Coordinate: 44°21′46.03″N 8°13′33.99″E

Castello di Cosseria

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Castello di Cosseria
Castelli della val Bormida
Il castello nel 2024
Ubicazione
StatoMarchesato di Clavesana
Stato attualeItalia (bandiera) Italia
RegioneLiguria
CittàCosseria
IndirizzoStrada comunale del castello, Cosseria (SV)
Coordinate44°21′46.03″N 8°13′33.99″E
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Castello di Cosseria
Informazioni generali
Tipocastello-fortezza
Condizione attualeruderi
Informazioni militari
UtilizzatoreDel Carretto
Funzione strategicaProtezione del valico di Montecala tra Cosseria e Millesimo
Termine funzione strategica1553
vedi testo
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Il castello di Cosseria è stato un edificio difensivo situato a 697 m s.l.m.[1] su un rilevo che domina il valico del Montecala a Cosseria, nell'alta val Bormida, in provincia di Savona.

Vista verso la Val Bormida

La località di Cosseria, già nominata nella donazione ad Aleramo (967), entrò nel dominio dei Del Vasto e fu ereditata da Ugo, primo marchese di Clavesana e quindi passò ai Del Carretto. Una prima fortificazione del castello potrebbe risalire al X secolo, ma il castello dovrebbe essere stato realizzato fra il XII e il XIV secolo.[2] Importante presidio del valico del Montecala e delle vie di comunicazione per il Basso Piemonte, nonché rifugio per la popolazione nei periodi bellici, il maniero è citato nelle cronache del 1262 quando Carlo d'Angiò qui si asserragliò nell'assedio compiuto dalle truppe genovesi.

Così come il vicino castello di Millesimo, anche il castello di Cosseria fu posto a disarmo e parzialmente demolito nel 1553 dal Commissario imperiale di Ceva Gerolamo Sacco per impedire che cadesse nelle mani dei nemici.

All'interno di questi ruderi si barricarono nel 1796 le truppe austro-sabaude-croate del colonnello Filippo del Carretto — uno degli ultimi feudatari del territorio — per sfuggire ai numerosi soldati dell'armata napoleonica comandati dal generale Pierre François Charles Augereau (vi partecipò anche il generale Claude-Victor Perrin). I granatieri di Del Carretto, pure senza supporto dell'artiglieria, resistettero due giorni (13 e 14 aprile) cedendo quindi il passo alle truppe di Napoleone in marcia verso la Lombardia. Il marchese, colpito da un colpo di fucile, trovò la morte nel corso dei combattimenti.[3] L'episodio venne richiamato da Giosuè Carducci nella Bicocca di San Giacomo.[4]

Le rovine del castello sono state restaurate e messe in sicurezza tra il 2009 e il 2013 grazie ad un finanziamento europeo del P.O.R. ed a risorse del Comune di Cosseria. L'edificio è stato riaperto al pubblico nel giugno del 2013 alla presenza del governatore della Liguria Claudio Burlando.[5]

I ruderi della cappella castrense

La struttura del castello si presentava a pianta poligonale, un corpo centrale e due cinte di mura; la prima è ancora ben visibile e di cui rimane una parte dell'ingresso, la seconda proteggeva la valle e la punta del colle.

Sono ancora visibili le volte dei sotterranei - quasi certamente utilizzati come depositi e prigioni - il basamento di una torre d'avvistamento (abbattuta) e parte di una cappella.

  1. ^ IGM, carta 1:25.000.
  2. ^ I Castelli della Liguria, Genova, Stringa 1972, vol. II, p. 338.
  3. ^ Vittorio Scati, Studi di storia acquese, in Rivista di storia, arte, archeologia per le province di Alessandria e Asti, Società di storia, arte, e archeologia per le provincie di Alessandria e Asti, 1897, p. 63, ISBN non esistente. URL consultato il 30 marzo 2024.
  4. ^ Vito Antonio Vitale, Del Carretto, in Enciclopedia italiana, Istituto Treccani, 1931. URL consultato il 30 marzo 2024.
  5. ^ Inaugurato il castello restaurato di Cosseria, in IlNazionale.it, 17 giugno 2013. URL consultato il 30 marzo 2024.
Cartografia

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