Diocesi di Altino: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
standardizzo ed aggiorno
 
(18 versioni intermedie di 10 utenti non mostrate)
Riga 1: Riga 1:
{{Sede titolare della chiesa cattolica
{{Sede titolare della chiesa cattolica
|nome= Altino
|nome=Altino
|vescovile=si
|vescovile=si
|latino= Dioecesis Altinensis
|latino=Dioecesis Altinensis
|arcivescovo= [[James Patrick Green]]
|arcivescovo=[[James Patrick Green]]
|eretta= [[IV secolo]]<ref>[http://sbmp.provincia.venezia.it/mir/musei/altino/citta.htm Museo nazionale archeologico di Altino - La Città].</ref>
|eretta=[[IV secolo]]<ref>[http://sbmp.provincia.venezia.it/mir/musei/altino/citta.htm Museo nazionale archeologico di Altino - La Città] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120322215648/http://sbmp.provincia.venezia.it/mir/musei/altino/citta.htm |date=22 marzo 2012 }}.</ref>
|soppressa= [[639]]
|soppressa=[[639]]
|informazioni= trasferimento della sede a [[Diocesi di Torcello|Torcello]]
|informazioni=trasferimento della sede a [[Diocesi di Torcello|Torcello]]
|istituita= [[1968]]
|istituita=[[1968]]
|regione=[[Veneto]]
|regione=[[Veneto]]
|stato=[[Italia]]
|stato=[[Italia]]
|suffraganeadi=[[Patriarcato di Aquileia|Aquileia]], poi [[Patriarcato di Grado|Grado]]
|suffraganeadi=
|ch=2a81
|ch=2a81
}}
}}
La '''diocesi di [[Altino (città romana)|Altino]]''' (in latino ''Dioecesis Altinensis'') è una sede soppressa e sede titolare della [[Chiesa cattolica]].
La '''diocesi di [[Altino (città romana)|Altino]]''' (in latino ''Dioecesis Altinensis'') è una sede soppressa e [[sede titolare]] della [[Chiesa cattolica]].


==Storia==
==Storia==
Riga 22: Riga 22:
Nel ''Chronicon Altinate'' del [[X secolo|X]]-[[XI secolo]] è riportato un catalogo di altri quattordici vescovi: dopo Eliodoro, si succedettero Ambrogio, Blando, Sambazio, Pietro, Settimo, Agnello, Domenico, Stefano, Aureliano, Marino, Giovanni, Mauriano, Leone e Paolo. Tuttavia questi nomi hanno pochi riscontri nelle altre fonti storiche e sembra che l'elenco presenti alcune lacune.
Nel ''Chronicon Altinate'' del [[X secolo|X]]-[[XI secolo]] è riportato un catalogo di altri quattordici vescovi: dopo Eliodoro, si succedettero Ambrogio, Blando, Sambazio, Pietro, Settimo, Agnello, Domenico, Stefano, Aureliano, Marino, Giovanni, Mauriano, Leone e Paolo. Tuttavia questi nomi hanno pochi riscontri nelle altre fonti storiche e sembra che l'elenco presenti alcune lacune.


Secondo [[Francesco Lanzoni|Lanzoni]], dopo Eliodoro sono storicamente documentati: Settimio (da identificare forse con il Sambazio del catalogo), a cui [[Papa Leone I|Leone Magno]] scrisse una lettera attorno al [[442]]-[[444]]; Pietro I, che fece parte della fazione capeggiata dall'[[antipapa Laurenzio]] e per questo venne condannato in un sinodo, pur continuando ad occupare la sede di Altino almeno fino al [[506]]; Vitale, che, secondo [[Paolo Diacono]], costretto alla fuga per aver appoggiato lo [[scisma tricapitolino]], riparò ad ''Aguntum'', nel [[Norico (provincia romana)|Norico]] ma venne poi arrestato ed esiliato in [[Sicilia]]; Pietro II, anche lui scismatico, che partecipò a un sinodo aquileiese nel [[579]] e che ricevette una lettera di [[Papa Gregorio I|Gregorio Magno]] che lo invitava a recedere dallo scisma.
Secondo [[Francesco Lanzoni|Lanzoni]], dopo Eliodoro sono storicamente documentati: Settimio (da identificare forse con il Sambazio del catalogo), a cui [[Papa Leone I|Leone Magno]] scrisse una lettera attorno al [[442]]-[[444]]; Pietro I, che fece parte della fazione capeggiata dall'[[antipapa Laurenzio]] e per questo venne condannato in un sinodo, pur continuando ad occupare la sede di Altino almeno fino al [[506]]; Vitale, che, secondo [[Paolo Diacono]], costretto alla fuga per aver appoggiato lo [[scisma tricapitolino]], riparò ad ''Aguntum'', nel [[Norico (provincia romana)|Norico]] ma venne poi arrestato ed esiliato in [[Sicilia]]; Pietro II, anche lui scismatico, che partecipò a un [[sinodo di Grado]] nel [[579]] e che ricevette una lettera di [[Papa Gregorio I|Gregorio Magno]] che lo invitava a recedere dallo scisma.


La diocesi di Altino entrò in crisi, sia per l'[[Rotta della Cucca|alluvione]] del [[589]], sia soprattutto per l'invasione dei [[Longobardi]] [[Arianesimo|ariani]] nella prima metà del [[VII secolo]], che costrinsero i vescovi a rifugiarsi a [[Torcello]], nella parte lagunare della diocesi. Così [[Giovanni da Venezia|Giovanni Diacono]] parla di questo trasferimento: ''«Maurus Altinensis episcopus, non ferens Langobardorum insaniam, Severini papae auctoritate ad Torcellum insulam venit»''<ref>Arnosti, ''op. cit.'', p. 87.</ref>. Secondo Giovanni fu quindi il vescovo Mauro a trasferirsi a Torcello con l'avallo di [[papa Severino]], dunque attorno al [[640]]. Secondo Cappelletti, tuttavia, Mauro, che succedette a Paolo nel [[635]], ottenne da Severino la conferma di una situazione ormai consolidata già da qualche anno.
La diocesi di Altino entrò in crisi, sia per l'[[Rotta della Cucca|alluvione]] del [[589]], sia soprattutto per l'invasione dei [[Longobardi]] [[Arianesimo|ariani]] nella prima metà del [[VII secolo]], che costrinsero i vescovi a rifugiarsi a [[Torcello]], nella parte lagunare della diocesi. Così [[Giovanni da Venezia|Giovanni Diacono]] parla di questo trasferimento: ''«Maurus Altinensis episcopus, non ferens Langobardorum insaniam, Severini papae auctoritate ad Torcellum insulam venit»''<ref>Arnosti, ''op. cit.'', p. 87.</ref>. Secondo Giovanni fu quindi il vescovo Mauro a trasferirsi a Torcello con l'avallo di [[papa Severino]], dunque attorno al [[640]]. Secondo Cappelletti, tuttavia, Mauro, che succedette a Paolo nel [[635]], ottenne da Severino la conferma di una situazione ormai consolidata già da qualche anno.


I vescovi di Torcello continuarono a intitolarsi ''vescovi di Altino'' fino agli inizi dell'[[XI secolo]]<ref>Daniela Rando, ''op. cit.''</ref>; la nuova sede infatti, a differenza delle altre diocesi lagunari, continuava a mantenere il controllo su Altino e su altre proprietà della terraferma a ridosso della Laguna, mentre il resto del territorio altinate era passato alla [[diocesi di Treviso]].
I vescovi di Torcello continuarono a intitolarsi ''vescovi di Altino'' fino agli inizi dell'[[XI secolo]]<ref>Daniela Rando, ''op. cit.''</ref>; {{senza fonte|la nuova sede infatti, a differenza delle altre diocesi lagunari, continuava a mantenere il controllo su Altino e su altre proprietà della terraferma a ridosso della Laguna}}, mentre il resto del territorio altinate era passato alla [[diocesi di Treviso]].


Dall'area archeologica di Altino non sono emerse testimonianze riconducibili all'epoca paleocristiana, salvo qualche oggetto decorato con croci. Alcune notizie sulla cattedrale, probabilmente intitolata alla Vergine, si possono ricavare dall'epistolario che Girolamo intrattenne con Eliodoro<ref name=attila>{{cita libro|autore= Margherita Tirelli |capitolo= Altino |titolo= Attila e gli Unni |anno= 1995 |editore= "L'Erma" di Bretschneider |città= Roma |pp= 50-52 }}</ref>.
Dall'area archeologica di Altino non sono emerse testimonianze riconducibili all'epoca paleocristiana, salvo qualche oggetto decorato con croci. Alcune notizie sulla cattedrale, probabilmente intitolata alla Vergine, si possono ricavare dall'epistolario che Girolamo intrattenne con Eliodoro<ref name=attila>{{cita libro|autore= Margherita Tirelli |capitolo= Altino |titolo= Attila e gli Unni |anno= 1995 |editore= "L'Erma" di Bretschneider |città= Roma |pp= 50-52 }}</ref>.


Dal [[1968]] Altino è una [[Sede titolare|sede vescovile titolare]]; l'attuale arcivescovo, titolo personale, titolare è [[James Patrick Green]], [[nunzio apostolico]] in [[Chiesa cattolica in Svezia|Svezia]] e [[Chiesa cattolica in Islanda|Islanda]].
Dal [[1968]] Altino è annoverata tra le [[Sede titolare|sedi vescovili titolari]] della [[Chiesa cattolica]]; dal 17 agosto [[2006]] l'arcivescovo, titolo personale, titolare è [[James Patrick Green]], già [[nunzio apostolico]] in [[Chiesa cattolica in Svezia|Svezia]], [[Chiesa cattolica in Islanda|Islanda]], [[Chiesa cattolica in Danimarca|Danimarca]], [[Chiesa cattolica in Finlandia|Finlandia]] e [[Chiesa cattolica in Norvegia|Norvegia]].


==Cronotassi dei vescovi==
==Cronotassi==
===Vescovi===
* ''Sant'''[[Eliodoro di Altino|Eliodoro]] † (dopo il [[375]] - dopo il [[404]]/[[405]])
* ''Sant'''[[Eliodoro di Altino|Eliodoro]] † (dopo il [[375]] - dopo il [[404]]/[[405]])
* Ambrogio † (menzionato nel [[419]])<ref>Menzionato dal Dandolo come consacratore della chiesa di San Giacomo di Rialto nel [[419]]; ma la sua notizia si basa su un falso; cfr. Arnosti, ''op. cit.'', p. 78; Lanzoni p. 910.</ref>
* Ambrogio † (menzionato nel [[419]])<ref>Menzionato dal Dandolo come consacratore della chiesa di San Giacomo di Rialto nel [[419]]; ma la sua notizia si basa su un falso; cfr. Arnosti, ''op. cit.'', p. 78; Lanzoni p. 910.</ref>
Riga 43: Riga 44:
* Mauro † (circa [[635]] - dopo il [[640]])
* Mauro † (circa [[635]] - dopo il [[640]])


==Cronotassi dei vescovi titolari==
===Vescovi titolari===
* Joseph Patrick Dougherty † (5 febbraio [[1969]] - 9 luglio [[1970]] deceduto)
* Joseph Patrick Dougherty † (5 febbraio [[1969]] - 9 luglio [[1970]] deceduto)
* [[Libero Tresoldi]] † (28 settembre [[1970]] - 10 dicembre [[1981]] nominato vescovo di [[Diocesi di Crema|Crema]])
* [[Libero Tresoldi]] † (28 settembre [[1970]] - 10 dicembre [[1981]] nominato vescovo di [[Diocesi di Crema|Crema]])
Riga 53: Riga 54:
<references/>
<references/>


==Fonti==
==Bibliografia==
* [[Francesco Lanzoni]], ''[https://www.archive.org/stream/MN5017ucmf_0#page/n947/mode/2up Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604)]'', vol. II, Faenza, 1927, pp.&nbsp;907–911
*{{en}} [http://www.catholic-hierarchy.org/diocese/d2a81.html La sede titolare] su ''Catholic Hierarchy''
*{{la}} [[Pius Bonifacius Gams]], [http://www.wbc.poznan.pl/dlibra/doccontent?id=65154&dirids=1 ''Series episcoporum Ecclesiae Catholicae''], [[Lipsia|Leipzig]], 1931, p.&nbsp;771
*{{en}} [http://www.gcatholic.org/dioceses/former/t0100.htm La sede titolare] su ''Giga Catholic''
* Francesco Lanzoni, ''[http://www.archive.org/stream/MN5017ucmf_0#page/n947/mode/2up Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604)]'', vol. II, Faenza 1927, pp.&nbsp;907–911
*[[Giuseppe Cappelletti]], [http://books.google.it/books?id=SNMCAAAAQAAJ&pg=PA512 ''Le chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni''], vol. IX, Venezia, 1853, pp.&nbsp;512–519
*{{la}} Pius Bonifacius Gams, [http://www.wbc.poznan.pl/dlibra/doccontent?id=65154&dirids=1 ''Series episcoporum Ecclesiae Catholicae''], Leipzig 1931, p.&nbsp;771
*[[Giuseppe Cappelletti]], [http://books.google.it/books?id=SNMCAAAAQAAJ&pg=PA512 ''Le chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni''], vol. IX, Venezia 1853, pp.&nbsp;512–519
* Daniela Rando, [http://www.treccani.it/enciclopedia/eta-ducale-la-societa-e-gli-ordinamenti-le-strutture-della-chiesa-locale_%28Storia-di-Venezia%29/ ''Le origini delle diocesi lagunari''], in ''Storia di Venezia'', Vol. 1, Treccani, 1992
* Daniela Rando, [http://www.treccani.it/enciclopedia/eta-ducale-la-societa-e-gli-ordinamenti-le-strutture-della-chiesa-locale_%28Storia-di-Venezia%29/ ''Le origini delle diocesi lagunari''], in ''Storia di Venezia'', Vol. 1, Treccani, 1992
*Giorgio Arnosti, [https://www.scribd.com/document/11868402/Lo-Scisma-Tricapitolino-e-l-Origine-Della-Diocesi-Di-Ceneda ''Lo scisma tricapitolino e l'origine della diocesi di Ceneda''], in Il Flaminio, 11 (1998), pp.&nbsp;59–103
*Giorgio Arnosti, [https://www.scribd.com/document/11868402/Lo-Scisma-Tricapitolino-e-l-Origine-Della-Diocesi-Di-Ceneda ''Lo scisma tricapitolino e l'origine della diocesi di Ceneda''], in Il Flaminio, 11 (1998), pp.&nbsp;59–103
*[http://archive.org/stream/lacronacaveneta00zongoog#page/n17/mode/2up ''La cronaca veneta detta Altinate''], in ''Archivio storico italiano'', Tomo VIII, Firenze 1845
*[https://archive.org/stream/lacronacaveneta00zongoog#page/n17/mode/2up ''La cronaca veneta detta Altinate''], in ''Archivio storico italiano'', Tomo VIII, Firenze, 1845


==Voci correlate==
==Voci correlate==
*[[Diocesi di Torcello]]
*[[Diocesi di Torcello]]

==Collegamenti esterni==
*{{en}} [http://www.catholic-hierarchy.org/diocese/d2a81.html La sede titolare] su ''Catholic Hierarchy''
*{{en}} [http://www.gcatholic.org/dioceses/former/t0100.htm La sede titolare] su ''Giga Catholic''


{{Portale|diocesi}}
{{Portale|diocesi}}

Versione attuale delle 17:08, 10 lug 2024

Altino
Sede vescovile titolare
Dioecesis Altinensis
Chiesa latina
Arcivescovo titolareJames Patrick Green
Istituita1968
StatoItalia
RegioneVeneto
Diocesi soppressa di Altino
Suffraganea diAquileia, poi Grado
ErettaIV secolo[1]
Soppressa639
trasferimento della sede a Torcello
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Altino (in latino Dioecesis Altinensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Fondata in età paleocristiana, la diocesi si estendeva probabilmente sul territorio del municipium di Altino, vale a dire l'area compresa tra i fiumi Musone e Sile e affacciata alla Laguna Veneta.

Sant'Eliodoro, vissuto tra il IV e il V secolo, è considerato il protovescovo di Altino. Nel 375 egli non era ancora stato consacrato (in quell'anno san Girolamo lo invitava ad abbracciare la vita monastica), ma nel 381 risultò fra i partecipanti del concilio di Aquileia come vescovo della città; è questa la prima attestazione storica della diocesi. Al di là delle tradizioni, Eliodoro risultava ancora in vita attorno al 404-405, quando lo stesso Girolamo gli dedicava un componimento sul libro di Tobia.

Nel Chronicon Altinate del X-XI secolo è riportato un catalogo di altri quattordici vescovi: dopo Eliodoro, si succedettero Ambrogio, Blando, Sambazio, Pietro, Settimo, Agnello, Domenico, Stefano, Aureliano, Marino, Giovanni, Mauriano, Leone e Paolo. Tuttavia questi nomi hanno pochi riscontri nelle altre fonti storiche e sembra che l'elenco presenti alcune lacune.

Secondo Lanzoni, dopo Eliodoro sono storicamente documentati: Settimio (da identificare forse con il Sambazio del catalogo), a cui Leone Magno scrisse una lettera attorno al 442-444; Pietro I, che fece parte della fazione capeggiata dall'antipapa Laurenzio e per questo venne condannato in un sinodo, pur continuando ad occupare la sede di Altino almeno fino al 506; Vitale, che, secondo Paolo Diacono, costretto alla fuga per aver appoggiato lo scisma tricapitolino, riparò ad Aguntum, nel Norico ma venne poi arrestato ed esiliato in Sicilia; Pietro II, anche lui scismatico, che partecipò a un sinodo di Grado nel 579 e che ricevette una lettera di Gregorio Magno che lo invitava a recedere dallo scisma.

La diocesi di Altino entrò in crisi, sia per l'alluvione del 589, sia soprattutto per l'invasione dei Longobardi ariani nella prima metà del VII secolo, che costrinsero i vescovi a rifugiarsi a Torcello, nella parte lagunare della diocesi. Così Giovanni Diacono parla di questo trasferimento: «Maurus Altinensis episcopus, non ferens Langobardorum insaniam, Severini papae auctoritate ad Torcellum insulam venit»[2]. Secondo Giovanni fu quindi il vescovo Mauro a trasferirsi a Torcello con l'avallo di papa Severino, dunque attorno al 640. Secondo Cappelletti, tuttavia, Mauro, che succedette a Paolo nel 635, ottenne da Severino la conferma di una situazione ormai consolidata già da qualche anno.

I vescovi di Torcello continuarono a intitolarsi vescovi di Altino fino agli inizi dell'XI secolo[3]; la nuova sede infatti, a differenza delle altre diocesi lagunari, continuava a mantenere il controllo su Altino e su altre proprietà della terraferma a ridosso della Laguna[senza fonte], mentre il resto del territorio altinate era passato alla diocesi di Treviso.

Dall'area archeologica di Altino non sono emerse testimonianze riconducibili all'epoca paleocristiana, salvo qualche oggetto decorato con croci. Alcune notizie sulla cattedrale, probabilmente intitolata alla Vergine, si possono ricavare dall'epistolario che Girolamo intrattenne con Eliodoro[4].

Dal 1968 Altino è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 17 agosto 2006 l'arcivescovo, titolo personale, titolare è James Patrick Green, già nunzio apostolico in Svezia, Islanda, Danimarca, Finlandia e Norvegia.

  • Sant'Eliodoro † (dopo il 375 - dopo il 404/405)
  • Ambrogio † (menzionato nel 419)[5]
  • Ilario † (menzionato nel 421)
  • Settimio † (menzionato nel 442/444)
  • Pietro I † (prima del 501 - dopo il 506)
  • Vitale † (menzionato nel 567 circa)
  • Pietro II † (prima del 579 - dopo il 590)
  • Paolo † (? - circa 635)
  • Mauro † (circa 635 - dopo il 640)

Vescovi titolari

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Museo nazionale archeologico di Altino - La Città Archiviato il 22 marzo 2012 in Internet Archive..
  2. ^ Arnosti, op. cit., p. 87.
  3. ^ Daniela Rando, op. cit.
  4. ^ Margherita Tirelli, Altino, in Attila e gli Unni, Roma, "L'Erma" di Bretschneider, 1995, pp. 50-52.
  5. ^ Menzionato dal Dandolo come consacratore della chiesa di San Giacomo di Rialto nel 419; ma la sua notizia si basa su un falso; cfr. Arnosti, op. cit., p. 78; Lanzoni p. 910.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Diocesi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di diocesi