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Francesco Borgia

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San Francesco Borgia
San Francesco Borgia in un dipinto di Alonso Cano
 

Religioso gesuita

 
NascitaGandia, 28 ottobre 1510
MorteRoma, 30 settembre 1572 (61 anni)
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione23 novembre 1624 da papa Urbano VIII
Canonizzazione20 giugno 1670 da papa Clemente X
Ricorrenza30 settembre, 10 ottobre (messa tridentina)
Patrono dicompatrono di Napoli; dal 1756 protettore contro i terremoti in Portogallo
Francesco Borgia, IV duca di Gandia
La conversione del Duca di Gandia di José Moreno Carbonero, 1884, Museo del Prado, Madrid
Duca di Gandia
Stemma
Stemma
In carica1543 –
1550
PredecessoreJuan de Borja y Enriquez
SuccessoreCarlo de Borja y Castro
Nome completoItaliano: Francesco Borgia Aragona
spagnolo: Francisco de Borja y Aragon
NascitaGandia, 28 ottobre 1510
MorteRoma, 30 settembre 1572 (61 anni)
PadreJuan de Borja y Enriquez, III duca di Gandia
MadreJuana de Aragón y Gurrea
ConsorteEleonora de Castro Mello y Meneses
FigliCarlo
Isabella
Giovanni
Alvar
Giovanna Francesca
Fernando
Dorotea
Alfonso
ReligioneCattolicesimo
Francesco Borgia
Francesco Borgia davanti alla bara di Isabella del Portogallo di Jean-Paul Laurens, Museo di Belle Arti, Brest

Viceré di Catalogna
Durata mandato1539 –
1543
MonarcaCarlo I
PredecessoreFederico del Portogallo
SuccessoreJuan Fernández Manrique de Lara

Dati generali
Suffisso onorificoDuca di Gandia

Francesco Borgia (in spagnolo Francisco de Borja y Aragón; Gandia, 28 ottobre 1510Roma, 30 settembre 1572) è stato il IV duca di Gandia e ricoprì la carica di viceré di Catalogna. Rimasto vedovo, entrò nella Compagnia di Gesù e divenne sacerdote: nel 1565 fu eletto preposito generale dell'ordine. È stato proclamato santo da papa Clemente X nel 1670.

Nacque nella famosa famiglia Borgia di origini spagnole, figlio di Juan de Borja y Enriquez e di Juana de Aragón y Gurrea; suo nonno paterno, Giovanni Borgia, secondo duca di Gandia, era uno dei figli di Rodrigo Borgia (divenuto poi papa Alessandro VI), il quale quindi era suo bisnonno; il nonno materno era l'arcivescovo di Saragozza Alfonso, figlio naturale del re Ferdinando II d'Aragona. Sua zia paterna era invece Isabella Borgia Enriquez, badessa in odore di santità con il nome di Francesca di Gesù.

Crebbe a Saragozza e all'età di dodici anni fu inviato come paggio a Tordesillas; qui assisteva la regina Giovanna la Pazza, che, dopo la scomparsa del marito, si era ivi ritirata insieme alla figlia, l'infanta Caterina. Dal 1528 fu a Valladolid presso Carlo V: entrò presto nelle grazie dell'imperatrice Isabella del Portogallo, che lo nominò Marchese di Lombay e lo fece sposare alla nobildonna portoghese Eleonora de Castro (1512-1546), da cui ebbe otto figli. Uno dei suoi nipoti fu Francisco de Borja y Aragón. Egli seguì l'imperatore Carlo V in numerosi viaggi; nel 1535 fu in Tunisia, poi in Provenza.

Nel maggio 1538 l'imperatrice Isabella morì ed egli fu profondamente colpito dalla visione del cadavere ormai in avanzata fase di decomposizione di quella che fu una delle bellezze del suo tempo, e dal sermone pronunciato da Giovanni d'Ávila durante la funzione funebre. Da quel momento diede inizio a un cammino di accostamento alla fede cattolica e alla vita evangelica; cominciò a dedicarsi allo studio della teologia, ottenendo il dottorato. Il 26 giugno 1539 fu nominato Viceré di Catalogna. Nel 1546 sua moglie Eleonora morì, ed egli si pose sotto la direzione spirituale dei padri gesuiti. Il 1º febbraio 1548 emise i voti solenni ed entrò nella Compagnia di Gesù, ma ottenne una particolare dispensa per restare nel secolo fino a quando non avesse assolto i suoi doveri di genitore per gli otto figli.

Il 23 ottobre 1550 raggiunse Roma, dove venne ordinato sacerdote e divenne uno dei principali collaboratori di Ignazio di Loyola. Contribuì con una grande somma di denaro all'istituzione del "Collegio romano", l'attuale Università Gregoriana, e fu incaricato di controllare la diffusione dell'Ordine nella penisola iberica. Il 10 giugno 1554 fu nominato "Commissario generale" in Spagna. Rifiutò la nomina a cardinale proposta prima da papa Giulio III e poi da Pio IV, Pio V e infine Gregorio XIII. Nel 1565 fondò le missioni gesuite in Perù e in Florida. Fu anche nominato esecutore testamentario di Carlo V. Richiamato da Pio IV, nel 1561 tornò a Roma, dove strinse amicizia con i cardinali Michele Ghislieri e Carlo Borromeo e, il 20 gennaio 1565, venne nominato "Vicario Generale" della Compagnia.

Il 2 luglio 1565 venne eletto "Preposito Generale" della Compagnia di Gesù, succedendo a Diego Laínez. Diede un grande impulso all'attività missionaria dell'Ordine in India, Brasile e Giappone. Per quanto riguarda la formazione spirituale e intellettuale dei giovani religiosi, emanò nuove regole sui costumi e gli studi dei novizi, per loro fece costruire la "Casa" e la chiesa di Sant'Andrea al Quirinale. Sotto il pontificato di Pio V fu incaricato di assistere il "Cardinal Nepote" Michele Bonelli nelle sue missioni diplomatiche, ma questi viaggi furono fatali per la sua salute cagionevole: morì a Roma nel 1572, poco dopo aver rifiutato di nuovo la nomina a porporato da parte del neoeletto Gregorio XIII.

Papa Urbano VIII lo proclamò beato il 23 novembre 1624 essendo verificatasi la guarigione della nipote del Duca di Lerma (del quale Francesco Borgia era il nonno materno) dopo che fu richiesta la sua esplicita intercessione. Il 20 giugno 1670 fu canonizzato da papa Clemente X.

La sua memoria liturgica cade il 30 settembre[1] (il 10 ottobre secondo il calendario della Messa tridentina).

Da sua moglie Eleonora de Castro ebbe otto figli, cinque maschi e tre femmine:[2]

  • Carlo de Borja y Castro (1530-1592), V Duca di Gandia. Nel 1548 sposò Maddalena de Centelles y Cardona ed ebbe quattro figli e tre figlie, fra cui:
  • Isabella de Borja y Castro (1532-1558). Nel 1548 sposò Francesco Gomez de Sandonal y Rojas, conte di Lerma, ed ebbe un figlio:
  • Giovanni de Borja y Castro, I conte di Mayalda (1533-1606). Nel 1552 sposò Lorenza de Onaz y Loyola ed ebbe quattro figlie. Rimase vedovo nel 1575 e si risposò con Francesca de Aragon y Barredo, da cui ebbe cinque figli, fra cui:
  • Alvar de Borja y Castro (1534-1594). Sposò sua nipote Elvira de Enriquez y Borja (figlia di Giovanna Francesca) ed ebbe due figli e quattro figlie.
  • Giovanna Francesca de Borja y Castro (1536-?). Nel 1550 sposò Giovanni de Enriquez y Almansa y Rojas, marchese di Alcanices, ed ebbe una figlia, Elvira de Enriquez y Borja.
  • Fernando de Borja y Castro (1537-?). Sposò Violante de Armendia ed ebbe un figlio:
  • Dorotea de Borja y Castro (1538-1552). Suora clarissa.
  • Alfonso de Borja y Castro (1539-?). Nel 1567 sposò Eleonora de Norona, senza discendenza.
Francesco Borgia, Opera Omnia, Bruxelles, François Foppens, 1675
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Papa Alessandro VI Jofré Llançol i Escrivà  
 
Isabel de Borja  
Giovanni Borgia  
Vannozza Cattanei Giacomo Cattanei  
 
Mencia Pinctoris  
Juan de Borja y Enriquez  
Don Enrique Enriquez y Fernández Federico Enríquez de Mendoza  
 
Doña Teresa Fernández y de Quiñonès  
Maria Enriquez de Luna  
Doña Maria de Luna y Herrera Don Pedro de Luna y Manoel  
 
Doña Elvira de Herrera y Ayala  
San Francesco Borgia  
Ferdinando II d'Aragona Giovanni II d'Aragona  
 
Giovanna Enríquez  
Arcivescovo Alfonso d'Aragona  
Aldonza Ruiz de Iborre y Alemany Pedro Ruiz y Alemany  
 
Aldonza de Iborre  
Juana de Aragón y Gurrea  
Don Juan López de Gurrea Miguel de Gotor  
 
Blanca de Gurrea  
Ana de Gurrea y de Gurrea  
Catalina López de Gurrea Lope de Gurrea y Entenza  
 
Teresa de Entenza  
 
  1. ^ Chiesa Cattolica, Martyrologium Romanum, Città del Vaticano, Typis vaticanis, 2001, ISBN 88-209-7210-7.
  2. ^ Diario Borja-Borgia - Gen. 06, su sites.google.com. URL consultato l'8 maggio 2023.
  3. ^ Baltasar de Borja y Velasco | Real Academia de la Historia, su dbe.rah.es. URL consultato il 10 maggio 2023.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Viceré di Catalogna Successore
Federico del Portogallo 1539 - 1543 Juan Fernández Manrique de Lara

Predecessore Preposito generale della Compagnia di Gesù Successore
Diego Laínez 1565 - 1572 Everardo Mercuriano
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