Can-can

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Henri de Toulouse-Lautrec, La troupe de Mlle Églantine (1895)
Offenbach Can-can

Can-can, o can-can francese, (scritto anche cancan) è un tipo di danza di origine francese che acquisì popolarità nell'ambito dei cabaret al tempo della Belle époque.

Le origini del can-can sono piuttosto incerte. Molto probabilmente il più famoso ballo deriva dal galop della quadriglia, inventato nel 1850 dalla ballerina vedette del Bal Mabille.

Si sostiene, inoltre, che il can-can, in gran parte di origine popolare, derivi dall'usanza delle lavandaie di Montmartre di mostrare, ogni domenica, le gonne per le strade del quartiere.

Il compositore Jacques Offenbach scrisse famosi can-can per operette, il più celebre dei quali è quello del Galop infernal, nell'operetta Orfeo all'inferno del 1858.

Pied en l'air

Il ballo era caratterizzato dall'esibizione delle ballerine che, schierate in fila l'una a fianco dell'altra, al tempo di una musica molto veloce e ritmata alzavano ritmicamente le gambe: durante questo movimento esse si scoprivano parzialmente, emergendo dalle lunghe e ampie gonne e sottogonne in uso all'epoca, suscitando l'entusiasmo degli spettatori, che spesso accompagnavano il ritmo battendo le mani.

Nel dettaglio il movimento del can-can si compone di una sequenza di quattro passi che si ripetono: le ballerine saltellano sul posto, nel primo e nel terzo passo toccano terra con ambo i piedi, nel secondo e nel quarto invece con un piede solo, slanciando l'altra gamba verso l'alto: il primo slancio si effettua a gamba piegata, sollevando il ginocchio, il secondo invece a gamba tesa.

Tutte le mosse, appena citate, sono state inventate dalla ballerina francese Louise Weber, detta la Goulue; questo è lo stile del can-can del Moulin Rouge.

Attualmente il Moulin Rouge continua a curare versioni che utilizzano nuove tecnologie digitali, ma conservano la struttura di base[1].

  1. ^ Berenguer González, Ramón T. "Can Can" Classics Version. 2007-6923838 Legran Studio Composers "I Love classics" Album
  • Michel Souvais, Moi, La Goulue de Toulouse-Lautrec, les memoires de la Goulue, Parigi, Editions Publibook, 2008

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