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Mario Ginocchio

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Mario Ginocchio
Soprannome"Beppe"
NascitaMontemoggio di Borzonasca, 5 agosto 1923
MorteAppennino ligure, 28 novembre 1944
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegia Marina
CorpoCREM
Anni di servizio1943-1944
Gradomarinaio
GuerreSeconda guerra mondiale
Decorazionivedi qui
dati tratti da Uomini della Marina, 1861-1946[1]
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Mario Ginocchio (Montemoggio di Borzonasca, 5 agosto 1923Appennino ligure, 28 novembre 1944) è stato un militare e partigiano italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Nacque a Montemoggio di Borzonasca il 5 agosto 1923.[2] Lavorava come tornitore all'Ansaldo di Genova quando nel marzo 1943 fu chiamato a prestare servizio militare di leva nella Regia Marina, assegnato al deposito del CREM di La Spezia.[1]

Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 rifiutò ogni collaborazione con la Repubblica Sociale Italiana e dopo i primi momenti di sbandamento, il giovane decise di raggiungere i monti della Liguria e lì, con il nome di battaglia di "Beppe", prese parte alla guerra di liberazione combattendo nelle file della 57ª Brigata Garibaldi di cui - per gli atti di sabotaggio ai quali aveva temerariamente preso parte, per le ardimentose azioni di guerriglia contro i nazifascisti in cui si era distinto - divenne vice comandante.[1]

Assai apprezzato dal Comitato di Liberazione Nazionale,[2] nel mese di novembre del 1944, mentre erano in corso massicci rastrellamenti, egli, che conosceva assai bene la zona del Monte Pagliano, assunse autonomamente il compito di raggiungere il comando della 57ª, per avvisare i suoi compagni del pericolo incombente. Ma il suo coraggioso tentativo di attraversare le linee nemiche non riuscì: il giovane cadde, mortalmente colpito da raffiche di mitraglia insieme a Giacomo Croce.[1]

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria
«Giovane marinaio, uno dei primi organizzatori dei nuclei partigiani della Liguria che lo vollero loro vice comandante di Brigata, rischiava la propria vita per soccorrere compagni sopraffatti dal nemico. Ripetutamente distintosi per atti di sabotaggio, temerarie imprese ed ardimentose azioni di fuoco, durante un’operazione di rastrellamento condotta da preponderanti forze nemiche, avocava a sé il compito di avvertire il comando della propria Brigata dell'incombente pericolo, ma nell'audace tentativo di attraversare le linee nemiche cadeva mortalmente colpito da raffiche di mitraglia. Fulgido esempio di valore, altruismo ed ardimento che fanno di lui una figura leggendaria, orgoglio della sua gente che fiera ne custodisce la memoria. Cichero, Val d'Aveto, Monte Pagliano, 1º marzo 1944 – 28 novembre 1944.[3]»
— Decreto Presidenziale del 16 marzo 1947.
  • Paolo Alberini e Franco Prosperini, Uomini della Marina, 1861-1946, Roma, Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Marina Militare, 2016, ISBN 978-8-89848-595-6.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'oro al Valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 580.
  • RIBELLI, in memoria di Mario Ginocchio Partigiano Beppe. Autore Pier Sambuceti, Internos edizioni, 2022

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