G - Dell'Unto, Improvvisare e Comporre Al Pianoforte

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Gabriella Dell’Unto
Strumenti e tecniche

Improvvisare e comporre
al pianoforte

U n’esperienza condotta con un gruppo di ragazzi e ra-


gazze di una Scuola Secondaria di primo grado a indirizzo
musicale e con un’allieva di Scuola Secondaria di secondo
grado mette in luce l’importanza delle attività di improv-
visazione e composizione, per imparare a suonare uno stru-
mento musicale.

L’ interesse per la ricerca di strumenti metodologici, ca-


paci di aiutarmi a costruire una didattica il più possibile
corretta dal punto di vista pedagogico, è nato nel 1996
quando, allieva del corso di Didattica della Musica presso
il Conservatorio di Frosinone, ho affrontato per la prima
volta il problema dell’approccio strumentale attraverso la
prassi compositiva con l’elaborazione di una serie di espe-
rienze dirette ad allievi d’età compresa fra sei e dieci anni.
Da allora il lavoro è continuato indirizzandosi verso
l’ideazione di un metodo di insegnamento strumentale pa-
rallelo a quello tradizionale, che vede la prassi improv-
visativa non solo finalizzata all’approccio strumentale, ma
come processo capace di far acquisire e consolidare l’ap-
prendimento delle strutture proprie del linguaggio musi-
cale di base, promuovendo anche esperienze compositive.
Di seguito riporto, sia pur in maniera sintetica, alcuni esempi
di questo percorso didattico 1 che, nel corso dell’anno scola-
stico 2004-05, ha coinvolto alcuni ragazzi di una prima clas-
se della Scuola Secondaria di primo grado a indirizzo musi-
cale di Broccostella (Frosinone) e un’alunna sedicenne del Li-
ceo classico di Sora (Frosinone), mia allieva da qualche anno.

La ricerca di un modello parallelo


L’esigenza di elaborare un diverso modello di studi stru-

1 Il presente articolo è una sintesi della tesi di diploma L’insegna-


mento del pianoforte attraverso la pratica improvvisativa e l’espe-
rienza compositiva per il biennio di II livello in Didattica della
Musica a indirizzo strumentale, discussa nell’ottobre 2005 presso
il Conservatorio di Frosinone (relatrice professoressa Marianna
Rossi, correlatore professor Emanuele Pappalardo).

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mentali è scaturita dalla necessità di dare risposta ad alcu- OBIETTIVI A BREVE TERMINE 19
ne domande che mi sono posta più volte: - presta attenzione per tutto il tempo dell’esecuzione;

Strumenti e tecniche
- È possibile ideare un percorso d’insegnamento strumen- - riconosce gli elementi caratteristici del linguaggio in-
tale parallelo a quello tradizionale in cui le attività di formale in esempi proposti dall’insegnante;
improvvisazione e composizione, legate a una chiara - realizza un’improvvisazione partendo da regole pre-
intenzione didattica, possano contribuire a far sì che stabilite (uno/tanti, lento/veloce, piano/forte, tasti bian-
l’allievo si accosti allo studio del pianoforte con inte- chi/tasti neri, grave/acuto ecc.);
resse e motivazione? - realizza un’improvvisazione partendo da un tema scel-
- È possibile che in un simile percorso d’insegnamento to (per esempio improvvisa sul titolo La tempesta);
tali attività risultino il mezzo per consolidare l’appren- - organizza un’idea musicale in forma bipartita (A-B) e
dimento di elementi linguistici (intervalli, scale, accor- tripartita (A-B-A);
di, regioni tonali ecc.), ma anche di sviluppare abilità - redige una legenda e crea un codice di scrittura infor-
come quella legata all’uso dell’orecchio o competenze male;
musicali che vanno dalla percezione all’analisi, dalla - realizza una partitura non convenzionale;
comprensione all’esecuzione, alla composizione? - elabora gli elementi acquisiti a diversi livelli: ripetizio-
Se i molteplici contributi teorici sull’argomento asseriscono che ne, variazione, inversione, contrasto;
improvvisare non è semplicemente un modo di “fare” musica, - manipola gli elementi musicali al fine di comporre un
ma anche un modo di “pensare” la musica; se la pratica brano di musica informale;
improvvisativa, oltre a permettere l’interiorizzazione di strut- - esegue il pezzo prodotto;
ture linguistiche, risulta inscindibilmente connessa a meccani- - esegue i brani di musica informale prodotti dai compa-
smi di comprensione e assimilazione di strutture musicali, è gni.
possibile, quindi, che attraverso tali procedimenti l’allievo ab-
bia la possibilità di sviluppare livelli di competenze tecnico- C’è un solo modo di scrivere la musica?
linguistiche che gli permettano di elaborare un prodotto di cui Per ciascuno degli obiettivi a breve termine sopra indi-
è consapevole e da cui scaturisce il piacere della realizzazione. cati, sono state organizzate le unità didattiche proposte
È da queste premesse e dalla riflessione sull’importanza del- ai ragazzi della scuola secondaria a indirizzo musicale.
la creatività, riconosciuta come strategia privilegiata per l’ap- Allo scopo di renderne più chiara l’articolazione, pro-
prendimento, che scaturisce il seguente percorso didattico. pongo di seguito un esempio e la scheda di una delle
unità didattiche, realizzata inserendo delle note esplica-
Una prima ipotesi d’intervento didattico e realizzazione tive e degli esempi musicali desunti dalla mia personale
A livello metodologico-didattico, i vari interventi sono stati esperienza.
programmati con la stesura di un curricolo in cui organiz-
zare l’insegnamento attraverso una pianificazione del la- UNITÀ DIDATTICA
voro. Con tale procedimento è stato possibile dosare gli Obiettivi a breve termine: redige una legenda e crea un
apprendimenti secondo tappe graduate, adeguate alle ca- codice di scrittura informale; realizza una partitura non
pacità corrispondenti a ciascun livello evolutivo e adottare convenzionale.
soluzioni calibrate alle esigenze del contesto.
insegnante alunni modalità
Il curricolo Propone l’ascolto di alcuni Ascoltano, Collettiva.
brani tratti dal primo volume discutono,
DESTINATARI dei Jàtèkok (Giochi) di Kurtág; valutano.
Alunni di classe prima di scuola secondaria a indirizzo mu- chiede ai ragazzi come fare per poter
sicale. ricordare queste composizioni
e poterle rieseguire
FINALITÀ e li fa riflettere sull’importanza
Tra le finalità del curricolo è possibile rintracciare: di trovare un modo per poterle scrivere.
- sviluppo della creatività; Mostra agli alunni la legenda Osservano, Collettiva.
- formazione del senso critico; dei simboli creati da Kurtág nei Giochi; commentano,
- maturazione della consapevolezza dei propri bisogni. discute con loro la realizzazione analizzano.
delle partiture delle musiche realizzate.
OBIETTIVO DISCIPLINARE A LUNGO TERMINE Suona alcuni brani e ne analizza Analizzano, Collettiva.
- riuscire a produrre ed eseguire brani musicali personali. i vari simboli grafici. ascoltano,
commentano.
OBIETTIVI INTERMEDI Propone di creare un codice Creano un elenco Collettiva.
- comprendere i messaggi musicali nella varietà delle loro in cui siano contenute indicazioni di simboli
forme e funzioni; relative sia ai vari modi di suonare (esempi 1 e 2).
- produrre espressioni musicali personali; la tastiera che alle varie regole
- eseguire allo strumento semplici brani musicali. di cui si è fatto uso.

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20 chiara e comprensibile anche dai tuoi compagni che do-
vranno essere in grado di risuonarla (esempio 3).
Strumenti e tecniche

Esempio 1

Esempio 3

Al termine di ogni unità didattica, ho realizzato un proto-


collo d’osservazione in cui annotare le varie fasi che han-
no caratterizzato l’attività: l’ascolto, la ricerca operativa e
la fase operativa.
Ciò mi ha permesso di riflettere sulla partecipazione degli
allievi (sempre molto interessati alle attività) e sullo svi-
luppo delle loro abilità (la loro capacità improvvisativa è
migliorata a ogni incontro), ma soprattutto ho avuto modo
di valutare l’efficacia o meno delle mie proposte al fine di
Esempio 2 operare opportuni aggiustamenti.
Inoltre, ho effettuato delle registrazioni audio che, di volta
insegnante alunni modalità in volta, ho riproposto agli alunni.
Cataloga alla lavagna Discutono Collettiva. Essi hanno così avuto, attraverso l’abitudine a un ascolto
i simboli proposti. sulla validità più attento, la possibilità di riflettere consapevolmente e
o meno dei simboli valutare le scelte operate nelle varie realizzazioni, svilup-
creati; scelgono pando maggiormente il loro senso critico.
dei simboli al fine
di realizzare un sistema Una seconda ipotesi di intervento e realizzazione
di notazione comune. Il curricolo proposto di seguito riguarda il percorso di-
Invita i ragazzi Improvvisano Individuale/ dattico effettuato con un’alunna di liceo. Il lavoro è stato
a improvvisare una semplice sequenza a turno; collettiva. organizzato con la formulazione di obiettivi mirati a pro-
con pochi elementi e a riscriverla scrivono. muovere e consolidare elementi propri del linguaggio mu-
facendo uso dei simboli individuati. sicale che i ragazzi, spesso, faticano a interiorizzare at-
Registra, redige un protocollo traverso il percorso di studi tradizionale.
d’osservazione, assegna una verifica. Preciso che Marianna si è accostata allo studio del piano-
forte proprio attraverso attività graduali che, dall’iniziale
Verifica: a casa, crea un’improvvisazione usando pochi degli fase di esplorazione dello strumento, passando attraverso
elementi che conosci e redigi una partitura che deve essere la pratica improvvisativa e l’esperienza compositiva, le

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hanno permesso di sviluppare varie competenze, coinvol- UNITÀ DIDATTICA 21
gendola in una dimensione globale dell’esperienza musi- Obiettivo a breve termine: sa improvvisare usando l’inter-

Strumenti e tecniche
cale e strumentale. vallo di quinta giusta
Il percorso descritto in queste pagine, infatti, può essere
considerato come sviluppo del precedente che, oltre a con- insegnante alunna modalità
solidare quegli elementi musicali di cui si faceva cenno Propone di individuare Esegue e individua Individuale.
prima, può essere utile per il potenziamento e lo sviluppo i possibili modi di suonare alcuni possibili modi
di attività legate all’uso dell’orecchio, della memorizzazione, la quinta sulla tastiera. di suonare l’intervallo
della lettura a prima vista. (esempio 4).

Il curricolo

DESTINATARI
Alunna di scuola secondaria di secondo grado (lezioni in-
dividuali di strumento).

FINALITÀ
- sviluppo della creatività;
- formazione del senso critico;
- maturazione della consapevolezza dei propri bisogni.

OBIETTIVO DISCIPLINARE A LUNGO TERMINE


- riuscire a produrre ed eseguire brani musicali personali;
- consolidare l’apprendimento di elementi linguistici pro-
pri del linguaggio musicale (intervalli, accordi, scale Esempio 4
ecc.).
insegnante alunna modalità
OBIETTIVI INTERMEDI Propone di suonare l’intervallo Esegue. Individuale.
- comprendere i messaggi musicali nella varietà delle loro evidenziando l’uso di parametri diversi:
forme e funzioni; timbro, intensità, ritmo ecc.
- produrre espressioni musicali personali; Propone di improvvisare con la quinta Esegue. Individuale.
- eseguire allo strumento semplici brani musicali. usando diverse cellule ritmiche.
Chiede all’alunna di scegliere Esegue (esempio 5). Individuale.
OBIETTIVI A BREVE TERMINE un intervallo di quinta, di usarlo
- presta attenzione per tutto il tempo dell’esecuzione; come ostinato con la mano sinistra
- improvvisa usando l’intervallo di seconda maggiore; e di improvvisare con la destra.
- improvvisa usando l’intervallo di seconda minore;
- improvvisa usando l’intervallo di terza maggiore;
- improvvisa usando l’intervallo di terza minore;
- improvvisa usando l’intervallo di quinta giusta;
- improvvisa sulla triade maggiore;
- improvvisa sulla triade minore;
- improvvisa sulla scala maggiore;
- improvvisa sulla scala minore;
Esempio 5
- improvvisa sulle scale modali;
- realizza una partitura convenzionale;
- elabora gli elementi acquisiti a diversi livelli: ripetizio- insegnante alunna modalità
ne, variazione, inversione, contrasto; Chiede all’alunna di analizzare e di suonare Analizza i brani, Individuale.
- manipola gli elementi musicali al fine di comporre un alcuni brani di repertorio tratti redige un verbale
brano di musica; dal secondo volume del Mikrokosmos e suona.
- esegue il pezzo prodotto; di Bartók, costruiti sull’intervallo di quinta;
- analizza ed esegue i brani musicali di repertorio proposti. registra le varie performance dell’alunna;
redige un protocollo d’osservazione;
Sai improvvisare su un intervallo di quinta giusta? assegna una verifica.
Anche in questo caso ho proposto la scheda di un’unità
didattica realizzata su uno degli obiettivi a breve termine Verifica: a casa, crea una tua composizione usando l’inter-
esposti nel curricolo, avendo cura di inserire delle note vallo di quinta (esempio 6).
esplicative personali e gli esempi musicali.

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22 gnanti siano consapevoli di quello che fanno; percorsi in cui
il docente non sia concepito come rigido modello da seguire,
Pratiche educative

ma interagisca concretamente nella relazione educativa.


La valutazione di tale esperienza mi ha offerto l’opportu-
nità di constatare che attraverso l’improvvisazione gli alunni
sviluppano un atteggiamento profondamente partecipe nel
momento in cui fanno musica, maturando anche capacità
che afferiscono alla sfera formativa generale, oltre ad ac-
crescere il loro livello motivazionale.
Le proposte didattiche imperniate su modelli improvvisati-
vi, inseriti in un preciso percorso didattico, hanno rappre-
sentato il momento fondante, ma anche una tappa inter-
media e finale del percorso ideato, ciò in relazione al fatto
che l’improvvisazione non può essere disgiunta da altre
modalità di produzione di senso.
In quest’ottica è fondamentale che le attività di improvvi-
sazione non siano praticate solo occasionalmente, ma con
regolarità, innalzando gradualmente il livello di difficoltà.
Non nego che, nello svolgimento del lavoro, siano tanti i dubbi
emersi in relazione a problematiche inerenti la pedagogia, la
didattica e l’educazione, ma, oggi più che mai, sono convinta
che è solo dalla «confusione che nasce un’autenticità costrut-
tiva» e che «il dubbio ci spinge a guardare in nuove direzioni
Esempio 6 e cercare nuove idee» 2. Tali riflessioni mi portano a conclude-
re che l’insegnante di strumento (ma in generale ogni inse-
Anche in questo caso, per i motivi già espressi, ho redatto dei gnante) «è chiamato a interrogarsi sulle scelte di fondo che
protocolli d’osservazione ed effettuato delle registrazioni au- dovranno orientare la sua pratica didattica, a elaborare un
dio. In questa specifica esperienza ho notato che Marianna, proprio quadro di riferimento alla luce delle riflessioni peda-
nonostante conoscesse teoricamente l’intervallo di quinta, è gogico-didattiche e musicologiche più serie e a costruire un
riuscita a eseguirlo con sicurezza solo dopo aver effettuato i proprio “metodo” d’insegnamento, flessibile e comunque sem-
primi esercizi improvvisativi. Inoltre, per meglio seguire il pre in divenire» 3, mai fine a se stesso, di cui sia non solo
processo di apprendimento dell’allieva, le ho chiesto di tene- cosciente, ma consapevole. Un metodo basato su una peda-
re, per tutta la durata del percorso, un diario in cui annotare gogia dell’integrità, capace di «restituire all’individuo la ca-
cosa imparava, come lo imparava e come realizzava i suoi pacità di attingere alle proprie risorse, inducendolo a finaliz-
lavori. Dalla lettura di quelle pagine è emerso che dopo tale zare qualunque conoscenza al proprio benessere autentico» 4.
esperienza ha interiorizzato perfettamente l’intevallo al pun-
to tale da manipolarlo in maniera soddisfacente per realizza- Bibliografia
re la sua idea musicale e per affrontare più facilmente sia FRANCESCO BELLOMI, Riscoprire l’improvvisazione musicale per guardare
dentro di sé, in “Musica Domani”, 99, 1996.
l’analisi che l’esecuzione dei brani di repertorio da studiare. VINCENZO CAPORALETTI, I processi improvvisativi nella musica. Un approc-
cio globale, LIM, Lucca 2005.
Conclusioni FIORELLA CAPPELLI - MARIDA TOSTO, Geometrie vocali, Ricordi, Milano 1993.
In entrambi i curricoli le attività proposte sono state pen- FRANCA FERRARI, Dare senso alle esperienze musicali, in “Musica Doma-
ni”, 110, 1999.
sate per far sì che gli alunni potessero accostarsi al piano-
RICHARD P. FEYNMAN, Il senso delle cose, Adelphi, Milano 2004.
forte sviluppando la propria musicalità e orientate non alla RUTH e NORMAN LIOYD, Creative Keyboard musicianship fundamentals of
sola esecuzione corretta di un brano quanto, piuttosto, a music keyboard harmony through improvisation, Harper & Row
mettere in atto un “processo formativo” che, prendendo Publishers, New York 1975.
EDMUND J. KING, L’educazione per una società della comunicazione, in
spunto da esse, contribuisse a sviluppare negli allievi delle
Psicologia e pedagogia, a cura di Cesare Scurati - Giovanni Genovesi,
competenze di carattere generale trasferibili ad altri brani. Claire, Milano 1984.
Quanto proposto non è certo un modello da seguire fedel- RAYMOND MURRAY SCHAFER, The composer in the classroom, BMI, Toronto 1965.
mente, ma rappresenta un convinto tentativo di suggerire EMANUELE PAPPALARDO, Musica e formazione, in “Musica Domani”, 128, 2003.
un’idea, un punto di partenza, un’esperienza con la quale rap- RICHARD PARNCUTT - GARY E. MCPHERSON, The Science and Psychology of
Music Performance. Creative Strategies for Teaching and Learning,
portarsi per costruire percorsi educativi in cui allievi e inse- Oxford University Press, Oxford 2002.
JOHN PAYNTER, Suono e struttura, EDT, Torino 1996.
BORIS PORENA, Musica prima, Altarea, Treviso 1979.
2 RICHARD P. FEYNMAN, Il senso delle cose, Adelphi, Milano 2004, p. 37. JOHN A. SLOBODA, La mente musicale, Il Mulino, Milano 1991.
3 JOHANNELLA TAFURI, L’educazione musicale. Teorie, metodi e pratiche, Suoni e idee per improvvisare, a cura di Giovanna Guardabasso -
EDT-SIEM, Torino 1995, p. 148. Mariateresa Lietti, Ricordi, Milano 1995.
4 EMANUELE PAPPALARDO, Musica e formazione, in “Musica Domani”, 128, JOHANNELLA TAFURI, L’educazione musicale. Teorie, metodi e pratiche, EDT-
p. 37. SIEM, Torino 1995.

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