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Grace Bumbry

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Grace Bumbry

Grace Bumbry (St. Louis, 4 gennaio 1937Vienna, 7 maggio 2023) è stata un mezzosoprano e soprano statunitense.

Gli esordi e il successo

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Nata in una famiglia modesta, si diplomò alla Charles Sumner High School, la prima high school per neri a ovest del fiume Mississippi[1]. A 17 anni vinse un concorso radiofonico cantando l'aria della Principessa d'Eboli "O don fatale" dal Don Carlo di Verdi: il primo premio era una borsa di studio per frequentare il conservatorio locale, ma all'epoca la scuola non accettava studenti afro-americani. Imbarazzati, gli organizzatori del concorso fecero sì che in alternativa potesse studiare alla Boston University. La Bumbry passò poi alla Northwestern University, dove incontrò il noto soprano drammatico e interprete wagneriana Lotte Lehmann, di cui divenne allieva alla Music Academy of the West di Santa Barbara e che divenne la sua mentore ai suoi esordi. Nel 1958 fu scelta assieme al soprano Martina Arroyo alle audizioni della Metropolitan Opera di New York; più tardi, quello stesso anno, esordì come concertista con un recital a Parigi. Il debutto nell'opera avvenne invece nel 1960, ancora a Parigi, con il ruolo di Amneris in Aida all'Opéra Garnier. Sempre nel 1960 entrò a far parte della compagnia del Teatro di Basilea.

Raggiunse la notorietà nel 1961, a ventiquattro anni, quando fu scelta da Wieland Wagner, direttore artistico del Festival di Bayreuth e nipote di Richard Wagner, per interpretare il ruolo di Venere in Tannhäuser: era la prima cantante di colore a salire su quel palco. Il cast comprendeva anche Victoria de los Ángeles nel ruolo di Elisabeth e Wolfgang Windgassen in quello di Tannhäuser. Il pubblico tedesco di stampo più conservatore fu scandalizzato, e il clamore nei mass media la resero una celebrità sulla scena internazionale. In seguito a ciò venne invitata da Jacqueline Kennedy a cantare alla Casa Bianca (vi avrebbe fatto ritorno nel 1981, per cantare alla cerimonia di insediamento di Ronald Reagan).

Grace Bumbry debuttò alla Royal Opera House di Londra nel 1963, alla Scala di Milano nel 1964 e cantò per la prima volta il ruolo della Principessa d'Eboli, uno dei suoi punti di forza, al Metropolitan Opera nel 1965. Nel 1964 cantò per la prima volta da soprano, nel ruolo verdiano di Lady Macbeth al suo debutto alla Staatsoper di Vienna. Nel 1966 fu Carmen diretta da Herbert von Karajan a Salisburgo, al fianco di Jon Vickers. Altri ruoli da mezzosoprano furono Dalila, Cassandre e Didon (in Les Troyens), Hérodiade nell'opera eponima di Jules Massenet, Laura Adorno, Ulrica, Azucena, Orfeo, Poppea e Baba la Turca.

Nel 1963 sposò il tenore polacco Erwin Jaeckel, dal quale divorziò nel 1972.

Gli ultimi anni

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Negli anni Settanta la Bumbry si rimise in gioco iniziando ad accettare sempre più spesso parti da soprano, tra cui Tosca al Met nel 1971 (in coincidenza con il debutto di James Levine come direttore d'orchestra stabile al teatro newyorkese), Salomè di Richard Strauss al Covent Garden, e ruoli meno noti come Jenůfa di Leoš Janáček (in italiano) alla Scala nel 1974 (con Magda Olivero nel ruolo della Kostelnička), Ariane et Barbe-Bleue di Paul Dukas a Parigi nel 1975, e Sélika ne L'Africaine di Giacomo Meyerbeer al Covent Garden nel 1978 (a fianco di Plácido Domingo nel ruolo di Vasco da Gama). Altri ruoli furono Norma (affrontato per la prima volta nel 1977 al festival della Valle d'Itria),[2] Medea, Abigaille e Gioconda, Santuzza, Chimène (in Le Cid), Elisabeth (in Tannhäuser), Elvira (in Ernani), Leonora (sia Il trovatore sia La forza del destino), Aida, Turandot e Bess.

Nel 1991, all'inaugurazione della nuova Opéra Bastille, cantò nel ruolo di Cassandre, con Shirley Verrett come Didon. Come racconta la Verrett nella sua autobiografia, a causa di uno sciopero lei non poté essere presente all'ultima rappresentazione, e perciò la Bumbry accettò, senza preavviso, di nterpretare sia Cassandre sia Didon nella stessa serata.

Negli anni Novanta fondò la Grace Bumbry Black Musical Heritage Ensemble, che si prefiggeva come scopo la diffusione del patrimonio dei tradizionali Negro spirituals, e con essa si esibì in tournée. La sua ultima apparizione in un'opera fu come Clitemnestra nell'Elektra di Strauss a Lione nel 1997.

Da allora si è dedicata all'insegnamento e a esibizioni concertistiche: nel 2001 e 2002 ha dato una serie di recital in onore della sua maestra Lotte Lehmann, a Parigi (Théâtre du Châtelet), Londra (Wigmore Hall) e New York (Alice Tully Hall).

La Bumbry è stata inserita nella St. Louis Walk of Fame, è stata premiata dall'UNESCO, le è stato assegnato il Premio Giuseppe Verdi ed è stata nominata Commandeur dell'Ordine delle arti e delle lettere dal governo francese. Nel 2010, unitamente a Lella Cuberli, per la loro straordinaria interpretazione della Norma del 1977, nella versione originale del 1831 concepita da Vincenzo Bellini per due soprani, le è stato assegnato il prestigioso riconoscimento internazionale "Bellini d'oro" riservato ai più illustri esecutori ed esegeti dell'arte del grande compositore catanese.[3]

È deceduta a Vienna il 7 maggio 2023, in seguito agli esiti di un colpo apoplettico che l'aveva colpita il 20 ottobre 2022, durante il volo che la stava portando da Vienna, dove abitava, a New York, per celebrare la sua accessione alla Opera Hall of Fame di Opera America. Non si era in seguito mai completamente ripresa.[4]

Note artistiche

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Grace Melzia Bumbry appartiene alla generazione di cantanti di colore che emersero nella seconda metà del novecento, a seguito della pioniera Marian Anderson, e di altre famose artiste come Leontyne Price, Martina Arroyo, Shirley Verrett e Reri Grist.
Inizialmente, la Bumbry interpretò ruoli di mezzosoprano, ma in seguito, essendo dotata di una voce da soprano falcon, allargò il suo repertorio includendo, in misura maggiore tra quelli recitati, il ruolo di soprano drammatico. Negli anni settanta e ottanta si considerava a tutti gli effetti un soprano, anche se la critica non sempre è stata d'accordo.[5] Negli anni Novanta, ormai a fine carriera, tornò a ricoprire ruoli da mezzosoprano.

Repertorio operistico
Ruolo Titolo Autore
Adalgisa
Norma
Norma Bellini
Cassandre
Didon
Les Troyens Berlioz
Carmen Carmen Bizet
Old Woman Candide Bernstein
La contessa La dama di picche Čajkovskij
Medea Medea Cherubini
Bess Porgy and Bess Gershwin
Orfeo Orfeo ed Euridice Gluck
Jenůfa Jenůfa Janáček
Santuzza Cavalleria rusticana Mascagni
Hérodiade Hérodiade Massenet
Chimène Le Cid Massenet
Selika L'Africaine Meyerbeer
Poppea L'incoronazione di Poppea Monteverdi
La Gioconda
Laura Adorno
La Gioconda Ponchielli
Floria Tosca Tosca Puccini
Turandot Turandot Puccini
Dalila Samson et Dalila Saint-Saëns
Saffi Der Zigeunerbaron Strauss, Johann
Salome Salome Strauss, Richard
Clitennestra Elektra Strauss, Richard
Baba the Turk The Rake's Progres Stravinskij
Abigaille Nabucco Verdi
Elvira Ernani Verdi
Lady Macbeth Macbeth Verdi
Azucena
Leonora
Il trovatore Verdi
Ulrica Un ballo in maschera Verdi
Donna Leonora di Vargas La forza del destino Verdi
Principessa d'Eboli Don Carlo Verdi
Aida
Amneris
Aida Verdi
Elisabeth
Venere
Tannhäuser Wagner

Rimangono moltissime incisioni del suo periodo da mezzoprano, in ruoli come Carmen e Amneris (forse il ruolo da lei più volte portato in scena e più frequentemente registrato), Venere (con Anja Silja nel ruolo di Elisabeth, al Festival di Bayreuth del 1962), Eboli e Orfeo.
Non esistono invece in commercio registrazioni in studio di opere complete con la Bumbry in ruoli da soprano, ma vi sono registrazioni dal vivo di Le Cid, Jenufa (alla Scala) e Norma (Martina Franca), oltre ad alcune compilation che comprendono arie del repertorio sopranile. Curiosamente molte di queste (tra cui brani tratti da La forza del destino in tedesco, con la Bumbry nel ruolo di Leonora e Nicolai Gedda in quello di Alvaro) furono registrate negli anni sessanta, quando in teatro la Bumbry cantava solo da mezzoprano. La cantante ha anche registrato pezzi per il musical Carmen Jones, basato sull'opera di Bizet, come operette (Der Zigeunerbaron di Johann Strauss II), oratori (Israele in Egitto e Giuda Maccabeo di Georg Friedrich Händel), e un album pop.

Anno Titolo
Ruolo
Cast Direttore Casa/Note
1965 Don Carlo
Principessa d'Eboli
Carlo Bergonzi, Renata Tebaldi, Nicolai Ghiaurov Georg Solti Decca
Orfeo ed Euridice
Orfeo
Anneliese Rothenberger, Ruth-Margret Pütz Václav Neumann Berlin Classics - EMI Angel
1966 Aida
Amneris
Birgit Nilsson, Franco Corelli, Mario Sereni Zubin Mehta EMI Angel
1969 Carmen
Carmen
Jon Vickers, Mirella Freni, Kostas Paskalis Rafael Frühbeck de Burgos EMI Angel
Der Zigeunerbaron
Saffi
Hermann Prey, Nicolai Gedda, Rita Streich Franz Allers EMI
1970 Aida
Amneris
Leontyne Price, Plácido Domingo, Sherrill Milnes Erich Leinsdorf RCA/London Symphony Orchestra e Grammy Award for Best Opera Recording 1972
1977 Norma
Norma
Lella Cuberli, Robert Lloyd, Giuseppe Giacomini Michael Halász Dynamic
1995 The Rake's Progress
Baba the Turk
Jerry Hadley, Samuel Ramey, Dawn Upshaw Kent Nagano Erato

DVD & BLU-RAY

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  • Bizet, Carmen (film 1967) - Karajan/Bumbry/Freni/Vickers, regia Herbert von Karajan 1967 Deutsche Grammophon
  • Verdi, Don Carlos - Levine/Domingo/Freni/Bumbry, regia Brian Large 1983 Deutsche Grammophon
  • Verdi, Don Carlos - Fulton/Aragall/Caballé/Bumbry, regia Jean Claude Auvray 1984 Hardy Classic Video
Kennedy Center Honors - nastrino per uniforme ordinaria
— 6 dicembre 2009[6]
  1. ^ "TRAVEL ADVISORY; Black History in St. Louis", The New York Times, 10 maggio 1992: "Sumner High School, the first school west of the Mississippi for blacks, established in 1875 (among graduates are Grace Bumbry, Arthur Ashe and Tina Turner)...".
  2. ^ L'anno successivo, nel 1978, cantò sia come Norma sia come Adalgisa nella medesima produzione al Covent Garden: dapprima nei panni della sacerdotessa più giovane al fianco di Montserrat Caballé, poi in quello Norma, con Josephine Veasey come Adalgisa.
  3. ^ Guidasicilia.
  4. ^ (EN) Ronald Blum, Grace Bumbry, 1st Black singer at Bayreuth, dies at 86, in Associated Press News. URL consultato l'8 maggio 2023.
  5. ^ Recensendo la registrazione discografica dal vivo di Norma, ad esempio Rebert Levine scrive, per inciso ([1] Archiviato il 30 novembre 2011 in Internet Archive.): «I don't care what she was calling herself in '77, she's always been a mezzo» (non mi interessa come lei si definisse nel '77, è stata sempre un mezzosoprano).
  6. ^ Youtube

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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