Capire La Modulazione Metrica - 6Studi

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Confident Drummer

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Capire La Modulazione Metrica


6 Studi

Confident Drummer Series

di Eugenio Ventimiglia

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Confident Drummer - Capire La Modulazione Metrica - 6 Studi

Modulazione Metrica
Tra gli elementi che un batterista deve tenere in considerazione per ave-
re una preparazione completa in ambito teorico, troviamo sicuramente la
modulazione metrica.

In questa lezione gratuita vorrei condividere con te un’analisi approfon-


dita di tutti i concetti necessari a comprendere il funzionamento della mo-
dulazione metrica, e anche una formula matematica per ricavare con pre-
cisione i cambiamenti di tempo coinvolti.

Questo argomento si collega direttamente alle illusioni ritmiche e alla


poliritmia perché in alcuni casi gli effetti che si ottengono sono identici.

Generalmente le illusioni ritmiche vengono utilizzate quando vogliamo


modificare la pulsazione percepita per un periodo limitato e poi rientrare
sul tempo originale, e quindi ci giochiamo temporaneamente senza effet-
tivamente trasformarla.
La modulazione metrica invece viene adottata quando a un certo punto
del brano la pulsazione cambia in maniera definitiva, da quel momento in
poi.

Molto semplicemente per modulazione metrica si intende il fatto di stabi-


lire, in un determinato punto dell’esecuzione, una nuova pulsazione che ha
un certo tipo di relazione col valore della pulsazione di partenza.

Ad esempio, la nuova cadenza potrebbe avere un valore dimezzato


rispetto a quella iniziale: ogni quarto potrebbe ora valere un ottavo, con
l’effetto di ottenere un raddoppio della velocità.

Oppure da un certo punto in avanti potremmo stabilire che ogni ottavo


diventa un quarto. Fare questo comporta un effetto di dimezzo del tempo
suonato.

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Il motivo è che dobbiamo distinguere tra modifica del valore e effetto


all’ascolto, in quanto c’è una relazione inversa tra i valori della pulsazione
prima e dopo, e il risultato che otteniamo.
Se dimezziamo il valore della pulsazione otteniamo un raddoppio della
velocità percepita, e viceversa.
Questo accade perché, ad esempio passando da quarti a ottavi, nello
spazio in cui prima avevamo un quarto abbiamo ora due ottavi, e quindi
stiamo suonando il doppio delle note, con relativo effetto.
Passando da ottavi a quarti, dove prima avevamo due note ora ne ab-
biamo una, e quindi percepiamo un dimezzo.

Come notiamo, in pratica la modulazione metrica comporta che tutto


ciò che prima succedeva in un certo spazio viene distorto e ora avviene
all’interno di un nuovo spazio, determinato dal nuovo valore.

Questo passaggio di metrica può essere effettuato usando un qualunque


valore tra quelli disponibili, e una qualsiasi interazione matematica, ed è
qui che le cose si fanno molto interessanti.
Ad esempio nella nuova pulsazione ogni ottavo potrebbe avere una du-
rata di un ottavo puntato, o di un ottavo di terzina.
Oppure un ottavo di terzina potrebbe diventare il nuovo sedicesimo in
seguito alla modulazione.
Possiamo associare due qualsiasi tra tutti i valori di note esistenti.

Ovviamente quando le relazioni tra le due pulsazioni sono più comples-


se le cose diventano difficili da calcolare, ma per fortuna possiamo usare
una formula matematica per ricavare il bpm di uscita esatto.

Tutto questo consente di cambiare velocità all’interno di una composizio-


ne, mantenendo una stessa pulsazione sottintesa di riferimento, visto che i
valori delle due note, prima e dopo la modulazione, sono sempre collegati
aritmeticamente tra di loro.

Ciò ha notevoli risvolti per quanto riguarda le possibilità creative, in


quanto permette di concepire arrangiamenti inusuali sfruttando la possibi-
lità di contestualizzare le stesse idee su riferimenti diversi.

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Oppure, come accennato prima, di cambiare velocità mantenendo una


pulsazione di fondo come denominatore comune.

A volte invece più banalmente l’arrangiamento del pezzo richiede un


cambio di tempo e la modulazione metrica permette di farlo con facilità.
Nella prossima pagina troviamo alcuni esempi di modulazioni metriche
tra le più usate, per aiutarci a capire meglio.

Per mostrare l’effetto della modulazione è utile eseguire gli esempi suo-
nando sul Ride e tenendo un riferimento che continua a stare sulla pulsa-
zione di partenza, ad esempio il metronomo oppure i quarti suonati col
piede sinistro sul Charleston.
Staremo così ascoltando la modulazione eseguita dal Ride nei suoi
due valori, quello iniziale e quello successivo alla transizione, mentre il
Charleston tenuto costante ci fa capire come sono collegati, e l’effetto che
otteniamo modulando.

Nell’esempio numero 1, la relazione tra le due pulsazioni è che a ogni


ottavo del tempo di partenza corrisponde ora un sedicesimo.
Questo significa che se metto il metronomo a 100 bpm e suono un ritmo
a ottavi, dopo la modulazione, nello stesse identico spazio di due ottavi,
sto suonando quattro sedicesimi.

Se con la funzione ‘tap’ del metronomo misuro la nuova velocità dello


stesso ritmo, sono passato da 100 bpm a una velocità raddoppiata, 200
bpm.

Nell’esempio numero 2 succede il contrario. La modulazione prevede


che ogni ottavo diventi ora un quarto.

Seguendo lo stesso procedimento di prima, se metto il metronomo a 100


bpm e suono un ritmo a ottavi, dopo la modulazione, nello stesso identico
spazio dove prima c’erano due ottavi, adesso ho un solo quarto.
Quindi se misuro il nuovo tempo scopro che sono passato a 50 bpm,
e infatti come detto l’effetto che percepiamo è di un dimezzamento della
velocità.

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Ne deduciamo un modo intuitivo per ricavare la seconda velocità, e cioè


dividere la prima velocità per la relazione che c’è tra i valori delle due
pulsazioni, quello finale e quello prima della modulazione.
Passando da ottavi a quarti, siccome un quarto vale il doppio di un otta-
vo, otteniamo il bpm successivo alla modulazione dividendo per due (nel
nostro esempio, passiamo da 100 bpm a 50 bpm).

Facendo uso di questi chiarimenti possiamo sintetizzare una utilissima


formula che ci aiuterà nei casi più complessi.

Dato un bpm di partenza, per ricavare il nuovo tempo è sufficiente divi-


dere quello iniziale per il rapporto che c’è tra le due pulsazioni:

t2 = t1 : (p2: p1)

Dove:

- t1 è il bpm di partenza.
- t2 è il bpm di arrivo, quello dopo la modulazione.
- p1 è il valore della pulsazione di partenza.
- p2 è il valore della pulsazione di arrivo, quella modulata.

Verifichiamone l’efficacia negli esempi delle prossime pagine, usando


come bpm di partenza delle cifre di facile comprensione.

Questo è il link diretto al video su YouTube in cui suono i 6 casi presen-


tati.

1) t2 = 100 : (1/16 : 1/8) = 200 bpm

2) t2 = 100 : (1/4 : 1/8) = 50 bpm

3) Nel caso numero 3 abbiamo un esempio di modulazione molto ricor-


rente: quello che associa a ogni ottavo un nuovo valore di ottavo puntato
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(e quindi del valore complessivo di 3 sedicesimi):

t2 = 100 : (3/16 : 1/8) = 67 bpm

4) Nel caso numero 4 abbiamo invece la situazione in cui ogni ottavo con
la modulazione diventa un quarto di terzina.
Secondo il metodo usato in precedenza, stabiliamo un tempo di metro-
nomo per gli ottavi di partenza: 150 bpm

Qui matematicamente la situazione è un poco più complessa, ma la for-


mula è la stessa ed è sufficiente tener presente che il quarto di terzina vale
2/3 di un quarto.
A questo punto procediamo come sempre, con la nostra formula:

t2 = t1 : (p2: p1) = 150 : {(2/3 x 1/4) : 1/8} = 112.5 bpm

5) Il bello di questa formula è che vale per qualsiasi modulazione. Passia-


mo da ottavi di terzina a ottavi? No problem:

Partendo da un tempo iniziale di 100 bpm

t2 = t1 : (p2: p1) = 100 : {1/8 : (2/3 x 1/8)} = 67 bpm

6) Concludiamo con l’ultimo esempio, in cui la modulazione passa da sedi-


cesimi a terzine di ottavi:

Partendo da un tempo iniziale di 80 bpm

t2 = t1 : (p2: p1) = 80 : {(2/3 x 1/8) : 1/16)} = 60 bpm

Divertiamoci a sperimentare e a creare le nostre modulazioni! This is


powerful stuff!

Risorse correlate:
‘Theory & Concepts’ – Altitude Drumming – Volume 1

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Modulazione Metrica

Effetto: raddoppio della velocità e= x


4 y y œy y y y œy y
1) ã 4 yœ
y y œy y y y œy y y y œy y y y œy y
y yœ œ y yœ yœ œ yœ yœ œ

Effetto: dimezzo della velocità e= q


y y œy y y y œy y y y œy y y y œy y
2) ã yœ y yœ œ y yœ y y y yœ yœ y y

Effetto: poliritmia di 3 nel 4 e = e.


y . y œy y . y . y œy y .
46 44
y y œy y y y œy y
3) ã yœ y yœ œ y yœ .. y y yœ .. œ y y

Effetto: poliritmia di 2 nel 3 e = q di terzina


3 3 3 3 3 3 3 3
4 y y œy y y y œy y
4) ã 4 yœ y yœ œ y
y ‰ y œy ‰ y ‰ y y ‰ œy ‰ y y ‰ y ‰ œy y ‰
yœ y y œyœ y yœ y y

Effetto: poliritmia di 3 nel 2 e di terzina = e


3 3 3 3
y y y œy y y y y y œy y y 6 y y y œy y y y y y œy y y
5) ã yœ y yœ œ y 4 yœ y y yœ yœ y 43

Effetto: poliritmia di 4 nel 3 x = e di terzina


3 3 3 3 3 3 3 3
3 y y y y œy y y y y y y y œy y y y y y y y œy y y y 4 y y y y œy y y y y y y y œy y y y y y y y œy y y y
6) ã 4 yœ y yœ y yœ y 4 yœ y y œ y y y œ y y

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