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Giacomo Piazzetta

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Atlante (1698) dettaglio dei dossali nella cappella del Rosario nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo (Venezia).
San Giovanni Battista di Giacomo Piazzetta 1698 Santi Apostoli

Giacomo Piazzetta (Pederobba, 1640 ca. – Venezia, 4 febbraio 1705) è stato un intagliatore e scultore italiano.

Fu padre del più noto Giovanni Battista Piazzetta.

Originario di Pederobba, nel Trevigiano, della sua vita si sa ben poco. La data di nascita approssimativa si desume dal certificato di morte, che lo dice «d'anni 64 in circa» (Domenico Maria Federici riporta la data 1643). Suo padre si chiamava Domenico, mentre non ci è noto il nome della madre[1].

Giunse a Venezia attorno al 1665, verosimilmente per entrare nella bottega di Sante Pianta (padre del più famoso Francesco). Oltre a questo ipotetico apprendistato, l'abilità nello sviluppare il volume dei modellati e la sua energia fantasiosa, sia con la pietra sia con il legno, evidenziano un influsso più rilevante da parte di Giusto Le Court[2]. Visse nella parrocchia di San Felice, dove il 20 maggio 1677 sposò Angela, che morì di parto nel 1685[1]. Dal matrimonio era nato il futuro pittore Giambattista; un'altra figlia, Caterina, sposò nel 1705 l'assistente del maestro Francesco Bernardoni. E proprio a costui, morendo nello stesso anno, Giacomo lasciò la gestione della sua rinomata bottega[3].

Chiamato anche il palmifero, era principalmente uno scultore nel legno, seppur siano note poche opere sue in marmo.

Adria

  • Chiesa della Cattedrale nuova – in sagrestia: armadi secenteschi provenienti dalla soppressa Scuola della Carità di Venezia.

Berlino

  • Staatliche Museen – sei bozzetti in terracotta (in questo caso dorata) per i telamoni della biblioteca dei Domenicani (vedi anche Venezia, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro)

Budapest

Zagabria

Fratta Polesine

  • Chiesa arcipretale – facciata: statue di San Pietro e San Paolo[4]

Isola di Lesina

  • Convento domenicano di Stari Grad: Crocifisso[5][6]

Treviso

  • Chiesa di San Gregorio Magno – statua di Madonna col Bambino in marmo bianco di Carrara (1699)
  • Chiesa di San Lazzaro – Madonna del Rosario in legno policromo[7]

Venezia

Ottawa

  • National Gallery – quattro bozzetti in terracotta (in questo caso dorata) per i telamoni della biblioteca dei Domenicani (vedi anche Venezia, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro)

Pergola

  • Chiesa di San Francesco – la statua dell'Immacolata del 1692[12].
  1. ^ a b Massimo De Grassi, Giacomo Piazzetta, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 83, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2015. URL consultato il 14 giugno 2016.
  2. ^ Tulic 2010, p. 105.
  3. ^ De Vincenti-Guerriero 2009, p. 122.
  4. ^ opere, su Arte.Cini.
  5. ^ Tulic 2010, p. 121.
  6. ^ Guerriero 2009, p. 186.
  7. ^ Guerriero 2009, pp. 186-187.
  8. ^ Tulic 2010, pp. 117, 119.
  9. ^ Guerriero 2009, p. 187.
  10. ^ Tulic 2010, pp. 112-113.
  11. ^ Tulic 2010, pp. 113, 115, 117.
  12. ^ Pergola Statua dell'immacolata
  • Ettore Merkel, La scultura lignea barocca a Venezia, in Scultura lignea barocca nel Veneto, a cura di Anna Maria Spiazzi, Cinisello Balsamo 1997, pp. 109-111, 160-165, 171-178.
  • Autori Vari, Andrea Brustolon 1662-1732. «Il Michelangelo del legno», Skira, 2009, ISBN 88-572-0187-2. Pagine 20 e 77.
  • Andrea Bacchi, Giacomo Piazzetta in La scultura a Venezia da Sansovino a Canova, Longanesi & C., Milano 2000, ISBN 88-304-1776-9.
  • Damir Tulić, Per un catalogo delle opera veneziane di Giacomo Piazzetta, scultore in legno e marmo, in Zbornik za umetnostno zgodovino, vol. XLVI, Lubiana, 2010, pp. 105-122.
  • Simone Guerriero, Per Giacomo Piazzetta scultore in legno, in Filippo Pedrocco e Alberto Craievch (a cura di), L'impegno e la conoscenza: studi di storia dell'arte in onore di Egidio Martini, Verona, Scripta, 2009, pp. 184-189.
  • Monica De Vincenti e Simone Guerriero, Intagliatori e scultura lignea del Settecento a Venezia, in Giovanni Caniato (a cura di), Con il legno e con l’oro. La Venezia artigiana degli intagliatori, battiloro e doratori, Sommacampagna, Cierre, 2009.

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