eBook_Benny_Greb-Pratica_Efficace_per_Musicisti 2

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PRATICA

EFFICACE
PER SCRITTO DA
BENNY GREB

MUSICISTI
LA GUIDA DEFINITIVA PER MIGLIORARE
SUL TUO STRUMENTO
PRATICA
EFFICACE
PER
SCRITTO DA
BENNY GREB

MUSICISTI
LA GUIDA DEFINITIVA PER MIGLIORARE
SUL TUO STRUMENTO

TRADUZIONE: BOB BARUFFALDI


Copyright © 2020 Benny Greb Hamburg, GERMANY
c/o CONTRIBE, Albert Diehl, Am Nussbaum 5, D-35606 Solms

Die englische Originalausgabe erschien unter dem Titel “Effective Practicing for Musicians - The Ultimate guide
for how to become better at your instrument"

Copyright © 2022 der italienischen Ausgabe - Benny Greb Hamburg, GERMANY

Auflage: Erstauflage - italienische Übersetzung

Umschlaggestaltung,
Umschlaggestaltung, Illustration,
Illustration, Design:
Design:Gerhard
Gerhard Kühne
Kühne Design
Design &
& Fotografie
FotografieÜbersetzer &
Übersetzer & Layoutgestaltung:
Layoutgestaltung: Bob BaruffaldiBob Baruffaldi

Druck: creo Druck & Medienservice GmbH • Gutenbergstra e 1 • 96050 Bamberg

ISBN 978-3-9822520-3-2

Bibliografische Information der Deutschen Nationalbibliothek:


Die Deutsche Nationalbibliothek verzeichnet diese Publikation in der Deutschen Nationalbibliografie;
detaillierte bibliografische Daten sind im Internet über http://dnb.d-nb.de abrufbar.

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er e e t r
ra e eter per a er at tru e t a
cure a e a re che ha
per e e ere u u e tu e te e a ta
a e tra
CONTENUTI

PREFAZIONE 11

INTRODUZIONE 12

IL MOMENTO DELL'ILLUMINAZIONE 16
La lampadina si accende 17
Un nuovo giorno 18
Chili Peppers groove, take e 19

LIVELLO 1
I PRINCIPI DELL'EPM/PREPARATI 22

SEPARARE IL SUONARE DALLO STUDIO


Come fare progressi e passare il tempo divertendoti
sul tuo strumento, rimanendo onesto con te stesso. 22
Sii chiaro ed equo 23
Cosa è lo studio? 25
Cosa vuol dire suonare? 25
Cosa succede quando li fondi insieme? 25
Punti chiave 28

AMBIENTE: LA TRASFORMAZIONE DEFINITIVA DELLA TUA SALA PROVE 29


Punti chiave 33

ALLENARSI OVUNQUE 34
L'asse da stiro a Chicago 34
Punti chiave 37

ALLENARSI SENZA IL PROPRIO STRUMENTO 38


Imparare la struttura delle canzoni 38
Vocabolario ritmico 40
L'App Gap Click 40
Punti chiave 42
CONTENUTI

UNO SGUARDO DIVERSO ALLA DISCIPLINA


Come innamorarsi della disciplina 43
La casualità della disciplina 45
Punti chiave 47

MOTIVAZIONE 48
Il Cosa 48
Il Perché 48
Il Percorso 49
Punti chiave 50

ATTEGGIAMENTO 52
Un atteggiamento di gratitudine 52
Come potrebbe migliorare? 54
Fai del tuo meglio, con ciò che hai, in questo momento 55
Lo studio rende stabile il tuo atteggiamento 56
Punti chiave 58

NON HO ABBASTANZA TEMPO 60


Più tempo: il potere dell'organizzazione del tempo e la storia di Mr. Schmidt 62
La prima esperienza di Benny con l'organizzazione del tempo 63
La sfida dell'organizzazione del tempo 66
La lista delle Attività 69

CON QUALE FREQUENZA DEVO STUDIARE?


Il potere della frequenza e della continuità 71
La sfida dell'accordatura 72
La lezione del tiro con l'arco 73
Punti chiave 75
CONTENUTI

QUAL È IL MOMENTO MIGLIORE PER STUDIARE? 76


Metodo #1: Imposta un orario di studio regolare 76
Metodo #2: Fallo e basta 77
Punti chiave 78

DISTRAZIONE/CONCENTRAZIONE 79
Esterna 80
Interna 80
Il culto degli strumenti 81
Lo scambio dei ruoli 82
Punti chiave 83
La tua lista del "cosa non fare" 84
Una nota finale 85

I TRE STRUMENTI NECESSARI PER STUDIARE


Semplici aiuti che fanno la differenza 86
Timer 86
Il dispositivo di registrazione 87
Il diario 89
Punti chiave 92

COME AFFRONTARE LA FRUSTRAZIONE E IL GIUDIZIO


Aiutati invece che giudicarti 94
Guardala per quello che è, non è meglio, ma neanche peggio di come realmente è 95
Paragonati con il tuo passato, non con quello che fanno gli altri 96
Come affrontare la frustrazione 97
Dalla rabbia a: "è interessante" 100
Punti chiave 102

IL CICLO DELLA LISTA DI CONTROLLO 103


Punti chiave 106
CONTENUTI

COME AFFRONTARE LE COSE GRANDI


FACENDOLE DIVENTARE PICCOLE
107
Il Metodo della Balena 109
Il metodo della fetta di salame 110
Il fattore benessere 113
Creare spazio 114
Il metodo del panino 115
Il metodo del panino con il salame 116
Punti chiave 118

COSA STUDIARE?
Come dire di no ad alcune cose per poi poter dire
sì a quelle importanti, e come capire la differenza 119
Punti chiave 123
Facciamo una pausa! 124

LIVELLO 2
METTERE A PUNTO IL TUO SISTEMA EPM 126

COSA È IL SISTEMA EPM? 126

COME CONFIGURARE IL TUO SISTEMA EPM 126

A: LA DESTINAZIONE/IL PERCHÈ 127


Scopri il tuo Perché – Step 1: Crea 3 liste 127
La lista dei tuoi Chi 128
La lista dei tuoi Perché 130
La lista dei tuoi miglioramenti 132
Scopri il tuo Perché – Step 2: Trasforma tutto in caratteristiche musicali 133
CONTENUTI

B: LA TUA POSIZIONE ATTUALE


Il qui e ora 136
Preparare la torta 138
Valutare/visualizzare - Cosa significherebbe un 10? 139
Un piccolo esempio 139
Risoluzione dei problemi: Non darmi un 5!!! 141
Identifica varietà e specificità, se è possibile 141
Il bilanciamento delle tue capacità 144
Causa ed effetto - la buona notizia 147
Strategia sbagliata? 148

C: IL PASSO SUCCESSIVO 149


Priorità 149
Risoluzione dei problemi 150
Definisci i tuoi obittivi da realizzare in 3 mesi 151
La formula SMART 152

ESEMPI DI OBIETTIVI A 3 MESI 156


Un esempio di vita reale con Metal Sam 157

LIVELLO 3
INIZIARE 162

I 3 TIPI DI REGISTRAZIONE EPM


Partenza a freddo, Punto di partenza e Istantanea 162
Partenza a freddo 162
Punto di partenza 163
L'istantanea 164
Linee guida per rendere funzionali le tue registrazioni 164
CONTENUTI

IL MODELLO DI BASE PER LA SESSIONE DI STUDIO EPM 166


La sequenza di avvio dell'EPM 166

LA TUA SESSIONE DI STUDIO EPM 168


Ricapitolazione 169

CONSIGLI PER IL TUO CICLO DI 3 MESI 170


Mantieni la rotta - ora hai tutto ciò che ti serve 170
Compartimentalizza i 3 mesi 171
Ho raggiunto i miei obiettivi in un'area, e ho ancora un mese a
disposizione. E adesso? 172

IL CICLO DI 3 MESI TERMINA DOMANI. COSA FACCIO ORA? 173

EFFETTUARE LA REGISTRAZIONE ALLA FINE DEL CICLO DI 3 MESI 174

IL CICLO DI 3 MESI È COMPLETO 175


Quando il gioco finisce, il gioco comincia 176
Non ho raggiunto il mio obiettivo. Cosa faccio ora? 176
Ho raggiunto il mio obiettivo. E adesso? 178
Cosa succede se…??? 180

CONCLUSIONE 183

OUTRO 185
PREFAZIONE
orrei ringraziarti per aver scelto questo libro e per avermi permesso di essere la
tua guida in questo viaggio. Sono molto felice perché ho visto che anche se
applichi solo il 10 per cento di ciò che c'è in questo libro, potrai migliorare sul
tuo strumento più velocemente che mai. Ma c'è qualcosa di meglio: se leggi
fino alla fine, avrai ricevuto l'equivalente di una laurea, una cintura nera in
questa cosa che chiamiamo studio, inclusa la creazione di un piano di studio
personalizzato che si adatta a te, e che ti porterà dei risultati quantificabili più
rapidamente e più semplicemente di quanto avresti mai pensato fosse possibile.

Ironia della sorte, le persone che potrebbero beneficiare maggiormente di


queste informazioni spesso non riconoscono di averne bisogno. Il fatto che tu
abbia letto fino a questo punto mi dice che non stai iniziando da zero. Sei
incuriosito perché vuoi arrivare al livello successivo e, ehi, se possiamo aiutarti
ad arrivarci con molta meno frustrazione e stress, perché no?

Dopo aver suonato la batteria per 35 anni, ho avuto la fortuna di fare della
musica la mia professione attraverso registrazioni, tour dal vivo, esibizioni e
seminari in tutto il mondo. Da quando è accaduto un evento cruciale nella
mia vita più di due decenni fa, mi sono impegnato a imparare il più
possibile su come rendere più efficace e divertente il nostro viaggio
insieme allo strumento. E mi ci è voluto del tempo per capire quello che
ho capito! Ma nel corso degli anni, ho scoperto la passione per la
condivisione con gli altri di quello che ho imparato, e adesso non vedo l'ora
di condividerlo con te.

Benny Greb

11.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI

INTRODUZIONE
Viviamo in un tempo che è modellato e definito dall'universo di
informazioni che abbiamo a portata di mano, un dono che le generazioni
precedenti potevano solo sognare. Oltre a un'offerta infinita di materiale
didattico sotto forma di corsi online, interviste e tutorial su YouTube,
abbiamo a disposizione (da ascoltare e da vedere) delle rare esibizioni di
grandi musicisti (oltre a tante altre non proprio eccezionali). Fai una
ricerca su Google per qualsiasi tuo problema, e una serie di potenziali
soluzioni apparirà sullo schermo del tuo telefono, sia che tu sia bloccato ad
aspettare in fila al supermercato o (siamo realisti), che tu sia seduto in bagno.

Non ci resta che farlo.

Ma fare cosa? E come?

E perché è così maledettamente difficile?

Quando si tratta di esercitarsi con uno strumento, ci si inizia a rendere conto


che il vero valore, il grado con cui riusciamo ad applicare queste informazioni
alla nostra vita in maniera significativa, non sta tanto nel consumare una
gigantesca libreria digitale fatta di suggerimenti per le performance, i lick, e gli
esercizi, ma in COME possiamo utilizzare queste informazioni.

Ecco alcuni riscontri che ho ricevuto da musicisti di tutto il mondo durante la


ricerca che ho fatto per questo libro.

12.
INTRODUZIONE

e t pra att uar c ta te e te tut r a e ac u


e c e a tu are a e re are che e p te e care a
tu uattr re a r c a er ta t a are e per ua t te p re
prat care a c a e t che t ace pr re

e pr ua c a e ra u ar a u t t ac e che
e ta ru trat a a ere a a ta a pa e a che a ca a
c p a per e ere c ta te

t a tr h e p e erc tar ua t rre ep


ut are p c te p che h a p e p e c e te

a e are per pa are a e ucce te e ra are ue pa


a a t eu etr e r e c a cap re e t ra

acc at ca a c ce trar ua a are u a c a


tra c ua c a tr p e er e erc tat h a e a e
a er tu at u a a era era e te appr ta

e ut a tru e t a a te rec a e tr p rat che


re e erc tar ac a c e e ua t re e erc tar

e acc a apere che c che t tu a ta e ett a e te


a uta a rare e che ta p rta e a re e cu
a are

e t a a ca a u te a u a truttura e e e c a t r e
e u tu e tru e t c e p tr are pu t p e e
e e ta u c t a tutt t ua e u are a
atter a perché ta che uar e u ca e a e t che
p are u a e che u a

Tutto questo ti suona familiare?

13.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI

Ciò che mi affascina è che, sebbene io non abbia mai incontrato un musicista
che non abbia mai messo in discussione le sue abitudini di studio almeno una
volta, l'atto di esercitarsi raramente viene messo a fuoco in tutti i suoi dettagli,
prendendo in considerazione anche il modo di farlo in maniera appropriata.
Ma perchè no? Il modo in cui ci approcciamo al nostro studio ha il potere di
trasformare tutto ciò che ne consegue.

E la cosa peggiore è che, invece di mettere in discussione il nostro approccio


allo studio, potremmo persino iniziare a dubitare del nostro potenziale. E
questo può diventare abbastanza velocemente un qualcosa di molto profondo.

Abbiamo tutti avuto momenti in cui studiare può farci sentire, a dir poco, non
proprio come i più intelligenti di tutti, fino a chiederci se siamo tagliati per
tutto ciò che riguarda la musica. Quando i progressi si fermano, può essere
difficile dire se alla fine avrai la meglio, o addirittura, come prima cosa, se ti stai
concentrando sulle tecniche giuste. Questi sono solo alcuni dei tanti ostacoli
che possono intralciare "la sola intenzione del farlo".

Per fortuna, tu vedi le cose in modo diverso. Sebbene tu abbia affrontato


alcune, o forse anche molte, frustrazioni in questo senso, riesci a riconoscere il
potenziale dell'analizzare COME approcciare il tuo studio. Perché più
diventiamo bravi nel migliorare, più questo manda tutto su di giri, a
prescindere da ciò che mettiamo sotto il cofano di questa macchina chiamata
studio.

Vedi, COSA studiare sarà diverso e unico per ogni individuo, poiché tutto
dipende dal gusto personale e dal livello di abilità sullo strumento. Ma COME
studiare nel modo più efficace è praticamente identico per tutti noi, perché
questi principi di base si basano sul modo in cui funzionano il nostro
cervello e il nostro corpo. Quando li rispettiamo, possono persino aiutarci a
navigare in un mondo fatto di continue distrazioni e sovraccarico di
informazioni.

14.
INTRODUZIONE

Sulla base delle mie ricerche e delle interazioni con gli studenti durante i miei
seminari, ho scoperto che le sfide che i musicisti devono affrontare mantengono
ovunque una certa coerenza, indipendentemente dall'età, dal sesso, dal livello di
abilità o dal genere musicale. Contestualizziamo un po' la situazione: negli
ultimi due decenni, ho insegnato e tenuto conferenze sullo studio
efficace nel corso di innumerevoli seminari in vari istituti in tutto il
mondo. Mi sono state fatte diverse domande sull'argomento in
diverse interviste e podcast, e ho lavorato letteralmente con
migliaia di persone e di musicisti di ogni continente.

Tutto ciò può portare alcune persone a credere che la ragione per cui riesco ad
offrire una visione in questo campo, è che sono sempre stato bravo in questo, o
che sono naturalmente predisposto ad essere altamente organizzato ed
efficiente. Ma posso assicurarti che non è così, semmai è tutto il contrario.
Basta chiedere a mia madre. Scoppierebbe a ridere!

Non c'è dubbio che il motivo per cui sono stato ispirato a imparare più che ho
potuto su questo argomento è proprio perché non ero bravo a farlo. Voglio
dire, proprio per niente! A volte ho pensato di essere senza speranza.

Ma perché dovrebbe interessarti? Bene, si dice che impariamo dai nostri errori,
e la parte migliore è che gli errori non devono essere necessariamente i tuoi.
Ammesso che tu sia un po' meglio di come ero io in relazione all‘esercitarsi,
perché non essere incoraggiato dal mio esempio? Consentimi di condividere la
storia di come ho iniziato questo viaggio, e sentiti libero di confrontarla con il
tuo modo di approcciare lo strumento. Ho la sensazione che una cosa porta
all'altra. Andiamo!

15.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI

IL MOMENTO DELL'ILLUMINAZIONE
Ah, gli anni '90. Dopo un'infanzia trascorsa in compagnia di MTV, tar re
he e t e erat , e del Super Nintendo, alla fine ho compiuto 17 anni. Ho
lasciato la casa dei miei genitori per studiare musica in un'altra città, e ho
capito subito che le cose sarebbero state diverse, molto più di quanto mi sarei
aspettato.

Al mio primo giorno di scuola, gli insegnanti ci hanno detto: "Siamo


consapevoli che la maggior parte di voi vive in appartamenti in affitto, quindi
vi daremo la possibilità di avere una sala prove, proprio qui". Hanno messo un
orario sul muro, e ci hanno detto: "Ecco il foglio per l‘iscrizione. Potete usare la
nostra sala con la batteria, basta che scrivete il vostro nome, e potete usarla per
due volte a settimana, con un massimo di 60 minuti per ogni singola sessione".

Non potevo credere alle mie orecchie. Ho pensato: "Aspetta un momento!". Mi


sono avvicinato all'insegnante con la massima fiducia possibile, e gli ho
spiegato: "Voglio studiare per diventare un musicista professionista. Sono
abituato a esercitarmi circa sei ore al giorno (senza contare il tempo passato sul
Nintendo, e quello dedicato a tar re ovviamente). Ora avrò solo due ore a
settimana sullo strumento? Come potrà funzionare?"

"Le cose stanno così", ha risposto.

Non potevo crederci. Per me era già una sfida il dovermi cucinare da solo e
farmi il bucato per la prima volta nella mia vita. Ma, se invece ripensavo a come
o quanto avevo studiato? Non avevo mai pensato al modo in cui mi sarei
dovuto allenare, al vero processo. Ad essere onesti, mi sono sempre imbattuto
in cose che mi piacevano e che provavo a rifare. Questo è tutto! Quindi
ora ciò significava che qualunque cosa avessi fatto, avrei fatto sempre meno
roba di quel tipo. E ho pensato, questo non può andare bene.

Ma dal momento che non avevo scelta, ho scritto il mio nome sul programma e
sono andato a casa a mangiare qualcosa che solo vagamente potrei descrivere
come "cibo", senza avere idea che questo stesse per cambiare la mia vita.

16.
IL MOMENTO DELL'ILLUMINAZIONE

Mi riferisco al programma di studio, non al cibo. Beh, ripensandoci, anche al


cibo, ma questa è una cosa po' fuori contesto per questo libro.

LA LAMPADINA SI ACCENDE

Tanto per cominciare, quando è arrivato il mio turno per studiare, sono
arrivato con 20 minuti di ritardo. Ho aperto la porta e ho trovato il ragazzo del
turno precedente che stava facendo buon uso del tempo che gli avevo
generosamente donato. Quando mi ha visto, si è fermato e ha raccolto le sue
cose. Non appena ho avuto la stanza e la batteria tutte per me, ho pensato:
Sono pronto a partire!

Ma aspetta, quello non era il mio set. Non mi piaceva. Il set della scuola era
impostato in modo leggermente diverso. "Come si può suonare in questo
modo?" Ho pensato, e ho iniziato a cambiare tutto. Ho dovuto rimettermi
comodo, e quello strumento era ovviamente un disastro. Ho fatto qualche
esperimento con ciò che avevo a disposizione. Ovviamente ho dovuto fare un
po' di modifiche. Il seggiolino non era all'altezza giusta. L'hi-hat non era
posizionato alla giusta distanza dal rullante, e nemmeno la distanza tra i due
piatti dell'hi-hat era giusta. Ma, ehi, niente che non si potesse risolvere con
qualche piccolo ritocco. Quindi ho regolato tutto quanto in base alle mie
esigenze.

Quando finalmente avevo finito, ed ero pronto per partire, la porta si aprì ed
entrò il ragazzo del turno successivo. Il mio tempo era scaduto. "Oh, mi
dispiace!" Disse lui. “Avrei dovuto bussare, ma non sapevo che ci fosse
qualcuno qui. C’era un tale silenzio".

Ho abbassato la testa. Era la mia prima ora di studio in questa scuola, e non
avevo nemmeno suonato. Santo cielo, sono un batterista, e non ho fatto alcun
rumore! E' stato allo stesso tempo esilarante e umiliante.

Questa è stata la mia prima volta. Mai prima d'ora il tempo per allenarmi mi
era sembrato una risorsa così limitata. Non avevo mai pensato di rendere
efficiente il mio tempo di studio, perché a casa avevo la possibilità di
esercitarmi tutto il tempo che volevo (sempre tra un po' di Super Nintendo e di
tar re ). Fino ad ora avevo avuto la mia stanza privata, e avevo usato la mia
batteria.
17.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI

Vedi, l'efficienza diventa una necessità ogni volta che le risorse sono limitate.
Per quasi tutti, il denaro è una risorsa limitata, così come la concentrazione,
poiché riusciamo a concentrarci solo per un certo periodo di tempo. Ma a
questo ci arriveremo più tardi. Da studente ero profondamente consapevole
della mia limitata risorsa di denaro, ma la risorsa limitata del te p non mi
aveva mai colpito così profondamente come quel giorno.

Quindi, in pratica, ho ricevuto una lezione preziosa. La realtà mi ha detto:


"Amico, devi cambiare approccio". Bene, ho già imparato una cosa importante.

La prossima volta sarebbe stato diverso. Avrei dovuto solo essere puntuale e fare
tutto più velocemente.

UN NUOVO GIORNO

Per la mia seconda sessione di pratica, sono arrivato in studio con soli 15
minuti di ritardo. Miglioramento. Sono entrato e ho pensato: "OK, non ho
intenzione di perdere troppo tempo con lo strumento". Ho fatto solo le
modifiche più importanti il più rapidamente possibile, e ho iniziato a suonare.
Grande!

Come sempre, avevo bisogno di un po' di tempo per scaldarmi e prendere un


po' di ispirazione. Ho suonato per un breve periodo di tempo, sperando di
tirare fuori qualche idea su cui fare pratica, qualcosa su cui potevo
concentrarmi in quel momento, qualcosa su cui volevo migliorare. Mi sentivo
bene. Mi è piaciuto essere di nuovo sul set, e non vedevo l'ora di...

A quel punto la porta si aprì ed entrò il tipo del turno successivo. Il tempo era
scaduto.

Ancora una volta, avevo imparato una cosa nuova: se volevo realizzare qualcosa
con un tempo limitato a disposizione, non potevo perdere tempo,
indipendentemente dal fatto che lo chiamassi "riscaldamento" o "ispirazione".
Ho perso un sacco di tempo cercando di trovare qualcosa su cui esercitarmi.

18.
IL MOMENTO DELL'ILLUMINAZIONE

Poi ho avuto un'idea incredibile. Ho deciso che la prossima volta sarebbe stato
tutto diverso. Per la mia successiva sessione di studio, avrei pensato a qualcosa
su cui esercitarmi pr a di entrare nella sala prove. Assolutamente geniale,
vero? Ora ho capito!

Questa si chiama "pianificazione".

CHILI PEPPERS GROOVE, TAKE ONE

Per la prima volta, ho deciso in anticipo, e lontano dalla mia sala prove, cosa
volevo studiare, prima ancora di toccare lo strumento. Questo è lo stesso
principio usato per fare la lista della spesa prima di uscire, invece di vagare
senza meta e come uno zombi per i corridoi del supermercato, distratto da tutte
le confezioni colorate, solo per poi arrivare a casa e scoprire di aver comprato
qualsiasi cosa, ma niente di ciò di cui avevi davvero bisogno.

Questa volta, ho fatto in modo che la mia pianificazione non rimanesse


schiacciata nel poco tempo che avevo a disposizione per esercitarmi e suonare.
D'ora in poi, avrei fatto una distinzione tra il pr ettare e il are. È stato un
enorme balzo in avanti. Ho pensato: "Ora è perfetto. Il mio tempo a
disposizione per allenarmi sarebbe stato il più concentrato ed efficace di
sempre!”

E c'era anche qualcos'altro di nuovo. Qualcuno mi aveva suggerito di


procurarmi un semplice dispositivo di registrazione, quindi ho preso il gadget
più recente di allora: un Minidisc. Per quelli di voi che sono troppo giovani per
sapere cos'è un lettore Minidisc, allora vi dico che è un dispositivo portatile
dotato di un microfono con un mini jack che consente di registrare
digitalmente, nonché di cancellare e modificare ciò che viene registrato. Per un
membro della generazione delle audiocassette, questa sembrava una tecnologia
molto avanzata, degna della NASA.

19.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI

Ad ogni modo, ho comprato il lettore mini disc, pensando di


usarlo per registrare i miei concerti e le mie esibizioni. Dato che ero
ansioso di provarlo, l'ho portato con me alla mia successiva sessione di
studio, senza rendermi conto del modo in cui questo avrebbe cambiato la mia
vita.

Questa volta, c'erano due variabili differenti: 1) Avevo in mente


qualcosa di specifico che volevo praticare, un groove dei Chili Peppers che
non riuscivo ancora a suonare; e 2) Avevo un dispositivo di
registrazione. Ho premuto il tasto "Record" e ho iniziato con il groove
dei Chili Peppers. Dato che ero arrivato in orario, e il ragazzo del turno
successivo era in ritardo, alla fine ho avuto a disposizione circa 80
minuti. Quando ho finito, mi sono asciugato il sudore dal naso e sono
andato a controllare il lettore mini disc. "Wow, avevo già dimenticato che
stavo registrando", ho pensato. Ho impacchettato le mie cose e sono
andato a casa.

Mi sono sentito emozionato e fiducioso come mai prima d'ora.


Non vedevo l'ora di riascoltare tutto, non solo per scoprire la qualità del
lettore mini disc, ma anche perché ero assolutamente convinto che mi
sarebbe piaciuto ascoltare questa prova documentata della mia sessione di
studio più mirata ed efficace di sempre.

Ho collegato le mie cuffie e ho fatto partire l’ascolto della registrazione. E


quello che ho sentito è stato questo:

Per prima cosa, io che urlo: "Prova, prova, prova". Un paio di suoni,
alcuni colpetti sul rullante, qualche prova di accordatura del rullante
seguita da qualche rumore a caso, silenzio, io che bevo dell‘acqua,
io che ritorno al Minidisc e dico: "Pronto? Sta registrando?" Passi,
rumori, la batteria suonata molto forte, silenzio, e poi io che dico: "OK,
groove dei Chili Peppers, take uno". Poi una breve raffica di due note
suonate, uno stop; una breve raffica di tre o quattro note, e un altro stop.
Alcuni respiri pesanti, silenzio, rumori. Un breve inizio del
groove suonato molto forte che si interrompe immediatamente;
un altro breve inizio del groove, e poi uno stop immediato.

Poi, all'improvviso, ho sentito me stesso borbottare qualcosa con rabbia. Dopo


un altro tentativo fallito di 3 secondi, dal nulla è arrivato un ritmo jazz, io che
suono un leggero e bellissimo ritmo swing, qualcosa di completamente diverso.
Sono andato avanti per un po', poi mi sono fermato. Di nuovo, la mia
voce che dice: "OK, OK, OK, groove dei Chili Peppers", una lunga pausa, e
poi per la sesta volta, "take u ".

20.
IL MOMENTO DELL’ILLUMINAZIONE

Avevo anche provato a mentire a me stesso. Incredibile! Poi, ho sentito alcune


brevi esecuzioni dell'inizio del groove, seguiti dalla pulsazione dello swing. Poi
di nuovo delle brevi esecuzioni dell'inizio del groove, seguite da quelli che
chiamo "fill rabbiosi" – suonati in modo molto aggressivo e rumoroso, perché
mi sentivo davvero frustrato. Poi "Bene, bene, bene", un po' d'acqua da bere,
e un po' di aggiustamenti dello strumento. Ed è andata avanti così. Penso che
tu ti sia fatto una buona idea di quello che è successo.

Vorrei solo ricordare che su un Minidisc c'è spazio per 74 minuti. Ma nel
riascoltare la mia sessione di studio, tutta la mia fiducia e l'entusiasmo sono
evaporati nel nulla dopo i primi 2 minuti. Cosa diavolo è successo?

Divenne chiaro che quello che pe a di fare aveva poco a che fare con
quello che stavo e ett a e te facendo. Ero mortificato! Per una frazione di
secondo, sono stato tentato di cancellare tutto. Ma per fortuna mi sono
fermato, ho fatto un respiro profondo, ho collegato l'uscita a un paio di
altoparlanti, mi sono seduto con carta e penna e ho riascoltato la registrazione
dall'inizio.

Volevo veramente capire cosa stessi facendo. Ho deciso di prendere appunti e


riflettere su come avrei potuto migliorare. E con ciò, ho iniziato il viaggio che
avrebbe cambiato il mio modo di studiare per sempre.

21.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

LIVELLO 1
I PRINCIPI DELL'EPM/PREPARATI

I capitoli seguenti sono progettati per aiutarti a prepararti a mettere insieme il


tuo piano di studio personalizzato. Condividerò le scoperte più preziose che ho
fatto durante il mio viaggio, insieme alle informazioni che ho acquisito da
persone che sono molto più intelligenti di me.

Innanzitutto, ti farò conoscere i principi che ho assimilato negli anni e che sono
fondamentali per lo studio della musica. Adottarne uno può aiutarti in modo
significativo a migliorare il tuo studio, e alla fine di ogni capitolo ho
evidenziato il modo di utilizzarli al meglio a tuo favore. Ti invito a prendere
appunti mentre procediamo, e ti incoraggio ad applicare questi principi in ogni
modo possibile.

Infine, questi principi si ripresenteranno quando ti guiderò attraverso il sistema


di Pratica Efficace per Musicisti (EPM), una volta arrivati al Livello 3. Scoprirai
che, sebbene ognuno di essi funzioni alla grande anche da solo, il vero potere
sta nel combinarli tutti nell'ordine corretto, il che consente al sistema di
funzionare come un meccanismo ben oliato. Diamoci da fare.

SEPARARE IL SUONARE DALLO STUDIO


COME FARE PROGRESSI E PASSARE IL TEMPO DIVERTENDOTI
SUL TUO STRUMENTO, RIMANENDO ONESTO CON TE STESSO

Come per la maggior parte dei musicisti, quando ero adolescente, il


concetto di esercitarsi significava semplicemente passare del tempo con lo
strumento. Per essere completamente onesto, l'ho considerato "studiare" non
appena io e lo strumento eravamo nella stessa stanza. Non conoscevo
niente di meglio. Come avrei potuto? Per rendere l'idea, questo era
il mio modo di pensare in quel momento: "Sono un artista, sono un
creativo, seguo il flusso e lascio che le cose accadano..." Sì, certo.

22.
SEPARARE IL SUONARE DALLO STUDIO

È comune per molti di noi fondere il u are e e erc tar . Ma confondere il


confine tra queste due attività finché non iniziano a trasformarsi l'una nell'altra
può avere conseguenze negative, quelle che la maggior parte dei musicisti
accetta a malincuore come parte del processo. In effetti, confondere queste due
cose può realmente impedirti di fare progressi, e nel frattempo l'esperienza del
suonare diventa sempre meno divertente.

SII CHIARO ED EQUO

Arriva un punto in cui anche il musicista che suona per hobby in maniera
casuale inizia a valutare il ritorno sul suo investimento, sulla falsariga di:
"Faccio questo da un po' di tempo ormai, e non mi mi sembra di migliorare”.
È divertente come tendiamo ad aspettarci di fare una certa quantità di
progressi, che ne siamo consapevoli o no, anche quando affermiamo di suonare
"solo per divertimento". Può essere demoralizzante e persino dannoso per la tua
autostima. Ed è per questo che non separare il u are dallo tu are può
portarti ad essere troppo duro con te stesso. Come? Lascia che ti spieghi.

Nella mia piccola storia, io volevo solo esercitarmi con il groove dei Chili
Peppers, ed è quello che pensavo di fare. Ricordo anche chiaramente che dopo
quella sessione di prove, non ho sentito di aver fatto molti progressi. Per 74
minuti di studio, i miei progressi non sono stati affatto buoni. È così che l'ho
vista inizialmente. Ma quando ho nuovamente ascoltato la registrazione più
attentamente, è diventato ovvio che non era quello che era successo davvero.

23.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

Mentre riascoltavo la mia sessione di studio per la seconda volta, ho tirato fuori
un cronometro e ho sommato i momenti in cui ho lavorato sul groove dei Chili
Peppers. Non ho contato il silenzio, i fill rabbiosi, le interruzioni per bere
l‘acqua, i vari aggiustamenti del set, le esplosioni emotive di frustrazione, le
imprecazioni ad alta voce o il suonare, che in questo caso significava cambiare e
suonare altre cose che non erano correlate a ciò che avrei voluto praticare in
primis.

I risultati mi hanno letteralmente sbalordito. Dei 74 minuti che sono stati


registrati, è risultato che mi sono esercitato con il groove dei Chili Peppers per -
sei pronto? Un totale di 7 minuti! Per tutti voi amanti delle statistiche, questo è
meno del 10% del tempo totale di studio.

All'inizio è stato difficile per me da digerire, perché mi sono confrontato con il


fatto che quello che pe a di fare e quello che stavo e ett a e te facendo
erano due cose completamente diverse.

Ho capito solo più tardi quanto possa essere liberatorio realizzare questa cosa.
Per la prima volta, sono stato in grado di valutare me stesso in modo equo, e di
porre fine a un decennio di giudizi sbagliati. Vedi, per una sessione di 74
minuti, i miei progressi non sono stati molto buoni. Ma per una sessione di 7
minuti, andava abbastanza BENE. Francamente, tra tutti quegli inizi e quegli
stop, avendo suonato a malapena quel groove, ed essendo tutto distribuito su
più di un'ora di tempo, sono rimasto sorpreso di essere riuscito a fare qualche
progresso!

È facile dubitare del nostro talento quando si lavora con la falsa sensazione di
essersi impegnati su qualcosa per mesi, e che non ci sia stato alcun
miglioramento. Potresti trovarti a pensare: "Mi sono esercitato
sull‘indipendenza del jazz per sei mesi, credo che non sia una cosa che fa per
me".

Tuttavia, in realtà, a conti fatti, ti sei allenato sul serio forse per tre pomeriggi.
Durante quelle sessioni eri concentrato sul serio forse solo per metà del tempo,
il che equivale a... beh, al massimo a qualche ora. Nemmeno il musicista più
talentuoso sulla terra potrebbe sentirsi sicuro della sua indipendenza nel jazz
dopo quel breve lasso di tempo. Allora perché non esaminare prima il modo in
cui ci esercitiamo, invece di sottovalutare il nostro potenziale?

24.
SEPARARE IL SUONARE DALLO STUDIO

Iniziamo separando il suonare dallo studio.

COSA È LO STUDIO?

Lo studio è un processo graduale progettato per acquisire un


determinato comportamento, un‘abilità o uno stato mentale desiderato
attraverso un ciclo di esecuzione, valutazione e adattamento. In altre
parole: prima scelgo un obiettivo utile, poi agisco per poterlo raggiungere
(questa è la vera parte del "fare", quindi valuto i miei progressi, e infine
determino quali modifiche dovrei apportare prima di rifare tutto di nuovo.

COSA VUOL DIRE SUONARE?

Suonare è... beh, suonare! Questo può comprendere molte cose, purché non
implichi la ricerca di errori, l'autocritica e la valutazione costante. Per esempio,
io mi diverto spesso a suonare insieme alle mie canzoni preferite. Puoi passare
un po' di tempo con qualcosa che già conosci, usando delle tecniche che hai
già imparato. Questo è quando ti permetti di divertirti, improvvisare,
esplorare, lasciarti trasportare... tutte queste cose. Nessun giudizio o senso di
colpa su ciò che "dovresti" studiare.

Dedica del tempo a suonare solo per avere un'esperienza piacevole di per sé,
invece di spremere due minuti qua e là per distogliere la tua attenzione da una
sessione di studio molto impegnativa. Dai al suonare uno spazio tutto suo, da
apprezzare per quello che è.

COSA SUCCEDE QUANDO LI FONDI INSIEME?

Per quello che ho visto nella mia sessione di studio "Chili Peppers", quando
inserisci il suonare nella tua fase di studio, perdi la possibilità di valutare
obiettivamente i tuoi progressi. Diventi anche meno efficiente, perché richiede
più tempo, e devi sforzarti molto per riprendere la concentrazione ogni volta
che scivoli nel suonare, e questo può anche trasportarti completamente da
un’altra parte.
25.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

Inoltre, la fusione di questi due aspetti può anche alterare la tua sensazione
di divertimento nel suonare. Quando inserisci lo studio nel suonare, questo
si porta via tutto il divertimento. Potresti prendere l'abitudine di giudicarti
ogni volta che ti siedi al tuo strumento, cercando gli errori invece di
cercare di esprimerti e di esplorare nuove idee. Potresti trovarti sul palco o
a una jam session mentre improvvisi e cerchi di divertirti, ma pensando
per tutto il tempo: "Non era quello che avevo intenzione di fare, e quel
movimento faceva davvero schifo. Oh, avrei dovuto farlo. Oh no, dovrò
stare più attento". È la peggiore sensazione di sempre, e comunque nessuno
vuole assistere a una cosa del genere.

Dato che sono noto per insegnare a studiare in modo efficace, le persone
tendono a pensare che io predichi un mantra del tipo: "studia solamente",
o anche: "più studi, meglio è", e restano spesso sorpresi quando dico loro
che io continuo a suonare per due terzi del tempo, e a praticare solo per
un terzo del tempo. Penso davvero che in questo senso ognuno debba
trovare il proprio equilibrio; la chiave è essere onesti con se stessi.

In conclusione: sono convinto che sia lo studio che il suonare siano molto
importanti. Cerca di dedicare tempo ad entrambi, ed è fondamentale
tenerli separati. Se riesci a farlo, il tuo studio diventerà più rilassato e
meditativo, e i tuoi progressi più gratificanti. E nella tua modalità del
suonare, potrai abbandonarti nel vero senso della parola: suonare.

Ricordi? Il modo in cui ti sei sentito quando hai iniziato a suonare il tuo
strumento, quando la semplice gioia di suonare era libera da obblighi,
pignolerie e aspettative. Purtroppo, molti di noi hanno perso questa
sensazione, perché abbiamo avvelenato l'esperienza del suonare con piccole
dosi di studio e una costante autocritica.

Per rimanere in argomento, un mio studente ha fatto un piccolo cartello


che ha appeso al muro, simile all'insegna di un negozio, che dice "Entra,
siamo aperti" sul lato anteriore, e "Scusate, siamo chiusi" sulla parte
posteriore, e solo in questo caso il segno cambiava da "Tempo di studio" a
"Tempo di suonare". Quando è entrato nella sala prove, ha impostato il
cartello su "Tempo di studio" e, dopo aver finito, si è goduto il rituale del
girarlo su "Tempo di suonare".

26.
SEPARARE IL SUONARE DALLO STUDIO

Ha detto che lo ha aiutato a definire entrambe le attività, e che girare il cartello


su "Tempo di suonare" lo ha sempre messo di buon umore. Forse questo
potrebbe funzionare anche per te.

All'inizio, quando ho iniziato a separare il suonare dallo studio, devo


ammettere che non sono riuscito a concentrarmi per più di 10 minuti. Anche
se sono riuscito a estendere un po' questo tempo nel corso degli anni, tendo
ancora a fare una breve pausa dopo 30 minuti di studio. Quando ti eserciti
davvero nel modo che descrivo in questo libro, non hai bisogno di esercitarti
per 8 ore al giorno, e probabilmente non saresti nemmeno in grado di farlo. Le
persone che affermano di studiare così tanto di solito mescolano e confondono
il suonare e l‘improvvisazione (incluso il riposo) con il loro tempo di studio.

Ma ora andiamo al punto in cui il tuo studio diventa efficiente, orientato verso
l'obiettivo, e con progressi rapidi; e il tuo modo di suonare è pura espressione,
al riparo da ogni giudizio.

27.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

PUNTI IAVE

● Fai in modo che il suonare e lo studio siano due attività separate.

● Ricorda che suonare è altrettanto importante, assicurati solo che non si


insinui nel tuo tempo di studio e crei un diversivo. Ricavati del tempo a
parte per suonare, preferibilmente dopo la sessione di studio.

● Registra una sessione di studio. Qui lo scopo non è registrare un esercizio,


ma documentare il modo in cui ti stai esercitando. Pianifica almeno un'ora
per la tua sessione, scegli una o due cose (non di più) su cui vorresti
concentrarti prima di iniziare, quindi imposta un timer e lavora solo su di
esse per 20 minuti. Successivamente, suona per tutto il tempo che vuoi,
divertendoti al massimo e con la minor pressione possibile.

● Sperimenta come ci si sente a fare proprio quello che ti sei prefissato di fare,
con la certezza che in seguito avrai ancora abbastanza tempo per fare quello
che vuoi fare. Ti è sembrato diverso studiare? Se sì, come? E' stato più
divertente suonare?

● Hai scoperto che avresti potuto definire più chiaramente e più esattamente
ciò che avresti voluto studiare?

● Hai sentito un maggiore senso di concentrazione e di produttività sapendo


che ti stavi registrando?

● Riascolta la registrazione e cerca di capire come hai fatto. Annota ciò che
scopri e salva questi appunti per un secondo momento.

28.
AMBIENTE: LA TRASFORMAZIONE DEFINITIVA DELLA TUA SALA PROVE

AMBIENTE: LA TRASFORMAZIONE
DEFINITIVA DELLA TUA SALA PROVE

Anche se ti avvicini al tuo momento di studio con l'obiettivo di uno yogi e una
motivazione instancabile, il tuo ambiente può essere un ostacolo per i
tuoi progressi reali. In questo capitolo ci concentreremo sulla creazione
di un ambiente che favorisca il raggiungimento dei tuoi obiettivi, in modo che
il tuo studio possa fluire con il minor attrito possibile.

Uno degli obiettivi principali delle aziende di e-commerce è quello di ridurre


gli attriti, ovvero la quantità di sforzo necessaria per arrivare al punto che ti sei
prefissato. Quanti click devi fare per potre acquistare il prodotto in questione?

Hanno scoperto che più link devi cliccare, più ostacoli devi superare, più
decisioni devi prendere, più cose devi pensare prima di poter fare ciò che ti sei
prefissato (e che loro vogliono che tu faccia), meno probabilità hai di
completare la transazione. L'attrito ha un tale impatto sul nostro
comportamento che le aziende faranno di tutto per eliminarlo. Dai centri
commerciali alle fiere, i venditori possono persino arrivare al punto di abbinare
il pavimento del corridoio in modo che i visitatori non percepiscano un confine
tra il percorso che stanno già percorrendo, e l'ingresso al negozio o allo stand.
Ancora una volta, maggiore è l'attrito, minore è la probabilità che tu raggiunga
l'obiettivo, o addirittura che inizi.

Ho scoperto che questo è vero anche quando si tratta della mia routine di
fitness. Se mi sveglio la mattina e devo cercare i miei vestiti da allenamento, se
non ho la bottiglia d’acqua a portata di mano, se le mie scarpe da corsa sono
ancora umide e non posso iniziare subito ad allenarmi, è probabile che io trovi
una ragione per non farlo. Per i musicisti, la domanda diventa questa: come
possiamo creare un ambiente per studiare che offra il minimo attrito possibile,
sia prima che durante lo studio? Consiglio di affrontare questo problema
utilizzando due metodi: visualizzazione e ottimizzazione.

29.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

La visualizzazione funziona in questo modo: dimentica l'aspetto attuale del tuo


spazio di studio e le risorse che potresti o meno avere a disposizione. Chiudi gli
occhi e inizia a immaginare l'ambiente di studio definitivo dei tuoi sogni nel
modo più dettagliato possibile. In un mondo perfetto, come sarebbe il tuo
spazio di allenamento? Cerca di zittire la scimmia che chiacchiera sulla tua
spalla: "Ma questo non è possibile, e non è un po' esagerato? Non possiamo
permettercelo, non ne abbiamo bisogno, tu non te lo meriti", e così via. Ignora
tutto. Questo è solo un esercizio mentale, in cui sei totalmente libero di
immaginare uno spazio che sia proprio come lo desideri tu, che sia elaborato o
spartano.

Può essere utile scegliere un nome per descrivere questo luogo, qualcosa che
catturi l'essenza di ciò che questo spazio significa per te, qualcosa che ti
incoraggi a sognare in grande. E mi raccomando, divertiti mentre lo fai!

Esempio: la prima volta che ho fatto questo esercizio, per qualche motivo mi è
venuta in mente la frase: "Zona di lavoro di un musicista di livello mondiale".
Mi ha fatto ridere, perché di certo non mi sentivo un musicista di livello
mondiale, ma non era questo il punto. Il punto era: potrei trarre vantaggio da
uno spazio di lavoro progettato secondo uno standard di livello mondiale? Sì!

Per me, questo era appropriato perché la mia sala prove sembrava un accumulo
di compromessi, qualcosa che un musicista di livello mondiale non avrebbe mai
tollerato! Di cosa avrebbe bisogno e che cosa cambierebbe lui? Mi sono
permesso di giocare con questa idea nella mia testa, e la mia creatività ha
iniziato a fluire. Ho pensato che sarebbe stato bello avere dell'acqua in questo
posto, e perché non avere anche un piccolo frigorifero nell'angolo?
L'illuminazione avrebbe dovuto essere sufficiente e piacevole. Lo strumento
sarebbe stato sempre microfonato e pronto all'uso in ogni momento, pronto
per suonare in cuffia con delle basi e dei fogli di carta puliti. E come sarebbe
stato avere anche una lavagna a fogli mobili dove poter prendere appunti,
elencare i compiti della giornata, o annotare la struttura di una canzone che
aveva iniziato a prendere forma mentre la band stava scrivendo delle canzoni? E
così via.

30.
AMBIENTE: LA TRASFORMAZIONE DEFINITIVA DELLA TUA SALA PROVE

Questo è brainstorming. Lasci che le idee arrivino senza criticare o valutare;


annotale tutte e concediti di sognare in grande.

Dopo aver terminato la mia lista dei desideri, mi sono sentito molto eccitato.
Sono andato in sala prove e ho aperto la porta. Dopo un iniziale momento di
shock, non ho resistito e sono scoppiato a ridere. Non c'è altro modo per dirlo:
era un’autentica topaia. L'unica luce presente nella stanza era una lampadina
che penzolava da un cavo. Lo strumento? Non c'era nessuno strumento! Non
era nemmeno montato. C'erano delle custodie sul pavimento perché ero
tornato a casa tardi la sera prima e avevo solo buttato tutto lì dentro. Che te ne
pare come attrito?

In quel momento, mi sono reso conto di quanto questo mi avesse frenato in


passato. Potrei facilmente ricordare di tutte quelle volte in cui ho pensato: “Che
faccio, studio un po‘? Oh beh, prima dovrei montare la batteria, e poi non so se
ho quella cosa di cui ho bisogno..." Giusto per darti un’idea.

Il divario tra la mia lista dei desideri e la triste realtà della mia situazione attuale
sembrava enorme. Ma ho scoperto che scorrendo la mia lista, un elemento alla
volta, molte delle cose che inizialmente sembravano esagerate o addirittura
impossibili, hanno iniziato a collegarsi, e in meno tempo di quanto pensassi.
Per quanto riguarda i cambiamenti che potrebbero richiedere un po' di sforzo
in più, prova a chiederti: Ne vale la pena?

Così ho aggiornato il mio spazio. E i risultati sono stati assolutamente


sorprendenti! Sono stato in grado di apportare tutte le modifiche alla mia lista?
No, ma ho fatto quasi tutto, e questo è stato sufficiente per trasformare
completamente il mio stato d‘animo quando ero nella mia sala prove. E ancora
più importante, ha cambiato il modo in cui mi sentivo riguardo allo studio.

Questo è il potere della visualizzazione. Questo approccio inizia con: fin dove
voglio arrivare? Qual è la distanza tra un punto e l‘altro? E poi prova a colmare
il divario.

31.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

La seconda strategia è: ottimizzare. Realizza lo stato attuale del tuo spazio di


studio e identifica alcune modifiche che puoi fare per migliorare l'efficienza e
rendere più semplice l’esperienza.

Inizia chiedendoti: cosa manca? Guarda il tuo strumento e lo spazio intorno ad


esso. Hai tutto ciò di cui hai bisogno? Se vuoi esercitarti con un click, ne hai già
uno o devi collegarlo? Di solito devi guidare per arrivare in una sala prove? In
tal caso, come puoi rendere più semplice il viaggio, ed eliminare il più possibile
gli attriti? Se hai bisogno di preparare dei determinati oggetti per il trasporto,
puoi farlo la sera prima? Riesci a tenere una borsa sempre pronta per partire?
Questa è la tua borsa per la sala prove. Tienila in una certa posizione, pronta
per essere afferrata mentre esci dalla porta, o magari lasciala nella tua auto.

Di nuovo, questi sono solo esempi; va bene qualsiasi cosa funzioni per te. Pensa
ai modi per ridurre l'attrito in modo che sia facile iniziare a studiare.

32.
AMBIENTE: LA TRASFORMAZIONE DEFINITIVA DELLA TUA SALA PROVE

PUNTI CHIAVE

● Il tuo ambiente influenza la probabilità che tu possa studiare o meno.

● Visualizza la tua sala prove definitiva.

● Prendi carta e penna e usa il metodo del brainstorming: scrivi tutto


ciò che ti viene in mente, e permettiti di sognare in grande, senza
criticare o cancellare.

● Scorri la tua lista dei desideri e apporta quanti più miglioramenti è


possibile, magari scegli subito le 3 cose che potrebbero fare
immediatamente una grande differenza.

● Calcola le dimensioni del tuo strumento e dell‘ambiente che lo


circonda; cerca di rimediare a ciò che manca.

● Pensa al tuo processo. Puoi ottimizzare il tuo tragitto giornaliero o


altre cose che fai per abitudine prima e dopo? Questo potrebbe avere
una grande importanza, come per esempio trovare un nuovo spazio
per esercitarsi, o sostituire un tappeto puzzolente, o qualcos’altro di
meno importante, come il regalarsi semplicemente un caffè dopo
ogni sessione di studio.

● Fai diventare veramente tuo questo spazio. Rendilo divertente e fallo


ora!

33.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

ALLENARSI OVUNQUE
Ora guardiamo il rovescio della medaglia. Sebbene sia l'ideale esercitarsi in un
ambiente piacevole e confortevole, completo di tutto ciò di cui abbiamo
bisogno, non dovremmo ingannare noi stessi pensando che questo sia l'unico
modo per essere produttivi.

La possibilità di utilizzo di uno strumento è solitamente determinata da tre


fattori: la dimensione dello strumento, il volume che produce (quello che i
vicini chiamano "rumore") e la sua portabilità, o immobilità, a seconda dei casi.
Più grande, rumoroso e ingombrante è il tuo strumento, più limitate possono
apparire le tue opportunità di studio. Ma possiamo espandere drasticamente le
nostre opzioni di studio essendo intraprendenti e identificando alternative più
piccole, più silenziose e più portatili.

L'ASSE DA STIRO A CHICAGO

Non dimenticherò mai la volta in cui sono stato invitato ad esibirmi al Drum
Festival di Chicago. Il grandissimo batterista Steve Smith ed io dovevamo
chiudere lo spettacolo con un bis in duo suonato con le spazzole. Come al
solito, non abbiamo avuto molto tempo per prepararci, e dato che non ci
vedevamo da un po', avevamo programmato di incontrarci nel backstage per
fare una prova mentre gli altri artisti suonavano sul palco. Dato che il suono
generato da un paio di rullanti sarebbe stato chiaramente troppo forte, mi sono
rassegnato all'idea che avremmo semplicemente discusso la struttura del pezzo,
e ci saremmo messi d‘accordo sugli stop o sugli accenti. "Alla fine è meglio di
niente", ho pensato.

Quando sono entrato nella zona del backstage, tra i soliti divani cadenti e lo
specchio con le lampadine di Hollywood c'era Steve, sorridente e con le
spazzole in mano. “Ehi, Benny. Ricordi quando abbiamo fatto 'Salt Peanuts'
con Jeff (Hamilton) un paio di anni fa? Vieni qui con me intorno a questa
tavola da stiro. Suoniamola".

34.
ALLENARSI OVUNQUE

Prima che potessi balbettare: "La, uh, tavola?" ha iniziato a suonare con grande
disinvoltura un ritmo swing su un'asse da stiro che, alle mie orecchie,
ha prodotto il più dolce suono di una spazzola che avessi mai sentito.
Questo stupido oggetto per la casa, che può essere trovato nella maggior
parte delle camere d'albergo, aveva tutte le sfumature e la risposta di cui c’era
bisogno. Era meravigliosamente silenzioso e, come bonus aggiuntivo,
aveva un'altezza davvero molto comoda per suonare.

Questa è intraprendenza! Il contrario di "Lo farei se potessi, ma non posso".

Per concludere la storia, quella sera abbiamo finito per eseguire il pezzo sull'asse
da stiro sul palco, e Steve, l'asse da stiro ed io abbiamo ricevuto una standing
ovation (credo che sia accaduto proprio in quest'ordine.

Da quell'esperienza in poi, tendo a vedere le stanze d'albergo e i camerini


semplicemente come un grande parco giochi pieno di superfici che offrono
diversi gradi di rimbalzo per allenarsi in molte maniere differenti. Potresti dire:
"Beh, certo! I batteristi hanno vita facile qui. E il mio contrabbasso?" Ti ho
sentito, ma almeno non hai bisogno di un amplificatore e di una presa elettrica.
Non esiste un unico trucco o un'attrezzatura che può funzionare ovunque per
tutti. Ma ti incoraggio a pensare ad alcune opzioni specifiche per il tuo
strumento che potresti non aver considerato fino ad ora.

35.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

PER ESEMPIO:

● I batteristi possono usare tutti i tipi di pad per esercitarsi, sia per le mani
che per i piedi, compresi quelli più piccoli che puoi legarti al ginocchio, o
praticamente, possono usare qualsiasi tipo di superficie con un asciugamano
sopra.

● I trombettisti possono utilizzare una sordina oltre alle cuffie per esercitarsi
in modo notevolmente più silenzioso.

● Una chitarra elettrica può essere suonata praticamente ovunue, anche se è


scollegata.

● I cantanti potranno non essere in grado di cantare a pieni polmoni quando


prendono i mezzi pubblici, ma almeno non devono trasportare, montare e
mettere a punto strumenti aggiuntivi una volta arrivati sul palco.

● In giro per il mondo, ho visto autori e arrangiatori produrre intere colonne


sonore per film, TV e campagne pubblicitarie, utilizzando solo una tastiera
mini USB e un laptop, e ne ho visti altri lamentarsi per tutto il tempo
sprecato nelle lunghe attese che ci sono sempre in tour.

Trova il valore nell'esplorare le tue opzioni. Se non l'hai già fatto, prova a
cambiare la tua mentalità in relazione a questo aspetto. Certo, potresti anche
vederlo come un compromesso, come se fosse "meno" di ciò che è in realtà.
Alcuni insegnanti di batteria parlano dell’allenamento sul pad quasi come se
facesse schifo, come un qualcosa che devi fare per forza, nel senso di "Devi
mangiare la verdura!" Non l'ho mai capito.

Per cominciare, i pad da allenamento mi hanno effettivamente aiutato a


migliorare, perché trovo molto più facile sentire certe incongruenze sul pad
rispetto al rullante. E i pad da allenamento mi hanno regalato alcune sessioni di
studio incredibilmente produttive, dalle prime ore del mattino in spiaggia
oppure a tarda notte in casa con mio figlio addormentato, che altrimenti non
avrei mai potuto fare.

Sii pieno di risorse e raccogli i benefici di un mondo di opzioni di studio


completamente nuovo.
36.
ALLENARSI OVUNQUE

PUNTI CHIAVE

● Considera i tre parametri di dimensione, volume e portatilità, e come si applicano al


tuo strumento. Cerca di capire quali limiti potrebbero mettere al tempo che hai a
disposizione per il tuo studio.

● Cerca delle alternative e fai un brainstorming in relazione alle possibilità per


modificare questi parametri, o anche per liberarti da queste limitazioni.

● Rivedi le impostazioni della tua routine quotidiana e pensa a come potresti


trasformarle in nuovi scenari per lo studio. Rivedi i tempi di viaggio e di attesa, lo
spazio in cui vivi, il posto in cui lavori, quelli dove vai in vacanza, e così via.

● In casa tua imposta un'area di studio ridotta o satellite, soprattutto se sei abituato a
esercitarti in un spazio apposito e separato. Riesci a ricavarti un po' di tempo per
studiare mentre qualcun altro fa un pisolino?

● Sviluppa un apprezzamento per queste configurazioni di studio alternative,


e per tutti i vantaggi che offrono. Ad esempio, io ho fatto un elenco dei luoghi e dei
giorni in cui posso esercitarmi con un pad, dove non potrei mai farlo con una
batteria vera.

● Infine, fai un brainstorming sulle diverse opzioni per avere accesso a uno strumento
vero a cui non hai mai pensato prima. Alcune persone arrivano troppo facilmente a
pensare di dover convivere per sempre con una versione ridotta del proprio
strumento. Pensi di poter chiedere a un amico, a una scuola di musica, a un centro
sociale o a una chiesa, se puoi avere a disposizizione un vero pianoforte o una vera
batteria per una sera alla settimana, o per una volta al mese? Chiedi in giro: potresti
essere sorpreso e vedere ricompensati i tuoi sforzi.

37.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

ALLENARSI SENZA IL PROPRIO STRUMENTO


Facciamo un ulteriore passo in avanti. Dato che la maggior parte di noi pensa
che lo studio significhi passare del tempo con il proprio strumento, a questo
punto potremmo anche finire con il trascurare alcuni esercizi che potrebbero
aiutarci a sviluppare le nostre capacità tecniche, e a migliorare il modo in cui
suoniamo.

In alcuni casi, semplicemente non è necessario avere il tuo strumento a portata


di mano. Ma, oltre ad essere una cosa pratica in relazione all’avere più opzioni
per esercitarsi, credo che sia effettivamente vantaggioso fare certi esercizi lontani
dallo strumento.

Studiare musica in questo modo può aiutare a risolvere, o persino a scoprire


tutti quei problemi che non hanno nulla a che fare con ciò che di solito
consideriamo tecnica. Identificare tutti i modi per concentrarci su questi settori
può aiutarci a raffinare la nostra musicalità in molti modi.

In medicina c'è un detto: La diagnosi corretta è metà della cura. È così facile
dare la colpa alle nostre "stupide mani", o alla mancanza di
coordinazione e alle più raffinate capacità motorie, quando il vero
problema potrebbe essere l'assenza di chiarezza e di visione su ciò che
prima di tutto vogliamo veramente suonare. È come un ragazzo che corre
dal dottore per scoprire cosa c'è che non va nelle sue corde vocali dopo che è
riuscito a malapena a pronunciare qualcosa di comprensibile quando la sua
innamorata segreta è salita sull'ascensore.

Ecco qui alcune idee:

IMPARARE LA STRUTTURA DELLA CANZONI

Hai mai faticato a suonare una canzone, o un pezzo di musica classica dall'inizio alla
fine? Allora perché non ti assicuri di conoscerlo davvero bene, in modo che quei
tuoi piccoli dubbi non causino qualche intoppo, e ti impediscano di suonare un
qualcosa che potresti suonare facilmente se solo tu non avessi in testa quel dubbio
su ciò che viene dopo?
38.
ALLENARSI SENZA IL PROPRIO STRUMENTO

Soprattutto quando abbiamo a che fare con qualcosa di nuovo, la maggior parte
della nostra CPU interna è occupata da tutto ciò di cui abbiamo
bisogno per suonare in ogni momento. Se aggiungi l’insicurezza di pensare al
dopo, questo può sovraccaricare il tuo sistema e portarti a uno stop improvviso.

Questo è quello che è successo al tizio nell'ascensore. Il problema non erano le


sue corde vocali. Non era in dubbio la sua capacità di parlare. Ma quando si è
trovato colto di sorpresa in una situazione snervante, semplicemente non sapeva
cosa dire.

PROVA QUESTO ESERCIZIO:

● Scegli una canzone che conosci molto bene.

● Scegli la velocità giusta, staccati il tempo, e cantatela in testa.

● Non accelerare, non rallentare. Riesci a pensare all'intro? Quanto è lungo


esattamente? La voce arriva subito, o prima ci sono solo delle parti
strumentali?

● Cerca di ricordarti la canzone nel modo più più specifico e accurato


possibile.

● Se ti perdi, prendi un appunto, confronta tutto con la registrazione originale


e poi riprovaci.

● Non scoraggiarti; questo esercizio può sembrare più difficile di quello che è.

● Potresti scoprire che la maggior parte del tuo repertorio, se non tutto, alla
fine non ce l‘hai così chiaro in mente come pensavi. E va bene, ripeti tutto
un po‘ di volte.

39.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

● Scoprirai che conoscere meglio la canzone, in un modo più profondo, ridurrà


il tuo stress e libererà più spazio nella tua mente per consentirti di suonarla sul
serio.

● E per tornare al punto più importante: puoi farlo senza avere vicino nessuno
strumento.

VOCABOLARIO RITMICO

È abbastanza comune per i batteristi pensare di avere poco a che fare con le
progressioni di accordi o con la melodia: conosciamo tutti le battute sul fatto
che un batterista non è un musicista. Ma è vero anche il contrario per i
cantanti, violinisti, pianisti e chitarristi che pensano che gli esercizi di base sul
tempo non siano una priorità assoluta. Che tu sia un percussionista o un
chitarrista classico, si può fare molto per migliorare la tua sicurezza e la
consapevolezza delle frasi ritmiche, anche quando sei lontano dallo strumento.

Se hai bisogno di idee, ti suggerisco di dare un'occhiata a he a ua e


ru , disponibile in versione libro, o come video corso sul mio sito web.
Offre un sistema semplice ma completo per aiutarti a essere pronto per quasi
tutte le frasi musicali che puoi incontrare in relazione alla pulsazione di quarti.
Ricevo costantemente ottimi riscontri da chitarristi, bassisti e musicisti classici
che hanno utilizzato questo sistema per ampliare il loro repertorio, anche se
non suonano la batteria.

L'APP GAP CLICK

Mantenere una velocità costante è un'altra capacità di base che è troppo spesso
sottovalutata all’interno del regime di studio di un musicista. Ti suggerisco di scaricare
una qualsiasi app metronomica, o di programmare un click che ti dia la possibilità di
inserire spazi vuoti all’interno di una serie di note. Questo funziona per qualsiasi cosa,
dal provare a battere i quarti all’unisono con il click, al cercare di costruire delle frasi da
cantare nei momenti di vuoto tra una nota e l’altra.

40.
ALLENARSI SENZA IL PROPRIO STRUMENTO

Mutando alcuni colpi del metronomo, sarai delicatamente costretto a stabilire il


tempo da solo. Quando il click ritorna, sentirai immediatamente se hai
rallentato o accelerato. Se lo farai regolarmente, migliorerai rapidamente, e
questo ti tornerà utile in qualsiasi stile musicale, indipendentemente dallo
strumento che suoni.

Se hai uno smartphone, dai un'occhiata a un'app chiamata Gap Click,


progettata da un certo batterista tedesco molto bello e intelligente, che è anche
molto umile. Ma seriamente, questa app ti consente di selezionare facilmente
per quante misure si potrà sentire il click e per quanto tempo resterà mutato,
con l'ulteriore possibilità di farlo riapparire in un punto diverso della
suddivisione, per esempio ogni due misure. Questo ti dà la possibilità di
testare e allenare il tuo senso del tempo, e la tua consapevolezza e
accuratezza della suddivisione. Ancora una volta, è un ottimo esercizio che
puoi fare praticamente ovunque.

Quando cerco di decodificare canzoni più complesse, di solito inizio cercando


di battere le mani sui quarti. In questo modo, è possibile rendersi realmente
conto di eventuali insicurezze o di momenti da "punto interrogativo" su cui
puoi tornare dopo. Una versione più impegnativa di questo metodo è quella di
battere le mani in levare sul tempo, o sul secondo sedicesimo di ogni quarto.

Potrei andare avanti così per sempre, ma penso che tu ti sia fatto un'idea
abbastanza chiara. Tutto ciò che ha a che fare con la velocità, il portamento e la
struttura di una canzone, si può facilmente fare quando si è lontani dal proprio
strumento. Ehi, dobbiamo comunque lavorare su questi elementi,
quindi perché non concentrarci su di essi quando non possiamo praticare
nient'altro? Io lo faccio spesso per guadagnare tempo nella mia sala studio,
in modo che quando sono seduto alla batteria, posso concentrarmi sulle cose
che posso fare solo se sono seduto sul mio strumento.

Spero non solo di aver ampliato la tua visione della pratica mentre sei da solo
senza il tuo strumento, ma anche di averti convinto dei benefici derivanti dal
lavorare in questo modo su determinate tecniche.

41.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

PUNTI CHIAVE

● Ricorda che alcuni esercizi possono aiutarti a migliorare il tuo modo di


suonare e non richiedono affatto l’utilizzo di uno strumento.

● Crea un elenco di tutti i modi in cui potresti esercitarti senza il tuo


strumento. Nota che questo non è uno scenario del tipo "o l'uno o l'altro";
alcune cose che finora hai praticato esclusivamente sul tuo strumento si
possono fare anche in questo modo.

● Scegli una canzone su cui stai lavorando e risuonatela dall’inizio alla fine
solo nella tua testa. Quindi suonala sul tuo strumento, e vedi se c'è stato
qualche miglioramento.

● Sii intraprendente! Scarica un'app metronomica come la Gap Click di


Benny Greb, ti aiuterà a migliorare la tua capacità di tenere il tempo e ad
aumentare la consapevolezza relativa alla suddivisione, con o senza il tuo
strumento.

42.
UNO SGUARDO DIVERSO ALLA DISCIPLINA

UNO SGUARDO DIVERSO ALLA DISCIPLINA


COME INNAMORARSI DELLA DISCIPLINA

Aspetta! re e cp a nella stessa frase?

Forse sembra folle, e non ti biasimo. Se l'avessi sentito dire 25 anni fa, avrei
reagito allo stesso modo. Penso che la ragione principale di ciò sia che il
termine "disciplina" è stato usato in modo improprio, e il suo significato è stato
spesso distorto. La disciplina si è fatta proprio una brutta reputazione. Ha
davvero un problema nelle pubbliche relazioni.

Quando avevo 12 anni, in pratica tornavo a casa da scuola e andavo


direttamente in cantina a suonare la batteria. Era quello che volevo fare. Non
ero molto interessato alle discipline accademiche, ma avevo un forte bisogno di
suonare la batteria. L'ho fatto ogni giorno. Certo, il mio approccio non era
molto metodico o efficiente, ma c‘erano una grande spinta e un impegno a
lavorare e a suonare molto.

Questo ha avuto due effetti: uno positivo sul mio modo di suonare la batteria, e
uno opposto sui miei voti a scuola. Lì mi è stato detto che chiaramente mi
mancava la disciplina ed ero pigro.

Nel corso degli anni, ho iniziato a credere di essere davvero in quel modo. Ma
mi sono reso conto che quando le persone dicevano: "Non sei disciplinato, non
farai mai questo o quello", non avevano il quadro completo della situazione. A
quei tempi, i miei insegnanti non volevano che diventassi una persona
disciplinata, lo ero già. Volevano che fossi obbediente.

Questo è un tema classico della storia dell‘umanità. Figure autoritarie come


capi, genitori e insegnanti che scelgono cosa devi fare. Tu non vuoi farlo, ma
loro vogliono che tu lo faccia. Se non lo fai, per loro sei un indisciplinato.

43.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

Anche se lo fanno con le migliori intenzioni, non cambia il fatto che in questo
contesto la disciplina è sentita come l'opposto della libertà. "Puoi anche non
er fare, ma e farlo".

Questa è una delle definizioni della disciplina, nel senso di "disciplinare" o


punire qualcuno. Qui, la motivazione, l'obiettivo e la logica per cui è richiesto
un determinato comportamento spettano esclusivamente a chi prende le
decisioni. Ecco perché è una questione di obbedienza; il motivo alla base
dell'azione o del comportamento non deve nemmeno essere noto a colui che è
tenuto a farlo. La persona che deve svolgere il compito non ha alcuna
connessione con il t per cui deve farlo. E questo porta a chiedersi: "Cosa
succede se non lo faccio?" Bene, di solito possiamo aspettarci di subire una
qualche forma di punizione, o per lo meno, qualcuno resterà deluso da noi o si
arrabbierà.

D'altra parte, ciò di cui sto parlando è aut c p a. L'autodisciplina viene da


dentro. Qui sei tu a dettare legge, e la domanda è: "Cosa voglio e perché?" E
poi diventa una questione di fare effettivamente tutto ciò che è necessario per
arrivarci. Cosa succede se non lo fai? Niente, a parte il fatto che non ottieni
quello che vuoi. E alla fine, arrivi a determinare se ciò ti potrebbe deludere o
farti arrabbiare.

Distingui tra il tipo di disciplina che ti viene imposto e l'autodisciplina, che ha


un luogo di controllo interno. Questo fa la differenza quando il gioco si fa
duro. La stato mentale dell'obbedienza è: "Questo è difficile: odio la persona o
il sistema che me lo fa fare!" Mentre l'autodisciplina porta a chiedersi: “Sì,
potrebbe essere difficile, ma ne vale la pena? Coincide con i miei interessi?
Potrebbe generare in me un senso di soddisfazione e ricompensa?"

Cerca di abbracciare l'autodisciplina come uno strumento per superare le sfide


lungo il percorso che ti porta a un obiettivo utile. È il veicolo che ti porta lì, a
condizione che tu abbia un'idea chiara di cosa vuoi e di dove stai andando.
Quindi non pensare alla disciplina come a un qualcosa che devi avere per forza,
ma più come un qualcosa che funziona per te. Tutto si riduce a questo:

44.
UNO SGUARDO DIVERSO ALLA DISCIPLINA

L'autodisciplina non è l'opposto della libertà. È la libertà, perché ti porta dove


vuoi tu.

LA CASUALITÀ DELLA DISCIPLINA

Alcune persone sono confuse dalla mia definizione di disciplina e pensano:


"Cosa, quindi fai quello che vuoi, in ogni momento? Nessun: 'devo farlo' o: 'è
un obbligo?' Ovviamente non è così".

Ebbene, ci sono certamente degli "obblighi" e dei "devo farlo" per quanto
riguarda la disciplina. Ma qui abbiamo l'importante distinzione nel modo di
pensare: Non viene dall'autorità, ma semplicemente dalla causalità.

Ecco un esempio:

Quando vuoi guidare un'auto, "devi" mettere benzina nel serbatoio o caricarla
fino a un certo punto. Non ho mai sentito un adolescente in attesa della sua
prima auto dire: "Amico, non vedo l'ora di fare il pieno a quella cosa e pagarla!"
Non è che lui non conosca questa parte della storia, e forse è anche uno stress
in più perché è sempre a corto di soldi, ma queste preoccupazioni sono oscurate
dai sogni sugli innumerevoli viaggi che potrà fare con la macchina: tutte quelle
gite in spiaggia, le visite agli amici in periferia e, soprattutto, il poter trasportare
la batteria ai concerti.

Ecco di cosa si tratta: Scegli di concentrarti sulla destinazione o su tutti i piccoli


passi che devi compiere per arrivarci?

45.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

Quando guardi da vicino, troverai ovunque "cose che devo fare" che non ci
infastidiscono perché riusciamo a vederle come un passo abbastanza logico
lungo il corso del nostro viaggio. Come quando vuoi entrare in macchina,
"devi" aprire la portiera. Probabilmente non ci pensi nemmeno, vero? Perché fa
parte dell'arrivarci, o in altre parole, perché sei concentrato sul risultato e
quindi ne vale la pena. Quindi non è un "dovere" in sé; è un "è necessario se
vuoi arrivarci". E spesso quando si desidera un determinato risultato, il "devo
farlo" fa semplicemente parte del processo.

Ora, possono esserci dei "devo farlo" un po’ spiacevoli sulla strada per
raggiungere un obiettivo che potrebbero far sì che l'obiettivo stesso diventi
meno desiderabile? Certo! E questo può essere di grande aiuto nella scelta della
strategia migliore, ma solo se si valuta la sfida in relazione all'obiettivo, e non in
sé e per sé. Perché quando sei nel bel mezzo di un viscido e puzzolente "devo
farlo", e sei dentro la sfida fino al collo, e non è per niente divertente, se questo
è tutto ciò su cui ti concentri, allora ovviamente ha senso abbandonare
l'obiettivo, se ti basi esclusivamente solo sulla situazione attuale. Non perché tu
voglia abbandonare l'obiettivo in sé, ma semplicemente perché vuoi porre fine
alle difficoltà, così finalmente puoi prenderti una pausa.

L'autodisciplina deriva dal tenere a mente che l'obiettivo è raggiungibile e


probabilmente più duraturo e sostenibile rispetto a quelli a breve termine, e alle
sfide che troverai lungo il percorso.

L'esercizio di collegare le tue sensazioni e le circostanze dell'essere "nel


momento" a un obiettivo utile a lungo termine, è una manifestazione di vera
disciplina.

46.
UNO SGUARDO DIVERSO ALLA DISCIPLINA

PUNTI CHIAVE

● Renditi conto che l'autodisciplina è tua amica, è molto utile, e lavora per te.

● L’autodisciplina significa libertà, perchè ti porta dove vorresti andare.

● Affinché questa amica possa aiutarti, devi assolutamente chiarire cosa vuoi e
perché lo vuoi. Questo è ciò che dà uno scopo alle tue azioni quotidiane, e ti
aiuta a ricordare che la sfida è degna di essere affrontata, anche quando il
viaggio diventa più duro.

● Fai la scelta importante di restare fedele al tuo futuro, non al tuo passato.

Non appena avrai le idee chiare su ciò che desideri, e potrai dimostrare
costantemente i tuoi progressi verso questo obiettivo, scoprirai di avere più
disciplina di quanto pensi. Molti musicisti pensano di non avere disciplina, quando
invece tutto ciò di cui hanno bisogno è solo un approccio più disciplinato.

Ma cosa succede se se p ce e te te a e t

È qui che entra in gioco la motivazione, ed è proprio di questo che tratta il prossimo
capitolo.

47.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

MOTIVAZIONE
In ogni procedimento penale, i sospetti vengono identificati in base a coloro
che avevano un movente, un motivo che avrebbe potuto portare una persona a
commettere il crimine. Anche se cercare di migliorare con il tuo strumento non
è un crimine (lo so, che connessione, eh?), la tua motivazione deve comunque
essere radicata in un perché molto deciso.

Ci sono tre elementi principali che possono portare via l'energia da una
qualsiasi impresa musicale, sia che l'obiettivo sia specifico come l‘imparare una
certa tecnica o l‘essere in grado di suonare un particolare brano, o più ampio,
come il trovare la volontà di imparare a suonare uno strumento come prima
cosa:

IL COSA

Cos'è che vuoi davvero realizzare? Ne discutiamo ulteriormente nella sezione


"Cosa dovrei studiare?". Ma il tuo obiettivo deve essere essere sempre ben
definito, altrimenti il tuo viaggio sarà molto turbolento. È sciocco
lamentarsi del piatto del giorno: "Oh no! Non sopporto i frutti di mare!”,
quando prima avevi detto al cameriere: "Non mi interessa, ah ah, sorprendimi!"

IL PERCHÈ

Potresti aver sentito dire che non puoi mai perdere veramente la tua
motivazione, perdi solo la concentrazione su ciò che vuoi veramente. Devi
avere una motivazione forte e chiara, un perché. Altrimenti, hai tutte le ragioni
per chiederti perché gli hai dedicato tutto il tempo e tutti i tuoi sforzi fin dal
primo istante. Perchè lo vuoi? Qual'è il motivo? Cosa ti fa pensare che ne valga
davvero la pena?

48.
MOTIVAZIONE

IL PERCORSO

Il terzo fattore che può indebolire la tua motivazione è dovuto al fatto che tu
riesca a fidarti o meno del processo da seguire. Hai motivo di credere che il
percorso su cui ti trovi, la strategia, la routine e l'esercizio, ti porteranno lì?

Diciamo che sei a Parigi e prendi un taxi per raggiungere la Torre Eiffel. La tua
motivazione, il tuo perché, sono probabilmente quelli di riuscire ad arrivarci
più velocemente di quanto faresti a piedi. Mentre sei seduto nel taxi, noti che la
Torre Eiffel diventa sempre più piccola nello specchietto retrovisore, e inizi a
pensare che dopotutto non è stata un’idea così grande. Inizi a sentirti come se
dovessi scendere dal taxi. Quando vogliamo "uscire dal taxi" (restando
in tema di studio), di solito c'è sempre una vaga sensazione che qualcosa non
stia andando per il verso giusto. Il motivo è fondamentalmente lo stesso: non
hai fiducia che il tuo approccio ti stia avvicinando al tuo obiettivo, la Torre
Eiffel del momento.

Ecco cosa è importante:

ai chiare a. Può essere davvero fonte di confusione se vediamo che il nostro


pr ce e t non funziona, e allora lo prendiamo come un segno per
abbandonare del tutto ett . In altre parole, non cercare di convincerti che
la Torre Eiffel non valga la pena di essere visitata solo perché hai perso fiducia
nel modo in cui hai provato ad arrivarci. Se hai fissato un obiettivo e
l'approccio non funziona, non mettere in discussione l'obiettivo: cambia il tuo
approccio.

Assicurati che sia il perché Non dimenticherò mai il giorno in cui tenni
un discorso davanti a un pubblico di insegnanti di batteria. Durante la parte
dedicata alle domande e alle risposte, molti di loro hanno espresso disappunto
per il fatto che i loro studenti, secondo loro, erano "semplicemente non
motivati". Quando ho chiesto loro se gli studenti potevano scegliere su cosa
dovevano lavorare, gli insegnanti sono rimasti tutti in silenzio.

49.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

Questo è esattamente il motivo per cui nel sistema EPM ci assicuriamo che i
tuoi obiettivi si basino sui tuoi perché piuttosto che sui perché degli altri, il che è
cruciale, e ha un effetto collaterale molto deciso che ti aiuta a mantenere alta la
tua motivazione anche quando ti eserciti da solo.

Controlla i tuoi progressi Non importa se non sei mai stato a Parigi prima
d’ora, o se il tassista non parla la tua lingua. Quando vedi la Torre Eiffel
avvicinarsi sempre di più ad ogni minuto, non inizi a chiederti se l'autista sa
cosa sta facendo, giusto?

E lo stesso avviene con il tuo studio. Se i tuoi progressi sono evidenti, ti fiderai
del percorso che stai seguendo (il tuo approccio), e sarai in grado di rilassarti
mentre studi. Ecco perché non ci limiteremo a presumere o a sperare che il
nostro processo funzioni, ma misureremo i risultati con regolarità. Lo
dimostreremo costantemente a noi stessi.

PUNTI CHIAVE

● Annota almeno 5 cose che una volta desideravi, a cui aspiravi e in cui speravi,
che hai ottenuto e che ora forse dai per scontate. Cerca di ricordare
chiaramente quanto lo volevi. Si trattava di essere in grado di suonare un certo
brano musicale? Volevi riuscire ad avere un certo strumento? Collaborare con
un tuo mentore? Stare insieme a qualcuno o trasferirti in un posto nuovo?
Qualunque cosa sia, concentrati sulle cose che hai desiderato, che volevi si
avverassero, e che poi hai realizzato.

● Per ogni obiettivo che hai identificato, scrivi i passaggi che ti hanno portato a
raggiungerlo o, in altre parole: cosa ha funzionato? Quindi traccia una linea e
scrivi anche ciò che non ha funzionato, gli sforzi che hai considerato una
perdita di tempo, e che in seguito si sono rivelati utili, e qualsiasi altra cosa ti
venga in mente. Scrivi tutto e fai un'analisi.

50.
MOTIVAZIONE

● Il punto qui è che non stai iniziando da zero; puoi imparare dalle tue
esperienze. Hai già fatto accadere le cose, ed è importante capire cosa ha
funzionato, e quindi ripetere quei comportamenti. Sì, impariamo dai nostri
errori, come si suol dire, ma non bisogna mai dimenticare di imparare anche
dai nostri successi.

● Non darti da fare solo per il gusto di tenerti occupato. Scopri c a vuoi e
perché lo vuoi. Qual'è la ragione per cui vale la pena dedicare tutto il tuo
tempo e impegnarti? E questo motivo è davvero importante per te?

● Scegli il procedimento che è più probabile che ti porti dove vuoi andare. È
questo l'esercizio giusto che può farmi migliorare come voglio io? È giusto
concentrarmi proprio su questo? Dal momento che non possiamo prevedere
il futuro, può anche andare bene considerare questa come la migliore ipotesi,
ma dobbiamo assicurarci che sia direttamente collegata al motivo per cui ti
stai esercitando. Il tuo perché dovrebbe aiutarti a capirlo.

● Quando non ti senti motivato, cerca di scoprire dov'è l'errore. Ricorda che
può essere una di queste due cose: 1) Il tuo perché non è abbastanza chiaro?
Oppure: 2) Non sei sicuro che il metodo che hai scelto sia quello giusto? Non
cambiare il tuo obiettivo se è solo il tuo approccio che deve essere cambiato.

● Misura regolarmente i tuoi progressi. In questo caso non fare affidamento


sul tuo intuito. Usa le registrazioni e il tuo diario per confrontare dove sei
ora, e dove eri quando hai iniziato.

51.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

ATTEGGIAMENTO
La tua abilità viene spesso descritta come ciò di cui sei capace. La motivazione
determina ciò che fai, e la disciplina determina se stai facendo ciò che è
necessario. Ma non è tutto qui, perché è l'atteggiamento che determina la
qualità di quello che fai. In questo capitolo, vorrei condividere con te le cose
più utili che ho imparato riguardo all'atteggiamento.

UN ATTEGGIAMENTO DI GRATITUDINE

Il nostro cervello è fantastico! Peccato che non abbia un manuale.

Si ritiene che l'essere umano medio abbia circa ventimila pensieri al


giorno, di cui l'80 per cento è costituito da pensieri negativi, mentre gran
parte dell'altro 20 per cento è fatto di pensieri ricorrenti che giocano a
ping-pong nelle nostre teste. Ci preoccupiamo sistematicamente di tutte le
cose banali, la maggior parte delle quali per fortuna non accadono mai, e
a nostra volta diamo per scontate le cose più importanti, senza pensarci
troppo.

Questo è sorprendente solo se si pensa che lo scopo principale del cervello sia
quello di renderci felici, ma è come aspettarsi che un cacciavite sia in grado di
piantare un chiodo. Il nostro cervello si è evoluto in un'era molto diversa, e di
tanto in tanto ci indica che stiamo andando in giro con un sistema operativo
che è stato costruito circa duecentomila anni fa. Il cervello non si è evoluto per
renderci felici, si è evoluto per tenerci in vita: per evitare il pericolo, consumare
cibo e fare bambini.

Quando il compito principale è rimanere in vita a tutti i costi, impariamo


esattamente tutti i comportamenti sopra menzionati - una ricerca
permanente, la scansione di tutto e di chiunque alla ricerca di potenziali
pericoli. Una cauta aspettativa che qualcosa possa andare storto, e che chiunque
possa farti del male in qualsiasi momento.

52.
ATTEGGIAMENTO

Questo aveva perfettamente senso quando correvamo nudi e avevamo bisogno


di identificare rapidamente cosa ci avrebbe mangiato, e poi per decidere
altrettanto rapidamente se dovevamo o meno rischiare di buttarci giù dalla
scogliera. Nel mondo in cui viviamo oggi, tuttavia, sta a noi gestire e indirizzare
consapevolmente il nostro motore di ricerca interno, proprio per contrastare
questa forza di gravità mentale (nello stesso modo in cui combattiamo la gravità
fisica quando ci alziamo la mattina, e reindirizzare la nostra consapevolezza da
tutte le cose che sono sbagliate o che potrebbero andare male, verso tutte le cose
che sono giuste e per le quali dobbiamo essere grati. Naturalmente, l'atto di
esercitarsi non deve essere limitato ai nostri strumenti. Proprio come coltiviamo
la tecnica e i movimenti ripetitivi che ci sono utili, possiamo coltivare le
emozioni specifiche che ci servono.

Consiglio di praticare la gratitudine ogni giorno. E la buona notizia è che


possiedi già tutto ciò di cui hai bisogno per farlo. Inizia semplicemente
ponendoti un elenco di domande. Riesci ad essere grato per avere la capacità di
suonare il tuo strumento? O addirittura di possedere o avere accesso a uno
strumento? E che ne dici del fatto che sei stato introdotto alla musica da
qualcuno di importante per te, o anche che hai avuto l'enorme fortuna di
nascere con la buona salute necessaria per vivere e godere di tutti questi doni?

Questi sono solo alcuni esempi per ricordare a te stesso quanto sei
incredibilmente fortunato. E proprio come si fa per lavarsi i denti, ti consiglio
di farlo con regolarità, semplicemente spostando la tua attenzione da ciò che
manca, che non è giusto o che potrebbe essere migliore, verso ciò che hai, ciò
che va bene, e ciò per cui puoi essere grato.

Un altro sorprendente effetto collaterale è che diventa quasi impossibile


lamentarsi quando sei veramente grato. Un artista che si lamenta per i concerti
schifosi e le dure condizioni dei tour, di solito dimentica il momento in cui
desiderava che qualcuno si interessasse alla sua musica, e di quanto si sentiva
grato per ogni singola persona che aveva acquistato un biglietto. Forse ti
sembrerà una cosa un po' hippie, ma io lo penso davvero. La gratitudine è una
delle emozioni più importanti da coltivare.

53.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

COME POTREBBE MIGLIORARE?

Quando fa schifo ma devi farlo, allora fallo molto bene.

Questo è un qualcosa che ho imparato quando sono arrivato ad Amburgo.


Avevo appena compiuto 20 anni e mi ero trasferito dalla campagna alla grande
città, e per pagare l'affitto ho dovuto fare tutti i concerti e le sessioni di
registrazione che potevo. A volte questo significava avere a che fare con persone
i cui valori e/o gusti musicali non erano in sintonia con i miei. E le situazioni e
i luoghi in cui si sono svolti questi concerti erano su una scala che andava dal
noioso e deludente, al bizzarro e confuso, fino al contesto più pericoloso.

Certo, quando guidi per otto ore per portare la tua musica in un club, solo per
poi scoprire che ci sono più persone sul palco che tra il pubblico, allora puoi
finire con il comportarti in modo scontroso, o addirittura arrivi a pensare di
non suonare per niente. Oppure, puoi fare in modo di imparare il nome di
tutti i presenti, e offrire loro un posto sul palco insieme a te e alla band! Inoltre,
in questo modo è anche più divertente, e non sai mai cosa può succedere.
Dopotutto, è stato in uno di questi concerti che ho incontrato il tipo che è
stato il mio agente negli ultimi 15 anni, e per questo sono molto grato.

Gran parte di questo libro è dedicato a obiettivi, motivazione e strategie


specifiche, che richiedono di farci le domande importanti: "Qual è la cosa
giusta?", e "Sto facendo la cosa giusta?". Atteggiamento, d'altra parte, significa
fare qualcosa di giusto. Non importa se sei un batterista ventenne in difficoltà,
o il flautista più ricco del mondo, non possiamo controllare tutto ciò che ci
accade, ma possiamo però controllare quello che facciamo con ciò che ci
accade. Fermati sempre, fai un respiro e renditi conto di avere una scelta, anche
quando le tue scelte sembrano limitate. Scegli di sfruttare al meglio la
situazione.

54.
ATTEGGIAMENTO

FAI DEL TUO MEGLIO, CON CIÒ CHE HAI, IN QUESTO MOMENTO

Questa è una frase che mi ha aiutato a cambiare completamente il mio


atteggiamento. Ero orgoglioso di essere un perfezionista. Volevo le cose in un
certo modo, e quando non avvenivano, ero deluso, a volte arrabbiato, e
semplicemente non riuscivo ad accettarlo.

Questa prospettiva, oltre ad essere semplicemente un atteggiamento negativo,


ha avuto molti altri effetti collaterali negativi. Era "o tutto o niente", e questo
significava che se l’ambiente in cui suonavo aveva troppo riverbero, il suono del
monitor non andava bene (come accade sempre, tra l'altro, o qualcosa
all'interno della canzone non funzionava, allora non mi importava nulla
nemmeno di tutto il resto, perché per quanto mi riguardava, era comunque
tutto uno schifo. "Ormai ho capito che per il momento non verrà una cosa
perfetta, quindi perché preoccuparsi?" È qui che il perfezionismo può essere
una banale scusa per non dare sempre il massimo, indipendentemente dalle
circostanze.

Inoltre, è di per sè frustrante perché non hai il controllo di ciò che ti accade, e
questo significa che c'è sempre qualcosa che può andare male. Ecco perché ho
cambiato mentalità. Ho smesso di pensare: "Deve essere perfetto, deve essere
perfetto", e invece ho adottato il mantra: "Fai il meglio che puoi, con quello
che hai, ora". Questa cosa è estremamente potente, ed è un paradigma
completamente diverso.

Pensaci. Quando l'auto si guasta sulla strada per il concerto, o tuo figlio fa i
capricci e non vuole andare a letto la sera, la situazione è tutt'altro che ideale e
può essere frustrante, soprattutto se aspiri alla perfezione, perchè rimarrai
sempre deluso. Ma quando te ne stai a letto la notte, e pensi di aver fatto del
tuo meglio con ciò che avevi al momento, puoi essere dannatamente
orgoglioso di te stesso.

Credo che questo sia un buon modo per affrontare la vita. Fai del tuo meglio
con ciò che hai al momento e, bilanciandolo con una prospettiva e una
pianificazione a lungo termine, otterrai qualcosa che è più del semplice
successo: troverai la realizzazione.

55.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

LO STUDIO RENDE STABILE IL TUO ATTEGGIAMENTO

La maggior parte di noi ha familiarità con il detto "La pratica rende perfetti"
e alcuni con la versione aggiornata, "La pratica rende tutto stabile". Sebbene
ci sia molta saggezza in tutto ciò, questo ci ricorda c a viene studiato e con
ua e re ue a. Tuttavia, bisogna riconoscere che anche lo stato mentale ed
emotivo, in altre parole, il tuo atteggiamento, viene allenato allo stesso
modo. La pratica cementa non solo ciò che suoni e la tua tecnica fisica, ma
anche la tua concentrazione, la passione, l'intensità e l'energia, o la loro
mancanza.

Molti musicisti si siedono allo strumento con un atteggiamento del tipo: "È
solo studio, sto solo sperimentando, non è davvero importante", oppure:
"Per ora questo non è importante", oppure: "Non è poi c
p rta te”. Dimentichiamo che il nostro corpo non conosce la
differenza; non puoi scegliere cosa viene salvato sul tuo disco rigido e cosa
no. Il corpo trattiene tutto, e questo significa che anche l'atteggiamento
del "Non importa" può diventare un‘abitudine.
Questo potrebbe passare inosservato per un po', fino all'arrivo della data
dell'audizione, della jam session o del concerto, e, chi l'avrebbe mai
detto? Tutto ad un tratto, è importante! All'improvviso, quel "stasera"
diventa l'eccezione per cui abbiamo lavorato. La tua mente grida: "Ci
siamo!" Il tuo corpo, d'altra parte, non capisce davvero di cosa si tratta.
E inizia questa divertente conversazione:

Corpo: "Sì, non preoccuparti, ci siamo passati migliaia di volte. Questa è di


nuovo la situazione in cui ci sediamo dietro questo aggeggio e suoniamo
qualcosa che già conosciamo, giusto per riscaldarci, come sempre, giusto?
Abbiamo un sacco di tempo per ambientarci, e ogni volta che qualcosa non
funziona, noi ci riproveremo ancora, perché tanto, alla fine, chi se ne frega?
Quando siamo stanchi, possiamo semplicemente fermarci; dopotutto,
possiamo sempre dire che è solo una brutta giornata, giusto? Ordinaria
amministrazione".
Tu: "No, no, no, oggi è diverso! Tutto questo ora non succederà, ok? Non
c'è una seconda possibilità, non c'è tempo per ambientarsi e in realtà ci sono
ancora molti input che dobbiamo esaminare. Ora ho bisogno di tutta la
potenza di elaborazione, di tutta la concentrazione e l'attenzione che
abbiamo, anche se normalmente non facciamo le cose in questo modo. So
che non l'abbiamo mai fatto prima d'ora, ma in questo momento ne ho
davvero bisogno. Ti prego, per a re".

56.
ATTEGGIAMENTO

Corpo: "Aspetta, quindi proprio ora che qualcuno ci sta guardando ci


mettiamo davvero ad esaminare tutta quella roba in più che non dovrebbe
esserci? Devi insegnarmi quelle cose, amico. Come faccio a sapere cosa va bene
e cosa è da buttare tra tutto ciò che abbiamo fatto?"

Dobbiamo abituarci ad avere tutto ciò che vogliamo sia presente quando è il
momento. La concentrazione, il prestare attenzione, il dare il massimo, il fare il
meglio che si può. Dobbiamo abituarci a tutto questo, anche quando pensiamo
che non conta, il che significa, in sostanza, che conta sempre. È davvero molto
semplice. O fai in modo che conti, o stai perdendo tempo.

Lo studio non è un qualcosa che le tue dita possono fare mentre vai in pausa
con il cervello. Tieni presente che sul tuo disco rigido non vengono salvati solo
gli schemi, le frasi e i movimenti, ma anche le tue emozioni. L'atteggiamento
con cui ti alleni si collega all'attività dello studio stesso. In verità, lo studio
richiede tutto te stesso, ed è per questo che premia anche tutto il tuo essere.

57.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

PUNTI CHIAVE

● Non essere un perfezionista; sforzati ogni giorno di "fare il meglio che puoi
con ciò che hai al momento". Se poi aggiungi una pianificazione e una
prospettiva a lungo termine, credo che questo possa essere un approccio
molto solido che ti servirà non solo nell’ambito dello studio, ma anche in
tutti gli altri aspetti della tua vita, dal lavoro alla vita familiare.

● Considera sempre il tuo studio come una cosa importante, perché è così. E
può essere facile come ricordare a te stesso di non cadere nella trappola del
"non importa", e per prendere una decisione con coscienza per essere più
consapevole. Registrati spesso e goditi la maggiore concentrazione che deriva
dall'entrare in "modalità performance". Tieni presente che il modo in cui ti
alleni modella in maniera decisa il modo in cui poi ti esibirai, e inoltre, può
anche aiutarti a rendere molto più divertente la tua esibizione.

● Coltiva il senso di gratitudine nella tua vita. Ad esempio, negli ultimi anni,
una parte del mio rituale mattutino è stato il chiedermi: "Quali sono le tre
cose per cui sono grato oggi?" Anche la mia famiglia ha iniziato ad adottare
questa routine, quindi ogni volta ci sediamo a colazione e ce lo diciamo.
Puoi anche scrivere tutto su un diario. Cosa ti viene in mente? Per te può
essere avere una buona salute, la sicurezza, le opportunità, e l'amore nella tua
vita? Forse puoi anche essere grato per le sfide che hai in questo momento,
dal momento che potresti certamente averne di diverse.

● Diffondi regolarmente la gratitudine. Lascia un messaggio vocale a un buon


amico, o chiama un familiare solo per fargli sapere che sei grato di averlo
nella tua vita. È così dannatamente semplice, ma può avere un impatto
davvero enorme. Dai, provaci subito.

58.
ATTEGGIAMENTO

● Ricorda che anche quelli che possono sembrare i compiti più stupidi e
inutili, possono regalarti delle bellissime esperienze e lezioni, per non parlare
dei risultati inaspettati, quando li svolgi davvero bene. Le grandi domande
da porsi qui sono: Come posso farlo bene? Come posso renderlo divertente
pur avendo rispetto del compito da svolgere? In quale altro modo posso
portare a termine il lavoro? E infine, come posso farlo con maggiore calma e
concentrazione?

e ' r ar e te acr e a acra t e te r ar


Dōgen

u ee e t ert e t a r che e e e ere t .


ary oppins

59.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

NON HO ABBASTANZA TEMPO


È una particolare ironia della condizione umana il fatto che le sfide
ordinarie e quotidiane possono spesso farci sentire soli e isolati,
e sembrano legate unicamente alle nostre particolari circostanze. Questo è
senz'altro vero per ciò che riguarda la gestione del tempo. A volte sembra che a
tutti gli altri siano state assegnate 29 ore al giorno, mentre noi dobbiamo
accontentarci delle nostre misere 24.

Magari ti ritrovi a lavorare, a frequentare le lezioni del college, a crescere i figli, a


viaggiare costantemente, o a destreggiarti miracolosamente con una
combinazione di tutte queste cose. Qualunque cosa sia, la capisco! Hai diecimila
priorità in competizione tra loro, e può sembrarti difficile, se non impossibile,
trovare il tempo per le cose che ti piacerebbe davvero fare.

O forse non ti senti affatto super impegnato, ma in qualche modo la settimana va


sempre via in un attimo. Quando arriva il fine settimana, ti rendi conto che non
sei riuscito a portare a termine quei pochi compiti che volevi svolgere, e non sai
esattamente il perché.

E poi scopri che non sei solo, né sei la prima persona a sperimentarlo.
Fortunatamente, delle persone un po' più intelligenti di noi hanno trovato
diverse soluzioni. In questo capitolo condividerò con te le strategie di gestione del
tempo più efficaci in cui mi sono imbattuto per 20 anni, oltre al modo giusto di
applicarle alla tua situazione specifica.

Ora, prima di addentrarci, voglio prepararti al fatto che in questo libro useremo
non una, ma tre strategie per affrontare questo problema da diverse angolazioni.
Ognuna funziona da sola, ma quando le combini tutte insieme, accade la vera
magia.

rutta tutto il te po che hai - studia per tutto il te po in cui ti eserciti.


Ricordi quando ne abbiamo parlato nel capitolo "Separare il suonare
dallo studio?"

60.
NON HO ABBASTANZA TEMPO

Il fatto è che probabilmente fai qualsiasi tipo di cosa con il tuo cosiddetto
"tempo di studio". Quando usi semplicemente il tempo che hai in modo più
efficiente, scoprirai che in realtà hai bisogno di meno tempo di quanto possa
pensare. È un buon inizio, ma non lasceremo che sia solo questo.

2 ii chiaro e concentrati su ci che conta da ero


Più avanti in questo libro, ridurremo enormemente il tuo carico di lavoro
riducendo effettivamente le cose che devi fare. Finiremo con includere solo pochi
elementi nel tuo piano di allenamento: esattamente ciò che dovresti fare in questo
momento per avvicinarti al punto in cui vorresti arrivare. In tal modo,
trasformerai la situazione da quella che io chiamo una "vecchia sequenza di un
film di kung-fu", in cui vieni attaccato da tutte le parti contemporaneamente, in
una "resa dei conti in tipico stile western", dove sarete solo tu e un avversario ben
visibile, un qualcosa di molto più gestibile. Ti sentirai meno distratto e sopraffatto
quando avrai la possibilità di concentrarti su un solo compito alla volta.

Per concludere, in questo capitolo troveremo:

ro a real ente pi te po per esercitarti


Piccola anticipazione! Forse hai già capito che la gestione del tempo non significa:
"Gestisci per bene i tuoi 5 minuti e finirai con l‘averne 10". Questo funziona solo
diventando maggiormente consapevole dei compiti più insignificanti che
consumano il tuo tempo, e sostituendone alcuni con altre attività importanti che
per te hanno un vero significato.

Se prendi a cuore l’esercizio descritto qui di seguito, potresti benissimo finire con
l’avere dalle 7 alle 14 ore alla settimana da usare come meglio preferisci. Questo
richiederà un po' di sforzo, ma se sei seriamente intenzionato a migliorare la
gestione del tempo, ti prometto che ne varrà la pena.

Ti sembra interessante? Bene! Iniziamo subito.

61.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

PIÙ TEMPO: IL POTERE DELL’ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO, E


LA STORIA DI MR. SCHMIDT.

Permettetemi di presentarvi il signor Schmidt. Il signor Schmidt lavora in in un


ufficio molto grande dove risponde alle chiamate, alle e-mail, e bada alle
scartoffie. Lavora un certo numero di ore al giorno, e in realtà non perde
tempo.

Un giorno, il capo manda alcuni consulenti a osservare più da vicino il signor


Schmidt. Il signor Schmidt dovrebbe continuare a lavorare normalmente, gli
dicono. Stanno al suo fianco, e di tanto in tanto prendono appunti nei loro
fogli di calcolo Excel. Passano così un paio di giorni. Il signor Schmidt fa le sue
cose; i consulenti osservano e prendono nota.

Dopo pochi giorni arrivano i risultati. I consulenti scoprono che il signor


Schmidt lavora davvero tutto il tempo che è in ufficio, con poche eccezioni:
beve anche caffè, stampa documenti e (probabilmente a causa del caffè usa il
bagno una o due volte al giorno. In effetti, trascorre una o due ore al giorno
andando avanti e indietro dalla scrivania alla macchina del caffè, alla stampante,
e al bagno.

Ora, forse stai pensando: niente da fare al riguardo, giusto? Voglio dire,
stampare documenti è una parte importante del suo lavoro e, per l'amor di
Dio, lascia che il pover’uomo vada in bagno! Ma ora ascolta bene.

Ecco cosa fanno. L'azienda compra al signor Schmidt una macchina per il caffè
e una stampante, li sistema sulla scrivania e avvicina la scrivania al bagno.
Eliminando il suo tempo di "movimento", riescono a ricavare un'ora di lavoro
in più al giorno (che aggiunge fino a 250 ore all'anno dal signor Schmidt.

62.
NON HO ABBASTANZA TEMPO

Questo ti potrebbe sembrare un po' poco romantico, soprattutto se non vuoi


lavorare a una scrivania vicino al bagno. Ma spero che tu abbia capito di cosa
stiamo parlando.

Nell'esempio con il signor Schmidt, il capo si era prefissato l'obiettivo di


ottenere ancora più produttività e ci è riuscito. Possiamo usare questa
potente metodologia per i nostri scopi, definendo i nostri obiettivi, a
prescindere che si tratti di ottenere più tempo da trascorrere con il proprio
partner o con i propri figli, più tempo per esercitarsi, più tempo per
meditare, più tempo per fare volontariato, o più tempo per essere
produttivi e allenarsi sul proprio strumento, poiché, nel caso ve lo foste
dimenticato, è di questo che parla questo libro.

Mettere a punto il proprio tempo è come avere una macchina che ti restituisce
più tempo. Sta a te usare questo regalo come preferisci. Permettetemi di
condividere con voi quello che mi ha convinto, e che mi ha trasformato in un
fan sfegatato dell’organizzazione del tempo.

LA PRIMA ESPERIENZA DI BENNY


CON L’ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO

Ero impegnato in un tour di un mese con un cantautore tedesco, e non


avevamo giorni liberi.

Tutti i giorni erano esattamente identici: suona la sveglia; vai all'appuntamento


nella lobby dell'albergo; sali in macchina; guidi per alcune ore; arrivi in sede;
chiedi la passwrd del wifi (allora non era così facile trovare ua connessione
internet veloce in ogni posto); controlli la posta elettronica; fai il soundcheck;
ceni; fai il concerto; rientri in albergo; cadi a letto; ripeti le stesse cose il giorno
dopo. Essere in tour è davvero come essere nel film di Bill Murray, r u h
a ( r e a ar tta).

Quando nel bel mezzo di questo tour mi sono stranamente imbattuto nel
concetto di "organizzazione del tempo", mi sono sentito incuriosito
e pessimista allo stesso modo. Incuriosito perché c'erano tre attività
che volevo tanto aggiungere alla mia routine quotidiana, e pessimista
perché semplicemente non avevo tempo. Ti dice niente?

63.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

MI SONO RIPROMESSO DI FARE QUESTO TUTTI I GIORNI:

● Fare una corsa mattutina, dato che sono caduto in quello che è noto
come "tour funk", quando il tuo corpo si abitua al ritmo della
performance, e il tuo sistema non si accende completamente fino a notte
fonda, trasformandoti in uno zombie con poca energia durante il giorno,
o quando non sei sul palco.

● Rispondere alle email, poiché centinaia di email si accumulavano nella


mia casella di posta ed ero consapevole di rimanere sempre più indietro.

● Esercitarmi su un pad, dal momento che nel tour suonavo in modo


davvero pesante, e mi accorgevo che iniziavo a perdere la mia precisione e
le mie sfumature mentre suonavo come un taglialegna, notte dopo notte.

Ha un senso, vero?

MA! Non ho mai avuto il tempo per fare tutto questo, dal momento che: suona
la sveglia; vai all'appuntamento nella lobby dell'albergo; sali in macchina; guidi
per alcune ore; arrivi in sede; richiedi la password del wifi; controlli la posta
elettronica; fai il soundcheck; ceni; fai il concerto; rientri in albergo; cadi a
letto.

Tuttavia, ho deciso di provare a farlo senza aspettarmi grandi sorprese. E avevo


ragione: non c'era molto che non sapessi già. Fortunatamente, stavo per
scoprire che non ci voleva molto per trasformare radicalmente la mia vita on
the road, e la mia vita in generale.

Ho organizzato il mio tempo per un paio di giorni e ho notato subito due cose
che mi hanno colpito:

1. Trascorrevo un numero ridicolo di ore al giorno viaggiando in macchina,


senza sfruttare in alcun modo il tempo che avevo per riuscire a fare una qualsiasi
cosa che potessi ricordare.

2. Ogni sera, dopo essere tornato in hotel, accendevo la TV, solo per pochi
minuti, per fare un po' di decompressione dopo il concerto, in modo da potermi

64.
NON HO ABBASTANZA TEMPO

addormentare, o almeno questo è quello che pensavo di fare. Il mio diario ha


poi rivelato che quelli che sembravano pochi minuti erano in realtà un'ora,
spesso due.

Improvvisamente mi sono reso conto che questo uso del mio tempo mi faceva
pensare che guardare della brutta TV a tarda notte, mentre ero semicosciente,
per me fosse più importante della mia salute, dei miei rapporti con le persone
che erano in attesa di una risposta via e-mail, o dell'esercizio sul mio strumento.

Quando ho deciso di eliminare quelle ore davanti alla TV, la reazione a catena
che ne è seguita è stata così drastica che mi ha sconvolto. Ho iniziato ad
addormentarmi prima, la mattina mi svegliavo prima, ho iniziato ad andare a
correre, scaricavo le mie e-mail mentre ero ancora in hotel, avevo tutto il tempo
per rispondere alle e-mail in macchina, arrivavo al locale, e mentre i miei
compagni di band chiedevano la password del wifi, io mi ricavavo un po' di
tempo per esercitarmi, a volte con un pad, e a volte anche sul palco con il mio
kit, purchè andasse bene anche al resto dello staff. Dopo il concerto, andavo in
hotel e andavo dritto a letto, e dato che ora andavo a correre ogni mattina, ho
iniziato ad addormentarmi più velocemente, dormendo più profondamente,
il che rendeva ancora più facile alzarmi il giorno dopo.

Di lì a poco, non riuscivo quasi a credere a quanto rilassate e produttive


diventassero le mattine, quando invece in precedenza erano sempre state
confuse e improduttive. Mi sentivo benissimo, le mie mani stavano facendo
progressi, mi godevo le belle corse al mattino, e la gente non riusciva a crederci
quando Benny non solo ha iniziato a rispondere alle e-mail, ma lo ha fatto
usando anche più di una singola frase!

In effetti, ero così soddisfatto della mia ritrovata produttività che la prima cosa
che ho fatto dopo essere tornato a casa dal tour, è stata quella di sbarazzarmi
della mia TV. E sono certo che, se non l’avessi fatto, molte delle mie migliori
canzoni e dei progetti creativi come questo libro, forse sarebbero stati iniziati,
ma probabilmente non li avrei mai finiti.

Al giorno d'oggi rivedo l'organizzazione del mio tempo almeno una volta
all'anno, e anche dopo 15 anni la trovo ancora una cosa illuminante, e con un
grande potere di trasformazione. Ora tocca a te.

65.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

LA SFIDA DELL’ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO

Eccola qui: imposta sul tuo telefono un timer che si attiva ogni due ore.
Quando lo fa, interrompi tutto ciò che stai facendo, e scrivi tutto ciò che hai
fatto da quando è suonato l'ultima volta, e per quanto tempo. Quindi continua
la tua giornata fino a quando non suona un’altra volta il timer, e ripeti il
processo. Alla fine della giornata, dovresti avere una documentazione di dove è
andato esattamente a finire il tuo tempo. Poco prima di andare a dormire,
spegni il timer e fai l'ultima annotazione. Non appena ti svegli il giorno
successivo, continua in questo modo. Fallo per 10 giorni.

È davvero molto semplice.

10!min! SVEGLIA E CONTROLLO DEI!social!media!


15!min! DOCCIA!
20!min! GUIDARE PER ANDARE AL LAVORO
2!hours! INCONTRO CON!Thomas
-
7!min! TELEFONATA CON MAMMA
45!min! PRANZO CON Hardy
2!hours! VISTI VIDEO DI ANIMALI CARINI
! SU!YouTube
3!hours! CERCATO SU AMAZON IL MIGLIOR TAGLIA
! PELI PER IL NASO SOTTO I 25 DOLLARI

E così via.

66.
NON HO ABBASTANZA TEMPO

Così facendo, otterrai una nuova prospettiva e una maggiore consapevolezza sul
modo in cui trascorri effettivamente il tuo tempo. Sebbene i suoi meccanismi
non siano esattamente da fantascienza, dal punto di vista emotivo può essere
piuttosto brutale, perché è facile giudicare noi stessi e sentire la tentazione di
alterare o di eliminare alcune delle nostre solite attività molto prima che i 10
giorni siano finiti.

Diciamo che il timer si spegne per la seconda volta e ti ritrovi disteso sul divano
con del cibo da asporto, e ti abbuffi mentre guardi quella splendida nuova serie
su Netflix. Potresti sentirti un po' a disagio nel documentare tutto ciò,
soprattutto quando hai detto a tutti che in questo momento non puoi
condividere la tua genialità con il mondo perché sei troppo occupato.
Autoflaggellarti non ti aiuterà, ma piuttosto sii grato e cerca di fare il punto su
ciò che sta veramente accadendo.

Sii gentile con te stesso e osserva tutto con l'attenzione di uno scienziato.
Ricorda che va benissimo prendersi un po' di tempo libero e scappare via per
un po'. Spesso lo facciamo inconsciamente, ad esempio quando ci perdiamo in
un sogno ad occhi aperti, e anche questo VA BENE. Vogliamo solo scoprire
cosa sta realmente accadendo, e poi assicurarci che il tempo trascorso
rimanga in una proporzione in cui ti senti a tuo agio, e che sia coerente con
l’immagine che hai di te stesso.

Il messaggio è semplice: se trascorri cinque ore al giorno sulla PlayStation, e ne


sei consapevole al 100%, e ne sei felice, non cambiare! Ma voglio che tu prenda
una decisione consapevole, e che tu senta di avere il controllo della situazione,
piuttosto che esserne controllato. La norma è che ci prendiamo in giro e poi
finiamo con il dare la colpa all'economia, all'industria musicale o al tipo
dell'ultimo post di Insta, e alla fine ci troviamo dove non dovremmo essere, pur
rimanendo pienamente convinti di aver fatto tutto ciò che è in nostro potere
per andare avanti.

Dobbiamo capire come stiamo sfruttando la nostra risorsa più importante: il


tempo. E quando acquisiamo chiarezza e il controllo su di esso, diventiamo
liberi.

67.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

ta t e c e che app a a etterc e ua


e c e che app a che e p ce e te c
Mark Twain

“ e u c u tare c u ta pr a te te
Fjodor Dostojevsky

68.
NON HO ABBASTANZA TEMPO

LISTA DELLE ATTIVITÀ

posta il ti er prendi appunti Decidi come e dove prendere appunti.


Potrebbe essere più pratico utilizzare uno smartphone come timer, e un'app per
gli appunti come diario, ma in realtà qualsiasi tipo di timer e taccuino
andranno bene. In questa situazione il fattore critico è questo: devi
assolutamente averli con te in ogni momento. Fidati di me, altrimenti non
funzionerà. Probabilmente scoprirai che i momenti più rivoluzionari li troverai
in situazioni che sembrano: "Oh, me lo ricorderò", oppure: "Questo non è
molto importante". No, non te lo ricorderai, e invece sì, è davvero importante!
Non fidarti della tua memoria: scrivi tutto!

on i pa ire Basta osser are Imposta il timer e prendi appunti: questo è


davvero tutto ciò che devi fare. Fallo e basta. Non cercare di rendere tutto
perfetto. Non c'è bisogno di buttarsi giù. Forse per la prima volta nella tua vita
stai acquisendo un'idea di dove va effettivamente a finire il tuo tempo, e questo
è un bene. Non devi ancora cambiare nulla, agisci semplicemente come un
osservatore neutrale. Usa qualsiasi strumento che puoi per ricostruire la tua
giornata nel modo più accurato possibile: il tuo calendario, la cronologia del
tuo browser, diamine, di questi tempi il tuo telefono può dirti esattamente
quanti minuti hai speso per una chiamata. Scrivi tutto.

allo per 0 giorni Anche se dopo due giorni potresti pensare: "Ho capito! So
cosa fare!", e non vedi l'ora di iniziare la tua nuova routine, continua così per
10 giorni. Perchè? Perchè 10 giorni sono più di una settimana, e avrai
almeno una settimana intera da osservare, e potrai identificare schemi che
potrebbero ripetersi all'inizio della seconda settimana. L'organizzazione del
tempo può aiutarci a individuare le attività banali che puoi smettere di fare, ma
soprattutto gli schemi delle tue attività, o in altre parole, le cose che fai
regolarmente. È probabile che i maggiori miglioramenti provengano dal
cambiamento di questi schemi, non da attività isolate. Quindi fallo per 10
giorni.

69.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

a panora ica Dopo i 10 giorni, prenditi un'ora per fare una panoramica di
tutti i dati raccolti. Raggruppa le attività simili e aggungi il tempo che hai
impiegato ogni giorno per ognuna di esse e per tutti i 10 giorni, così imparerai
quanto tempo hai trascorso in viaggio, quanto tempo hai passato davanti a uno
schermo, quanto tempo hai dedicato alla preparazione e alla consumazione dei
pasti, e così via. Quali sono le cose che fai quotidianamente? Ci sono attività di
cui non eri a conoscenza, o delle altre sorprese sulla quantità del tempo
impiegato? Fai una panoramica generale, come se si trattasse di una ricevuta che
riporta tutto ciò che hai fatto con il tuo tempo. Cosa vedi? Ne sei soddisfatto?

ispondi alle do ande Scrivi su un foglio le risposte alle seguenti


domande:

1. C'è qualcosa che vorresti fare di meno?

2. C'è qualcosa che vorresti fare di più?

3. C'è qualcosa che fai e che vorresti smettere completamente di fare?

4. C'è qualcosa che non stai facendo, che non fai da un po', che forse non hai
mai fatto, e che vuoi iniziare a fare?

Rispondi a queste domande onestamente per te stesso, e poi fallo. Fallo come
se il tuo futuro dipendesse da questo, perché è così!

70.
CON QUALE FREQUENZA DEVO STUDIARE?

CON QUALE FREQUENZA DEVO STUDIARE?


IL POTERE DELLA FREQUENZA E DELLA CONTINUITÀ

Con questo libro spero di alleviare la pressione del dover fare degli enormi passi
avanti, e dei grandi cambiamenti tutti in una volta, una cosa che può farti sentire
sopraffatto dal dover risolvere tutto, proprio ora. Il metodo EPM ti darà dei
risultati, ma poiché parliamo di un cervello umano e di un corpo reale, ciò
avverrà attraverso una serie di miglioramenti graduali, un passo alla volta.
Utilizzeremo attentamente anche il potere della re ue a, uno di quegli
elementi meravigliosi che possono aiutarti a potenziare i tuoi progressi, e a
trasformare i tuoi piccoli passi in grandi risultati.

La tua vita è modellata dalle attività che svolgi regolarmente. D'altra parte, nel
bene e nel male, è difficile che le attività che svolgi solo ogni tanto abbiano un
impatto molto grande. Se una volta mangi troppo, questo non ti farà ingrassare.
Se invece ad ogni pasto mangi più di quanto dovresti, probabilmente ciò si
tradurrà in un aumento di peso. Anche i culturisti professionisti che contano le
calorie si concedono una giornata in cui possono "barare" e possono mangiare
tutto ciò che vogliono, compresi pizza e gelato, purché seguano una dieta ultra
rigorosa per il resto della settimana. Questa cosa funziona perché la maggior
parte delle volte la loro dieta è molto chiara e coerente: quel giorno è
un'eccezione. L'eccezione non fa la tua vita; la routine definisce la tua vita.

Lo stesso vale per lo studio di uno strumento. In altre parole: se lo fai solo una
volta ogni tanto, poi non arrabbiarti se i risultati li vedi solo una volta ogni tanto.
Se sbagli qualcosa durante il concerto e pensi: "Maledizione, una volta ci sono
riuscito durante le prove!", potrebbe anche essere vero, ma in questo modo stai
contando sull'eccezione. Avresti molte più probabilità di avere successo se
riuscissi a suonarlo ogni giorno, anche quando dormi. La costanza
è fondamentale.

Ho due esempi pratici del potere della frequenza che mostrano chiaramente
come funziona per te questo principio. Si spera che questo possa
riuscire a rafforzare il tuo senso di fiducia in questo processo che
chiamiamo studio, e che a volte può sembrare una serie infinita di
piccoli passi che non ti porteranno mai al punto d'arrivo. Si parte:

71.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

LA SFIDA DELL‘ACCORDATURA

Se mi segui su Instagram, potresti già avere familiarità con la sfida


dell'accordatura che ho pubblicato qualche tempo fa. L'ho usata per dimostrare
i benefici del potere della costanza in un'area che al giorno d'oggi è
generalmente poco sviluppata nei batteristi. Quest'area rappresenta la capacità
che può salavarti la vita, quella di essere in grado di accordare la batteria con
sicurezza.

Conduco regolarmente un drum camp incentrato sul suono, e dedichiamo


molto tempo all'accordatura. La maggior parte dei batteristi considera questo
un male necessario che preferirebbero trascurare. A quanto pare preferiscono
concentrarsi sul suonare piuttosto che provare a far suonare bene il proprio
strumento. Quello che sento più spesso è: "Ma non puoi esercitarti con
l'accordatura! Ci vogliono anni e anni di esperienza!" Veramente? Anni e anni
di esperienza? Sfida accettata!

La mia sfida su Instagram era la seguente: diciamo che normalmente accordi la


batteria solo una volta all'anno, quando sostituisci le pelli (sì, sopra e sotto), e
solo perché devi. Che ne dici di questo? Registra la tua batteria così com'è ora,
solo per 20 secondi, così puoi sentire tutti i suoni; poi prendi delle nuove pelli,
mettile, accordale al meglio che puoi, e fai un'altra breve registrazione.

Probabilmente sei soddisfatto di questo risultato. Ma comunque, togli tutte le


pelli, rimettile di nuovo, accordale al meglio che puoi, e fai una breve
registrazione.

Forse sei a er contento di questo risultato. Ma comunque, togli tutte le


pelli, rimettile di nuovo, accordale al meglio che puoi e fai una breve
registrazione. Ripeti tutto in continuazione.

Magari puoi riuscire a farlo anche cinque volte in un'ora, e diciamo che
continui per tre ore. Se è così, congratulazioni: hai appena accumulato 15 anni
di esperienza nell'accordatura in un solo pomeriggio! E se riesci a farlo tre volte
nel giro di pochi giorni, avrai maturato 45 anni di esperienza nell‘accordatura
in una sola settimana!!!

72.
CON QUALE FREQUENZA DEVO STUDIARE?

Mi segui?

Questo è il potere della frequenza. Semplicemente facendo qualcosa più spesso,


aumenti esponenzialmente il tuo livello di esperienza in quell'area. E con
l'esperienza arriva la fiducia. Con la fiducia diminuiscono i mal di testa, e
questo ti consente di concentrarti su altre cose.

LA LEZIONE DEL TIRO CON L‘ARCO

Un'altra grande vittoria nella costanza è che anche i cambiamenti minori


produrranno un effetto maggiore.

Dopo aver completato il mio corso di laurea in musica, ed essermi trasferito ad


Amburgo, ho pagato l'affitto suonando cover e musica jazz in occasione di
eventi aziendali. Ogni tanto, un concerto in un hotel di lusso offriva un piccolo
supplemento, oltre al vantaggio aggiuntivo di un pernottamento che altrimenti
nessuno di noi avrebbe potuto permettersi. Quindi, abbiamo fatto la cosa
giusta e abbiamo accettato. Il resort era in una zona bellissima e aveva tutti i
tipi di attività all'aperto: tennis, golf, persino tiro con l'arco. Non
ero in vena ma il bassista esclamò: "Ehi amico, l'hai mai provato? È fantastico!"

Ho detto: "No, non l'ho mai fatto".

E lui: "Perché?"

Io ho detto: "Beh, perché non siamo nel Medioevo, ecco perché".

"Oh, finiscila!" brontolò, e mi consegnò un congegno che altro non era che un
moderno arco con una freccia.

Mi sono avvicinato al poligono di tiro e mi sono messo dietro una panchina. La


distanza dal bersaglio sembrava immensa. Era così lontano, e sembrava solo una
piccola cosa rotonda di paglia.

73.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

Tendi la corda dell'arco, è molto più tesa di quanto pensi, tira fuori il gomito,
mira e falla volare.
Il bassista lo fece e colpì uno dei bersagli. Sono rimasto impressionato. Ma
grazie al mio esagerato senso di fiducia, ho detto che volevo farlo anche io.
Quindi l'ho fatto anch'io: ho mirato, e pensavo di aver mirato bene, ma
quando l‘ho lasciato andare, la freccia è atterrata a 10 metri alla destra
del bersaglio (per voi lettori americani, sono 32 piedi).
Ho detto: "Wow, sono così distante dal bersaglio, è incredibile!"

Il bassista ha risposto: "No, no, è andata molto bene! Ci sei andato abbastanza
vicino".
Mi è venuto proprio da ridere. "Di cosa stai parlando? Non ci sono nemmeno
andato vicino. Non l'hai visto? È a dieci metri di distanza!"
E poi, tanto per cambiare, il bassista ha detto qualcosa di molto intelligente che
non dimenticherò mai.

Ha detto: "Non è ciò che c'è laggiù (indicando nella direzione del muro del
bersaglio). Devi solo cambiare qui, dove stai mirando. Eri fuori solo di un
millimetro. Se cambi solo di un millimetro qui, laggiù poi diventano dieci
metri".
Sono rimasto a bocca aperta. Ho pensato: "Che grande metafora, perfetta per
quei piccoli aggiustamenti che creano grandi cambiamenti a lungo termine!"

La variabile che trasforma una differenza di un millimetro sulla linea di tiro in


10 metri sulla parete del bersaglio, è la distanza. Per i nostri scopi, questo
fattore di ingrandimento è il tempo. Se oggi fai un piccolo aggiustamento nel
tuo rituale quotidiano o settimanale, e lo applichi costantemente nel tempo,
questo devierà la tua rotta verso una destinazione diversa.

In altre parole, se ti impegni a svegliarti mezz'ora prima ogni giorno per


esercitarti un po', o trascrivere qualcosa, o cantare con un click a una certa
velocità, questo potrebbe essere un cambiamento di vita non così grande. Ed è
vero, se lo fai solo una volta per 10 minuti, non è niente. È un millimetro. Ma
se lo fai ogni giorno per un mese, sei mesi o più, avrai il miglior senso del
tempo di sempre. Piccole modifiche applicate in modo coerente con un alto
tasso di frequenza, possono fare un'enorme differenza. Si tratta di are. Il
successo non deriva da ciò che sai, ma da ciò che fai costantemente.

74.
CON QUALE FREQUENZA DEVO STUDIARE?

PUNTI CHIAVE

● Se lo fai solo una volta ogni tanto, non arrabbiarti se poi vedi i risultati solo una volta
ogni tanto.

● Non preoccuparti se una brutta sessione di studio o una brutta giornata rovinano tutto.
Per lo stesso motivo, non eccitarti troppo se per una volta qualcosa ti viene bene con un
po' di fortuna. Metti alla prova l'affidabilità del tuo risultato, e abituati a fare un po' di
progressi in maniera costante. Questo avrà un impatto maggiore rispetto a un lungo
weekend in cui ti ammazzi di studio, specialmente se è una tantum. La costanza è
fondamentale.

● Ricorda gli esempi della sfida sull’accordatura e del tiro con l'arco. Un piccolo
cambiamento nell'abitudine e nella direzione ora avrà un enorme impatto a lungo
termine.

● Quale piccolo cambiamento potresti fare nella tua vita quotidiana? Che tipo di
cambiamento ti servirebbe sul tuo strumento? Qualunque cosa ti venga in mente ora,
inizia subito e sii costante.

● Sfrutta consapevolmente gli incredibili effetti a lungo termine di abitudini, routine e


rituali, poiché modelleranno il tuo futuro, e non resteranno degli incidenti isolati.

“ e per e ec r utur ec e r
a tu e e r a tu ec r utur
Frederick M. Alexander

75.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

QUAL È IL MOMENTO MIGLIORE


PER STUDIARE?

Ci sono due approcci di base per questo aspetto, e credo che dovresti applicarli
entrambi per vedere quale si adatta meglio alla tua realtà quotidiana.

METODO #1: IMPOSTA UN ORARIO DI STUDIO REGOLARE

Nello scenario ideale, fissi un tempo regolare per lavorare con il tuo strumento,
in modo da poter ridurre i tuoi obiettivi e fare progressi. Impegnarsi in qualsiasi
attività in un momento specifico, soprattutto se è quotidiano, ha i suoi
vantaggi. La costanza e la ritualità possono aiutare a minimizzare il blocco
dell'analisi. E‘ ormai inutile il monologo interiore: "Devo allenarmi oggi? Oggi
sono ispirato?" Studiare diventa semplicemente una delle cose che fai, senza una
costante negoziazione mentale. Ciò lascia una maggior percentuale di CPU a
disposizione da dedicare allo studio stesso, mentre diventa più facile pianificare
altre attività intorno ad esso, e dare delle aspettative ai propri cari. C'è meno
resistenza quando tutti, incluso te, sanno che in questo momento ti alleni
costantemente.

Ma per quanto riguarda l'ispirazione? Bene, anche la tua immaginazione


prenderà un certo ritmo quando c'è un tempo prestabilito per essere creativo o
produttivo. A quanto pare, stai intravedendo solo la metà della battaglia.
Alcune persone sentono di aver bisogno di avere l'ispirazione prima di iniziare a
esercitarsi, ma per molti artisti in realtà è il contrario. Vuoi una prova? A
William Somerset Maugham una volta è stato chiesto se scrive seguendo un
calendario, o solo quando è colpito dall'ispirazione. "Scrivo solo quando
l'ispirazione colpisce", ha detto. "Fortunatamente, mi colpisce ogni mattina alle
nove in punto".

Trova le tue "nove in punto". Stabilisci un orario regolare di studio, e attieniti


ad esso.

76.
QUAL È IL MOMENTO MIGLIORE PER STUDIARE?

METODO #2: FALLO E BASTA

Attenzione alle insidie di un'analisi eccessiva. Il perfezionismo è nemico di ciò


che è stato realmente portato a termine.

Una volta ho chiesto a un istruttore di fitness: "Qual è il momento migliore


della giornata per andare a correre? È prima di colazione o dopo colazione? Va
bene correre prima di andare a letto, o è meglio non farlo perché la scarica
di adrenalina può impedirti di addormentarti?" Volevo sapere qual era
il momento perfetto.

Ha semplicemente risposto: "Il momento migliore per andare a correre è


quando ti va di più".

Oh! Accidenti, questo è disarmante. In un attimo, mi sono reso conto che la


sua risposta aveva cancellato tutte le mie scuse, e mi aveva costretto a iniziare a
are invece di limitarmi a filosofeggiare. Devo ammettere che mi piace fare un
po' di ricerca, pianificazione e ottimizzazione prima di iniziare. Ma ora? I
riflettori erano tornati sul are, e provare a farlo per me stesso.

Naturalmente, questo vale anche per noi musicisti: il momento migliore per
esercitarsi è quello in cui ci va di più. Ci sono molte teorie sull'essere freschi al
mattino, o più rilassati dopo questo o quello... Ma nella mia esperienza, è
meglio adottare un approccio pratico e ricordare le seguenti tre cose:

arlo eglio che non arlo

2 ortare a ter ine ualcosa eglio della


per e ione

Anche solo ualcosa eglio di niente

77.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

Questo è davvero il nocciolo della questione. Non deve essere sempre perfetto, e
non lo sarà. Può diventare tutto assurdo, specialmente quando viaggi attraverso
fusi orari diversi, passi da un concerto all‘altro, rispetti gli impegni familiari e
gestisci tutte le altre cose a cui la vita ti sottopone.

E, lo voglio ridire, anche qualcosa è meglio di niente! Va benissimo spremere 15


minuti qui, mezz'ora lì. Certamente è meglio che dire: siccome non posso farlo
per bene oggi, non lo farò affatto; Farò tutto insieme nella mia maratona di
allenamento della prossima settimana, o del mese prossimo. Sperimenta e trova il
tuo modo per farlo funzionare all‘interno della tua situazione specifica.

PUNTI CHIAVE

● Ci sono molti vantaggi nell'avere degli orari regolari di studio. La forza di


volontà non dura, ma un rituale può durare una vita.

● Pensa a cosa puoi fare per incorporare lo studio in modo tale che diventi un
qualcosa di molto "naturale" per te.

● Vedi se riesci a collegare il tuo tempo di studio a un'altra parte della tua
solita routine, come per esempio prima delle prove, dopo il lavoro o prima
di andare in palestra.

● Fai degli esperimenti per trovare i tuoi punti deboli: scopri che tipo sei.
Cosa ti fa sentire meglio: svegliarti presto, studiare prima che inizi utto il
resto, o invece sei un nottambulo? Qui hai il lusso di fare la tua scelta
personale, ma non lasciarti ossessionare da questo. Rispetta la tua scelta, ma
non usarla come scusa.

● Se ti ritrovi a pensare troppo, ricorda la saggezza pratica dell'istruttore di


fitness, e esercitati ogni volta che puoi. Ti stai già assicurando l'ottanta per
cento del successo.

78.
DISTRAZIONE/CONCENTRAZIONE

DISTRAZIONE/CONCENTRAZIONE
Se hai una torcia e vuoi illuminare uno stadio di calcio, puoi facilmente
immaginare cosa può succedere. Ma se concentri la luce con una lente
d'ingrandimento su un punto minuscolo, puoi accendere un fuoco.

Questo è solo un esempio del potere dell'energia mirata. I tuoi pensieri hanno
energia, e puoi scegliere di concentrarti intensamente su una cosa e avere un
impatto profondo, oppure puoi impegnarti su tante cose, o saltare senza meta
da una cosa all'altra, avendo come risultato un impatto minimo.

Più scopriamo come funziona il cervello, più diventa chiaro che concentrarsi
contemporaneamente su molte cose diverse non funziona per niente. Il
multitasking in realtà non ti aiuta a fare più cose contemporaneamente, anzi, al
contrario. Il nostro cervello corre avanti e indietro da un compito all'altro,
soffermandosi a malapena su ogni cosa prima di passare a quella successiva.

Quando vogliamo migliorare con il nostro strumento, soprattutto perché


questo coinvolge la memoria muscolare, può sembrare che alcune aree che
vogliamo riuscire a dominare per bene abbiano una buccia, come un frutto.
Quando li tocchi solo brevemente, non sei in grado di entrarci dentro; rimbalzi
semplicemente sulla superficie, senza quasi fare nemmeno un'ammaccatura.
Non riuscirai mai a dare un vero morso alla mela.

Le distrazioni e la mancanza di concentrazione possono creare o distruggere


qualsiasi sessione di studio, per non parlare dei miglioramenti o del
divertimento che potresti avere lungo il percorso. Numerosi studi nell'ultimo
decennio hanno dimostrato ciò che sappiamo già per esperienza: che dopo
essere stati interrotti ci vuole un po' di tempo per tornare a quello che stavamo
facendo, che siamo molto più produttivi in un ambiente privo di distrazioni, e
che siamo particolarmente prolifici quando siamo certi sin dall'inizio che non
avremo interruzioni. Con un po' di preparazione, possiamo sfruttare ciò che già
sappiamo per cambiare drasticamente la nostra esperienza di studio e i risultati
che otteniamo.

79.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

Abbiamo già stabilito che pianificare in anticipo ciò che vuoi studiare è la
chiave di tutto, perché senza decidere prima cosa vuoi ottenere, come puoi
anche solo definire cosa significa essere distratto? Distratto da cosa? Non è tutto
un gioco? Per restare sul percorso, deve essercene uno in primo luogo. Ma
anche in quel caso, dovrai comunque riuscire a rimanere concentrato
trovandoti di fronte a distrazioni e interruzioni. Diamogli un'occhiata più da
vicino.

Possiamo classificare le distrazioni in due categorie principali, che per


semplicità chiamerò e ter e e ter e. Anche se possiamo assegnare una
categoria in base alla loro provenienza, cerca di non commettere errori: tutto
questo si svolge comunque solo nella tua testa.

ESTERNA

Le distrazioni esterne includono qualsiasi tipo di interruzione che arriva dal tuo
ambiente attraverso la tua percezione e attira la tua attenzione. Potrebbe essere
il campanello, il telefono, i messaggi di testo in arrivo e le notifiche, la vista
dalla finestra mentre fuori accadono delle cose, l'essere bloccati quando ti rendi
conto che manca una risorsa importante o non è esattamente dove dovrebbe
essere, e cose di questo tipo.

INTERNA

Le distrazioni interne sono i pensieri che ti vengono in mente e che ti portano


lontano da ciò che avevi deciso di fare in primo luogo. Questo può includere
l‘autocritica e i dubbi, gli appunti mentali e i promemoria, gli impegni e gli
obblighi in sospeso, e tutte le cose che devi ancora fare entro la fine della
settimana. È importante notare che non è necessario completare un'attività per
sentirsi temporaneamente sollevati e liberare un po' di spazio nella testa. Devi
solo consentire al tuo subconscio di lasciar perdere il lavoro di tenere traccia
delle attività in sospeso. E questo in realtà è abbastanza semplice da fare.

80.
DISTRAZIONE CONCENTRAZIONE

Prendi un piccolo taccuino o qualche foglio di carta e una penna, e mettili


accanto al tuo strumento, o appena fuori dalla porta della tua sala prove. Prima
di aprire la porta, fermati un attimo e chiediti: "A cosa sto pensando? C'è
qualcosa che devo ricordare? Qualcosa su cui devo tornare quando ho finito
con questo?" Scrivi tutto, qualsiasi cosa ti venga in mente, e poi metti l'elenco
in qualche posto in cui sarai assolutamente certo di vederlo. David Allen, lo
stratega della produttività, chiama questo trucco "metterlo davanti alla porta".

Questo ti aiuterà a scaricare e a memorizzare tutto ciò che ora non vuoi che sia
nella tua mente, dalla persona che avevi intenzione di chiamare, all'e-mail che
volevi inviare, dalla lampadina che deve essere cambiata, a quell'altra cosa che
hai pensato per lo studio sul tuo strumento. E ora vorrei fare una citazione
negativa per due specifiche "armi di distrazione di massa" che sono dei veri
classici nella testa dei musicisti.

IL CULTO DEGLI STRUMENTI

Il culto degli strumenti è un vero rischio professionale, perché ti porta fuori


dalla tua modalità di studio, visto che i tuoi pensieri sono incentrati sul tuo
strumento (e potrebbero anche esserne influenzati). Dopo più di due decenni
di esperienza con i batteristi, mi sembra di aver capito che noi siamo
particolarmente vulnerabili su questo aspetto. Dopotutto, amiamo i nostri
strumenti, e ci sono un milione di modi per personalizzare i nostri kit. Ogni
batterista ha avuto quella tipica esperienza di sedersi per esercitarsi, solo per poi
lasciarsi trasportare in un sogno ad occhi aperti sulla falsariga di: "Se solo
potessi aggiungere questa multi clamp e posizionare uno splash sul lato sinistro,
allora il mio set sarebbe perfetto!” Ma ho imparato che anche i chitarristi sono
stati sedotti dal fatto di poter ricostruire le loro pedaliere quando invece
avevano seriamente deciso di controllare la scaletta per il concerto del giorno
dopo.

Tutto questo ti suona familiare? Aspetta, c'è di più.

81.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

LO SCAMBIO DEI RUOLI

Un'altra trappola comune è che la tua sessione di studio può essere dirottata
quando ti ritrovi a cambiare ruolo. Cosa significa questo? Lascia che ti faccia un
esempio.

Sebbene io sostenga l'utilizzo di un registratore portatile per poter analizzare le


tue abitudini di studio, chiedo sempre ai miei studenti e a te di trovare l'opzione
più semplice e intuitiva possibile. Non perché non apprezzi i preamplificatori,
un numero maggiore di microfoni, i compressori vintage, e la qualità del suono
superiore che offrono, ma perchè per i nostri scopi, più semplice è, meglio è.
Perché? Perché il processo di registrazione è un universo affascinante in sé, un
qualcosa che presenta una potente tentazione di "cadere nella tana del coniglio",
senza avere nulla a che fare con ciò su cui vuoi veramente lavorare in questo
momento. Come lo so? Ti darò una possibilità.

La mia sala prove funge anche da studio di registrazione personale. La mia


batteria è sempre microfonata e pronta a registrare. Ho dei bei preamplificatori,
un'interfaccia di alta qualità, e praticamente tutti gli optional di cui ho bisogno
per ottenere un buon suono. Ma quando mi alleno, mi registro con un piccolo
registratore Zoom portatile. Questo perché quando ho provato a utilizzare
l'attrezzatura completa per catturare ciò che succede quando studio, il più delle
volte mi sono ritrovato a regolare l'EQ, a perdere tempo con la quantità di
compressione, e a dare spazio alla selezione e al posizionamento del microfono,
solo per poi svegliarmi e rendermi conto di questo: "Aspetta un attimo, sono
venuto qui per esercitarmi, e invece mi sono trasformato in un ingegnere del
suono!"

Ti ci ritrovi in questo? Per favore, sii chiaro sul tuo ruolo e sul compito da
svolgere, e cerca di ridurre al minimo o addirittura di eliminare tutto ciò che
potrebbe allontanarti da quello. Il tuo compito è creare un ambiente il più
possibile privo di distrazioni e di interruzioni.

82.
DISTRAZIONE/CONCENTRAZIONE

Inoltre, utilizzeremo ogni trucco del libro per liberare la nostra mente.
Adotteremo un approccio disciplinato che butti immediatamente fuori dalla
nostra mente qualsiasi cosa che sia inutile per le nostre esigenze di studio. E,
ultimo ma non meno importante, alleneremo la nostra mente a concentrarsi
esattamente su ciò che vogliamo, anche se, e soprattutto quando, il nostro
mondo interno o esterno non è perfetto.

PUNTI CHIAVE

● Assicurati di essere chiaro Ricorda che per mantenere la rotta, ce ne deve


essere una. Sai nello specifico cosa vuoi fare in questa sessione di studio? Più lo
definisci in modo stretto, più facile sarà attenerti ad esso.

● Co unica con te stesso e gli altri. Prenditi il tempo necessario per gestire le
aspettative e rivedere gli impegni verso te stesso e gli altri. Naturalmente, più
ritualizzato e costante è il tuo tempo di studio, meno negoziazioni saranno
necessarie, e meno resistenze affioreranno.

● ascia i bagagli alla porta. Metti un piccolo taccuino vicino al tuo strumento
o fuori dalla porta della tua sala studio. Fai diventare abituale lo scaricare il
cervello da tutto ciò che hai in mente e che non vuoi dimenticare, ma di cui
non hai bisogno durante il tuo studio. Annota tutto e poi mettilo davanti alla
porta, dove non potrai dimenticarlo quando uscirai.

● idurre al ini o i poten iali input. Uno dei modi più efficaci per
affrontare le interruzioni è prevenirle. Spegni Internet, il telefono, le notifiche
e i messaggi in arrivo di qualsiasi tipo. Puoi disattivare il campanello? Ci sono
questioni in sospeso nella stanza che attirano la tua attenzione? Sbarazzati di
tutto!

● ai atten ione al culto degli stru enti. Determina in anticipo se c'è


qualcosa di cui oggi avrai bisogno per la tua sessione di pratica. Usa la regola
dei due minuti: se è una cosa rapida e facile da portare o da prendere, fallo. Se
ci vuole un po' di pianificazione o un’ulteriore soluzione logistica (più di due
minuti), scrivi tutto sulla tua lista e imposta un promemoria per la prossima
volta. D'ora in poi, rilassati con questo mantra: acc e e c
ue che h ue t e t . Questo è particolarmente utile per tutti voi
irriducibili maniaci dello strumento che scansionate costantemente la vostra
attrezzatura per vedere se le cose cambiano e migliorano. Che ne dite di
cambiare e migliorare voi stessi?

83.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

Si, lo so. Sarebbe meglio se tu avessi uno strumento migliore, meglio ancora se avessi
quel nuovo prodotto firmato da Benny Greb? Certo, non c'è dubbio! Ma, ora
è davvero il momento di esercitarsi. Divertiti! Fai del tuo meglio, con quello che
hai, in questo momento.

● i ani nel tuo ruolo Quando studi, non sei un tecnico, un domestico, o
un ingegnere del suono. Fai attenzione a non scivolare in altri ruoli o in altre
operazioni. Quando senti il bisogno di fare qualcos'altro, prenditi un
momento per respirare, e riporta delicatamente la tua attenzione sul
compito da svolgere.

LA TUA LISTA DEL “COSA NON FARE“

Un tradizionale elenco di "cose da fare" prevede di prendere nota di tutte le


attività che devi svolgere. Alcuni anni fa, ho sentito l'ospite e autore di podcast
Tim Ferris, suggerire il contrario. Ha detto di fare una lista relativa alle cose "da
NON fare". Ciò significa che se sei a conoscenza dei soliti sospetti, o delle cose
che in genere ti distraggono da ciò che vuoi veramente fare oggi, crea un elenco
di cose che sicuramente NON farai oggi, o forse solo per le prossime due ore. Un
elenco di "cose da non fare" può rivoluzionare la tua efficacia più di quanto possa
fare un elenco di "cose da fare". Personalmente, ho avuto giorni in cui ho deciso
semplicemente di spegnere il mio telefono e il wifi, e di non uscire di casa fino al
pomeriggio, e la differenza nella mia produttività era davvero come tra la notte e
il giorno. Crea un elenco di cose da non fare per le tue future sessioni di studio.

84.
DISTRAZIONE/CONCENTRAZIONE

UNA NOTA FINALE

Quando parliamo di qualsiasi cosa che riguarda la concentrazione e la mente che


vaga distratta, è necessario che io parli dell'elefante nella stanza. Se non lo hai già
fatto, prova a includere la meditazione nella tua vita. L'effetto positivo che
questo può avere sulla tua mente e sulla tua capacità di concentrazione, è così
grande che non può essere descritto.
Sono arrivato a credere che sia davvero l'antidoto a un mondo che chiede sempre
più a gran voce la nostra attenzione, in ogni modo, quando e dove può. Ma il bello
è che puoi farlo sempre e ovunque, senza bisogno di nessuna attrezzatura specifica.
Ti siedi semplicemente su una sedia o sul pavimento, magari chiudi gli occhi, e
semplicemente "guardi lo spettacolo", anche per un paio di minuti. Assisti a ciò che
fa la tua mente. Dove va.
La meditazione, insieme al concetto di c ape e a, è diventata molto popolare,
soprattutto negli ultimi anni, e chiunque può goderne, senza alcuna sfumatura
esoterica. Una delle mie preferite è l'app Waking Up with Sam Harris, ma in giro
ci sono innumerevoli risorse disponibili. Provala.

85.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

I TRE STRUMENTI NECESSARI PER STUDIARE


SEMPLICI AIUTI CHE FANNO LA DIFFERENZA

Quando si tratta di far rendere al meglio il tuo momento di studio, non c'è
niente di sbagliato nel fare affidamento a tutto l'aiuto che che si può avere.
Troppo spesso ci illudiamo credendo che tutto dipenda dalla nostra forza di
volontà, o dalla sua relativa mancanza, ogni volta che perdiamo la motivazione,
usciamo dai binari, non abbiamo voglia di esercitarci, non riusciamo a capire se
stiamo facendo progressi, o se semplicemente è impossibile concentrarsi. La
buona notizia è che non devi fare tutto da solo! Puoi effettivamente usare
qualche trucco adottando dei comportamenti che ti sono utili, utilizzando
alcuni semplici strumenti che tradurranno i tuoi sforzi in risultati tangibili.

In effetti, avere gli strumenti giusti è fondamentale. Chiunque abbia provato ad


allentare una vite usando un martello, ha imparato la vera lezione: sforzo +
strumenti sbagliati = nessun risultato. Per fortuna, un'accurata selezione di
alcuni elementi chiave può rendere più semplice e naturale il tuo duro lavoro.

I seguenti strumenti non sono solo "belli da avere", ma sono assolutamente


essenziali per massimizzare il tuo studio.

TIMER

Tengo un timer da cucina sulla scrivania, un altro nella mia sala prove, e alcune
app sul telefono e sul computer che ho impostato per contare gli intervalli tra i
periodi di attività e le pause intermedie.

La magia di impostare un timer è che richiede di decidere in anticipo quanto


tempo ti dedicherai a un determinato compito (chiarezza/scopo), nonché di
identificare i tuoi punti di partenza e di stop. Trasforma un impegno astratto
non ben delineato, in un blocco di tempo concreto, con un inizio e una fine
ben definiti.

86.
I TRE STRUMENTI NECESSARI PER STUDIARE

Inoltre - e questo è importante quando parliamo di concentrazione e di flusso -


ti consente di immergerti nel tuo studio (o in qualsiasi altra attività senza la
paura di fermarti o di sprecare tempo. Non c'è quasi niente di meglio che essere
"nel momento", e dimenticare il mondo intorno a te, con la certezza che al
momento giusto sarai nuovamente pronto per fare qualsiasi altra cosa. Anche se
può sembrare paradossale, l'impostazione di un timer consente un'immersione
totale, non perchè ti distrae, ma proprio perché ti consente di sapere quando è il
momento di smettere. Ciò significa che sei libero di concentrarti sull'esercizio
che stai facendo in palestra, o di avventurarti nella tana del coniglio di
YouTube senza perderti irrimediabilmente, solo per realizzare tre ore dopo che
stai guardando video di gatti, e le recensioni degli unboxing, invece di tornare a
concentrarti su ciò che volevi portare a termine.

In termini di studio, l'idea è quella di essere in grado di attingere al tuo flusso, e


di concentrarti su ciò che hai deciso di studiare. Ed è anche meglio se riesci a
perdere il senso del tempo, così puoi impegnarti nell'ascolto, nel provare, nel
migliorare, e nel sentire. È un vero peccato rovinare tutto tenendo d'occhio
l'orologio mentre prendi degli appunti mentali su quali esercizi hai fatto e per
quanto tempo. Un timer può farlo comunque meglio, liberando allo stesso
tempo la tua RAM mentale per permetterti di concentrarti sui progressi con il
tuo strumento.

Prendi un timer! Basta impostarlo, dimenticarlo, e provare la gioia di isolarti


mentre fai le tue cose, lasciando che il timer ti avvisi quando è il momento di
passare alla cosa successiva, o di fare una pausa.

IL DISPOSITIVO DI REGISTRAZIONE

La saggezza non nasce da diecimila esperienze, ma da diecimila riflessioni. Allo


stesso modo, esercitarsi non significa semplicemente fare di continuo la stessa
cosa. Lo studio è un processo che significa fare una cosa, quindi fare dei
controlli, e in base ai nostri risultati, apportare le modifiche necessarie prima di
rifare tutto ancora una volta.

87.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

Quando applichiamo questo allo studio, è difficile non rimarcare


l'importanza della registrazione. E per essere assolutamente chiari, non mi
riferisco all'essere stato invitato a fare una sessione di registrazione con un
produttore. No, sto parlando di avere un piccolo dispositivo di registrazione
in modo da poter controllare facilmente i tuoi schemi di studio, catturare le
tue performance e documentare i tuoi spunti creativi. Quando si tratta di
esaminare ciò che stiamo effettivamente facendo, questa è davvero l'unica
scelta. La registrazione è il rimedio per i nostri dubbi sul fatto che sia
andata bene o meno, l'incertezza nel capire se sia migliorata, e la confusione
su come è andata l'ultima volta, e qualsiasi altro tipo di congettura su ciò
che abbiamo prodotto.

Ogni volta che registri la tua performance, molto probabilmente ti sembrerà


di aver vissuto per ben tre volte l'esperienza del concerto: la prima mentre
suoni sul serio; una seconda volta mentre discuti della performance con fan,
amici e compagni di band, il cui input si mescola ai tuoi ricordi su come è
andata, e su come ti ti sei sentito in quel momento; e infine, una terza volta
quando ascolti la registrazione vera e propria. Il più delle volte, queste
esperienze sembrano corrispondere a degli eventi completamente diversi!
Alcuni musicisti potrebbero trovare questa esperienza talmente dolorosa da
scegliere di non ascoltare più le proprie registrazioni, preferendo rimanere
nel proprio mondo dei sogni, lasciando a noi, il pubblico, il compito di
avere a che fare con la dura realtà di ciò che hanno prodotto.

Ho sperimentato i due aspetti di questa faccenda. Ricordo di alcune volte


sul palco in cui mi sono sentito fuori dal mio elemento, pensando: "Questa
volta è davvero dura. Non funziona niente!", solo per scoprire in seguito
dalla registrazione che non era poi così male, e che stavo solo dando di
matto. In tedesco c'è un ottimo termine per questo, p , che si traduce
approssimativamente in "il film nella tua testa". E qui il problema è proprio
questo: la tua esperienza personale ha qualcosa a che fare con il mondo
reale?

Se ascoltare una tua registrazione ti mette a disagio, quello che devi fare è
registrarti più spesso. Nel caso in cui tu abbia problemi davvero seri con
questa cosa, assicurati di controllare il capitolo sul giudizio e sulla
frustrazione.

88.
I TRE STRUMENTI NECESSARI PER STUDIARE

Scoprirai che quando prendi l'abitudine di registrarti e di riascoltarti


regolarmente, i tre diversi mondi descritti sopra saranno più vicini e allineati.

Nei capitoli seguenti spiegherò in modo più dettagliato come sfruttare la potenza
del dispositivo di registrazione come strumento all'interno del sistema EPM.

Per ora, se non l'hai già fatto, assicurati di procurarti un piccolo registratore
portatile, facile da usare e pronto all'uso, uno che ti permetta con la semplice
pressione di un pulsante di catturare il vero modo in cui suoni. Più semplice è,
meglio è, fidati di me, perché meno avrai a che fare con cose come il trasporto e
l'installazione di un altro componente, più lo utilizzerai. E registrare
l'andamento del tuo studio è vitale nel sistema EPM.

IL DIARIO

ep e ere cur are a ea e terr tt e acc a cap re


ua h att e pr re

La soluzione è così poco spettacolare che questo è probabilmente il suo più


grande vantaggio e svantaggio allo stesso tempo. È economica, portatile e
davvero semplice da mettere in atto; ma è anche un po' antiquata, e oggi
potrebbe sembrare un po' poco tecnologica. In questa epoca moderna questa
soluzione è stata davvero sottovalutata, come se fosse un antico segreto sotto il
naso di tutti. È il potere di carta e penna. In altre parole: scrivere cose. O, per
dirla in modo più romantico, l'atto di portare l'astratto - ciò che fluttua
misteriosamente nella nostra mente - nel concreto.

Il nostro cervello è davvero sorprendente. Non ha eguali nel trovare soluzioni,


riconoscere schemi, e trovare nuovi modi di fare le cose.

Ma il cervello è tremendo quando si tratta di ricordare le cose. Carta e penna


sono un sistema molto più affidabile e, oltretutto, liberano tanta preziosa potenza
di elaborazione che ci serve per affrontare il compito da svolgere. Invece di
dedicare energia a immagazzinare tutto nella tua testa, avresti potuto
semplicemente scriverlo.

89.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LEVEL 1

Non posso farne a meno, e ho beneficiato in modo incredibile dell'abitudine di


pensare sulla carta, e di tenere un diario scritto. Per quanti riguarda i miei
ultimi 20 anni, so cosa ho praticato, in che giorno, a che ora, per quanto
tempo, e come l'ho fatto. Bene, se vuoi diventare tecnico, ma io ho tutti
i dati registrati in dozzine di piccoli diari, e ho imparato molto da loro, o dovrei
dire, attraverso di loro. Uso il potere del diario e del pensiero sulla carta in
molti aspetti della mia vita.

Ma forse dici: "Sono diventato un musicista per suonare, non per scrivere cose
e gestire un mucchio di scartoffie!" Il fatto è che le tue attività stanno già
generando questa preziosa serie di dati, ma, come nel caso della maggior parte
dei musicisti, tutto questo evapora semplicemente come il fumo di sigaretta. Se
non hai esperienza con l'uso di un diario, sono convinto che questo ti aiuterà a
passare al livello successivo, e sono ancora più felice di avere il privilegio
di mostrarti i suoi poteri magici.

L'atto stesso di scrivere organizza automaticamente i tuoi pensieri e, così


facendo, mette fine al gioco del ping-pong che piace molto al nostro cervello.
Inoltre, materializzare i tuoi pensieri scrivendoli, crea una certa distanza tra te e
ciò che sta sulla carta. Ed è proprio qui che appaiono soluzioni e nuove
prospettive, apparentemente da sole. Al cervello piace pensare in modi opposti,
ma con carta e penna possiamo pensare in modo alternativo.

QUANDO SI TRATTA DI STUDIARE, UN DIARIO


PUÒ ESSERCI UTILE IN DIVERSI MODI:

● Ci solleva dal compito di dover ricordare cosa abbiamo fatto l'ultima volta, e
a quale livello. Riduce il tempo di "entrata" in modo che tu possa iniziare
subito.

● Ci aiuta a organizzare la nostra sessione di studio, e aggiunge un vero e


proprio rito.

● Registra il tuo viaggio e semplifica il controllo dei tuoi progressi.

● Documenta come le diverse tecniche hanno influenzato il tuo modo di


suonare, e quali esercizi sono entrati stabilmente nella tua lista, e perché. In
questo modo saprai cosa funziona e cosa no.
90.
THE 3 MUST-HAVE TOOLS FOR PRACTICING

● Infine, ci permette di rivisitare e di riflettere sui nostri esercizi e sulla lista


che avevamo in passato.

Questa è roba davvero incredibile! Questi metodi sono utilizzati da


organizzazioni che vanno dagli atleti professionisti della NFL, alle grandi
multinazionali. Non si basano sul pensiero positivo, misurano i risultati
comprovati, e questi stessi strumenti sono disponibili anche per te.

Una volta che inizi a utilizzare un timer, a registrarti spesso, e a tenere un


registro scritto delle tue attività, accade qualcosa di davvero unico. In genere, le
persone vogliono motivarti spingendoti in modo che tu ti senta meglio con te
stesso e inizi a crederci, ma con questo sistema non c'è bisogno che ciò accada.
Perché il modo migliore per farti credere in te stesso e nel tuo successo, è il
successo stesso. Punto. Nulla di più semplice.

Con il sistema EPM, dimostri costantemente i tuoi progressi a te stesso. Quindi


cerchiamo di mantenerlo essenziale con i seguenti semplici passaggi.

91.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

PUNTI CHIAVE

● Prendi un diario. Di che tipo? Dal momento che è il tuo diario, il diario
migliore è quello che si adatta meglio ai tuoi gusti e alle tue esigenze.
Personalmente, dopo aver sperimentato innumerevoli e ingegnosi diari
digitali, e tante app come blocco note, ho optato per un piccolo taccuino che
sta nella borsa delle bacchette, e ci metto anche un paio di penne e pennarelli.
Non solo è tutto ciò di cui ho bisogno, ma è sorprendente quanto spesso io
risulti un eroe quando qualcuno ha un disperato bisogno di una penna
mentre è in studio, o durante le prove!

Ma torniamo a te. Non è complicato; trova qualcosa che risulti piacevole


da usare, e che sia facile da portare ovunque. Se il tuo diario è troppo
grande o troppo sofisticato, rimarrà a casa e raccoglierà polvere invece delle
tue idee e delle tue realizzazioni importanti.

● Usalo. Questo è il punto più importante. Prendi l'abitudine di tenere un


diario. Non importa come acquisisci queste informazioni o in quale formato,
è importante che tu lo faccia per poterne raccogliere i frutti.

● Per ora, tieni un registro di tutto ciò che stai facendo. Inizia sempre con la
data, l'ora e i dettagli che puoi acquisire facilmente, come il nome e la
velocità dell'esercizio, la pagina del libro su cui stai lavorando, o da dove
vengono le cose che stai usando, come "le prime quattro battute del pezzo di
Chopin", o "quel lick nel video di Tony Williams su YouTube, da 2:20 a
2:23".

92.
I TRE STRUMENTI NECESSARI PER STUDIARE

Imparerai molto per il solo fatto di tenere un registro per ogni sessione,
registrando ciò che hai effettivamente fatto nel tempo in cui hai studiato. Uno
dei miei studenti che si sentiva frustrato nei suoi progressi, è rimasto
molto sorpreso quando il suo diario ha rivelato che stava lavorando su
cose completamente diverse ogni volta che entrava nella sua saletta per lo
studio.

Inizia oggi prendendo l'abitudine di non studiare mai senza scrivere almeno
qualcosa. Non cercare di rendere tutto perfetto, ma segui il consiglio di Arnie e
FALLO ORA! Già solo questo aggiungerà valore quando si tratta di acquisire
informazioni e migliorare la struttura di lavoro.

In seguito, diventeremo molto specifici sul modo di annotare i tuoi obiettivi e


gli esercizi, quando implementeremo il sistema EPM.

93.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

COME AFFRONTARE LA FRUSTRAZIONE


E IL GIUDIZIO
AIUTATI INVECE DI GIUDICARTI

Forse hai già sentito questa citazione: "Se parlassi ai tuoi amici come parli a te
stesso, non avresti nessun amico". Sembra un qualcosa di molto duro, vero? Ma
mettiamola in termini più pratici. Probabilmente hai sperimentato quanto
segue:

Ti sei registrato mentre studiavi, e ora è il momento di riascoltare tutto. Premi


play, e dopo nemmeno 30 secondi, hai una sensazione di "Oh cielo. Oh no. È
orribile! Lo spengo. Non riesco più a e t r ".

Forse anche questo ti sembra normale. Ora però diamogli un'occhiata da una
prospettiva diversa.

Immagina che un tuo buon amico si avvicini e ti dica: "Guarda, mi sono


registrato mentre studiavo, e vorrei che tu ascoltassi e mi dessi la tua opinione".
Preme play, e dopo 30 secondi tu reagisci allo stesso modo: “Oh cielo. No
grazie. Spegniamolo. No amico, questa è spazzatura!”

Scusate la mia sincerità, ma sarebbe un comportamento da stronzo, giusto?

Immagino che tu possa già vedere dove voglio arrivare con questo discorso. È
una cosa abbastanza comune il trattare noi stessi con un livello di rispetto
davvero molto basso, più basso di quello minimo. Alcuni vanno avanti così per
tutta la vita senza mai accorgersene. Nelle interazioni sociali questo
comportamento verrebbe corretto, perché possiamo subire delle conseguenze
immediate se parliamo agli altri in questo modo. Ma direi che il modo in cui
parli a te stesso conta ancora di più.

94.
COME AFFRONTARE LA FRUSTRAZIONE E IL GIUDIZIO

Quindi ti chiedo semplicemente: per favore non essere stronzo con te stesso.
L'obiettivo è quello di trattarti come un amico intimo al quale offri
incoraggiamento e supporto, perché questa in fondo è una tua responsabilità
individuale, e, a lungo termine ti aiuterà a diventare la versione più efficiente di
te stesso. Sii un alleato di te stesso invece che un giudice.

GUARDALA PER QUELLO CHE È — NON È MEGLIO,


MA NEANCHE PEGGIO DI COME REALMENTE È

Quando vogliamo migliorare qualcosa, dobbiamo stare con entrambi i piedi


ben piantati per terra. Questa è una cosa diversa dal pensiero positivo. Come
direbbe Tony Robbins, non si tratta di andare in giro per il giardino ripetendo
a noi stessi: "Non ci sono erbacce, non ci sono erbacce, non ci sono erbacce...".
Ma forse ci sono, e devi essere tu a strapparle.

È importante riconoscere ciò di cui abbiamo bisogno per migliorare e poi


andare oltre. Ma tieni presente che se noti solo ciò che non va, sarà difficile
raccogliere l'energia e la motivazione necessarie per affrontare le sfide
successive. Concentrarsi esclusivamente sul negativo crea un senso distorto della
realtà che non ti serve. Tuttavia, pensarla in modo opposto, che vuol dire vivere
nella negazione, e insistere sul fatto che le cose sono migliori di come sono
realmente, è ugualmente inutile. Perché se non sei disposto ad affrontare le
verità più dure, queste a un certo punto ti morderanno alle spalle.

Ecco perché nel sistema EPM valutiamo regolarmente il quadro generale della
situazione, misuriamo i nostri progressi, e osserviamo nello stesso modo, e in
maniera onesta ciò che va e ciò che non va.

95.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

PARAGONATI CON IL TUO PASSATO,


NON CON QUELLO CHE FANNO GLI ALTRI

Ti conosci meglio. Va bene, ma allo stesso tempo può essere impegnativo. È


positivo perché hai il controllo dei tuoi comportamenti e delle tue decisioni. È
impegnativo perché sei anche fin troppo consapevole delle tue insicurezze e
debolezze, e inoltre potresti avere la tendenza a confrontarti con gli altri.

Nel mondo odierno dei social media, questo può venire enormemente distorto.
Sembra che, senza nemmeno provarci, siamo praticamente esposti a tutti i
momenti migliori delle vite degli altri. Se non diamo le stesse attenzioni ai
momenti relativi ai nostri "errori", è facile avere la falsa impressione che i
"difetti" siano un qualcosa che appartiene solo a te.

E guarda, sono colpevole anche di questo. Quando sono in tour in Cina, di


solito pubblico istantanee della folla entusiasta di uno spettacolo tutto esaurito,
e delle suggestive visite turistiche che ho fatto al mercato locale all'aperto
durante il giorno. È sicuramente meno probabile che pubblichi un'immagine di
me stesso in quella stessa notte mentre sono con la testa nel water, e vomito
anche le mie budella a causa di un'intossicazione alimentare. Questo è uno dei
motivi per cui rimaniamo così scioccati nel sentire parlare della lotta di un
grandissimo attore contro una qualsiasi dipendenza, o del suicidio
inaspettato e tragico di un famoso comico.

Lascia che ti dica qualcosa che sai già: tutti hanno problemi, debolezze, punti
deboli e difficoltà. Quindi sforzati per resistere alla tentazione di confrontarti
con gli altri, semplicemente perché non conosci tutta la loro storia. Sii grato e
lavora su te stesso, un passo alla volta. Questa è l'unica cosa che conta davvero,
e inoltre, è l'unica cosa che puoi fare.

Viviamo in una società in cui la maggior parte delle persone usa ciò che
percepisce degli alti e dei bassi delle celebrità e di altre figure come una
distrazione, solo per evitare di affrontare ciò che hanno di fronte. Nel sistema
EPM, manteniamo l'attenzione su noi stessi, misurando i nostri progressi
rispetto a ogni nostra prestazione dopo ogni sessione di studio. E questo può
essere ancora più eccitante di uno scandalo nelle news.

96.
COME AFFRONTARE LA FRUSTRAZIONE E IL GIUDIZIO

ha trat che pu e p ce e te re ert ra e a e


e ere e che pu e ere e c ace e ratte p p tre t
a che e tare ra e
Marcus Miller, a proposito di Miles Davis

COME AFFRONTARE LA FRUSTRAZIONE

Avvertenza: in questo capitolo parlerò di frustrazione, e userò anche la parola


epre e. Il mio intento è quello di condividere con te ciò che ho imparato
sulla gestione delle sensazioni di frustrazione, e dello stato di depressione a cui
possiamo andare incontro quando affrontiamo le sfide lungo il nostro cammino
dell’essere musicisti. Ma posso trascurare il fatto che bisogna riconoscere che ci
sono gravi forme di depressione clinica che dovrebbero essere trattate da veri
professionisti, e magari anche con dei farmaci. Se ritieni di avere a che fare con
qualcosa di serio, ti esorto a chiedere aiuto. Non bisogna assolutamente
vergognarsi di farlo, e ti auguro tutto il meglio.

Detto questo, se parliamo di strategia, continuiamo a dare un'occhiata più da


vicino alla tua mentalità e al tuo approccio.

Pensala in questo modo: frustrazione e depressione sono due facce di un


piccolo mostro che deve stare in piedi su due gambe per sopravvivere, e quelle
due gambe sono la mentalità e la strategia. La tua mentalità comunica con la
tua prospettiva, o, per dirla in un altra maniera, con il modo in cui vedi la
situazione, o come pensi che dovrebbe essere. La tua strategia è l'azione che
intraprendi, o in altre parole, è ciò che decidi di fare al riguardo.

Ecco un esempio. La frustrazione finale è: "Non mi piace com'è (mentalità),


e non so come cambiarlo" (strategia). La depressione è: "Odio assolutamente
il modo in cui stanno le cose (mentalità), e non c'è modo che io
possa cambiarla" (strategia).

Notate la differenza di linguaggio in questi due singoli esempi.

97.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

L'esempio della frustrazione è un po' più distaccato e aggiunge una


responsabilità personale. "Non mi piace com'è" lascia spazio a "questo potrebbe
essere visto da una prospettiva diversa", e "non so come cambiare le cose"
potrebbe essere interpretato come: "qualcun altro potrebbe sapere come fare",
e/o: "Potrei essere in grado di cambiare la situazione, ma al momento non so
proprio come".

Confronta questo con l'esempio della depressione. "Odio com'è" suggerisce


una realtà fissa e incrollabile che non cambierà mai. Ancora una volta "è", viene
abbinato a una dichiarazione sul futuro, come in "Non solo è brutto ora, ma
farà sempre schifo".

Di nuovo, mentalità e strategia. Se qui vuoi vincere, devi considerare ogni


gamba di questo mostro, e dovrai levarne a calci una, o meglio ancora tutte e
due. Ed ecco come fare:

Spesso mi trovo in una situazione in cui scelgo qualcosa su cui esercitarmi,


provo a farlo e poi mi sento frustrato.

Come mai?

Perché suona in modo terribile.

Come mai? Qual è la mia prospettiva, la mia mentalità in questa situazione?


Beh! E' che non dovrebbe suonare in questo modo orribile!
Come mai?
Amico... perché suono la batteria da 34 anni, ok? E ora che voglio fare questa
cosa semplice, mi sento un principiante, mi sembra di non saper suonare, e le
mie mani sembrano non aver mai impugnato prima le bacchette.
Questo rivela che la mia prospettiva, la mia mentalità, è che ogni volta che
provo qualcosa di nuovo, anche se è qualcosa che non ho mai fatto prima,
dovrei subito sentire di essere preparato e di avere un grande controllo. Capisci
perché un'aspettativa così folle come questa non mi serve a niente, e di come
crea una pressione personale autoindotta? Devo cambiare la mia mentalità nel
modo seguente.

Scegliendo di affrontare qualcosa di nuovo, ho scelto di esercitarmi su una


determinata cosa proprio perché non riesco ancora a suonarla. Ecco perché
devo studiarla. E ovviamente non mi sembrerà di poterla suonare subito,
perché ancora una volta, non ci riesco, ecco perché la sto studiando.

98.
COME AFFRONTARE LA FRUSTRAZIONE E IL GIUDIZIO

Mi sento un principiante in questo momento, NON perché sono un


principiante sul mio strumento, o nella vita in generale, ma perché sono un
principiante in questa cosa specifica che ho scelto di fare. Anche se ci sto
lottando, ciò non significa che non ho talento, e non significa che sono lento o
stupido. Significa che mi sto esercitando. Significa che sono umano. Tutto
qui. Congratulazioni! Benvenuto nel club.

Quindi, in breve: cerca di essere consapevole delle aspettative assurde. Ogni


volta che scegli qualcosa di nuovo per esercitarti, non aspettarti che suoni
subito alla grande. Non è così che funziona. E va bene. Per migliorare, non hai
bisogno di questa sensazione di sapere tutto dal primo istante, è proprio tutto il
contrario. È proprio la tua capacità di affrontare queste fasi, quanto diventerai
bravo a risolvere i problemi, che definirà il tuo percorso. Non desiderare una
vita senza ostacoli. Piuttosto, lavora per diventare più bravo a saltarli.

Questo ci porta alla seconda parte, ovvero la tua strategia. Se hai le tue
aspettative sotto controllo e non stai ancora facendo progressi, allora è il
momento di rispondere a queste domande:

"Sto seguendo il giusto piano d'azione e sono solo troppo impaziente?"


Oppure:
"Devo cercare di cambiare la mia strategia, e provare a fare qualcosa di diverso?"

99.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

Potrebbe trattarsi di qualsiasi cosa, dalla scelta di una velocità diversa, all'analisi
del brano su cui stai lavorando, provando a suddividerlo in pezzi più piccoli, o
dalla respirazione e dal relax, fino al prendersi una breve pausa.

Forse l'hai già sentito dire: quando le cose non funzionano, le persone che non
hanno successo abbandonano i loro obiettivi, ma le persone di successo
cambiano la loro strategia. Quante volte? Tutte le volte che è necessario.

Quando sembra che tu non stia andando nella direzione che ti eri prefissato,
non significa che non puoi farcela, ma potrebbe significare che devi agire in
modo diverso, che devi cambiare il tuo approccio, e trovare un altro modo di
fare le cose. E se ti viene da pensare: "Ho già provato di tutto!", sicuramente
non l'hai fatto, e questa è una cosa positiva, perché la strada giusta è
probabilmente proprio dietro l'angolo.

DALLA RABBIA A: È INTERESSANTE

Quando la distanza tra l‘aspettativa e la realtà diventa evidente, spesso abbiamo


un senso di delusione. Se si manifesta la vera rabbia, vuol dire che è stata
infranta, da te o da qualcun’altro, una regola importante o uno standard
qualitativo che hai per te stesso o per gli altri. La soluzione quindi è provare a
determinare quale danno reale, nel caso sia così, è stato causato, e come evitare
che ciò accada di nuovo in futuro.

Nel contesto dello studio di uno strumento, la rabbia di solito si manifesta


sotto forma di impazienza o delusione, che è sempre radicata nelle false
aspettative del tipo: "Cavolo, pensavo che sarebbe stato più facile! Perché è così
dannatamente difficile?", oppure: "Pensavo di poterlo fare", che è un altro
modo per dire: "Pensavo che sarei stato più bravo in questa cosa".

Quando ero molto giovane, mi arrabbiavo molto mentre studiavo. Volevo che
le cose funzionassero subito, e quando non accadeva, ho imprecato, urlato,
imprecato ancora di più, ho suonato più forte la batteria, ho lanciato una
bacchetta: il solito discorso.

100.
COME AFFRONTARE LA FRUSTRAZIONE E IL GIUDIZIO

Tutto è cambiato quando ho iniziato a registrarmi mentre mi esercitavo, e mi


sono comportato molte volte in quel modo. Ho semplicemente capito che
non aiuta. Interrompeva sempre il flusso, e dopo un intervallo in cui mi
arrabbiavo, di solito suonavo peggio e avevo meno energia rispetto a prima.
Avevo esaurito la mia carica attraverso la rabbia e l'ansia, invece di lavorare a
una soluzione. Le persone che non hanno successo passano l'80 per cento del
tempo a concentrarsi su un problema, e il 20 per cento a risolverlo. Le
persone di successo passano il 20 per cento del tempo a identificare il
problema, e l'80 cento a risolverlo.

Poi ho cambiato la mia reazione, il mio approccio. Quando qualcosa non ha


funzionato, ho iniziato a spostare la mia mentalità da: "Dannazione!! Merda!
Come mai?! Grrrrrrrr!!!”, verso un nuovo tipo di mantra: "Interessante". E
per me ha funzionato molto bene.

Interessante! Una cosa del tipo: Interessante, è più difficile di quanto


pensassi. Interessante, perché non funziona in quel modo? Interessante, qual
è il problema qui? Interessante... interessante.

Al giorno d'oggi, quando qualcosa interrompe il mio flusso - quando non


riesco a suonare il pezzo a una certa velocità, quando le mie mani non fanno
quello che voglio, e così via - invece di irrigidirmi e arrabbiarmi, mi ripeto
semplicemente queste due cose: "Rilassati, concentrati di nuovo". Dopo aver
fatto un respiro profondo, mi dico ancora: "Rilassati, concentrati ancora". E
anche un sacco di: "Interessante".

Provalo tu stesso. La bellezza di questi mantra è che ti tengono impegnato, ti


aiutano a rimanere nel flusso, ti attirano verso il compito che devi svolgere.
Mentre la rabbia tende invece a respingere la tua intenzione, fermandola e
distruggendola, un atteggiamento caratterizzato da una mentalità aperta
invece la abbraccia, la fa andare avanti.

101.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

PUNTI CHIAVE

● Sii rispettoso verso te stesso come lo saresti con un buon amico che stai
cercando di aiutare. Sii realista; guarda il tuo modo di suonare per quello che
è, ma non peggio di come è nella realtà. La prossima volta che ti riascolti
scrivi subito tre cose che ti piacciono. Se sei in difficoltà, fallo diventare un
esercizio a sé stante, e prova a riformularlo in questo modo: "Se dovessi
apprezzare tre cose di questa registrazione, quali sarebbero?" Solo allora puoi
passare a scrivere tre cose che vorresti migliorare.

Nota che qui il linguaggio è davvero importante. Non prendere tre cose che
odi, che non ti piacciono, o che fai sempre male. Scegli tre cose che vuoi
migliorare, o che potresti eseguire meglio. Io lo faccio per me, e ho consigliato
questo esercizio a molti dei miei studenti, compresi i bambini che hanno
difficoltà, ma soprattutto agli adolescenti. Diventa bravo a essere gentile con
te stesso, e ad avere una visione più obiettiva dei tuoi risultati.

● Valuta i tuoi progressi: non confrontare il tuo percorso con quello che
sembra essere reale per chiunque altro. Registra le tue sessioni di studio, e
confrontale tra di loro. Prendi atto non solo del completamento di un
progetto importante, o di una cosa impegnativa su cui stai lavorando, ma
anche dei cambiamenti più piccoli e graduali, e prenditi un momento per
celebrarli in maniera consapevole.

● Usa i mantra "interessante", e "rilassati, rimetti a fuoco". Nella tua prossima


sessione di studio presta particolare attenzione al tuo dialogo interiore, e a
come reagisci quando si presenta la frustrazione o l'impazienza. Prova a
pronunciare ad alta voce il mantra "interessante", e se vuoi, aggiungici anche
un sorriso. Ai problemi non piace quando ti prendi un momento per
respirare, e poi ci ridi su.

102.
IL CICLO DELLA LISTA DI CONTROLLO

IL CICLO DELLA LISTA DI CONTROLLO


Uno strumento mentale molto potente che spero diventi una cosa naturale
ogni volta che ti siedi per iniziare a studiare, è quello che io chiamo il "ciclo
della lista di controllo".

Questo processo è simile a quello che fa uno scultore. All'inizio, si vede solo
un enorme blocco di marmo senza forma. Ma nella mente dello scultore, c'è
la visione di una figura umana nascosta al suo interno. È lì; lui deve solo
levare via il materiale in eccesso che c’è intorno. Lo fa un po' alla volta,
tracciando prima una bozza, e poi girando intorno al pezzo, rimuovendo
sempre più pezzi di pietra, man mano che la forma finale inizia a emergere
sempre più chiaramente, un po' qui, un po' là. Poco a poco.

Ecco come funziona il ciclo della lista di controllo. Ti consiglio di usarlo non
appena riesci più o meno a suonare ue che vuoi, per poterlo portare
rapidamente al suo pieno potenziale, in relazione al in cui lo
suoni. Questo potente esercizio ti aiuterà a portare le tue prestazioni a un
livello superiore e, a mio parere, distingue i buoni giocatori da quelli
veramente grandi.

Il ciclo della lista di controllo è un elenco mentale delle qualità o delle aree su
cui puntare i riflettori dell'attenzione mentre stai suonando, illuminandole
una dopo l'altra. Ad esempio, invece di suonare un esercizio o un
pattern senza pensare, sperando che il corpo faccia il lavoro per te, con la
mente che aspetta che arrivi il suo momento, ho scoperto che un
punto di svolta assoluto è il cercare di elaborare una serie di "controlli"
durante l'esecuzione dell'esercizio. Mentre ti concentri su questi aspetti, uno
per uno, fai delle piccole correzioni e dei miglioramenti. Quando arrivi in
fondo all'elenco, ricomincia dall'inizio. Quindi, ecco qui il ciclo.

Per essere chiari, c che suoni rimane sempre uguale. Magari hai scelto un
rudimento, una scala o un arpeggio a una certa velocità, una frase di due
battute di un brano classico, o una trascrizione. A qualcun altro, potrebbe
semplicemente sembrare che tu stia suonando la stessa cosa. Ma nella tua
mente, stai lavorando su diversi aspetti in relazione a c e lo stai suonando.

103.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

Ad esempio, ecco un elenco che è diventato essenziale nella mia pratica:

IL CORPO

● Posso sedermi più dritto?


● Le mie spalle sono basse e puntano all’indietro?
● I miei gomiti sono in fuori? Riesco a lasciarli penzolare liberamente mentre
sto facendo ciò che faccio?
● C'è una tensione superflua su viso, collo, spalle, braccia, schiena, gambe, o
sulle mani?

LA TECNICA

● In quale misura posso essere più rilassato mentre suono questa cosa?

● Posso usare meno movimento? Oppure, come lo penso io: posso farne uno
più piccolo? Questo significa che sto usando tutto il mio braccio per questo
movimento, quando invece posso gestirlo solo con il mio avambraccio, con
il polso o con le dita? Se penso ai miei piedi, appoggio il piede a terra
quando non lo uso?
IL SUONO

● Sto suonando troppo forte?


● Le note che dovrebbero essere allo stesso livello di volume suonano allo
stesso modo?
● Può essere tutto più uniforme?
● Gli accenti sono distinguibili dalle note non accentate?

IL TEMPO

● Riesco a cantare/sentire la pulsazione dei quarti su ciò che sto


suonando?
● La suddivisione è uniforme? Scorre?
● Riesco a cantarci su un groove dimezzato?

ico incia da capo

104.
IL CICLO DELLA LISTA DI CONTROLLO

Puoi dedicare alcuni minuti a esaminare tutti questi elementi, o persino a


rendere ogni elemento un esercizio a s stante. Ma non rimanere bloccato. La
chiave è che non si tratta di sviluppare ogni area alla perfezione, o di "finirla"
prima di andare avanti. Concentrati solo su un elemento, apporta delle piccole
modifiche, e poi passa a quello successivo. Ci tornerai comunque su a breve. A
poco a poco, un passo alla volta, come lo scultore.

Il ciclo della lista di controllo può anche mostrarti un modo per concentrarti
sul miglioramento di un solo aspetto, anche quando ce ne sono altri che ti
preoccupano. Dopotutto, non puoi affrontarli tutti allo stesso momento! Come
piacevole sorpresa, ho scoperto che quando si approfondisce un'area
problematica, a volte se ne risolve contemporaneamente anche un'altra.

La mia parte preferita di questo è la bellezza di potermi rilassare nel ar . Prima


che tu te ne accorga (e puoi dimostrarlo a te stesso registrandoti), avrai
trasformato ciò che hai studiato in qualcosa di completamente diverso: affinato,
snello, più semplice, più rilassato, più elegante, e senza sforzo.

Non posso non dirti quanto sia importante il ciclo della lista di controllo. Io lo
applico sempre, con gli esercizi di tecnica, i groove, con alcuni momenti
delle canzoni, gli esercizi di indipendenza, e altro ancora. In pratica, cerca di
entrare in questa modalità il prima possibile, e fallo più spesso che puoi.

Lo studio è questo per me. Dopo tutta l'ideazione, la pianificazione e la


selezione, questa è la parte vera del FARE. Mantenendo attente e attive la tua
mente, e la tua percezione dell'estetica, migliorerai consapevolmente sia il c a
che il c e stai studiando.

105.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

PUNTI CHIAVE

● Inizia con la mia lista di controllo, e applicala a qualsiasi cosa a cui stai
lavorando in questo momento. Scrivila o fattene una copia, quindi
posizionala dove puoi dargli un'occhiata senza dover smettere di suonare.
Uno studente ha condiviso il fatto che lui usa un timer per ricordare a se
stesso di passare all’argomento successivo; ma qualunque cosa funzioni per
te può andar bene. Sono sicuro che inizierai a vedere miglioramenti
ultrarapidi nella tua pratica.

● Non appena ci hai preso la mano, non ti fermare qui. Modifica e


personalizza l'elenco di controllo in base alle tue esigenze, sia che ciò
significhi aggiungere qualcosa che sembra mancare, sia che significhi
cancellare qualcosa. Rendilo personale e usalo.

106.
COME AFFRONTARE LE COSE GRANDI FACENDOLE DIVENTARE PICCOLE

COME AFFRONTARE LE COSE GRANDI


FACENDOLE DIVENTARE PICCOLE

In questo capitolo voglio condividere con voi le soluzioni a due problemi


comuni che sicuramente conoscete. E' ciò che mi piace chiamare la sindrome
della "Partenza e stop", e il mito del "più lento è sempre meglio".

Per alcuni, queste due cose si verificano spesso mentre studiano. Per altri,
purtroppo rappre e ta una vera e propria consuetudine di studio. Ecco come
è per loro lo studio, e di solito segue questo ordine:

“Beh, proviamo questo. Oops, non ha funzionato. Wow, è difficile.


Dannazione! Proviamoci ancora. Cavolo, suona in maniera orribile. Tiriamo
fuori i muscoli e diamoci dentro. Dai su, ancora una volta..."

Inizia, fermati, inizia, fermati. E poi quando ci siamo perfezionati, pensiamo:


"OK, rallentiamolo. Non riesco ancora a farlo. Rallentiamo ancora di più…”
Ed ecco fatto! Non siamo arrivati da nessuna parte.

a sindro e della arten a e top Questo è ciò che ho descritto


in precedenza nella mia sessione di studio che ho chiamato "Chili Peppers".
L'intero processo si ferma in continuazione, e devi ricominciare da capo.
Questo distrugge il flusso, danneggia il senso relativo alla tua capacità di
tenere il tempo, e fondamentalmente ti porta solo a sprecare un sacco
di tempo mentre studi. Succede quando proviamo ad affrontare
troppi elementi di una nuova frase nello stesso momento. Questo fa sì
che il tuo cervello si spenga e il tuo corpo soffochi. Tutto questo
"sovraccaricare e ricominciare" non solo ti fa perdere tempo,
ma è anche incredibilmente frustrante.

2 l ito del più lento è se pre eglio . Sono sicuro che l avrai sentito
un milione di volte. Per impostazione predefinita, all'inizio tutto deve essere

107.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

studiato lentamente. Quindi, se ancora non riesci a farlo, il consiglio


comune è di prendertela con più calma, lentamente, e poi ancora più
lentamente, finché puoi. Questo ha i suoi vantaggi quando analizzi la
tecnica e il movimento, ma quando vuoi imparare pattern, frasi e lick, o
interi brani musicali, il problema è che tutto viene rallentato fino a
diventare irriconoscibile, e non significa più nulla dal punto di vista
musicale. Ma a peggiorare le cose, quando ci sei finalmente riuscito, arriva
un altro compito del tutto diverso, che è quello di cercare di portarlo alla
velocità desiderata.

Perché lo facciamo? Beh, perché cambiare il nostro approccio richiede alcuni


semplici ma consapevoli passaggi prima di iniziare. Il nostro intuito, però, ci
dice di darci da fare, di are ua c a. Ed è vero, potrebbe sembrare più veloce
affrontare tutto subito in una volta sola. C'è un falso senso di produttività
collegato a questo. Ma nella mia esperienza, sia in prima persona che con tanti
studenti, questo porta inevitabilmente alla solita vecchia sindrome della
"partenza e stop", e/o a sacrificare il c e per il c a.

In altre parole, forse pensi di poter suonare subito e più velocemente più parti
di una stessa frase, e forse ci puoi riuscire, ma il in cui la suoni ne risente:
il suono è peggiore, il timing è inconsistente, e questi piccoli errori e le cattive
abitudini vengo fissate in modo dannoso ad ogni ripetizione. E come se non
bastasse, tutto ciò che fai non viene nemmeno salvato in modo sicuro. È come
se fosse stato scritto nella sabbia, e la successiva ondata di nuove informazioni
può far scomparire tutto, come se non l'avessi mai studiata. Se ci pensi, questo
non è l'esatto contrario del motivo principale per cui ci stiamo esercitando?
Non farlo: questo è il lato oscuro della forza!

C'è un altro modo per farlo che può trasformare la tua modalità di studio,
quindi entriamo in quello che chiamo "il metodo della balena".

108.
COME AFFRONTARE LE COSE GRANDI FACENDOLE DIVENTARE PICCOLE

IL METODO DELLA BALENA

"Come si mangia una balena?" Bene, la risposta è semplice: a pezzi molto piccoli.

Forse questa metafora non vegana ti risulta familiare, che sostanzialmente ci dice
che bisogna suddividere gli obiettivi e i compiti più difficili in parti più piccole,
in modo che il tuo cervello e il tuo corpo possano assimilarli. Successivamente,
queste nuove informazioni possono essere elaborate in maniera adeguata, e ciò
che all'inizio ti sembra un qualcosa di sconosciuto e scomodo diventa familiare
e normale se lo ripeti in maniera costante.

Noi teniamo il tempo e il flusso, il tutto mentre ricerchiamo la qualità della nostra
tecnica, del suono, della precisione, e di tutte quelle altre cose musicali belle e
importanti, procedendo un po' alla volta. Questo approccio fa miracoli e porta a
risultati più rapidi, perché continui a suonare senza interruzioni, e una volta che
hai finito, è fatta; non c’è bisogno di riportarlo a velocità normale.

Ora, ci sono tre modi diversi di sfruttare a nostro vantaggio il metodo della balena.

Il primo è quello di suddividere tutto in maniera verticale.

109.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

1. IL METODO DELLA FETTA DI SALAME

(I vegetariani possono chiamarlo "il metodo della fetta di tofu", l'importante è


tagliare qualcosa dall'alto verso il basso.)

Co e un iona

Per cominciare, se vuoi lavorare su un groove o su un passaggio difficile come


questo,

non provare a riprodurre l'intera battuta in maniera scadente, o così lenta da


rendere irriconoscibile la frase. Piuttosto, cerca di renderti conto della
lunghezza della frase su cui stai lavorando, e cerca di assimilarla come se fosse
un loop.

110.
COME AFFRONTARE LE COSE GRANDI FACENDOLE DIVENTARE PICCOLE

Se prendiamo per esempio una frase di una battuta, allora il tuo loop o la tua
struttura si ripetono sempre dopo una battuta. Ora affettala verticalmente come
un salame:

Fai partire un metronomo a una velocità che abbia un senso, e prendi SOLO la
prima fetta, o in altre parole, suona la prima nota.

Potresti pensare: "Ma posso suonare le prime quattro!" Lo so, è una tentazione.
Ma suona solo la prima nota. Lascia che passi il tempo finché non arriva l'1, e
suona di nuovo la prima nota. Rilassati mentre aspetti che arrivi il momento
del loop, quindi metti la nota nel modo più accurato possibile a livello di
velocità, e con la qualità del suono che vuoi. Non appena sei soddisfatto di
quella prima nota, cantati in testa la prossima, e aggiungila alla prima.

111.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

Ora, queste due fanno parte della tua frase nel loop. Trattala come se fosse la
frase intera, suonala finché non suona davvero bene, e con sicurezza. Solo allora
puoi concentrarti sull'aggiunta della nota successiva, cercando di mantenere la
qualità e il relax anche nelle prime due. Ricorda, mentre tutto questo sta
accadendo, il loop mentale non si ferma mai: attieniti alla struttura.

Ora, cosa succede se la nota successiva è traballante o minaccia di buttarti fuori


e di rovinare ciò che hai costruito finora? Rilassati e torna alla frase precedente,
finché non ti senti a tuo agio e ti senti pronto per fare un altro tentativo.
Questa alternanza è normale, ed è una parte essenziale di questo processo. In
pratica, torni costantemente a ciò che ti sembra che funzioni bene mentre
cerchi di espandere il tutto, cercando di aggiungere ciò che viene dopo. Non
vergognarti di tornare indietro e di fare qualche tentativo in più.

La cosa più importante è mantenere la struttura, qualsiasi cosa accada. Non


vorrai di certo sacrificare il tuo timing, e tutto quello che hai accumulato finora
all’interno del loop, per aggiungere qualcosa di nuovo. E lascia che te lo dica,
questa è in ogni caso un'abilità davvero molto preziosa. Pensaci. Cosa vuoi che
succeda nel caso che tu faccia un errore sul palco: Vuoi fermare tutto? Perdere
l'1? Perdere il ritmo? Ricominciare da capo? Ovviamente no! Nel corso di
una performance questo non te lo puoi assolutamente permettere.

Questa capacità di continuare e rimanere sul tempo è un dono aggiuntivo che


deriva dall'uso del metodo della balena. Ti rende ancora più a prova di
proiettile in caso di imprevisto sul palco, perché hai già l'abitudine di
continuare a far funzionare tutto mentre ti concentri e ti rimetti in gioco.

112.
COME AFFRONTARE LE COSE GRANDI FACENDOLE DIVENTARE PICCOLE

Quindi assicurati che ciò che hai costruito finora sia un qualcosa di solido e di
buona qualità prima di aggiungere qualcos'altro. Ma come fai a sapere quando
aggiungere la fetta successiva? Bene, è semplice.

IL FATTORE BENESSERE

La maggior parte dei musicisti si esercita su un qualcosa finché non riesce a


suonarlo, e poi si ferma. Successivamente, si chiedono perché non si sentono
molto sicuri quando vogliono suonare quella stessa cosa.

Ora, tu potresti anche dire: "Cosa c'è di sbagliato nell'esercitarsi su qualcosa


finché non riesco a suonarlo? Cosa potrebbe esserci di meglio?"

Voglio che ti eserciti su ogni cosa finché non e t tutt u t . Quello che ti
potrebbe apparire super preciso, come se spaccasse il capello, in realtà è un
ottimo meccanismo di controllo da usare durante la fase di apprendimento.

Spesso, quando diventiamo abbastanza bravi nel suonare qualcosa, non ci


sentiamo comunque al sicuro. E questo accade per una buona ragione: perché
ancora non funziona come dovrebbe. È il tuo corpo che ti dice: "OK amico,
siamo stati fortunati, ma ho ancora dei problemi con questa cosa", il che
in realtà significa che diventerà un qualcosa di imprevedibile quando vorrai
suonarla di nuovo.

Ma quando senti che qualcosa funziona bene, è il tuo corpo che ti dice: "Sto
bene, ora posso gestirlo, anche senza usare ogni singolo bit della CPU".

Questo è il motivo per cui aggiungiamo solo una fetta alla volta e la suoniamo
finché non la sentiamo giusta, quasi fino alla noia, prima di aggiungere quella
successiva, e ancora, finché non la sentiamo bene quando la combiniamo con le
altre. In questo modo, stai costruendo un muro di mattoni, invece di giocare a
Jenga. ta e tra utt re c a t e trate a cu c tru ce u a
t rre c e p cc cch e per p r u er u a a ta a ar
ca ere tera truttura

Questo è il metodo della fetta di salame. Lo fai a fette e lo costruisci


verticalmente nota per nota, il tutto mantenendo la velocità, il timing, la
struttura e il loop.

113.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

CREARE SPAZIO

Suggerimento rapido: man mano che completi sempre di più la frase, puoi
notare come l'intervallo in cui ti rilassi prima che il loop ricominci, diventa
ovviamente sempre più piccolo.

La soluzione più semplice (e devo ricordarlo anche a me stesso) è quella di


inserire una battuta di pausa nel loop, o forse un paio di quarti, che ti danno
più tempo per rilassarti, concentrati di nuovo e respirare. In questo modo si
abbassa anche il livello di difficoltà.

114.
COME AFFRONTARE LE COSE GRANDI FACENDOLE DIVENTARE PICCOLE

he
er

2. IL METODO DEL PANINO

Finora, abbiamo tagliato verticalmente la frase su cui stiamo lavorando, e


abbiamo aggiunto le note un po' alla volta, andando da sinistra verso destra. In
questa variante del metodo della balena, taglieremo la frase orizzontalmente,
come un sandwich a strati, dall'alto verso il basso. Anche alcuni brani musicali
sono costruiti in questo modo. Questa è la strada da percorrere quando si
hanno dei pattern ripetitivi per ognuno dei nostri arti, specialmente quando si
tratta di coordinare voci diverse; ad esempio, quando si suona la batteria, o
to quando un pianista deve mantenere un pattern costante con la mano sinistra,
s, mentre suona la melodia con la mano destra.
so
Prova questo metodo con tutto ciò che è basato su un ostinato. Per i batteristi,
questo rappresenta l'80 percento di ciò che fanno, e ciò include anche i
groove latini, rock/pop e funk, oltre all'indipendenza di base del jazz.

Inizia isolando e suonando solo un arto, o uno strumento, come la mano destra
sull'hi-hat. Quindi suona solo la parte di rullante, poi solo la parte di cassa, e
così via. Considera ogni singola parte come se fosse un pattern separato,
concentrati solo su quello finché non ti senti a tuo agio, quindi isolane un altro
e ripeti la stessa cosa, e solo successivamente prova a suonare tutte le parti
contemporaneamente.

115.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

Questo processo dà il tempo al tuo corpo e al tuo cervello di automatizzare


ogni pattern, in modo che sia disponibile più ampiezza di banda per poi poterli
riprodurre tutti insieme allo stesso tempo.

Se separando ogni strato non riesci ancora a ottenere una fetta


abbastanza piccola, è possibile combinare entrambe le variazioni del metodo
della balena. Questa è la mia tecnica "di base" che serve a imparare le cose
più impegnative in termini di coordinazione.

3. IL METODO DEL PANINO COL SALAME


(E poi prometto di smetterla con le metafore sul cibo).

Con il metodo del panino al salame, una volta separati i singoli ostinato, o i
diversi arti, mantieni uno di questi ostinato man mano che costruisci quello
successivo. Quindi, per un groove di batteria ciò significa: in primo
luogo, separa e isola i diversi arti; per esempio, il pattern del piatto ride.
Continua a suonarlo. Quindi prova a concentrarti su ciò che dovrai aggiungere
con la cassa, ma suona solo la prima nota. Quando senti che funziona,
aggiungi il successivo, il tutto mentre la velocità e la struttura del loop
rimangono costanti, e il ride continua a suonare.

116.
COME AFFRONTARE LE COSE GRANDI FACENDOLE DIVENTARE PICCOLE

e così via. :-)

Ora il gioco è fatto. Ricorda le due varianti di base del metodo della balena,
la fetta di salame e il panino, e la combinazione di entrambi nel metodo del
panino con il salame. Questo aiuta ad accelerare il processo quando sei alle
prese con esercizi o frasi di ogni tipo. Funziona! E non perché io sia un
genio o perché te l'avessi già detto, ma perché rispetta il linguaggio di
programmazione del cervello umano.

Questo è il modo più efficace con cui aggiungiamo nuove informazioni sul
nostro disco rigido. Assicurati che le tue tecniche di studio siano in linea con il
modo in cui funzionano la tua mente e il tuo corpo, altrimenti potranno anche
ostacolarti.

Come piccolo bonus: una volta che avrai conosciuto il metodo della balena,
scoprirai che viene utilizzato anche in molti prodotti didattici. Molti libri sono
strutturati in questo modo, perlomeno quelli fatti bene. E la parte migliore è
che funziona, indipendentemente dal tuo livello di abilità o dallo stile
musicale. Provalo.

117.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

PUNTI CHIAVE

● Prova entrambe le varianti del metodo della balena, della fetta di salame e del
panino, e usa il seguente elenco puntato come una guida rapida.

● Prendi una frase difficile su cui vuoi lavorare, imposta la sua lunghezza a
livello di loop, fai partire un metronomo, e cerca di prendere confidenza con
la struttura.

● Concentrati solo sulla prima nota e cerca di farla bene; dopodiché rilassati
finché non arriva di nuovo il tuo turno.

● Qualunque cosa tu abbia costruito, devi sentire di riuscire a farla bene prima
di poter aggiungere la nota successiva.

● Non essere impaziente. Aggiungi solo una nuova nota alla volta.

● Ogni volta che ti senti sopraffatto, e hai problemi ad aggiungere la nota


successiva, torna alla versione precedente, che puoi gestire senza sacrificare
la velocità, la struttura, la qualità del suono e il relax.

● Qualunque cosa accada, attieniti alla struttura.

118.
COSA STUDIARE?

COSA STUDIARE?
COME DIRE DI NO AD ALCUNE COSE PER POI POTER DIRE SÌ A
QUELLE IMPORTANTI, E COME CAPIRE LA DIFFERENZA.

Questa è la domanda più comune che mi è stata posta dai musicisti, e per una
buona ragione! La quantità di cose da fare è così vasta, e considerando tutte le
cose che "potremmo" e "dovremmo" studiare, è difficile capire da dove iniziare.
Certo, può essere un sollievo (a breve termine) se qualcosa o qualcun altro ci
aiuta a decidere per noi. Se solo non ci fosse quell'insicurezza altrettanto
comune quando ci addentriamo in qualcosa, quella sensazione di: "Hmmm,
ma questa è davvero la scelta migliore? Dovrei concentrarmi su qualcos'altro?"

Poi ci troviamo in una situazione che non solo rende difficile iniziare, e che può
anche impedirci del tutto di studiare, e quando ci mettiamo dietro lo
strumento, ci fa dubitare del nostro percorso. Finiamo per girare in tondo e
tornare a: "Cosa dovrei studiare?"

Non c'è modo di aggirare la cosa: se non puoi rispondere a questa


domanda con sicurezza, allora c'è la possibilità concreta che la tua analisi
possa rimanere bloccata. E sembra che l'unica via d'uscita sia questa.

Ma perché è così dannatamente difficile da capire? E innanzitutto, perché non


ti è chiara questa cosa? Per capirlo meglio, entriamo in una macchina del
tempo. Ascoltando o leggendo le interviste o le biografie dei "vecchi musicisti",
potresti sentire cose di questo tipo: "Ho risparmiato per un mese in modo da
poter comprare un album di jazz, e poi ho ascoltato solo quello per due
mesi. Il mio insegnante di batteria mi portava a un concerto due volte all'anno
solo per farmi vedere una band che suonava dal vivo, ed era una cosa magica".
Oppure: "Non avevo un insegnante di musica, ma c'erano comunque solo due
libri su cui esercitarmi", e così via. Queste sono tutte dichiarazioni che parlano
di risorse limitate: "non avevo, ho solo avuto, non c'era nient'altro".

119.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

A quel tempo, i vincitori erano quelli che, nonostante molte resistenze, hanno
raccolto le risorse di cui avevano bisogno, o hanno sfruttato al meglio ciò che
avevano. Hanno lavorato un po' di più, e hanno aspettato un po' più a lungo di
quelli che sono rimasti indietro. E tra l'altro, questo è anche il motivo per cui
questa generazione tende a pensare che i giovani ora abbiano la vita così facile,
perché l'accesso limitato a queste risorse (che rappresentava la loro più grande
difficoltà) ormai non è più un problema.

Ora viviamo in un mondo diverso. Grazie a Internet, puoi guardare i tuoi


musicisti preferiti (vivi o morti) che si esibiscono per te alle 3 del mattino
mentre sei sdraiato a letto in mutande. Inoltre, hai i servizi di streaming che ti
permettono di ascoltare direttamente dal tuo telefono tutta la musica che
sia stata mai registrata. E puoi anche scaricare innumerevoli risorse
didattiche che ti fanno vedere i lick, i trucchetti e gli esercizi più
recenti, più forti, e sempre più comodi da eseguire, tutti con
nomi accattivanti come: "Suggerimenti per lo shredding facile per il
vero suonatore di Theremin", oppure: "Chops mostruosi per
impressionare il cane di tua nonna" (OK, forse li ho inventati io, ma
è qualcosa di molto simile). È come consumare cibo spazzatura inutile a
livello nutrizionale e senza fibre, che ti fa sentire gonfio e affaticato
piuttosto che nutrito e soddisfatto, perché non ti fornisce ciò di cui
hai veramente bisogno.

E, dulcis in fundo, se i tuoi cavi non sono proprio andati tutti in cortocircuito,
puoi ancora ascoltare la musica alla vecchia maniera (Cosa?! Un intero
album di canzoni nella sequenza designata? Lo so, roba da pazzi), e
questo potrebbe anche ispirarti a notare quelle cose del tuo modo di
suonare che vorresti migliorare.

Ci sono molte risorse. Hai molte opzioni tra cui scegliere, molte cose che fanno
a gara per conquistare la tua attenzione e, di conseguenza, una quantità infinita
di cose da poter studiare. Oggi non vincono quelli che combattono più
duramente per le risorse limitate, ma quelli che agiscono in maniera disciplinata
e si concentrano. Quelli che vanno in profondità in alcune aree ben selezionate,
e resistono al corteggiamento di tutte le altre cose che li circondano, in altre
parole, quelli che praticano una deliberata ignoranza rispetto a tutto il resto.

120.
COSA STUDIARE?

Questo è più facile da fare quando capisci che la nostra felicità e la nostra
tranquillità non dipendono dal fare tutto, dall'imparare tutto, senza perdersi
nulla, e meno male che è così! Questi risultati o obiettivi, oltre ad essere
semplicemente impossibili da raggiungere, creano una mentalità che porta
inevitabilmente alla depressione, poiché ci fa sentire sovraccarichi. Un'altra
parola che usiamo per definire tutto questo è tre .

Lascia che ti chieda perché non ti senti abbattuto o frustrato dal fatto che non
sei mai stato, né sarai mai in grado di toccarti il gomito sinistro usando la mano
sinistra. Perché? Perché non importa! Ecco perché. Il risultato più inutile è
quello di essere in grado di fare in maniera efficace ciò che non ha alcun
bisogno di essere fatto.

Ne consegue che dobbiamo riuscire a trovare un modo per separare ciò che è
importante da ciò che non lo è. Qual è la cosa migliore da fare per me in questo
momento? E come posso essere certo di questa decisione?

La risposta sta in un cambio di schema. Il momento in cui riesci a separare le


cose che ti interessano da quelle che non ti interessano, è il momento in cui ti
rendi libero. La chiarezza, la motivazione e i progressi prendono il posto
dell'indecisione, della frustrazione, e della sopraffazione. Ciò richiede
l'abbandono di un approccio "outside-in" *( r e tat er att r e ter ) :
"Cosa c'è là fuori? Cosa potrei o dovrei fare?", per adottare invece un approccio
"inside-out" *( r e tat u te e u e tre r e) : "Cosa voglio
realmente, e di cosa ho veramente bisogno?"

Fortunatamente, sei già costantemente impegnato con questo processo nella tua
vita quotidiana. Pensaci. Immagina di essere seduto in un ristorante e uno
sconosciuto ti chiede: "Hmmm, cosa dovrei ordinare?" Probabilmente
risponderesti con: "Beh, cosa ti piace? Sei vegetariano?" tenendo conto anche
dell'ora del giorno, e così via. Se uno sconosciuto ti si avvicinasse per strada e ti
dicesse: "Ehi amico, quale direzione dovrei prendere? Questa strada, o quella?"
Qual è la prima cosa che gli chiederesti? "Beh, dipende, qual’è la tua
destinazione?" Geniale, vero?

121.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

Queste domande sono progettate per aggiungere contesto e per svelare le


intenzioni. E' necessario scegliere la tua prossima mossa che sia in linea con il
risultato finale desiderato. I parametri del contesto e dell'intento, non solo ci
aiutano a ridurre le nostre scelte così da rendere più facile il poter arrivare a una
decisione (come al ristorante: è l'ora della colazione? Quali cibi preferisce?
Oppure per strada: Ha bisogno di trovare un bagno al più presto? Sta andando
dritto verso l'abisso e dobbiamo fermarlo?), ma ci aiutano a far luce sul
percorso da intraprendere. Se non sai dove vuole andare a finire quel tipo,
allora tutte le soluzioni messe in campo sono uguali. Ti sembra una cosa
importante ai fini della tua scelta quando consideri tutte le cose che potresti
studiare?

Tanto per essere chiari, se dovessi scegliere tra lo scenario "limitato ma più
gestibile" del passato, e la modalità "illimitata ma potenzialmente schiacciante"
del presente, penso che la situazione odierna sia migliore. Siamo
incredibilmente fortunati ad avere a disposizione delle risorse infinite se
parliamo di musica e didattica musicale. È evidente che non abbiamo ancora
imparato ad affrontare tutto questo. E questa abbondanza ha un prezzo, che è
un diverso tipo di mancanza: non avere abbastanza tempo per noi stessi, non
avere abbastanza fiducia nei nostri tentativi e nei nostri errori. La tranquillità
che ti permette di sperimentare mentre tutto il resto va a finire in secondo
piano, e che non ti fa mai dubitare delle curiosità delle tue intuizioni in questo
avvolgente stato di beatitudine.

L'antidoto a questa abbondanza di distrazioni di oggi è l'ignoranza deliberata,


decidendo di restare concentrati esclusivamente su ciò che si è deciso di
studiare, e sentendosi assolutamente convinti che questo è esattamente ciò che
si dovrebbe praticare in questo momento. Inoltre, puoi ribadire a te stesso
queste scelte facendo progressi tangibili. Ma per fare ciò, è necessario "iniziare
avendo già in testa il finale", come diceva l'autore e relatore Stephen R.
Covey. Devi essere chiaro su dove vuoi arrivare tenendo in considerazione dove
sei adesso.

A rischio di ripetermi, prova a ricordare: La tua felicità e la tua tranquillità


come essere umano (e oltretutto come musicista), non dipendono dalla tua
capacità di sperimentare e di studiare tutto ciò che esiste.

122.
COSA STUDIARE?

PUNTI CHIAVE

● Prima di tutto, rilassati e renditi conto che non tutto è ugualmente importante
e urgente. In effetti, la maggior parte delle cose non ha importanza, o
perlomeno non è importante in questo momento. È GIUSTO non dare ad
esse la tua energia a livello di pensieri e di attenzioni. Quando lo farai, resterai
molto sorpreso da quanta energia ti rimane per le cose che contano davvero.

● Prendi confidenza con il fatto che per progredire in un'area, probabilmente


finirai per trascurarne un'altra. Va BENE. Questo è ciò che significa una
decisione. La parola decisione deriva dal latino ec ere, "tagliare".

● Quando configureremo il tuo personale sistema EPM, scopriremo esattamente


dove vuoi arrivare in relazione a dove ti trovi adesso. E questo ci darà una
comprensione molto chiara di quale dovrà essere il prossimo passo - o per i
nostri scopi, di cosa studiare - usando lo stesso processo di ragionamento che ti
aiuta a decidere cosa mangiare a colazione, e che ti permette di indicare la
direzione a un pedone per strada, una volta che conosci la destinazione.

123.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 1

FACCIAMO UNA PAUSA!

Voglio prendermi un momento per congratularmi con te per essere arrivato


fino a qui! Come ho detto, spero che tu abbia avuto la possibilità di applicare e
sperimentare in prima persona i principi esposti nel Livello 1. Se è così, questo
è un ottimo punto in cui puoi fermarti e ricapitolare per un secondo, perché
quello che hai realizzato finora è un qualcosa di veramente grande.

Hai sperimentato la chiarezza di separare il suonare dallo studio, riportare il


suonare ad essere un'attività divertente e priva di giudizio, e creare lo
spazio per valutare correttamente i tuoi progressi, designando un tempo
specifico per lavorare sulle cose e poi andare avanti.

Hai esaminato attentamente il tuo ambiente di studio, e hai scoperto delle


risorse aggiuntive in termini di tempi, luoghi e situazioni in cui esercitarti. Hai
anche imparato a rimanere concentrato liberando la tua mente, oltre a come
anticipare e prevenire distrazioni e interruzioni.

Forse hai scoperto di essere più disciplinato di quanto pensassi, basandoti


sull'adozione di un approccio più connesso, e sul riuscire a pensare al tuo
perché, e non ai perché degli altri.

Ti sei reso conto che per rimanere motivato, devi basarti su metodi affidabili e
devi avere una forte motivazione per intraprendere il viaggio, e considerarla
come la tua stella polare, quella che ti guida, specialmente quando le cose
diventano un po' più difficili. Hai pensato a come coltivare la gratitudine e a
incoraggiare te stesso a fare il meglio che puoi con ciò che hai al momento. E
per quei momenti in cui ti senti incoraggiato a farlo (e accadrà), hai esaminato
strategie e prospettive diverse per affrontare la frustrazione, la rabbia e il
giudizio.

Non dimentichiamoci dell'esercizio di registrazione e organizzazione del tempo


che hai fatto per liberare in maniera effettiva del tempo per ciò che conta di più
per te, e per lasciare andare le abitudini che ti fanno perdere tempo prezioso, e
che in passato ti hanno impedito di concentrarti sulle tue priorità.

124.
COSA STUDIARE?

Hai compreso il potere della continuità e della coerenza, e hai visto come dei
piccoli aggiustamenti applicati in modo regolare, possono cambiare
drasticamente la tua destinazione.

E infine, hai acquisito strategie molto specifiche, come il ciclo della lista di
controllo e il metodo della balena, oltre a strumenti ben collaudati, come il
diario, il timer, e un piccolo registratore personale, per potenziare il tuo tempo
di studio, e aiutarti a restare sul percorso tracciato.

Oh!!! Ma c'è di meglio!

Perché ora che hai avuto un assaggio del modo di pensare, e dei vari strumenti
che possono cambiare il tuo approccio, e il modo in cui puoi misurare il tuo
modo di studiare, possiamo mettere tutto insieme in un marchingegno che
tirerà fuori il tuo piano di studio personalizzato. Imposteremo il tuo sistema
EPM, e metteremo tutto a posto in modo che le tue sessioni di studio possano
essere più efficienti e gratificanti che mai.

Sì, questo è probabilmente un tipo di preparazione più dettagliato di quanto tu


abbia mai dovuto fare. Ma è tempo di trattare i progressi sul tuo strumento con
il rispetto che meritano.

a e re per a attere u a er
e tra c rrer e pr e uattr a a are a c a
Abraham Lincoln

125.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 2

LIVELLO 2
METTERE A PUNTO IL TUO SISTEMA EPM

COSA È IL SISTEMA EPM?


Il sistema EPM, ffective ractice for usicians ( ratica fficace per usicisti),
è un metodo per fare progressi sul tuo strumento che ti mostra dove ti trovi in
questo momento, dove vuoi andare, e il modo in cui puoi realizzare un piano
specifico per arrivarci. Per fare ciò, sfrutteremo a tuo vantaggio tutti i principi
discussi nel Livello 1. Elimineremo la sopraffazione e la frustrazione
selezionando solo alcuni degli elementi che contano di più, definiremo degli
obiettivi chiari con scadenze reali, e misureremo i nostri progressi lungo il
percorso con registrazioni e diari.

COME CONFIGURARE IL TUO SISTEMA EPM

Ora che sei arrivato al livello 2, configureremo il tuo personale sistema


EPM, che ci fornirà tutti gli elementi del puzzle di cui abbiamo bisogno
per mettere insieme ed eseguire il tuo piano di studio. Inizieremo facendo
chiarezza assoluta su ciò che io chiamo i Grandi Tre. Questi sono:

A a estina ione l erch – Dove vuoi arrivare


B a ua osi ione Attuale – Dove ti trovi adesso
C l asso uccessi o – Cosa devi fare per arrivare alla destinazione voluta,
partendo da qui

Ti guiderò attraverso ciascuno di questi concetti, e ti aiuterò a definirli in modo


più chiaro, in modo che siano personalizzati in base alle tue esigenze.

126.
A: LA DESTINAZIONE/IL PERCHÈ

A: LA DESTINAZIONE/IL PERCHÈ
È qui che avremo un controllo specifico su questo elemento cruciale che è il
fondamento di quasi tutti i principi illustrati nel Livello 1. Abbiamo bisogno di
un t chiaro, una visione precisa di dove vuoi arrivare: la risposta alla
domanda motivazionale: "Perché sto studiando?"

Qual è la tua ragione (non quella di qualcun altro) che ti spinge a prendere in
mano il tuo strumento e a dedicargli del tempo? Questo crea una prospettiva a
lungo termine, e in questo modo: 1. Puoi essere sicuro di lavorare su qualcosa
che per te ha un vero significato; 2. Puoi avere delle buone sensazioni riguardo
ai tuoi progressi, anche se non finisci o completi oggi ciò che devi fare, perché
fa parte di un percorso più ampio. Questo è stimolante e rilassante al tempo
stesso. Fantastico, no?

"Ma Benny, da dove viene questa visione così precisa? E se non ne ho una?"

So che a volte può sembrare un po' allarmante, e se è così, non preoccuparti.


Vedrai che la risposta è già lì; dobbiamo solo scoprirla. Ti guiderò attraverso
una serie di domande che ho sviluppato appositamente per arrivare alla fine a
un elenco completo delle qualità che tu apprezzi, e che desideri siano presenti
nel tuo modo di suonare. Questo ti richiede di scrivere un po' di cose, quindi
prepara carta e penna e andiamo.

SCOPRI IL TUO PERCHÈ — STEP 1:


CREA 3 LISTE

Per scoprire le caratteristiche che vogliamo siano rappresentate nel nostro


modo di suonare, il primo passo più semplice è creare una lista dei tuoi Chi.

127.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 2

LA LISTA DEI TUOI CHI

Annota da 5 a 10 musicisti che sono tra i tuoi preferiti, in relazione al tuo


strumento. Imposta un timer per una durata di 3 minuti, e scrivi sul lato
sinistro della pagina, dall'alto verso il basso (in modo che ogni nome abbia la
sua riga) tutti i nomi che ti vengono in mente. Usa le seguenti domande come
ispirazione:
● Chi è un musicista che ti piace davvero? Chi sono i tuoi idoli per ciò
che riguarda il tuo strumento?

● Chi è che ti stupisce o ti fa pensare spesso alle sue canzoni o ai suoi video, e
ti fa dire: “Accidenti, è troppo bello. Adoro questa musica!”

● Se dovessi mettere insieme un “ Frankstein“ che rappresenti il musicista


definitivo, chi sceglieresti?

Lasciati andare. Fai partire il timer, e vai!

128.
A: LA DESTINAZIONE/IL PERCHÈ

OK, capito? Ottimo.

Li hai scritti tutti sul lato sinistro, come qui sotto?

Esempi di chitarristi: Esempi di batteristi:

CHI? CHI?
-!Steve!Gadd
-!John!Scofield
-!Stewart!Copeland
-!Pat!Metheny
-!David!Garibaldi
-!Jeff!Beck
-!Vinnie!Colaiuta
-!Jimi!Hendrix
-!Phil!Rudd
-!Tosin!Abasi
-!Ringo!Starr
-!Mark!Lettieri
-!Buddy!Rich

-!Tony!Williams!

-!Elvin!Jones

Se è così, ottimo! Quindi dovresti avere ancora un po' di spazio alla destra di
ogni nome, giusto? Bene. Continuiamo.

129.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 2

LA LISTA DEI TUOI PERCHÈ

Ora voglio che ti concentri su un nome alla volta, e annoti uno o due pregi, le
ragioni per cui li hai scritti in primo luogo. Usa queste domande per iniziare:

● Perché questo personaggio è uno dei miei preferiti?

● Cosa è che mi ha colpito?

● Cosa rappresenta per me il suo modo di suonare?

● Qual è la cosa in cui credo che questa persona sia


particolarmente brava?

● C'è qualcosa di particolare che gli ho visto fare?

● Che cosa è che ha davvero imparato alla perfezione?

130.
A: LA DESTINAZIONE/IL PERCHÈ

Ripeti questo procedimento per ogni nome della lista, così alla fine avrai i nomi
(chi?) sul lato sinistro, e le loro caratteristiche (perché?) sul lato destro, in
questo modo:

CHI? CH '?
Time!&!Groove
-!Steve!Gadd I I
,! I I I,!
-!Stewart!Copeland I I I IC !!

I I
-!David!Garibaldi
I I I !
I I I ,! I
-!Vinnie!Colaiuta
I ICH ,! CI I !

-!Phil!Rudd ,! CI I

-!Ringo!Starr I I I > IC I

-!Buddy!Rich C IC

-!Tony!Williams! I ICI

-!Elvin!Jones C CI I I I
I I ICH I CI I

Andiamo!

131.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 2

Fatto? Ottimo, ci stiamo avvicinando!

Ora, se hai ancora spazio in basso, traccia una linea da sinistra a destra, oppure
inizia una nuova pagina. E qui voglio che tu rifletta su quanto segue.

LA LISTA DEI TUOI MIGLIORAMENTI

Dimentichiamo per un momento i tuoi idoli e mettiamo insieme alcune idee


dalla tua prospettiva personale per assicurarci di avere un elenco completo e
ricco di caratteristiche importanti.

Torniamo alle esperienze che hai fatto finora nella sezione del qui e ora. Cerca
di definire le aree e le tecniche in cui vuoi migliorare. Non esercizi, ma aree.
Alcune delle grandi domande sono queste:

● Dov'è che senti di voler crescere?


● Hai il desiderio di migliorare in una certa area? Quale?
● Hai incontrato qualche ostacolo durante una particolare prova, o durante
una esibizione? Di cosa si trattava?
● Hai ricevuto critiche e feedback e critiche da altri musicisti che hai pensato
fossero giuste?
● C'è qualcosa che qualche volta ti ha disturbato, o che ti infastidisce
regolarmente quando ti registri o quando ascolti le registrazioni dal vivo
della tua performance?

Potrebbe essere una di queste cose: Hai accelerato enormemente in un


concerto? Si tratta di tenere il tempo? Ha a che fare con il suono? Ti senti
tecnicamente limitato? Pensi che potresti diventare più esperto in un certo
stile di musica? Scrivi tutto. Non devi preoccuparti se ti sembra difficile o
irrealizzabile.

Vedila come un buffet. Tutte le capacità sono disponibili gratuitamente, puoi


prendere tutto, e puoi prendere quello che ti piace. Tecnica perfetta. Timing e
velocità perfetti. Lo faresti? Cosa metteresti nel tuo piatto per realizzare il
pasto definitivo e completo per ciò che riguarda le caratteristiche musicali?

132.
A: LA DESTINAZIONE/IL PERCHÈ

Fallo per qualunque cosa ti venga in mente in questo momento, qualunque


cosa su cui ritieni di poter o dover lavorare, per favore scrivi tutto. Non
preoccuparti, poi lo sistemeremo.

Ora prenditi un momento; sentiti libero di mettere da parte il libro per un


minuto, e scrivi tutto. Sarò qui quando avrai finito, te lo prometto. Forza!

Bentornato!

SCOPRI IL TUO PERCHÈ — STEP 2:


TRASFORMA TUTTO IN CARATTERISTICHE MUSICALI

Quando si tratta di arte in generale, e di musica in particolare, è davvero


affascinante come le caratteristiche dell'artista stesso, e il modo in cui le esprime
sullo strumento, o le capacità che dobbiamo avere per riuscire a "sentire"
e a comprendere quelle caratteristiche, tendono a confondersi in
una singola emozione.

Per dirla in altro modo: quando ascoltiamo musica, siamo abituati ad associare le
caratteristiche umane a quelle relative allo strumento.

Tuttavia, per i nostri scopi, quando vogliamo guardare sotto il cofano per
identificare e migliorare alcuni aspetti del nostro modo di suonare, questo può
rendere molto difficile trovare dei veri esercizi da fare. Ecco perché in questa fase
cerchiamo di trasformare tutto ciò che è emotivo e positivo sulla nostra lista dei
Perché, in cose che possiamo effettivamente fare sul nostro strumento per
ottenere quell'effetto emotivo. Quindi, quando vediamo
una caratteristica umana nella lista, vogliamo scoprire da dove viene, o
cos'è che crea questa emozione.

Le persone si appuntano cose come: creatività, carattere, sicurezza, eccitazione,


potere, chiarezza, velocità, individualità, autenticità, libertà, presenza, capacità di
gestione dei social, capacità di raccontare una storia, padronanza.

133.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 2

Fantastico, quindi, cosa ti fa sentire così? Ad esempio, per ciò che riguarda la
creatività: che una persona esprime la propria creatività sullo
strumento? Usa dinamiche contrastanti? Ci sono dei suoni particolari?
Integra qualche elemento di un altro stile?

O, per fare un altro esempio: cosa avevi in mente quando hai scritto che
lo trovavi potente? Il suono è aggressivo, o si tratta della regolarità
e dell'accuratezza con cui suona i trentaduesimi? È un qualcosa di
tecnico? Oppure questo musicista è un cantante con un messaggio potente nei
testi?

Ricorda il detto che si usa in medicina: una diagnosi corretta è metà della cura.
Qualunque cosa sia, alla fine vogliamo ottenere un elenco di caratteristiche
musicali specifiche, cose che possono essere praticate sul tuo strumento. Le
useremo come aree su cui concentrarci in seguito, quando progetteremo degli
esercizi in modo che tu possa progredire in queste aree.

Ascolta questa conversazione tra uno studente (persona A) e me (persona B),


che ha avuto luogo in uno dei miei seminari.
A: Potenza!
B Grande qualità! Ma cosa vuoi dire?
A Beh, è fantastico; è impressionante. Mi fa davvero impazzire!
B: Perché?
A Beh, ascolta quello che ha suonato in quel punto - questo fill arriva
dal nulla, ed è così intenso!
B Perché è così intenso?
A Nessuno se lo aspettava!
B: Perché?
A Perché prima era tutto basso - il volume, i movimenti - e di colpo lui
ti guarda e suona come se stesse esplodendo una bomba!
B Ah, forse il contrasto? Essere in grado di passare rapidamente da
piano a forte?
A Sì.
B Quindi, le dinamiche?
A Certo, ha un grande controllo delle dinamiche!

134.
A: LA DESTINAZIONE/IL PERCHÈ

Ah, quindi la padronanza tecnica delle dinamiche: il suono. Vedi come


abbiamo sbucciato lentamente la cipolla per passare dall'emozione a un
qualcosa su cui possiamo esercitarsi trasformandola in un esercizio?

Ecco alcuni altri esempi di aree su cui possiamo lavorare: tecnica, suono,
fraseggio, stabilità sul tempo, groove, comping, improvvisazione,
struttura, repertorio, versatilità stilistica, teoria musicale.

Ora, con tutte queste cose in mente, rivedi ancora la tua lista, se non l'hai
già fatto.

Andiamo!

La mia lista delle caratteristiche è questa:

● Stabilità sul tempo

● Groove

● Suono

● Tecnica

● Indipendenza/coordinazione

● Musicalità

Queste sono le mie sei aree di interesse, ma non devi copiare la mia. Se vuoi
lo puoi fare, ma la cosa più importante è che tu la faccia diventare la tua lista.
Deve essere tua, perché avrai bisogno del tuo perché per restare motivato. Non
farla troppo lunga; da cinque a otto elementi andranno bene.

135.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 2

La domanda è: se tu potessi essere un 10 su 10 in ciascuna di queste aree, saresti


pienamente soddisfatto del tuo modo di suonare? Questo ti permetterebbe di
fare quello che vuoi fare come musicista? E sai qual'è il significato di ognuna di
queste aree, e che cosa questo comporterebbe per te? Perché le hai scritte?

Ecco la tua ultima possibilità di aggiungere perfezionare, o riscrivere un'altra


caratteristica.

Fatto?

Molto bene; questo è qualcosa di importante! Metti insieme un elenco


completo di caratteristiche che ti serviranno come obiettivo per determinare
"dove vuoi arrivare". La seconda cosa da scoprire è: dove sei adesso rispetto a
questo obiettivo?

B: LA TUA POSIZIONE ATTUALE


IL QUI E ORA

Per la maggior parte dei musicisti, la sensazione di orientamento è qualcosa di


nuovo quando si tratta di esercitarsi, anche se quando vogliono andare in
qualche altra direzione nella vita, questa informazione è considerata essenziale.

Immagina di essere in una città, e di non sapere esattamente dove ti trovi, ma


di sapere esattamente dove vuoi andare. Supponendo che tu abbia una mappa
accurata, devi prima scoprire dove sei, giusto? Se non sai dove ti trovi, non
puoi fare un buon uso della mappa, e decidere se svoltare a destra o a sinistra
alla prossima curva.

Il mio vecchio dispositivo GPS una volta mi ha mostrato l'importanza di


questo principio. Vivo ad Amburgo, in Germania, e ho prenotato una sessione
di registrazione a Berlino, a tre ore di macchina. Quindi ho digitato l'indirizzo

136.
B: LA TUA POSIZIONE ATTUALE

dello studio nel mio GPS, sono arrivato lì, e ho quindi spento il GPS. Sulla via
del ritorno, sono riuscito a trovare il percorso da solo, quindi ho lasciato il GPS
completamente spento.

Tornato a casa la mattina dopo, dovevo andare in un posto ad Amburgo.


Conoscevo l'indirizzo e, sebbene non fossi sicuro di dove fosse esattamente, ho
pensato che non potesse essere a più di mezz'ora di distanza. Quindi ho acceso
il GPS, ho inserito l'indirizzo e ho aspettato di ricevere istruzioni. Il sistema di
navigazione mi ha detto: «L’arrivo è previsto tra tre ore e mezza. Per favore, gira
a sinistra».

CHE COSA? Ho quasi avuto un infarto! Ho pensato: "Ma, amico,


arriverò troppo tardi!" Ma dopo circa cinque secondi, il GPS ha esitato e poi ha
detto: "Arrivo previsto tra 15 minuti. Per favore, fai un'inversione a U".

Quindi, cosa è successo in quel momento? Il GPS aveva la mappa sbagliata?


No. Non sapeva dove andare, forse era sbagliato l'indirizzo? No. Ad ogni
modo, c'è voluto un po' per scoprire dove mi trovavo effettivamente. Pensava
che fossi ancora a Berlino.

Vedi quanto è importante questa cosa? Ecco perché il sistema ha stimato che il
viaggio sarebbe durato tre ore e mezza e mi ha detto di girare a sinistra. Una
volta capito dove mi trovavo, è stato invece in grado di mostrarmi il percorso
più breve e veloce: "Scusa! Prosegui dritto e poi gira a destra, e sarai lì in soli 15
minuti".

Questo è il motivo per cui è così importante non solo conoscere la tua
destinazione (il tuo elenco delle caratteristiche e delle capacità migliori), e
avere una buona mappa (tutti i tipi di esercizi, strumenti e strategie), ma anche
avere un'idea di dove ti trovi attualmente. Questo è quello che faremo ora.

137.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 2

PREPARARE LA TORTA

Dai un'occhiata a questa cosa. Di solito si tratta di un grafico a forma di torta.


Se sei una persona a cui piace di piùTECilHNIQsalato,
UE puoi anche pensarla come una
pizza già tagliata. E
E NC

SOU
END

ND
I NDEP

Quello che voglio che tu faccia con il tuo grafico, è di dividerlo in tante fette
uguali, dello stesso numero delle caratteristiche che ci sono nella tua lista dei
MU S I

Perché. Per esempio, nella mia lista ci sono sei caratteristiche, quindi la mia
E
OOV

CAL

pizza dovrà avere sei fette. Poi, etichetta ogni fetta con uno dei tuoi Perché, in
GR

ITY

questo modo: T IME

T E C N IC A
A
EN

S
END

N
I ND P

0 3 5 10
MU S I
E V

CA
ROO

LIT
G

TM

138.
B: LA TUA POSIZIONE ATTUALE

Ora, voglio che tu pensi al centro della torta, dove tutte le linee si intersecano,
come se fosse uno 0, e l'esterno, il bordo della torta (o la crosta della pizza, se
vuoi), come a un 10. Lo facciamo perché ora abbiamo intenzione di esaminare
separatamente ognuna di queste caratteristiche e valutarle da 0 a 10, su una scala
in cui 0 è nulla, e 10 è il massimo, o il massimo possibile.

VALUTARE/VISUALIZZARE: COSA SIGNIFICHEREBBE UN 10?

È fondamentale che tu non abbia fretta. Affinché questo esercizio funzioni, hai
davvero bisogno di visualizzare per un momento come sarebbe un 10. Entraci
davvero dentro per un po', ed esplora come sarebbe realmente questo "mondo
del 10", e immagina tutte le cose che ci sono dentro. Altrimenti tutta la tua scala
dei valori andrà fuori uso.

Le grandi domande per questo tipo di valutazione sono:

● Quali sono gli elementi inclusi in quest'area?

● Cosa sarei in grado di fare se avessi un 10 in quest'area?

● Perché non sono già a 10? Che cosa manca?

● Quale sarebbe il massimo assoluto che potrei desiderare in questa


situazione?

UN PICCOLO ESEMPIO

Prendiamo per esempio la caratteristica del "suono" che ho scelto. Mi siedo e


immagino cosa significherebbe per me un 10 in quest'area.

● Dinamiche. Voglio essere in grado di suonare molto forte ma anche molto


silenziosamente. Il contrasto ha un effetto strabiliante, e sono spesso stupito
dagli altri musicisti che secondo me hanno il pieno controllo delle
dinamiche. Quindi sarebbe questa la capacità tecnica che dovrei possedere
per suonare il mio repertorio in una scala che va da super silenzioso a super
rumoroso, e tutto ciò che c'è in mezzo.

139.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 2

● Questo dovrebbe darmi l'occasione per riuscire ad ottenere la capacità, e le


possibilità di scelta per poter tirar fuori dei suoni diversi dal mio strumento.

● Equipaggiamento/attrezzatura. Conosco bene i miei strumenti? Quanto


controllo ho sul suono? Per me, come batterista, questo significa scegliere
l’attrezzatura giusta.

● Accordatura. Riesco sempre ad accordare la mia batteria? Riesco a


modificare l'accordatura per farla suonare bene nei diversi stili, o in
situazioni live problematiche?

● Registrazione e ingegneria del suono. Posso modificare il mio modo di


suonare in ambienti diversi in modo che ciò che viene registrato sia ciò che
voglio ascoltare?

Potrei continuare, ma penso che tu abbia capito. Voglio solo incoraggiarti a


provare a definire queste caratteristiche nel modo più completo possibile,
perché questo può avere un grande effetto sulla tua valutazione. Una volta ho
avuto uno studente che, come me, aveva inserito il "suono" nella sua lista, e
quando ha pensato all'aspetto esecutivo del suono, si è dato un 7 su una scala
da 0 a 10. Ma quando si è reso conto che non aveva pensato al missaggio,
all'ingegneria del suono, e all'accordatura, ha deciso di includere anche questi
nella sua "visione definitiva" del suono, e ha finito col darsi un 3. Ma era
comunque felice di aver aggiunto tutti questi aspetti così importanti alla
sua nuova definizione del suono, e ha anche tirato fuori un paio di idee su
come lavorarci sopra.

Quindi, prima immergiti in ciò che questa caratteristica (o area) significa


veramente per te, e poi affidati al tuo intuito per assegnarti una valutazione che
ritieni giusta. Considera dove ti trovi adesso; qual è il tuo livello di abilità, da
uno 0 a un 10?

Ma prima di farlo, ecco due consigli da professionista per farti risparmiare


tempo.

140.
B: LA TUA POSIZIONE ATTUALE

RISOLUZIONE DEI PROBLEMI: NON DARMI UN 5!!!

Poiché riesco a leggere nella mente, vado avanti e ti avverto subito: per favore,
quando fai le tue valutazioni, almeno la prima volta, stai lontano dal numero
5! So che è allettante. Il tuo cervello vuole andare sul sicuro e pensa:
"Hmmm, potrebbe andare meglio, potrebbe andare peggio. Ah! Ecco un 5!”

Un piccolo avvertimento. Questo è il numero "dell'indecisione", il numero


del "non lo so", e del "non voglio dover decidere". Prendi posizione! Qui, un
ottima domanda da porsi è: "Sono più da 3 o da 7 su questo?", e poi scegli
quello che ti sembra migliore, soprattutto se noti di aver valutato un'area con
un 4, un'altra con un 6, e un'altra ancora con un 4. Questo non vuol dire
che non puoi assolutamente darti la stessa valutazione in due o tre aree
diverse; deve sembrare una cosa giusta per te. Voglio solo incoraggiarti ad
essere più coraggioso e preciso che puoi.

IDENTIFICA VARIET E SPECIFICIT , SE POSSIBILE

Ecco un appunto nel caso in cui tu abbia molti numeri ricorrenti. Hai mai
ingrandito graficamente una traccia audio in qualche software di registrazione?
Se è così, riesci a notare come il file audio sostanzialmente non cambia,
sebbene le parti più alte e quelle più basse della forma d'onda si appiattiscono
sempre di più mentre ingandisci tutto? Questo è esattamente quello che
voglio che tu faccia in questa situazione. Come?

Quando hai due o tre aree che hanno lo stesso numero, cerca solo di pensare
se secondo te sono esattamente allo stesso livello. E se le
ingrandissi? Invece di classificare tre aree con un 4, prova
magari a pensare che una potrebbe essere da 3, una da 4, e
una da 6, no? O—ah, accidenti—e se fosse da 5? Sì, ora puoi
usare il 5, purché la maggior parte degli altri numeri sia diversa.

So che potrebbe essere difficile da accettare, quindi cerca di divertirti in


questa fase. Può essere normale non sentirsi sicuri al 100%. Un partecipante a
uno dei miei drum camp mi ha chiesto: "Ma cosa succede se scelgo il numero
sbagliato? Che cosa succede se mi valuto in modo completamente sbagliato, e
poi tutto il sistema non funziona?!"

141.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 2

Questa è una cosa molto umana. Andiamo avanti per anni senza mai fare
un'analisi dettagliata delle nostre capacità tecniche sul nostro strumento, e
quando finalmente lo facciamo, riuscire a dare a noi stessi un 8 o un 7 in una
determinata area, all'improvviso ci sembra una questione di vita o di morte.
Avanti. Rilassati! Respira! Questo non rappresenta assolutamente un fallimento.
La tua torta (o la tua pizza si evolverà, e anche se non devi farlo spesso, puoi
ovviamente fare degli aggiornamenti ogni volta che ne hai voglia.

Volevo solo mostrarti questa idea, ma la cosa più importante è vederla come
uno strumento, un mezzo per raggiungere uno scopo. Capirai presto come
questo ti porti a mettere insieme un piano di studio molto specifico quando ti
ci attieni.

A questo punto scommetto che stai pensando: "OK, OK, Benny, ho capito...
Per favore, ora posso assegnare quei numeri alle mie caratteristiche?" Si hai
ragione. Ripeti semplicemente questo processo per ogni area/caratteristica/
abilità che hai incluso nella tua lista. Considera un numero alla volta,
impiegando qualche minuto per visualizzare cosa significherebbe un 10, come
sarebbe e come ti farebbe sentire, e cosa dovrebbe essere in grado di fare o
di suonare il musicista definitivo per raggiungere realmente un 10 in quell'area.
E poi, in base a questa scala datti una valutazione, entro 10 secondi al
massimo. La tua valutazione sarà valida dopo 10 secondi come dopo 10
minuti. Quindi fallo, e poi passa a quella successiva. L'intera procedura
non dovrebbe richiedere più di 5 minuti.

Completa subito questo esercizio e poi torna da me. Vai!

142.
MU S I
VE

CAL
OO
GR

ITY
T IME B: LA TUA POSIZIONE ATTUALE

Quando avrai sistemato i tuoi numeri, immagina che esista una scala da 0 a 10
sull'asse X di ogni pezzo di torta (con il 5 al centro, ovviamente), e disegna un
arco all'interno di uno di questi pezzi per creare un cuneo più piccolo, come
puoi vedere in questo esempio che rappresenta una valutazione di un 3:

0 3 5 10

Grande! E infine, riempi la tua torta dal centro fino agli archi che hai
disegnato, in modo che le fette più piccole siano colorate. In questo modo:

UE TE C N I C A
A
EN
SOU

END
ND

N
I ND P

1
MU S I

MU S I
VE
CAL

CAL
ROO
I TY

ITÀ
G

TM

143.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 2

Ora, cosa ti dice la tua torta?

1. IL BILANCIAMENTO DELLE TUE CAPACITÀ

Bella domanda! Forse stai pensando: "Benny, volevo esercitarmi con il mio
strumento in modo più efficace, e ora mi sembra di seguire un corso di
disegno!" Lo so, per favore sii paziente con me, presto riuscirai a vedere che
tutto ha un senso, e che lo stai facendo per un buon motivo. E stai andando
alla grande!

Dopotutto, questo è davvero notevole: forse per la prima volta in assoluto, hai
una panoramica e una valutazione del punto in cui ti trovi all'interno delle aree
che ti interessano di più, in relazione alla performance musicale. Pochissimi
musicisti possono dire questo di se stessi. Ben fatto!

Ora ci prendiamo un momento per guardare la forma di questa cosa.

144.
B: LA TUA POSIZIONE ATTUALE

Solo per divertimento, immagina la tua torta come la ruota di un'automobile.

145.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 2

Come si guiderebbe? Se la tua torta è simile alla mia, sarebbe un viaggio


piuttosto accidentato. L'auto si muoverebbe su e giù anche alle velocità più
basse, sull'autostrada si romperebbe, e i pezzi finirebbero per volare via in
ogni direzione.

Questo ti mostra a quale livello il tuo modo di suonare ti consente di


esprimerti liberamente, e quanto sia facile o difficile accedere alle tue idee
creative e al tuo repertorio. E devo essere sincero, questa irregolarità e il
crollo alle velocità più elevate descrivono esattamente come mi sono sentito
io durante le jam session, quando la mia ruota sembrava fatta in quel modo.

E non c'è da meravigliarsi, davvero, dal momento che questa è una


rappresentazione visiva dei punti deboli relativi alle mie capacità, a me in
gran parte sconosciuti in quel momento. Questi agiscono come delle
trappole che, a livello musicale, possono farci cadere a faccia in avanti,
o perlomeno ci costringono a muoverci musicalmente in modi tutt'altro che

146.
B: LA TUA POSIZIONE ATTUALE

eleganti. Di solito questo significa che devi pensare e sistemare molte cose
mentre suoni; la performance si trasforma, passando dal suonare liberamente,
divertendosi, al dover costantemente tenere sotto controllo i danni.

2. CAUSA ED EFFETTO - LA BUONA NOTIZIA

Osserva l'area che ha ottenuto il punteggio più alto, o il cuneo più grande.
Fatto? OK! Ora, guarda l'area che ha ottenuto il punteggio più basso, o il
cuneo più piccolo. Prendendo in considerazione questi due estremi, voglio che
tu rifletta sul perché sono così, e su cosa potrebbe essere successo. Molto
probabilmente il cuneo è piccolo perché hai speso meno tempo e fatica rispetto
alla tua area in cui ti senti più forte, giusto?

Possiamo imparare da questo: in primo luogo, sei responsabile delle dimensioni


di quei pezzi di torta, nel bene e nel male. Ti sei concentrato sulle aree in cui ti
senti più forte, ed è per questo che hai ottenuto dei risultati. Forse sei molto
interessato ad alcune materie, avevi più risorse a disposizione, o più
semplicemente ti piace esercitarti su quelle cose. E, per quanto riguarda le tue
aree più deboli, molto probabilmente è vero il contrario. Semplicemente non ci
hai dedicato molto tempo, o perlomeno gli hai dedicato meno tempo rispetto
alle aree in cui ti senti più forte.

Ma c'è una buona notizia: tutto questo è causa ed effetto. La tua


concentrazione e il tuo tempo sono la causa, e il tuo livello di abilità è l'effetto.
Ciò significa che se ti concentri sulle tue aree più deboli, proprio come hai
fatto con quelle più forti, inizierai a vedere lo stesso tipo di crescita e di
progresso. È quasi come una magia! A meno che…

147.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 2

3. STRATEGIA SBAGLIATA?

Questo è meno comune di quello che ho descritto sopra, ma vale comunque la


pena parlarne. Quando puoi dire in maniera onesta di aver trascorso molto
tempo su una piccola area, forse anche più di quello che hai impiegato nelle
tue aree in cui sei più forte, e non c'è nessuna crescita, allora è tempo di
affrontare il fatto che quello che stai facendo, qualunque sia la
strada che hai intrapreso, semplicemente non funziona.

Pensa al tuo approccio e alle strategie che hai utilizzato, e poi cambialo. Se vuoi
avere un risultato diverso, devi fare domande diverse, e provare cose che non
hai mai provato prima, cercare nuovi input, e modificare la tua tecnica,
qualunque essa sia; devi cambiare tutto. Prendendo in prestito una frase da
Henry Ford: se continui a fare ciò che hai sempre fatto, continuerai ad avere
ciò che hai sempre avuto.

Usa la discrezione, e sii onesto con te stesso, tenendo presente che può
semplicemente capitare di non aver impiegato il tempo e gli sforzi necessari per
ottenere risultati in determinate aree.

Ma torniamo alla nostra pizza e alla nostra torta. Congratulazioni! Ora che
abbiamo capito meglio dove ci troviamo in questo momento, siamo pronti a
passare alla fase successiva.

148.
C: IL PASSO SUCCESSIVO

C: IL PASSO SUCCESSIVO
Questo è entusiasmante! Ti sei messo in una posizione in cui d'ora in poi, le
tue scelte sul materiale e sugli esercizi da studiare non dovranno essere
determinate dalla tradizione, dalle preferenze di un insegnante, dalla
disponibilità del materiale, o dall'ultima cosa fica dei social media. Perché ora
sei più in sintonia con ciò che ti stimola, le caratteristiche musicali che apprezzi,
e il livello delle tue abilità.

Ora che sappiamo dove vuoi arrivare in relazione a dove sei in questo
momento, possiamo finalmente valutare cosa deve essere fatto per portarti da
dove sei, a dove vorresti essere. Questa è una cosa fantastica!

PRIORIT

Come decidiamo la logica del nostro prossimo passo? Di solito la risposta sta
nella definizione delle priorità. Ma come dice l'esperto di produttività David
Allen, tu in realtà non ta c le priorità, ce le ha già. Insieme a una profonda
comprensione del "qui e ora", e una panoramica completa del problema che
stiamo cercando di risolvere, e/o della destinazione che ci attende, emerge una
sensazione chiara su ciò che dobbiamo affrontare come prima cosa.

E qui è la stessa cosa. Non vogliamo finire col sentirci sovraccarichi


affrontando troppe cose contemporaneamente, quindi limitiamoci a un
massimo di tre elementi per un certo periodo di tempo, in modo da
massimizzare i nostri progressi ed evitare di disperderci troppo, come
abbiamo già discusso nel capitolo sulla concentrazione.

Quindi ci concentreremo solo su tre aree per i prossimi 3 mesi. Quali?


Semplice! Prendi i tre pezzi più piccoli della tua torta, e numerali da 1 a 3,
senza un ordine particolare. Come in questo grafico:

149.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 2

TECN IC A
A E

E NC
EN

S
END

END
N
IN D P

I NDEP
3

2 1

MU S I
VE

VE
CAL
ROO

ROO
IT À
G

G
T

RISOLUZIONE DEI PROBLEMI

se a essi lo stesso punteggio in due aree

Puoi fare riferimento ai suggerimenti per la risoluzione dei problemi che ho


condiviso durante la fase di elaborazione dei numeri, oppure puoi affrontare la
cosa in uno dei seguenti modi:

● Ripensa a queste due aree, e scegli quella su


cui è più urgente lavorare.

● Lancia una moneta e scegline una.

150.
C: IL PASSO SUCCESSIVO

Sul serio, cosa potrebbe andare storto? Grazie a tutto il lavoro che hai svolto
finora, sei abbastanza al sicuro in ogni caso. Ricorda, hai identificato tutti i tuoi
pezzi della torta come delle aree di assoluta importanza su cui concentrarti, e
poi, guardando più da vicino, hai ristretto il campo individuando quelli che
forse sono i due pezzi che necessitano di un maggior lavoro. Dato che dobbiamo
iniziare da qualche parte, e che torneremo sulle aree rimanenti quando avremo
compiuto dei progressi significativi con i primi tre, è tutto a posto.

È qui che il pneumatico tocca la strada. Quindi, hai le tue tre aree su cui
lavorare? Fantastico! In seguito passeremo a definire un obiettivo chiaro per
ciascuna di esse.

DEFINISCI I TUOI OBIETTIVI DA REALIZZARE IN 3 MESI


ett u c u a ca e a - apoleon ill

La differenza tra il desiderio di migliorare nelle cose in cui vogliamo migliorare,


e l'iniziare effettivamente a fare qualcosa al riguardo, sta nel definire degli
obiettivi. Per questo dovremo definire esattamente cosa vogliamo ottenere,
ed entro quando vogliamo farlo, o in altre parole, dobbiamo darci una scadenza.

OBIETTIVI A 3 MESI?

Per ogni obiettivo che definiamo, suggerisco di fissare una scadenza di 3 mesi, a
partire da oggi. Come mai?

Ebbene, in base alla mia esperienza e agli anni trascorsi a lavorare con gli
studenti, mi sono reso conto che questo sembra essere il "punto debole" per la
definizione degli obiettivi sullo strumento. Tre mesi sono abbastanza lunghi per
fare dei progressi anche nel caso delle tue sfide più grandi, ma anche abbastanza
brevi da non farti sentire bloccato a fare la stessa cosa per l'eternità. Ti danno
anche la possibilità di rivalutare la situazione ogni due o tre mesi.

151.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO

Anche se non l'hai mai fatto prima, ti consiglio sicuramente di iniziare con il
ciclo di 3 mesi, come faccio io negli esempi seguenti. Scoprirai che c'è un po' di
spazio di riserva nella tua tabella di marcia. Se raggiungi il tuo obiettivo in una
delle tre aree prima della fine dei tre mesi, puoi tranquillamente concentrarti un
po' di più sulle altre due (perchè potrebbero averne bisogno). D'altra parte, nel
caso in cui non raggiungi i tuoi obiettivi in tutte e tre le aree entro la fine dei 3
mesi, puoi decidere di dare semplicemente un’altra scadenza a quelle che ne
hanno bisogno.

Ma cosa dovremmo fare in questi 3 mesi?

LA FORMULA SMART

Ora definiremo esattamente cosa vogliamo fare in ciascuna delle tre aree nei
prossimi 3 mesi. Il nostro obiettivo è quello di essere in grado di scrivere ch
farà esattamente c a, ua , e a ua e e

In questo caso l'idea qui è quella di garantire che il tuo piano sia il più chiaro e
specifico possibile, in modo da fornire una tabella di marcia per rispettare il
percorso e controllare i tuoi progressi. Non saltare questo passaggio! Il modo in
cui questi obiettivi vengono definiti è cruciale. Può spingerti o meno a sentirti
motivato e a rimanere in pista.

Voglio presentarti una formula molto utile che puoi utilizzare come lista di
controllo per assicurarti che i tuoi obiettivi abbiano tutti gli elementi di cui
hanno bisogno. Si chiama formula SMART, e fa sì che la scrittura dei tuoi
obiettivi sia a prova di idiota. Ecco qui cosa significa:

152.
C IL PASSO SUCCESSIVO

S = specific (specifico
M = measurable (quantificabile
A = actionable (perseguibile
R = realistic (realistico
T = timebound (soggetto a scadenza

S sta per Specific peci ico

Puoi renderlo più specifico?

Devi definire esattamente e in modo chiaro cosa vuoi essere in grado di fare, e
fino a che livello. Qui la domanda è: cos'è, e a quale livello vuoi riuscire a farlo?
Cosa sente esattamente l'ascoltatore quando viene eseguita questa cosa? Puoi
trascriverla? Fa parte di un brano? È una caratteristica sonora che puoi
identificare con un esercizio? Strada facendo, puoi fare delle registrazioni che
poi puoi confrontare?

M sta per Measurable uanti icabile

Puoi misurare quella cosa specifica che hai indicato nella sezione precedente?

Se finora hai usato parole come p e ce o re nei tuoi obiettivi, traducile.


Che cosa significano? Come puoi misurare una maggiore velocità? Di quanto è
più veloce? Prendi una decisione. Definisci la velocità, definisci cosa significa
"migliore". Come farai a capire di aver raggiunto un livello di controllo più alto
in ciò che hai scelto? In una registrazione, quali elementi potrebbero dimostrare
i tuoi progressi?

153.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO

A sta per Actionable erseguibile

Questo parametro è spesso trascurato, oppure può essere confuso con il termine
"realistico", di cui parleremo in seguito. Ma perseguibile significa anche
qualcos'altro, e può essere diviso in due domande principali:

● In termini di risorse, puoi riuscire effettivamente a farlo entro la scadenza che


hai fissato? Ad esempio, se il 25 febbraio desideri eseguire un determinato brano
musicale al pianoforte a 110 bpm, ma sai che quel giorno sarai in viaggio, allora
sai che l'obiettivo non è perseguibile.

● È all'interno del tuo controllo o della tua area di influenza, e TU puoi davvero
farlo? Per esempio: stavo preparando una band che ha definito il proprio
obiettivo come un qualcosa di questo tipo: "vincere una competizione tra
band". Ho spiegato che questo non è perseguibile, perché il fatto che avrebbero
vinto o meno la competizione, sarebbe stato in definitiva fuori dal loro
controllo. Non potevano prevedere quali altre band si sarebbero iscritte al
concorso, o le preferenze dei giudici. Quindi abbiamo ridisegnato il loro
obiettivo cercando di definire cosa avrebbe significato per loro fare tutto ciò che
era in loro potere per rendere possibile che la loro band potesse vincere questa
competizione, uno standard di qualità che potevano controllare, qualcosa che
nessuno poteva portargli via e di cui sarebbero stati orgogliosi a prescindere.

Questo è ciò che significa perseguibile: hai il pieno controllo del procedimento e
del risultato. Se i tuoi obiettivi dipendono dalle azioni degli altri, allora ciò
diventa una ricetta sicura per la delusione, e può indurti ad assumere una
mentalità da vittima. Un obiettivo non è sperare che qualcun altro faccia
ciò che è bene per te o agisca nel tuo interesse. Riguarda te: riguarda il motivarti
e ritenerti responsabile.

154.
C IL PASSO SUCCESSIVO

R sta per Realistic ealistico

Il tuo obiettivo, specifico e quantificabile, è realistico in relazione ai termini


di scadenza che hai fissato?

E va benissimo se il meglio che puoi fare è solo una stima. Se non ti sembra
realistico, basta ridurre il carico di lavoro fino a quando non lo diventa, anche se ti
consiglio di provarci comunque, e di mirare un po' più in alto rispetto a ciò
che in un primo momento ti suggerisce il tuo istinto. La cosa migliore accade
quando i tuoi obiettivi ti spingono un po' oltre la tua zona di comfort, ma
non così tanto da diventare irraggiungibili. In questo modo, anche se fallisci,
fallirai avendo provato ad andare al di là di ciò che pensavi fosse possibile per te
stesso.

In generale, un'altra variabile che puoi modificare quando senti che un obiettivo non
è realistico, è la scadenza. Per i nostri scopi però, ti prego di non farlo! Nel sistema
EPM, cerchiamo sempre di fissare la scadenza a tre mesi da ora, e poi modificare i
dettagli dei tuoi obiettivi finché non appaiono realistici. E' necessario avere un lasso
di tempo che volge al termine, in modo da avere tempo per analizzare e
per celebrare il raggiungimento dell'obiettivo. Quando inizi a cambiare le
regole, questo può disperdere l'attrazione positiva e l'autorità che inevitabilmente
vengono stabilite da una scadenza.

T sta per Timebound oggetto a scaden a

Questa è semplicemente la scadenza. Indica la data e l'ora entro cui sarai in grado
di eseguire (e registrare) l'obiettivo che hai definito.

Scegli una data a tre mesi da ora, e un orario specifico della giornata in cui ti
registrerai mentre svolgi il compito che hai definito al meglio delle tue capacità,
per poterlo poi misurare in relazione al tuo obiettivo e al punto in cui hai iniziato.

155.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO

ESEMPI DI OBIETTIVI A MESI


Spero che tu ti sia fatto un'idea di come la formula SMART possa aiutarti a
concretizzare i tuoi obiettivi. Nella mia esperienza, ci sono due modi
fondamentali per lavorare con questa formula: 1) Iniziare con un esercizio
standard che è già abbastanza ben definito, oppure: 2) Progettare da zero un
esercizio o un compito fatto su misura, o almeno avere un'idea chiara di come
dovrebbe essere.

Permettetemi di farvi un rapido esempio per ciascuno di essi.

Nel primo caso, è abbastanza semplice scegliere un brano musicale specifico, o


impostare come obiettivo un determinato esercizio o uno studio come obiettivo.
Immaginiamo che un pianista voglia lavorare sulla sua area della coordinazione e
dell'indipendenza. Il suo obiettivo SMART è:

tt re a e re re trer h re hc rea a a
e ct p

Il brano musicale presente nel libro determina ciò che lui dovrà suonare; per
arricchirlo, ha incluso la velocità (che lo rende specifico e misurabile), e il
momento in cui effettuerà la registrazione (la scadenza). Inoltre, prima di
scriverlo ha controllato il suo calendario per confermare che in quella data potrà
avere a disposizione un pianoforte, e potrà effettuare la registrazione in quel
momento (realistica e perseguibile).

Nel secondo caso, ecco un obiettivo SMART di un batterista che vuole lavorare
sulla tecnica delle mani:

apr e a e re re trer
he a ua e ru r pa a a a e ct p
a ettera u are attute pr a pa are a a ucce a e a
er ar e tre ca t a a ta ce ch ru re e a pu a e e uart

156.
ESEMPI DI O IETTIVI A MESI

Capisci come funziona? Ma come ho detto, ciò non significa che devi basare i
tuoi obiettivi solo su esercizi e composizioni tradizionali. In effetti, penso che
una delle cose migliori della formula SMART, è che ci mostra come anche
pensieri e desideri vaghi possono essere trasformati in obiettivi interessanti e
quantificabili.

UN ESEMPIO DI VITA REALE CON METAL SAM

Per spiegare meglio la cosa, voglio presentarti Sam. Ama il metal ed è stato
ospite in uno dei miei drum camp. Ho insegnato usando per tutti la formula
SMART, e li ho incoraggiati a trovare qualcosa che può destare il loro interesse,
che faccia parte o meno di un libro. Ricordo ancora molto bene il suo primo
tentativo, e gli ho chiesto se potevo includere come esempio in questo libro il
suo obiettivo e la nostra successiva conversazione. Mi ha assicurato che gli
sarebbe piaciuto molto, e che ne avrebbe riso insieme a noi. Quindi, questo è
ciò che ha scritto. Sei pronto?

"Doppia cassa ultra veloce!!!"

OK, quindi probabilmente sarai d'accordo che questa non è molto specifica
come definizione. E per questo motivo, non è nemmeno quantificabile. Inoltre,
manca una scadenza, e nessuno può nemmeno azzardare un'ipotesi sul fatto che
sia realistico o attuabile, per non parlare del fatto che non dice nemmeno che
qualcuno lo suonerà.

Ancora una volta, un buon inizio può essere questo: chi farà esattamente cosa,
quando, e a quale livello?

Inseriamolo nella nostra lista di controllo SMART, e sono sicuro che rimarrai
sorpreso da ciò che otterrai.

157.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO

Specifico e uanti icabile

Benny: Ok, prima di tutto. Cos'è che suonerai con la cassa? Sedicesimi,
trentaduesimi, sestine o qualsiasi altro pattern specifico?

Metal Sam: a a uar pe a per u e t ep ta ua c a che


a a u a tra atr ce Sono sedicesimi... credo.

Benny: Bene, e come? Con due piedi? Parti con la sinistra o con la destra?

Metal Sam: Sì, due piedi... quindi con dei colpi singoli, iniziando con il piede
destro.

Benny: Bene, cosa fanno le mani?

Metal Sam: All'inizio, forse mi eserciterò solo con i piedi...

Benny: OK, buona idea, ma qui vogliamo definire come diventerà alla fine.
Quale dovrebbe essere il risultato finale? Dove vuoi arrivare dopo tre mesi?

Metal Sam: Ah, sì... poi il backbeat sul 2 e sul 4, e la mano destra sull'hi-hat.
Benny: Cosa suona la mano destra?

Metal Sam: (ride) OK, ahhh... (ca ta) ottavi.

Benny: Fantastico, ora come vuoi quantificare il tuo "ultra veloce?" Che cos'è
l'ultraveloce, due volte più veloce di quanto riesci a suonarlo adesso? Veloce
come questa canzone che hai in testa? Scegli una velocità così saprai se ce la farai
o no.

158.
ESEMPI DI O IETTIVI A MESI

Metal Sam: ( p a er ca t cch at e attut te p u app etr ca u


u te e 160 bpm.

Benny: OK, per quanto riguarda la struttura? Lo suonerai da solo, o su un


brano? Per quante battute, o per quanto tempo? Ti andrebbe bene suonarne
solo una battuta?

Metal Sam: No, no... credo che lo suonerò per tre minuti, quindi è come
suonare una canzone breve, con il click sui quarti.

Attuabile

Benny: Fantastico, abbiamo quasi finito. Hai tutto quello che ti serve per
eseguirlo? A casa hai un doppio pedale, una batteria, o un pad per cassa, e
qualcosa con cui registrarti?

Metal Sam: Sì.

Realistico

Metal Sam: Hmmm, sai una cosa? Penso che cambierò la velocità a 145 bpm.

caden a

Benny: Che giorno è oggi? Calcola tre mesi da adesso, e pianifica nel tuo
calendario l'ora esatta in cui registrerai il test. Ora cerca di capire se questo ti
sembra realistico.

OK? Forse hai notato che l'ordine della nostra lista di controllo degli obiettivi
SMART può cambiare, e che in realtà non importa, purchè tu segua tutti i
criteri fissati. In effetti, il mio ordine preferito delle lettere è SMATR, ma suona
strano.

Ad ogni modo, vediamo quale meravigliosa trasformazione è avvenuta


all'obiettivo di Metal Sam. Si è evoluto da:

159.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO

“Doppia cassa ultra veloce!!!”

A:

Area 2: Tecnica/Tecnica del piede

e re a e re re trer u u c c a p u a e
e ce ac p a c p e e e tr u a ca a e tre a a
a tra u a e u ru a te e a a e tra u a tta
u h hat urata ut

Qui di seguito trovi qualche esempio di obiettivi che riguardano strumenti


diversi, dopo che sono stati passati dentro il tritatore della formula SMART.

Chitarra - Area 3: Stabilità sul tempo/precisione


u a e r re trer
a e c c c a p u e u e
attute pu te e a te utate attute c te utate u tutt e ce
attute che a c tr e
attute che a c up tr e

Chitarra - Area 1: Fraseggio


ette re a e re re trer
a e a ea e a p
u a ta a u u e er c ce tra atte ta e te u
ta che ue t ue a a a e t e a e a

Basso - Area 2: Suono


ette re a e re trer e tre u u a truttura attute
tta attute c a tec ca e ta ap a e attute c a tec ca
ch a ata t ra c ce tra u a ere a u pur r a e
c ta te u te p e e a u he a e a ta a p

160.
ESEMPI DI O IETTIVI A MESI

Canto - Area 1: Fraseggio/Riff


Il 15 settembre alle 11.00: Riuscirò a cantare, registrare e a fare un
paragone usando il software Melodine: Un lick di Christina Aguilera (link
YouTube sul desktop, da 3:32 a 3:37) a una velocità di 116 bpm, in modo
che ogni nota venga ben definita sul tempo e nell’intonazione—nessuno
sliding, nessuno scoop.

Adesso tocca a te! Prendi un'area alla volta e pensa a qualcosa che
possa dimostrare che qui hai davvero fatto progressi. Non devi sapere esattamente
come ci arriverai, ma cosa e come sarebbe se fosse senza alcuno sforzo?
Queste sono domande importanti, perché ti aiutano a concentrarti e a creare
una prospettiva di bellezza, e ti consentono di giungere alla meta.

Scegli un obiettivo in ciascuna delle tue tre aree, scrivili uno per uno, e usa la
formula SMART per assicurarti che includano tutti i parametri di cui
hanno bisogno.

161.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO

LIVELLO 3
INIZIARE

Fantastico, siamo quasi pronti per entrare nel programma della sessione di
studio EPM con una rapida sequenza di "avvio" che puoi utilizzare per iniziare
ad avere un atteggiamento mentale molto chiaro, e per assicurarti di avere tutto
il necessario per ogni sessione. Ma prima di tutto, ora sarebbe il momento
perfetto per esaminare i tre diversi tipi di registrazione che utilizziamo nel
sistema EPM. E poiché ti consiglio di farne due subito dopo questo capitolo,
esaminiamo rapidamente ciò che li rende importanti e come ti saranno utili.

I 3 TIPI DI REGISTRAZIONE EPM:


PARTENZA A FREDDO, PUNTO DI PARTENZA E ISTANTANEA

PARENZA A FREDDO

Questa è la nostra foto del "prima". La facciamo solo una volta per ogni area
all'inizio del nostro ciclo di 3 mesi. Non deve essere bella; si tratta della verità.
È qui che diamo subito all'obiettivo SMART la nostra migliore possibilità, ci
proviamo, nessuna preparazione, nessun controllo precedente, niente.
Vogliamo ottenere una rappresentazione fedele del punto da cui sei partito, per
poi avere un riferimento alla fine della scadenza di 3 mesi.

Sul metronomo imposta la velocità relativa al tuo obiettivo,


orientati rapidamente e registra! Magari dirai: "Ma Benny, questo è il mio
obiettivo realtivo alla velocità! Non riesco ancora a suonarla in quel modo,
tu mi hai chiesto di scegliere un obiettivo che mi avrebbe spinto fin qui, e
ora dovrei farlo subito?!"

162.
I TRE TIPI DI REGISTRAZIONE EPM

Sì! So che sembra strano, ma come ho già detto, il punto è proprio questo.
Questa è la registrazione con la quale valuterai i tuoi progressi dopo 3 mesi.
Perché nel sistema EPM, non ci limitiamo a valutare e a festeggiare,
indipendentemente dal fatto che alla fine abbiamo raggiunto o meno un
obiettivo, ma siamo davvero interessati ai progressi. Se dopo 3 mesi ti ritrovi a
non aver ancora raggiunto il tuo obiettivo, con questa registrazione avrai
comunque la prova della insignificante quantità di progressi che hai fatto.
Quindi non aspettare troppo, e non prepararti. Fallo e basta!

PUNTO DI PARTENZA

Lo faremo anche all'inizio del ciclo di 3 mesi. La differenza è che questa


registrazione documenterà il tuo punto di partenza, al livello attuale di abilità da
cui stai iniziando.

Scegli un punto di partenza che abbia un senso: regola il tuo obiettivo SMART,
e fa in modo che tu lo possa suonare in questo momento (usa il metodo della
balena, scegli una velocità più bassa, fai qualunque cosa serva. Poi, quando il
tuo piano è iniziato, magari da una settimana o da un mese, e ti ritrovi a
dubitare di tutto (come si fa a volte, tira fuori la tua registrazione del Punto Di
Partenza, e resterai assolutamente sbalordito dalla differenza che hai fatto!
Questa è una cosa potente perché non significa semplicemente "resistere", o
perché magari gonfia il tuo ego, perché è motivante, esoterica, o perché favorisce
il pensiero positivo, ma perché è una prova reale di ciò che è realmente accaduto.

Hai mai fatto un'escursione in montagna, dove esci da una baita e prosegui
lungo il sentiero, solo per ritrovarti sfinito dopo due o tre ore? E poi magari che
hai fatto? Hai guardato indietro e hai visto quella capanna in fondo alla valle
come un puntino o una casetta giocattolo in miniatura, e hai provato un senso
di orgoglio e di miglioramento che senti reale e meritato. E questo fa sembrare
utili tutti i singoli passi che hai fatto.

163.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 3

L‘ISTANTANEA

Queste registrazioni le facciamo ogni volta che ci esercitiamo, subito


dopo aver finito di lavorare su ciascuna delle tre aree che ci interessano per
oggi. Serviranno come punto di partenza per la prossima volta, oltre a fornire
delle prove nel caso in cui non sei sicuro dei tuoi progressi da questa sessione
in poi.

Ecco come: ti sei appena esercitato su una determinata area per tutto il
tempo, e senti di aver finito. Poco prima di fare una pausa e passare
all'area successiva, fai una registrazione del tipo "istantanea audio", per
concludere la sessione di studio di oggi relativa a quest'area.

È incredibilmente utile ascoltare la registrazione dell'istantanea dell'ultima


volta, mentre ti stai sistemando nella tua sala studio, e prima di immergerti in
ogni altra area, per rinfrescare la memoria e per farti venire delle idee su come
migliorarla. In questo modo puoi iniziare in tutta sicurezza da dove avevi
interrotto, perché è stata eliminata la necessità di affidarsi a un ricordo
sfocato o a delle ipotesi.

LINEE GUIDA PER RENDERE FUNZIONALI LE TUE


REGISTRAZIONI

Cosa registrare Per questi tre tipi di registrazioni, non registrare


mai l'intera sessione; basta che registri ciò su cui hai realmente lavorato, e
basta che la registri una volta sola! Se hai lavorato solo su una parte
di una canzone, è sufficiente registrare solo quella. Il nostro obiettivo
è quello di avere immediatamente il risultato della nostra sessione
di studio, non l'intero processo. Altrimenti, la prossima volta ci
vorrà troppo tempo per usarlo come riferimento. Ciò significa che
queste registrazioni possono essere molto corte, 30 secondi o 1 minuto.

Cosa dire Pronuncia sempre la data e l'ora ad alta voce, nomina l'area/
esercizio e il tipo di registrazione per avere un riferimento nel tuo diario di
studio, e indica qualsiasi altra cosa che potrebbe essere utile. Ora, se il tuo
diario è scritto in modo chiaro ed è aggiornato, e tu fai esattamente quello
che hai programmato di fare, questo avrà meno importanza; ma nella mia

164.
I TRE TIPI DI REGISTRAZIONE EPM

esperienza, per la tua sicurezza, ti sarà molto utile denominare tutti i


parametri. Magari ti sei esercitato a una velocità diversa, o hai
leggermente ridotto la portata del tuo compito? E' sempre bene saperlo.

Cancellare o conser are In qualsiasi momento, durante il ciclo di 3 mesi,


avrò sempre tre registrazioni per ogni area, quindi nove in totale. Come
riferimento, io conservo le registrazioni della Partenza A Freddo e del Punto Di
Partenza per tutta la durata del ciclo di 3 mesi. Per quanto riguarda le
registrazioni dell'Istantanea, tengo solo quelle dell'ultima volta in cui mi sono
esercitato. Di solito esporto le registrazioni della Partenza A Freddo e del Punto
Di Partenza sul mio computer, e lascio solo le istantanee sul mio dispositivo di
registrazione. Quando registro le istantanee di oggi, poi cancello quelle
precedenti.

In generale, in questo momento è consigliabile non fare confusione; le tue


registrazioni dovrebbero essere materiale di riferimento a cui puoi accedere
rapidamente quando hai bisogno di incoraggiamento, o di avere informazioni
aggiornate. Se diventi un collezionista (come ho fatto io in passato), e accumuli
un mare di registrazioni, allora diventi insensibile e sarai poco incline a
riesaminare le tue registrazioni, il che alla fine renderà inutile tutto il sistema.

165.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 3

IL MODELLO DI BASE PER LA SESSIONE DI


STUDIO EPM

OK, ora che aspetto ha realmente la nostra sessione di studio?


Ecco un esempio:
Tempo a disposizine: 2,5 ore

Area 1 - 30 min
5 minuti di registrazione/diario
5 minuti di pausa

Area 2 - 30 minuti
5 minuti di registrazione/diario
5 minuti di pausa

Zona 3 - 30 minuti
5 minuti di registrazione/diario
5 minuti di pausa
———
Suonare: 30 minuti

LA SEQUENZA DI AVVIO DELL‘EPM

Puoi usarla prima di ogni sessione di studio. Dal momento che (si spera) hai
completato il livello 2 del sistema EPM, questo elenco non includerà sorprese,
ma la ripetizione è la madre della bravura, e la chiarezza è il potere.

utto a posto intorno a te – Fai spazio:

• Disattiva tutti i possibili input esterni, imposta il telefono in modalità aereo,


disattiva le notifiche, comunica a tutti quelli che potrebbero aver bisogno di te
quale sarà il momento in cui possono aspettarsi che tu "torni", o che tu sia di
nuovo disponibile.

166.
IL MODELLO DI BASE PER LA SESSIONE DI STUDIO EPM

● Imposta una sveglia come promemoria per stabilire la fine del tuo tempo
totale di studio e di quello in cui suoni, nel caso in cui decollassi nello
spazio. :-)

utto a posto dentro di te – Ripulisci la mente:


● Scrivi su carta tutto ciò che hai in mente, qualunque cosa catturi la tua
attenzione. Tutti i: "Dovrei, potrei... oh, devo ancora... Non devo
dimenticare di richiamare... dopo questo, ho bisogno di..." Raccoglili
TUTTI in questa lista, senza nessun ordine particolare.

● Piegala e mettila davanti alla porta, sul portachiavi, o in qualsiasi altro posto
in cui sei sicuro di poterla vedere, anche senza volerlo. In questo modo, la
tua mente ti lascerà prendere una breve pausa da tutta quella roba, lasciando
tutta la tua CPU libera per poter studiare.

● Ora, stabilisci quanto tempo hai (se non l'hai già fatto), e suddividilo tra il
suonare e lo studio.

ai tutto ci che ti ser e?


Materiale utile - assicurati di avere:

● Timer

● Registratore

● Diario

● Acqua

● Attrezzatura necessaria: può trattarsi del tuo strumento, pad, bacchette,


metronomo, appunti, tutto ciò di cui hai bisogno fisicamente per la sessione
odierna di studio.

167.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 3

LA TUA SESSIONE DI STUDIO EPM


Finalmente! Eccoci qui:

Hai superato la sequenza di avvio? Congratulazioni! Ora siediti e fai un respiro


profondo.

Controlla il tuo diario, leggi l'ultima voce relativa all'Area , e ascolta la


precedente registrazione dell'Istantanea. Su cosa lavorerai, e in quale misura?
(Se è la tua prima sessione del ciclo di 3 mesi, fai riferimento direttamente al
tuo obiettivo SMART, e non dimenticare di fare subito le registrazioni della
Partenza A Freddo e del Punto Di Partenza, prima che tu faccia
qualsiasi progresso).

Ora siediti, avvia il timer e FALLO. Questo è il tuo momento: niente più
pianificazione, basta pensare troppo, non pensare nemmeno alla cosa successiva
che c'è sulla tua lista, basta così. Siete solo tu e il tuo compito. Vai! Rilassati e
ricordati che rilassarsi non significa perdere la concentrazione. Questo è un
buon momento per usare il ciclo della lista di controllo, il metodo della balena,
e il mantra che dice "rilassati, concentrati" secondo le tue necessità. Quando il
timer suona, fermati.

Ora chiediti: "Su che cosa in particolare ho lavorato o ho fatto


progressi?" Registra tutto velocemente. Fai un'istantanea audio. Ricordati
di dire la data, l'ora e l'area di interesse. Non stressarti. È quello che
è: non devi ascoltarlo nel tuo tempo libero. Scrivi tutto ciò che è degno di
nota nel tuo diario. Hai cambiato la velocità? Come ti sei sentito? Che
cosa hai fatto? Fino a che livello sei arrivato?

…E ora riposati. Fai partire un timer per il tuo riposo. Bevi un po' d'acqua,
sgranchisci le gambe, magari fai entrare un po' d'aria fresca nella stanza, oppure
salta su e giù un paio di volte. Rilassati finché non suona il timer.

168.
LA TUA SESSIONE DI STUDIO EPM

Ora concentrati sull'Area 2. Ripeti lo stesso procedimento. Controlla il tuo


diario e ascolta l'ultima registrazione. Che cosa c'è da fare qui, e a che livello?
Fai partire il timer e FALLO finché il timer non suona ancora. Registra ciò che
hai fatto, e prendi appunti nel tuo diario. Riposati.

Quindi parti con l'Area . Dopo aver finito, io di solito confronto la


registrazione dell'Istantanea di ciascuna area con quella precedente. Scrivo tutto
ciò che è rilevante e che non ho già fatto prima, e poi cancello gli appunti
dell'ultima volta.

Ora, se hai programmato del tempo per suonare, suona. E suona


tranquillamente, lasciati andare, divertiti: te lo sei guadagnato!

RICAPITOLAZIONE

Quindi è fatta.

Ora, spero che tu riesca a vedere come tutti i principi abbiano trovato il loro
posto nel tuo piano di studio, e di come ora lavorino per te, e non contro di te.
Voglio congratularmi con te! Non solo stai usando a tuo vantaggio un timer,
un diario e un registratore, ma sei arrivato fin qui e hai imparato a riconoscere
l'importanza di separare il suonare dallo studio, hai capito come migliorare
il tuo ambiente di studio, e hai capito come fare per identificare delle
nuove opportunità per studiare. Magari, attraverso l'esercizio
dell'organizzazione del tempo sei riuscito a ritagliarti dei momenti per ciò che è
più importante per te, e hai imparato come evitare le distrazioni e le
interruzioni prima di ogni sessione di studio utilizzando la sequenza di
avvio. Hai adottato una nuova definizione di disciplina, e ti sei assicurato
che fosse in linea con la tua motivazione proprio perché non hai iniziato
con la domanda: "Cosa dovrei fare?", ma invece hai detto: "Cosa voglio
veramente, che cos'è che mi stimola veramente?" Hai progettato i tuoi
obiettivi SMART e hai stabilito le priorità in base all'equilibrio delle tue
capacità, in relazione alle caratteristiche musicali che sono importanti per te. E
non uso questa parola alla leggera, motivo per cui l'ho tenuta proprio per
questo particolare punto del libro, ma, onestamente, non è fantastico?!

169.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 3

Ora che abbiamo fatto tanta strada e tu puoi andare avanti con il tuo piano di
studio EPM, vorrei condividere con te alcune informazioni su cosa aspettarti
durante il ciclo di 3 mesi, e anche per quelli che verranno dopo! —così sarai
preparato per tutto ciò che potrebbe verificarsi.

CONSIGLI PER IL TUO CICLO DI TRE MESI

MANTIENI LA ROTTA—ORA HAI TUTTO CIÒ CHE TI SERVE

Ora che ti stai concentrando su un obiettivo SMART che hai definito in


ciascuna delle tue tre aree, è abbastanza comune provare qualche sofferenza
derivante dall'astinenza dal tuo vecchio modo di studiare. Potresti anche
iniziare a pensare: "È tutto qui quello che devo fare? Davvero?" Sì, davvero. E
farai queste cose, anche se saranno solo queste. Anche se questa parte del "solo",
può indurti a farti sentire come se stessi lavorando di meno, la verità è che
riuscire a FINIRE "solo" tre aree, spuntate dalla lista e aggiunte con sicurezza al
tuo repertorio, vale molto più di diecimila cose che vengono semplicemente
raccolte, provate e prese in considerazione, e poi rimesse giù di nuovo. Non hai
più bisogno di cercare nuovi esercizi online, o di farti distrarre da quelli più
recenti e più fichi.

Se ora senti davvero un forte prurito, vuoi provare a chiederti onestamente se


l'hai già provato più volte, e come ha funzionato? Questa volta, provaci in
modo diverso. Attieniti al piano, lavoraci su, e vedrai che andrà bene per
te. Mantieni la rotta!

170.
CONSIGLI PER IL TUO CICLO DI 3 MESI

COMPARTIMENTALIZZA I TRE MESI

Questo può essere molto utile. Quello che intendo per


c part e ta are è questo:

● Usa il primo mese per affrontare le cose che sembrano più difficili, e inizia
ad affrontarle una alla volta. NON IMPORTA se nelle prime settimane
questo può apparire un po' casuale, l'importante è che inizi a fare progressi
su ognuno di questi frammenti isolati.

● Il secondo mese può essere più strutturato, al fine di ottenere una


panoramica di tutta l'attività che stiamo tentando di svolgere, scoprendo
continuamente ciò che ancora non c'è, e quindi lavorare su questi elementi.
Questo può anche sembrare un tira e molla, ma ti permette di migliorare in
alcune parti, prima di iniziare a metterle tutte insieme, il che è di per sé tutta
un'altra sfida.

● Per il terzo mese, questa sfida del "mettere tutto insieme" può costituire
l'obiettivo principale. Ora che hai il controllo su ogni parte, devi impegnarti
per riuscire a farle funzionare tutte insieme senza problemi. Un esempio
potrebbe essere quello di un pianista che è in grado di suonare da solo ogni
riga dello spartito di un pezzo, e deve concentrarsi sulla transizione da una
riga all'altra mantenendo la giusta fluidità, senza che sembri saltellante o
singhiozzante.

Col tempo avrai un'idea di dove ti trovi in una gamma che va da: "Non ho idea
da dove cominciare, devo lavorare duramente su tutto quanto, che casino!" a:
"Ce l’ho quasi fatta, ma sto ancora commettendo qualche piccolo errore che
impedisce che tutto sia impeccabile". Il punto è concedersi un po' di spazio per
svolgere il lavoro richiesto, concentrandosi a fondo sulle parti più impegnative, e
poi, con il passare del tempo, iniziare a fare dei test inserendoli nel contesto in
cui devono adattarsi, in base ai parametri degli obiettivi SMART.

171.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 3

HO RAGGIUNTO I MIEI OBIETTIVI IN UN’AREA, E HO ANCORA UN


MESE A DISPOSIZIONE. E ADESSO?

Questo è possibile. Ricorda, i nostri obiettivi non possono che essere delle
ipotesi. In tal caso, complimenti!

Ti consiglio di suddividere il tempo a disposizione tra le tue altre due aree.


Potresti anche andare avanti e migliorare ancora in quest'area, ma prima di
farlo, considera i tre argomenti seguenti.

● Hai a er finito? Consulta il tuo obiettivo SMART per quest'area, ed


esegui una registrazione impeccabile che mostri le tue capacità. Forse non è
ancora abbastanza. Il più delle volte, i musicisti riescono a fare qualcosa fino
alla velocità desiderata, o a completare un passaggio di una canzone, ma a
una seconda occhiata, tutto risulta ancora un po' traballante. Anche se c'è
tutto ue che dovrebbe essere suonato, ancora non suona in a era
abbastanza fluida, o magari mancano ancora alcuni dettagli. Questo per te
potrebbe essere il momento giusto per andare più in profondità, portare
tutto al 110%, e cercare di suonarlo più facilmente, e in modo più sicuro ed
elegante di quanto avresti mai pensato fosse stato possibile prima della
scadenza dei 3 mesi. Ricorda la linea guida del metodo della balena: "Non
studiarlo fino al livello in cui riesci a suonarlo; studialo finché non senti che
gira davvero bene". Significa che ce l'hai davvero fatta.

● Diciamo che non c'è più niente da migliorare per quanto riguarda questo
obiettivo SMART, e sei semplicemente stupito della tua intelligenza.
Congratulazioni! No sul serio. Prenditi del tempo per festeggiare, magari
fatti una risata mentre ascolti la tua registrazione della Partenza A Freddo, e
riconosci a te stesso tutta la strada che sei riuscito a fare. Quindi concentra
davvero il tuo tempo di studio rimanente sulle altre due aree, perchè alla
fine, chi può saperlo? Magari potrebbero averne tanto bisogno.

● Non lasciarlo marcire in un angolo. Ci sono passato anche io. Ho terminato


in anticipo un obiettivo SMART, e l'ho messo da parte per concentrarmi
sugli altri due, solo per scoprire alla fine del ciclo di 3 mesi che l'avevo un
po' dimenticato. "L'ho portato a un certo livello, ma poi me ne sono
dimenticato, e ora è arrugginito e mi sento un po‘ stupido". Non lasciare
che questo accada anche a te.
172.
IL CICLO DI 3 MESI FINISCE DOMANI. COSA FACCIO ORA?

Mentre ti concentri sulle altre aree, ogni tanto prenditi del tempo per
rivedere il tuo obiettivo "completato", così da poterlo mantenere caldo e
pronto per il giorno finale in cui registrerai tutti e tre gli obiettivi.

IL CICLO DEI 3 MESI TERMINA DOMANI.


COSA FACCIO ORA?
Congratulazioni, hai fatto molta strada! Sì, lo so, è probabile che le cose non
siano proprio andate perfettamente come avevi previsto, ma eccoci qui. Tutto
ciò che conta è che hai fatto del tuo meglio e ora hai un'ultima possibilità per
sistemare ancora qualche piccola cosa prima della scadenza. Domani termina il
ciclo di 3 mesi, e farai le tue ultime registrazioni dell'Istantanea per fare una
valutazione degli obiettivi SMART che hai annotato.

Se ti senti a posto pensando alla tua posizione rispetto ai tuoi obiettivi, usa
questa giornata per suonare e per metterti a tuo agio più che puoi per la tua
registrazione di domani. Nello scenario ideale, non ci saranno partenze e stop,
ma piuttosto ci sarà una performance che esprime i risultati del tuo studio. Fai
finta che la registrazione di domani tu debba farla oggi, e utilizzala per trovare
tutti gli ultimi piccoli dettagli e le cose su cui dovrai concentrarti domani.
Concentrati sul migliorare ciò che puoi ancora perfezionare.

Non spaventarti. Sarà quel che sarà, fai del tuo meglio e dimentica il resto.

173.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 3

EFFETTUARE LA REGISTRAZIONE
ALLA FINE DEL CICLO DI 3 MESI

Il giorno è arrivato, ed è una cosa diversa. Oggi non è una classica sessione di
prove con una registrazione alla fine. In teoria, ora sei semplicemente tu che
suoni il tuo strumento. Dopo aver preso un momento per definire bene cosa
stai per fare, inizia a registrare il tuo obiettivo Area 1, quindi il tuo obiettivo
Area 2, e infine il tuo obiettivo Area 3. Questo è quanto.

Di solito mi concedo una prova di tutte le tre aree prima di registrare. Ma se sei
un tipo hardcore e vuoi davvero mettere alla prova la tua idoneità a stare sul
palco, inizia a registrare di colpo e provaci!

Non fare troppe registrazioni. Io mi do un massimo assoluto di tre


registrazioni, e nessuna partenza e stop. Lascia che questa sia una
rappresentazione fedele di ciò che accadrebbe se dovessi trovarti in una sessione
di registrazione professionale, o se dovessi iniziare il pezzo sul palco, o
partecipare a una prova importante.

Devo dirtelo, è divertente... Ormai lo faccio da 20 anni, e sono ancora un po'


nervoso prima di premere il pulsante di registrazione quando arriva il giorno
della scadenza. E amo farlo! Questo mostra il potere del fissare una scadenza e
di dover presentare i risultati del tuo lavoro, quindi divertiti. Se anche tu ti
senti così, sii orgoglioso di quanto seriamente stai prendendo l'aspetto della
performance relativa al tuo studio. Non è fantastico?

OK, nel caso tu vada completamente fuori di testa, ricorda a te stesso che lo stai
facendo solo per te. Nessuno deve mai ascoltare questa registrazione. Questo è
il tuo segreto, il tuo dietro le quinte. Ascolta i consigli di Nike e "Fallo e basta".

E poi...

174.
IL CICLO DI 3 MESI È COMPLETO

IL CICLO DI 3 MESI È COMPLETO


Non saltare la prossima fase. esteggia!!!

Hai ottenuto ciò che la maggior parte dei musicisti sogna. Hai analizzato la tua
posizione. Hai capito dove vuoi andare, e ti sei concentrato sulle aree in cui
vuoi migliorare di più. Hai tenuto traccia del tuo metodo, e hai implementato
rituali e abitudini che possono aiutarti lungo il percorso. Questo è fantastico!
Puoi essere molto orgoglioso di te stesso.

● Premiati riconoscendo quanta strada hai fatto.

● Ascolta le tue registrazioni della Partenza A Freddo di 3 mesi fa.

● Infine ascolta la registrazione che hai appena fatto, quella relativa alla tua
scadenza. E…

● Festeggia! Sì, festeggia davvero. Dai importanza a ciò che hai ottenuto, e fai
qualcosa che ti piace.

ai un bel respiro

175.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 3

QUANDO IL GIOCO FINISCE, IL GIOCO COMINCIA

OK, in Germania tutti conoscono questa citazione del leggendario


allenatore di calcio Sepp Herberger. Fondamentalmente significa che dopo
che l'obiettivo è stato raggiunto e il gioco è finito, è ora di iniziare a prepararsi
per il prossimo.

Quindi, dopo aver avuto la possibilità di godertela e di festeggiare, ecco


alcuni suggerimenti su come prepararti per il prossimo ciclo di 3 mesi.
Vediamo quale scenario si adatta meglio a te.

NON HO RAGGIUNTO IL MIO OBIETTIVO. COSA FACCIO ORA?

OK, quindi non hai raggiunto il tuo obiettivo. Nessun problema.


Questo mi succede quasi ogni volta in almeno una delle mie tre aree, a volte in
tutte, e questo dopo 20 anni di attività.

Come ho detto quando abbiamo definito i tuoi obiettivi SMART, a me piace


molto definire i miei in modo tale che mi stimolino un po'. Quindi, se
questo è successo anche a te, non preoccuparti. Tutto quello che hai scoperto
è che non sei un veggente.

Ancora una volta, i nostri obiettivi non sono altro che le nostre migliori ipotesi,
e ci sono comunque utili. È molto importante che ti forniscano una tabella
di marcia molto chiara da utilizzare come guida durante i 3 mesi.
Fintantoché avrai fatto del tuo meglio, avrai comunque "fallito al di sopra" di
ciò che avresti ottenuto, se non avessi fissato un obiettivo come prima cosa.

per c p ra e per a a r parte ta e are tr


ett tr pp at e e ere a a te a a e are tr ett
tr pp a e ue are tr pu t r er e t
Michelangelo

176.
IL CICLO DI 3 MESI È COMPLETO

Quale scenario ti si addice meglio in questo momento?

● Hai la sensazione che ti serva solo più tempo per raggiungere questo
obiettivo proseguendo sulla stessa strada. Grande! Puoi semplicemente
ripetere questo obiettivo SMART nella stessa area per i prossimi 3 mesi fino a
quando non lo raggiungi. O forse negli ultimi 3 mesi hai acquisito una
migliore comprensione di quest'area, e sai cos'è che faresti diversamente se
avessi più tempo. Di conseguenza, puoi regolare nuovamente il tuo obiettivo
SMART, e darti un'altra scadenza.

● Senti che questa non è la strada da percorrere. Potresti voler rimanere nella
stessa area, ma preferisci concentrarti su esercizi diversi e quindi definire un
obiettivo SMART diverso. Bene, allora fallo.

● Hai esaurito la tua pazienza per ciò che riguarda quest'area, e vuoi
concentrarti su qualcos'altro per il prossimo periodo di 3 mesi. Va benissimo
selezionare un altro pezzo di torta "debole" e definire un nuovo obiettivo
SMART, ma assicurati di non esercitare questa opzione troppo presto o
troppo spesso. Questo dovrebbe davvero essere riservato al raro caso in cui
non riesci a sopportare di fare un altro tentativo. Tieni presente che vale la
pena di attenersi al tuo piano, anche quando sembra che tu stia facendo le
trazioni alla sbarra. Ma alla fine, se non senti alcuna spinta a continuare in
quest'area, sarai più produttivo se scegli di concentrarti su un'altra area in cui
ti riesce meglio farlo.

Non ci sono risposte giuste o sbagliate a questo punto. Sentiti libero di seguire
il tuo intuito. Tuttavia, ho scoperto che nelle prime fasi, sia io che i miei
studenti saltavamo troppo spesso da un'area all'altra. Ho scoperto che a volte è
necessario rimanere all'interno di un'area per alcuni cicli di 3 mesi. Come linea
guida approssimativa, penso che sia saggio fidarsi del proprio istinto, e
cambiare il tuo approccio o i tuoi metodi piuttosto che i tuoi obiettivi. Decidi
tu.

177.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 3

HO RAGGIUNTO IL MIO OBIETTIVO. E ADESSO?

Prima di tutto, complimenti!

Ancora una volta, ecco alcuni scenari diversi che possono aiutarti a decidere cosa
fare dopo.

ono sulla buona strada potrei spinger i ancora oltre

Ottimo, allora fallo! Modifica il tuo obiettivo SMART, e portalo al livello


successivo. Forse sei riuscito a fare quello che volevi, e ora senti di poter suonare
tutto in modo più rilassato, più espressivo, oppure hai raggiunto la velocità
desiderata e sei interessato a suonare ciò che stai facendo ancora più
velocemente. Fallo!

Questi sono solo alcuni esempi per poter restare nella stessa area, anche
continuando ad applicare la maggior parte degli stessi parametri, cercando
magari di spingersi oltre in uno o due aspetti.

2 ono contento di uesto oglio concentrar i su ualcos altro


all interno della stessa area

OK, allora definisci un altro obiettivo SMART che mostrerà i tuoi progressi
nella stessa area, utilizzando esercizi differenti per poterti concentrare su un altro
aspetto o su un'altra visione di quella stessa area.

Diciamo che ti sei concentrato sulla tecnica e hai sviluppato i tuoi rulli a colpi
singoli. Hai deciso di rimanere nell'ambito della tecnica, quindi questa volta
passa al vocabolario relativo ai colpi doppi. Continuerai a lavorare sempre sulla
tua tecnica, usando però esercizi leggermente diversi che ti daranno una
sensazione simile.

178.
IL CICLO DI 3 MESI È COMPLETO

ono soddis atto dei progressi che ho atto e oglio concentrar i su


un altra area

O ancora: sono stufo e ho bisogno di un po' di varietà. Fico, allora torna alla
tua ruota/torta, seleziona un altro pezzo "debole" della torta, e metti insieme un
nuovo obiettivo SMART specifico e vai.

Ti consiglio di non perdere tempo con la tua ruota/torta ogni 3 mesi. Io al


massimo lo faccio una volta all'anno. Tuttavia, l'eccezione conferma la regola.

Una volta avevo uno studente che si stava preparando per andare al
conservatorio. Per questo motivo ha praticamente dedicato un anno intero a
studiare con me. Non aveva altro da fare oltre che esercitarsi con il suo
strumento (beato lui, vero?), e lo faceva per molte ore al giorno. Ora, in questo
caso, abbiamo assistito a un rapido cambiamento nel bilanciamento delle sue
capacità, e abbiamo notato che le aree che 6 mesi fa erano rimaste praticamente
inalterate, ora erano diventate le sue zone di comfort rispetto a quelle aree che
all'inizio aveva valutato come dei punti di forza.

Un altro fattore che in questo caso ha avuto un ruolo, è che all'inizio del tuo
percorso musicale, puoi fare grandi passi in avanti in breve tempo. Tuttavia,
man mano che diventi più preparato, il tuo livello di abilità tende a
uniformarsi, e potresti iniziare a vedere meno fluttuazioni.

Non importa a che punto sei del tuo viaggio, divertiti con quello che sei in
questo momento. Prendi una decisione, fidati e fallo. Fai riferimento alle tue
liste dei Chi e dei Perché per prendere ispirazione, ed espandi la tua ruota della
torta utilizzando gli obiettivi SMART per assicurarti di essere su un terreno
solido, e che ci sia comunque spazio per l'autovalutazione. A parte questo, non
pensarci troppo su. Buttati!

179.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 3

COSA SUCCEDE SE…???

Ecco alcune domande ricorrenti che volevo condividere, e che riguardano la


vita reale, nella speranza che ti mettano a tuo agio o ti aiutino a rimetterti in
carreggiata, se necessario.

ono al pri o ese a non i sono esercitato spesso ora sento che sono
in ritardo rispetto al progra a e oglio spostare la scaden a e
rico inciare da capo

Non farlo! Fare è sempre meglio che indugiare in nome della perfezione. So che
è allettante e che le scadenze possono anche scoraggiare, e che alla fine temiamo
di non rendere giustizia ai nostri obiettivi. Ma il fatto è che questo approccio
non ti è utile. Credimi: ci sono passato, l'ho provato e di tanto in tanto ne
sento ancora il fascino. Detto tra me e te, durante il primo mese tendo a
rilassarmi un po', poi tendo a prendere il ritmo nel secondo mese, e a fare gli
straordinari nel terzo. Va BENE! Ma non modificare la data della scadenza.

Benny lo sto acendo i sto esercitando e edo i risultati antastico a


i anca la sensa ione di seder i al io stru ento sen a a ere un piano
rilassar i e di ertir i

OK. Quindi, volevi ottimizzare il tuo studio e l'hai fatto (complimenti!), ma


sembra che tu abbia trascurato un po' la parte relativa al suonare. Sia perché hai
dato la priorità allo studio e non hai avuto abbastanza tempo per suonare, ma
anche perché hai suonato trascurando il controllo del tuo "dialogo con te
stesso". Per dirla in altro modo, hai criticato e valutato la tua sessione in cui hai
suonato come se ti stessi esercitando. Fai riferimento al capitolo relativo alla
separazione del suonare dallo studiare, e presta molta attenzione all‘importanza
e al significato del suonare, e al modo in cui farlo e goderselo.

180.
IL CICLO DI 3 MESI È COMPLETO

IL CICLO DI 3 MESI È COMPLETO

ono partito alla grande a sono caduto uando si sono esse in e o


troppe altre cose ra sono uori strada

VA BENE, succede anche ai migliori tra noi. Rilassati, concentrati di nuovo, e


ricomincia. Non bisogna assolutamente vergognarsi nel dover ricominciare più
volte; sii solo orgoglioso del fatto che anche se sei andato fuori strada, ci stai
tornando di nuovo. Non giudicarti, perché questa è una parte normale del
percorso. La vita scorre e sì, le cose brutte accadono. Torna in pista! Questa è la
parte più importante.

Magari puoi cercare di capire cosa ti ha fatto andare fuori strada, e trovare delle
soluzioni per evitare che ciò accada di nuovo in futuro. È necessario
programmare dei tempi di studio che siano più consoni? Dai un'altra occhiata al
tuo calendario, e comunica le tue priorità alle persone importanti della tua vita.
Hai lasciato che il tuo diario o le tue registrazioni diventassero obsolete? Rendili
di nuovo attuali. Hai dimenticato di usare un timer? Se è necessario, fai un
promemoria, e poi riprova. Riparti da zero e accomodati pure: l'acqua è
bellissima.

Aspetta un secondo che altro c È tutto ui

A volte questa sensazione viene fuori dopo che abbiamo creato il grafico a forma
di torta, analizzato il qui e ora, e abbiamo finalizzato le tre aree di interesse per i
3 mesi successivi, ma se sei un principiante e devi ancora mettere alla prova il
sistema EPM, può spuntare fuori un problema in qualsiasi momento. Forse hai
provato un pizzico di stress o anche un pochino di delusione. Lascia che ti
spieghi.

Questo è un fenomeno che ho osservato in particolare nei musicisti che sono


abituati a ricevere molti input, principalmente online. La forza dell'abitudine ti
dice che devi sempre trovare qualcosa di u per diventare il musicista che
vuoi essere. E' semplicemente un dato di fatto l'essere costantemente aperti e
alla ricerca di un nuovo punto di vista relativo alla didattica, un nuovo esercizio,
un nuovo trucco o, meglio ancora, una scorciatoia, una nuova lezione online,
un nuovo strumento firmato... e così via.

181.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI LIVELLO 3

Devo dirti una cosa che probabilmente già senti a livello istintivo: nella maggior
parte dei casi, i tuoi progressi saranno basati su qualcosa che hai già iniziato,
pensato o preso da un libro, o da una fonte che già possiedi. Tutto quello che
devi fare è eseguirlo con la massima bravura possibile, finché non è completo.
Pensa a tutti i libri che hai comprato, agli esercizi che hai iniziato e non hai
finito, a tutti i grandi consigli che hai ascoltato ma che non hai mai seguito.
Tutto questo è ormai alle spalle. A partire da ora, ci concentreremo sulla
pianificazione, l'esecuzione, i progressi e la valutazione che devi fare. Questo è il
lavoro da svolgere.

Tanto per cambiare, concediti di provare un grande senso di sollievo per il fatto
che la tua ricerca è finita. Voglio che smetti di cercare la cosa u a. Con il
sistema EPM, stiamo giocando a un tipo di gioco completamente
diverso: quello di trovare la cosa u ta.

182.
CONCLUSIONE
Quando ho pensato a quali dovrebbero essere state le mie parole di commiato, i
suggerimenti più importanti con cui voglio lasciarti, posso in pratica
restringere il campo a due cose.

dico sul serio ti prego di applicare tutte ueste cose

Forse leggere questo libro puo' esserti sembrato come bere da un idrante, ma
considerando che volevo davvero darti un master in efficienza dello studio, alla
fine penso di essere stato piuttosto conciso. Ciò che mi ha più volte stupito, è
che ogni volta che uno studente viene da me con un problema relativo a questo
sistema, è che di solito questo è il risultato dell'aver tralasciato uno o due
elementi che non si ritenevano così importanti. Dopo una mia critica, dicono
sempre qualcosa del tipo: "Oh, quindi dici sul serio?" E la soluzione
sembra sempre essere (non c'è modo di dirlo senza sembrare ovvio): pe
a er che parte ue t r a p rta te e ta e per a u a t
tutt te a Ho cercato più che ho potuto di eliminare tutto ciò che è in
eccesso, e di fornire il materiale secondo il consiglio di Albert Einstein:
"Rendilo il più semplice possibile, ma non più semplice".

2 orna se pre sulla rotta

Sì, come abbiamo già discusso nelle FAQ, ci sono un milione di modi per
perdere la rotta. Non c'è bisogno che tu ti rimproveri per questo.
L'applicazione di questo sistema o di qualsiasi altro che abbia un certo livello di
complessità, e implichi l'autoconsapevolezza, il cambiamento delle abitudini e
la valutazione del proprio miglioramento, può richiedere anni. Posso assicurarvi
che mi considero un eterno e umile studente di questa materia.

183.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI

La migliore metafora che abbia mai sentito relativa a questo discorso, ha a che
fare con i voli transatlantici. Sentite questa: A quanto pare, quando voli con
una compagnia aerea commerciale con un volo programmato, diciamo, per
andare da Francoforte a New York, anche quando l'aereo riesce a decollare
esattamente in orario, e atterra esattamente come previsto, dopo 8 ore e 35
minuti, se analizzi il percorso di questo "volo perfetto", scoprirai che è fuori
rotta per circa il 95% della durata del volo.

Come mai? Perché proprio come nella vita reale, ci sono venti laterali
imprevisti, venti contrari, e tempeste che possono costringere il pilota a fare
una deviazione. Ma finché la pianificazione iniziale è corretta e la rotta ideale
per arrivare a destinazione è chiara, allora non importa: il pilota potrà tornare
sulla rotta ogni volta che sarà possibile. Nessuno perde la testa, tutti la
accettano come una cosa normale e questo non interferisce con la puntualità
dell'arrivo dell'aereo alla destinazione prevista.

Proprio come l'aereo, non è necessario essere perfettamente sulla rotta; non è
così che fai progressi. Non giudicarti. Succedono sempre cose inaspettate. Ma
devi sapere esattamente dove stai andando, e devi impostare una rotta in modo
da poterti riorientare e apportare le modifiche necessarie per tornare sempre su
di essa. Ecco cos'è il viaggio.

Ed ecco da dove inizi! Configura il tuo sistema EPM e tieni sempre a mente
questo: Fai il meglio che puoi con ciò che hai al momento. Se lo fai, puoi stare
certo che potrai fare dei progressi come mai prima d'ora, e potrai essere
decisamente orgoglioso di te stesso.

184.
OUTRO
Eccoci qui! Sei arrivato alla fine di tutta questa storia.

Ascolta, spero che questo libro ti abbia messo su una nuova strada, e che tu stia
già applicandone i principi. Spero davvero che tu possa realizzare il tuo piano di
studio EPM, e che il tuo primo ciclo di 3 mesi sia iniziato. In caso contrario,
dai, torna indietro e fallo ora!

Sono entusiasta e non vedo l'ora che tu possa sperimentare ciò che questo potrà
fare per te in futuro. So che questo può farti pensare che dovrai fare molta
pianificazione, e che dovrai scrivere molto prima di andare avanti. Ma non ho
dubbi che presto ti sembrerà come guidare una macchina, pensando a
malapena a tutte le cose che devi fare - allacciare la cintura di sicurezza, avviare
il motore, fare una curva, fare il pieno di benzina, e così via - tu decidi solo
dove vuoi andare, e usi l'auto per arrivarci.

Non esitare a tornare regolarmente su questo libro. Questo non è il tipo di


storia che leggi una volta e poi è finita. Potrebbe volerci un po' di tempo prima
che questo sistema diventi davvero un qualcosa di naturale per te. Quindi
consideralo più come un manuale su cui poter tornare in continuazione. Senza
ombra di dubbio, ti imbatterai ogni volta in cose nuove, dal momento che una
consapevolezza e un livello di esperienza maggiori ti porteranno verso qualcosa
di molto utile che avrà improvvisamente più senso rispetto alla prima volta.

Credo in te e mi sento privilegiato per il fatto che mi hai permesso di essere la


tua guida durante questo viaggio.

Se hai trovato prezioso questo libro, dillo a tutti coloro che potrebbero trarre
vantaggio dal metodo EPM. Per me significherebbe molto se tu prendessi in
considerazione il fatto di consigliare questo libro a quanti più colleghi
musicisti possibile, in modo che tutti insieme possiamo studiare
con qualcosa di divertente, ottenere dei risultati, e infine aiutare le
persone a capire meglio se stesse, aumentare la loro fiducia, e
permettere loro di creare della musica migliore.

185.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI

Non esitare a contattarmi tramite il mio sito web www.bennygreb.com, o sui


social media, perché mi piacerebbe venire a conoscenza dei tuoi successi.

Non vedo l'ora di incontrarti di persona un giorno in uno dei miei drum camp,
seminari, clinic o concerti.

Fino ad allora, ti auguro ogni bene.

Benny

186.
187.
PRATICA EFFICACE PER MUSICISTI

188.
INFORMAZIONI SULL‘AUTORE

Benny Greb è attualmente uno dei batteristi più stimati al mondo. Non solo è
stato il protagonista di quasi tutti i principali festival di batteria, ed è stato in
tour in tutto il mondo con le sue clinic e i suoi drum camp, ma è anche
riconosciuto come compositore e bandleader della sua band, Moving Parts, che
ha vinto il rinomato premio ECHO Jazz, l'equivalente tedesco di un Grammy
nel jazz.

Oltre a condurre drum camp a livello globale, ha pubblicato due dei prodotti
didattici di maggior successo e acclamati dalla critica, he a ua e
ru e he rt a c e ce r e, e ha contribuito a creare molti
prodotti firmati disponibili per tutti i batteristi di oggi.

www.bennygreb.com

189.

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