Governo Boselli
Governo Boselli | |
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Stato | ![]() |
Presidente del Consiglio | Paolo Boselli (UL) |
Coalizione | Unità nazionale: UL, Militari, PR, PSRI, PRI, Indipendenti |
Legislatura | XXIV |
Giuramento | 18 giugno 1916 |
Dimissioni | 26 ottobre 1917 |
Governo successivo | Orlando 29 ottobre 1917 |
Il governo Boselli è stato il cinquantunesimo esecutivo del Regno d'Italia, guidato da Paolo Boselli.
Esso, nato in seguito alle dimissioni del governo precedente, è stato in carica dal 18 giugno 1916[1] al 29 ottobre 1917[2] (sebbene già dimissionario dal precedente 26 ottobre), per un totale di 496 giorni, ovvero 1 anno, 4 mesi e 9 giorni.
Essendo stato un governo di unità nazionale (che per giunta dovette per primo affrontare oltre alle tematiche inerenti alla guerra anche la diffusione dell’Influenza spagnola), esso vide, per la prima volta, anche la partecipazione al governo di una parte dei socialisti (Partito Socialista Riformista Italiano - PSRI), sebbene il Partito Socialista Italiano (PSI) ne rimase, per il momento, fuori.
In questo governo furono istituiti per via di necessità belliche e politiche, tramite regio decreto, una serie di ministeri e commissariati generali. Nello specifico:
- Con R.D. del 22 giugno 1916 n. 755, il "Ministero dell'Industria, del Commercio e del Lavoro", scorporato dal Ministero dell'agricoltura, dell'industria e del commercio (divenuto solo "Ministero dell'Agricoltura";
- Con R.D. del 22 giugno 1916 n. 756, il "Ministero dei Trasporti Marittimi e Ferroviari";
- Con R.D. del 16 giugno 1917 n. 980, il "Ministero delle Armi e delle Munizioni";
- Con R.D. del 16 gennaio 1917 n. 76, il "Commissariato generale dei consumi alimentari", poi divenuto con R.D. del 17 giugno 1917, n. 978, il "Commissariato generale dell'approvvigionamento e dei consumi alimentari", per essere infine incorporato, con R.D. del 7 ottobre 1917, n. 1606 nel "Ministero dell'Interno";
- Con R.D. del 2 febbraio 1917 n. 113, il "Commissariato generale dei carboni", poi incorporato con R.D. del 16 giugno 1917, n. 979 nel "Ministero dei Trasporti Marittimi e Ferroviari";
- Con R.D. del 5 agosto 1917 n. 1215, il "Commissariato generale dei combustibili nazionali".
Compagine di governo
[modifica | modifica wikitesto]Appartenenza politica
[modifica | modifica wikitesto]Partito | Presidente | Ministri | Commissari | Sottosegretari | Totale | |
---|---|---|---|---|---|---|
Unione Liberale | 1 | 14 | - | 10 | 23 | |
Militare | - | 3 | 1 | 3 | 7 | |
Partito Socialista Riformista Italiano | - | 3 | - | 2 | 5 | |
Partito Radicale Italiano | - | 2 | 1 | 2 | 5 | |
Indipendente | - | 1 | 1 | 1 | 3 | |
Partito Repubblicano Italiano | - | 1 | - | - | 1 |
Con l’appoggio esterno di unità nazionale di Partito Democratico Costituzionale Italiano, Unione elettorale cattolica italiana, Partito Democratico, Radicali dissenzienti, Cattolici Conservatori, Repubblicani dissenzienti e Associazione Nazionalista Italiana.
Provenienza geografica
[modifica | modifica wikitesto]Regione | Presidente | Ministri | Totale |
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1 | - | 1 |
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- | 5 | 5 |
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- | 4 | 4 |
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- | 4 | 4 |
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- | 3 | 3 |
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- | 3 | 3 |
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- | 2 | 2 |
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- | 1 | 1 |
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- | 1 | 1 |
Situazione parlamentare
[modifica | modifica wikitesto]NOTA: Nonostante ormai le dinamiche parlamentari sulla fiducia (che venivano spesso attuate indirettamente e tramite vari ordini del giorno), avevano ormai portato ad una prassi di forte rilevanza stratificata e abbastanza consolidata dell’organo legislativo e della Monarchia parlamentare, con un’evidente evoluzione in senso democratico della responsabilità politica, essa fu ciononostante solo una convenzione costituzionale. Ufficialmente infatti, ai tempi del Regno d'Italia, poiché secondo lo Statuto Albertino il governo rispondeva concretamente al solo Re (il quale, dando egli stesso una prima fiducia al governo, aveva il potere di far resistere l’esecutivo ad un voto della Camera dei deputati, come alcune volte fece), il rapporto con il Parlamento in senso moderno non era pienamente obbligatorio (ed in tal senso vari sono stati i casi di formazione o sopravvivenza di un governo palesemente privo di tale supporto), pur diventato orami fondamentale (e più affine alla forma moderna solo successivamente, specie con l’ascesa dei partiti di massa e con l’introduzione del sistema proporzionale). Per questo motivo, il grafico sottostante espone, secondo ricostruzioni e dichiarazioni, nonché secondo la composizione del governo ed anche secondo il voto effettivamente subìto, il supporto che questo ha ottenuto a fini puramente enciclopedici e storici, tenendo conto della facile mutevolezza delle forze politiche e del contesto storico-politico.
Al momento della sua formazione, il 18 giugno 1916:
Camera | Collocazione | Partiti | Seggi |
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Camera dei deputati[3] | Maggioranza | UL (265), PR (62), PSRI (19), PRI (8) | 354 / 508
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Appoggio esterno[4] | PDCI (29), UECI (20), PD (11), RAD-D. (11), CC (9), REP-D. (9), ANI (5) | 94 / 508
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Opposizione | PSI (52), SOC-IND (8) | 60 / 508
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Al momento della sua caduta, il 25 ottobre 1917:
Camera | Collocazione | Partiti | Seggi |
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Camera dei deputati[3] | Maggioranza | UL (96) | 96 / 508
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Astensione | ANI (5) | 5 / 508
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Opposizione | UL-D. (76), PR (62), PSI (52), PDCI (29), UECI (20), PSRI (19), PD (11), RAD-D. (11), CC (9), REP-D. (9), PRI (8), SOC-IND (8) | 314 / 508
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Non votanti | UL-D. (93) | 93 / 508
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Composizione
[modifica | modifica wikitesto]Cronologia
[modifica | modifica wikitesto]1916
[modifica | modifica wikitesto]- 18 giugno - Il governo giura dinnanzi al Re.
- 27 agosto - L’Italia, nell'ambito della prima guerra mondiale, estende la dichiarazione di guerra alla Germania.[8]
1917
[modifica | modifica wikitesto]- 16 ottobre - Alla riapertura della Camera dei Deputati, il Presidente del Consiglio Boselli comunica un rimpasto, ma poiché non fece dichiarazioni politiche, i socialisti, per il tramite di Claudio Treves, promossero un ordine del giorno per “risolvere la crisi extra-parlamentare”. Esso fu respinto con 228 contrari (51 favorevoli, 15 astenuti, 214 non votanti).
- 17 ottobre - Inizia la discussione sulla domanda di estensione dell’esercizio provvisorio.
- 24 ottobre - Giungono a Montecitorio le notizie relative alla drammatica sconfitta di Caporetto, causando un enorme dibattito.
- 25 ottobre - Sugli strascichi del disastro bellico, la domanda di estensione finanziaria viene minata da discussioni sull’opportunità di mantenere il governo in carica. È dunque proposto un ordine del giorno che unisce i due voti, ma che su volere del Presidente del Consiglio viene svolto per divisione: la prima parte (riguardante la fiducia parlamentare) viene respinta con 314 contrari (96 favorevoli, 5 astenuti, 93 non votanti), mentre la seconda viene approvata. Boselli, dunque, tenuto conto del voto, si reca dal Re per rassegnare le dimissioni. Questi, dopo averle accolte, conferisce l’incarico a Vittorio Emanuele Orlando: oltre alla batosta militare, Paolo Boselli pagava per la fiducia che aveva sempre accordato al generale Luigi Cadorna.[9]
- 29 ottobre - Con il giuramento del nuovo esecutivo, termina ufficialmente l’esperienza di governo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il Re riceve il giuramento dei nuovi Ministri, su archiviolastampa.it, La Stampa, 20 giugno 2016, p. 1.
- ^ Il nuovo Ministero costituito, su archiviolastampa.it, 31 ottobre 1917, p. 1.
- ^ a b Viene qui riportata la situazione parlamentare solo di questa camera (e non anche del Senato del Regno) poiché, sebbene entrambe partecipassero al processo di controllo del rapporto di fiducia con l'esecutivo, per convenzione costituzionale in caso di disaccordo era la decisione della camera bassa a prevalere, risultando essere la posizione ufficiale del Parlamento nella sua totalità.
- ^ In virtù delle necessità di unità nazionale e, per alcuni partiti, anche virtù del Patto Gentiloni.
- ^ Poiché all'epoca del Regno d'Italia la figura del Presidente del Consiglio era vista come una figura mediatrice e coordinatrice piuttosto che dirigenziale rispetto all’esecutivo, e dunque senza una costituzione autonoma, il detentore era più identificato con il ministero da egli detenuto piuttosto che dalle sue funzioni, e per questo non vi era mai stata la necessità di nominare un sottosegretario specifico, ma il Capo di governo si serviva del proprio sottosegretario ministeriale.
- ^ Sottosegretario per gli Approvvigionamenti ed i Consumi Alimentari.
- ^ Affine all’Unione Liberale.
- ^ I rapporti italo-germanici - Il convegno di Pallanza - Dichiarazione di guerra dell'Italia alla Germania
- ^ PERSONAGGI DELLA GRANDE GUERRA Paolo Boselli
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Parlamenti e Governi d’Italia (dal 1848 al 1970) - Vol. II - Francesco Bartolotta - Vito Bianco Editore - 1971
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Governo Boselli
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Scheda sul Governo Boselli, su storia.camera.it, Camera dei Deputati.