Tocco (famiglia): differenze tra le versioni

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== Storia ==
== Storia ==
La famiglia Tocco, di origine [[Longobardi|longobarda]], scese in [[Italia]] intorno all'anno [[1000]]. Un antico borgo fortificato in [[provincia di Siena]] ([[Tocchi]]) e un paese ubicato presso [[Benevento]] ([[Tocco Caudio|Tocco]]) portano il loro nome. Si tratta di una delle più antiche famiglie nobili toscane e napoletane. Fu aggregata al Patriziato di [[Napoli]] nei [[Sedili di Napoli|Seggi di Capuana e Nido]] ed è componente della nobiltà civica di [[Colle di Val d'Elsa]] sin dal [[1592]]. Molti membri della famiglia ricoprirono cariche pubbliche di primo piano, in particolare presso la corte dei sovrani [[Angioini]] del [[Regno di Napoli]]. In detta epoca si separarono in due linee: principi di [[Acaia]] e principi di [[Montemiletto]]. Nel [[XIV secolo]] fissò la propria centralità nell'[[Epiro]], fino a riuscirne ad assumere il governo nel secolo successivo.
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La linea principale della famiglia si estinse con Carlo III di Tocco Cantelmo Stuart, principe di Montemiletto (1827-1884). La linea dei Tocco di Tropea, cui appartenne lo storico [[Felice Tocco]], è invece tuttora esistente.


== Membri principali ==
== Membri principali ==
* [[Carlo di Tocco]], [[giurista]];
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* [[Guglielmo di Tocco]], [[governatore]] di [[Corfù]] nel [[1330]] e fondatore della famiglia;
* [[Guglielmo di Tocco]], [[governatore]] di [[Corfù]] nel 1330 e fondatore della famiglia;
* [[Leonardo I Tocco]], [[conte di Cefalonia]];
* [[Leonardo I Tocco]], [[conte di Cefalonia]];
* [[Carlo I Tocco]], [[Despota (bizantino)|despota]] d'[[Epiro]];
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* [[Carlo II Tocco]], despota d'Epiro;
* [[Carlo II Tocco]], despota d'Epiro;
* [[Leonardo III Tocco]], despota d'Epiro;
* [[Leonardo III Tocco]], despota d'Epiro;
* [[Carlo III Tocco]], pretendente al titolo di [[conte di Cefalonia]].
* [[Carlo III Tocco]], pretendente al titolo di [[conte di Cefalonia]];
* Benedetto Tocco (al secolo Marcantonio Tocco), vescovo di [[Diocesi di Vic|Vic]] (1564-1572), di [[Diocesi di Gerona|Gerona]] (1572-1583) e di [[Diocesi di Lleida|Lleida]] (1583-1585)<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Benet de Tocco|autore=Miquel Pérez Latre|rivista=[[Dizionario biografico spagnolo]]|lingua=es|url=https://dbe.rah.es/biografias/62335/benet-de-tocco}}</ref>.

== Edifici appartenuti alla famiglia ==
* [[Palazzo Tocco di Montemiletto]] in [[via Toledo]] a [[Napoli]]
* [[Palazzo Tocco di Montemiletto alla Cesarea]] a [[Napoli]]
* Palazzo Tocco in via Atri n.25 a [[Napoli]]
* Castello di [[Montefalcione]]
* Castello di [[Montemiletto]]

== Note ==
<references/>


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
* [[Berardo Candida Gonzaga]], ''Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d'Italia'', vol. 2 e 6, Bologna, Arnaldo Forni Editore, 1875.
* [[Berardo Candida Gonzaga]], ''Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d'Italia'', vol. 2 e 6, Bologna, Arnaldo Forni Editore, 1875.
* [[Biagio Aldimari]], ''Memorie historiche di diverse famiglie nobili, così napoletane, come forastiere'', Napoli, 1691.
* [[Biagio Aldimari]], ''Memorie historiche di diverse famiglie nobili, così napoletane, come forastiere'', Napoli, 1691.
* Carlo Borrello, ''Difesa della nobiltà napoletana'', traduzione di [[Ferdinando Ughelli]], Roma, 1655.
* [[Filiberto Campanile]], ''Dell'armi, overo insegne dei nobili'', Napoli, 1680.
* [[Filiberto Campanile]], ''Dell'armi, overo insegne dei nobili'', Napoli, 1680.
* [[Francesco De Pietri]], ''Dell'historia napoletana'', vol. 2, Napoli, 1634.
* [[Francesco Elio Marchese]], ''Liber de neapolitanis familiis'', Napoli, 1496.
* Luigi Contarino, ''La nobiltà di Napoli in dialogo'', Napoli, 1569.
* [[Scipione Ammirato]], ''Delle famiglie nobili napoletane'', vol. 2, Firenze, 1651.
* Scipione Mazzella, ''Descrittione del Regno di Napoli'', Napoli, 1601.
* Vincenzo Donnorso, ''Memorie istoriche della fedelissima, ed antica città di Sorrento'', Napoli, 1740.
* {{cita libro|Giovan Battista|di Crollalanza|Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili o notabili italiane estinte e fiorenti|editore=A.Forni|1886|Bologna|vol. 3|cid=cidCrollalanza}}
* {{cita libro|Vittorio|Spreti|Enciclopedia storico-nobiliare italiana. Vol. VI|1932|Milano|cid=CidSpreti}}

== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web|http://www.nobili-napoletani.it/Tocco.htm|Famiglia Di Tocco}}
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/di-tocco/ {{Maiuscoletto|Famiglia DI TOCCO}}], su ''[[Enciclopedia Treccani]]''.
* {{Cita web|http://www.nobili-napoletani.it/Tocco.htm|Famiglia di Tocco}}
* {{Treccani|di-tocco|Famiglia di Tocco}}
* [https://www.treccani.it/enciclopedia/di-tocco_%28Enciclopedia-Italiana%29/ {{Maiuscoletto|Famiglia DI TOCCO}}], su ''[[Enciclopedia Treccani]]'', 1937.
* {{Enciclopedia italiana|nome=Famiglia di Tocco|nomeurl=di-tocco|anno=1937}}


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[[Categoria:Tocco]]
[[Categoria:Tocco| ]]

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Tocco
si qua fata sinant
D'argento a tre fasce increspate d'azzurro.[1] D'oro a tre bande di rosso.
StatoItalia (bandiera) Italia
Titoli
FondatoreGuglielmo di Tocco
Ultimo sovranoCarlo II di Tocco Cantelmo Stuart
(fino all'eversione della feudalità)
Data di fondazioneXI secolo
Data di estinzione1884 (linea principale)
EtniaItaliana
Rami cadetti
  • Tocco delle Onde[1]
  • Tocco delle Bande[1]

La famiglia Tocco è una famiglia nobile italiana di origine longobarda.[1]

La famiglia Tocco, di origine longobarda, scese in Italia meridionale intorno all'anno 1000. Un antico borgo fortificato in provincia di Siena (Tocchi) e un paese ubicato presso Benevento (Tocco) portano il loro nome.[1]

Si tratta di una delle più antiche famiglie nobili toscane e napoletane. Fu aggregata al Patriziato di Napoli[1] nei Seggi di Capuana e Nido ed è componente della nobiltà civica di Colle di Val d'Elsa sin dal 1592.

Molti membri della famiglia ricoprirono cariche pubbliche di primo piano,[1] in particolare presso la corte dei sovrani Angioini del Regno di Napoli. In detta epoca si separarono in due linee: principi di Acaia e principi di Montemiletto.[1]

Nel XIV secolo fissò la propria centralità nell'Epiro,[1] fino a riuscirne ad assumere il governo nel secolo successivo.

La linea principale della famiglia si estinse con Carlo III di Tocco Cantelmo Stuart, principe di Montemiletto (1827-1884). La linea dei Tocco di Tropea, cui appartenne lo storico Felice Tocco, è invece tuttora esistente.

Membri principali

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Edifici appartenuti alla famiglia

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  1. ^ a b c d e f g h i Crollalanza, pp. 22-23.
  2. ^ (ES) Miquel Pérez Latre, Benet de Tocco, in Dizionario biografico spagnolo.
  • Berardo Candida Gonzaga, Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d'Italia, vol. 2 e 6, Bologna, Arnaldo Forni Editore, 1875.
  • Biagio Aldimari, Memorie historiche di diverse famiglie nobili, così napoletane, come forastiere, Napoli, 1691.
  • Carlo Borrello, Difesa della nobiltà napoletana, traduzione di Ferdinando Ughelli, Roma, 1655.
  • Filiberto Campanile, Dell'armi, overo insegne dei nobili, Napoli, 1680.
  • Francesco De Pietri, Dell'historia napoletana, vol. 2, Napoli, 1634.
  • Francesco Elio Marchese, Liber de neapolitanis familiis, Napoli, 1496.
  • Luigi Contarino, La nobiltà di Napoli in dialogo, Napoli, 1569.
  • Scipione Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane, vol. 2, Firenze, 1651.
  • Scipione Mazzella, Descrittione del Regno di Napoli, Napoli, 1601.
  • Vincenzo Donnorso, Memorie istoriche della fedelissima, ed antica città di Sorrento, Napoli, 1740.
  • Giovan Battista di Crollalanza, Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili o notabili italiane estinte e fiorenti, vol. 3, A.Forni, 1886.
  • Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana. Vol. VI, Milano, 1932.

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