INTRO Diritto
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INTRO Diritto
Il diritto urbanistico è, dunque, l’insieme di norme che disciplinano la pianificazione degli spazi
urbani a cui i Comuni devono attenersi per provvedere alla regolamentazione delle norme
applicabili al suo territorio.
Il diritto urbanistico afferisce al:
- DIRITTO PRIVATO in quanto tratta dei rapporti giuridici tra privati
- DIRITTO COSTITUZIONALE poiché incide sul regime della proprietà dei beni immobili
- DIRITTO PENALE in quanto sono considerati reati le trasformazioni dei suoli che violano
la disciplina urbanistica
- DIRITTO AMMINISTRATICO perché nella gestione di un territorio, sono inevitabili i
rapporti tra individui e per capire come gestirli bisogna conoscere il diritto
amministrativo, nonostante lo studio del diritto urbanistico sia autonomo.
Il diritto amministrativo serve a disciplinare il rapporto tra gli individui, tra privati e pubblici e
il potere.
Esistono due sensi che descrivono la parola diritto:
1. Il diritto assoluto: può essere fatto valere nei confronti di qualsiasi persona. Consiste
dell’avere il diritto su una determina cosa
ESEMPIO il diritto del proprietario è assoluto, perché chiunque è tenuto a rispettare la sua
proprietà.
2. Il diritto relativo: diritto inteso come un insieme di norme. Può essere fatto valere
soltanto nei confronti di una determinata persona con la quale si abbia instaurato un
tipo di rapporto in passato.
ESEMPIO il diritto di credito, il diritto di ottenere in restituzione una somma di denaro data in
prestito.
Questi esempi spiegano come funziona il rapporto giuridico, ovvero ogni relazione tra soggetti
giuridici è disciplinata da un ordinamento giuridico. Ad ogni CAUSA è legato un EFFETTO.
In merito a questo anche se il diritto di proprietà è un diritto assoluto, la possibilità di godere
della mia proprietà sotto l’aspetto della trasformazione CAMBIA se ad essere in mio possesso
è un BENE STORICO.
Se la mia proprietà è un bene di interesse storico, io proprietario non posso intervenire come
meglio credo, a fermarmi avrò dei limiti imposti dall’autorità pubblica. Le limitazioni delle mie
azioni sono applicate su questo poiché ci sono delle norme che vincolano le libere costruzioni
per tutelare i beni.
Ciò non vuol dire che io non sia il proprietario e che non possa chiedere un permesso di
costruzione. Per procedere interverrà il provvedimento di approvazione che l’autorità,
attraverso l’autorizzazione, elimina ogni limite imposto. Il limite non smette di esistere ma è
impotente, proprio perché ho ottenuto l’autorizzazione di costruzione che arriva se la pubblica
autorizzazione decide di concedere il diritto all’abbattimento del limite se quest’intervento
non incide sull’assetto del territorio.
Questa autorizzazione, d’altronde, non può essere confusa con il consenso di costruzione
perché:
- L’AUTORIZZAZIONE arriva nel momento in cui io il diritto ce l’ho su qualcosa, ma ho
imposto un limite all’esercizio
- Il CONSENSO non arriva perché io il diritto ce l’ho, ma arriva perché chiedo il consenso
di esercitare su quel territorio (per esempio, chiedo di costruire qualcosa su un terreno
di proprietà pubblica che dia dei frutti al territorio)
Il piano regolatore generale non è altro che la visione della città, custodisce il tipo di territorio,
i vincoli, come è costruito, ecc.
Attraverso questo grafismo normativo (il disegno fatto dagli architetti) si generano e
stabiliscono le norme.
Alla stesura di questo, lavorano e studiano molteplici professionalità, tante figure
professionali, dagli architetti, ai giuristi, geologi, economi, archeologi, ecc.
Lo studio di un territorio, le sue componenti, possono portare il pianificatore ad affrontare
delle difficoltà a causa dei limiti che può portare qualche componente. È qui che i limiti dati
dal territorio vanno trasformati in risorsa e la mente del pianificatore deve essere in grado di
sfruttare ogni possibilità del territorio.
Il territorio è memoria, il futuro è una sorta di ponte che coinvolge sia passato che futuro.
Quando si parla di PIANO REGOLATORE guardiamo al futuro senza distruggere il passato ma
puntiamo allo sviluppo del territorio.
Tornando al territorio come oggetto del nostro studio, tutti questi interessi differenziati che
troviamo nel piano regolatore, hanno come punto di ricaduta il territorio.
Siccome tutti questi interessi ricadono sul territorio, ed il territorio è l’oggetto del nostro
studio, allora il diritto urbanistico lo possiamo definire come un diritto che taglia tutti questi
interessi, come un diritto trasversale.
Il diritto urbanistico svolge una funzione importante rispetto a questi interessi, ha la funzione
di armonizzare questi interessi tra loro.
Che significa? Vuol dire che un interesse non deve danneggiare l’altro e se succede il sacrificio
deve essere il più basso possibile.