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Burmanniaceae

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Burmanniaceae
Burmannia itoana
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
OrdineDioscoreales
FamigliaBurmanniaceae
Blume, 1827[1]
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
SottoclasseLiliidae
OrdineOrchidales
FamigliaBurmanniaceae
Generi:
Areale

Le Burmanniacee (Burmanniaceae Blume, 1827[1]) sono una famiglia di piante angiosperme, che include circa cento specie di piante erbacee suddivise in una dozzina di generi[2].

Spesso sono piante abbastanza notevoli, più spesso rosse che verdi, prive di una grande superficie fogliare, che non raggiungono in alcun modo grandi dimensioni. La ragione per questo aspetto è che i membri della famiglia sono tutte specie mico-eterotrofiche.

La famiglia comparve nel tardo Cretaceo, ma l'ulteriore diversificazione e gli spostamenti verso gli ambienti tipici avvennero più tardi all'interno dello stesso periodo e proseguirono dopo il limite K-T nel Paleogene[senza fonte].

Distribuzione e habitat

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Le Burmanniaceae sono principalmente presenti nell'emisfero australe.

Crescono in ambienti ombrosi e a clima tropicale.

Il sistema Cronquist (1981) assegnava la famiglia Burmanniaceae all'ordine Orchidales attribuendole confini più ristretti di quelli attualmente accettati.[3]

L'attuale delimitazione della famiglia Burmanniaceae è stata introdotta dalla classificazione APG II del 2003[4], che ha collocato la famiglia nell'ordine Dioscoreales includendovi anche le specie che in precedenza erano assegnate alla famiglia Thismiaceae.

La classificazione APG III del 2009[5], pur confermando questa impostazione, sottolineava che alcune evidenze supportavano la segregazione di Thismiaceae in un clade distinto da Burmanniaceae [6][7][8].

Analoga posizione ha mantenuto anche la classificazione APG IV del 2016, pur a fronte di ulteriori evidenze a sostegno della segregazione delle Thismiacee[9][10]. Gli autori si augurano che ulteriori studi potranno chiarire in maniera definitiva i dubbi al riguardo[11].

All'interno della attuale suddivisione della famiglia Burmanniaceae possono pertanto essere differenziati tre cladi:[2][11]

Burmanniaceae sensu stricto

Clade Afrothismia (secondo alcuni Autori da elevare a famiglia a sé stante)

Tribù Thismieae (secondo alcuni Autori da elevare a famiglia a sè stante)

Sulla base delle analisi molecolari, il tipo di vita mico-eterotrofico che queste specie conducono evolvette sei (o anche più) volte indipendentemente nei tre cladi che formano le Burmanniaceae. Il genere Afrothismia e la tribù Thismieae rappresentano due di questi spostamenti dall'autotrofia alla mico-eterotrofia, mentre le Burmanniaceae sensu stricto sono il clade in cui avvennero gli altri quattro.

  1. ^ a b Carl Ludwig von Blume, Enumeratio Plantarum Javae et insularum adjacentium: minus cognitarum vel novarum ex herbariis Reinwardtii, Kohlii, Hasseltii et Blumii, Lugduni Batavorum [Leiden], 27, 1827.
  2. ^ a b (EN) Burmanniaceae, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 10 marzo 2022.
  3. ^ (EN) Cronquist A., An integrated system of classification of flowering plants, New York, Columbia University Press, 1981, ISBN 9780231038805.
  4. ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the orders and families of flowering plants: APG II, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 141, 2003, pp. 399–436.
  5. ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the orders and families of flowering plants: APG III, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 161, n. 2, 2009, pp. 105–121, DOI:10.1111/j.1095-8339.2009.00996.x (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2017).
  6. ^ (EN) Merckx V. et al., Phylogeny and Evolution of Burmanniaceae (Dioscoreales) based on nuclear and mitochondrial data, in American Journal of Botany, 93(11), 2006, pp. 1684–1698.
  7. ^ (EN) Merckx V., Bidartondo M.I., Breakdown and delayed cospeciation in the arbuscular mycorrhizal mutualism, in Proceedings of the Royal Society, Series B, vol. 275, 2008, pp. 1029–1035.
  8. ^ (EN) Merckx V., Bakker F.T., Huysmans S., Smets E., Bias and conflict in phylogenetic inference of myco-heterotrophic plants: a case study in Thismiaceae, in Cladistics, vol. 25, 2009, pp. 64–77.
  9. ^ (EN) Merckx V., Huysmans S., Smets E.F., Cretaceous origins of mycoheterotrophic lineages in Dioscoreales, in Seberg O., Petersen G., Barfod A.S., Davis J.I. eds. Diversity, phylogeny and evolution in the monocotyledons, Aarhus University Press, 2010, pp. 39–53.
  10. ^ (EN) Merckx V., Smets E.F., Kellogg E.A., Thismia americana, the 101st anniversary of a botanical mystery, in International Journal of Plant Sciences, vol. 175, 2014, pp. 165–175.
  11. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.

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