescu, Reforma constitutionala in Romania. Aspecte teoretice si istorice legate de evolutia constitutiilor, Asociația Pro Democrația; Fundația Hanns Seidel, 2008, pp. 31-34.
  3. ^ a b c d e f g (RO) Arpad Todor e Cristian Pîrvulescu, Reforma constitutionala in Romania. Aspecte teoretice si istorice legate de evolutia constitutiilor, Asociația Pro Democrația; Fundația Hanns Seidel, 2008, pp. 17-20.
  4. ^ a b c d (RO) SCURT ISTORIC AL INSTITUŢIEI PARLAMENTARE, su cdep.ro, Camera dei deputati della Romania. URL consultato il 27 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2020).
  5. ^ a b c d (RO) Mihaela Simina, Accent pe Istorie: Parlamentul României - de la Regulamentele Organice până în prezent, su rfi.ro, RFI, 12 dicembre 2016. URL consultato il 27 marzo 2020.
  6. ^ a b c d e (RO) Senatul în istoria României – o onorantă tradiţie democratică, su senat.ro, Senato della Romania. URL consultato il 27 marzo 2020.
  7. ^ Il principato di Valacchia lo adottò per la propria assemblea nel 1831, il principato di Moldavia nel 1832[3].
  8. ^ Le previsioni della Convenzione di Parigi furono adottate separatamente dalle assemblee dei due principati. Un unico parlamento per entrambe le entità nacque nel 1862[3].
  9. ^ Promosso dal principe Alexandru Ioan Cuza, che apportò diverse modifiche al testo della Convenzione di Parigi[3].
  10. ^ (RO) Eufemia Vieriu e Dumitru Vieriu, Drept constituțional și instituții politice, Pro Universitaria, 2010, pp. 211-218, ISBN 978-973-129-491-9.
  11. ^ In seguito al colpo di Stato del 23 agosto 1944 il decreto 1626 del 2 settembre 1944 riportò in vigore la Costituzione del 1923, con alcune eccezioni. Nei due anni successivi furono emanate diverse leggi di carattere costituzionale che trasformarono il paese in una repubblica socialista, fino alla promulgazione della Costituzione del 1948[10].
  12. ^ (FR) Ion Ceterchi, Les problèmes institutionnels de la transition en Roumanie, in Revue d'études comparatives Est-Ouest, n. 4, dicembre 1992, p. 89-126.
  13. ^ La legge 92/1990 fu emanata dal governo provvisorio in seguito alla rivoluzione del 1989. Pur configurandosi come legge elettorale per il voto del 20 maggio 1990, definiva esplicitamente l'ordinamento e i compiti dell'assemblea costituente, nonché le attribuzioni del capo di Stato. I suoi effetti terminarono dopo l'approvazione della Costituzione del 1991[12].
  14. ^ a b c (RO) Regolamento della Camera dei deputati, su cdep.ro, Camera dei deputati della Romania. URL consultato il 30 marzo 2020.
  15. ^ a b c d e (RO) Regolamento del Senato, su senat.ro, Senato della Romania. URL consultato il 30 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2020).
  16. ^ a b (RO) Eufemia Vieriu e Dumitru Vieriu, Drept constituțional și instituții politice, Pro Universitaria, 2010, pp. 590-600, ISBN 978-973-129-491-9.
  17. ^ a b (EN) ROMANIA (Camera Deputatilor), Electoral system, su archive.ipu.org, Inter-Parliamentary Union. URL consultato il 1º dicembre 2019.
  18. ^ a b (EN) ROMANIA (Senatul), Electoral system, su archive.ipu.org, Inter-Parliamentary Union. URL consultato il 1º dicembre 2019.
  19. ^ a b (RO) LEGE nr. 208 din 20 iulie 2015, su legislatie.just.ro. URL consultato il 30 marzo 2020.
  20. ^ a b (RO) Marian Enache e Ștefan Deaconu, Sistemul electoral în România postcomunistă, su juridice.ro, 9 ottobre 2018. URL consultato il 16 agosto 2019.
  21. ^ Nello specifico le Leggi 161/2003 e 96/2006 ritengono incompatibile il ruolo di parlamentare con: funzioni dirigenziali nella pubblica amministrazione equiparate al rango di ministro; cariche di segretario e sottosegretario di Stato; funzioni nell'amministrazione presidenziale e negli apparati di lavoro di Parlamento e Governo; incarichi dirigenziali in autorità e istituzioni pubbliche; cariche di consigliere locale e distrettuale, prefetto, viceprefetto, sindaco, vicesindaco e segretario di unità amministrativo-territoriali; incarichi dirigenziali nei servizi pubblici decentrati dei ministeri o degli altri organi della pubblica amministrazione; incarichi di presidente, vicepresidente, direttore generale, amministratore, membro del consiglio d'amministrazione e censore di società che svolgono attività commerciali, comprese banche, istituti di credito e aziende operanti nel ramo assicurativo; incarichi di presidente e segretario delle assemblee generali degli azionisti o degli associati di società commerciali; incarico di rappresentante dello Stato presso le assemblee generali di società commerciali; incarichi di dirigente o membro del consiglio d'amministrazione di società a partecipazione statale; mansione di commerciante; qualità di membro di un gruppo d'interesse economico; funzioni pubbliche accreditate da uno stato straniero; incarichi di presidente, vicepresidente, segretario e tesoriere di federazioni e confederazioni sindacali.
    Eccezionalmente l'Ufficio permanente di Camera o Senato, su proposta del Governo e sentito il parere delle commissioni giuridiche, può approvare la partecipazione del parlamentare come rappresentante dello Stato presso le assemblee generali degli azionisti o come membro del consiglio d'amministrazione delle società a partecipazione statale, istituzioni pubbliche o società commerciali, comprese banche e istituti di credito, per interesse strategico o per interesse pubblico.
    I parlamentari che nel corso del mandato vogliono continuare ad esercitare la professione di avvocato, non possono accettare o fornire assistenza giuridica in cause che vengono giudicate da tribunali e autorità giudiziarie, oppure intentate contro lo Stato e le istituzioni pubbliche, compresi i processi contro lo Stato rumeno in seno alle istanze internazionali. Inoltre non può accettare di difendere soggetti imputati per crimini riguardanti corruzione, traffico di droga, traffico di persone, riciclaggio, terrorismo, reati contro la sicurezza nazionale, ostruzione alla giustizia, genocidio e crimini contro l'umanità.
  22. ^ (RO) GHID PRIVIND INCOMPATIBILITĂȚILE ȘI CONFLICTELE DE INTERES (PDF), Agenzia Nazionale per l'Integrità, 2019, pp. 10-14. URL consultato l'8 aprile 2020.
  23. ^ Per esercitare la funzione legislativa i cittadini devono presentare 100.000 firme appartenenti agli elettori di almeno un quarto dei distretti della Romania. In ognuno dei distretti devono essere registrate almeno 5.000 firme a sostegno dell'iniziativa. Non possono essere oggetto di iniziativa legislativa da parte dei cittadini norme fiscali, con carattere internazionale e quelle riguardanti amnistia e grazia.
  24. ^ a b c d e f g h i j k l m n (RO) Eufemia Vieriu e Dumitru Vieriu, Drept constituțional și instituții politice, Pro Universitaria, 2010, pp. 600-609, ISBN 978-973-129-491-9.
  25. ^ a b c (RO) Procedura legislativă, su cdep.ro, Camera dei deputati della Romania. URL consultato il 30 marzo 2020.
  26. ^ (RO) Modificarea Constituției, su romania.europalibera.org, Radio Europa Liberă. URL consultato il 6 giugno 2019.
  27. ^ (RO) Eufemia Vieriu e Dumitru Vieriu, Drept constituțional și instituții politice, Pro Universitaria, 2010, pp. 721-722, ISBN 978-973-129-491-9.
  28. ^ (RO) LEGE nr. 3 din 22 februarie 2000, su legislatie.just.ro. URL consultato il 10 aprile 2020.
  29. ^ (RO) Eufemia Vieriu e Dumitru Vieriu, Drept constituțional și instituții politice, Pro Universitaria, 2010, p. 328, ISBN 978-973-129-491-9.

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