Appunti LETTERATURE COMPARATE 2024

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29/01/24

Angela Carter -> figlie saggie

Musil -> l’uomo senza qualità

Due opere capitali sul gemello omesse da questo corso.

“La cinepresa in stato di grazia”

Dal corso M-Z: Th. Gautier, La morte innamorata; L’hascisc, club dei mangiatori di hascisc; La pipa d’oppio, in
Racconti fantastici, Garzanti, Milano 2011;

Platone – Simposio, Cap. XIV


Fornisce le prove a Mercurio di essere Sosia perché racconta cosa che solo Sosia potrebbe sapere. Sosia,
servo comico era nascosto dietro a una tenda a bere vino mentre altri uomini si decapitano e trucidano.

L’essere mutati era un atto che poteva capitare, un atto magico ad opera di potenze malevole che potevano
trasformaci per i loro scopi più reconditi. “Trasformato” per Plauto è all’interno di un’enciclopedia
diversissima da quella dei lettori del terzo millennio. Ricorre sempre l’idea della casa, il soggetto ha senso
solo se connesso ad una Domus. Sosia deve entrare nella sua casa ma non può perché Mercurio è sulla
soglia. Questo è il modo latino di mettere in forse un’identità soggettiva. “Mi accade da vivo ciò che nessuno
mi farà da morto” -> Bettini spiega che questa affermazione di Sosia è dovuta al fatto che nell’antica Roma i
Patrizi avevano dei doppi, avevano teche in cui tenevano delle maschere di cera estremamente somiglianti
le quali venivano indossate durante il funerale da parte di attori che il più delle volte avevano vissuto
insieme al Patrizio e ne avevano studiato il modo. Avevano una stessa formam, una stessa imago ed era
come se facessero rivivere il patrizio defunto. Essendo che Sosia è un servo non dovrebbe mai avere a che
fare con dei suoi doppi.

La riproduzione dell’identico, nel caso di Matrix si può dire che siamo all’interno di gemellizzazione
universale (come Nelle Meteore) che non estraneo come concetto alle civiltà antiche. Non esiste il concetto
di 1, uno è uguale a 2-1. Il singolo è una coppia manchevole di un’unità, che ha perso il gemello.

Aristofane verrà preso in scherzo, avendo anche la tavola di commensali guarnita di ubriachi però lui stesso
dirà che vuole essere preso sul serio.

Si parla di tre sessi, maschio, femmina e androgino. Si dice poi che dell’androginia sia rimasto il nome ma
non la cosa. L’uomo dal sole, la donna dalla terra e gli androgini dalla luna. Aristofane abbiamo detto fa un
po’ il suo compito di autore comico, descrive appunto comicamente l’andamento e la corsa degli androgini.
La forma che dà agli androgini è quella della sfera, ovvero della perfezione assoluta, erano un tutto pieno
(l’intero > somma delle parti). Possedevano forza e vigore terribili, straordinaria superba. Giove e gli altri dei
andavano arrovellandosi per un espediente, Giove decide quindi di tagliare in due questi esseri per renderli
più deboli e più utili. Dopo un sanguinosissimo taglio, Apollo girava la testa e prendeva tutta la pelle in più e
lasciava una cicatrice di nome “ombelico”. La cicatrice originaria che ci separò dal nostro gemello. Giove
impietosito si rende conto che i genitali erano posizionati dietro e quindi li sposta davanti per permettere la
riproduzione. “Restaurare l’antico nostro essere”. “Ognuno di noi è dunque la metà di un umano resecato a
mezzo, due pezzi di un solo sempre in cerca della propria metà”.
02/02/2024

Ovidio – Metamorfosi, Narciso


Libro terzo, 316-353 (esametri di mostruosa potenza semantica)

Giove e Giunone sono fratello e sorella. Giove, un po’ bevuto parla della maggiore libido femminile.

Freud nel ‘900 si interroga sul desiderio della donna, e si rimette al luminare principessa Bonaparte anche
lei psicanalista.

Giunone si arrabbia del commento del fratello. Tiresia, inserito poi nella conversazione dà la sua opinione. È
perfetto come arbitro perché ha esperito sia la forma maschile che femminile. Tiresia conferma le parole di
Giove e per questo Giunone si offende ancora di più e lo acceca. Voleva essere la regina di un popolo che
godeva poco. Di tutto risposta Giove, assegna il dono della preveggenza a Tiresia.

Consiglio del prof: Colette Soler, psicanalista affianca a Lacan.

Nasce un figlio dalla violenza di un Dio sotto forma di fiume su di una Ninfa, viene chiamato Narciso e dopo
viene chiesto a Tiresia se questo bambino avrà una vita lunga e felice. La risposta è che si salverà solo se non
conoscerà sé stesso, cioè facendo proprio il percorso opposto a quello di un filosofo greco.
Anche Eco, una ninfa, è a suo modo una gemella, perché ripete le voci. Eco è la parte uditiva, Narciso la
parte visiva del gemello. Questa è una pagina sulla ripetizione. L’interazione tra Narciso ed Eco è sempre
sulla ripetizione, lei ripeterà “Darmi a te”. Narciso ha una volontà mostruosamente forte di non essere
abbracciato. Narciso “quello che desidero ce l’ho in me, la ricchezza mi ha fatto povero.” Narciso è povero
perché è troppo ricco. Narciso non può desiderare, non ha la mancanza. Non ha buchi, non ha ferite.
Desidera morire piuttosto che dare una particola della sua ricchezza ad Eco che tanto lo desidera.

Lo specchio di acqua che accoglierà l’immagine di Narciso è uno specchio vergine, tutte le negazioni usate
semanticamente all’interno del passo latino non fanno che ribadirci come la vita non sia passata attraverso
lo specchio. Non c’è vita, è così puro da essere morto. “La purezza è il vetriolo dell’anima”.

“Quod petis est nusquam” -> Quello che cerchi non è in nessun luogo, non esiste. È puro immaginario.
Quello che ami, se ti volti lo fai svanire. Ciò che Narciso scorge è l’ombra, il riflesso della sua figura.
L’immagine non ha nulla di suo, è tutto te. Il Narcisista non desidera altro, il riflesso del desiderio è nel
desiderante. Negli altri non trova beneficio perché sono fuori dal suo sé. Cos’ha da chiedere Narciso se
quello che desidera è già in lui? Lui consuma e produce la fiamma d’amore per sé stesso.

Desiderio inaudito: L’innamorato nel caso di Narciso vorrebbe che ciò che ama fosse più distante. Ha
mancanza della mancanza. Narciso desidera staccarsi dal suo corpo, ma è il suo corpo che vorrebbe.

Narciso, ossessionato dalla sua immagine preferisce la morte e quindi perisce. Continuerà a guardare il suo
riflesso anche una volta arrivato al fiume infernale Stige. Dove prima moriva il suo corpo adesso nasce un
fiore giallo.

Lacan - Lo stadio dello specchio


saggio che rappresenta l’assoluto esordio di Lacan. Siamo agli antipodi di una versione unitaria e
aproblematica di un soggetto. Secondo Lacan il “cucciolo d’uomo” comincia a trovare godimento nel vedere
cosa accade nello specchio, questo a partire da circa i sei mesi. La sua immagine allo specchio non passa
inosservata, c’è un godimento nel guardarla. Si parla di dinamismo libidico e di nucleo paranoico. È
necessario, dice Lacan, comprendere lo stadio dello specchio come un’identificazione. In senso psicanalitico
questa parola indica in questo caso un livello di identificazione primaria, non quella per cui un soggetto che
già esiste si identifica in un altro soggetto. In questo caso non parliamo di soggetto formato, il bambino c’è
ma non c’è, non un soggetto. Quella del bambino è una prima identificazione, l’essere umano è fatto come
una cipolla, seguiranno anche dopo la formazione del soggetto delle seconde identificazioni.

Vede questa immagine e si identifica in senso tecnico, si identifica perché diventa l’immagine che vede.
Prende un’identità da quell’immagine. Non c’è un soggetto pregresso, siamo a prima del soggetto. Lacan
detesta l’io, e lo fa forse più del dovuto. Questo perché non vuole che si torni a prima di Freud. Lacan vuole
sottolineare la provenienza alienata dell’Io e la sua essenza di immagine. Tutto è avvenuto allo specchio.
Alienata perché ho preso da fuori del mio io. Il nucleo originario identificativo è stato preso dallo specchio.
Seconda Lacan, il soggetto con il suo io è in uno stato asintotico cioè sempre tendente ma mai in contatto.
Non ci sarà mai il contatto tra il soggetto e il proprio io. Se questo invece dovesse avvenire, il soggetto
scomparirebbe. Per troppa ricchezza. La rincorsa asintotica non deve mai finire.

05/02/2024

https://it.wikipedia.org/wiki/Zelig_(film)

Zelig di Woody Allen, nel momento di raccontare l’infanzia del protagonista. diventa citazionistico di Lettera
al Padre di Kafka.

Lacan si rifà ad un etnologo, studioso di strane scienze e prolifico scrittore, Caillois.

L’istanza dell’io si situa in una linea di finzione, noi siamo nell’essenza in una discordanza. Siamo una
disarmonia prestabilita, siamo una discordanza con la nostra realtà. L’infante, 6-18 mesi, è soggettivamente
destrutturato, l’immagine nello specchio lo strutturerà. Ognuno di noi è anche una statua in cui si proietta, il
suo io ideale. Siamo mossi da fantasmi, che ci dominano al contrario della comune credenza che ci vorrebbe
dominatori. C’è anche l’automa, in cui la nostra facies sociale, tutti gli automatismi che usiamo per navigare
a vista il mondo. Lacan parla di identificazioni omeomorfe, per esempio la femmina di piccione che matura
la gonade semplicemente vedendo un altro piccione se non addirittura sé stessa allo specchio. Si parla
anche di mimetismo, che è invece una identificazione eteromorfa. Lacan liquida il mimetismo come
strategia di adattamento darwiniano. = ridicoli sforzi per la legge dell’adattamento. Caillois aveva dedicato
una grande attenzione agli insetti stecco, farfalle indistinguibili dall’albero sul quale vivono. Lacan parla di
psicastenia leggendaria. Ovvero la debolezza mentale per la quale la creatura si trasforma. Questi esseri, si
perdono nell’ambiente, diventano il loro ambiente, non sono formati, talmente destrutturati da diventare
l’ambiente circostante. L’insetto stecco che vive tra gli stecchi diviene indistinguibile da loro. Zelig è lo
psicastenico per eccellenza. L’identità paranoica dell’esperienza umana deriva sempre dalla frammentazione
del soggetto, che vedendo nello specchio (che è anche l’altro, corpo esterno formato e completamente
visibile) una forma strutturata prova invidia e/o paranoia. La captazione spaziale premette la fondamentalità
degli spazzi che agiscono su di noi. Per esempio se io mi siedo a dare un esame, sono captato nell’ambiente
e per me l’ambiente esigerà un impegno. Lacan a questo proposito parla di mondo interno e di mondo
esterno (mondo attorno). Nell’uomo la relazione con la natura è alterata da una deiscenza, cioè la
riapertura spontanea di una ferita. Da un punto di vista biologico, secondo Lacan, lasciamo prematuramente
l’utero materno senza essere completamente formati. Ci muoviamo tra un troppo presto e un troppo tardi.
Secondo Lacan la posizione più lontana da una verità post-freudiana è un quella che vede un Io centrato
organizzato da un principio di realtà e staccato da qualsiasi altra cosa. In realtà i nostri Io sono
costantemente impegnati a tenere fuori dalla nostra mente ciò che nel momento presente non pertiene o ci
perturberebbe. L’essere umano è un nodo tra cultura e natura sempre intento a rattoppare il rapporto che
lega i due, a fare e disfare il questo nodo con l’amore. La psicoanalisi parte dalla posizione di un inconscio, di
un immaginario e non parte da posizioni razionalistiche. Lacan prende le distanze dall’esistenzialismo, il
quale attinge ancora a piene mani dal cogito cartesiano. L’esistenzialismo crede in un soggetto auto-
centrato. Lacan ci fa vedere quanto “mondo di fuori” sia invece presente in noi stessi.

08/02/2024

Il razionalista positivista, dato che due gemelli hanno la stessa carta d’identità genetica e crescono nello
stesso ambiente, tende a pensare che i due siano uguali. Turnier è un romanziere di formazione
prettamente filosofica, si approccia solo in “tarda” età alla scrittura. Durante il dialogo è lo scienziato che
sembra più umanista dell’umanista, è preoccupato delle sfumature e non è il tipo delle formule immediate.
Se si fa catturare da un’ideologia è fuori dalla scienza. L’individualità è inimmaginabile al di là della coppia.
Se io dico “io” presuppongo anche un “non-io”. Nel pensiero di Zazzo “siamo tutti gemelli”, il passaggio dal
soggetto a ciò che soggetto non è, è semplicistico. Singolare – Duale – Plurale. Soggetto, coppia, gli altri.
Greco e tedesco offrono questa costruzione. Turnier prima di essere scrittore era anche filologo germanista,
appassionato di cultura tedesca. Zazzo ipotizza una nostra gemellarità intrapsichica. Renè Zazzo dice che
l’essere in coppia è una categoria trascendentale umana. Nel nodo tra cultura e natura la coppia è categoria
fondante. Zazzo posticipa lo stadio dello specchio di Lacan tra i due e i tre anni. Non esiste soggettività
umana secondo Zazzo al di fuori della coppia.

Mai e in nessun luogo i gemelli sono passati inosservati. Per quanto riguarda la cultura romana la
gemellarità non sembra essere un problema, anzi c’è semmai un padre più fecondo che mai: ha fatto centro
due volte. I romani avevano una cultura arcaica, prevedevano immagini di doppi in moltissime occasioni.
Nella cultura latina durante le cerimonie funebri, si usava incarnare grazie a delle maschere i defunti con
intento commemorativo. I gemelli conclamati sono benvenuti e simbolo di crescita dell’albero genealogico
delle grandi famiglie.

09/02/2024

È singolare che Freud attinga a Sofocle e Shakespeare. Utilizza una struttura tragica lontanissima da lui, che
sfrondata dei suoi elementi accessori si dimostra funzionalissima alla sua ricerca. Strutture di base esistenti
nei nostri personali inconsci, scritte e riscritte migliaia di volte nei secoli.

Plauto - Menecmi
Il prof consiglia l’edizione Bur.
Opera teatrale latina. Un mercante siciliano che aveva due gemelli subisce il rapimento di uno dei due, per il
dispiacere muore. Al figlio rimasto viene dato il nome del fratello scomparso (Menecmo), il figlio rapito
ricompare ma viene scambiato per il fratello. I due sul finale dell’opera si riconoscono. I due si chiamano nei
corrispettivi greci di “schiavo” (Sosicle) e “Nobile” (Menecmo)

I bambini avevano 7 anni, il mercante tiene con sé Menecmo e lascia l’altro alla madre. Già è interessante
che ne prenda solo uno stando a Zazzo. C’è una compresenza nei genitori dei gemelli di due tendenze
inconsapevoli, una di gemellizzare e l’altra di degemelizzare. Talora esiste un gemello della madre o del
madre, si crea una maggiore prossimità a uno dei due genitori. Viene da definire Menecmo il gemello del
padre e l’altro (Sosia) della madre. A Taranto c’è una festa, Menecmo viene portato via da un altro mercante
e appunto il padre ne muore di disperazione. Il nonno paterno, affezionato al nipote scomparso dona al
figlio rimasto il nome del nipote scomparso, in più anche lo stesso nonno condivide con i tre il nome di
Menecmo. Era quindi il nome patrilineare. Menecmo rapito, ruba una palla (sottoveste femminile) alla
moglie per donarlo alla sua amante prostituta. La prostituta accetta ma restituisce la palla a Menecmo per
farla sistemare. Adesso potremo identificare Menecmo Primo grazie alla presenza della palla.
Nel secondo atto, compare da Siracusa Menecmo Secondo, accompagnato dal servo Messenione che non è
affatto lo stereotipo del servo godereccio intento solo a mangiare e ubriacarsi. Si tratta invece del
personaggio più saggio di tutta la commedia, è colui che capirà e farà sciogliere l’intreccio.

Il rapimento si verifica a 7 anni, stando a Freud a quell’età di ricordi se ne ha. Se sparisce un fratello, un
padre e il mio nome viene cambiato in merito a questo evento è probabile che qualcosa si ricordi. Menecmo
Secondo è consapevole di questa perdita, la sua vita è una ricerca del fratello. Menecmo Primo sembra non
ricordare nulla. Menecmo Primo è quasi come se non fosse mai stato gemello, Menecmo secondo ha
vissuto tutta la sua vita in funzione della ricerca del fratello.

Il primo contatto, nella scena seconda del secondo atto avviene tra il cuoco che deve preparare un gran
pranzo pre Orgia e Menecmo secondo. Il cuoco lo scambia per il fratello, viene definito “insanus”. L’equivoco
causato dai gemelli ricade sempre nella soluzione della pazzia, del sogno, dell’ubriachezza. Pazzia e sogno
sono fondamentali perché la coppia gemellare genera a livello mitologico—letterario una sorta di follia
collettiva e di pan-onirismo. Turnier chiamerà questa cosa “il bagliore alienante”, cioè quando un gemello
viene scambiato per il fratello: in questo scambio uno dei due crede di conoscere profondamente l’altro,
mentre il gemello non conosce minimamente l’altro. La soggettività romana ha bisogno di una casa,
Menecmo secondo maledice quella che sembra apparentemente casa sua è come se maledisse sé stesso.
identità romana= gens + domus. Il cuoco razionalmente immagina che Menecmo secondo (scambiato per
primo) abbia semplicemente avuto voglia di scherzare. Menecmo Secondo è sorpreso, arriva in una città per
la prima volta e già si conosce il suo nome. Seguono poi splendidi tentativi di razionalizzazione, Messenione
spiega che questo è possibile per uso delle cortigiane, che si informano dell’arrivo di stranieri per
approfittare di loro. Il nome proprio nel pensiero magico da potere su chi lo usa, è qualcosa di molto
fondamentale. Menecmo Secondo si meraviglia moltissimo di essere chiamato per nome. Parlano della Palla
rubata, si parla di nuovo di sogno (questa donna sogna). L’arrivo del gemello ha trasformato la realtà in
sogno. I gemelli finiscono in qualche misura per amare lo stesso oggetto. Un gemello amerà l’oggetto
dell’amore dell’altro gemello non per amore dell’oggetto, ma perché l’oggetto è prima amato dal fratello.

Nel terzo atto Menecmo secondo si trova con una palla, un braccialetto d’oro, un’avventura sessuale e la
pancia piena. Si chiede come sia possibile. Questa in realtà è una situazione lievemente inquietante. Freud
tra i casi del perturbante inserisce quello della realizzazione magica dei desideri. Veder realizzato come per
magia nella realtà un desiderio è perturbante. Il perturbante è vedere nella realtà esterna il verificarsi di
situazione che hanno a che fare con nostri fantasmi interni. Può essere generato sia da oggetti perturbanti
sia strutture di pensiero, pertinenti alla nostra infanzia ma rimossi. Noi tutti nella nostra infanzia abbiamo
avuto il pensiero magico. Dal punto di vista freudiano quello che accade a Menecmo è il ritorno al pensiero
magico. Nella nostra primissima infanzia di esseri umani infatti, crediamo che sia il nostro desiderio a far
comparire le cose (es. bambino che piange, arriva il seno materno, il bambino crede di averlo creato grazie
al suo pianto). Dal punto di vista non Freudiano, quindi quello della cultura greca invece parliamo di Hybris
(arroganza), agli esseri umani non sono concessi troppi premi senza sforzo.

Nel quarto atto, scena ultima Menecmo Primo ha fatto una figuraccia perché sua moglie non è sciocca e il
suo schiavo le ha spifferato il furto della Palla. Menecmo Primo quindi torna dall’amante in cerca della Palla
e scopre che l’amante pensa di avergliele ridate. L’amante si offende pensando che la voglia calunniare, lo
caccia da casa sua. A questo punto Menecmo non ha più una domus, non esiste come soggetto nella società
romana. Adesso c’è una famosissima, archetipica scena della pazzia. Al lettore moderno rimanderebbe
subito all’Amleto. Questa scena si tratta di una parodia di scene tragiche, la parodia è anche una forma
omaggiante. Si tratta quindi di una tragicommedia. Il suocero decide di confrontare Menecmo Secondo, il
quale rinnega uxor e domus, di nuovo perdita della soggettività nella cultura latina. Il suocero lo prende per
impazzito. A questo punto Menecmo Secondo capisce che è meglio assecondarli, fargli pensare che sia
pazzo, per toglierseli di torno). “Mi fanno fare il pazzo quando i pazzi sono loro”. La cornice a questo punto è
comica ma i versi sono tragici. Nella cultura greca il folle è in contatto con gli dei. Il suocero quindi va a
chiamare il medico dei matti, il primo psichiatra. Nel frattempo Menecmo Secondo se l’è filata e il medico
visita Menecmo Secondo. Gli intrecci con Shakespeare proseguono perché Menecmo parla di “pesce con le
piume, uccelli con le spine”, la sua pazzia è collegata a giochi di parole come per Amleto.

Adesso i due attori compaiono contemporaneamente sullo schermo, si parla di imago come nel caso di
Lacan. Menecmo Secondo vede per la prima volta Menecmo Primo. Noi non vediamo il nostro volto che nel
riflesso dello specchio. Zazzo ricorda che in realtà i due gemelli non sono così ossessionati dalla loro
somiglianza se non gliela si fa notare. Noi non abbiamo perennemente nella nostra immagine mentale il
nostro autoritratto. Persino il saggio servo Messenione non riesce a distinguere i due gemelli. Messenione
fa una domanda da “psicoanalista” a Menecmo Primo “qual è il più lontano ricordo che hai della tua
infanzia”. I due finalmente si riconoscono e decidono di tornare in patria insieme. I due gemelli sono diversi
anche alla fine, Menecmo Secondo è così contento da dover essere redarguito dal suo servo, ha passato
tutta la vita a cercare suo fratello. Menecmo Primo, non si è mai occupato di suo fratello, non sembra
nemmeno un gemello. La cellula gemellare si ricompone dopo anni e anni di forzata separazione. I
Menecmi si muovono in un’ottima di amore folle e gemellare, un rimando all’espressione anima gemella,
quella della coppia ideale. Menecmo e Menecmo sono così contenti insieme da lasciare tutto e ricreare la
cellula gemellare. I Menecmi denudano in modo esemplare quest’idea. La cellula gemellare che
miticamente, in un sistema ovulare perfetto.

15/02/2024

Duale – duo – duello: guerra all’ultimo sangue tra i due partner del duo. Buon parte delle trascrizioni
mitiche dei miti di fondazione vede una coppia di gemelli di sesso maschile in cui uno ammazza l’altro. Sono
problemi di tipo mitologico-giuridico. Chi deve regnare se io ho due primo geniti?

Shakespeare – La dodicesima notte


(O quello che volete voi)

Da subito un testo molto enigmatico, fin dal titolo. Cos’è la dodicesima notte? Nelle notti tra natale e
l’epifania a Londra si celebrava un carnevale, da Natale all’epifania passano esattamente dodici giorni.
Questa commedia è una delle più oniriche e folli che Shakespeare abbia mai scritto, si parla dello
Shakespeare completamente padrone di ogni segreto del mestiere. Una commedia che non utilizza mai il
soprannaturale ma riesce comunque onirica. Già Plauto ci aveva calato in un mondo impazzito, anche qui è
così per tutta la durata dell’opera.

Due trame principali in quest’opera:

 Villa della Contessa Olivia


 Corte del duca Orsino, paese delle streghe

I due plot non hanno relazione tra di loro, è come se fossero stati messi insieme due canovacci distinti.

Pare che alcuni brani d’amore scritti per Olivia siano tra le poesie d’amore più belle in lingua inglese, la corte
di Olivia è basso-mimetica. Ha un cugino ubriacone, Lord Rutti che ha come amico Lord Guanciafloscia C’è
poi la serva Maria, deliziosa e molto intelligente. C’è poi un fool, un clown. All’interno di quest’opera il
tempo non c’è (come in un sogno), è come se fosse un lunghissimo eterno presente.

C’è un naufragio, necessità di un antefatto che spezzi la cellula gemellare. Nei Menecmi è una fiera di
Taranto, troveremo altre fiere, altrimenti come in questo caso un evento comunque traumatico: il naufragio,
per separare ciò che non si separerebbe mai. Nelle fonti che Shakespeare ha usato manca tutto quello che
c’è in quest’opera. Cioè, una forse apparente mancanza di razionalizzazione narratologiche. Nelle fonti i
racconti si capiscono, ma manca una consequenzialità razionale. Viola e Sebastian, i due gemelli di questa
storia, sembreranno appunto agire senza ragionevolezza: Viola prenderà i panni di Sebastian per nessun
motivo. Ciò è proprio della grande arte e lascia spazia all’interpretazione dell’interprete. Siamo in un teatro
dove le parti femminili erano recitate da adolescenti maschi, il travestì era la norma. I sonetti di Shakespeare
sono dedicati per la maggior parte a una persona di sesso maschile, cioè di natura omosessuale. Ciò risulta
in una commedia sul genere, sull’incredibile fascino dell’androgino.

Visione di un pezzetto del film:

C’è il duca innamorato della contessa Olivia, questa condizione sembra essere status immobile, fino a che il
Duca Orsino lega subito con Cesario (la gemella travestita). “Chi ti chiamasse uomo di offenderebbe” dice il
Duca parlando alla gemella travestita. Si è trasferita una sorta di inclinazione del duca verso la ginandra, c’è
moltissimo di aggiunto dal regista sceneggiatore.

Cos’è il Fi Lacaniano? Il desiderio della madre. Nel rapporto tra madre e figlio, il figlio vorrebbe essere tutto
ciò che la madre desidera ma così non deve essere.

Nella parte finale, Sebastian si trova quasi nella stessa situazione di Menecmo secondo (gli piovono addosso
cose meravigliose) perché la contessa Olivia crede di avere a che fare con Cesario.

Quando si dice “La natura ha seguito l’istinto” nel testo di Shakespeare si dice qualcosa di più semplice.
Repentini cambiamenti di campo dal punto di vista sentimentale, la scena più pazzesca è quella in cui il
Duca Orsini promette di fare di Cesario un capro espiatorio. È molto sinistro quello che lui pensa di voler
fare a Cesario. Antonio è innamorato di Sebastian, Olivia si innamora follemente di una donna uomo e la
copia maschile se la sposa tutta contenta. È come se Olivia accettasse il maschile solo attraverso la
femminilità. Orsini, che è in preda di un amore impossibile per Olivia, all’improvviso sposta il suo desiderio
su Viola una volta rivelata donna. Basta togliere cappello e baffetti e Orsino è contento, si celebra il doppio
matrimonio. Si gioca sui generi, non li si assolutizza mai. Parliamo di una coppia gemellare tutta sotto il
segno di eros (non c’è aggressività) ed è come se producesse eros, nella loro capacità di sfumare i generi
sessuali, fare qualche passo verso il mito dell’androgino, produce desiderio con chiunque abbia a che fare.
Tutti si innamorano di questa coppia del genere annacquato. Un barocco che si può permettere di giocare
con l’identità, l’uomo barocco in realtà si auto percepiva sufficientemente centrato al punto di creare
meravigliosi teatri infiniti, architetture a tortiglione borrominiano. Quello che viene da una lettura del testo
di Shakespeare è quella di un clima culturale in cui si può mettere in scena un ricamo sui generi sessuali
declinati nelle loro più varie sfumature. Andare in fondo al desiderio con libertà. A livello di psicopatologia è
vero che quando un soggetto sente seriamente svanire la propria soggettività, non ci scherza sopra.
Sicuramente non ci ricama commedie divertenti e brillanti, viene piuttosto preso da un’angoscia infinita. Le
magie del baracco sono dovute a una ricchezza dell’io, la possibilità di costruire tutti i teatri che ben
conosciamo.

16/02/24

Specchio Scuro: Le coppie gemellari, ponendo il problema dell’identità, richiamano anche l’esperto di
psicologia e di menti. Lo specialista nel film procede per testimonianze parallele, similmente a Zazzo.
La coppia gemellare è notevole, completamente patologica. Interessante l’uso degli specchi. Una sorella è
assolutamente normale mentre l’altra è pura patologia del non-esistere come soggetto. Terry non desidera
nulla, o meglio desidera sempre e solo ciò che desidera la sorella. Davanti a un principio di dissimmetria in
Terry scatta qualcosa, esiste come funzione di Ruth. In questo film avviene la rottura della cellula gemellare
con la rottura dello specchio.

19/02/2024
In una pagina di un saggio di Freud del 1917 si parà del tabù della verginità. In questa pagina, Freud cita un
antropologo di inizio ‘900 (autore della mistica rosa) di nome Crowley. Parla a questo proposito Freud di
Narcisismo delle piccole differenze. Come spiega giustamente Lacan, l’aggressività deriva dall’identico e
non dal diverso (come si vorrebbe far credere), allora il narcisismo delle piccole differenze scava nel corto
circuito dell’uguale. Io so che se uguale a me, riconosco in te il male assoluto (con delle piccole differenze) e
poi ti uccido (es. Hitler razza ariana, siamo pure tutti uomini sì ma noi ariani e allora giù di risorse per
dimostrare inutilmente come l’uguale sia diverso).

Riguardo al meno-fi: L’uomo l’ha ma non lo è, la donna lo è ma non l’ha. Il fi(fallo) viene ripensato da Lacan,
è qualcosa appunto di “meno” perché anche se alla base di tutti i desideri, di per sé non esiste.

1914, sta per scoppiare la prima guerra mondiale e Freud scrive l’introduzione al Narcisismo mentre Yung
comincia a distaccarsi dal maestro. Yung in soldoni è stanco di riportare tutto alla libido sessuale (eros), è
convinto che ne esista un’altra di libido anche se non riesce bene ancora a individuare quale questa possa
essere.

Freud prova a sua volta a distinguere tra libido dell’Io e libido oggettuale. Dato che ognuno di noi è due cose
contemporaneamente (individuo e asservito alla propria specie) è come se allora vivesse due vite. Quando il
soggetto è in un folle delirio d’amore tutta la sua libido è incentrata sull’oggetto d’amore, e la libido dell’io
viene depauperata. La libido dell’Io è quando invece si disinveste da qualsiasi oggetto esterno, e allora la
libido rifluisce sull’io con deliri di grandezza, paranoia, persecuzione etc.

Riguardo all’oggetto d’amore Freud parla di due possibilità: la scelta narcisistica o la scelta per appoggio. La
scelta per appoggio è quella per cui si ama una persona che si è presa cura di noi in un momento di
difficoltà. Quella narcisista invece vede un soggetto più narcisista del solito che riconosce in un oggetto
d’amore qualcosa di sé stesso.

Ciò che c’è di paradossale in queste due ipotesi di pensiero, è che Freud si ritrova comunque all’interno di
un monismo libidico perché sembra tutto comunque avvenire per narcisismo. Se mi innamoro di chi si è
preso cura del mio Io o se rivedo il mio Io nell’altro sto comunque rendendo il mio stesso Io oggetto
d’amore.

Dopo questa ipotesi Freud passerà al dualismo nel 1920 con il principio di piacere. Arriverà l’idea per cui
esiste non tanto una semplice aggressività umana (Pathos) quanto proprio una pulsione di spegnere la luce.

Goldoni – Gemelli Veneziani


Idea del doppio gemellare declinabile in infinite variazioni. In Shakespeare è perfetta per parlare delle
sfumature del genere sessuale, qui si parla del giovane drammaturgo Goldoni che esercita come avvocato.
Già in lui è presente quindi questa scissione: È Goldoni l’irreprensibile borghese o colui che si vuole gettare
nella poco raccomandabile avventura del teatro? Questa pièce rappresenta perfettamente la situazione di
sdoppiamento. I due protagonisti Tonino e Zanetto vengono divisi da dei briganti, Tonino infatti cresce a
Venezia mentre Zanetto cresce nella val Brembana tra i monti. Goldoni è consapevolissimo della rancidità
dell’argomento gemellare (fa una lista di tutte le opere tratte dai Menecmi) ma spera di poter costruire
nuova fabbrica su argomento inflazionato.
Sulle prime sembra una commedia innocua, abbiamo il personaggio del perfido Pancrazio, il maneggione
parassita della casa, innamorato del personaggio femminile, il quale avvelena uno dei due gemelli che vuole
sposare appunto la donna. Dato che questa è una commedia si deve solo ridere, ma per arrivare a questa
conclusione uno dei due gemelli deve morire. Goldoni si rende conto di questo contrasto ma è sicuro del
fatto che faccia ridere. Le morti in realtà sono due, perché anche Pancrazio si suiciderà forzatamente con lo
stesso veleno servito a Zanetto. Viene scoperto però che Rosalba (la donna d’amore) è in realtà la terza
sorella, si rimane sulla falsa riga del possibile incesto per tutta la commedia. In questa opera i due gemelli
non possono stare insieme, Goldoni trova in questa situazione il risultato comico.

Turnier - Le meteore
Pagina 133-134, colui che parla è Paul Surin. Jean e Paul Surin sono una coppia di gemelli omozigoti, il cui
nome deriva da Jean Paul Richter la cui opera capitale (anni acerbi) tratta proprio di gemelli. Le coppie
gemellari dei nostri testi tendono a polarizzarsi. Paul spiega che molte civiltà credono che ogni uomo sia
concepito nel grembo con un suo gemello, il gemello più forte insofferente al fratello lo strangola e poi lo
consuma. L’uomo viene al mondo quindi macchiato dal fratricidio originale. Paul suggerisce che lui e suo
fratello sono gli unici usciti in modo sano dalla danza uterina, carezzevolmente.

Zazzo ci parla dei due gemelli omozigoti, uno destrorso uno mancino. Parla del vortice capillare (la ritrosa)
rimanendo sui gemelli, accade che il vortice in uno sia a destra e nell’altro a sinistra. Il mancinismo però è
considerato un fattore genetico, allora come è possibile che due gemelli siano diversi in questo?

Lacan in l’aggressività in psicanalisi cita Sant’Agostino. Io non sono niente di ciò che mi capita.

Zazzo dice così: i gemelli, l’essere in coppia, la persona. Essere in coppia per lui è altrettanto importante che
essere persone singole. Gli scienziati prima di lui avevano fatto ricerca sui gemelli intendendoli come
persone singole, predicando l’assoluta singolarità dell’essere umano. Zazzo è affascinato dai gemelli perché
secondo lui l’essere umano è sempre in coppia. Anche quando è solo fa coppia con sé stesso. Che si sia in
coppia veramente o nell’immaginario dice Zazzo è sempre in coppia. L’eremita che rifugge il mondo è in
coppia con il mondo da lui rifuggito. Per Zazzo i gemelli sono la più chiara dimostrazione degli effetti di
coppia. Per lui i gemelli identici, sono in coppia da sempre dal concepimento, la loro storia è la stessa.
Erano già identici in utero e anche l’ambiente che li accoglierà una volta nati è identico. Compaiono
comunque delle differenze minime, Zazzo le definisce profetiche. Quando nascono due gemelli in genere
uno pesa 200g più dell’altro. I genitori cominceranno (inconsciamente) a ritenere il gemello più pesante il
più forte, robusto. Diventa più difficile capire però chi tra i due sia poi il primo genito. La saggezza popolare
trova due strade, la prima quella che vede come primo il gemello estratto per primo dalla levatrice, mentre
la seconda strada vede come primo genito chi viene estratto per secondo (perché prima concepito).

Giacobbe ed Esau (mito fondativo dell’ebraismo) è gemellare. Come lo sono i miti di Tebe, Roma, Argo e
addirittura Siena. Esau era il gemello preferito del padre Isacco, Giacobbe il preferito della moglie Rachele.
Isau è cacciatore, di pelo rosso, mentre Giacobbe è un pastore che ama stare in casa. Esau torna da una
caccia spossante, Giacobbe promette di sfamarlo con una minestra di lenticchie in cambio della prima
genitura. Giacobbe viene chiamato da Rachele a cacciare un capretto, si traveste per sembrare Esau difronte
ad Isacco che gli dà la sua benedizione.

I gemelli allora o si amano oltre la morte o si odiano irreparabilmente. Nei millenni si è creduto alla
paraetimologia che duello che venga da “duo”, la coppia porta con sé la lotta intestina tra i due partner. Tutti
questi miti secondo Zazzo ci fanno vedere come debba essere inserito un elemento di asimmetria tra queste
coppie perfette. L’uguaglianza è ciò che spinge la fiamma della rivalità, ma l’uguaglianza assoluta deve
essere distrutta. Dove somiglianza è sinonimo di identità. Dobbiamo poter distinguere tra il concetto di
somiglianza e quello di identità. Nelle profondità più profonde dell’inconscio regna l’indifferentizzazione
totale.
Nei gemelli tutto è portato al grado massimo disponibile della natura, arrivando persino ad un pari
momento di nascita. Le differenze nella copia sono quindi tendenti a zero, solo l’ambiente porterà
differentizzazione. Nelle coppie di sesso diverso, 2/3 il gemello dominante è la femmina. Molto spesso
diventa persino la sorella maggiore di suo fratello che in realtà è perfetto coetaneo.

Un elemento pertinente ai Menecmi che ritroviamo praticamente ovunque: Menecmo secondo ha passato
tutta la sua vita in cerca di Menecmo primo, il quale invece sembra aver rimosso i primi suoi 7 anni di vita
fino al momento in cui non riconosce il fratello. Il fatto di un gemello centripeto e di uno centripeto verrà
fuori sempre nelle coppie gemellari. Il gemello centripeto sembra trovare il suo benessere solo all’interno
della cellula gemellare.

Paul è il gemello centripeto. Si parla di un Paul in pieno delirio gemellare, un super-gemello. Nelle meteore
parla e scrive moltissimo Paul, ci sono poche pagine di Jean e alcune di un narratore esterno extradiegetico
e omossessuale, Alex Surin zio dei gemelli.

Turnier è uno scrittore filosofo che vuole sapere dove sta andando, per fare ciò si documenta. Possiamo dire
di avere una prima parte (1-13) e seconda parte (14-22) di questo romanzo. La voce narrante è diegetico ed
è come già detto lo zio omossessuale dei due gemelli, a volte il narratore è impersonato anche da foglietti di
Paul che è come se piovessero inspiegabilmente del cielo.

I Capitoli principali sono le pietre fulminate e la morte del calciatore, dopo comincerà il giro del mondo
portato avanti dall’inseguimento di Paul per raggiungere Jean.

I due gemelli sono nati nel 30-31, il testo finisce con la costruzione del muro di Berlino.

Cap I:

L’inizio di questo romanzo è meteorologico, anche il finale lo sarà. Turnier stesso dice che si tratta di un
omaggio all’Uomo senza qualità di Musil. Si parla nel primo capitolo della razza di donne, dove la donna è
rinchiusa del materno e si parla di donne contente solo quando incinta, placate solo da una nascita
gemellare. Se non altro la madre, ridotta ad incubatrice, sembra almeno essere il vertice di una triade tra la
diade dei gemelli. È l’unica capace di distinguerli e insieme hanno questo rapporto privilegiato, i gemelli
rifiutano tutto al di là della madre. Il padre è invece il seminatore, autore della gravidanza, tipico borghese
dell’epoca dalla scarsissima consistenza e incapace di distinguere i due propri figli.

Si parla di pomospartio, viene data una mela ad entrambi i gemelli che compiono un loro rito per
consumarla. I due gemelli parlano l’Eolio, un linguaggio privato e gemellare.

Anche i due coniugi gemellizano, creano il loro gioco di specchi per cui lui mente, lei sa che lui mente e lui sa
che lei sa che lui mente. Quella dei coniugi è solo una replica triviale però, come per tutti i personaggi non
gemelli del romanzo. Anche Alexandre Surin non scampa a questa replica, in lui si riconosce molto tardi la
complessità di amori omosessuali altrettanto complessi come i rapporti etero. Alexandre è alla ricerca del
gemello, ma non lo troverà mai. Riprendendo le parole di Paul: non arriverà mai alla reale purezza della
cellula gemellare.

22/02/2024

Ad Alexander Surin viene lasciato da subito un certo spazio. La prima parte è quasi esclusivamente il
romanzo dello zio omosessuale. Nella seconda parte come già detto, il romanzo si strutturerà sul giro del
mondo di un gemello per recuperare l’altro. Le meteore sono considerate uno dei primi romanzi in cui si
parla di società eterosessuale e società omosessuale in epoca sessuale. Il re degli Ontani, romanzo
antecedente e comunque a sfondo omoerotico arriva solo all’inizio dei 30 anni di guerra, mentre Le
Meteore li attraversano completamente. Alexandre Surin parla del fatto (in tempo reale) che gli omosessuali
vengano internati nei campi di concentramento, si tratta di una guerra aperta tra una società eterosessuale
che rifiuta quella omosessuale e viceversa. È un panorama quindi di politica militante, sono gli anni ’70
quelli in cui scrive Turnier e quindi vengono portate avanti giuste rivendicazioni di libertà sessuale e rispetto
reciproco per le varie forme della sessualità umana. Alexandre Surin nel romanzo assume una posizione
molto retrograda ma che vorrebbe essere rivoluzionario. Surin non ammette che le perversioni sono a
prescindere dall’orientamento sessuale.

In Tournier convive questo afflato utopico insieme a una spropositata misoginia. Secondo Alexandre Surin
infatti l’omosessuale è superiore agli altri esseri in quanto tale. L’omosessuale è creativo e rivoluzionario
perché non porta il fardello della riproduzione di specie. Se noi facessimo una piramide dall’uomo comune
al genio, nella punta troveremo gli omosessuali e alla base gli eterosessuali. L’omosessuale è il leggero,
l’elegante, il dandy. L’omosessuale è l’imperatore del dietro, imperatore in negativo rispetto ai valori e
desideri della società standard. Glorificazione dell’altra faccia della luna, non esiste una città senza la sua
discarica: ogni respiro di vita emette anidride carbonica. Nella discarica si legge tutto ciò che accade alla
faccia pulita (eterosessuale) della società. In questo mondo molto gerarchizzato in realtà la creatura
superiore non è l’omosessuale Alexandre Surin ma Jean-Paul perché androgino con due sessi maschili.
Secondo Paul quella è l’assoluta e totale perfezione sulla terra. Lo stesso Alexandre Surin si innamorerà di
una sorta di suo doppio, il suo amante preferito infatti gli ricorda sé stesso in giovinezza e si spinge a
chiamarlo fratello-gemello. Entrambi i romanzi (Meteore – Re Ontani) si parla di personaggi formati in
collegi maschili ed esclusivamente omosessuali.

Tutti i luoghi citati nel romanzo esistono fisicamente, dalla località, alla spiaggia, ai fari, ai castelli. Turnier in
questo è precisissimo.

Il professore paragona il padre dei gemelli ai personaggi interpretati da Mastroianni. Sembra essere un
uomo simpatico a tutti ma nella vecchiaia verrà fuori la sua totale mancanza di strumenti. Come qualsiasi
libertino invecchia malissimo. Il padre dei gemelli è ipernarcisista, la vecchiaia erode senza che si possa fare
nulla il mondo che si è costruito per sé stesso. La coppia gemellare invece, come tutte le figure mitologiche
vorrebbe essere fuori dal tempo.

Se nelle meteore c’è una qualche mancanza, questa si situa dal lato di un vero dolore umano. Per Turnier (lo
dice parlando con Zazzo riferendosi a Musil) brilla sempre il sole, non potrebbe essere più lontano dalla
sensazione di essere alle fine di qualcosa. Questo è rilevabile particolamente nel Re degli Ontani quando
parla dei Nazisti, riuscendo a trovare qualcosa di interessante anche in questo caso estremo. Per il lettore è
come se mancasse un tassello invece, i momenti di non-divertimento. Turnier, nel suo nascere sovversivo e
antiborghese, essendo all’eterna ricerca di questo lato piacevole della vita, finisce comunque per lodare lo
status-quo anche se per ragioni diverse.

 Cap. 3 La collina degli innocenti:

Pag. 47 -> Franz, il bambino calendario: amico della stessa età dei gemelli. È come se Franz da solo avesse la
divisione dal punto di vista del tempo, gemellare. Paul è l’uomo del cronometro mentre Jean del tempo
atmosferico (le meteore, nel senso di tutto ciò che accade in cielo, la vita del cielo). In Franz le due cose
coincidono, Franz ha un amore folle per il tempo cronologico ma è terrorizzato dal tempo delle meteore.
Anche all’interno nel romanzo, nella conversazione con Zazzo viene fatto tesoro del fatto che nelle lingue
sassoni esistano due parole diverse per il tempo dell’orologio e quello meteorologico. I neolatini hanno una
sola parola. Qui la prima volta in cui parla Paul e parla di super-adattamento, cioè quando un organismo è
iper-adattato a un solo ambiente. Così adattato da essere disadattato a tutto il resto. Franz ha l’assoluta
necessità di difendersi dal cambiamento, per lui il cambiamento corrisponde alla morte: non può essere
preso di sorpresa perché controlla il tempo. Meline è una figura poco presente ma fondamentale, la faccia
oscura di Maria-barbara, il lato oscuro del materno. Ogni volta che Maria Barbara rimane incinta anche
Meline rimane incinta, ma se Maria porta a successo le gravidanze per Meline nessuna si compirà.
Un giorno Meline dice che “non ci sono più le stagioni di una volta” e questo lo porta in balia di assoluto
panico. Nessuno (dice Paul) ha sperimentato di più la paura che lui, c’è una struttura fortissima di base
(struttura preesistente alla scrittura, prevede studi filosofici-psicanalitici-mitologici etc.). Paul descrive come
lui stesso sarà ritrovato alla fine del romanzo, quattrocento pagine dopo. Ecco perché Jean-Paul è così amico
di Franz, soprattutto Paul uomo del tempo cronologico che capisce la situazione tragica di Franz. Franz
incarna la dicotomia concettuale delle lingue sassoni riguardo alla parola tempo.

Discorsi sul linguaggio molto interessanti: Turnier non si occupa di problemi di linguaggio, si interessa solo
del contenuto. L’importante è ciò che lui dice, non come. Tutti i suoi personaggi di fatto parlano la stessa
lingua, cioè un francese medio. La pentecoste secondo Turnier dovrebbe essere la festa della chiesa rispetto
che il natale, la rende la festa più importante del cattolicesimo ortodosso. L’ipotesi di Turnier è che gli
apostoli non parlino aramaico, siriano, latino a seconda di dove si trovino ma parlano una lingua
comprensibile a chiunque la ascolti. Una lingua originaria, pre-babelica, che riesce perfettamente
comprensibile a tutti i parlanti delle varie lingue che si sono diversificate dopo la caduta della torre di
Babele. Esiste una teoria che vede gli infanti capaci di riconoscere e produrre tutti i fonemi di tutte le lingue
possibili, ma nella formazione della lingua culturale è come se venisse potato il cespuglio di ogni possibilità
linguistica per finire ad utilizzare solo i segni caratterizzanti della lingua di appartenenza. Turnier fonde la
lingua gemellare con la lingua idilliaca. Paul è sicuro di essere una creatura paradisiaca quando può contare
sulla cellula gemellare, la quale parla la lingua dell’eden. Da loro chiamato “eolio”, sicuramente richiamo al
vento.

23/02/2024

Pag. 52 -> Franz è un vuoto, ha sempre bisogno di cervelli meccanici esterni. Si è creato una macchina
cibernetica mentale. Anche il faro è un cervello meccanico esterno, notturno, che in qualche modo lo salva
dal vuoto. Franz morirà proprio nel tentativo ossessivo di raggiungere il faro. Turnier commenta che i
giornali ne parleranno poco perché si trattano di soggetti cui mantenimento grava sulla società, la loro
morte non comporta scalpore.

 Cap. 2 Esordio dello zio omosessuale

Pag. 25 -> La spazzatura è un argomento letterario anche se spogliato dallo snobismo dandistico, è vero che
la discarica è un anti-città. Una cava geologica stratificata, il negativo del nostro positivo. Siamo in una
situazione di assoluta guerra in cui gli omosessuali vengono internati nei campi di sterminio. Lo zio è ben
felice di fare parte dell’altra faccia della società eterosessuale, dell’altro mondo dei diseredati e sciagurati.
Questa è la struttura allegorico-mitologico del romanzo, Turnier orchestra perfettamente.

Il fratello Eduard invece è un iper-addato. Alexandre è ipernarcisista, vorrebbe che la sua conchiglia fosse
l’unica e la migliore quando invece anche le Pietre Sonanti (volendo la conchiglia di Eduard) è una scelta di
vita altrettanto strana e interessante.

La scoperta del desiderio, avvenuta per Alexandre a 11 anni, è come se fosse tutt’ora il luogo in cui è
rimasto.

Pag. 32 Thomas Koussek -> Koussek come suono è omofono all’espressione francese colpo secco. In questo
romanzo, spirito e vento l’abbiamo già trovato. Abbiamo parlato di pentecoste, del vento della Rua, qua
abbiamo il vento seminale. Thomas = Tommaso, ha scritto un vangelo apocrifo ed esiste una tradizione
importante neo-testamentaria per la quale Tommaso sarebbe fratello di Cristo, se non addirittura il gemello.
Esiste tutta una tradizione quindi che vuole Tommaso (non vedo non credo, dito nella piaga) fosse il fratello
di Cristo. Il “colpo secco” di cui parla è l’orgasmo senza eiaculazione appartenente alla controcultura hippie.
La cultura del Tao parla principalmente però di quest’orgasmo, raggiungere un’estasi mistica attraverso il
piacere sessuale che diventa ripetibile grazie al non-spargimento di seme. La credenza popolare era che
trattenendo il seme si potesse accresce il proprio potere. Turnier da una lettura simbolica di questi concetti,
infatti attraverso la voce di Alexandre l’atto di Thomas è visto come una forma di resistenza contro la cellula
gemellare.

Turnier ci sta raccontando un romanzo naturalistico o mitologia?

Turnier dice di aver ricevuto una lettera di lettori che hanno letto le meteore, in tale lettera si parla di
incesto e quant’altro. Le testimonianze dei gemelli in Zazzo nel paradosso dei gemelli invece non sembrano
avere una volontà attiva, sono piuttosto confessioni imbarazzanti. Questo lo si rende noto adesso a
proposito di come Jean-Paul dormono, ovvero avviticchiati testa-piedi e dopo essersi praticati una 69 a
vicenda.

Jean-Paul come entità ha i sensi molto più sviluppati dei singoli, ha il gemello con cui condividere sempre
ciò che sta vedendo. Questo viene detto a proposito di un episodio che vede i due gemelli da bambini
scritturati per una pubblicità. Paul parla dei non gemelli con lo stesso disprezzo con cui Alexandre parla degli
omosessuali. Durante la narrazione di Paul, la cellula Jean-Paul è l’unica che può abitare l’eden. Anche il
mito di Adamo ed Eva ha ricevuto una lettura in chiave androgina, che vede i due organismi uniti. Nel mito
testamentario l’Adamo ermafrodita si sente triste e vuole una compagna, quindi Dio gliela dona. In
opposizione alla visione Greca che vede l’androgino punito dalla scissione. Nell’antico testamento quindi il
taglio dell’Androgino è un dono mentre in quello platonico è una punizione.

Pag.122 -> Il momento di Paul, descrive la lingua dei due gemelli e ne parla appunto come una lingua
dell’eden. Siamo vicini a una pura e semplice logica infantile, che non conosce astratto e concreto ma si
muove tra i due. Con una parola descrivono i frutti che vedono più spesso, con un’altra le cose che hanno
visto galleggiare sul mare. Parla dell’Eolio come linguaggio fondato su un implicito capacissimo, un dialogo
assoluto formato di parole pesanti indirizzate ad un unico interlocutore capace di interpretarla. I casi in cui i
due attanti di un dialogo si capiscono alla perfezione, il dialogo diventa paradossalmente impossibile. È
terribile non solo l’estremo dell’incomprensione ma anche quello della perfetta comprensione. La parola è
tanto più leggera quanto meno impegnativa, l’Eolio vive solo di pesantezza e piombo. È come se non ci fosse
abbastanza distanza per poter intrattenere un dialogo.

26/02/2024

Pag.119 -> Paul è l’uomo dell’alta marea, Jean di quella bassa. La marea è una meteora, non soggiace al
tempo. Per questo non piace a Paul ma piace a Jean. Splendida pagina di poesia didascalica, fanno pensare
a Sponge. Omaggio parzialmente inconsapevole al femminile. Idea di un’enorme ricchezza che l’onda lunga
può celare, se l’onda si ritira svela un brulichio di vita invisibile durante l’alta marea. Jean è il gemello
centrifugo, va verso l’aperto e l’esterno. La marea, come le meteore, è difficile da prevedere
matematicamente nelle sue fasi. Jean non è solo l’uomo dell’esterno ma è anche colui che si rifugia negli
amori eterosessuali, il suo matrimonio però cederà schiacciato tra i due fratelli. Turnier regala ai suoi
personaggi un’unica mente, anche Paul ragiona su aspetti linguistici proprio come Jean.

Pag. 127Quando i due gemelli ottenni sono costretti a Parigi con il padre, per un guasto alla macchina, la
portano a far controllare da un garagista che non è altro che il gargantuesco protagonista del Re degli
Ontani. Enorme perché, stando proprio al vangelo di Paul lui e Jean sono gli unici buoni tra un mondo di
orchi che hanno consumato il loro gemello nel grembo. Tutto il romanzo del Re degli Ontani discute di una
possibile sublimazione della pedofilia, il protagonista Abel Tiffauges ha infatti il nome di una vittima di
pedofilia e il cognome di un luciferino mitologico pedofilo. La perversione di Abel Tiffauges è quella di
portare un bambino sulle spalle.
Jean segue il garagista, la parola “rotor” è palindroma quindi perfettamente gemellare. Ennesima
incarnazione del nucleo del romanzo: gemello centripeto, Paul al centro del calderone infernale mentre
quello centrifugo sta patendo le pene dell’inferno dentro a un’enorme centrifuga meccanica.

Paul è questo delirante teologo-mitologo che parla della sua propria carne. Tutto ciò di cui parla lo ha
vissuto, ha conosciuto la pienezza e non ha nessuna intenzione di rinunciarvi. È stato androgino e ha
conosciuto l’immane potenza, la beatitudine assoluta della perfezione della sfera in cui nulla manca. Non si
rassegna a quella ferita necessaria per nascere come soggetti. Non vuole mollare di un centimetro la
meravigliosa perfezione infantile conosciuta. Si rende comunque conto che la sua è una coppia sterile, un
suo lettore che abbia letto anche Freud non può non ravvisare in questo sogno che un’impossibilità di vita.

Il soggetto Freudiano novecentesco è fondamentale diviso, sempre all’opera per ritornare da qualche parte.

Turnier non sembra criticare Paul, quando Zazzo chiacchiera con i curatori della sua opera parla di pieno
delirio gemellare. Sembra che Turnier pensi di aver trovato la quadratura del cerchio, come risolvere.
Turnier dice che non c’è offesa peggiore che gli si possa fare di intitolare le opinioni dei suoi personaggi a
nome suo. Turnier però crede di aver scoperto una verità filosofica, sulla quale poi costruisce in chiave
simbolico-mitologica il suo romanzo. Secondo Amigoni, Turnier è follemente innamorato della sua creatura
gemellare e crede in ciò che scrive.

Perle filippine -> due perle gemelle speculari, dalla forma a goccia come il Tao. C’è un’eroina omosessuale
donna. Pag.158 -> Alexandre cerca di emanciparsi dalla sua situazione di sparigliato, cerca il suo gemello da
gemellizzare. Non avendo però un vero e proprio gemello non andrà bene.

Pag.166 -> Una visione che sicuramente Turnier condivide vuole il rapporto omosessuale come luogo
dell’infinità possibilità perché non coordinato in base a norme riproduttive. In realtà questa è una visione
reazionaria, a-dialettica e semplicistica. Volendo quindi fare il contrario, da sessantottino, finisce comunque
per essere reazionario appunto.

29/02/24 -> appunti di Ester

Qualsiasi testo va letto come fosse un dialogo platonico, senza dialogo con l’autore. “Quando si scrive non è
che la lucidità sia proprio al massimo”.

Ci interessano Le meteore, non la persona di Tournier. Si può scrivere un romanzo per decostruire un mito?
Secondo Amigoni no perché nella decostruzione del mito, l’autore è innamorato di un contro mito.

Il cielo è l’inferno pag. 94

Guardiano di elefanti nello zoo di Parigi. Uno degli inni d’amore di Alexandre al sesso maschile. Il cielo è
l’inferno, il commissariato purgatorio. L’inferno in realtà è l’inceneritore. Alexandre si occupa di discariche e
gli viene mostrato l’inceneritore di Parigi che per lui è l’inferno. Dietro questo c’è l’ombra delle camere a
gas, catabasi della storia umana. Alexandre parla dell’incenerimento come un orrore assoluto e totale, tipico
dell’etera canaglia, in cui ci si deve sbarazzare di tutto. L’etero canaglia è rigorosamente normativo e ciò che
ritiene sporco, rifiuto deve sparire senza lasciare traccia > sogno del nazismo, tutto doveva scomparire,
anche di Auschwitz doveva rimanere solo un prato.

Nella parte finale del capitolo è un lungo monologo teologico di Thomas Koussek. Incontro con vecchio
compagno di Tabor.

Il mito gemellare è dentro di noi. Qui si va a finire nella facies filosofico-teologico. L’impianto di Koussek è
molto hegeliano con tesi, antitesi, sintesi.
Alexandre in modo rabbioso si fa alfiere dell’inimitabilità dell’essere, di quelle sfumature che rendono
inimitabile l’essere. La canaglia eterosessuale ha un pensiero binario. Alexandre dice che tutto ciò che è
complesso e interessante qui diventa cenere. Un dolore atavico. Ipersensibile dandy del pattume sconvolto
dalla sparizione di tonnellate di cose meravigliose. Fuoco eterosessuale cancella tutto ciò che è inaspettato
e creativo.

Gli eroi sono tutti giovani e belli > Alexandre fa un rifiuto totale della vecchiaia. Nel capitolo morte del
cacciatore? Con l’arma bianca Alexandre chiama la rissa sicuro di morire come accadrà.

Sacro e profano. Se il sacro esiste veramente non ha limiti quindi il profano non esiste.

Alexandre non è passibile di invecchiamento e acquisizione di saggezza: è un ipernarcisista quindi nasce


perfetto. Non può ammettere di essere mai stato meno perfetto di come è. È un castello racchiuso in una
struttura rigidissima. L’ipernarcisista è il contrario della flessibilità.

Thomas Koussek ha fatto un percorso, anche se non ha mai spostato i premi, tuttavia si è educato a non
disprezzare.

Le donne devono essere schiacciate. L’ omosessuale sta all’etero come l’etero sta alla donna. In tutte le
opere di Tournier la donna è greve.

Una scrittura che si vorrebbe antiborghese e rivoluzionaria finisce per diventare identica ai reazionari. Cf. G.
Gentile: la donna è inferiore, per questo fa proposta di legge che vieti loro di insegnare filosofia, storia e
materie umanistiche, le materie principi. Donna appesantita per natura dalla grevità del suo corpo e per
questo non può elevarsi alle vette dello spirito.

Cf. Maria Barbara e Meline, le due donne perennemente incinte una nel lato luminoso, l’altra nel lato
oscuro. Sono le regine delle pierres sontants. Il femminile in Tournier ha sempre a che fare con ciò che è
serio: la nascita e la morte.

La donna non ha sesso perché è tutta sesso (re degli ontani).

Rapporto della nostra cultura con l’infanzia > L’infanzia è stata rappresentata artisticamente in modo
bellissimo, ma da artisti che non possono vedere i bambini. Ancora nell’‘800, i grandi scrittori “non hanno
tempo per la nursery”.

Mater, materia e matrice hanno la stessa radice. Cosa su sui ha giocato l’etero patriarcato: materia che deve
essere vivificato dal soffio vitale. Non c’è idea di sinergia.

Alexandre dice che i cliché hanno un fondo di verità, ma esagerato e reso esclusivo a categorie umane >
sembra un’apertura mentale.

Discorso di Thomas Koussek sulla sua fede

Discorso che anticipa la struttura e la fine del romanzo.

Thomas Koussek è innamorato di cristo a livello corporeo. Il cristo deve essere superato in modo hegeliano:
la sintesi è un superamento che ingloba le istanze precedenti sublimandole. (Sublimazione è l’ultima parola
del romanzo. La usa in senso materiale di passaggio di stato > parola metereologica e freudiana).

Importanza della Pentecoste, spirito paraclito.


Nella chiesa c’è stata sesso fobia. Il cammino di Thomas Koussek va verso lo spirito santo come sintesi
hegeliana delle precedenti stazioni. Non rinnega il suo passato. Il corpo rimane fondamentale. Non ci si può
fermare ad esso e serve trovare una situazione sublimi tutto. Ritorno alla spiritualità, ma senza rinnegare il
corpo. Nella biografia di Thomas Koussek il corpo sono le esperienze sessuali al collegio. Il corpo non va né
sublimato né dimenticato. L’età paraclita, la terza età, è l’età di pienezza. Verbo è la prima stazione, seconda
è cristo con il corpo, la terza è sintesi.

Thomas Koussek è la faccia teologica del romanzo di Alexandre.

Spiritus volat ubi vult, il vento spira dove vuole, citazione neotestamentaria.

Tutto è sacro in verità. Cielo sacro perché paterno, terra è del figlio, in mezzo c’è lo spirito santo > idea di tre
cieli.

Didimo spaiato, trovato in cristo il didimo, a quel punto tutti sono didimo, l’universo. Questa è la mise en
abyme messa in abisso teologica del romanzo.

01/03/2024

Visione del film le due sorelle. Film su due sorelle siamesi, vengono separate e una muore. L’altra non
riuscirà a superare la morte della sorella e avrà delle ripercussioni psicologiche che la porteranno ad
assumere il comportamento della sorella scomparsa. La scena inizia del Peeping Tom, parla di voyerismo,
parla di come tutti vogliano guardare: es. il ricordo del giorno in cui le sorelle vengono separate, molte foto.
Anche l’uomo che assiste la giornalista nell’indagine ammette di essersi voyeristicamente interessato al caso
delle due sorelle (più di 500 lettere). La giornalista anche se con le migliori intenzioni, finisce per finire a
piedi pari dentro la storia delle sorelle al punto che nella scena finale “diventerà” la sorella scomparsa.

Amigoni si definisce un’anima candida facilmente impressionabile, per questo non guarda gli Horror.

04/03/2024

I gemelli sono una costellazione. Paul è il gemello della sfera celeste, la sfera dei moti fissi e mateticamente
perfetti. Paul è sicuro di essere al centro dell’universo, se Jean non avesse rotto la cellula gemellare
sarebbero stati insieme al centro. Quando parliamo di Paul parliamo anche di Narciso e Androgino.

Pag. 222 -> Alexandre Surin disegna tre cerchi: A, B, C. Li disegna per rappresentare i luoghi in cui incontrare
un partner sessuale. A, il cerchio più interno, è la famiglia: l’incesto è vietato. B, il cerchio del proprio ceto
sociale, dei nostri simili, rappresentazione della vita etero canaglia borghese. C, tutto ciò che è troppo
lontano dal canone normativo dell’etero canaglia, quindi non permesso. La morale è che il buon borghese
deve trovarsi un partner né troppo vicino né troppo lontano dal modus vivendi della famiglia in cui è
cresciuto. Alexandre si muove tra A e C saltando B, B è proprio ciò che non gli interessa. Alexandre si muove
su A, sulla trafila dell’incesto, perché tra gli altri cerca sé stesso. Mentre su C trova i suoi amati reietti.

Zazzo – L’amore dei Gemelli

Nel dialogo tra Turnier e Zazzo, Turnier è rapito da una strana coppia di gemelli dove uno dei due è
dipendente dall’altro. Parlano anche a questo proposito del tabù dell’incesto ovviamente in chiave
gemellare. Zazzo non vuole appartenere a nessuna scuola, non è uno psicanalista, riguardo all’incesto e
parla di come secondo la psicanalisi la distinzione tra Io ed Es comincia lavorando proprio sull’incesto. Parla
anche ti etnologia strutturale, di reti significanti necessari agli scambi economici-culturali. Come mai i tabù
sono tabù in tutte le culture al punto di creare sensi di colpa inconsci, se si tratta solo di scambi? Il tabù
dell’incesto segna il passaggio dalla natura alla cultura. I due punti di riferimento di Zazzo sono quindi Freud
e Strauss anche se in definitiva Zazzo non è soddisfatto da nessuna delle due teorie sollevate.

Zazzo nota che il tasso di celibi e nubili tra i gemelli è significativamente superiore rispetto ai non-gemelli.
Nella scelta di un partner amoroso (pensiamo alle tanto famose Daddy/Mommy Issues) avviene spesso che
questa scelta si basi inconsciamente su rimandi alle figure genitoriali. Se torniamo quindi ai cerchi di
Alexandre, ecco che vediamo come non ci allontaniamo mai veramente dall’incestuoso cerchio A. Si parla di
oggetto d’amore diviso quindi, perché incorpora il concetto sia di un altro sia dei nostri genitori.

Alle pietre sonanti arriva la Gestapo per arrestare Maria-Barbara. All’inizio Eduard crede che siano venuti
per lui, accoglie le guardie con tutto il suo numero imprecisato di bambini. Quando si fa sul serio però ecco
che bisogna chiamare in causa il personaggio femminile, Maria-Barbara oltre che sferruzzare per i suoi
bambini era stata in contatto in modo serio con cellule della resistenza senza farne sapere niente a nessuno.
Nella misoginia certificata di Turnier questo resta un dato interessante. Nascita e Morte però, Maria Barbara
non tornerà. Mette al monto creature umane e poi andrà nel regno dei morti, viene rapita nell’ade dagli
scherani di Hitler. Il maggior peso possibile sotto il cielo, la vita e la morte. Il femminile è troppo serio per
Turnier, ha qualcosa di mortale.

Cap. XIV -> Di tutta la grande famiglia delle pietre sonanti rimane solo la cellula gemellare e la regina della
notte Sofi (la controparte della madre che aveva sempre aborti). Interessante il concetto dell’infinita
dilatabilità della cellula gemellare, che riesce come gas nel palloncino a riempire tutti gli spazi.

Pag. 265 -> Jean e Paul ovunque vadano portano fascino e disgrazie. Non si sa se siano attirati loro o se le
portino.

PAG. 187-188 IMPORTANTE SCENA DELLO SPECCHIO A TRE LUCI insieme a SCENA DELLE FOTOTESSERE

07/03/2024

Eros è una tempesta a cui la cellula gemellare non riesce a reggere. La situazione di sisters è strutturale e
costante, l’infatuazione di qualcuno sempre nei confronti di una sorella precisa è effetto scatenante.
Cellulare gemellare narciso bifronte che va in pezzi difronte a Eros. Lo vedremo anche nel film di
Cronenberg. Quando in adolescenza uno dei gemelli vuole sviluppare la propria psicosessualità la cellula
gemellare è in pericolo. Esistono situazioni intermedie (norma).

Tournier parla dello spazio intragemellare e l’elasticità è auspicabile nello spazio del romanzo. Spazio
concetto fondamentale, spazio in chiave di estensibilità simbolica infinita.

Il triangolo amoroso capita spesso.

Jean, Paul, Sophie.

Pag. 268

Barthes parlerà del punctum, marchio inimitabile del reale. Scrittura di Tournier, sotto forma di novella
l’idea è il punto centrale. Da Verne prende la filosofia del viaggio. Il lettore pensa che Tournier abbia avuto
troppo tempo per viaggiare: chi viaggia troppo o ci prende o diventa un turista. Si possono trovare marchi di
reale anche nel turismo, invece talvolta Tournier cade nel turismo ingenuamente inteso.

Le fotografie ci fanno domande stupide, nella parentesi ‘forse le vero domande della metafisica?’. Le
domande del metafisico sono le domande del bambino. A tratti Tournier riesce quasi a calarsi nella
psicologia femminile. Siamo all’interno di un testo che mitizza l’eden infantile perduto in cui tutto era
assolutamente e di gran lunga più meraviglioso di ciò che troveremo al di fuori del paradiso, anche il sesso.
Semplificazione e mitologizzazione di alcuni postulati della psicanalisi, letti in una chiave poco dialettica e
aperta alla complessità; una chiave romantica.
Nella sessualità la parte di regressione a posizioni e situazioni della nostra infanzia ha una grande parte.
Freud ha detto ‘amare significa saper ripristinare le proprie perversioni’. Bisogna saper regredire a stadi
precedenti nell’atto amoroso.

Il mal incontro

Jean pativa di meno il mal incontro, ‘gioca a fare da tramite tra fratello e fidanzata’. Mal incontro, si parlerà
anche di malignità; Melin diventa personaggio fondamentale rappresenta il materno nero/notturno. Un
Tournier inedito che gioca con le radici.

Il materno è il fondo comune su cui vive la cellula gemellare. Melin è illetterata e parla dialetto bretone,
lingua gaelica – è un eolio aperto solo a sé stessa, figli e mariti morti. Parla e scrive una lingua comprensibile
solo a chi la emette, destinatario e ricevente coincidono. ‘Melin imita la scrittura senza per questo saper
scrivere’. Anche l’eolio è così, è JeanPaul che si rivolge a JeanPaul.

Tutto accade secondo un calendario mitologico.

Nonostante il fascino del gemello singolo, chi li conosce sa che è solo l’ombra del sole gemellare.

Spesso nella coppia uno dei due si occupa di tenere i rapporti col mondo esterno, mentre l’altro si occupa di
tenere intatta la coppia gemellare. I due gemelli tentano di condividere lo stesso oggetto d’amore, e
riprendono le non abbandonabili abitudini. Tema molto presente. Versione massimalista del triangolo del
desiderio di Rene Girard: primaria la competizione dei due desiderante rispetto alla vera essenza
dell’oggetto del desiderio  Lacan ne parla in modo più complesso; in infanzia impariamo a desiderare
dall’altro materno.

Teatro del perverso grave, piccolo dramma rigido. Non è possibile inserire un elemento dialettico: non può
esserci l’altro, non si lascia spazio. L’altro deve ubbidire completamente al perverso, deve denaturarsi,
diventare esattamente l’oggetto previsto dalla psiche del perverso patologico che non ha la possibilità di
ammettere alcuna alterità.

Ennesimo elemento misogino, forma di misoginia diffusissima, dalla quale nessun uomo è indenne. Idea che
il femminile dà al maschile quasi immancabilmente; nella chiaroveggenza Alexandre dice che anche quando
la maggioranza schiaccia la minoranza c’è un fondo di verità, reso esclusivo e amplificato. Nella prima
infanzia la mamma è il fondo comune. Qui il femminile è il materno, non c’è resto. Impressione che il
maschile avrà eternamente del femminile – luogo comune.

Idea nell’infanzia della madre onnipotente e perfetto. Apparato del femminile schematico per Tournier,
completa identificazione femminile – materno.

Non c’è mai un’ammissione chiara della necessità della distanza. Non è mai scritto che la distanza sia in sé e
per sé necessaria all’umano, cosa che all’epoca diceva solo ed esclusivamente Lacan. Jean dice che ha
bisogno di distanza perché Paul è troppo, non perché sia necessario in generale. Il diaframma tra Paul e Jean
è la povera Sophie.

Il romanzo di Chatwin è il più felice, e metterà in scena una coppia sedentaria, il che è strano. Secondo
Chatwin i problemi dell’uomo derivano dalla sedentarietà. Caino dopo aver ammazzato suo fratello crea la
prima città. Lo scrittore del viaggio come dimensione esistenziale, scrive solo un vero romanzo e questo
vede una coppia gemellare ultra sedentaria.
Il romanzo di Tournier finisce con il muro di Berlino, stessa città tagliata in due.

Trilogia della città di K., tutta giocata su di qua e di là della cortina di ferro, guerra fredda e sistema dei due
blocchi.

Sulla collina nera, Chatwin riesce a tenere la dimensione dello spazio e del limite. Confine tra Inghilterra e
Galles. Coppia gemellare figli di un gallese e una inglese.

Mollano Sophie in stazione, a quel punto Jean scappa. Paul sa dove va con il suo intuito gemellare. Il destino
sembra sempre metterlo sulle tracce di Jean. Qualcuno lo scambia sempre per Jean, che poi gli dice dove è
appena andato Jean. Ci sarà un giro del mondo ovest-est. Jean è appena ripartito e Paul lo manca sempre di
poco, e così gireranno l’intero globo.

Fondamentalmente le stagioni precedono di circa venti giorni il cambiamento calendariale. Jean l’uomo
delle stagioni e delle meteore precede, Paul è l’uomo del calendario che arriva sempre un po’ in ritardo
rispetto a quando dovrebbe arrivare.

Venezia è la città gemellare per eccellenza, ha il suo doppio specchiato nell’acqua della laguna. Se si guarda
una piantina di Venezia si vedono due mani che si tengono, divise dal canal grande. Ha anche una città vera
e propria, o meglio l’aveva: Istanbul. C’è molto oriente a Venezia, ma sinceramente non si è ben capito
perché.

Amigoni canta. Ci chiede chi è ma nessuno sa rispondere. È franco Battiato. Nessuno ha capito che cazzo
c’entra.

Venezia è una città che nessuno vede mai per la prima volta. Ha una gemella immaginaria in tutti noi. Non
esiste nessuno che non abbia visto una cartolina di Venezia.

Pag. 291

Gli specchi non riflettono mai linee ortogonali, è una riflessione centrifuga. Gli specchi veneziani sono
attaccati con delle corde, modo di specchiare centrifugo che invita ad andare.

Scena dei tre specchi: angoscia di Jean talmente grande che sviene (è piccolo).

Stazione metereologica di Venezia.

Paul è il sedentario assoluto, si è messo a viaggiare per questa amputazione gemellare: è come se mi
avessero tagliato una gamba, io devo mettermi in moto perché casco. Non avrei mai lasciato casa, ma
essendosene andata via la mia metà non ho più equilibrio, mi muovo in avanti per non cadere.

08/03/2024

Pag. 192-193 Jean scrive: Tu sei l’altro assoluto, chiaramente riferendosi a Paul. Jean non ha obiezioni
teoriche rispetto alla teoria gemellare, ma non riesce a vivere all’ombra di Paul. La sua parola rappresenta
perfettamente questo stato, vuole sposarsi ma non riesce e dopo si fa fantasma inseguito dal fratello. Jean è
come se dicesse: sì le coste stanno così, ma io non ce la faccio. I due gemelli hanno conosciuto una
situazione estrema, se contrapposti tra loro i due gemelli sono opposti. I gemelli sono i due estremi del
continuum, Jean sembra addirittura dire: tu Paul, non essendoci il narcisismo delle piccole differenze, il
ciarpame che nella cellula gemellare non ha da essere, sembra che non si parli di identità assoluta mitico-
gemellare ma di assoluta alterità, discordia. Se si fa testo allo stadio dello specchio quello che dice Jean è
rappresentabile come il bambino che riesce a identificarsi perfettamente nello specchio. Non c’è
inseguimento asintotico, il soggetto coincide perfettamente: identità e alterità diventano categorie non
utilizzabili.
Cap.16 -> Novella tunisina. Novella della coppia, della famiglia eterosessuale: Ralph e Debora, coppia
benestante e facoltosa. Questa coppia ha realizzato un sogno, Debora ha realizzato un giardino a Djerba.
Debora però è morta perché era malata e il giardino è in malora. Rimane Ralph completamente alcolizzato e
con lui il grande sogno di costruire una casa e un giardino ideali ed edenici è completamente naufragato.
Ralph spiega a Paul come le donne siano escluse dal paradiso per natura e che Debora quindi si stava
meravigliosamente costruendo il suo di paradiso. Ralph ci ricorda che il femminile ha qualcosa a che vedere
con dimensioni trascendenti. In questo passo con la connessione con il Giappone è stupenda: la coppia
eterocanaglia ha un servitore giapponese che è l’unico personaggio che non confonde nemmeno per un
istante Paul e Jean. Quando Paul gli chiederà dove sia Jean, il cameriere gli dice di provare nel giardino sacro
di Nala e spiega come il tentativo di ricostruire un eden da parte di Debora e Ralph sia diverso dai giardini
sacri giapponesi. Noi occidentali decidiamo artificialmente, a prescindere dalle caratteristiche del terreno,
dello spazio, di fare qualsiasi cosa riteniamo opportuna. È come se per noi lo spazio fosse omogeneo,
trasparente: è come se non esistesse. La nostra idea dello spazio è simile a quella di quadratini identici da
plasmare secondo volontà. Lo spazio in realtà non è omogeneo, è qualitativamente diverso a seconda di
moltissime variabili. Questo è il motivo per cui il cameriere giapponese non scambia mai Paul per Jean.
L’idea che si possa mettere qualsiasi cosa in qualsiasi posto: temibile presa di posizione.

In Giappone Turnier fa alternare Paul e Shonin. Shonin è uno studioso di cultura tradizionale giapponese che
accompagna Paul nel suo vagabondaggio.

Pag. 351 -> Lo spazio non è omogeneo. Lo spazio ha un’anima, tutto ciò che è nello spazio è nello spazio per
un motivo. Paul e Jean non occupano lo stesso spazio, sono differenti perché situati differentemente nello
spazio.

Anche nella scena all’interno di un rigattiere, sempre in Giappone, Paul trova un ritratto di Jean e chiede al
rigattiere se non trovi una certa somiglianza tra l’uomo dipinto e lui stesso, il rigattiere risponde che può
essere perché comunque gli occidentali si assomigliano tutti.

In Canada, a Vancouver, i due gemelli sembrano incontrarsi.

Pag. 405 -> A Berlino Paul è con una donna allegra solo durante la guerra e annoiata durante la pace, infatti
è in visibilio per la divisione della città. Paul si appresta a superare il muro e sa per certo, per uno scambio di
lettere, che Jean sarà dall’altra parte. I due gemelli quindi dopo quattrocento pagine si riuniranno come alle
pietre sonanti.

Siamo arrivati alla fine e Paul deve passare all’interno di utero munito di denti, è come se si raccontasse una
nascita faticosa.

Paul ha perso la parte sinistra del proprio corpo nell’epilogo, gli strumenti di ferro che servivano per
puntellare un tunnel gli hanno causato ferite tali da richiedere l’amputazione. Il finale è molto simbolico.

La cellula gemellare si è ricomposta??

N.B. ->!! Tutte le volte che nel testo trovo “cannocchiale” in realtà la traduzione esatta è “binocolo” per quel
gioco di parole in francese di cui abbiamo già accennato.
MANCANTI APPUNTI 21/03

22/03/2024

Seconda lezione di Sulla collina nera di Chatwin.

La scrittura di Chatwin è senza fronzoli perché interessata a dare delle notizie. Questa condizione porta il
lettore a prendere sul serio ciò che gli viene detto anche se è una scrittura di finzione. Questo testo è un
lunghissimo viaggio nel tempo. Dialettica delle due fattorie:

La rocca incarna la wilderness dell’immaginario gallese, il Galles è la terra del mistero in cui è ancora
possibile l’avventura, il luogo delle confusioni. La rocca si presenta come una dimora umano-bestiale e la
vedremo trasformarsi in un pezzo di natura. La convivenza tra animali e umani è costante, il tabù
dell’incesto alla rocca non vive.

Cap. X

Pag. 60 -> Galles come terra incanta, Chatwin sa cos’è un’infanzia in campagna nella quale il tempo si ferma.
I nobili inglesi mettono piede nel sentiero dei gemelli, Lewis prende il bastone e difende il sentiero di cui si
crede padrone.

Cap XVIII

Pag. 101 -> Ritorna lo specchio all’interno della tematica gemellare. L’abbiamo visto nello specchio nero,
nello statio dello specchio, Gaucho Marx etc. L’immagine riflessa nello specchio è il primo nostro gemello.
Interessante che Benjamin trovi normale vedere Lewis nello specchio quando si specchia, tanto che ha
paura di tagliarli la gola e allora si taglia davvero perché la sua mano trema. Benjamin è il Paul (Meteore)
della situazione e non è ossessionato da eventuali confusioni, Lewis vivrebbe la stessa esperienza in modo
più angosciato.

Pag. 102 -> ritorna la teologia. Romanzo sull’impossibilità della vita di coppia. Un solitario, nomade come
Chatwin indaga su questo. Per Benjamin fare tutta la vita le stesse cose con Lewis è il paradiso. L’idea di non
cambiare una virgola della propria vita fino al giorno della propria morte è l’idea di beatitudine. Costante
teologica, la nuova Gerusalemme sarà richiamata dai versetti dell’apocalisse inseriti a fine libro. È come se
fosse prima della cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso, dopo viene la nuova Gerusalemme. È come se
utilizzasse l’espediente dei contadini per spiegare la diade contraddittoria che riguarda lui e il suo romanzo.
Chatwin appunto è nomade, impraticabile per lui anche la sola idea di vita di coppia figuriamoci ritenerla
beatitudine.

Pag. 114 -> Un altro specchio. Rivediamo Benjamin allo specchio e non è la confusione tra lui e Lewis che
mina il suo equilibrio, ma è la scomparsa del volto. Lewis andandosene gli ha rubato l’anima. Il problema di
Benjamin non è la possibilità di non distinguersi dal fratello ma la possibilità dell’assenza del fratello. Non è
che non vede sé stesso come Lewis, ma senza Lewis non vede nemmeno sé stesso.

Pag. 124 -125 -> Scoppia la prima guerra mondiale, i giovani maggiorenni devono essere arruolati. Il padre
riesce a contrattare di far rimanere almeno un figlio. Per motivi casuali arruolano Benjamin. Molto chiaro
quale sia il gemello del padre e quale della madre, Mary è sicuro che il marito rude gallese abbia sacrificato
il suo più femmineo e debole Benjamin tenendosi Lewis come lavoratore. Per quanto riguarda la voce
narrante è invece da notare la precisione e quasi l’iperrealismo impiegati per descrivere le scene, è come se
Chatwin stesse girando in presa diretta.
Pag. 127 -> I due gemelli sono in un contatto talmente stretto da provare anche le stesse sensazioni, come
se fossero un unico corpo. Richiamo anche alla scena iniziale della puntura del calabrone. Continuità
somatica e simbolica, un simbolismo molto incarnato: se uno si fa male anche l’altro soffre.

Pag. 182 -> versione di Chatwin di quello che viene chiamato il battesimo foraneo nelle meteore. Zazzo
come abbiamo già detto fa notare che il tasso di celibi e nubili tra i gemelli siano più alti. Lacan parla di
madre coccodrillo, Recalcati ci parla dell’atto perverso del materno che vorrebbe i suoi tesori al suo servizio.
Benjamin è evidentemente omosessuale, la madre fa giurare a Lewis che si sposerà solo dopo Benjamin,
assicurandosi che nessuno dei suoi due figli si sposerà mai. Ritorno della tematica della fiera.
Ci sono gli stessi ritorni concettuali delle meteore, lì il tempo si era fermato.

Pag. 185 -> idea mortifera delle donne, gambe come pecore al macello. Benjamin è il doppio nefasto di
Lewis, è sicuro di aver paura di Benjamin, della sua reazione. Le distribuzioni di forza sono molto complesse,
capita che il gemello che appare più debole sia in realtà lo stesso che impone al partner la propria volontà.
Continua parallelismo con Turnier, se JeanPaul hanno il rotor Benjamin e Lewis hanno il muro della morte. Il
gemello centrifugo anche qui ci sarebbe, ma viene riportato a casa. Il personaggio che più assomiglia a Paul
ha la stessa reazione. Il fratello centripeto riporta a casa il centrifugo.
Prevale il lato materno perverso, ringrazia Benjamin per aver impedito a Lewis di muovere i suoi primi passi
nella formazione dell’individualità. La voce narrante in questo capitolo non è lontana dal punto di vista di
Benjamin, quello che descrive è fortissimamente misogino.

Pag. 220 -> Lotte Zons è il personaggio che incarna il ruolo di psicologo in questo romanzo. È nello stesso
tempo vicina e lontana, parla inglese ma con accento tedesco. Lewis è centrifugo solo nell’immaginario, il
contro-desiderio di non abbandonare il fratello risulta comunque dominante.

Pag. 226- > la visione del paradiso è inconciliabile con il sesso, eros non è paradisiaco. La vita prospera,
pullula, ma il sesso umano non entra.

Interessante nota scientifica nel libro di Zazzo in cui lui afferma che dal punto di vista scientifico, sesso e
morte compaiono nella biosfera (mondo) insieme. Gli organismi che si riproducono per scissione
(monocellulari) sono immortali. Quando compare nella storia della vita la differenziazione sessuale allora
compare anche la morte.

Il libro si conclude con Benjamin che vive difronte alla tomba di granito che riflette il suo volto, aspettando
di raggiungere sotto terra il fratello defunto.

25/03/2024

Lingiardi - Arcipelago
I due poli del narcisismo sono il delirio di grandezza e la depressione. È interessante e paradossale il fatto
che il peggior punitore di sé stesso sia praticamente il fratello gemello di colui che è preso dal delirio di
grandezza. Narcisismo coperto e narcisismo aperto.

Parla di dialogo infinito e conflittuale tra universale e concettuale. Analisi come “tormento”, dove ci si
rapporta continuamente con il generale ma guardando allo specifico. Torniamo un attimo al seminario
secondo di Lacan perché c’è un collegamento con il mito di Anfitrione. Lacan dice che il simbolico è
androcentrico e che la rivalità che oppone uomini e donne è eterna.

Lacan parla di necessità di un rapporto triangolare, dobbiamo rifuggire le diadi. Parla di amore genitale e
non riesce a mettere a fuoco esattamente di cosa si tratti. Parla di tenerezza pre-genitale, mentre l’amore
genitale arriva solo in seguito alla maturazione sana. Lacan dice che il femminile è aperto al trascendente.

Pag.37 -> Arcipelago di N.


crea un grafico del narcisismo clinico, al centro pone il narcisismo equilibrato, mentre all’estremo più basso
il narcisismo fragile e a quello più alto il narcisismo maligno che sfocia nella psicopatia. Lo stadio
antecedente a quello del narcisismo maligno è quello del narcisismo arrogante. Dentro ad ogni uomo con
conclamate manie di grandezza si nasconde un bambino che si sa manchevole di tutto, nello stesso modo in
cui all’interno di un piagnone miserevole si nasconde un personaggio con desiderio di onnipotenza. L’Io e
l’altro non sono diversi, se un soggetto tratta male il proprio Io tratta male anche l’altro, si sta accanendo.
Lo sguardo empatico è un metro molto affidabile per misurare la nostra umanità. Non riuscire a mettersi nei
panni dell’altro significa non riuscire nemmeno a mettersi nei propri panni. Non ti disunire.

Il narcisista è incapace di procrastinare la propria soddisfazione.

Lingiardi in un capitolo poi parla delle due K., due classici della letteratura psicanalitica del ‘900. Qualsiasi
caratteristica presa in considerazione per un soggetto narcisista deve essere saggiata nella quantità, presa
con le pinze come caso specifico a sé. Le due K. non sono altro che appunto due autori del ‘900, Kohut. e
Kernberg. Kernberg è psichiatra che lavora tra i ricoverati, con i casi gravi. Non crede a una continuità tra
narcisismo sano e maligno, parla piuttosto di traumi (non carenze di accudimento)

Kristof – Trilogia della città di K.

1986 -> il grande quaderno -> narratore auto-diegetico, parla solo al noi.

1988 -> la prova -> narratore eterodiegetico che si scoprirà essere uno dei due gemelli

1989 -> caduta mura di Berlino -> finisce con un verbale di polizia.

1991-> la terza menzogna -> si alternano due narratori auto-diegetici, scrittura diversissima.

La Kristoff è una scrittrice letteralmente folgorata, traumatizzata da una perdita che lei reputa irreparabile.
Un’opera assolutamente nera, priva di qualsiasi barlume di speranza al di la della coppia originale
gemellare, tanto mitizzata quanto è impossibile elaborarne la perdita. Il grande quaderno sembra scritto da
due bambini, con una lingua da scuola elementare che la stessa Kristof era obbligata ad imparare. La prova
invece è scritta molto più distesa, da romanzo. La terza menzogna è un insieme di testi sparsi, complessi, si
alternano dichiarazioni in presa diretta a molti flashback e sogni.

Nel grande quaderno tutti i capitoletti hanno un titolo.

La narrazione predominante del grande quaderno è enormemente paratattica, ma non per questo non
cattura e non coinvolge ma anzi, rapisce completamente. Durante il capitolo della scuola, i due gemelli
parlano della separazione come dell’asportazione di una metà del corpo, in analogia con quello che accade
davvero a Jean nel finale delle meteore. I bambini parlano dicendo la parola giusta a ogni occasione.

I gemelli dispongono di due testi: dizionario e bibbia. Quando i due gemelli spiegano il modo in cui si
esercitano sulla composizione troviamo un modo davvero interessante di rapportarsi con l’inconscio:
ponendo delle regole finite e arbitrarie è possibile sorprendere le nostre resistenze. Tra l’altro il fatto di
comporre dei temi è meta-letterario perché poi le composizioni dei gemelli andranno effettivamente a
costituire il grande quaderno che stiamo leggendo. Nei testi dei gemelli ci deve essere una verità di tipo
fenomenologico, deve essere scritto nel quaderno solo ciò che è vero, è vietato ciò che non è oggettivo.
Attenersi alla descrizione degli esseri umani, degli oggetti, della realtà. Il verbo amare per esempio è vietato,
perché ambiguo: cosa significa che amano sia la loro madre sia le noci? I sentimenti sono vaghi, mettono in
risalto le nostre debolezze la dove i gemelli vogliono produrre un guscio gemellare a prova di bomba.
08/04/2024

Il tema degli stupefacenti è comune al film di Cronenberg e alla Mischia. Narcotico e Narciso hanno la stessa
etimologia, l’amore di Narciso era mortale ed addormentante. Il soggetto si droga di sé stesso, si chiude in
una nuvola di sopore autoreferenziale fino al punto di non vedere niente.

Siamo dopo la cortina di ferro, adesso il narratore è esterno e in terza persona e ci parla di uno dei due
gemelli (Luca) che torna a casa. La cellula gemellare si è rotta a questo punto. Lucas quindi deve
sopravvivere a casa di sua nonna. Siamo nell’Ungheria sovietizzata. Lucas parla con il prete, gli confessa di
non sapere più come continuare a vivere. Questo è l’emblema su cui si apre la prova di separazione. Né
Lucas né il curato, nell’affrontare la questione della depressione di Lucas fanno minimante accenno alla
scomparsa del fratello gemello. A un lettore di Kristoff proveniente dal grande quaderno fa molto strano
che si taccia su questo argomento. Anche nella situazione in cui Lucas suona per le osterie, un vecchio
beone che si era appassionato agli spettacoli dei gemelli non solleva nessuna domanda sul fatto che adesso
si esibisca un gemello solo.

La prova di Lucas coinvolge Yasmine e suo figlio Mathias, uno dei plot essenziali della città di K. L’apparizione
di Yasmine e figlio è strana, si verifica nella notte di capodanno. Dal fiumiciattolo già citato nel grande
quaderno adesso appunto compaiono questa donna dal nome esotico e il figlio suo. Mathias è menomato
fisicamente e per una sorta di compensazione è iper-intelligente. Lucas sarà per Mathias un padre
affettuosissimo e ideale. A un certo punto sparirà persino Yasmine, sembra persino che Lucas la faccia fuori
perché innamorato di un’altra donna, ma questo non porterà mai il gemello ad abbandonare Mathias.
Siamo davanti a una storia che per ora non possiamo non prendere per vera. C’è quest’apparizione iper-
romantica e questo incesto, incesto dal valore però insignificante rispetto a quello dato all’amore. Mathias è
figlio dell’amore incestuoso tra Yasmine e il padre, la zia di Yasmine e nuova moglie del padre della stessa
non accetta la situazione è assume il ruolo del personaggio cattivo.

Nel mondo di Kristoff sono tutti un po’ vittime, ciò che l’autore implicito della città di K. odia è però il
potere, soprattutto quello politico. Odia il potere anche in chiave teologica, è arrabbiata con Dio oltre che
con i ministri, forse con il mondo adulto in toto. Quindi incesto come forma di regressione a un’infanzia
idilliaca contrapposto al mondo adulto capace solo di violenze. L’uomo conosce un affetto ideale nella sua
prima infanzia e la realtà negli anni successivi si impegnerà per smantellare tutto. Non esiste rottura sana
dalla cellula gemellare, in Kristoff non esiste nessun taglio conciliabile. Chi taglia è un porco, un macellaio.

Yasmine è sparita e Mathias si impicca.

L’ottavo capitolo si svolge circa trent’anni dopo. In questo capitolo Klaus torna da Lucas. Stiamo finendo la
Prova (pag. 257) e il lettore ha cominciato a credere che i due gemelli non sono mai esistiti, proprio in
questo momento ecco che Klaus fa ritorno in città.

Nella parte finale della prova è presentato un verbale che dichiara che il grande quaderno è come se fosse
stato scritto da una sola mano, tutto è nella stessa grafia e i fogli non presentano invecchiamento. La perizia
fa quindi risalire il quaderno a non più tardi di sei mesi prima di quel momento, cioè corrispondono al
ritorno di Klaus nella città di K.
22/04/2024

Riflessioni sul film di De Angelis – Indivisibili. Proprio la sorella centripeta, ritratta come una scioccona che
mangia sempre e interessata a vivere solo unita all’altra gemella, è colei che impedisce al discografico di
approfittare del loro corpo. La sorella centrifuga, in piena linea con il suo spirito escapista tenta il suicidio
con lo stesso coltello con cui il padre incide i palmi alle figlie.

Smith – Denti bianchi


Figlia di un inglese e di una jamaicana, il suo testo è tutto sulla complicatissima vita di una coppia Bengalese
trapiantata a Londra. La madre partorisce due gemelli in un quartiere complicato, il problema dell’alterità
culturale è ovunque in questo testo. Anche la coppia gemellizzatasi dei due adulti è una coppia bi culturale.
All’interno del meltin pot londinese l’alterità culturale è ovunque. Il tono di questo libro è sempre comico.

Ci troviamo in un pub e Samad è preoccupato per i suoi figli e per sé stesso, Samad si masturba e pensa che
Allah sia maldisposto a causa di questo. Samad si è invaghito anche di una certa Poppy (professoressa dei
due gemelli) e sta per nascere una tresca. Samad ha quindi paura di finire all’inferno e che con lui ci
finiscano pure i suoi figli. La domanda pare questa: Che cultura dare ai miei figli? Questo è il problema
dell’immigrato che vedere crescere i figli con altri valori, che si vestono in un altro modo etc. Dopo
generazioni il sangue pachistano è scomparso, questo è il terrore.

“La gente lo chiama inserimento ma è solo corruzione”

Samad non può rimandare i suoi figli in Bangladesh o meglio ha la possibilità al massimo di inviarne solo
uno. Ancora una vola torna fuori l’uovo, perché mentre Samad spiega questa decisione all’amico taglia in
due un uovo fritto. Non può salvarli tutti e due, quindi tac tac rompe a metà l’uovo fritto che ha nel piatto.

Questa coppia di gemelli è polarizzatissima, Millat è il classico adolescente deviante che passa la vita a farsi
le canne. Majid invece è il super-nerd della situazione, sembra vedere il mondo da un punto di vista super
scientifico. Samad non si decide mai, nemmeno con il lancio di moneta tipico dell’amico Archinbold.

Il destino beffardo invertirà le carte, Millat diventerà un fondamentalista islamico e Majid (spedito in
Bangladesh) diventa un perfetto inglese razionalista con nulla a che spartire con i pakistani. Tutti e due i figli
diventano l’opposto di ciò che Samad sperava nella sua ingenuità.

Samad separa i due gemelli ad insaputa della moglie, dal giorno della separazione la moglie non darà più
una risposta precisa al marito.

Entrambi i gemelli vivranno, anche se a distanza di migliaia di chilometri, contemporaneamente


un’esperienza al limite della morte.
La Mischia – Maini

La parte di Arrautza è scritta al noi, in cui il “noi” sono i genitori. Ad Amigoni colpisce il discorso di Gorane di
libertà=cella. I due figli cresciuti in totale libertà diventano psicotici e eroinomani. I gemelli baschi fanno
esercizi simili a quelli dei gemelli della città di K., con la sola differenza che ai gemelli baschi gli esercizi
vengono imposti. Il nobile rifiuto del materialismo da parte dei Moraza è perfettamente in linea con il
discorso del capitalista di Lacan. I presupposti di questo discorso sono 2:

1. La negazione della castrazione. Si può fare tutto, si parla di onnipotenza.


2. La negazione delle cose dell’amore. Non ci si può innamorare di niente, la quintessenza del
turbocapitalismo è quella di non far innamorare il consumatore di nessun oggetto se non che di
quello successivo.

Lo status simbol del capitalista quindi è quindi allineato a quello degli anarchici. Gli estremi tendono
sempre ad avere delle cose in comune.

Concetto fondamentale quello del peso, nei gemelli Turnier Paul gode mentre Jean soffoca.

I due genitori sono ultra gemelli, bruciati da una stessa identica passione a cui era impossibile resistere.
I genitori avevano bisogno di un terzo oggetto, il terzo oggetto capace di tenere insieme l’amore,
qualcosa che rompa la simbiosi duale e l’Uovo.

29/04/2024

INCONTRO CON MAINI

La mischia perché:

 Entrare nella lotta, educazione alla violenza


 Una mischia di stili
 Membrane labili

Importante il discorso del confine, del limite, della giusta distanza. Gorane ha un limite spesso, Jokin è
letteralmente “bucato”, attraverso di lui passa tutto.

Importante per l’autrice il concetto di potersi allontanare solo da qualcosa che esiste, è impossibile
prendere la distanza da qualcosa che non ha confini, che non è definito, che sfocia ovunque.

Pag. 395 -> Maini spiega che le “stronzate” non sono le teorie psicanalitiche trovate finora ma piuttosto la
tassonomia, le griglie, gli incasellamenti di un rapporto verticale che pretende di non modificarsi mai in
seguito al contatto con il paziente.

Maini riflette sulla problematicità della violenza, le cui conseguenze si estendono per esempio al di la del
gesto violento. In questo libro un topos è sicuramente quello del rapporto conflittuale con i genitori, si cerca
di capire cosa fare di tutto questo dolore rimasto al di la dell’effettivo momento di dolore. Non è possibile
vita umana senza violenza, cosa farne quindi della violenza non potendola cancellare?

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