Franciszek Wład
Franciszek Seweryn Wład | |
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Nascita | Ottynia, 17 ottobre 1888 |
Morte | Januszew, 18 settembre 1939 |
Cause della morte | morto in combattimento |
Luogo di sepoltura | Cimitero militare Powązki di Varsavia |
Dati militari | |
Paese servito | Austria-Ungheria Polonia |
Forza armata | Imperiale e regio esercito Esercito polacco |
Arma | Fanteria |
Anni di servizio | 1914-1939 |
Grado | Generale di brigata |
Guerre | Prima guerra mondiale Guerra sovietico-polacca Seconda guerra mondiale |
Campagne | Fronte orientale (1914-1918) Fronte italiano (1915-1918) Campagna di Polonia |
Battaglie | Battaglia del fiume Bzura |
Comandante di | 14ª Divisione fanteria |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da "Franciszek Wład"[1] | |
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Franciszek Seweryn Wład (Ottynia, 17 ottobre 1888 – Januszew, 18 settembre 1939) è stato un generale polacco, già distintosi come ufficiale nel corso della prima guerra mondiale, e poi nella guerra sovietico-polacca.[2] Nell'ottobre 1935 fu nominato comandante del 14ª Divisione fanteria che diresse in guerra dal 1 al 18 settembre. Insignito due volte dell'Ordine Virtuti militari[3].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a il Ottynia, vicino a Stanisławów, allora parte dell'Impero austro-ungarico, 17 ottobre 1888, figlio di Dymitr, un funzionario delle ferrovie, e di Eleanor Richling.[1][3][2] Nel 1907 si laureò al Corpo dei Cadetti di Košice e iniziò a prestare servizio nell'Imperiale e regio esercito austro-ungarico.[2] Nel 1910 fu promosso al grado di sottotenente di fanteria come comandante di compagnia.[2] Durante le fasi iniziali della prima guerra mondiale fu promosso tenente, prese parte alle battaglie con l'esercito imperiale russo in Galizia, distinguendosi in quella di copertura nella Piccola Polonia orientale e in quella di Lviv nella zona di Gniła Lipa dove fu catturato il 27 agosto 1914.[1][2] Deportato in Siberia, fuggì dalla prigionia e attraverso la Cina, il Giappone e gli Stati Uniti d'America arrivò in Inghilterra dove fu internato.[1][1] Nel 1916, a seguito di uno scambio di prigionieri di guerra, ritornò in servizio nell'Imperiale e regio esercito e combatté sul fronte italiano in forza alla 6ª Divisione fanteria.[1][1] Dopo il collasso dell'Impero austro-ungarico, il 29 novembre 1918, insieme a Tadeusz Kutrzeba, fu accettato in servizio nell'esercito polacco con l'approvazione del suo grado di capitano e assegnato allo Stato maggiore.[4] Durante la guerra sovietico-polacca ricoprì incarichi di stato maggiore.[3] Negli anni 1919-1921, insieme a Tadeusz Kasprzycki e Jan Jagmin Sadowski, studiò all'École supérieure de la guerre francese di Parigi. Il 1° settembre 1921, terminati gli studi, ricevette il diploma dei ufficiale di stato maggiore francese (Brevet d'état-major).[3] Ritornato in Patria, fu assegnato al Terzo Reparto dello Stato Maggiore Generale[5] Promosso maggiore il 19 febbraio 1921,[6] divenne tenente colonnello il 3 maggio 1922, e colonnello 1 dicembre 1924.[1] Nel gennaio 1923, il Ministro degli Affari Militari, su richiesta del Capo di Stato Maggiore Generale, gli concesse la piena idoneità per prestare servizio negli incarichi di stato maggiore generale.[1]
Il 15 ottobre 1926 assunse il comando del 1 Pułk Strzelców Podhalańskich a Nowy Sącz. Il 18 marzo 1927 fu nominato comandante della 25ª Divisione fanteria a Kalisz e il 28 ottobre 1930 comandante della 14ª Divisione fanteria della Grande Polonia a Poznań.[1] Il 21 dicembre 1932 il presidente della Repubblica di Polonia, Ignacy Mościcki, lo promosse generale di brigata.[1] Sotto il suo comando 14ª Divisione fanteria ebbe la reputazione di essere una delle migliori unità di questo tipo dell'esercito polacco, e il colonnello Stefan Rowecki, valutando i comandanti polacchi nel maggio 1939, scrisse: "Intelligente, grande addestratore....[3] Nel corso del 1939, indipendentemente dal comando della 14ª Divisione fanteria, organizzò anche la Brigata di difesa nazionale della Grande Polonia.[3] Nella guerra difensiva del 1939 comandò la 14ª Divisione fanteria in forza all'Armata "Poznań".[3] Come unità operativa dell'Armata "Poznań", aveva il compito di difendere Poznań e poi il confine Kruszwica-Warta.[3] Durante i primi due giorni di guerra la grande unità si trovava schierata nella zona difensiva di Poznań, e i combattimenti contro le schiaccianti forze tedesche ebbero luogo a Rawicz e Leszno e nella zona di Zbąszyń e Międzychód.[3] Nella notte tra il 2 e il 3 settembre la 14ª Divisione fanteria fu trasferita nelle vicinanze della città di Swarzędz.[3] Poi, dal 3 al 9 settembre, la Divisione si trasferì nell'area di concentramento di Kutno.[3] Il 9 settembre il generale ricevette l'ordine di attaccare il nemico lungo l'asse Piątek-Stryków come parte del gruppo operativo del generale Edmund Knoll-Kownacki.[3] Dopo i significativi successi iniziali, incluso la sconfitta della 30. Infanterie-Division tedesca, a causa dello schiacciante vantaggio numerico delle forze attaccanti, le forze polacche si dispersero e la 14ª Divisione fanteria perse le sue capacità operative.[3] Il 17 settembre egli emise il suo ultimo ordine scritto ai comandanti dei reggimenti di fanteria a lui subordinati: Non sono in grado di concentrare la divisione e comandare l'intera unità nelle condizioni attuali. Ordino ai comandanti del reggimento... attraversare il fiume Bzura fino all'area di Witkowice e sfondare l'anello nemico circostante fino alla foresta di Kampinos e oltre a Varsavia.[3] Insieme al suo stato maggiore e ai resti del 58° Reggimento fanteria, decise di forzare le linee nemiche passando il fiume Bzura.[1] Il 17 settembre, la sua unità fu attaccata dal pesante fuoco dell'artiglieria tedesca nelle foreste vicino a Iłówsul fiume Bzura.[1] Il generale rimase gravemente ferito alla testa dal frammento di una granata d'artiglieria il giorno 18.[1] Morì nella casetta della guardia forestale di Januszew vicino a Kamion.[1] Prima di morire riuscì a dettare una lettera alla moglie: Ti penso costantemente... Muoio per la Polonia. Cresci nostro figlio affinché diventi un polacco coraggioso. Mi sono confessato. Frank.[1] La lettera originale è esposta nel Museo della regione di Sochaczew e del campo di battaglia del fiume Bzura a Sochaczew. La salma venne sepolta nel cortile della chiesa di Iłów alla presenza di un picchetto d'onore tedesco.[1] Dopo la guerra, le sue ceneri furono riesumate e tumulate nel Cimitero militare Powązki di Varsavia (sezione A21-mezzocerchio-1/2).[1] Sposato con Laura Włodzimirsk, la coppia ebbe un figlio, Zdzisław Marcin.[7][1]
Negli anni settanta del XX secolo una delle strade di Iłów prese il nome dal generale Wład.[8] Nel 2004 la scuola elementare di Kamion è stata intitolata al generale Franciszek Wład e dal 26 luglio 2008 la Scuola per sottufficiali delle forze terrestri della Wielkopolska a Poznań è stata intitolata al generale di brigata Franciszek Seweryn Wład.[8]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze estere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
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Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s Pkmlok.
- ^ a b c d e Bohaterowie 1939.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n Patron.
- ^ Dziennik Rozporządzeń MSWojsk. Nr 9 z 7 grudnia 1918 r., poz. 179, 191.
- ^ Dz. Pers. MSWojsk. ↓, Nr 7 z 26 stycznia 1923 roku, p. 69.
- ^ Dziennik Personalny MSWojsk. Nr 9 z 5 marca 1921 r., poz. 253.
- ^ Polak 1993, p. 158.
- ^ a b Spkamion.
- ^ Łukomski, Polak, Suchcitz 1997, p. 374.
- ^ Dziennik Personalny MSWojsk. Nr 131 z 17 grudnia 1924 r., p. 730.
- ^ Dziennik Personalny MSWojsk. Nr 9 z 1926 r., p. 45.
- ^ Dziennik Personalny MSWojsk. Nr 12 z 6 sierpnia 1929 r., p. 238.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (PL) Tadeusz Kryska-Karski e Stanisław Żurakowski, Generałowie Polski Niepodległej, Warszawa, Editions Spotkania, 1991, p. 134..
- (PL) Tadeusz Jurga, Obrona Polski 1939, Warszawa, Instytut Wydawniczy PAX, 1990, pp. 757–758, ISBN 83-211-1096-7.
- (PL) Grzegorz Łukomski, Bogusław Polak e Andrej Suchcitz, Kawalerowie Virtuti Militari 1792-1945: wykazy odznaczonych za czyny z lat 1863-1864, 1914-1945, Volume 6, Koszalin, Uczelniane Wyższej Szkoły Inżynierskiej, 1997.
- (PL) H.S. Jerzy Leśniak, Bóg, Honor, Ojczyzna. Sądeccy żołnierze i generałowie w służbie niepodległej Rzeczypospolitej, Warszawa, Instytut Pamięci Narodowej, 2009, pp. 80, ISBN 978-83-7629-075-1.
- (PL) Zbigniew Mierzwiński, Generałowie II Rzeczypospolitej, Warszawa, Wydawnictwo Polonia, 1990, pp. 145-150, ISBN 83-7021-096-1.
- (PL) Piotr Stawecki, Słownik biograficzny generałów Wojska Polskiego 1918–1939, Warszawa, Wydawnictwo Bellona, 1994, ISBN 83-11-08262-6.
- (EN) Steven J. Zaloga, Poland 1939. The Birth of Blitzkrieg, Botley, Osprey Publishing, 2003.
- (EN) Bogusław Polak (a cura di), Kawalerowie Virtuti Militari 1792–1945. T. 2/2, Koszalin, Wydawnictwo Uczelniane Wyższej Szkoły Inżynierskiej w Koszalinie, 1993.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Franciszek Wład
Voci collegate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (PL) Franciszek Wład, su Pkmlok. URL consultato il 13 ottobre 2024.
- (PL) Patron, su Patron. URL consultato il 13 settembre 2024.
- (EN) Franciszek Seweryn Wład, su Bohaterowie 1939. URL consultato il 13 settembre 2024.
- (PL) Generał brygady Franciszek Wład, su Polonijna Agencja Informacyjna. URL consultato il 13 settembre 2024.
- (PL) Generał Franciszek Seweryn Wład, su Spkamion. URL consultato il 13 settembre 2024.
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