Inchiesta (periodico)
Inchiesta | |
---|---|
Stato | Italia |
Lingua | italiano |
Periodicità | Trimestrale |
Genere | rivista |
Fondatore | Vittorio Capecchi |
Fondazione | 1971 |
Sede | Bari |
Editore | Edizioni Dedalo |
Record vendite | 80000 (1974) |
Evento collegato al record | "Economia e 150 ore" |
Direttore | Vittorio Capecchi |
ISSN | 0046-8819 |
Distribuzione | |
cartacea | |
Edizione cartacea | http://www.edizionidedalo.it/ |
multimediale | |
Edizione digitale | http://www.inchiestaonline.it/ |
Inchiesta è una rivista trimestrale italiana, fondata e diretta ininterrottamente dal sociologo professor Vittorio Capecchi dell'Università di Bologna ed è pubblicata fin dal suo primo numero (gennaio 1971) dalle Edizioni Dedalo.
La linea editoriale ha sempre avuto come assi portanti le discipline di economia e sociologia ma è sempre stata aperta anche ai temi relativi alla pedagogia, psicologia e psichiatria presentando inchieste in tutte le regioni d'Italia.[1]
Nel 1973, quando Claudio Sabattini era segretario della FLM di Bologna, e Adele Pesce (1941 - 2010) (dirigente della FIOM) divenne la coordinatrice regionale della formazione degli adulti nelle cosiddette “150 ore”[2], la rivista scelse come punto di riferimento politico e sociale la Federazione lavoratori metalmeccanici. Il tema della formazione gratuita dei lavoratori per un totale 150 ore, conquistata con le lotte del contratto metalmeccanici del 19 aprile 1973 da Bruno Trentin, Pierre Carniti e Giorgio Benvenuto, fu un evento sociale, politico e culturale di portata epocale[3] e la rivista ebbe un ruolo importante nella fase di diffusione dell'iniziativa. Negli anni Settanta Inchiesta ebbe tirature medie di circa 60000 copie e raggiunse le 80000 copie nel 1974 proprio con il numero monografico su “Economia 150 ore”.
Dal 2008 la rivista ha anche un'edizione online.[4]
Alcuni collaboratori
[modifica | modifica wikitesto]Hanno collaborato con la rivista molti intellettuali, tra i quali:[5]
- il filosofo delle religioni Mario Miegge professore all'Università degli Studi di Ferrara[6]
- il medico Giulio Alfredo Maccacaro e altri colleghi del suo gruppo di lavoro;
- lo psichiatra Giovanni Jervis e sua moglie Letezia Comba (*-2000) , docente di Psicologia all'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Entrambi avevano lavorato con Franco Basaglia;
- lo psicologo del lavoro Renato Rozzi, docente all'Università degli Studi di Trento;
- lo storico Giorgio Rochat;
- il redattore della Einaudi ed ex ingegnere dell'Eni Francesco Ciafaloni[7];
- il sociologo Enrico Pugliese
- il sociologo Giovanni Mottura dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia;
- la sociologa e politica Laura Balbo;
- la sociologa Giuliana Chiaretti dell'Università Ca' Foscari Venezia,
- il sociologo Mario Gattullo dell'Università di Bologna;
- l'economista Tullio Aymone (1931-2002) dell'Università di Modena;[8]
- l'economista Sebastiano Brusco dell'Università di Modena[9]
- i pedagogisti Antonio Faeti e Antonio Genovese, docenti dell'Università di Bologna;
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Enrico Pugliese (a cura di), L'Inchiesta sociale in Italia, Carocci, Roma, 2008
- ^ Adele Pesce –Fare cose con le parole. Lavoro, sindacato, politica, femminismo – (a cura di Vittorio Capecchi e Donata Meneghelli) – Edizioni Dedalo - 2012 - ISBN 9788822063212
- ^ / Barbara Pettine - La scuola delle 150 ore Archiviato l'11 marzo 2016 in Internet Archive.
- ^ http://www.inchiestaonline.it/
- ^ Enrico Pugliese (a cura di), L'Inchiesta sociale in Italia – Carocci- Roma- 2008
- ^ periodico Unifeculture –marzo 2014 pag 9 – versione pdf online http://www.unife.it
- ^ Francesco Ciafaloni - Biografia - Quodlibet pubblicazioni
- ^ Copia archiviata (PDF), su merlino.unimo.it. URL consultato il 4 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2018).
- ^ Dipartimento di Economia - Sebastiano Brusco web page