Ifigenia (Scarlatti): differenze tra le versioni
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Entrambe le partiture scarlattiane sono andate interamente perdute e non si dispone neppure di giudizi da parte dei contemporanei. |
Entrambe le partiture scarlattiane sono andate interamente perdute e non si dispone neppure di giudizi da parte dei contemporanei. |
Versione attuale delle 09:49, 26 mag 2021
Ifigenia | |
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Genere | Melodramma |
Musica | Domenico Scarlatti |
Libretto | Carlo Sigismondo Capece |
Epoca di composizione | 1713 |
Prima rappr. | 1713 |
Teatro | Palazzo Zuccari a Roma |
Alla figura di Ifigenia sono dedicati due differenti melodrammi musicati da Domenico Scarlatti (1685-1757) e rappresentati per la prima volta nel 1713 a Roma, nel teatro privato di Maria Casimira (che era stata regina di Polonia) a Palazzo Zuccari, in piazza Trinità dei Monti.
Nel periodo dal 1709 al 1715 Domenico Scarlatti fu maestro di cappella a Roma della regina di Polonia; quel lasso di tempo fu per il compositore assai prolifico di opere, due delle quali, composte nel 1713, erano dedicate al tema della Ifigenia di Euripide:
I libretti di queste opere - come quelli di altre del periodo romano di Scarlatti - furono di Carlo Sigismondo Capece, letterato e segretario di Maria Casimira, mentre le scenografie furono allestite da Filippo Juvarra, il più importante scenografo e architetto teatrale del tempo.
Le opere di Domenico Scarlatti sono di difficile rappresentazione in quanto i cantanti, sulle cui caratteristiche vocali venivano scritte le partiture, erano spesso castrati.
L'Ifigenia in Aulide non ebbe un particolare successo.
Entrambe le partiture scarlattiane sono andate interamente perdute e non si dispone neppure di giudizi da parte dei contemporanei.