Vai al contenuto

Alfa Romeo 33 Stradale (2023)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Alfa Romeo 33 Stradale
Descrizione generale
CostruttoreItalia (bandiera) Alfa Romeo
Tipo principaleBerlinetta
Produzionedal 2023
Sostituisce laAlfa Romeo 4C
Altre caratteristiche
Dimensioni e massa
Lunghezza4637 mm
Larghezza1966 mm
Altezza1226 mm
Passo2700 mm
Massada 1500 a 2100 kg
Altro
ProgettoCarrozzeria Touring
StileCésar Barreau (stile esterno)[1][2][3] e Ivan Garcia (stile interno)[1][3]
per il Centro Stile Alfa Romeo, sotto la supervisione di Alejandro Mesonero-Romanos e Bob Romkes[1][4][5]
Altre antenateAlfa Romeo 33 Stradale
Stessa famigliaMaserati MC20, Maserati MCXtrema
Auto similiChevrolet Corvette C8
Lamborghini Huracan
McLaren Solus GT
Porsche 992

L'Alfa Romeo 33 Stradale è un'autovettura prodotta dalla casa automobilistica italiana Alfa Romeo dal 2023.

Il progetto e l'ideazione della vettura ha avuto inizio nel giugno 2022 su iniziativa di Jean-Philippe Imparato, amministratore delegato di Alfa Romeo.[6]

La costruzione di questa few-off[7] omologata per uso stradale e realizzata insieme alla Carrozzeria Touring,[8] è prevista in 33 esemplari, basata sulla Maserati MC20 di cui monta anche lo stesso motore "Nettuno". È stata presentata il 30 agosto 2023 in un evento stampa al museo storico Alfa Romeo di Arese.[9]

Il nome è un tributo all'omonima fuoriserie degli anni 60 del XX secolo. La vettura impiega meno di 3 secondi per effettuare lo 0–100 km/h e la velocità massima dichiarata è di 333 km/h.[10]

La vettura è disponibile in due versioni: elettrica – una prima volta nella storia dell'Alfa Romeo per un modello di serie[11][12] – ed endotermica. Quella elettrica è dotata di due motori, uno per ciascun asse, del tipo sincrono a magneto permanenti; erogano una potenza totale di 559 kW (750 CV) con circa 450 km d'autonomia e una endotermica.

La versione a benzina è alimentata da un V6 da 3,0 litri con bancate a 90° con lubrificazione a carter secco, dotato di un sistema a doppia candela e ad accensione con precamera di derivazione Formula 1. Il motore è alimentato da due turbocompressori e da un sistema a iniezione diretta e indiretta del carburante a 350 bar attraverso due iniettori per cilindro, per un totale di dodici. Il peso del propulsore si attesta sui 220 kg. L'unità sviluppa 620 cavalli a 7500 giri/min e una coppia di 730 N·m tra 3000 e 5500 giri/min, con il limitatore fissato a 8000 giri/min e con un rapporto di 210 CV/litro, con acceleratore elettrico del tipo drive by wire. Il motore è derivato dal V6 Nettuno montato sulla Maserati MC20.[9]

Il telaio della vettura, progettato insieme alla Dallara, è realizzato in fibra di carbonio e viene costruito ad Airola in provincia di Benevento dalla TTA Adler dove venivano già costruite le scocche delle Ferrari LaFerrari e Alfa Romeo 4C.[7] La trasmissione a doppia frizione a bagno d'olio a 8 marce (con 6 rapporti di potenza e due di riposo) posizionata al retrotreno, che viene fornita dalla Tremec è la medesima della Corvette C8[10][13] ed è montata in blocco al differenziale, che è del tipo meccanico autobloccante a slittamento limitato e in opzione può essere a controllo elettronico. Tutto il gruppo cambio-motore è disposto in posizione centrale posteriore. Meccanicamente la 33 è dotata di sospensioni con architettura a triangoli sovrapposti ad asse sterzante virtuale con ammortizzatori Bilstein a regolazione automatica elettronica e di un impianto frenante brake by wire fornito dalla Brembo con dischi in acciaio dal diametro di 380 mm davanti con pinze a 6 pistoncini e di 350 mm dietro a 4 pistoncini, con in opzione quelli in carboceramica da 390 mm e 360 mm.

Esteticamente la vettura è influenzata dall'antenata Alfa Romeo 33 Stradale e dalla concept car Alfa Romeo Sbarro Diva, caratterizzandosi per le portiere che hanno un'apertura ad ali di farfalla e per la classica griglia Alfa Romeo. Sia la carrozzeria che il fondo carenato sono stati creati per massimizzare l'efficienza e il carico aerodinamico, generando circa 100 kg di deportanza a una velocità oltre i 200 km/h.

L'abitacolo, che segue lo schema delle berlinette a motore centrale, è dotato di due soli posti, con un display da 10 pollici a cannocchiale che funge da cruscotto posto dietro il volante. Sono disponibili due allestimenti per l'abitacolo, denominati Tributo e Alfa Corse, in cui nel primo gli interni sono rifiniti in pelle e alluminio, mentre nell'altro in fibra di carbonio e Alcantara.

  1. ^ a b c Auto&Design, n. 263, 2023, p. 15.
  2. ^ Filmato audio (FR) Essai Légende - Alfa Romeo 33 Stradale : la réinterprétation moderne d'un mythe !, su YouTube, Direct Auto, 10 ottobre 2023, a 0 min 12 s.
  3. ^ a b (DE) Dörte Welti, Alfa Romeo Stradale 33: Ein Supersportwagen zwischen Spezialanfertigung und Kleinserie, su nzz.ch, 7 febbraio 2024.
  4. ^ (EN) Jason Barlow, Good grief! The limited-run Alfa Romeo 33 Stradale is utterly gorgeous, su topgear.com, 30 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2023).
  5. ^ Filmato audio (EN) Alfa Romeo 33 Stradale | Crafting a masterpiece | 05. BELLEZZA, su YouTube, Alfa Romeo, 27 marzo 2024.
  6. ^ (FR) Géraldine Gaudy, Alfa Romeo 33 Stradale. Ce qui se cache derrière la surprise du 30 août, su largus.fr, 9 luglio 2023.
  7. ^ a b Mirco Magni, Nuova 33 Stradale, orgoglio italiano, su quattroruote.it, 30 agosto 2023.
  8. ^ Fabio Madaro, Alfa Romeo 33 Stradale: come è fatta la supercar del Biscione, su veloce.it, 30 agosto 2023.
  9. ^ a b Giacomo Ruben Martini, Alfa Romeo 33 Stradale: la nuova supercar dei sogni, anche elettrica, su gazzetta.it, 30 agosto 2023.
  10. ^ a b Diego Longhin, Ecco la nuova Alfa Romeo 33 Stradale. Tutti i numeri della fuoriserie, su repubblica.it, 30 agosto 2023.
  11. ^ Pietro Cardone, La prima Alfa Romeo elettrica è fatta così, su insideevs.it, 30 agosto 2023.
  12. ^ Andrea Trezza, Alfa Romeo 33 Stradale, i segreti della versione BEV, su formulapassion.it, 31 agosto 2023.
  13. ^ Massimo Grassi, Ecco la nuova Alfa Romeo 33 Stradale: V6 da più 620 CV e non solo, su it.motor1.com, 30 agosto 2023.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]