Elio Pandolfi: differenze tra le versioni

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*Wojciech Pszoniak in ''[[Dottor Korczak]]''
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*[[Carlo Campanini]] in ''[[Al diavolo la celebrità]]''
*[[Carlo Campanini]] in ''[[Al diavolo la celebrità]]''
*[[Rina Morelli]] ne ''[[Gli zitelloni]]'' (parziale)
*[[Benny Hill]] in ''Bravo Benny!''
*[[Greta Garbo]] e [[Robert Taylor]] in ''[[Ponte verso il sole]]'' (parziale)
*[[Benny Hill]] in ''Ciao Benny (film uscito al cinema con il meglio del [[Benny Hill Show]])''


=== Televisione ===
=== Televisione ===

Versione delle 17:10, 27 set 2023

Elio Pandolfi negli studi della Radio Rai nel 1954.

Elio Pandolfi (Roma, 17 giugno 1926Roma, 11 ottobre 2021[1]) è stato un attore, doppiatore e cantante italiano.

Considerato uno dei più grandi attori italiani del XX secolo, con oltre 70 anni di carriera, rinnovò completamente il modo di recitare e la presenza sul palco in teatro.

Biografia

Nacque a Roma da una famiglia numerosa, terzo dei quattro figli di Saturno Pandolfi, custode dell'Istituto Tecnico Commerciale "Vincenzo Gioberti" situato nel Palazzo Sora, dove abitò con la famiglia fino al 1954, e di Maria Queroli. Aveva un fratello di nome Piero e due sorelle, Maria Luisa, deceduta nel 1943 a 23 anni, e Lucilla.[2] Diplomatosi all'Accademia nazionale d'arte drammatica di Roma, debuttò a Venezia nel 1948 come mimo-ballerino in Les malheurs d'Orphée di Milhaud. Nello stesso anno entrò con Orazio Costa al Piccolo Teatro di Roma. Alla radio approdò nel 1949 scritturato da Nino Meloni per la Compagnia del teatro comico musicale di Roma.

Nella Compagnia del Teatro comico musicale di Roma (1952): in piedi (da sinistra) Nino Manfredi, Renato Turi, Elio Pandolfi, Silvio Noto, Clely Fiamma, Italo Carelli, Carlo Giuffré, seduti Deddy Savagnone, Wanda Tettoni, Silvio Gigli, Antonella Steni e Giusi Raspani Dandolo.

Dalla fine degli anni '40 Pandolfi partecipò a trasmissioni di rivista quali La Bisarca di Garinei e Giovannini (1949-51) a Briscola di Puntoni e Verde (1949-51), dal Giringiro (1951) a Caccia al tesoro (1952-54) di Garinei e Giovannini, da La canasta di Fiorentini a Rosso e nero con Corrado (1951-57) e Campo de' Fiori, diretto da Giovanni Gigliozzi (1955). Luchino Visconti lo scelse per interpretare il ruolo del cantante castrato nello spettacolo L'impresario delle Smirne, con Rina Morelli e Paolo Stoppa, che debuttò al Teatro La Fenice il 1º agosto 1957 (fu portato anche a Parigi e a Zurigo).[3]

Nel 1954 debuttò come cantante nell'operetta di Alfredo Cuscinà La barca dei comici, per poi dedicarsi all'attività teatrale con Wanda Osiris, Carlo Dapporto, Lauretta Masiero, Febo Conti e Antonella Steni. Negli anni '60 prese parte con Dino Verde a numerose trasmissioni radiofoniche di varietà, fra cui Urgentissimo, Scanzonatissimo, con Antonella Steni e Alighiero Noschese, I discoli per l'estate (1974-75) e 20.30 Express, insieme alla Steni.

Come doppiatore Pandolfi prestò la voce ad attori come Donald Pleasence e Philippe Noiret, Joel Grey in Cabaret (1972) e Christopher Lloyd in La famiglia Addams (1991) e La famiglia Addams 2 (1993), nonché Groucho Marx e Spencer Tracy (in alcuni ridoppiaggi o doppiaggi tardivi dei loro film). Doppiò anche Stanlio della coppia Laurel & Hardy, assieme a Pino Locchi che impersonava Ollio, in alcuni ridoppiaggi. Negli anni '60 e '70 fu anche la voce di Paperino e di Daffy Duck. Sempre nel campo dell'animazione doppiò il personaggio di Le Tont nel disneyano La bella e la bestia (1991).

Elio Pandolfi, Antonella Steni e Renato Turi nel programma Le voci della fortuna Radio Rai 1957.

Per Carosello prestò la voce a una serie di personaggi animati, soprattutto della Paul Film di Paul Campani. In particolare era la voce di Toto del duo Toto e Tata insieme all'amica Isa Di Marzio. Negli anni '70, tra gli impegni teatrali (Alleluja brava gente di Garinei e Giovannini, 1970; Le femmine Puntigliose Goldoni, diretto da Giuseppe Patroni Griffi, 1977; Il vizietto di Jean Poiret, diretto da Luciano Salce, 1979) e televisivi (vari spettacoli e romanzi sceneggiati), continuò a partecipare ad alcune trasmissioni radiofoniche come Il fischiatutto (1971) e Lei non sa chi sono io! (1972).

Dalla metà degli anni '70 ai primi anni 2000 collabora col Teatro Verdi di Trieste interpretando soprattutto operette: è il Conte Boni Cancianu in La principessa della Czarda (1972) con Adriana Innocenti, Leopoldo Branmayer in Al cavallino bianco (1974), con Sergio Tedesco e Sandro Massimini, nel 1979 Pancrazio XIV in La duchessa di Chicago ancora con Massimini, per la regia di Gino Landi, nel 1988 Njegus in La vedova allegra, con Daniela Mazzucato, Roberto Frontali e Luciana Serra, nel 1993 Gioacchino XIII Principe di Flausenthurn in Sogno di un valzer di Oscar Straus, con José Cura, per la regia di Massimo Scaglione e nel 2002 Toby Gutter in Scugnizza con Gennaro Cannavacciuolo.

Elio Pandolfi, Pietro De Vico e Raffaele Pisu in una trasmissione di Radio Rai nel 1954.

Al Teatro La Fenice di Venezia nel 1988 interpretò Njegus in La vedova allegra con Raina Kabaivanska, per la regia di Mauro Bolognini, replicato nel 1990 al Teatro dell'Opera di Roma.[4]

Tra la fine degli anni ottanta e il decennio successivo, è tornato alla radio, soprattutto come lettore, in trasmissioni come Mi racconti una fiaba? (1987-1991), Impara l'arte e Il Signor Bonalettura, questi due ultimi programmi condotti da Luciano Rispoli. Attore fra i più affezionati al mezzo, Pandolfi continua a frequentare i microfoni della radio, partecipando da diversi anni al programma di Rai Radio 3 Hollywood Party e conducendo dal 2002 Di tanti palpiti.

Lavorò anche per il cinema e per la televisione, partecipando a varietà e sceneggiati come Fuori programma, con Raffaele Pisu, (1955), Orgoglio e pregiudizio, diretto da Daniele D'Anza (1957), Za-bum, diretto da Mario Mattoli (1964) e La domenica è un'altra cosa (1969).

Nel 2011 ricevette il prestigioso Premio "Ermete Novelli".[5]

Nel 2012 tornò in scena a Roma con lo spettacolo Letterine per Silvia e altri sogni, scritto e diretto da Paolo Silvestrini. Nel 2016 fu premiato alla Casa del Cinema di Roma con il Nastro d'argento alla carriera per il documentario a lui stesso dedicato dal titolo A qualcuno piacerà, diretto da Caterina Taricano e Claudio De Pasqualis. La stessa Taricano dedicò a Pandolfi una monografia, "Elio Pandolfi che spettacolo", uscita nel 2017 per Gremese editore.

È morto a Roma l'11 ottobre 2021 all'età di 95 anni.

Filmografia

Cinema

Elio Pandolfi nel in una scena di Rugantino (1973).

Televisione

Prosa televisiva Rai

Sceneggiati

Programmi televisivi

Radio Rai

Teatro

Discografia parziale

Album

  • 1963 - Barzellette/Le malattie di Arabella (con Sandra Mondaini)
  • 1967 - Arabella e Filiberto (con Sandra Mondaini)

Singoli

  • 1962 - Toto e Tata sulla Luna/La Principessa Sul Pisello (con Isa Di Marzio)
  • 1962 - Toto e Tata fra i cannibali/Toto e Tata, la lepre e la tartaruga (con Isa Di Marzio)
  • 1964 - Toto e Tata e l'uovo di Pasqua (con Isa Di Marzio)
  • Toto e Tata corsari/Toto e Tata, l’asino e la pelle di leone (con Isa Di Marzio)
  • 1967 - Arabella e Filiberto (con Sandra Mondaini)
  • 1967 - Il gelato/Barzellette (con Sandra Mondaini)

Doppiaggio

Cinema

Televisione

Animazione

Direzione di doppiaggio

Note

  1. ^ Morto l'attore Elio Pandolfi, una lunga carriera tra palco, radio e doppiaggio - Ansa
  2. ^ eliopandolfi.it, http://www.eliopandolfi.it/.
  3. ^ Cfr. Luchino Visconti, Il mio teatro: 1954-1976, Bologna, Cappelli, 1979, p. 136.
  4. ^ adnkronos, su www1.adnkronos.com.
  5. ^ Sito del Premio Ermete Novelli
  6. ^ Teatro 1991-1992, su teche.rai.it.

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN103248447 · ISNI (EN0000 0000 7349 8752 · SBN RAVV223158 · GND (DE1179416376 · BNF (FRcb16167630p (data)