Ongi
Ongi gol | |
---|---|
Stato | Mongolia |
Province | Ôvôrhangaj, Dundgov’, Ômnôgov’ |
Lunghezza | 435 km |
Nasce | monti Hangaj 46°N 102°E |
Sfocia | Ulaan nuur 44°N 103°E |
L'Ongi (o Ongii o Ongiin, in mongolo Онги гол, Ongi gol) è un fiume della Mongolia centro-meridionale che aveva un corso di circa 435 km attraversando 3 province fino al deserto del Gobi e alimentava il lago Ulaan nuur; il fiume ha ora una lunghezza di soli 100 km.[1]
Nasce sulle Montagne del Khangai e attraversa le città di Bajangol, nell'omonimo distretto della provincia del Ôvôrhangaj, poi Sajhan-Ovoo nell'omonimo distretto del Dundgov’ fino all'Ômnôgov’.
Attualmente, lo stato del fiume desta parecchie preoccupazioni a causa del suo progressivo essiccamento; sebbene le cause di questo fenomeno non siano chiare, alcune associazioni ambientaliste, tra cui la locale "Ongi River Network", ne danno la colpa all'intensivo sfruttamento industriale e minerario del fiume; dalle acque dell'Ongi è infatti possibile estrarre l'oro.[2][3] L'acqua del fiume e le falde acquifere sotterranee, contaminate dall'industria mineraria, contengono mercurio e cianuro. Tsetsegee Munkhbayar, dell'Ongi River Movement, porta avanti le battaglie in difesa del fiume.[4][5][6]
Lungo le sue sponde, a 18 km da Sajhan-Ovoo, si trovano le rovine di due antichi monasteri, il Barlim Hijd ed il Khutagt Hijd, che vanno a costituire un complesso noto come Ongijn Hijd (Онгийн хийд).[7] Il complesso del XVII secolo è stato distrutto nel 1939 dai sovietici.
Il fiume viene citato in una canzone del gruppo musicale post-punk italiano CSI, contenuta nell'album Tabula Rasa Elettrificata e intitolata appunto Ongii.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ The river movements: Onggi river & Ulaan lake, su rivermovements.org. URL consultato il 12 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2011).
- ^ Mongolia Gold Rush Destroying Rivers, Nomadic Lives
- ^ Battle For The Land of Khan Archiviato l'8 aprile 2011 in Internet Archive.
- ^ Mongolia govt revokes licences for mining, su dawn.com.
- ^ (EN) Eco-warriors call attention to Mongolia's development dilemma, su evri.com, 26 ottobre 2010. URL consultato il 7 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2012).
- ^ (EN) Tsetsegee Munkhbayar Environmental Conservationist, su evri.com. URL consultato il 7 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2012).
- ^ (MN) Онгийн хийд Copia archiviata, su onggiriver.org. URL consultato il 12 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2009).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ongi
Controllo di autorità | VIAF (EN) 315168190 · LCCN (EN) sh2012000262 · J9U (EN, HE) 987007579098605171 |
---|