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Louise Erdrich

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Erdrich al Festival del Libro nel 2015
Premio Pulitzer Premio Pulitzer nel 2021

Karen Louise Erdrich (Little Falls, 7 giugno 1954) è una scrittrice e poetessa statunitense.
È autrice anche di libri per bambini. I personaggi e gli ambienti delle sue opere sono in prevalenza nativi americani.[1] È un membro iscritto della Turtle Mountain Band of Chippewa Indians, una tribù di Anishinaabeg (noti anche come Ojibwa e Chippewa).[2]

Erdrich è riconosciuta come una delle scrittrici più significative della seconda ondata del Rinascimento dei nativi americani. Nel 2009, il suo romanzo Il giorno dei colombi (The Plague of Doves) è stato finalista al Premio Pulitzer per la narrativa ed ha anche ricevuto un Anisfield-Wolf Book Award.[3] Nel novembre del 2012, ha ricevuto il National Book Award per la narrativa con il romanzo La casa tonda (The Round House).[4] È stata sposata con lo scrittore Michael Dorris ed assieme hanno pubblicato diversi libri. Nel 2021 ha vinto il Premio Pulitzer per la narrativa per il romanzo Il guardiano notturno.[5]

È anche proprietaria della Birchbark Books, una piccola libreria indipendente a Minneapolis che si occupa principalmente di letteratura dei nativi americani e della comunità dei nativi nelle Twin Cities.[6][7]

Louise Erdrich è nata a Little Falls, Minnesota, primogenita dei sette figli di Ralph Erdrich, un tedesco-americano, e di sua moglie Rita Joanne (nata Gourneau), metà franco-americana e metà Ojibway. Entrambi i genitori insegnarono in un collegio a Wahpeton (Dakota del Nord), istituito dal Bureau of Indian Affairs, e il suo nonno materno, Patrick Gourneau, fu presidente tribale per la Turtle Mountain Band of Chippewa Indians per molti anni.[1][8]
Quando era bambina, il padre le pagava un nickel per ogni storia che lei scriveva. Sua sorella Heidi è una poetessa che vive anche in Minnesota e pubblica con il nome di Heid E. Erdrich.[9]
Un'altra sorella, Lise Erdrich, ha scritto libri e collezioni di narrativa e saggistica per bambini.
Erdrich frequentò il Dartmouth College dal 1972 al 1976 nella sua prima classe in coeducazione e conseguì il Bachelor of Arts in inglese. Lì incontrò il suo futuro marito, l'antropologo e scrittore Michael Dorris, allora direttore del nuovo programma di studi sui nativi americani. Erdrich conseguì il Master of Arts frequentando i Writing Seminars della Johns Hopkins nel 1979. Sposò Michael Dorris nel 1981 e allevarono tre figli adottati e tre figli biologici fino alla loro separazione nel 1995 e al suicidio del Dorris nel 1997. Louise Erdrich vive nel Minnesota.

Tornò al Dartmouth nel 2009 per ricevere una laurea honoris causa in lettere e tenere il discorso augurale per i neo-laureati.[10][11]
Louise Erdrich e le sue due sorelle hanno ospitato seminari di scrittori nella Turtle Mountain Indian Reservation nel Nord Dakota.[12]

La scrittrice

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L'eredità culturale di entrambi i genitori è influente in tutti gli aspetti della sua vita e preminente nel suo lavoro.[13]

Nel 1979 ha scritto The World's Greatest Fisherman, un racconto breve su June Kashpaw, una donna divorziata Ojibwe, la cui morte per ipotermia fa ritornare a casa i suoi parenti in una immaginaria riserva nel Nord Dakota, per il suo funerale. Con esso ha vinto il premio Nelson Algren Short fiction e poi è diventato il primo capitolo del suo romanzo d'esordio, Love Medicine, edito da Holt, Rinehart e Winston nel 1984.[10]

Love Medicine ha vinto nel 1984 il National Book Critics Circle Award.[14] È stato anche presentato al National Advanced Placement Test for Literature.[15]

Dopo Love Medicine ha pubblicato The Beet Queen (1986), dove ha continuato con la sua tecnica di usare più narratori, ma ha sorpreso molti critici espandendo l'universo immaginario di riserve di Love Medicine per includere la vicina città di Argusville, nel Dakota del Nord. I personaggi nativi sono tenuti sullo sfondo in The Beet Queen mentre Erdrich pone l'attenzione sulla comunità tedesco-americana. L'azione del romanzo si svolge in gran parte prima della Seconda guerra mondiale. The Beet Queen è stato oggetto di un duro attacco da parte della scrittrice nativa Leslie Marmon Silko, che ha accusato Erdrich di essere più interessata alla tecnica del postmoderno che alle lotte politiche dei popoli nativi.[16] Tuttavia, Erdrich e Silko sembrano aver superato tale disaccordo e sono ora in rapporti più amichevoli, forse perché Erdrich si è più saldamente radicata nella comunità nativa con la sua libreria e tipografia.

Tracks (1988) risale al XX secolo, alla formazione della riserva, e introduce la figura del trickster Nanapush, che ha un chiaro debito col Nanabozho.[17]

Il romanzo di Erdrich più radicato nella cultura Anishinaabeg (almeno fino a Four Souls), Tracks, mostra i primi conflitti tra i modi tradizionali e la Chiesa cattolica romana. The Bingo Palace (1994) aggiorna, ma non risolve, vari conflitti di Love Medicine. Ambientato negli anni 1980, descrive gli effetti positivi e negativi di un casinò e di una fabbrica sulla comunità della riserva. Infine, Tales of Burning Love (1997) finisce la storia di suor Leopolda, un personaggio ricorrente di tutti i libri precedenti, e introduce una nuova serie di bianchi nell'universo della riserva.

The Antelope Wife (1998), prima opera di Erdrich dopo il divorzio da Dorris, è stato il primo dei suoi romanzi che interrompe la continuità con i libri precedenti.[18] Successivamente è ritornata alla riserva e città vicine, ed ha pubblicato cinque romanzi dal 1998 che si occupano di eventi in quella zona di fantasia. Tra questi ci sono The Last Report on the Miracles at Little No Horse (2001) e The Master Butchers Singing Club (2003), un macabro giallo che attinge ancora una volta ai patrimoni nativo-americano e tedesco-americano di Erdrich. Entrambi i romanzi hanno riferimenti geografici e personaggi collegati con The Beet Queen. Nel 2009, il romanzo della Erdrich The Plague of Doves è stato nominato finalista al Premio Pulitzer per la narrativa. La storia racconta il linciaggio realmente accaduto di quattro persone native, ingiustamente accusate di aver ucciso una famiglia di bianchi e l'effetto di questa ingiustizia sulle generazioni attuali.

La serie di romanzi complessivamente realizzata da Erdrich è stata paragonata ai romanzi Yoknapatawpha di William Faulkner. Come Faulkner, Erdrich ha scritto più opere ambientate nella stessa zona immaginaria e combina l'affresco della storia locale con i temi attuali e la coscienza moderna.[19]

Birchbark Books

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La libreria Birchbark Books ospita letture letterarie e altri eventi, tra cui la distribuzione dei nuovi libri di Erdrich così come le opere e notizie sulle attività di altri scrittori, in particolare scrittori nativi locali. Erdrich e il suo staff considerano la Birchbark Books una "libreria educativa".[20]

Oltre ai libri, il negozio vende opere d'arte, medicine tradizionali e gioielli creati dai nativi. Una piccola casa editrice senza scopo di lucro fondata da Erdrich e da sua sorella, la Wiigwaas Press, è associata con il negozio.[20]

  • Medicina d'amore (Love Medicine) (1984); trad. Patrizia Bonomi, Milano, Mondadori, 1985
  • The Beet Queen (1986)
  • Tracce (Tracks) (1988), in lingua italiana Giangiacomo Feltrinelli Editore (1992)
  • The Crown of Columbus [con Michael Dorris] (1991)
  • The Bingo Palace (1994)
  • Tales of Burning Love (1997)
  • The Antelope Wife (1998)
  • The Last Report on the Miracles at Little No Horse (2001)
  • The Master Butchers Singing Club (2003)
  • Four Souls (2004)
  • The Painted Drum (2005)
  • Il giorno dei colombi (The Plague of Doves) (Harper, 2008), in lingua italiana edizioni Feltrinelli (2013)
  • Passo nell'ombra (Shadow Tag) (Harper, 2010), in lingua italiana edizioni Feltrinelli (2011)
  • La casa tonda (The Round House) (2012)[21]
  • LaRose (2016)
  • La casa futura del dio vivente (Future Home of the Living God) (2017), in lingua italiana edizioni Feltrinelli (2018)
  • Il guardiano notturno (The Night Watchman) (Harper, 2020), in lingua italiana edizioni Feltrinelli (2021)
  • L'anno che bruciammo i fantasmi (The Sentence) (2021), in lingua italiana edizioni Feltrinelli (2023)

Raccolte di racconti

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  • The Red Convertible: Collected and New Stories 1978-2008 (2009)

Opere per bambini

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  • Grandmother's Pigeon (1996)
  • The Birchbark House (1999)
  • The Range Eternal (2002)
  • The Game of Silence (2005)
  • The Porcupine Year (2008)
  • Chickadee (2012)
  • Jacklight (1984)
  • Baptism of Desire (1989)
  • Original Fire: Selected and New Poems (2003)
  • Route Two (con Michael Dorris) (1990)
  • The Blue Jay's Dance: A Birthyear (1995)
  • Books and Islands in Ojibwe Country (2003)

Collaborazioni

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  • The Broken Cord di Michael Dorris (prefazione) (1989)
  • The Best American Short Stories 1993 (curatrice con Katrina Kenison) (1993)

Approfondimenti

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Raccolte di saggi

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Guide didattiche

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  • (EN) Greg Sarris, Connie A. Jacobs, James Richard Giles (a cura di), Approaches To Teaching The Works Of Louise Erdrich, New York, Modern Language Association of America, 2004, ISBN 978-0873529150.

Opere tradotte in italiano

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  • Passo nell'ombra (traduzione di Shadow tag), in I Narratori, Milano, Feltrinelli Editore, 2011, ISBN 9788807018336.
    Visualizzazione limitata su Google Libri: Passo nell'ombra, su books.google.it. URL consultato il 2 gennaio 2015.[42]
  • La casa tonda (traduzione di The round house), in I Narratori, Milano, Feltrinelli Editore, 2013, ISBN 9788807030529.
    Visualizzazione limitata su Google Libri: La casa tonda, su books.google.it. URL consultato il 2 gennaio 2015.[43]
  • Il giorno dei colombi, in I Narratori, Feltrinelli Editore.
    Visualizzazione limitata su Google Libri: Il giorno dei colombi, su books.google.it. URL consultato il 2 gennaio 2015.[44]
  • La casa di betulla (traduzione di Birchbark house), Feltrinelli Kids, Milano, Feltrinelli Editore, 2006, ISBN 978-8807921025.
    Visualizzazione limitata su Google Libri: La casa di betulla, su books.google.it. URL consultato il 2 gennaio 2015.
  • Medicina d'amore (traduzione di Love medicine), in I Narratori, Milano, Mondadori, 1985, ISBN 978-8804267089.
  • Tracce (traduzione di Tracks), in I Narratori, Milano, Feltrinelli, 1992, ISBN 9788807700248.
  1. ^ a b Lorena Laura Stookey, Louise Erdrich, pp. 1-.
  2. ^ (EN) Louise Erdrich, su Voices From the Gaps, The University of Minnesota, 3 dicembre 2012. URL consultato il 14 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2014).
  3. ^ (EN) Winners by Year, su anisfield-wolf.org, The Anisfield-Wolf Book Awards. URL consultato il 19 dicembre 2014 (archiviato il 9 dicembre 2014).
  4. ^ (EN) Leslie Kaufman, Novel About Racial Injustice Wins National Book Award, su nytimes.com, The New York Times, 14 novembre 2012. URL consultato il 19 dicembre 2014 (archiviato il 2 luglio 2014).
  5. ^ Marco Bruna, Pulitzer a due scrittrici native e alla ragazza del video sulla morte di Floyd, su corriere.it, 11 giugno 2021. URL consultato il 12 giugno 2021.
  6. ^ Twin Cities (città gemelle) è chiamata l'area metropolitana di Minneapolis e Saint Paul.
  7. ^ (EN) Birchbark Books & Native Arts | Minneapolis, MN | Welcome!, su birchbarkbooks.com, Birchbark Books and Native Arts. URL consultato il 19 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2014).
  8. ^ (EN) Louise Erdrich, in Faces of America with Henry Louis Gates, Jr., PBS. URL consultato il 23 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2014).
  9. ^ Il sito della sorella Heid Erdrich: (EN) Heid E. Erdrich, su heiderdrich.com. URL consultato il 23 dicembre 2014 (archiviato il 17 dicembre 2014).
  10. ^ a b (EN) Lisa Halliday, Louise Erdrich, The Art of Fiction, in The Paris Review, n. 208, New York, The Paris Review Foundation, inverno 2010. URL consultato il 1º gennaio 2015 (archiviato il 2 novembre 2014).
  11. ^ a b (EN) Native American author Louise Erdrich '76 to give Dartmouth's 2009 Commencement address Sunday, June 14, su dartmouth.edu, Dartmouth College Office of Public Affairs, 23 aprile 2009. URL consultato il 6 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2014).
  12. ^ (EN) Sarah T. Williams, The Three Graces, su startribune.com, 4 febbraio 2008. URL consultato il 1º gennaio 2015 (archiviato il 13 novembre 2013).
  13. ^ (EN) Louise Erdrich, su poetryfoundation.org, Poetry Foundation, 2010. URL consultato il 1º gennaio 2015 (archiviato il 13 dicembre 2014).
  14. ^ a b (EN) Discover Author: Louise Erdrich, su harpercollins.com. URL consultato il 1º gennaio 2015 (archiviato l'11 settembre 2014).
  15. ^ (EN) AP Literature: Titles from Free Response Questions since 1971, su mseffie.com, 13 maggio 2014. URL consultato il 3 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2014).
  16. ^ La polemica, le conseguenze di questa recensione e alcuni dei suoi temi di fondo, sono riesaminati in Postmodernism, Native American Literature, and the Real: The Silko-Erdrich Controversy di Susan Castillo nel volume Notes from the Periphery: Marginality in North American Literature and Culture, New York, Peter Lang, 1995, pp. 179-190. Vedi: (EN) Susan Pérez Castillo, Postmodernism, Native American Literature and the Real: The Silko-Erdrich Controversy (PDF), su people.ku.edu, University of Kansas. URL consultato il 3 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2015).
  17. ^ Ci sono molti studi della figura del trickster nei romanzi della Erdrich: un'analisi recente che collega Nanabozho e Nanpush è (EN) Lawrence W. Gross, The Trickster and World Maintenance: An Anishinaabe Reading of Louise Erdrich's Tracks (PDF), su www4.ncsu.edu, North Carolina State University. URL consultato il 3 gennaio 2015 (archiviato il 3 gennaio 2015).
  18. ^ Lorena Laura Stookey, Louise Erdrich: A Critical Companion, Greenwood Publishing Group, 1999 ISBN 0-313-30612-5, ISBN 978-0-313-30612-9
  19. ^ Vedi, ad esempio, Books (Book Review), Christian Science Monitor, 2 agosto 2004.
  20. ^ a b (EN) Our Story | Birchbark Books & Native Arts | Minneapolis, MN, su birchbarkbooks.com. URL consultato il 3 gennaio 2015 (archiviato il 12 agosto 2014).
  21. ^ Charles Mcgrath, Philip Roth: "Adesso vivo davvero e non combatto più contro la scrittura", su repubblica.it, la Repubblica, 19 novembre 2012. URL consultato il 6 gennaio 2015 (archiviato il 6 gennaio 2015).
    «Ho appena finito uno stupendo libro di Louise Erdrich,The Round House. (Philip Roth
  22. ^ (EN) Frances Washburn, Tracks on a Page: Louise Erdrich, Her Life and Works: Louise Erdrich, Her Life and Works, su books.google.it, Google books, p. 31. URL consultato il 10 gennaio 2015.
    «The poem, "Indian Boarding School," won a Pushcard prize»
  23. ^ Louise Erdrich's Love Medicine: A Casebook, p. 4, p. 4.
  24. ^ (EN) Louise Erdrich wins American Book Award, su ew.com, Entertainment Weekly, 24 novembre 2013. URL consultato il 27 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2020).
  25. ^ (EN) Louise Erdrich - 1985 - US & Canada Competition Creative Arts - Fiction, su gf.org, John Simon Guggenheim Memorial Foundation. URL consultato il 3 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2014).
  26. ^ (EN) 1987 First Prize Louise Erdrich "Fleur" Esquire, August 1986, su randomhouse.com, Random House. URL consultato il 3 gennaio 2015 (archiviato il 5 luglio 2014).
  27. ^ (EN) 1999 World Fantasy Awards Ballot, su worldfantasy.org, World Fantasy Board. URL consultato il 3 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2014).
  28. ^ (EN) Lifetime Achievement Awards from the Native Writers Circle of the Americas, su hanksville.org. URL consultato il 3 gennaio 2015.
  29. ^ (EN) Arlene Hirschfelder, Paulette F. Molin, The Extraordinary Book of Native American Lists, su books.google.it, Google books, p. 339. URL consultato il 10 gennaio 2015.
  30. ^ (EN) Scott O'Dell Award for Historical Fiction, su scottodell.com. URL consultato il 3 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2014).
  31. ^ (EN) Author Louise Erdrich rejects UND honor over 'Sioux' nickname, su mprnews.org, Minnesota Public Radio, 20 aprile 2007. URL consultato il 6 gennaio 2015 (archiviato il 20 agosto 2014).
  32. ^ American Indians in Children's Literature (AICL), su americanindiansinchildrensliterature.blogspot.it, American Indians in Children's Literature (AICL). URL consultato il 10 gennaio 2015 (archiviato il 10 gennaio 2015).
  33. ^ (EN) Dartmouth 2009 Honorary Degree Recipient Louise Erdrich '76 (Doctor of Letters), su dartmouth.edu, Dartmouth College Office of Public Affairs, 23 aprile 2009. URL consultato il 6 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2014).
  34. ^ (EN) Anisfield-Wolf Book Awards | The Plague of Doves, su anisfield-wolf.org. URL consultato il 6 gennaio 2015 (archiviato il 7 novembre 2014).
  35. ^ (EN) Louise Erdrich, The Round House - National Book Award Fiction Winner, The National Book Foundation, su nationalbook.org. URL consultato il 6 gennaio 2015 (archiviato il 5 ottobre 2013).
  36. ^ (EN) Keith Chapman, Dartmouth Alumna Louise Erdrich ’76 Wins National Book Award | Dartmouth Now, su now.dartmouth.edu, 15 novembre 2012. URL consultato il 6 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2014).
  37. ^ (EN) Leslie Kaufman, Novel About Racial Injustice Wins National Book Award, su nytimes.com, The New York Times, 14 novembre 2012. URL consultato il 6 gennaio 2015 (archiviato il 2 luglio 2014).
  38. ^ (EN) Theodore Roosevelt Rough Rider Award, su governor.nd.gov, North Dakota Office of the Governor. URL consultato il 6 gennaio 2015 (archiviato il 12 luglio 2014).
  39. ^ (EN) Lisa Cornwell, Minnesota author Louise Erdrich wins literary peace prize, su twincities.com, TwinCities.com - Associated Press, 18 agosto 2014. URL consultato il 6 gennaio 2015 (archiviato il 19 agosto 2014).
  40. ^ (EN) Hillel Italie, Erdrich wins lifetime achievement literary prize, su nashobapublishing.com, Nashoba Publishing - Associated Press, 9 settembre 2014. URL consultato il 6 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2014).
  41. ^ (EN) Sito ufficiale del premio, su westernwriters.org. URL consultato il 31 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2023).
  42. ^ Livia Manera, Il romanzo del mio fallimento - Louise Erdrich ha la forza di raccontare il suo matrimonio. E diventa un caso, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera. URL consultato il 6 gennaio 2015 (archiviato il 6 gennaio 2015).
  43. ^ Paolo Mauri, Louise Erdrich Cronache dalla riserva dei pellerossa, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 11 agosto 2013. URL consultato il 6 gennaio 2015 (archiviato il 6 gennaio 2015).
  44. ^ Paolo Mauri, Con un massacro inizia la storia di un'altra Genesi, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 18 maggio 2014. URL consultato il 6 gennaio 2015 (archiviato il 6 gennaio 2015).

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