Teoria E Solfeggio
Teoria E Solfeggio
Teoria E Solfeggio
ACUSTICA
EVENTI SONORI
RUMORI
VOCI UMANE
SUONI
ESPERIENZA UMANA
UDITO INTELLIGENZA
II suono ha tre
caratteristiche
fondamentali:
l'altezza
Altezza
dipende dalla frequenza delle vibrazioni:
più la frequenza aumenta, più il suono
sarà acuto
un orecchio medio può percepire dalle
16/20 alle 20/25 mila (in casi limite, anche
30 mila) vibrazioni (o cicli, Hertz) per
secondo.
un pianoforte da concerto oscilla tra 20 e
4.176 c/s (cicli per secondo).
Tabella delle frequenze Hz
CAPACITA’ UMANA DISCRIMINATORIA
NELLA FASCIA ACUSTICA CENTRALE
infrasuoni
Minori di 20 Hz
ultrasuoni
Maggiori di 20’000 Hz
l'intensità
Intensità
dipende dall'ampiezza delle vibrazioni:
Vediamo come si
rappresenta
graficamente un’onda
sonora e quali sono le
sue parti costitutive
Diverse forme d’onda
SINUSOIDE, ONDA
QUADRA, ONDA
TRIANGOLARE,
ECC.
Forme d’onda di strumenti
Voce umana
IL RUMORE
Propagazione del suono
La presenza di un mezzo
materiale è necessaria per la
propagazione di un suono, il
cui meccanismo è basato sul
movimento vibratorio della
sorgente sonora.
Nel caso dell'aria, per es., attorno
alla sorgente si formano una serie
di stati di compressione e di
rarefazione dell'aria circostante,
nella fase di compressione le
particelle tendono ad allontanarsi
dalla sorgente stessa, in quella di
rarefazione ad avvicinarsi.
Questo avviene sempre
in tutte le direzioni
contemporaneamente.
La perturbazione si allarga in
maniera concentrica dalla
sorgente, ogni particella
coinvolta comincia a vibrare a
sua volta lungo la direzione di
propagazione, cioè lungo la
retta che la congiunge con la
sorgente.
La perturbazione possiede un
andamento periodico ed è di
tipo ondoso ovvero senza un
trasporto di materia.
Le onde, di tipo elastico, sono
costituite da una semionda di
compressione (corrispondente
alla fase di compressione) e
da una semionda di
rarefazione (corrispondente a
quella di rarefazione).
Le onde sonore sono
soggette a tutti i
fenomeni dovuti a
propagazione ondosa,
riflessione, rifrazione e
attenuazione.
La riflessione avviene quando
l'onda incide su una superficie
riflettente,
la rifrazione quando l'onda passa
da un mezzo a uno diverso
l'attenuazione quando il mezzo ha
caratteristiche tali da determinare
una perdita regolare di energia
che si trasforma in calore.
Le vibrazioni delle particelle del
mezzo, producendosi lungo la
direzione di propagazione, sono
vibrazioni longitudinali.
La velocità del suono è quella della
perturbazione a esso associata e dipende
dalle caratteristiche fisiche del mezzo (la
velocità del suono non va confusa con quella
delle particelle investite dall'onda sferica che
si sta propagando).
Nell'aria la velocità del suono è di ca 340 m/s.
Nei liquidi e nei solidi essa è molto maggiore:
nell'acqua è di c.a 1400 m/s, nell'acciaio di c.a
6000 m/s.
La camera anecoica
Si tratta di un locale arredato con elementi
fono-assorbenti idonei a smorzare il suono.
Il diapason
Il suo suono è stato fissato, in un
Congresso Internazionale tenuto a
Londra nel 1939, a 440 Hz:
Per accordare correttamente uno strumento
musicale si deve ricorrere a una nota di
riferimento fissa, uguale per tutti.
SILLABICI:
ad ogni sillaba del testo
corrisponde una nota del
canto
NEUMATICI:
ad ogni sillaba del testo
corrispondono da 2 a 4
note
MELISMATICI: ad una sillaba viene
associata una fioritura melodica di più
note, PER GRADI CONGIUNTI (anche
fino a 30 o 40):
l'esempio più significativo è quello dei
canti alleluiatici , caratterizzati da
interminabili vocalizzi sulla "a" finale
della parola Alleluja.
Lo stile di un canto gregoriano viene
definito sillabico o neumatico o
melismatico a seconda della
prevalenza della caratteristica stilistica
in quel canto
un canto può essere per l'80% della
sua durata di tipo sillabico e la parte
restante neumatica o melismatica:
si dirà che la caratteristica di quel
canto è tendenzialmente neumatica in
quanto prevale sulle altre.
Guido d'Arezzo (950 ca. - 1050)
attribuì i nomi alle note dell'esacordo
ricavandoli da un inno a S. Giovanni
Guido raccomandò anche nel suo Regulae
de ignotu cantu l'uso di un rigo musicale di
quattro linee (tetragramma) ciascuna delle
quali era contrassegnata da una lettera
chiave (F = FA; C = DO; G = SOL) e anche
da un colore (rosso per il FA, giallo per il
DO).
L'apprendimento del canto fu rivoluzionato
da questo sistema e dall'impiego della
cosiddetta "mano guidoniana“
un sistema mnemonico che utilizzava il
frazionamento delle falangi della mano
per ricordare la regola dell'esacordo di
Guido d'Arezzo.
Per un cantore cominciarono a essere
sufficienti soli due anni di studio per
imparare l'intero corpus gregoriano.
Il sistema guidoniano comportò la
trasformazione dei neumi in grosse
note quadrate nere che si diffusero
in tutta Europa, pure nel permanere
di notazioni locali specifiche (la
gotica, l'alsaziana, la beneventana,
ecc.).
La mano guidoniana
Notazione musicale
Mi,fa,sol,la,si,do,re - Sol,la,si,do,re,mi,fa
DO RE MI FA SOL LA SI DO
I II III IV V VI VII VIII
Ogni grado ha una propria definizione:
I grado = tonica o fondamentale
II grado = sopratonica
III grado = mediante, caratteristica o
modale
IV grado = sottodominante
V grado = dominante
VI grado = sopradominante
VII grado = sensibile
VIII grado = ottava
LA SCALA CROMATICA
La scala cromatica ascendente
L’ESTENSIONE MUSICALE
La chiave
è un segno grafico che si pone
all'inizio del rigo musicale per
indicare la posizione della nota
a cui esso corrisponde,
determinando così il nome, la
posizione e l'altezza di tutte le
altre note segnate sul rigo
medesimo.
La chiave costituisce il punto
di partenza per la lettura delle
note e, oltre che all'inizio di
ogni pentagramma, può
trovarsi segnata anche nel
corpo di esso, quando l'altezza
delle note ne abbia reso
necessario il cambiamento.
Le chiavi sono sette, ma i
segni che le
contraddistinguono sono tre,
assumendo due di essi nome
e significati diversi a seconda
del posto che occupano nel
pentagramma.
II primo dei tre segni, detto chiave di violino o
chiave di Sol, deriva dalla lenta e
progressiva trasformazione della lettera:
stanghetta doppia
stanghetta finale
bb:
abbassa l’intonazione della nota di 2
semitoni
I semitoni
Sono la più piccola distanza intercorrente
tra le note consecutive della scala
musicale.
I semitoni sono di due tipi: cromatico e
diatonico.
Quello cromatico è per esempio: do#do
Quello diatonico: DObRE
I 9 comma e il sistema temperato
FA - SI b - MI b - LA b - RE b - SOL b -
DO b indica quanti bemolle ha in
“armatura di chiave” la tonalità richiesta.
Es: LA b ha 4 bemolli perché si trova in
quarta posizione.
Come trovare quali alterazioni:
Diesis: fa-do-sol-re-la-mi-si
Bemolli: si-mi-la-re-sol-do-fa
vocalizzi
DO-RE-MI-FA-SOL-LA-SI-DO-SI-LA-SOL-FA-MI-RE-
DO.mi.sol.do.sol.mi.do
RE-MI-#FA-SOL-LA-SI-#DO-RE-DO-SI-LA-SOL-#FA-MI-
RE.fa.la.re.la.fa.re
MI-#FA-#SOL-LA-SI-#DO-#RE-MI-#RE-#DO-SI-LA-#SOL-#FA-
MI.sol.si.mi.si.sol.mi
FA-SOL-LA-SI-DO-RE-MI-FA-MI-RE-DO-SI-LA-SOL-
FA.la.do.fa.do.la.fa
SOL-LA-SI-DO-RE-MI-FA-SOL-FA-MI-RE-DO-SI-LA-
SOL.si.re.sol.re.si.sol
LA-SI-DO-RE-MI-FA-SOL-LA-SOL-FA-MI-RE-DO-SI-
LA.do.mi.la.mi.do.la
SI-DO-RE-MI-FA-SOL-LA-SI-LA-SOL-FA-MI-RE-DO-
SI.re.fa.si.fa.re.si
la melodia
E’ la parte in primo piano, risalta rispetto al
tessuto armonico per il volume maggiore e
per la regione acustica utilizzata: se
l’armonia è grave, per evidenziare la
melodia, quest’ultima sarà acuta o media.
Di solito viene affidata a strumenti musicali
che hanno un timbro caratteristico.
L’armonia
E’ il tessuto armonico che accompagna e
fa da sottofondo alla musica della melodia.
E’ composto da una serie di accordi che
rispettano le regole della tonalità maggiore
o minore.
Di solito viene affidata a più strumenti ai
quali viene chiesto di suonare più piano
del solista.
il ritmo
E’ l’elemento che evidenzia il tempo
musicale.
Utilizza gli strumenti a percussione oppure
gli altri che variano gli accenti della loro
musica conferendo al brano il senso del
movimento.
l’accompagnamento
E’ la parte musicale che fa da supporto
alla melodia mediante gli accordi delle
tonalità (le armonie).
Può essere affidata a uno o più strumenti
musicali.
accento, presa del fiato
appoggiatura, mordente,
appoggiatura, gruppetto, trillo,
dettato musicale parlato, cantato,
ritmico