AMC Pacer
AMC Pacer | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | American Motors |
Tipo principale | Hatchback |
Altre versioni | Familiare |
Produzione | dal 1975 al 1979 |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Lunghezza | da 4364 a 4491 mm |
Larghezza | 1963 mm |
Altezza | 1341 mm |
Passo | 2540 mm |
Massa | 1361 kg |
Altro | |
Stile | Richard A. Teague |
La AMC Pacer è un'autovettura compact prodotta dalla AMC dal 1975 al 3 dicembre 1979[1].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La fase progettuale che portò alla nascita della Pacer iniziò nel 1971. Il modello venne dotato di forme arrotondate e di una vasta vetratura, e questo era in contrasto con il design squadrato dell'epoca[2]. Nonostante appartenesse alla categoria delle compact, la larghezza della Pacer era paragonabile a quella delle vetture full-size prodotte nel periodo[3]. Fu inoltre la prima vettura statunitense prodotta in massa ad essere dotata di cabina bassa[4]. La linea arrotondata ed aerodinamica ricordava lo stile in voga all'epoca, che era chiamato "jelly belly"[5]. La vettura è stata assemblata a Kenosha (Wisconsin) ed a Città del Messico. Nello specifico, in Messico, fu prodotta dalla Vehículos Automotores Mexicanos.
L'offerta dei motori comprendeva dei sei cilindri in linea aventi una cilindrata da 3,8 L, 4,2 L e 4,6 L (quest'ultimo era però offerto solo in Messico) ed un V8 da 5 L. Il motore era montato anteriormente, mentre la trazione era posteriore. L'offerta dei cambi comprendeva una trasmissione automatica a tre rapporti oppure un cambio manuale a tre o quattro marce. Il cambio manuale a tre marce era disponibile anche con l'overdrive. Il modello era offerto in versione hatchback due porte e familiare due porte. Una curiosa particolarità riguardava la larghezza delle porte. Quella del passeggero era più larga (di 101 mm) per facilitare l'entrata e l'uscita di chi si sedeva sui sedili posteriori.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ History.com Editors, Last AMC Pacer rolls off assembly line, su history.com, A&E Television Networks, 1º dicembre 2020. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ (EN) David Gartman, Auto opium: a social history of American automobile design, Routledge, 1994, p. 216.
- ^ (EN) AMC Pacer Statistics and Fun Facts, su amcpacer.com. URL consultato il 16 febbraio 2014.
- ^ (EN) Response to the posting of Matt Crawford's "Why a Pacer?" essay, "Did the Pacer kill AMC?", su amcpacer.com. URL consultato il 16 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2013).
- ^ (EN) James Hinckley, Jon Robinson, The Big Book of Car Culture: The Armchair Guide to Automotive Americana, MBI Publishing, 2005, p. 122, ISBN 978-0-7603-1965-9. URL consultato il 16 febbraio 2014.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) John Gunnell, The Standard Catalog of American Cars 1946-1975, Krause publications, 1987, ISBN 0-87341-096-3.
- (EN) James Flammang, Ron Kowalke, Standard Catalog of American Cars 1976-1999, Krause Publications, 1999, ISBN 0-87341-755-0.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su AMC Pacer
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) La AMC Pacer nei film e nelle serie televisive – IMCDB, su imcdb.org.