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IATO

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IATO
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StatoItalia (bandiera) Italia
Fondazione1985 a Pontedera
Fondata daFrancesco Cavallini
Chiusura1993
Sede principaleNusco
SettoreAutomobilistico
ProdottiAutomobili
IATO

La IATO (Industria Automobili TOscana o Industria Automobilistica Torinese Officine) è stata una fabbrica automobilistica nata nel 1985 che ha prodotto un solo modello fino al 1993.[1]

Storia dell'azienda

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Fondata dal fotografo Francesco Cavallini nel 1985 a Pontedera (PI) con l'intenzione di sostituire la Fiat Campagnola nelle forniture dell'esercito e di seguire la moda iniziata dalla Suzuki SJ[2], ideò un fuoristrada con telaio in acciaio, carrozzeria in vetroresina e motori Fiat[3]. Partner dell'operazione Finmotor (gruppo Piaggio), Metalli e Derivati (gruppo Finmetal) e un finanziamento pubblico per ottenere il quale la sede viene individuata in un capannone ex Vecam nella zona terremotata irpina di Nusco (AV).[4]

La vettura nasce nel 1990 con meccanica Fiat e motori della Croma, trazione integrale Oto Trasm e altre componenti della Oto Breda Sud, carrozzeria realizzata dalla bulgara Passat. Lunga 406 cm, ha trazione posteriore (anteriore inseribile), cambio a 5 marce, differenziale posteriore autobloccante a slittamento controllato e mozzi a ruota libera anteriori, sospensioni a ponte rigido con balestre longitudinali; aria condizionata e servosterzo sono di serie.

Versioni disponibili al lancio
Modello Alimentazione Cilindrata motore (cm3) Potenza (cv) Velocità (km/h) Prezzo (£*1000)[5]
1.6 LS Benzina 1585 100 140 31.654
2.0 CHT LS Benzina 1995 90 145 32.981
1.9 turbodiesel S Gasolio 1929 90 143 34.500
Versioni disponibili al termine della produzione
Modello Alimentazione Cilindrata motore (cm3) Potenza (cv) Velocità (km/h) Prezzo (£*1000)[6]
1.6i Benzina 1585 92 135 33.100 (versione "L" 36.750)
2.0 CHT Benzina 1995 90 136 33.100 (versione "L" 36.750)
1.9 turbodiesel Gasolio 1929 82 130 35.100 (versione "L" 39.050)
Una IATO 1.9 TD a Nusco, AV

Dopo sole 182 vetture, la produzione cessa nel 1993 con il fallimento della società. Una delle ragioni commerciali sono gli elevati costi di produzione che si riflettono in prezzi di listino elevati rispetto a quelli della più spartana e piccola concorrente (i prezzi della contemporanea Suzuki nel 1990 vanno da 14,7 a 19 milioni circa).

Il capannone è attualmente di proprietà dello Stato che dovrà provvedere alla bonifica di sostanze inquinanti versate per anni prima della sua costruzione.[7][8] Attualmente nell'ex opificio IATO, dopo la relativa bonifica, si è insidiata una società di produzione ponteggi e materiali edili.

  1. ^ La Metalli e Derivati lancia un fuoristrada, su ricerca.repubblica.it, La Repubblica, 28 gennaio 1990. URL consultato il 22 maggio 2019.
  2. ^ Quattroruote n.689, Febbraio 2013
  3. ^ Quattroruote n.407, Settembre 1989
  4. ^ IATO: il fuoristrada italiano mai nato, su autoblog.it, 15 luglio 2009. URL consultato il 22 maggio 2019.
  5. ^ Quattroruote n.411, Gennaio 1990
  6. ^ Quattroruote n.445, Novembre 1992
  7. ^ 25 anni fa la IATO, 4x4politico, in contagiriblog.com, 25 settembre 2014. URL consultato il 22 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2018).
  8. ^ Arrestato fratello di De Mita, su www1.adnkronos.com, Adnkronos, 1º marzo 1993. URL consultato il 22 maggio 2019.

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