Diocesi di Altino: differenze tra le versioni
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La '''diocesi di [[Altino (città romana)|Altino]]''' (in latino ''Dioecesis Altinensis'') è una sede soppressa della [[Chiesa cattolica]] |
La '''diocesi di [[Altino (città romana)|Altino]]''' (in latino ''Dioecesis Altinensis'') è una sede soppressa e sede titolare della [[Chiesa cattolica]]. |
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==Storia== |
==Storia== |
Versione delle 11:09, 29 ott 2013
Altino Sede vescovile titolare Dioecesis Altinensis Chiesa latina | |
---|---|
Arcivescovo titolare | James Patrick Green |
Istituita | 1968 |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Diocesi soppressa di Altino | |
Eretta | IV secolo[1] |
Soppressa | 639 |
trasferimento della sede a Torcello | |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
La diocesi di Altino (in latino Dioecesis Altinensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.
Storia
Fondata in età paleocristiana, la diocesi si estendeva probabilmente sul territorio del municipium di Altino, vale a dire l'area compresa tra i fiumi Musone e Sile e affacciata alla Laguna Veneta.
Sant'Eliodoro, vissuto tra il IV e il V secolo, è considerato il protovescovo di Altino. Nel 375 egli non era ancora stato consacrato (in quell'anno san Girolamo lo invitava ad abbracciare la vita monastica), ma nel 381 risultò fra i partecipanti del sinodo di Aquileia come vescovo della città; è questa la prima attestazione storica della diocesi. Aldilà delle tradizioni, Eliodoro risultava ancora in vita attorno al 404-405, quando lo stesso Girolamo gli dedicava un componimento sul libro di Tobia.
Nel Chronicon Altinate del X-XI secolo è riportato un catalogo di altri quattordici vescovi: dopo Eliodoro, si succedettero Ambrogio, Blando, Sambazio, Pietro, Settimo, Agnello, Domenico, Stefano, Aureliano, Marino, Giovanni, Mauriano, Leone e Paolo. Tuttavia questi nomi hanno pochi riscontri nelle altre fonti storiche e sembra che l'elenco presenti alcune lacune.
Secondo Lanzoni, dopo Eliodoro sono storicamente documentati: Settimio (da identificare forse con il Sambazio del catalogo), a cui Leone Magno scrisse una lettera attorno al 442-444; Pietro I, che fece parte della fazione capeggiata dall'antipapa Laurenzio e per questo venne condannato in un sinodo, pur continuando ad occupare la sede di Altino almeno fino al 506; Vitale, che, secondo Paolo Diacono, costretto alla fuga per aver appoggiato lo scisma tricapitolino, riparò ad Aguntum, nel Norico ma venne poi arrestato ed esiliato in Sicilia; Pietro II, anche lui scismatico, che partecipò a un sinodo aquileiese nel 579 e che ricevette una lettera di Gregorio Magno che lo invitava a recedere dallo scisma.
La diocesi di Altino entrò in crisi, sia per l'alluvione del 589, sia soprattutto per l'invasione dei Longobardi ariani nella prima metà del VII secolo, che costrinsero i vescovi a rifugiarsi a Torcello, nella parte lagunare della diocesi. Così Giovanni Diacono parla di questo trasferimento: «Maurus Altinensis episcopus, non ferens Langobardorum insaniam, Severini papae auctoritate ad Torcellum insulam venit»[2]. Secondo Giovanni fu quindi il vescovo Mauro a trasferirsi a Torcello con l'avallo di papa Severino, dunque attorno al 640. Secondo Cappelletti, tuttavia, Mauro, che succedette a Paolo nel 635, ottenne da Severino la conferma di una situazione ormai consolidata già da qualche anno.
I vescovi di Torcello continuarono a intitolarsi vescovi di Altino fino agli inizi dell'XI secolo[3]; la nuova sede infatti, a differenza delle altre diocesi lagunari, continuava a mantenere il controllo su Altino e su altre proprietà della terraferma a ridosso della Laguna, mentre il resto del territorio altinate era passato alla diocesi di Treviso.
Oggi Altino è una sede vescovile titolare; l'attuale arcivescovo, titolo personale, titolare è James Patrick Green, nunzio apostolico in Perù.
Cronotassi dei vescovi
- Sant'Eliodoro † (dopo il 375 - dopo il 404/405)
- Ambrogio † (menzionato nel 419)[4]
- Ilario † (menzionato nel 421)
- Settimio † (menzionato nel 442/444)
- Pietro I † (prima del 501 - dopo il 506)
- Vitale † (menzionato nel 567 circa)
- Pietro II † (prima del 579 - dopo il 590)
- Paolo † (? - circa 635)
- Mauro † (circa 635 - dopo il 640)
Cronotassi dei vescovi titolari
- Joseph Patrick Dougherty † (5 febbraio 1969 - 9 luglio 1970 deceduto)
- Libero Tresoldi † (28 settembre 1970 - 10 dicembre 1981 nominato vescovo di Crema)
- Eugene James Cuskelly, M.S.C. † (17 maggio 1982 - 21 marzo 1999 deceduto)
- Pius Mlungisi Dlungwana (2 giugno 2000 - 3 giugno 2006 nominato vescovo di Mariannhill)
- James Patrick Green, dal 17 agosto 2006
Note
Fonti
- (EN) La sede titolare su Catholic Hierarchy
- (EN) La sede titolare su Giga Catholic
- Francesco Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604), vol. II, Faenza 1927, pp. 907-911
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig 1931, p. 771
- Giuseppe Cappelletti, Le chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni, vol. IX, Venezia 1853, pp. 512-519
- Daniela Rando, Le origini delle diocesi lagunari, in Storia di Venezia, Vol. 1, Treccani, 1992
- Giorgio Arnosti, Lo scisma tricapitolino e l'origine della diocesi di Ceneda, in Il Flaminio, 11 (1998), pp. 59-103
- La cronaca veneta detta Altinate, in Archivio storico italiano, Tomo VIII, Firenze 1845