Edera (telenovela)
Edera | |
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Paese | Italia |
Anno | 1992 |
Formato | serial TV |
Genere | telenovela |
Stagioni | 1 |
Puntate | 22 / 44 |
Durata | 90 / 45 min (puntata) |
Lingua originale | italiano |
Crediti | |
Ideatore | Goffredo Lombardo (uncredited) Giovanni Simonelli |
Regia | Fabrizio Costa |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori e personaggi | |
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Fotografia | Pier Luigi Santi |
Musiche | Amedeo Minghi |
Scenografia | Fabrizio De Luca |
Costumi | Alessandra Cardini |
Produttore esecutivo | Anselmo Parrinello |
Casa di produzione | Titanus / Silvio Berlusconi Communications |
Prima visione | |
Dal | 18 febbraio 1992 |
Al | 29 luglio 1992 |
Rete televisiva | Canale 5 Rete 4 |
Edera è una telenovela italiana andata in onda in prima serata su Canale 5 dal 18 febbraio al 29 luglio 1992, prodotta da Titanus e Reteitalia e all'epoca pubblicizzata con gran clamore da Fininvest come 'il primo teleromanzo italiano'.[1][2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il serial venne girato negli studi di Cinecittà nel 1991 ma trasmesso nel 1992.[3] Il formato originario è quello di 22 puntate dalla durata di 90 minuti circa ciascuna[4]; andò in onda (inizialmente il martedì, e successivamente il mercoledì), in prima visione dal 18 febbraio al 29 luglio 1992, in prima serata su Canale 5[4]. Nell'estate del 1998 la serie viene rieditata da Mediaset per la sua prima replica su Rete 4, dividendo in due parti ciascuno dei 22 episodi, così da far raddoppiare il numero delle puntate originali: ciascuna puntata ebbe pertanto una durata dimezzata rispetto a quella del formato originale, ovvero 45 minuti anziché 90.[5] Da questo momento in poi la serie non verrà più replicata nel formato originale ma sempre e solo in quello da 44 episodi: oltre a quella su Rete 4, le altre riproposizioni avvennero nei primi anni 2000 sul canale satellitare Comedy Life, in maniera irregolare nel 2011 sul canale del digitale terrestre For You e parzialmente tra il 2015 e il 2016 su Mediaset Extra, all'interno del contenitore Novela.[6]
I protagonisti sono Agnese Nano nei panni della protagonista e Nicola Farron nei panni di Andrea[4]. Il ruolo della "cattiva" fu affidato a Maria Rosaria Omaggio, che interpreta la madre di Andrea, Leona[4].
Edera ottenne una nomination ai Telegatti 1992 nella categoria "Telenovele e soap opera" insieme a Beautiful e Manuela[7].
La colonna sonora è di Amedeo Minghi, autore ed interprete anche della sigla I ricordi del cuore[8].
Trama
[modifica | modifica wikitesto]A pochi giorni dalla nascita, Edera viene abbandonata da sua madre davanti alla porta di un convento. L'unico ricordo che Edera ha di sua madre è un ciondolo a forma di foglia di edera: da qui il suo nome, messole dalle suore. Grazie all'amore e all'educazione impartitale dalle religiose, Edera termina gli studi e a vent'anni lascia il convento per affrontare il mondo. La ragazza trova lavoro come commessa in una boutique; qui lavora anche Cinzia, destinata a diventare la sua amica più cara. Un giorno, entra in boutique Andrea Davila, un ragazzo benestante. Tra lui e Edera è amore a prima vista. I due iniziano una relazione e decidono di andare a vivere insieme. ll loro amore però viene contrastato da Leona, madre di Andrea. La donna spinge prima la sua amica Claudia a sedurre Andrea, poi offre denaro a Edera perché lasci suo figlio. Per un'incredibile coincidenza Andrea è il nipote adottivo di Valerio Satti, il vero padre di Edera, che non ha mai saputo di avere una figlia, in quanto al momento della sua nascita si trovava in coma profondo. La moglie, Bianca, impazzita per la sorte del marito aveva abbandonato la bambina ed era rimasta poi uccisa in un incidente stradale. Valerio ingaggia un investigatore privato per rintracciare sua figlia ma questi viene corrotto da Leona la quale teme che Andrea perda l'eredità di suo zio. Quando Edera rimane incinta, Andrea le chiede di sposarlo. I due convolano a nozze poco prima che Andrea parta per un viaggio d'affari in Venezuela. Durante il volo, l'aereo su cui Andrea viaggia si schianta al suolo e il ragazzo viene creduto morto. Andrea in realtà è sopravvissuto ma ha perso la memoria. A prendersi cura di lui è Betsy, una giovane vedova con la quale Andrea instaura una relazione.[1]
Accoglienza del pubblico
[modifica | modifica wikitesto]La trasmissione ottenne inizialmente uno scarso riscontro di pubblico, con appena 2.500.000 telespettatori che seguirono le prime puntate della serie, saliti poi a 4 milioni nelle settimane successive,[9] fino a raggiungere una media di circa cinque milioni di telespettatori.[10]
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]La serie fu una delle primissime girate in elettronica. Si girava con tre telecamere in contemporanea per cui una scena che durava diversi minuti (tre o quattro come minimo) veniva girata in tempo reale in quei minuti senza stacchi, consentendo di girare una media di dieci, quindici minuti al giorno. I contratti degli attori, infatti, prevedevano che gli attori dovessero memorizzare dialoghi per consentire quel minutaggio giornaliero. A Cinecittà i set erano costruiti nei teatri 3 e 4 contigui e le scene, che erano state costruite in modo che con poche modifiche potessero cambiare, consentivano di spostare le riprese agilmente da un teatro all'altro, e così finite le riprese in un teatro, la sera si spostavano telecamere e la cavistica nel teatro attiguo mentre in quello in cui si era appena finito si trasformava nel set successivo e così via.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Alessandra Comazzi, Siam qui, tra colpo di scena ancor teleavvinti come l'"Edera", in La Stampa, 19 febbraio 1992, p. 17. URL consultato il 15 maggio 2017.
- ^ Convento e boutique il mondo di Edera, in La Stampa, 14 febbraio 1992, p. 21. URL consultato il 15 maggio 2017.
- ^ Simonetta Robiony, "Edera", che bello piangere, in La Stampa, 30 aprile 1991, p. 24. URL consultato il 15 maggio 2017.
- ^ a b c d Emilia Costantini, Edera, intrico di storie, in Corriere della Sera, 14 febbraio 1992. URL consultato il 26 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
- ^ I programmi di oggi, in La Stampa, 17 agosto 1998. URL consultato il 15 maggio 2017.
- ^ Scheda di Edera sul sito di Mediaset Extra, su mediaset.it. URL consultato il 15 maggio 2017.
- ^ Emilia Costantini, Sarà un Telegatto italiano, in Corriere della Sera, 29 aprile 1992. URL consultato il 26 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
- ^ Gloria Pozzi, Minghi alla grande: in tournée con 40 professori d'orchestra, in Corriere della Sera, 25 aprile 1992. URL consultato il 26 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
- ^ Alessandra Comazzi, Quattro milioni avvinti ad Edera, esperimento riuscito ma che pazienza, in La Stampa, 24 luglio 1992, p. 23. URL consultato il 15 maggio 2017.
- ^ Finisce "Edera" amore e lacrime per 5 milioni, in La Stampa, 29 luglio 1992. URL consultato il 15 maggio 2017.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Edera, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- (EN) Edera, su IMDb, IMDb.com.