Regolamento Edilizio (Agg. 2017)
Regolamento Edilizio (Agg. 2017)
Regolamento Edilizio (Agg. 2017)
REGOLAMENTO EDILIZIO
COMUNALE
(art. 33 legge 17/8/1942 n° 1150)
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
Titolo I°
Oggetto e validità del Regolamento edilizio
Articolo 11
Oggetto del Regolamento edilizio
Il regolamento edilizio definisce le procedure degli interventi ammissibili sui manufatti edilizi, e
sull’ambiente fisico, disciplina il controllo su questi interventi e sul rilascio delle relative autorizzazioni; esso
detta inoltre indirizzi e disposizioni per la salvaguardia dell’ambiente costruito e dell’ambiente fisico.
Per quanto non specificato nel presente Regolamento Edilizio, si applicano le disposizioni di legge
Nazionali e Regionali.
Articolo 2
Validità ed efficacia del Regolamento Edilizio
Il Regolamento Edilizio Comunale (nel seguito R.E.C.) si applica all’intero territorio comunale e
disciplina sia le opere pubbliche che quelle eseguite dai privati.
Le progettazioni preliminari, esecutiva e definitiva delle opere di pubblico interesse, da realizzarsi a
cura e per conto degli enti istituzionalmente competenti, per quanto concerne la loro localizzazione e le scelte
di tracciato sono fatte sentito preventivamente il parere del Comune.
Articolo 3
Deroghe
Il Sindaco, previa deliberazione del Consiglio Comunale, può rilasciare concessioni o autorizzazioni in
deroga alle norme del presente Regolamento Edilizio e dei vigenti strumenti urbanistici comunali generali ed
attuativi limitatamente ai casi:
-di edifici ed impianti pubblici e di interesse pubblico;
-di opere di eliminazione delle barriere architettoniche;
-di modifiche di destinazione d’uso in contrasto con gli strumenti urbanistici.
In quest’ultimo caso la modifica è subordinata alla corresponsione di un importo, determinato dal
Comune, in relazione al maggior valore dell'immobile a seguito della modifica.
I proprietari di immobili possono realizzare nel piano terreno dei fabbricati, ovvero nel sottosuolo,
parcheggi da destinare a pertinenza delle singole unità immobiliari. Ove il parcheggio sotterraneo insista su
aree vincolate a verde la copertura dovrà essere a tetto-giardino.
Negli altri casi, si osservano le particolari disposizioni di legge.
1
Così modificato con D.C.C. n. 57/2017.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
Titolo II°
Definizione degli interventi
Articolo 4
Interventi
Gli interventi definiti all’art. 1 sono sottoposti, oltre che alla disciplina del presente Regolamento, alle
vigenti norme nazionali e regionali in materia, alle prescrizioni del Piano Territoriale Paesistico (P.T.P.) nonché
alla normativa tecnica di attuazione (N.T.A.) del Piano Urbanistico Comunale.
Gli interventi normati dal presente Regolamento sono i seguenti:
1. Manutenzione ordinaria (MO);
2. Manutenzione straordinaria (MS);
3. Restauro e risanamento conservativo (RC);
4. Ristrutturazione edilizia (RE);
5. Ristrutturazione urbanistica (RU);
6. Cambio della destinazione d’uso (CD);
7. Nuova costruzione (NC);
8. Depositi di materiale a cielo aperto (DM);
9. Scavi e rinterri (SR);
10. Demolizioni ed opere di demolizione (OD);
11. Interventi relativi al verde, ai parchi ed ai giardini (PG);
12. Interventi per manufatti temporanei e stagionali (MT);
13. Interventi relativi all’arredo urbano ed alle opere minori (AU);
14. Interventi urgenti (IU);
15. Opere comunali (OC);
16. Varianti in corso d’opera (VC);
17. Lottizzazioni e frazionamenti a scopo edificatorio (LF);
18. Varianti agli strumenti di attuazione del P.U.C. (VL);
19. Interventi di urbanizzazione (OU).
Articolo 5
Manutenzione Ordinaria
Gli interventi di manutenzione ordinaria sono quelli di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle
finiture degli edifici e d’integrazione degli impianti tecnologici, nonché volti a migliorare le condizioni di
isolamento come la messa in opera di doppi infissi e impermeabilizzazioni (guaine, lastre ondulate, trattamenti
impermeabilizzanti, guaine tagliamuro etc..).
Gli interventi di manutenzione ordinaria non sono assoggettati ad alcuna autorizzazione o concessione
edilizia ma, ove riguardino edifici vincolati ai sensi di norme statali e regionali o di specifiche prescrizioni del
P.U.C., devono ottenere preventivamente il nulla osta dell’ente preposto alla tutela del vincolo e del Dirigente.
Articolo 6
Manutenzione straordinaria (MS)
Sono interventi di manutenzione straordinaria quelli volti a rinnovare e sostituire parti, anche strutturali,
degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino
i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari, che non comportino modifiche delle destinazioni d’uso e
che non creino aumenti di Superficie Utile.
Opere interne
Gli interventi possono riguardare demolizione e rifacimenti di porte e partizioni interne; di collegamenti
verticali interni alle unità immobiliari; delle coperture (ferma restando la quota di colmo e di gronda) e dei
solai; la modifica dello spessore di murature perimetrali, coperture e solai ai fini della coibentazione termica ed
acustica; realizzazione o integrazione dei servizi igienico-sanitari e tecnologici e le relative canne di esalazione;
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
la creazione di interpiani e soppalchi che non determinino aumento di superficie utile nonché sottomurazioni ed
interventi nel sottosuolo.
Gli interventi di cui sopra sono assoggettati a denuncia di inizio attività (D.I.A.) ma, ove riguardino
edifici vincolati ai sensi di norme statali e regionali o di specifiche prescrizioni del P.U.C., devono ottenere
preventivamente il nulla osta dell’ente preposto alla tutela del vincolo e del Dirigente. Per gli interventi sulle
coperture, dovrà essere allegata documentazione grafica attestante le quota di gronda e di colmo esistenti.
Opere esterne:
Gli interventi possono riguardare il rifacimento di finiture esterne, intonaci e tinteggiature; il
rifacimento o sostituzione delle coperture con modifiche di sagoma; la sostituzione di elementi architettonici e
il consolidamento e rifacimento parziale di murature; l’installazione di cancelli, inferriate e antenne trasmittenti
di grande dimensione; la collocazione di fittoni e catenelle, prospicienti o insistenti su suolo pubblico; la
realizzazione di muri di sostegno e contenimento (con esclusione degli interventi in zona sottoposta a vincolo
idrogeologico); il rifacimento totale di recinzioni e pavimentazioni esterne, con modificazione dei tipi dei
materiali, delle tipologie e della forma; la costruzione di balconi e pensiline su edifici esistenti nonché
l’apertura e/o chiusura di porte e finestre esterne; la posa o modifica di vetrine e canne fumarie che interessino
le pareti esterne degli edifici; la realizzazione di manufatti esterni per la protezione di gruppi di misura (ENEL,
gas etc.) e di allacci (fognario, idrico, elettrico, telefonico, del gas).
Le opere di cui sopra sono assoggettate ad autorizzazione gratuita ma, ove riguardino edifici vincolati ai
sensi di norme statali e regionali o di specifiche prescrizioni del P.U.C., devono ottenere preventivamente il
nulla osta dell’ente preposto alla tutela del vincolo e non fruiscono di silenzio-assenso.
L’autorizzazione comunale di allacciamento fognario, idrico, elettrico, telefonico, del gas equivale, a
tutti gli effetti, anche ad autorizzazione edilizia per la sua realizzazione.
Articolo 7
Restauro e Risanamento Conservativo
Sono interventi di restauro e risanamento conservativo quelli rivolti a conservare l’organismo edilizio ed
assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici,
formali e strutturali dell’organismo stesso, ne consentano destinazioni d’uso con esso compatibili.
Tali interventi comprendono il consolidamento, il rinnovo ed il ripristino degli elementi accessori e degli
impianti richiesti dalle esigenze dell’uso, l’adeguamento igienico-funzionale, e l’eliminazione degli elementi
estranei all’organismo edilizio. Possono prevedere la modificazione del numero delle unità immobiliari, della
loro superficie o prevedere la creazione di superfici accessorie (Sa) nonché l’ampliamento o diminuzione della
dimensione delle unità immobiliari, nell’ambito della costruzione, mediante l’accorpamento totale o parziale di
unità contigue.
Gli interventi predetti sono assoggettati assoggettati a denuncia di inizio attività (D.I.A.) ma, ove
riguardino edifici vincolati ai sensi di norme statali e regionali o di specifiche prescrizioni del P.U.C., devono
ottenere preventivamente il nulla osta dell’ente preposto alla tutela del vincolo e del Dirigente.
Ove invece riguardino la suddivisione di unità immobiliari ovvero la realizzazione di scale esterne di
servizio sono assoggettati ad autorizzazione gratuita e, qualora prevedano destinazioni d’uso diverse da quella
residenziale ed aumento delle unità immobiliari, sono assoggettati a concessione onerosa.
Articolo 8
Ristrutturazione Edilizia
Gli interventi di ristrutturazione edilizia sono quell’insieme sistematico di opere che possono portare ad
un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente, con o senza aumento o recupero di superficie
utile (recupero di soffitte, creazione di soppalchi, spostamenti di solai, etc.), anche attraverso il ripristino o la
sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell’edificio, l’eliminazione, la modifica e l’inserimento di nuovi
elementi e impianti. L’intervento di ristrutturazione non può portare, di norma, ad una sagoma fondamentale
dell’edificio eccedente la sagoma preesistente ma può prevedere, al di fuori della sagoma fondamentale,
variazioni dell’andamento delle coperture, a partire sia dalla gronda che dal colmo, purché tale operazione non
comporti modifiche nell’altezza dell’edificio, previa verifica degli altri indici e parametri.
Sono pertanto interventi di ristrutturazione edilizia quelli che prevedono:
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
a) La modifica del posizionamento di elementi distributivi verticali, condominiali o comuni (scale);
b) la creazione di nuova superficie utile (Su), ottenuta anche attraverso diverso posizionamento dei solai
(per la parte oggetto dell’intervento);
c) la trasformazione di superficie accessoria (Sa) in superficie utile (Su) (per la parte oggetto
dell’intervento);
d) Il cambio di destinazione fra le categorie d’uso definite nel P.U.C. vigente, qualora associato ad
opere soggette ad autorizzazione o concessione.
Gli interventi di ristrutturazione edilizia sono assoggettati a concessione edilizia. Ai fini del presente
regolamento si definisce “ristrutturazione globale” la ristrutturazione interessante un intero edificio,
“ristrutturazione parziale” in ogni altro caso.
In caso di demolizione e ricostruzione delle strutture verticali perimetrali (murature portanti o pilastri)
dell’edificio per oltre il 50% della superficie delle strutture stesse, l’intervento è da qualificarsi come nuova
costruzione. 2
Gli interventi su edifici soggetti a vincolo storico, artistico o architettonico imposto dalle leggi vigenti
che comportino:
aumento della Su,
recupero della Sa rifunzionalizzandola in Su,
cambio di destinazione d’uso,
ricadono fra gli interventi di ristrutturazione e sono pertanto assoggettati a concessione onerosa, pur
rimanendo ferme le modalità di intervento richieste dalla normativa specifica di vincolo (limitatamente alla
parte interessata).
Articolo 9
Ristrutturazione Urbanistica
La ristrutturazione urbanistica è un complesso organico di opere che ha come condizione necessaria la
sostituzione del tessuto urbanistico-edilizio, mentre la modifica del disegno dei lotti, degli isolati e della rete
stradale è una condizione eventuale. Gli interventi di ristrutturazione urbanistica sono subordinati alla
preliminare approvazione dei Piani Urbanistici Attuativi di iniziativa pubblica o privata che li devono
specificamente individuare e contenere.
In base alle diverse tipologie di opere previste nel progetto di ristrutturazione urbanistica si applicano o
non si applicano i regimi concessorio e autorizzativo .
Articolo 103
Cambio della destinazione d’uso
Costituisce cambio della destinazione d’uso (con o senza l’esecuzione di opere) delle singole unità
immobiliari la modificazione da uno ad un altro degli usi classificati dal P.U.C. o dai Piani Urbanistici
Attuativi. Le singole norme di zona del P.U.C. o la normativa tecnica di attuazione dei Piani Urbanistici
Attuativi provvedono a definire l’ammissibilità dei cambi di destinazione d’uso, associati o meno a opere
edilizie.
Il cambio di destinazione d’uso senza opere edilizie né aumento di volume o di Su è assoggettato ad
autorizzazione gratuita, in tutti gli altri casi segue il regime autorizzativo o concessorio delle opere previste.
Con autorizzazione del Sindaco, previa deliberazione del Consiglio Comunale, sono comunque possibili
i cambi di destinazione d’uso che, per le loro particolari caratteristiche siano motivatamente giudicati
compatibili con le zone in cui si trovano gli edifici interessati: in tal caso il mutamento è subordinato alla
corresponsione dell’importo, determinato dall’Amministrazione Comunale, in misura corrispondente
all’eventuale maggiore valore dell’immobile a seguito della variazione.
Si considerano come legittimamente esistenti tutti gli usi in essere alla data di entrata in vigore della
Legge 10 del 28.01.1977, come risultanti da licenza, concessione, autorizzazione, documentazione catastale o
da altri atti aventi data certa e anteriore. Restano legittimamente assentiti tutti gli usi attualmente in essere anche
se esistenti dopo la data del 28.01.1977, ma per questi ultimi, cessata la loro funzione, si considerano legittime
2
Comma annullato con sentenza TAR n. 275/2016.
3
Così sostituito con D.C.C. n. 79/2008.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
tutte le destinazioni esplicitate negli elaborati di progetto allegati alla concessione e/o autorizzazione edilizia ed
in nessun caso potrà far fede la destinazione d’uso catastale.
L’attività in essere non dovrà contrastare comunque con le norme specifiche di igiene ed in particolare
dell’igiene e sicurezza del lavoro, per cui sono fatti salvi gli atti propri delle autorità preposte alla vigilanza in
materia.
E' ammesso l'utilizzo di un locale a destinazione commerciale per svolgere attività artigianali non
moleste, non pericolose e non inquinanti.
Non si ha mutamento della destinazione d'uso quando si modifica parzialmente l'uso dell'immobile o
dell'unità immobiliare per non più del 30% della superficie utile e comunque per non più di 30 mq per ciascuna
unità immobiliare, anche quando l'immobile risulti diviso in più unità. Tale scorporo di superficie non potrà
configurarsi come una nuova unità immobiliare.
In tutti i fabbricati, a qualsiasi utilizzo destinati, è ammesso l'uso di una quota non superiore al 20% della
superficie di calpestio di ogni singola unità immobiliare per lo svolgimento di attività di formazione
professionale nei casi in cui la formazione suddetta sia correlata all'attività che si effettua nel medesimo
immobile.
Non è ammessa la modifica della destinazione d’uso, prima che siano decorsi venti anni dall’ultimazione
dei lavori, degli immobili destinati alle comunità alloggio ed ai centri socio-riabilitativi, quando l’approvazione
dei relativi progetti abbia costituito variante allo strumento urbanistico generale ai sensi dell’art. 10 della Legge
104/92.
Non è assentibile il cambio di destinazione d’uso di locali o spazi costituenti pertinenze obbligatorie di
edifici esistenti o alla realizzazione dei quali sia stato subordinato il rilascio di un precedente atto d’assenso, e
neppure di edifici, o di loro parti, edificati ricorrendo a procedura di deroga.
Articolo 10 bis4
Cambio della destinazione d’uso su fabbricati sanati in base alle Leggi 47/85, 724/94 e 326/03
E' assentibile il cambio di destinazione d’uso di fabbricati o porzioni di essi sanati in base alle Leggi
47/85, 724/94 e 326/03 esclusivamente nelle destinazioni previste dal DRAEL n.. 70 del 31/01/1978 (all. A)
e/o dagli usi previsti dalle norme di attuazione del P.U.C. per singola zona o sottozona urbanistica e delle
norme di attuazione dei Piani Attuativi, purché non comportino un incremento degli standard urbanistici come
previsti dalle Leggi vigenti e dalle norme di attuazione del P.U.C. e dei Piani Attuativi.
Sono sempre e comunque consentiti cambi di destinazione d'uso ad autorimessa e/o parcheggio non
deducibili però dai calcoli volumetrici.
Sono inoltre assentibili cambi di destinazione d'uso che riportino l'immobile a destinazioni
legittimamente assentite con regolare licenza o concessione edilizia.
Qualora la sanatoria in base alle Leggi 47/85, 724/94 e 326/03 per il fabbricato o la porzione di esso
abbia comportato una sottrazione di standard preesistenti, la modifica della destinazione d’uso è soggetta al
reperimento degli standard sottratti o, in alternativa, sentita la Commissione Edilizia, ad un corrispettivo
monetario stabilito con le modalità di cui all’art. 62 del presente Regolamento, da destinarsi alla realizzazione
di parcheggi pubblici.
Articolo 11
Nuova Costruzione
Sono nuova costruzione le opere edilizie volte a realizzare nuovi edifici e nuovi manufatti (sia fuori che
entro terra), anche previa la demolizione di edifici esistenti; quegli interventi di ristrutturazione che eccedono i
parametri di demolizione e ricostruzione prescritti per la ristrutturazione edilizia nonché gli ampliamenti su
edifici esistenti che eccedono la sagoma fondamentale dell’edificio.
Gli interventi di nuova costruzione sono soggetti al rilascio di concessione, onerosa nei casi previsti dalla
legge.
Sono altresì da considerarsi di nuova costruzione le opere costituenti pertinenze come: cantine,
autorimesse, porticati, loggiati, sale comuni, tettoie, lavanderie, legnaie e pensiline degli impianti di
4
Inserito con D.C.C. n. 46/2006.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
distribuzione dei carburanti; nonché le opere costituenti impianti tecnologici come: centrali termiche, ascensori,
cabine elettriche, cabine per gas-acqua, volumi tecnici per il condizionamento, ed impianti per l’utilizzazione
dell’energia alternativa.
Le nuove costruzioni di pertinenze ed impianti tecnologici, se al servizio di edifici esistenti, sono
sottoposti ad autorizzazione gratuita. Fanno eccezione quelle incidenti su zone ed edifici vincolati ai sensi delle
Leggi 1089/39 e 1497/39 o da norme del P.U.C., che restano assoggettate a concessione gratuita.
Articolo 12
Depositi di materiali a cielo aperto
I depositi di materiali a cielo aperto sono spazi destinati al deposito di materiali e manufatti edilizi, di
cantiere, nonché al deposito ed esposizione di merci con o senza vendita. Gli interventi relativi sono sottoposti
ad autorizzazione gratuita, con esclusione delle zone vincolate ai sensi delle leggi 1089/39 e 1497/39 o a
specifiche norme del P.U.C. che restano assoggettati a concessione gratuita.
Non sono sottoposte al presente articolo le discariche sottoposte a specifica normativa (D.P.R. 915/82)
come depositi per rottamazione etc.. Non è assentibile l’occupazione di suoli costituenti pertinenza di
costruzioni esistenti, o comunque asserviti a queste, o già impegnate con il rilascio di un precedente atto
d’assenso.
Articolo 13
Scavi e Rinterri
Sono scavi e rinterri quegli interventi sul territorio che comportino modificazioni permanenti e rilevanti
della morfologia del suolo. Non rientrano nella presente definizione le attività indotte dalla coltivazione di
cave, dal normale avvicendamento delle colture agricole e relative sistemazioni del terreno a queste ultime
strettamente connesse, nonché quei modesti lavori connessi alla sistemazione degli spazi verdi.
Gli interventi sono assoggettati ad autorizzazione gratuita ma, ove riguardino zone o edifici vincolati ai
sensi di norme statali, regionali o di specifiche prescrizioni del P.U.C., devono ottenere preventivamente il
nulla osta dell’ente preposto alla tutela del vincolo e non fruiscono di silenzio-assenso.
Articolo 14
Demolizioni ed opere di demolizione
Costituisce demolizione l’intervento autonomo volto a rimuovere, in tutto o in parte manufatti
preesistenti. Gli interventi di demolizione sono sottoposti ad autorizzazione gratuita; nel caso che tali interventi
interessino zone vincolate dalle Leggi 1089/39 e 1497/39 l’autorizzazione non fruisce del silenzio-assenso.
Articolo 15
Interventi relativi al verde, ai parchi, ai giardini
Gli interventi relativi al verde, ai parchi ed ai giardini, quando costituiscono intervento autonomo e non
comportano una modificazione al disegno ed alla struttura dell’impianto tipologico, sono soggetti ad
autorizzazione gratuita.
Quando tali interventi costituiscono, invece, parte integrante di una più complessa opera edilizia ne
seguono l’iter.
Articolo 16
Interventi per manufatti temporanei e stagionali
Sono interventi per manufatti temporanei e stagionali” quelli volti ad installare manufatti di facile
asportabilità, atti a far fronte ad esigenze temporanee. Detti interventi di cui sopra sono ammessi a condizione
che, nelle aree già di fatto sistemate a verde, sia pubblico che di uso pubblico, non avvengano sostanziali
modificazioni dei luoghi.
I manufatti che permangono installati per un periodo superiore a un anno sono da considerarsi a tutti gli
effetti nuova costruzione e debbono rispettare le previsioni e la normativa del P.U.C. e del presente R.E.C..
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
Sono escluse da tale termine di un anno le costruzioni temporanee funzionali a lavori in corso soggetti
a concessione o autorizzazione; in questo caso le costruzioni temporanee sono ammesse per tutta la durata dei
lavori.
Sono altresì escluse da tale termine le costruzioni temporanee su suoli ottenuti in concessione d’uso da
altre amministrazioni pubbliche; in questo caso le costruzioni temporanee sono ammesse per tutta la durata
della concessione d’uso.
Gli interventi sono assoggettati ad autorizzazione ma, ove riguardino zone o edifici vincolati ai sensi di
norme statali, regionali o di specifiche prescrizioni del P.U.C., devono ottenere preventivamente il nulla osta
dell’ente preposto alla tutela del vincolo e non fruiscono di silenzio-assenso. L’autorizzazione è onerosa se
l’intervento ricade su suolo pubblico, in caso contrario è gratuita; essa equivale a quelle di polizia
amministrativa e/o di occupazione del suolo pubblico.
E’ fatto obbligo agli intestatari del nulla osta di cui sopra di ripristinare l’area di sedime del manufatto
entro il periodo di tempo stabilito nell’atto autorizzativo.
La copertura mediante palloni pressostatici di impianti sportivi esistenti e autorizzati non è soggetta a
nulla osta.
I manufatti temporanei e stagionali debbono essere installati a non meno di 3 metri dal confine di
proprietà; in difetto dev’essere acquisito il consenso del confinante.
Articolo 17
Interventi relativi all’arredo urbano e alle opere minori soggette a procedure particolari
Sono interventi relativi all’arredo urbano gli interventi di posa di cartelloni, insegne e altri indicatori
pubblicitari, di vetrinette e attrezzature per l’illuminazione degli spazi pubblici, di lapidi e cippi
commemorativi, di cabine di pubblici servizi, di manufatti esterni al servizio delle reti e di tutte le altre opere
aventi rilevanza nell’ambiente urbano. Sono opere minori le edicole funerarie, i monumenti e le altre opere
cimiteriali; le vasche per l’approvvigionamento idrico, i pozzi, i forni all’aperto e le recinzioni nonché i
parcheggi di pertinenza di singole unità immobiliari.
Gli interventi relativi all’arredo urbano, se non impegnano il suolo pubblico, sono assoggettati a
denuncia di inizio attività, ma, ove riguardino zone o edifici vincolati ai sensi di norme statali, regionali o di
specifiche prescrizioni del P.U.C., devono ottenere preventivamente il nulla osta dell’ente preposto alla tutela
del vincolo e del Dirigente e non fruiscono di silenzio-assenso.
Gli interventi per opere minori sono soggetti ad autorizzazione edilizia.
Articolo 18
Interventi Urgenti
Gli interventi soggetti ad autorizzazione o concessione edilizia che si rendono necessari al fine di evitare
un pericolo imminente per l’incolumità delle persone, possono essere eseguiti senza preventiva autorizzazione
o concessione edilizia, ma sotto la personale responsabilità del committente, anche per quanto riguarda
l’effettiva esistenza del pericolo.
E’ fatto obbligo al proprietario o all’avente titolo di dare immediata segnalazione dei lavori al Sindaco e
di presentare, entro trenta giorni dall’inizio di questi ultimi, la richiesta di autorizzazione o concessione; tali
autorizzazioni o concessioni verranno rilasciate a sanatoria a titolo gratuito.
Il committente dell’intervento, qualora non sia il proprietario o l’avente titolo, dovrà darne immediata
notizia all’uno o all’altro, a seconda dei casi, per metterlo in grado di adempiere al disposto del comma
precedente. Di tale comunicazione dovrà essere contemporaneamente trasmessa copia al Sindaco.
Articolo 19
Opere Comunali
Per le opere comunali o di altri enti pubblici (eccettuate quelle statali o di interesse statale), l’atto di
approvazione o presa d’atto comunale del progetto e/o della relativa spesa tiene luogo delle autorizzazioni e/o
concessioni edilizie ad ogni effetto (amministrativo, civile e penale).
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
Tale atto conterrà, al pari della concessione/autorizzazione, la menzione dei pareri obbligatori acquisiti
sul progetto.
Qualora le opere costituiscano variante allo strumento urbanistico, i relativi progetti seguiranno lo
schema procedimentale di cui alla L.R. 31 luglio 1996, n°32.
Articolo 20
Varianti in corso d’opera
Sono ammesse, senza preventiva autorizzazione, le varianti non essenziali. Qualora, in corso d’opera, si
renda necessaria una variante essenziale del progetto approvato, il direttore dei lavori intima la sospensione dei
lavori alla ditta esecutrice, dandone, nel contempo, immediata comunicazione al Sindaco, e fa predisporre o
predispone un nuovo progetto che allegherà ad una nuova istanza indirizzata al Sindaco per le approvazioni di
rito. La ditta esecutrice non potrà riprendere i lavori prima del rilascio della nuova autorizzazione/concessione a
seguito dell’approvazione della variante.
Articolo 21
Piani Attuativi e lottizzazioni e frazionamenti a scopo edificatorio
Gli interventi di pianificazione attuativa e di lottizzazione consistono nelle procedure ed opere occorrenti
per l’utilizzazione edilizia di aree non ancora, o non compiutamente, urbanizzate e per il recupero o la
ristrutturazione urbanistica di quelle urbanizzate.
Tali interventi si attuano solo previa predisposizione ed approvazione, da parte del Consiglio Comunale,
degli appositi strumenti pianificatori di attuazione del P.U.C.:
a)-il piano di recupero;
b)-il piano particolareggiato;
c)-il piano di lottizzazione convenzionato
d)-il piano per gli insediamenti produttivi;
e)-il piano per l’edilizia economica e popolare;
f)-i Programmi Complessi o Integrati di cui alla L. 179/92 e della L.R. 16/94.
Gli interventi di lottizzazione possono essere di iniziativa privata, e sono soggetti a convenzione, oppure
promossi direttamente dall’Amministrazione Comunale; devono riguardare aree di estensione conforme al
minimo prescritto nelle NTA con facoltà di procedere per stralci funzionali, convenzionabili separatamente,
ovvero per comparti.
Gli interventi di frazionamento a scopo edificatorio, conseguenti agli interventi di lottizzazione,
riguardano la suddivisione di lotti esistenti, liberi o edificati; tali interventi sono assoggettati ad autorizzazione
edilizia. L’apertura di strade private che non siano di uso pubblico sono assimilate agli interventi di
frazionamento.
Articolo 22
Varianti agli strumenti di attuazione del P.U.C. .
Si definiscono “varianti agli strumenti di attuazione del P.U.C.” quell’insieme di interventi che
modificano, in tutto o in parte la zonizzazione, la destinazione d’uso dei lotti, le cessioni, la dotazione di spazi
pubblici o di uso pubblico, il disegno planovolumetrico, il disegno tipologico, le urbanizzazioni primarie e
secondarie nonché le norme di attuazione di uno strumento di attuazione del P.U.C. approvato.
Sono “varianti non essenziali” quelle che non incidono sul dimensionamento globale dello strumento di
attuazione e non comportano modifiche al perimetro, agli indici di fabbricabilità ed alle dotazioni di spazi
pubblici o di uso pubblico o costituiscono adeguamento dello strumento di attuazione ai limiti ed ai rapporti
imposti da norme regionali o statali successivamente emanate. Sono altresì varianti non essenziali quelle
derivanti da un ridisegno dello strumento di attuazione in base alla non corrispondenza tra le basi cartografiche
ed il rilievo reale del terreno.
Le varianti non essenziali sono approvate dal Consiglio Comunale e non comportano la procedura di cui
all’art. 20 della Legge Regionale 45/89.
Qualora si ravvisasse la necessità di una variante in corso d’opera il direttore dei lavori intima alla ditta
esecutrice delle opere di sospendere i lavori in quelle parti oggetto della variante, fino al momento in cui sia
resa esecutiva la delibera di approvazione del Consiglio Comunale e si sia provveduto alla stipula di una
eventuale nuova convenzione o atto aggiuntivo.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
Articolo 23
Interventi di urbanizzazione
Si definiscono “interventi di urbanizzazione” quell’insieme di opere volte a mantenere o a dotare le aree
degli assetti civili necessari alla normale funzionalità delle attività insediate o di futuro insediamento.
Le opere di urbanizzazione primaria e secondaria sono soggette a concessione edilizia anche se previste
in strumenti di attuazione del P.U.C. approvati.
Gli allacciamenti a dette opere, i servizi a rete (elettrodotti, linee telegrafiche e telefoniche, cablaggi per
reti informatiche etc.), le antenne di telecomunicazione ed impianti analoghi sono soggetti ad autorizzazione
edilizia.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
Titolo III°
Concessioni ed autorizzazioni edilizie
Articolo 24
Opere soggette a concessione
La concessione è rilasciata per l’esecuzione di opere nel rispetto delle leggi ed in conformità agli
strumenti urbanistici ed è subordinata all’esistenza delle opere di urbanizzazione primaria.
Ove il rilascio sia subordinato all’approvazione degli strumenti di attuazione del P.U.C., in attesa di
questi sono consentite, oltre a quelle eseguibili con autorizzazione, le opere di ristrutturazione edilizia, soggette
alle seguenti condizioni:
Devono riguardare singole unità immobiliari o parte di esse;
possono riguardare globalmente uno o più edifici, anche se modifichino fino al 25% delle
destinazioni preesistenti, purchè il concessionario si impegni, con atto trascritto a favore del Comune
e a cura e spese dell’interessato, a praticare, limitatamente alla percentuale mantenuta a scopo
residenziale, prezzi di vendita e canoni di locazione concordati con il Comune ed a concorrere agli
oneri di urbanizzazione ai sensi della Legge 10/77.
Gli stessi interventi sono assentibili anche nell’ambito delle zone destinate a servizi i cui vincoli risultino
scaduti.
Il Dirigente è tenuto a rilasciare a chi abbia titolo alla concessione edilizia, entro sessanta giorni dalla
presentazione della domanda, un certificato riguardante aree o immobili nel quale siano indicate tutte le
prescrizioni urbanistiche ed edilizie.
Articolo 25
Opere soggette a concessione con corresponsione di contributo
Sono soggette a concessione con corresponsione di contributo le opere appresso indicate:
a) Opere di nuova costruzione, comprese quelle destinate agli impianti per le cave e le discariche;
b) Opere di ristrutturazione edilizia in edifici non residenziali, nonchè in edifici per la residenza o
unifamiliari privi dei requisiti per la concessione gratuita stabiliti nelle lettere b) e c) dell’art. 9 della
L.10/77.
c) Programmi integrati ai sensi dell’art. 16 della Legge 179/92 e della Legge Regionale 16/94.
Articolo 26
Opere soggette a concessione gratuita
Fermo restando che gli interventi di restauro e risanamento conservativo sono soggetti ad autorizzazione,
sono soggette a concessione gratuita le opere che fruiscono delle agevolazioni di legge.
Articolo 27
Effetti e validità della concessione
La concessione è rilasciata dal Dirigente a chi abbia titolo per richiederla. La volturazione della
concessione potrà essere rilasciata, prima dell’ultimazione dei lavori, su richiesta degli interessati.
Articolo 28
Durata della concessione
Nell’atto di concessione sono indicati i termini di inizio e di ultimazione dei lavori. Il termine di
ultimazione può essere prorogato solo per fatti estranei alla volontà del concessionario, che siano sopravvenuti
a ritardare i lavori durante la loro esecuzione.
Un periodo superiore al triennio può essere concesso solo in considerazione della mole dell’opera da
realizzare o delle sue particolari caratteristiche tecnico-costruttive, ovvero per opere pubbliche il cui
finanziamento sia previsto in più esercizi finanziari.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
Qualora i lavori non siano ultimati nel termine stabilito, il concessionario deve presentare istanza diretta
ad ottenere una nuova concessione per la parte non ultimata.
Articolo 29
Opere ed usi soggetti ad autorizzazione
Tutti gli interventi edilizi, fatti salvi quelli di manutenzione ordinaria (art. 5) e quelli assoggettati a
concessione edilizia (art. 24), sono soggetti all’approvazione dell’amministrazione comunale che viene espressa
mediante autorizzazione rilasciata dal Dirigente ai sensi e nelle forme stabilite dalle leggi vigenti.
Gli interventi possono avere attuazione diretta con la sola autorizzazione oppure indiretta, quando
l’autorizzazione deve essere preceduta da un piano attuativo.
L’autorizzazione è gratuita.
Nei casi in cui le opere creino un aumento della superficie e del volume edilizio, deve essere corrisposto
un contributo da determinarsi secondo tabelle stabilite dal consiglio comunale. Tuttavia l’autorizzazione è
ancora gratuita, se tale aumento è prodotto dalla realizzazione di parcheggi.
Articolo 30
Opere esenti da concessione ed autorizzazione
Sono esenti da concessione ed autorizzazione gli interventi appresso indicati:
a) interventi di manutenzione ordinaria di cui all’art. 5 del R.E.C.;
b) interventi per l’adattamento e l’arredo di aree di pertinenza di edifici esistenti;
c) l’apposizione di tende su edifici esistenti;
d) i manufatti occorrenti per l’installazione di cantieri;
e) le opere interne e quelle equiparate;
f) i mutamenti di destinazione d’uso non previsti all’art. 10 del R.E.C.;
g) il rifacimento dei manti stradali
h) la posa in opera o il taglio di alberi.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
Titolo IV°
Costituzione, composizione e funzionamento delle Commissioni Consultive Comunali in materia edilizia
Articolo 315
Compiti della Commissione Consultiva Edilizia
La Commissione Consultiva Edilizia è l'organo ordinario di consulenza tecnica del Dirigente
nell'esercizio delle
funzioni edilizie e urbanistiche attribuitegli dalla legislazione vigente.
La Commissione Consultiva Edilizia è nominata dal Sindaco con proprio Decreto, composta di 9 (nove)
membri effettivi e 2 (due) supplenti, scelti tra le professionalità indicate nell’ art. 32, alle lettere da b) ad h )
con il compito di esprimere parere tecnico non vincolante su istanze di carattere urbanistico ed edilizio avendo
presenti le leggi e le disposizioni in materia, in particolare il regolamento edilizio e gli strumenti urbanistici,
curando il rispetto delle esigenze della viabilità, della sicurezza e dell'arte.
La Commissione si esprime facoltativamente sui progetti sottoposti al suo esame su richiesta del
Dirigente del Settore Tecnico e, obbligatoriamente, sulle seguenti tipologie di intervento ai sensi dell'art. 4 del
D.P.R. 380/2001:
a) Richieste di deroga ai sensi dell'art. 3 del presente Regolamento edilizio;
b) Richieste che comportino una trasformazione permanente delle stesse da parte di Enti Pubblici o di
privati di aree facenti parte del Patrimonio comunale;
c) Richieste di edificazione in deroga ai DISTACCHI TRA EDIFICI ai sensi dell’ art. 8 delle Norme di
Attuazione del PUC;
d) Richieste di pareri preventivi ai sensi degli artt. 38 e 66 del presente Regolamento.
e) Interventi edilizi ricadenti nella zona omogenea A con esclusione degli interventi di manutenzione
ordinaria e straordinaria;
f) interventi edilizi ricadenti nella zona omogenea B1 ai soli fini della verifica della sussistenza dei
caratteri storici tradizionali a seguito di istanza di parte o richiesta del dirigente;
ARTICOLO 326
Composizione della Commissione Consultiva Edilizia
I nove componenti effettivi della Commissione Consultiva Edilizia sono scelti tra le seguenti figure
professionali:
a) Il Dirigente Capo Area Tecnica che la convoca e la presiede;
Il Presidente può delegare le sue funzioni ad un Dirigente Comunale dell’Area Tecnica o ad un
componente della Commissione.
a) Esperto di edilizia - urbanistica Funzionario - Dirigente in servizio presso una Pubblica
Amministrazione;
b) Ingegnere esperto in ingegneria ambientale e del territorio;
c) Ingegnere esperto in materia urbanistica, architettura, Beni Culturali, Ambientali e Paesaggio, ai sensi
dell'art.4 della L.R. n° 28 del 12/08/1998, da scegliersi fra gli iscritti agli ordini professionali o fra dipendenti
delle Pubbliche Amministrazioni;
5
Così sostituito con D.C.C. n. 27/2013.
6
Così sostituito con D.C.C. n. 23/2011.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
d) Architetto esperto in materia urbanistica, architettura. Beni Culturali, Ambientali, Pianificatori e
Paesaggistici, ai sensi dell'art. 4 della L.R. n° 28 del 12/08/1998, da scegliersi fra gli iscritti agli ordini
professionali o fra dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni;
e) Tecnici da scegliersi tra gli iscritti ai diversi Albi professionali.
f) Geologo;
g) Esperto in materia di abolizione delle Barriere Architettoniche;
h) Segretario da nominare fra i dipendenti dell’ufficio Tecnico del Comune.
I componenti durano in carica per un quinquennio e comunque non oltre la durata della consiliatura.
In caso di cessazione dalla carica di uno o più membri si procederà a nuova nomina, con i criteri sopra
indicati, per il solo periodo residuo del quinquennio in corso;
I componenti decadono dalla carica quando risultino assenti senza giustificato motivo a tre sedute
consecutive o per rinuncia scritta. La decadenza è dichiarata dal Sindaco, che contemporaneamente provvede
per la sostituzione;
ARTICOLO 337
Sedute della Commissione Consultiva Edilizia
La Commissione Consultiva Edilizia si riunisce di regola una volta per settimana e comunque ogni
qualvolta il Presidente lo ritenga opportuno.
a) Le sedute sono valide quando intervengono almeno cinque componenti. I componenti supplenti
partecipano di diritto alle sedute della Commissione, ma esprimono il parere solo in caso di assenza di uno solo
dei componenti effettivi, esprimerà il parere il primo dei supplenti che saranno nominati dal Sindaco con
proprio Decreto che indicherà pure l’ordine di nomina (1° e 2° supplente);
b) La Commissione è convocata dal Presidente almeno 3 (tre) giorni prima della data della riunione, con
invito scritto;
c) I pareri vengono presi a maggioranza assoluta di voti dei componenti presenti; in caso di parità
prevale il voto del Presidente;
d) La Commissione, per avere chiarimenti sui progetti sottoposti al suo esame, ha facoltà di ammettere la
presenza alle sedute dei progettisti, i quali, comunque, si dovranno allontanare prima dalla formulazione del
parere;
e) La Commissione può altresì richiedere, se ritenuto indispensabile per la formulazione del proprio
parere, la collaborazione di esperti aventi specifica competenza su particolari progetti sottoposti al suo esame;
f) I Commissari non possono presenziare all'esame e alla votazione dei progetti da essi elaborati o dai
quali si riscontra una partecipazione diretta o indiretta da parte dei medesimi;
g) Dell'esercizio delle facoltà di cui al punto 4) e 5) e dell'osservanza della prescrizione di cui al punto
che precede deve essere fatto esplicito riferimento in verbale,
h) Le sedute della Commissione Consultiva Edilizia non sono pubbliche, salvo che il Presidente non
disponga il contrario. In questo caso, su richiesta anche di un solo Commissario, il voto potrà essere espresso in
forma segreta;
i) I verbali delle sedute della Commissione devono indicare i pareri dati, il numero dei voti favorevoli e
di quelli contrari e le eventuali dichiarazioni di voto dei singoli Commissari. Deve specificarsi, in ogni caso, se
il parere è adottato a maggioranza o all'unanimità;
j) Quando la Commissione ritenga di non poter dare parere favorevole sui progetti sottoposti al suo
esame deve indicarne i motivi;
k) I verbali sono firmati dal Presidente, dal Segretario e da almeno due membri della Commissione;
l) II parere espresso dalla Commissione deve essere riportato, a cura del segretario, sugli atti istruttori
della domanda o proposta per gli ulteriori provvedimenti;
7
Così sostituito con D.C.C. n. 23/2011.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
m) I verbali delle adunanze della Commissione sono riuniti in apposito registro, a cura del segretario
della stessa;
n) L'ordine del giorno della riunione, suddiviso eventualmente in progetti da sottoporre alla
Commissione integrata, progetti preliminari e progetti normali, contiene tutte le pratiche trasmesse dal
Responsabile del Procedimento, secondo l'ordine di presentazione. I pareri sui progetti posti all'ordine del
giorno debbono essere espressi entro il termine inderogabile di 7 giorni dal ricevimento degli atti. Decorso tale
termine senza la formulazione del parere della Commissione Edilizia, il Responsabile del Procedimento
formula la proposta motivata per l'emanazione del provvedimento precisando il mancato parere al Dirigente in
applicazione delle disposizioni di cui all'art. 7della Legge 241/90 e art. 2, c. 60 L. 662/96 come sostituito
dall'art. 20 del T.U. sull'Edilizia (D.P.R. 380/2001).
ARTICOLO 348
Funzionamento della Commissione Consultiva Edilizia
Regolamentazione dei lavori
La Commissione Consultiva Edilizia potrà adottare, nel rispetto del presente regolamento, un suo
regolamento interno con cui disciplinare i propri lavori, al fine di una migliore funzionalità; in questo ambito,
la Commissione può articolarsi in una o più sottocommissioni, con un minimo di membri non inferiore a tre.
8
Così sostituito con D.C.C. n. 105/2008.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
Titolo V°
Norme di procedura
Articolo 35
Certificato di destinazione urbanistica
Nella richiesta di certificato di destinazione urbanistica devono essere indicati gli estremi catastali della
particella interessata nonché quelli del mappale di provenienza ove essa risulti da un frazionamento approvato
da meno di dieci anni. Alla richiesta debbono essere allegate, in formato UNI A3, tre copie della planimetria
catastale e una copia della carta aerofotogrammetrica della zona interessata.
Articolo 36
Certificato d’uso
Il certificato d’uso potrà essere richiesto e rilasciato in ottemperanza alle disposizioni contenute
nell’articolo 8 della Legge 94/82.
Articolo 37
Opere ed usi soggetti a denuncia d’inizio attività
Sono subordinati alla denuncia di inizio attività D.I.A. in luogo degli ordinari strumenti concessori o
autorizzatori le opere e gli usi appresso indicati:
a) opere di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo;
b) opere di eliminazione delle barriere architettoniche in edifici esistenti, consistenti in rampe o ascensori
esterni, ovvero in manufatti che alterino la sagoma dell’edificio.
c) recinzioni, muri di cinta e cancellate;
d) aree destinate ad attività sportive senza creazione di volumetrie;
e) opere interne di singole unità immobiliari che non comportino modifica della sagoma e dei prospetti e non
rechino pregiudizio alla staticità dell’immobile;
f) impianti tecnologici che non si rendano indispensabili, sulla base di nuove disposizioni, a seguito della
revisione o installazione di impianti tecnologici;
g) varianti a concessioni edilizie già rilasciate che non incidano sui parametri urbanistici e sulle volumetrie, che
non cambino la destinazione d’uso e la categoria edilizia e non alterino la sagoma e non violino le eventuali
prescrizioni contenute nella concessione edilizia;
h) parcheggi di pertinenza nel sottosuolo del lotto su cui insiste il fabbricato.
L’esecuzione di opere mediante D.I.A. (denuncia inizio attività) è però impedita se gli immobili
interessati sono sottoposti alla legge 1089/1939, alla legge 1497/1939, alla legge 394/91, alla legge regionale
n° 31/89, a disposizioni immediatamente operative del P.T.P. N°13, alla legge 183/89, ovvero compresi nelle
zone territoriali omogenee “A” (centro storico) o comunque assoggettati dagli strumenti urbanistici a discipline
espressamente volte alla tutela delle loro caratteristiche paesaggistico-ambientali, storico-archeologiche,
storico-artistiche, storico-architettoniche e storico-testimoniali, o sono oggetto di prescrizioni di vigenti
strumenti urbanistici di pianificazione, nonchè di programmazione, immediatamente operative e le
trasformazioni progettate siano in contrasto con strumenti urbanistici adottati.
Quando il Comune riscontra l’assenza delle condizioni prescritte per la fattibilità di opere mediante la
denuncia di inizio di attività, notifica agli interessati l’ordine motivato di non effettuare le progettate
trasformazioni.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
Articolo 38
Richiesta di parere preventivo
L'avente titolo a richiedere una concessione o un'autorizzazione edilizia, prima della presentazione della
domanda può richiedere al Sindaco un parere preventivo alla C.E. su un progetto preliminare, qualora l'opera
edilízia assuma rilevanza per le caratteristiche compositive e dimensionali, la consistenza e la localizzazione.
Gli uffici comunali, verificata la completezza della documentazione presentata e la sottoscrizione degli
elaborati del progetto preliminare da un tecnico abilitato, trasmettono il progetto preliminare alla Commissione
Edilizia.
Il parere preventivo è comunicato dal Sindaco al richiedente, entro 60 giorni dalla richiesta, fatte salve
eventuali sospensioni per richiesta di documentazione integrativa in unica soluzione.
Il parere preventivo conserva validità per un anno dalla data del rilascio, salvo che non intervengano
modificazioni degli strumenti urbanistici e della normativa vigente.
Trascorso inutilmente il termine dei 60 giorni, il richiedente può presentare senz'altro richiesta di
concessione o autorizzazione, ovvero sollecitare nelle forme di legge l'adempimento dell'obbligo di esprimere
il parere.
Art 39
Domanda di autorizzazione
Sono soggetti ad autorizzazione le opere e gli usi appresso indicati:
1. i frazionamenti di terreni a scopo edilizio;
2. gli interventi di manutenzione straordinaria non eseguibili mediante D.I.A.;
3. gli interventi di restauro e di risanamento conservativo non eseguibili con D.I.A.;
4. le opere di pertinenze o per impianti tecnologici a servizio di edifici già esistenti;
5. le occupazioni di suolo pubblico;
6. le opere di demolizione, i rinterri e gli scavi, che non riguardino la coltivazione di cave o di torbiere,
necessarie per lo svolgimento di attività edilizie;
7. le recinzioni di terreni, qualora non eseguibili mediante d.i.a;
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
8. l'installazione di coperture pressostatiche a carattere stagionale;
9. le costruzioni funerarie;
10. la costruzione di vasche per l'approvvigionamento idrico, di pozzi, di forni all'aperto, di opere precarie e
temporanee;
11. l'occupazione di suolo mediante esposizione di merce a cielo libero.
12. il collocamento, la rimozione o modifica di vetrine, insegne, tabelle, iscrizioni, monumenti, lapidi o pezzi
d'arte esposti alla vista del pubblico, chioschi;
13. il cambio di destinazione d’uso;
14. l’allacciamento alle reti dei pubblici servizi tecnologici.
L'istanza per autorizzazione edilizia, rivolta al Sindaco, in duplice esemplare (di cui uno in bollo) su
moduli stampati dal Comune deve essere firmata dal proprietario o da chi ne abbia titolo e dal progettista
redattore degli allegati progettuali, abilitato ai sensi delle vigenti leggi con esplicita indicazione, per entrambi,
del domicilio, del Codice Fiscale e della Partita I.V.A..
Nella domanda di autorizzazione il richiedente si impegna a comunicare, prima del ritiro
dell’autorizzazione i nomi del direttore dei lavori, indicando l’albo professionale a cui è iscritto, del costruttore,
del capo cantiere, nonchè il nome dell’installatore degli impianti, ai sensi dell’articolo 9, comma 4, del D.P.R.
447/91.
Per gli interventi di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo su edifici
esistenti, alla richiesta di autorizzazione si allegano di norma tutti i documenti di cui all’art. 40 del presente
R.E.C.; è ammessa l’omissione di alcuni elaborati se non attinenti alle opere da assentire. Tuttavia tali elaborati
sono tassativi se le opere sono da eseguire su parti di pregio architettonico o storico o anche su edifici di pregio
architettonico, storico, ambientale.
Per l’esecuzione di opere costituenti pertinenze o impianti tecnologici a servizio di edifici esistenti, per le
recinzioni dei terreni, per l’installazione di coperture pressostatiche a carattere stagionale, per la costruzione di
vasche per l’approvvigionamento idrico, di pozzi, di forni all’aperto, di opere precarie e temporanee, alla
richiesta di autorizzazione si allegano gli elaborati di cui ai punti 1), 2), 3) e 4) del primo comma dell’art. 40
del presente R.E.C..
Per l’occupazione di suolo pubblico e per l’occupazione del suolo mediante esposizione di merce a cielo
libero, è sufficiente precisare nella domanda l’uso, la localizzazione del terreno, su planimetria
aerofotogrammetrica in scala non superiore al 2.000, la superficie occupata e la durata presumibile
dell’occupazione.
Per le opere di demolizione, i rinterri e gli scavi per lo svolgimento di attività edilizie alla richiesta di
autorizzazione è necessario allegare i documenti di cui ai punti 1), 2) e 3) del primo comma dell’art. 40 del
presente R.E.C., ed una relazione che specifichi la durata dei lavori, le modalità di smaltimento o di uso dei
materiali scavati o di demolizione, i provvedimenti e le cure previste per sistemare i luoghi prima
dell’ultimazione dei lavori.
Per le costruzioni funerarie, per il collocamento, la rimozione o modifica di vetrine, insegne, tabelle,
iscrizioni, monumenti, lapidi o pezzi d'arte esposti alla vista del pubblico, e per il collocamento di chioschi, alla
richiesta di autorizzazione è necessario allegare una pianta in scala 1:20 indicante l’ubicazione, la sistemazione
prevista, completa di quote planimetriche ed altimetriche e della indicazione di tutti i materiali utilizzati,
nonchè tutti i prospetti completi di quote e delle indicazioni di tutti i materiali utilizzati.
Per l’allacciamento alle reti pubbliche dei servizi tecnologici, alla richiesta di autorizzazione si allegano:
- una planimetria generale, in scala non superiore a 1:2000, indicante la posizione del terreno interessato
ed il tracciato delle reti pubbliche;
- una pianta, in scala 1:200, del terreno e dello scantinato, se esistente, con l’indicazione delle reti, delle
quote e dei diametri dei tubi e delle relative pendenze, dei materiali, delle bocche e dei pozzetti di ispezione,
dei sifoni e dei particolari costruttivi, fino all’attacco stradale.
Per i mutamenti di destinazione d’uso, alla richiesta di autorizzazione è necessario allegare tutti i
documenti previsti ai punti 1), 2), 3), 4) per l’esauriente illustrazione dello stato di fatto e, in particolare delle
pertinenze a servizio dell’immobile e degli eventuali spazi da asservire, nonchè tutti i documenti prescritti per
la domanda all’abitabilità o all’agibilità per dimostrare l’idoneità edilizia al nuovo uso. Qualora la richiesta di
mutamento di destinazione comporti l’esecuzione di opere per l’adeguamento edilizio con adattamenti interni o
con modifiche esterne, anche alle architetture, i lavori relativi sono assentiti come previsto dalle leggi vigenti e
dal presente R.E.C.. In tali casi, resta fermo l’obbligo della richiesta finale di abitabilità o di agibilità. Resta
fermo l’obbligo di dimostrare l’idoneità urbanistica ed edilizia dell’immobile al nuovo uso.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
Tutti gli elaborati devono essere piegati preferibilmente secondo il formato UNI A4 (mm. 210 x 297) e
devono contenere, in testata, l'indicazione dell'intervento e l'ubicazione, il titolo dell'elaborato, le generalità, la
firma e il timbro professionale del progettista o dei progettisti abilitati.
Nel caso di varianti in corso d'opera deve inoltre essere indicato, con chiarezza, negli elaborati grafici il
numero della autorizzazione edilizia sulla quale è richiesta la variante e il numero progressivo della variante
stessa.
Per il ritiro delle autorizzazioni valgono le prescrizioni contenute all’art. 42 del presente R.E.C..
Qualora l’edificio contenga impianti per i quali è obbligatorio il progetto ai sensi dell’articolo 4 del
sopra detto D.P.R. 447/91, il richiedente si impegna altresì a comunicare il nome del progettista di tali impianti
e l’organo professionale di appartenenza.
In relazione a quanto sopra, il richiedente dichiara che eventuali cambiamenti saranno comunicati entro
otto giorni successivi. Ciò vale anche per il semplice frazionamento dei terreni da lottizzare e per l’apposizione
di picchetti inamovibili distintivi.
Inoltre si obbliga a depositare presso gli uffici comunali, prima dell’inizio dei lavori, la documentazione
ed i progetti prescritti da specifiche norme di settore (caratteristiche di isolamento, impianti, opere in cemento
armato o acciaio etc.)
L’ordinanza contingibile ed urgente, emanata ai sensi dell'art. 38 L. 142/90 costituisce autorizzazione
limitatamente alle opere di cui si ingiunge l’esecuzione.
Qualora per lo stesso edificio o per la stessa unità immobiliare siano richieste più autorizzazioni tali da
configurare, nel loro insieme, un intervento assoggettabile a concessione edilizia, l’interessato dovrà presentare,
nel termine fissato dal Sindaco, regolare istanza di concessione edilizia.
Art. 39 bis9
Durata, decadenza, rinnovo e revoca della autorizzazione
L’autorizzazione ha la durata di tre anni dalla data del rilascio, e decade automaticamente nel termine di
cui sopra. Prima della scadenza del termine può essere richiesto, una tantum, il rinnovo della autorizzazione nel
caso in cui i lavori non siano stati ultimati per fatti estranei alla volontà del concessionario. Il Dirigente, con
parere motivato, potrà concedere la proroga massima di un anno sempreché l’autorizzazione non contravvenga
alla disciplina urbanistica al momento della rinnovazione.
Per gli interventi di cui alla lettera g) comma 1 art. 1 della L.R. n 5 del 16/05/2003 l’autorizzazione ha la
durata massima di anni uno.
Per gli interventi di cambio d’uso senza opere richiamati nell’art. 10 non sono previsti limiti temporali.
L’autorizzazione potrà essere revocata, con motivato atto del Dirigente od ordinanza del Sindaco nei casi
previsti dalla legge.
Articolo 40
Domanda di concessione
La domanda di concessione, redatta in duplice esemplare, di cui una in bollo, su moduli stampati del
Comune, è indirizzata al Sindaco ed è firmata dal/i proprietario/i dell’/gli immobile/i o da chi abbia titolo per
riceverla. Nella domanda devono essere chiaramente indicati il domicilio, il Codice Fiscale e la Partita I.V.A.
del richiedente e del progettista redattore del progetto.
Gli allegati obbligatori alla domanda sono costituiti dai documenti e dagli elaborati progettuali
sottoelencati forniti in triplice copia; l’Amministrazione Comunale può, in qualsiasi momento del
procedimento istruttorio, richiedere ulteriori documenti ed elaborati al fine di una migliore valutazione
dell’intervento proposto.
9
Inserito con D.C.C. n. 100/2008.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
4) Modulo oneri concessori, o computo estimativo delle opere progettate (solo per concessioni onerose
per la determinazione del contributo di concessione);
5) Dichiarazione dell’ENEL relativa alla necessità o meno di una cabina elettrica (solo per edifici con
superficie utile superiore a 1.000 mq ovvero per attività particolari che richiedano un potenziamento
della fornitura di energia elettrica);
6) Richiesta di autorizzazione all’allaccio alle reti idrica e fognaria pubbliche o all’installazione di un
impianto autonomo di trattamento dei reflui. L’allaccio è autorizzato dal Dirigente con provvedimento
distinto;
7) Moduli ISTAT, compilati in ogni loro parte.
b) Elaborati di progetto:
1) Un estratto mappale del luogo, in scala 1:2000 oppure 1:1000, esteso ad una zona di almeno 100 metri,
in tutte le direzioni, attorno ai confini della proprietà interessata. Nell’estratto, completo di
orientamento e di indicazione della località, devono essere indicate tutte le costruzioni esistenti nella
zona, nonché le costruzioni insistenti sul lotto oggetto dell’intervento;
2) Uno stralcio del più recente rilievo aerofotogrammetrico in scala 1:2000 oppure 1:1000, esteso ed
orientato come l’estratto mappale con l’indicazione del lotto oggetto dell’intervento e l’inserimento,
all’interno di esso, dell’opera progettata con un colore distintivo;
3) Uno stralcio del P.U.C. e dell’eventuale piano attuativo vigenti, in scala 1:2000 oppure 1:1000,
orientato ed esteso come il rilievo aerofotogrammetrico;
4) Una planimetria in scala 1:500 oppure in scala 1:200 indicante:
a) l’orientamento, la lunghezza dei lati e la superficie del terreno che si intende vincolare per
l’edificio progettato;
b) le strade e loro larghezza dal ciglio, gli spazi pubblici o privati sui quali prospetta l’edificio o che
lo interessano per qualsiasi ragione;
c) gli spazi liberi, i cortili ed i cavedi di ragione di terzi e gli eventuali spazi privati, soggetti a servitù
di pubblico passaggio, esistenti lungo il confine del terreno interessato;
d) gli edifici circonvicini con evidenziate le loro altezze ed il numero dei piani (compreso il piano
terra),
e) le distanze dell’edificio progettato da: confini di zona, cigli stradali, confini di proprietà, edifici
circonvicini;
f) ogni altro elemento che possa caratterizzare la situazione attuale delle zone limitrofe al lotto (
corsi d’acqua, fognature esistenti, alberature di alto fusto e loro essenze, eventuali demolizioni
previste ecc...);
5) Planimetria in scala 1:200 oppure in scala 1:100 della sistemazione del suolo, indicante:
a) la sistemazione prevista per le opere di giardinaggio ed in particolare le essenze e le altezze delle
alberature al momento dell’impianto;
b) la sistemazione delle altre aree libere, precisando la pavimentazione e le caratteristiche
geometriche (con particolari costruttivi in scala 1:20) degli spazi carrabili e, in caso di rampe di
accesso agli scantinati, il loro raggio di curvatura e la loro pendenza;
c) i posti di autoparcheggio (anche al coperto);
d) le recinzioni, con particolari costruttivi in scala 1:20;
e) le attrezzature per gioco bambini e ricreazione e gli altri elementi di arredo esterno del fabbricato;
f) le quote planimetriche ed altimetriche delle sistemazioni esistenti e progettate e quelle delle
sistemazioni dei terreni limitrofi, coordinandoli tra di loro;
g) la condotta ed il punto di allaccio alla rete idrica e fognaria (reti acque bianche e nere) o, in difetto
di quest’ultima, l’ubicazione dell’impianto di depurazione, la rete di smaltimento per
subirrigazione o per immissione, indicando il punto di allaccio, nella rete acque bianche;
h) i riferimenti fissi, distinti con numeri e con lettere, prescritti dal presente regolamento;
6) Disegni, normalmente in scala 1:100 (in scala 1:50 per interventi di ristrutturazione, restauro e
risanamento conservativo), delle piante di tutti i piani e della copertura dell’opera, distinti in rilievo
dello stato di fatto e progetto, con l’indicazione di :
a) destinazione d’uso dei locali con relativa superficie utile;
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
b) quote planimetriche ed altimetriche in numero tale da poter facilmente verificare le dimensioni di
ciascun elemento costitutivo dell’opera progettata;
c) schema grafico-analitico per il calcolo delle superfici e dei volumi;
d) dimensione delle aperture (con dimensione delle parti apribili e fisse);
e) indicazione dei rapporti di illuminazione;
f) ubicazione e dimensione delle canne fumarie, dei pluviali e degli scarichi;
g) nella pianta degli spazi aperti, delle recinzioni (con particolari in scala 1:20 del tipo e dei
materiali) degli arredi esterni, delle cordonature, nonché della rete di fognature bianche e nere
(compreso l’impianto fognario) ed eventuali vasche di accumulo;
h) i materiali della copertura, il senso delle falde e delle pendenze percentualizzate, i volumi tecnici, i
camini, le gronde ed i relativi punti di calata dei pluviali.
i) particolari architettonici in scala 1:20 (solo per interventi di ristrutturazione, restauro e
risanamento conservativo);
j) piante di tutti i piani, compresi i sottopiani, gli ammezzati, i volumi tecnici in scala 1:100
riportanti le indicazioni sull’abbattimento delle barriere architettoniche ai sensi della Legge 13/89.
k) elementi strutturali quali volte, travature in legno, capriate ecc..
Nel caso di edifici costituiti da ripetizioni di cellule tipo, è consentita la presentazione di piante
generali in scala 1:200 corredate da piante delle singole cellule in scala 1:50.
Qualora si tratti di edificio aderente ad altro fabbricato che deve comunicare con l’opera
progettata, le piante devono essere estese anche ai vani contigui della costruzione esistente e recare
le indicazioni di destinazione degli stessi.
7) disegni quotati, normalmente in scala 1:100 (in scala 1:50 per interventi di ristrutturazione, restauro e
risanamento conservativo) di una o più sezioni dell’opera messe in relazione con l’ambiente
circostante, la larghezza delle strade e degli spazi e con almeno una sezione sulla scala. Le quote,
riferite al piano di campagna originario ed al caposaldo fissato, devono indicare le dimensioni
complessive dell’opera e delle principali parti esterne ed interne, l’altezza netta dei piani, lo spessore
dei solai, gli sporti delle parti aggettanti, i colmi delle parti al di sopra della linea di gronda. Le sezioni
devono essere in numero necessario alla completa comprensione dell’opera;
8) disegni, normalmente in scala 1:100 (in scala 1:50 per gli interventi di ristrutturazione, restauro e
risanamento conservativo), di tutti i prospetti dell’opera progettata, completi di riferimento agli edifici
circostanti, al terreno, ed alle sue eventuali modifiche. Qualora l’edificio sia aderente ad altri fabbricati,
i disegni dei prospetti devono comprendere anche quelli delle facciate aderenti. I prospetti devono
riportare l’indicazione delle aperture e dei relativi infissi, dei materiali impiegati e loro colore, delle
zoccolature, degli spazi per insegne, delle opere in ferro e delle balaustre, delle coperture, dei pluviali
in vista, dei volumi tecnici;
9) per gli interventi sugli edifici esistenti (ristrutturazione, demolizione e ricostruzione, restauro e
risanamento conservativo), la descrizione dell’intervento edilizio, costituito dai grafici di rilievo in
scala 1:50, dovrà indicare con colore rosso e giallo rispettivamente le nuove costruzioni e le
demolizioni, mentre il progetto edilizio dovrà indicare gli elementi strutturali, le rifiniture interne ed
esterne, le destinazioni d’uso;
10) disegni in scala 1:20 dell’impianto di depurazione fognaria;
11) relazione con la descrizione delle membrature portanti, dei materiali previsti, delle finiture esterne
dell’edificio.
I progetti per i Programmi Integrati, di cui all’articolo 16 della Legge 179/92 e all’articolo 2 della Legge
Regionale 16/94, devono anche comprendere tutti gli allegati specificati dal presente Regolamento.
I progetti saranno corredati dei calcoli e grafici esecutivi previsti dalle specifiche normative di settore in
tema di opere in conglomerato cementizio armato, impianti tecnici, risparmio energetico etc..
I progetti di impianti, attrezzature, opere pubbliche e d’interesse generale comprendono gli elaborati
sopra descritti, adattati ed integrati in modo da illustrare compiutamente la consistenza, la qualità e la
rispondenza alle norme edilizie ed urbanistiche delle opere da realizzare.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
La domanda di concessione per realizzare le opere di urbanizzazione primaria deve essere presentata
separatamente per ciascuna opera di urbanizzazione e completa dei documenti di progetto appresso indicati:
1) Un estratto mappale del luogo, in scala 1:2000 oppure 1:1000, esteso ad una zona di almeno 100 metri,
in tutte le direzioni, attorno ai confini della proprietà interessata. Nell’estratto, completo di
orientamento e di indicazione della località, devono essere indicate tutte le costruzioni esistenti nella
zona, nonché nonché l’opera progettata, quest’ultima con un colore distintivo:
2) Uno stralcio del più recente rilievo aerofotogrammetrico in scala 1:2000 oppure 1:1000, esteso ed
orientato come l’estratto mappale con l’indicazione delle aree oggetto dell’intervento e l’inserimento,
all’interno di esse, dell’opera progettata con un colore distintivo;
3) Uno stralcio del P.U.C. e dell’eventuale piano attuativo vigenti, in scala 1:2000 oppure 1:1000,
orientato ed esteso come il rilievo aerofotogrammetrico;
4) Una planimetria del terreno in scala 1:2000 oppure 1:1000, con l’indicazione delle lunghezze dei lati e
della superficie del terreno e con una completa ed esauriente rappresentazione dello stato di fatto e
della altimetria. Nella planimetria saranno indicati gli edifici e le opere esistenti con le condizioni di
manutenzione, gli elementi naturali di interesse paesistico-ambientale, gli alberi di alto fusto, in specie
quelli tipici della flora mediterranea ed ogni altro elemento di interesse in relazione all’opera
progettata;
5) Una planimetria dell’opera in scala 1:2000, quotata compiutamente, così da consentire verifiche
immediate, completa di tabelle di computo con le quantità parziali e totali e di distinte relative ai pezzi
speciali e alle opere d’arte previsti, così da fornire informazione immediata sulla consistenza
dell’opera;
6) Profili longitudinali quotati, in scala opportuna, completi delle sezioni necessarie a illustrare
esaurientemente l’opera;
7) Particolari costruttivi delle opere d’arte , in scala 1:10, con l’indicazione dettagliata dei materiali e
delle finiture;
8) Relazione geologica o geotecnica;
9) Relazione sui materiali e sui procedimenti costruttivi utilizzati contenenti anche i calcoli di ingegneria;
10) Computo metrico estimativo, analisi dei prezzi ed elenco prezzi redatti ai sensi delle leggi vigenti.
Articolo 41
Atto di concessione
L'atto di concessione deve contenere:
a) gli estremi della richiesta e della concessione;
b) le generalità ed il codice fiscale del titolare della concessione;
c) la descrizione delle opere con l'elencazione degli elaborati tecnici di progetto, che si intendono parte
integrante della concessione e, in particolare, l'indicazione delle destinazioni d'uso previste;
d) l'ubicazione e l'identificazione catastale dell'immobile oggetto dell'intervento;
e) gli estremi del documento attestante il titolo di legittimazione del richiedente la concessione;
f) gli estremi di approvazione dell'eventuale strumento urbanistico attuativo al quale la concessione è
subordinata;
g) gli estremi delle deliberazioni del Consiglio Comunale di determinazione dell'entità e delle modalità
di pagamento del contributo di concessione;
h) gli estremi delle autorizzazioni di competenza di organi esterni al Comune;
i) data ed esito dei pareri dalle Commissioni Consultive Comunali; qualora le decisioni del Dirigente
non siano conformi a tali pareri, esse devono essere adeguatamente motivate;
j) i termini entro i quali devono avere inizio e devono essere ultimati i lavori;
k) l'entità e le modalità del versamento degli oneri di urbanizzazione;
Art. 43
Durata, decadenza, rinnovo e revoca della concessione
La concessione ha la durata di tre anni dalla data del rilascio; e potrà essere dichiarata decaduta, con
motivato atto del Dirigente quando le opere cui si riferisce non risultino iniziate entro un anno dalla data del
rilascio. Prima della scadenza dei termini suddetti può essere richiesto, una tantum, il rinnovo della concessione
nel caso in cui i lavori non siano stati ultimati per fatti estranei alla volontà del concessionario. Il Dirigente, con
parere motivato, potrà concedere la proroga massima di un anno sempreché la concessione non contravvenga
alla disciplina urbanistica del momento della rinnovazione.
La concessione potrà essere revocata, con motivato atto del Dirigente od ordinanza del Sindaco nei casi
previsti dalla legge.
Art. 44
Validità della concessione
La concessione è sempre concessa con riserva dei diritti dei terzi ed è condizionata alla piena osservanza
di tutte le norme legislative e regolamentari che disciplinano l'attività per cui è rilasciata la concessione stessa.
La concessione è personale ed è valida esclusivamente per il titolare al quale è intestata. In caso di
trasferimento dell'immobile gli aventi causa devono chiedere la voltura dell'intestazione al Comune, che
provvederà a segnare sulla concessione l’annotazione con l’indicazione dei nuovi intestatari.
Alla domanda di voltura della concessione, redatta in bollo, dovranno essere allegati i seguenti
documenti:
- titolo di proprietà;
- concessione originaria.
Art. 45
Responsabilità
Il committente titolare della concessione, il Direttore dei lavori e l'assuntore dei lavori sono responsabili
di ogni inosservanza così delle norme generali di legge e di regolamento come delle modalità esecutive che
siano fissate nella concessione.
Art 46
Domanda di autorizzazione per piani di lottizzazione
L'autorizzazione edilizia deve essere richiesta al Sindaco in duplice esemplare di cui uno in bollo su
moduli stampati dal Comune e deve essere firmata dal proprietario o da chi ne abbia titolo e dal progettista
redattore degli allegati progettuali, abilitato ai sensi delle vigenti leggi con esplicita indicazione, per entrambi,
del domicilio, del Codice Fiscale e della Partita I.V.A..
Alla richiesta, pena l'inammissibilitá della stessa, devono essere allegati, in triplice copia, i seguenti
documenti
1) relazione generale, illustrante i criteri di progettazione urbanistica, con la dimostrazione del rispetto
dei limiti e dei rapporti stabiliti dallo strumento urbanistico vigente, i calcoli degli standard
urbanistici e delle opere di urbanizzazione, i dati tecnici relativi alle reti e agli impianti, le soluzioni
architettoniche con particolare riferimento ai materiali di finitura e di copertura, alle recinzioni ecc.
2) stralcio dello strumento urbanistico generale vigente, con l'indicazione dell'area da lottizzare e con
l'indicazione delle infrastrutture esistenti e programmate, e con le norme di attuazione del comparto;
3) estratto autentico di mappa ed eventuale tipo di frazionamento, rilasciato in data non anteriore a sei
mesi, con tutte le indicazioni atte ad individuare la località e l'estensione;
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
4) planimetria dello stato di fatto, nella stessa scala della precedente, indicante: le proprietà confinanti;
l'altimetria generale, con equidistanza di un metro; le quote planimetriche del terreno e dei fabbricati
esistenti; alberature, manufatti, impianti particolari quali canali, linee elettriche, acquedotti, ecc.; tutti
i dati, anche sulla superficie effettiva, necessari per rappresentare compiutamente lo stato di fatto.
Nella planimetria sono riportate tutte le relative differenze dalla situazione risultante nell'estratto di
mappa. Sono anche riportati tutti i lotti previsti, come risultanti dall'elaborato di cui al punto 5;
5) planimetria complessiva, in scala 1:1000, comprendente anche le aree limitrofe aggiornate con
edifici, strade, ecc. (o, se necessario, più planimetrie accompagnate da un quadro d'unione), indicante:
i lotti destinati agli edifici privati, d'uso pubblico o pubblici, con le estensioni dei lotti e con le
caratteristiche planovolumetriche dei fabbricati relativi;
le aree destinate agli spazi pubblici attrezzati e al parcheggio, con il relativo computo, e con i
particolari degli impianti e degli elementi di arredo;
la rete stradale pedonale e veicolare, con assi stradali, raggi di curvatura, dettagli dei cigli, dei
marciapiedi e delle pavimentazioni, delle recinzioni dei lotti e simili, e con il computo delle
superfici stradali e delle armature illuminanti;
le tipologie edilizie;
6) planimetria generale, in scala 1:1000, comprendente anche le aree limitrofe aggiornate con le reti e gli
impianti simili, indicante gli schemi delle reti idrica, di fognatura delle acque bianche e delle acque
nere, di distribuzione dell'energia elettrica e dell'impianto di illuminazione, con il visto ed il parere
degli enti e degli uffici competenti, con le dimensioni e i computi relativi. Tale planimetria
comprenderà anche lo schema delle reti tecnologiche.
7) norme tecniche di attuazione degli interventi edilizi, con particolari precisazioni ed integrazioni dello
strumento urbanistico generale e delle norme relative, e con gli obblighi da osservare, da parte di
privati e di enti pubblici, nella esecuzione di recinzioni, impianti, sistemazioni esterne, e di quante
altre misure si vogliano adottare;
8) schema di convenzione, ai sensi della Legge 1150/1942, con le successive modificazioni e
integrazioni;
9) relazione geologica e geotecnica;
10) analisi prezzi e computo metrico estimativo delle opere di urbanizzazione, quadro economico
completo.
I progetti di lottizzazione e i relativi elaborati dovranno essere redatti da architetti o ingegneri iscritti ai
relativi Ordini professionali. I disegni e la relazione hanno preferibilmente le dimensioni UNI A4 di mm
210*297.
Lo schema di convenzione contiene gli obblighi del soggetto attuatore del piano. In particolare, per i
piani di lottizzazione, esso prevederà:
- la cessione gratuita, nei termini prestabiliti, delle aree per le opere di urbanizzazione primaria e
secondaria;
- l'assunzione a carico del proprietario degli oneri di tutte le opere di urbanizzazione primaria inerenti il
P.P., nonchè l'assunzione degli oneri per la costruzione delle opere di urbanizzazione secondaria;
- i termini di ultimazione delle successive fasi di intervento previste dal programma di attuazione allegato
al progetto;
- l'impegno alla manutenzione delle opere di urbanizzazione fino a quando tali opere non vengano
acquisite dal Comune in base alla convenzione stessa;
- congrue garanzie finanziarie per l'adempimento degli obblighi suelencati.
La convenzione, da trascriversi a cura e spese della proprietà, deve essere approvata con deliberazione
del Consiglio Comunale nei modi e forme di legge, ai fini del rilascio della prescritta autorizzazione.
In conformità a quanto prescritto dalle leggi vigenti il Sindaco ha facoltà di invitare i proprietari delle
aree fabbricabili esistenti nelle singole zone a presentare entro il termine di sei mesi un progetto di lottizzazione
delle aree stesse. Se essi non aderiscono, si provvede alla compilazione d'ufficio.
Per il ritiro delle autorizzazioni valgono le prescrizioni contenute all’art. 41 del presente R.E.C..
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
Art. 47
Opere ed usi esenti da concessione o da autorizzazione
Sono esenti da concessione o da autorizzazione, ma sottoposte a semplice comunicazione o D.I.A., le
opere e gli usi appresso indicati.
A) Sono opere di manutenzione ordinaria:
1) demolizione e costruzione di pavimenti interni;
2) coloriture e decorazioni interne o, in genere, opere di manutenzione interna che non comportino
variazione alcuna della disposizione dei locali;
3) spurgo, sostituzione e restauro di doccionate, fogne interne, fognoli, pozzetti, fosse settiche e
biologiche esistenti, impianti elettrici;
4) risanamento o ripristino di manti di copertura esistenti, senza modifiche strutturali o di volume.
B) Sono opere che non comportano trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio:
1) le opere per l'adattamento e l'arredo di aree di pertinenza di edifici esistenti;
2) l'apposizione di tende su superfici esistenti;
3) i manufatti occorrenti per l'installazione di cantieri;
4) le opere interne;
5) il rifacimento di manti stradali.
Articolo 48
Nomina del responsabile del procedimento e istruttoria preliminare dei progetti
Entro cinque giorni dalla data di ricevimento di qualsiasi istanza il Dirigente nomina il responsabile
del procedimento il cui nominativo deve essere comunicato al richiedente con raccomandata con ricevuta di
ritorno. L’esame delle domande di autorizzazione o concessione si svolge rigorosamente secondo l’ordine di
presentazione.
Entro 60 (sessanta) giorni il responsabile del procedimento:
cura l’istruttoria;
entro 10 (dieci) giorni dalla data di presentazione della domanda invia una copia del progetto al
Servizio di Igiene Pubblica della A.S.L. di competenza;
nei primi 15 (quindici) giorni dalla presentazione della domanda può richiedere integrazioni
documentali;
redige una dettagliata relazione;
convoca eventualmente una conferenza di servizio, qualora occorra l’approvazione di più enti
pubblici;
richiede il parere della Commissione Edilizia;
entro dieci (dieci) giorni dalla scadenza del termine formula motivata proposta.
Qualora la C.E. non si esprima entro 60 (sessanta) giorni dalla presentazione della domanda, il
responsabile del procedimento è tenuto comunque a formulare la proposta e relaziona al Sindaco i motivi per i
quali il termine non è stato rispettato
Entro 15 (quindici) giorni dalla scadenza del termine l’autorizzazione o la concessione edilizia devono
essere rilasciate. Se ciò non avviene entro i termini suddetti, l’interessato può diffidare l’Amministrazione
Comunale ad adempiere entro 15 (quindici) giorni. Decorso tale termine si può richiedere al Presidente della
Giunta Regionale la nomina di un commissario ad acta. Entro 30 (trenta) giorni il commissario adotta il
provvedimento sostitutivo.
Articolo 49
Pubblicita’
Dell’avvenuto rilascio della concessione, o dell’autorizzazione, viene data notizia al pubblico mediante
affissione all’albo pretorio per quindici giorni consecutivi, di un apposito elenco. Qualora la concessione o
autorizzazione sia stata assentita con le procedure del silenzio-assenso, nello stesso elenco viene data notizia
della decorrenza dei termini di tempo.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
TITOLO VI°
ESECUZIONE E CONTROLLO DELLE OPERE
Art. 50
Inizio dei lavori
Dopo l'espletamento degli adempimenti appresso indicati, possono avere inizio i lavori oggetto della
concessione o dell'autorizzazione. Dell'inizio dei lavori deve esserne data comunicazione al Comune, con
lettera raccomandata, a cura del titolare della concessione o dell'autorizzazione, del costruttore e del direttore
dei lavori. Tale formalità deve essere rispettata anche per l'inizio dei lavori di frazionamento relativi a
lottizzazioni autorizzate.
Nel cantiere dovrà essere affissa, in posizione visibile a tutti, una tabella, delle dimensioni minime di
125*80 cm., nella quale siano indicati l'oggetto delle opere, il titolare della concessione o dell'autorizzazione,
il progettista, il direttore dei lavori, il tipo di provvedimento abilitativo (concessione o autorizzazione) con data
e numero.
Nell'eventualità di interruzione dei lavori per qualsiasi causa, il titolare della concessione, o
autorizzazione, deve provvedere a propria cura e spese a tutte le opere necessarie a prevenire qualsiasi danno a
cose o a persone e ad evitare deturpamenti dell'ambiente urbano. In caso di inadempienza, il Sindaco ordina
l'esecuzione d'ufficio delle opere che riterrà necessarie, previa diffida, a spese dell'interessato. Entro
quarantotto ore dall'interruzione dei lavori, deve essere dato avviso al Sindaco.
Le opere assentite, anche nel caso di silenzio assenso, non possono avere inizio se non dopo che siano
stati osservati gli adempimenti appresso specificati. Tutti i documenti richiesti sono firmati dal committente e
dal progettista, a ciò abilitato secondo le leggi vigenti.
a)-autorizzazione all’allaccio delle reti pubbliche (elettrica, idrica, fognaria, telefonica, del gas, ecc..);
b)-determinazione dei punti fissi di linea e di livello nei casi e secondo le modalità di cui al successivo art. 54.
Art. 51
Vigilanza sull'esecuzione dei lavori
Il Sindaco esercita la vigilanza sulle costruzioni che si eseguono nel territorio del Comune con l’impiego
di tecnici, di agenti comunali e di ogni altro modo di controllo che ritenga opportuno adottare. Tutti gli addetti
alla vigilanza sulle costruzioni hanno diritto al libero accesso ai cantieri e ad eseguire qualsiasi operazione di
controllo.
Non è consentita l'esecuzione di opere difformi da quelle assentite. Per realizzare variazioni essenziali
rispetto al progetto approvato il titolare della Concessione o dell'Autorizzazione deve ottenere un
provvedimento abilitativo.
E' data facoltà al titolare della Concessione o dell'Autorizzazione di chiedere al Sindaco che le verifiche
ed i collaudi previsti dalle leggi vigenti siano eseguiti non appena ultimate le opere e gli impianti relativi,
essendo ancora in corso le altre opere assentite.
Art. 52
Ultimazione dei lavori
Entro sette giorni dall'ultimazione dei lavori il titolare della Concessione o dell'Autorizzazione invia al
Comune la dichiarazione di fine lavori, precisandone la data, e chiede il rilascio del certificato di ultimazione
dei lavori e l’eventuale autorizzazione all'abitabilità o all'agibilità.
Il Dirigente entro 30 giorni dalla ricezione della domanda, fissa l’ora e il giorno della visita del tecnico
comunale dandone comunicazione scritta al proprietario, che ha diritto di intervenire e di farsi rappresentare, e
al direttore dei lavori. A seguito dell’esito positivo del sopralluogo, il Dirigente, entro i 30 giorni successivi,
rilascia il certificato di ultimazione lavori.
Non può essere rilasciato il certificato di ultimazione dei lavori per le opere di urbanizzazione ed i
frazionamenti relativi a lottizzazioni che non siano state sottoposte a collaudo, con esito positivo, da parte del
Comune.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
Art. 53
Dichiarazione di abitabilità o agibilità
Per l’uso di nuove costruzioni, è necessario che il proprietario, o l’avente titolo, richieda il certificato di
abitabilità o agibilità, allegando alla richiesta l’eventuale certificato di collaudo, la denuncia al catasto
dell’immobile (anche in copia autentica) munita dell’attestato di avvenuta presentazione, e una dichiarazione
del direttore dei lavori sulla conformità rispetto al progetto approvato, l’avvenuta prosciugatura dei muri e la
salubrità degli ambienti.
Entro 30 giorni dalla data di ricezione della domanda, il Dirigente rilascia il certificato di abitabilità o
agibilità; entro questo termine può disporre un’ispezione da parte degli uffici comunali, che verifichi l’esistenza
dei requisiti richiesti alla costruzione per essere dichiarata abitabile.
In caso di silenzio dell’Amministrazione Comunale, trascorsi 45 giorni dalla data di presentazione della
domanda, l’abitabilità o agibilità si intende attestata. In tal caso, l’autorità competente, nei successivi 180
giorni, può disporre l’ispezione, di cui al comma 2 del presente articolo, e, eventualmente, dichiarare la non
abitabilità o agibilità, nel caso in cui verifichi l’assenza dei requisiti richiesti alla costruzione per essere
dichiarata abitabile.
Il termine fissato al comma 2 del presente articolo, può essere interrotto una sola volta
dall’Amministrazione Comunale esclusivamente per richiedere all’interessato di documenti che integrino o
completino la documentazione presentata, che non siano già nella disponibilità dell’Amministrazione e che essa
non possa acquisire autonomamente.
Il termine di 30 giorni, interrotto dalla richiesta di documenti integrativi, inizia a decorrere nuovamente
dalla data di presentazione degli stessi.
Articolo 54
Riferimenti fissi planoaltimetrici
Quando l’edificio, o anche parte di esso, ovvero opere ad esso pertinanti, quali, ad esempio, la
recinzione, i fabbricati accessori e simili, deve sorgere dalle fondamenta in confine con la sede di una strada,
aperta o da aprirsi, o con qualunque area pubblica, oppure quando si devono eseguire opere di frazionamento,
sia di lotti e sia di lottizzazioni autorizzate, il proprietario deve richiedere al sindaco, in tempo utile, la
determinazione dei punti fissi di linea e di livello, ai quali attenersi senza alcuna sporgenza, neppure di
zoccolo.
Il tracciamento e le quote delle opere si atterranno agli allineamenti ed ai capisaldi altimetrici che, entro
quindici giorni dalla richiesta, e prima dell’inizio dei lavori, saranno indicati e fissati da un tecnico comunale,
dal proprietario e dal direttore dei lavori. A tale verbale sarà allegata una planimetria che indichi la posizione
dei riferimenti fissi planolatimetrici, riportati con le loro lettere e numeri distintivi, nonchè, nel caso di
costruzione di edifici, la quota della fognatura pubblica nel punto di allaccio dell’impianto della fognatura
privata.
Per la consegna dei punti fissi, il richiedente deve fornire gli operai e gli attrezzi necessari e prestarsi a
tutte le operazioni che gli verranno indicate dagli incaricati comunali. Tutti i vertici saranno testimoniati sul
terreno da pilastrini di cemento inamovibili, contraddistinti con lettere e numeri.
Il titolare della concessione o autorizzazione è responsabile della loro conservazione e della loro
permanenza nei punti stabiliti.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
TITOLO VII°
DISPOSIZIONI GENERALI
Articolo 55
Cautele da osservare a garanzia della pubblica incolumità
E’ vietato ogni tipo di occupazione della sede stradale. Solo in caso di necessità, su motivata
richiesta, il Dirigente può concedere l’occupazione temporanea della carreggiata o delle fasce di
pertinenza e di rispetto nei casi ammessi e secondo le modalità previste dal Codice della Strada (c.d.S.).
Le stesse norme si applicano nel caso di occupazione del suolo pubblico.
L’interessato, munito di autorizzazione rilasciata dal sindaco, procede, in presenza di un
funzionario comunale, all’accertamento ed alla verbalizzazione dello stato di consistenza e della qualità
delle vie e degli spazi pubblici concessi, o comunque occupati o manomessi. Prima dell’occupazione,
l’interessato deve depositare presso l’ufficio tecnico comunale una polizza fidejussoria rilasciata ai
termini di legge per un importo determinato dal sindaco volta per volta, in sede di autorizzazione
edilizia, a scopo di garanzia sulle eventuali spese di ripristino.
Ove sia necessario prolungare l’occupazione oltre il tempo assentito, l’interessato deve presentare
in tempo utile una nuova domanda, indicando la presunta data di occupazione.
Compiuti i lavori, il suolo pubblico viene restituito sgombro. Le opere di ripristino sono eseguite
di norma dal titolare dell’autorizzazione; in difetto alle opere provvede il Comune e le spese,
determinate dall’Ufficio tecnico, devono essere rifuse entro quindici giorni dalla data dell’avviso di
pagamento. Scaduto infruttuosamente tale termine il Comune incamera la polizza fidejussoria. Nel caso
di interruzione dei lavori di durata superiore a due mesi, non dovuta a cause documentate di forza
maggiore, il sindaco ha la facoltà di far cessare l’occupazione di suolo pubblico.
Ogni cantiere deve essere recintato con cura dell’ordine e del decoro urbano e dotato di porte
apribili verso l’interno munite di serrature e catenacci che assicurano la chiusura nelle ore di sospensione
dei lavori. Il sindaco potrà consentire l’esenzione dall’obbligo della recinzione, sempre nel rispetto delle
sopra citate disposizioni, nei casi di breve durata, e quando:
1. Si tratti solo di lavori interni.
2. Si tratti di tinteggiature di prospetti, brevi opere di restauro esterne, ripulitura di tetti.
3. Ostino ragioni di transito pubblico.
Salvo che nel caso 1, devono essere disposte nella strada sottostante ed adiacente le prescritte
segnalazioni che avvertano i passanti del pericolo, e il primo ponte di servizio non può essere costruito
ad altezza inferiore a metri 2,50 dal suolo, il quale dovrà essere costruito in modo da offrire sicuro riparo
per lo spazio sottostante.
I ponti, i cavalletti, le scale di servizio e le incastellature debbono essere poste in opera con le
migliori regole dell’arte in modo da prevenire qualsiasi pericolo e per gli operai e per i terzi. Le funi delle
macchine adibite al sollevamento dei materiali debbono essere munite di dispositivi di sicurezza che
impediscano la caduta dei materiali e dei recipienti che li contengono. E’ vietato costruire ponti e porre
assi a sbalzo sopra il suolo pubblico senza particolare autorizzazione comunale. In caso di cattiva
costruzione di un ponte o di insufficiente cautela nella posa di assi a sbalzo, sentito il tecnico comunale, il
Sindaco può ordinare l’immediato sgombero del ponte o la rimozione degli assi ritenuti pericolosi per la
pubblica incolumità, indipendentemente dalle responsabilità penali degli aventi causa.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
E’ vietato gettare, tanto dai ponti di servizio che dai tetti o dall’interno delle case, materiali di
qualsiasi genere. Inoltre, durante i lavori, specie se di demolizione, si deve provvedere ad opportune
bagnature per evitare l’eccessivo sollevamento di polvere. Il responsabile del cantiere provvede ad
assicurare la costante nettezza della via pubblica, per tutta l’estensione della costruzione e nelle
immediate vicinanze.
I materiali utili o di rifiuto sono immediatamente rimossi e trasportati in modo da evitare ogni
deposito od accatastamento lungo le strade interne dell’abitato, salvo speciale autorizzazione del
sindaco e sempre sotto l’osservanza del presente Regolamento Edilizio e delle norme specifiche di
settore ( DLE285/92, del DPR 495/92 e del DPR 147/93).
I luoghi per gli scarichi pubblici sono stabiliti dal Sindaco. I materiali scaricati devono essere
sistemati e spianati, secondo le indicazioni del tecnico comunale e in modo da non determinare cavità e
ineguaglianze che provochino il ristagno dell’acqua.
E’ vietato, senza speciale nulla osta del comune, servirsi per i lavori di acqua defluente da fontane
pubbliche o corrente in fossi e canali pubblici, nonché deviare, impedire, o comunque intralciare il corso
normale di questi ultimi.
Ferme restando le prescrizioni delle leggi vigenti sull’obbligo di denuncia alle autorità competenti
da parte di chiunque compia scoperte di presumibile interesse paleontologico, storico, artistico o
archeologico, il committente, il direttore e l’assuntore dei lavori sono tenuti a segnalare immediatamente
al Sindaco i ritrovamenti di presumibile interesse pubblico che dovessero verificarsi nel corso dei lavori
di qualunque genere. Questa disposizione si applica anche al ritrovamento di ossa umane.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
TITOLO VIII°
TERMINI CONVENZIONALI E RICORRENTI
Articolo 56
Definizioni
A) DEFINIZIONE DI SUPERFICIE.
Per la funzione abitativa, le superfici dei complessi edilizi sono classificate in
Superficie Utile (Su) e Superficie Non Residenziale (Snr);
E) DEFINIZIONE DI SAGOMA
E' la figura piana definita dal contorno esterno dell'edificio (compreso bow-windows,
esclusi sporti aggettanti, balconi inferiori a m 1.50) con riferimento a proiezioni sia sul
piano orizzontale che sui piani verticali.
f.6) Soppalco
S'intende la superficie ottenuta mediante l'interposizione parziale di una struttura
orizzontale in uno spazio chiuso. Qualora tutta o parte della superficie sovrastante o
sottostante sia utilizzata per creare uno spazio chiuso, con esclusione del vano scala,
il vano ottenuto è considerato a sé stante.
G) DEFINIZIONI DI ALTEZZE
L'altezza di un edificio non può superare il limite fissato per le singole zone dallo
strumento urbanistico, ad eccezione di quella dei volumi tecnici, purché contenuti nei
limiti strettamente indispensabili per la funzionalità e costituiscano una soluzione
architettonica compiuta, e di altri volumi, purché contenuti, in ogni sezione normale alla
linea di terra, entro la sagoma limite costituita dalla verticale passante per la linea di
terra e dalla retta inclinata del 35% sulla orizzontale passante all'altezza massima
prescritta.
Qualora nelle norme di attuazione degli strumenti urbanistici sia prescritto l'uso di tipi
edilizi con "pilotis", è consentito dedurre dall'altezza del fabbricato l'altezza massima di
metri 260 consentita per il piano porticato.
Per edifici d'angolo fra strade di diversa larghezza, l'altezza massima riferita alla strada
di maggior larghezza può essere concessa anche per la parete sulla strada di minor
larghezza, per una estensione pari alla minore larghezza del corpo di fabbrica, fra quelle
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
previste dalle norme di attuazione degli strumenti urbanistici. Sono fatte salve le
eventuali diverse e più precise disposizioni di tali norme d'attuazione.
Si intende per parete esterna, sulla quale deve essere misurata l'altezza dell'edificio, ogni
superficie esterna con inclinazione Superiore al 100% L'altezza di una parete esterna è la
distanza verticale, misurata dalla linea di terra o alla linea del parapetto pieno, nel caso
di copertura a terrazzo, o alla linea di gronda del tetto, in corrispondenza dell'estradosso
della falda. Se il tetto ha pendenza superiore al 35%, occorre comprendere nel conteggio
dell’altezza anche la differenza di quota rispetto al profilo della pendenza del 35%. Se,
invece, ha pendenza superiore al 100%, il tetto si considera come parete e quindi occorre
comprendere nel conteggio tutta la proiezione verticale.
Non è consentito realizzare, a coronamento delle costruzioni, tettoie aperte, cioè
comunque sopraelevate sull'ultimo solaio e prive di chiusura verticale, se non previste
nelle norme di attuazione degli strumenti urbanistici per caratterizzare i tipi edilizi.
In ogni caso l'intera altezza compresa fra la linea di gronda di tale tettoia aperta e la linea
di terra è conteggiata come altezza dell'edificio.
Quando la linea di terra e la linea di copertura, o di gronda, non sono parallele, si
considera la parete scomposta n elementi quadrangolari e triangolari o mistilinei, e, per
ogni elemento, si considera la media delle altezze. La maggiore delle altezze di ciascuno
degli elementi di cui sopra non potrà, però, superare del 20%, con un massimo assoluto
di due metri, l'altezza massima consentita.
L'altezza di una parete in ritiro è misurata dalla linea di terra ideale che si ottiene
collegando i due punti nei quali il piano contenente la parete stessa interseca, in
corrispondenza delle pareti esterne dell'edificio, i piani orizzontali di sistemazione
esterna, sia pubblica che privata.
Nel caso di fabbricazione a gradoni, l'altezza è misurata per ciascun corpo di fabbrica.
I) DEFINIZIONE DI VOLUMI
i.2) VolumeLordo(Vi):
è il volume complessivo, misurato all’esterno vuoto per pieno di tutte le parti
costruite fuori terra, dalla linea di distacco dell'edificio dal terreno circostante con
riferimento alla configurazione finale, alla copertura compresa, esclusi i balconi
aggettanti e le terrazze scoperte.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
i.3) Volume Totale (Vt):
è il volume complessivo, misurato vuoto per pieno di tutte le parti costruite fuori e
dentro terra, dal piano di calpestio più basso alla copertura compresa, escluso i balconi
aggettanti e le terrazze scoperte, misurato all'esterno.
I calcoli del volume e della superficie costruibile devono fornire risultati concordanti,
sia ai fini del controllo quantitativo della edificazione, sia per il rispetto dei rapporti
massimi tra spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o
riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi, e sia per le necessarie
dotazioni di servizi e parcheggi privati.
La superficie di un edificio, da realizzare o da recuperare, può essere computata
sommando la misura delle superfici coperte di ciascun piano dell'edificio e sottraendo
dal totale le superfici relative a quei locali, indicati appresso, per cui è ammessa la
deduzione dei volumi. Sono utilizzabili anche altri metodi, purché concordanti nei
risultati.
Il volume di un edificio, da realizzare o da recuperare, può essere computato
moltiplicando la misura della superficie coperta dell'edificio per la misura della sua
altezza, determinata col metodo appresso indicato, e sottraendo dal prodotto i volumi
deducibili, indicati appresso, calcolati nello stesso modo. Sono utilizzabili anche altri
metodi, purché concordanti nei risultati.
L’altezza, ai soli fini del computo del volume, è determinata per fabbricato, o per
porzione di fabbricato, la cui pianta sia contenuta in un quadrato di metri dodici di lato.
In caso di corpi sfalsati sia in alzato che in pianta, le altezze vanno computate per
singolo corpo.
Si assume come altezza la distanza media tra l'intradosso dell'ultimo solaio orizzontale
e il piano del terreno sistemato, sul prospetto a monte sempre che il fabbricato sia
coperto con terrazza oppure con tetto, di pendenza non superiore al 35%, a capanna o a
padiglione, avente la linea di gronda allo stessso livello, sia a monte che a valle.
L’altezza così misurata viene quindi utilizzata per il calcolo del volume e solo per
questo, dovendo essa computarsi diversamente ai fini del rispetto dell'altezza massima
prevista dagli strumenti urbanistici o regolamentari.
Qualora siano vigenti strumenti urbanistici approvati prima dell'entrata in vigore della
L 457/78 1'applicazione delle norme tecniche contenute nell'articolo 43 di detta legge
non deve comportare (ai sensi del comma 4 di tale articolo) aumenti né nelle densità
abitative né nelle superfici coperte derivanti dagli indici volumetrici di utilizzazione
delle aree previsti dagli stessi strumenti urbanistici.
Sono esclusi dal computo del volume i volumi tecnici cioè quelli esterni alla copertura
dell’edificio, piana, a falda o mista, fino ad un volume complessivo pari al 10% del
volume costruibile, e le parti aperte dell'edificio, come balconi, verande di profondità
non superiore a 2,50 metri lineari, porticati.
Nel calcolo del volume di un edificio, da realizzare o da recuperare, è consentito, non
tener conto del volume del tetto che abbia pendenza inferiore al 35%, e che comprenda
locali dotati dei requisiti appresso stabiliti per l'esenzione dal calcolo dei volumi. Per i
tetti sfalsati o con le falde asimmetriche si conserva lo stesso criterio, sempre che le due
falde differiscano meno di un quinto della lunghezza della falda maggiore. Nel caso di
tetto con pendenza maggiore del 35%, o di tetti sfalsati o con falde asimmetriche con
caratteristiche diverse da quelle utili per l'esenzione dal computo dei volumi o di volumi
superiori all'ultimo solaio orizzontale non contenuti da piani ideali con pendenza del
35%, al volume computato secondo le modalità precedenti va aggiunto il volume reale
previsto al di sopra dell'ultimo solaio orizzontale.
Non è consentito realizzare a coronamento delle costruzioni tettoie aperte, cioè
comunque sopraelevate sull'ultimo solaio e prive di chiusura verticale, se non previste
nelle norme di attuazione degli strumenti urbanistici per caratterizzare i tipi edilizi.
In ogni caso, l'intero volume racchiuso fra il piano della tettoia aperta e l'intradosso
dell'ultimo solaio è conteggiato come volume dell'edificio.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
In tutte le zone omogenee, i piani sottotetto, anche se compresi fra falde con pendenza
inferiore al 35%, non partecipano al computo del volume solo se non superano l'altezza
interna massima di metri 2.10 e solo se destinati a locali tecnici privati per gli impianti,
per la produzione di calore, per lo sgombero.
Nelle zone omogenee A,B,C,D non industriali e non artigianali, e G, i locali compresi
nei piani terreni aperti con porticati possono essere esclusi dal computo del volume
quando gli stessi piani pilotis rispettino tutte le seguenti prescrizioni: siano estesi ad un
intero isolato; abbiano un'altezza interna massima di metri 2.60; non comprendano altri
locali oltre a quelli per lo sgombero, ai locali per gli impianti tecnici, agli androni di
ingresso per le scale, tutti di altezza interna non superiore a 2.30 metri, e alla centrale
termica, quest'ultima anche con altezza interna maggiore di 2.30 metri; la superficie
coperta impegnata da tali locali non superi un quarto di quella totale del piano pilotis; la
residua superficie coperta, utilizzabile anche come parcheggio, sia del tutto sgombra e
priva di chiusure e di recinzioni.
Viene conteggiato intero il volume dei locali aventi altezza interna maggiore di 2.30
metri, come anche quello di qualsiasi locale compreso in piani aperti con pilotis con
altezza interna maggiore di 2.60 metri.
Le facilitazioni sul calcolo dei volumi e dell'altezza in presenza di piano porticato sono
concedibili soltanto se il tipo edilizio con "pilotis" è esplicitamente prescritto come
tipo edilizio obbligatorio nelle norme di attuazione degli strumenti urbanistici, e se la
concessione di tale facilitazione è espressamente confermata in tali norme.
Con le limitazioni seguenti, è anche consentito di non tener conto del volume posto,
nei piani interrati e seminterrati, sotto il piano del terreno sistemato sul prospetto a
monte, sempre che tale volume sia relativo a locali rispondenti ai requisiti sotto stabiliti
per l'esenzione.
Negli edifici per la residenza ubicati nelle zone A, B e C, i piani interrati o seminterrati
per almeno un lato partecipano al computo del volume con la sola parte superiore al
piano di sistemazione definitiva solo se comprendenti locali privati per cantine,
rimesse, impianti tecnici, produzione di calore, sgombero. Qualora detti locali siano
destinati invece ad abitazione, attività artigianali, commerciali, anche di deposito, di
rimessa pubblica e simili, tali vani interrati o seminterrati partecipano per intero al
computo dei volumi.
Nelle zone F turistiche e in quelle E agricole a distanza inferiore ai mille metri dal
mare devono essere computati tutti i volumi, salvo quelli delle parti totalmente o
parzialmente interrate per almeno due lati, destinati a cantine private, depositi privati,
locali privati per caldaie, garages e simili, di altezza non superiore a metri 2..40.
In tutte le zone omogenee, nei piani interrati, seminterrati, porticati e sottotetto, sono
computati nel volume, o nella superficie, di un edificio, da realizzare o da recuperare, i
volumi, o le superfici, dei locali con caratteristiche e con destinazione diversa da quella
esentata dal computo e anche i volumi, o le superfici, dei locali che, per la loro
distribuzione nei piani o per la presenza di servizi igienici, possono assumere tale
diversa destinazione, anche non autorizzabile.
N) CENTRO ABITATO.
Si definisce centro abitato un aggregato di edifici, anche d'abitazione, contigui, con interposte
strade, piazze, aree di sosta e altri spazi simili, determinanti luoghi ove concorrono gli abitanti,
anche di località vicine, per ragioni di culto, istruzione, affari, approvvigionamento, e simili
altre. Il centro abitato costituisce, cioè, un aggregato edilizio con carattere urbano, dotato di
urbanizzazioni le di attrezzature pubbliche.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
O) CENTRO EDIFICATO.
Ai sensi dell'articolo 18 della L 865/71,è delimitato, in ciascun centro abitato, dal perimetro
continuo che comprende tutte le aree edificate con continuità ed i lotti interclusi.
P) EDIFICIO O FABBRICATO.
Per fabbricato o edificio si intende qualsiasi costruzione coperta, o qualsiasi organismo
edilizio, esistente o da produrre con nuova edificazione, permanente nel tempo anche nell'uso,
delimitata da vie o da spazi non edificati, pubblici o privati, oppure aderente ad altre
costruzioni, o organismi edilizi, ma separata da queste con muri che si elevano, senza
interruzione, dalle fondamenta alla copertura, fornita di uno o più accessi liberi sulla via, ed
abbia almeno una scala autonoma, se si tratta di organismo a più piani.
Tale costruzione, o organismo edilizio, si configura come edificio, o fabbricato, qualunque sia
la sua grandezza, in dipendentemente dai materiali adottati (murature, legno, acciaio, resine
sintetiche, ecc.) e dai procedimenti costruttivi utilizzati (procedimenti tradizionali,
prefabbricati, e simili).Si considera, dunque, edificio o fabbricato un manufatto prefabbricato,
seppure smontabile, anche se non necessita di opere di fondazione.
Di una costruzione non permanente o d'uso precario, deve essere dichiarata la durata
temporanea, sempre inferiore a dodici mesi. Allo scadere di tale periodo la costruzione deve
essere rimossa.
Gli edifici sono realizzati secondo i tipi edilizi prescritti per le diverse zone omogenee negli
strumenti urbanistici e nelle relative norme di attuazione.
Si intende per larghezza o spessore di un corpo di fabbrica la dimensione trasversale degli
edifici nei quali, in pianta, una dimensione prevale sull'altra. Negli edifici complessi, con
cortile o con patio, il corpo di fabbrica di ciascun fabbricato componente è dato dalla
dimensione perpendicolare alla facciata prospettante sull'area interna.
Q) FABBRICATO ACCESSORIO.
Si dice accessorio un fabbricato non abitabile, destinato al servizio di un fabbricato
residenziale, produttivo, commerciale, e simile, al quale è pertinente. Non ne può essere
autorizzata la costruzione, se non contestualmente o al servizio di un fabbricato principale.
pareti che vadano di norma dal pavimento al soffitto, che abbiano luce ed aria dirette ed
un'ampiezza di almeno nove mq ed un'altezza media di almeno metri 2.70.
S) VANO ACCESSORIO
Si intendono i vani compresi nelle abitazioni, destinati ai servizi, ai disimpegni e simili
(ingressi, anticamere, corridoi, bagni, latrine etc.) nonché le cucine prive dei requisiti per essere
considerate stanze.
T) ALTRI VANI
Si intendono tutti quei vani che, pur compresi nel fabbricato residenziale, non fanno parte
integrante delle abitazioni (botteghe, autorimesse, cantine, magazzini, soffitte non abitabili,
stalle, fienili, e simili.
U) AREA SCOPERTA
L’area scoperta dei cortili e dei lotti di pertinenza degli edifici, non impegnata da costruzioni,
deve essere sistemata a verde almeno per metà, con indice di piantumazione non inferiore a l00
(un albero d'alto fusto ogni 100 metri quadrati).Le rampe e zone di sosta per automezzi e
pedoni devono avere pavimentazioni filtranti e un efficiente impianto di drenaggio.
V.1 Cortile. Si intende per cortile un'area interna chiusa su tutti i lati da fabbricati e da muri di
cinta, con superficie pavimentata non inferiore ad 1/5 di quella delle pareti che la delimitano.
Nei cortili di nuova formazione, la distanza fra queste pareti, anche se finestrate, non deve
essere inferiore né a dieci metri né all'altezza della parete più elevata.
V.2 Patio. Si intende per patio lo spazio interno di una sola unità immobiliare sita in un
edificio di un solo piano, o disposta all'ultimo piano di un edificio multipiano, delimitato da
pareti, anche finestrate, di altezza non superiore a quattro metri e distanti fra loro non meno di
quattro metri.
V.3 Chiostrina. Si intende per chiostrina un'area interna di superficie minima pavimentata non
inferiore ad 1/8 di quella delle pareti finestrate che la delimitano, le quali non abbiano altezza
superiore a undici metri. La distanza minima fra le pareti di una chiostrina di nuova costruzione
non deve essere inferiore a tre metri.
X) INDICE DI PIANTUMAZIONE.
Indica il numero di piante d'alto fusto (n/ha) prescritto come minimo per ogni ettaro delle
singole zone, con eventuale specificazione delle specie.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
TITOLO IX°
DISCIPLINA DELLA PROGETTAZIONE E DELLA FABBRICAZIONE.
Articolo 57
Criteri progettuali.
I progetti degli edifici devono essere redatti in conformità a tutte le prescrizioni del regolamento
edilizio e delle leggi e devono produrre soluzioni compiute ed esaurienti in relazione ai criteri indicati
appresso.
2 Inserimento razionale nel sistema complessivo di infrastrutture pubbliche, come strade, piazze,
parcheggi, fognature, rete idrica, etc., così da realizzare la più corretta sistemazione funzionale, sia
dell'edificio che dello stesso sistema infrastrutturale.
4 La corretta distribuzione delle unità ambientali e dei locali costituenti l'edificio in relazione
all'uso finale.
5 L'utilizzo appropriato delle tecniche costruttive, così da evitare, anche, l'applicazione sugli
edifici di decorazioni posticce e sovrabbondanti.
6 La corretta definizione dei procedimenti costruttivi, anche ai fini del risparmio di energia e
dell'uso delle fonti di energia rinnovabili.
I1 rispetto di tutti i criteri sopraelencati deve apparire nel modo più esplicito dagli elaborati di
progetto e dalla relazione che ne fa parte integrante, ed è oggetto di particolare ed attento esame da parte
della commissione edilizia comunale. Gli elaborati di progetto comprendono, a tale scopo, anche la
rappresentazione grafica delle strutture portanti, indicante le loro dimensioni di massima, la specifica
dettagliata degli apparecchi e dei provvedimenti costruttivi per garantire la sicurezza d'uso degli impianti
elettrici e di quegli idrici connessi, l'indicazione degli impianti di ventilazione necessari, l'indicazione
della destinazione d'uso di ogni locale.
Infine, nei progetti di qualunque genere si deve prevedere l'applicazione del regolamento sulla
idoneità dei materiali da costruzione di cui al DPR 246/93, quando per le opere di costruzione, inclusi
gli edifici e le opere di ingegneria civile, si deve garantire il rispetto di uno o più requisiti, come elencati
e definiti nell'allegato A dello stesso decreto, relativi alla resistenza meccanica e stabilità, alla sicurezza
in caso d'incendio, all'igiene, salute ed ambiente, alla sicurezza di utilizzazione, alla protezione contro il
rumore, al risparmio energetico ed isolamento termico.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
Articolo 58
Norme generali.
Piani interrati.
I piani risultanti, a sistemazione realizzata, del tutto al disotto del livello delle aree circostanti al
fabbricato, non possono essere adibiti ad abitazioni, uffici o qualsiasi altro uso che comporti la
permanenza, anche solo diurna, di persone, fatta eccezione per gli addetti ai magazzini e autorimesse.
Per i locali da adibire ad autorimessa, impianti di riscaldamento, impianti di aria condizionata e simili,
dovranno essere rispettate tutte le norme specifiche vigenti.
Se i deflusso delle acque di scarico del fabbricato non avviene a quota inferiore a quella dei piani
interrati, dovrà essere installato un sistema di sollevamento delle acque stesse, che sia tale da evitare
qualsiasi inconveniente di carattere igienico.
L'areazione dei locali interrati deve essere tale da assicurare sufficiente ricambio d'aria.
Le norme del presente comma si applicano anche ai piani seminterrati che non soddisfino alle
prescrizioni del comma 33.2 del presente Regolamento.
Piani seminterrati.
I piani risultanti, a sistemazione realizzata, parzialmente al di sotto del livello delle aree circostanti
il fabbricato, possono essere adibiti ad abitazione, uffici, o qualsiasi altro uso che comporti la
permanenza, anche solo diurna, di persone, soltanto se, in nessun punto, il pavimento del locale si trova
ad una quota inferiore di un metro rispetto alla quota della più elevata delle sistemazioni esterne, e
l'altezza utile netta interna è almeno di 2,70 metri, salvo le maggiori, o minori, altezze prescritte per
particolari destinazioni d'uso. In tali casi, tuttavia, non meno della metà del perimetro dell'intero piano
seminterrato deve essere sopraelevato di almeno 50 centimetri sul piano del terreno circostante.
Tali piani seminterrati, sempre se adibiti agli usi sopra detti, e se privi di sottostante piano
interrato, devono avere il pavimento impermeabilizzato con materiali riconosciuti idonei ed isolato dal
terreno sottostante con apposite camere d'aria ventilate o con vespaio. Anche le pareti verticali verso
terra, devono essere impermeabilizzate accuratamente, per evitare la propagazione della umidità dal
sottosuolo, ed areate da intercapedini vuote e continue, della larghezza di almeno 50 cm, aventi il fondo
disposto a quota non superiore a quella più bassa del terreno sistemato esterno, e munito di apposite
canalette e pozzetti per la raccolta e lo smaltimento delle acque.
Se resi cosi idonei ad abitazioni, uffici, o qualsiasi altro uso che comporti la permanenza, anche
solo diurna, di persone, i seminterrati devono soddisfare a tutte le norme ambientali e tecnologiche
connesse con la destinazione d'uso, di cui. al presente Capo primo e al Capo secondo seguente.
Per i piani seminterrati che non soddisfino alle prescrizioni del presente comma, si applicano tutte
le disposizioni del comma precedente.
I1 Sindaco ordinerà, previa diffida e senza pregiudizio per le eventuali azioni, lo sgombero dei
seminterrati non idonei che venissero utilizzati come abitazioni, anche temporanee, uffici, ed altre simili
destinazioni.
Piani terreni.
I piani terreni devono essere realizzati in modo che il loro pavimento si trovi ad una quota
superiore di almeno 50 centimetri a quella del terreno sistemato circostante il fabbricato. Il pavimento e
le pareti devono essere protetti con materiali impermeabili e devono essere ventilati con vespai
sottostanti, preferibilmente a camera vuota, per evitare la propagazione dell'umidità dal sottosuolo.
E' consentito di portare il pavimento, sempre protetto da materiali impermeabili, ad una quota di
20 centimetri sopra il piano esterno di sistemazione definitiva, sempre a condizione che il piano di
calpestio sia distanziato dal terreno sottostante, o con uno scantinato, o con una intercapedine vuota alta
non meno di 30 centimetri, o con un vespaio di almeno trenta centimetri di spessore. Questi devono
essere collegati all'esterno per mezzo di un cavedio di ventilazione che circondi l'intero fabbricato e
assicuri una efficiente ventilazione trasversale delle parti sotterranee.
I1 cavedio deve essere esteso in altezza per tutto lo sviluppo dello scantinato e della sua
intercapedine, oppure della sola intercapedine, o del vespaio, sottostante il piano terreno, se questo è
privo dì scantinato, e deve essere dotato di canaletta e di pozzetti, collegati con la fognatura delle acque
bianche, per la raccolta e lo smaltimento delle acque piovane e filtranti dal suolo.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
Quando si disponga il pavimento del piano terreno ad una quota inferiore a 50 centimetri dal
piano esterno di sistemazione definitiva, è assolutamente vietata la realizzazione di vespai di pietrame.
Piani sottotetto.
I piani sottotetto possono essere adibiti ad abitazioni e uffici se l'altezza media utile è di m 2,70 e
l'altezza minima non inferiore a m 2,20.
Aree scoperte.
Tutte le aree destinate alla edificazione ed ai servizi dallo strumento urbanistico, e quelle di
pertinenza degli edifici esistenti, debbono essere mantenute in condizioni tali da assicurare il decoro,
l'igiene e la sicurezza pubblica, e devono essere dotate di recinzioni a giorno, se non altrimenti disposto
per queste dagli strumenti urbanistici. Il sindaco emanerà i provvedimenti necessari per assicurare il
rispetto di queste condizioni, sotto comminatoria della esecuzione d'ufficio a spese del proprietario
inadempiente.
Nelle aree interne definite come cortile e come patio possono affacciare disimpegni verticali ed
orizzontali, depositi, locali igienici e cucine, ambienti per abitazione, ufficio, lavoro, insegnamento,
ricreazione, cura. Non sono consentite, nei cortili, costruzioni parziali, ma solo la copertura totale, ove
sia rispettato il volume costruibile, né muri di recinzione di zone del cortile, se non, a giorno per tutto il
loro sviluppo e per l'altezza del solo piano terreno.
Nelle aree interne definite come chiostrine possono affacciare solo disimpegni verticale o
orizzontali e locali igienici. Nelle chiostrine non vi possono essere né sporgenze né rientranze.
Nelle aree interne agli edifici sono ammesse le sistemazioni a giardino. Tutte le superfici non
coltivate devono essere pavimentate, assicurando lo smaltimento delle acque piovane con le necessarie
pendenze e con fognoli sifonati.
Barriere architettoniche.
Gli edifici pubblici o aperti al pubblico, scolastici e prescolastici, e d'interesse sociale, amministrativo,
culturale, giudiziario, economico, sanitario, e comunque gli edifici in cui si svolgono attività comunitarie
o nei quali vengono prestati servizi di interesse generale, di nuova edificazione o sottoposti a
ristrutturazione, devono essere costruiti in conformità alle disposizioni in materia di superamento delle
barriere architettoniche.
Articolo 60
Relazioni tra edificato ed assetto fondiario
Gli interventi edilizi possono essere realizzati soltanto nei lotti interi individuati con gli strumenti
attuativi; pertanto non sono rilasciabili atti d'assenso ad edificare che riguardino porzioni di tali lotti.
L’eventuale frazionamento di un lotto in più parti, anche appartenenti a proprietari diversi, non
determina il diritto ad edificare separatamente in tali parti.
Nelle zone omogenee già edificate, in relazione ad interventi per i quali non vi sia obbligo di
piano attuativo, si può assumere come lotto legittimo di pertinenza di un fabbricato esistente quello che
risulti tale sia in un atto amministrativo depositato presso il comune o sia in un atto pubblico registrato
nella Conservatoria dei registri Immobiliari.
Non è assentibile l'edificazione su un'area libera ottenuta frazionando un lotto già asservito ad un
altro fabbricato, a meno che la frazione d'area riservata come nuova pertinenza di questo non sia tale da
soddisfare a tutte le norme edilizie ed urbanistiche e non sia stata autorizzata con le procedure stabilite
nel presente regolamento.
Per i fabbricati costruiti prima dell'entrata in vigore della L 765/67, nel caso di dimostrata assenza
degli atti sopra indicati, si possono assumere come probanti la legittimità del lotto di pertinenza le
planimetrie degli immobili allegate alle denuncie per l'iscrizione nel nuovo catasto edilizio urbano,
presentate in data precedente a tale entrata in vigore.
Le domande di concessione e di autorizzazione relative a tali lotti devono essere sempre
accompagnate da elaborati grafici esaurienti e dai documenti sopra prescritti per la dimostrazione della
legittimità dei lotti di pertinenza.
In ogni caso, comunque sia ottenuto, un lotto potrà essere considerato edificabile soltanto se
confinante con una strada pubblica.
Per le aree, di superficie non superiore a 2000 metri quadrati e ormai urbanizzate, intercluse fra
lotti edificati, o fra altre zone omogenee, o fra aree destinate alla viabilità, a servizi od a infrastrutture,
aree non inserite e non inseribili in un comparto di intervento, è consentita la concessione diretta per
l'edificazione con indice di fabbricabilità territoriale e concessione delle dotazioni di legge per gli spazi
pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico e a parcheggi. Col parere della Commissione
Edilizia, tali spazi ceduti possono essere destinati tutti a parcheggi.
Le aree di parcheggio possono essere ubicate anche all'esterno del lotto intercluso; qualora i
parcheggi non siano reperibili nel lotto intercluso di pertinenza, l'obbligo di assicurare la dotazione di
aree per la sosta di autoveicoli può essere trasformato, sentita la Commissione Edilizia, in un
corrispettivo monetario, destinato alla realizzazione di parcheggi pubblici. L'adempimento dell'obbligo è
registrato in una convenzione da trascrivere nella Conservatoria dei Registri Immobiliari.
Per i lotti interclusi come sopra definiti, la concessione sarà rilasciata soltanto dopo il pagamento
dei contributi, di cui agli articoli 3 e 5 della L 10/77, appositamente determinati dall'Amministrazione
anche tenendo conto della mancata cessione delle sedi stradali.
I1 corrispettivo monetario di cui sopra è determinato dal Consiglio Comunale con deliberazione
apposita, ed è aggiornato ogni anno con deliberazione Consiliare. In mancanza di tale aggiornamento, si
intende incrementato automaticamente il primo gennaio successivo, in misura corrispondente alla
variazione dell'indice generale dei prezzi stabilito dall'ISTAT nel tempo trascorso dalla data della
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
deliberazione. Dopo tale primo adeguamento, il corrispettivo monetario è aggiornato automaticamente
nello stesso modo il primo gennaio di ogni anno.
In ogni caso, non possono essere considerati lotti interclusi ai fini dell'edificazione con
concessione diretta come sopra indicato, le aree, di qualsiasi estensione, comprese entro comparti
d'intervento, per i quali non si sia ottenuto l'assenso a lottizzare di tutti i proprietari, e tuttavia lottizzati
con le procedure di cui all'articolo 3,comma 3,della LR 20/91.
In tali lotti, l'edificazione resta subordinata alla stipulazione di una convenzione separata per
disciplinare gli oneri di urbanizzazione, in conformità con la convenzione tipo con la quale è
regolamentata l'attuazione della lottizzazione complessiva.
Articolo 61
Scale
Le scale devono essere sempre completamente racchiuse da involucri. Sono consentite le scale
aperte, soltanto se prescritte per motivi di sicurezza dagli organi competenti, e se aggiuntive rispetto a
scale regolamentari chiuse previste negli edifici.
Sono tollerate le scale aperte di sviluppo non superiore a quello necessario per accedere ad unità
immobiliari, destinate ad abitazione, poste al primo piano, e distinte da unità immobiliari poste al piano
terra e non pertinenti a queste.
Articolo 62
Parcheggi
Le modifiche di destinazione d'uso di edifici o di loro parti non possono esser autorizzate se non
sia soddisfatta la dotazione di parcheggi privati prescritti dalle norme vigenti.
Nei parcheggi privati del tutto interrati nei cortili e nelle parti inedificate del lotto, l'estradosso
della copertura deve essere sistemato e coltivato a giardino e deve trovarsi allo stesso livello del piano di
sistemazione definitiva assunto per il calcolo del volume. Il rilascio dell’atto di assenso resta sempre
condizionato dall’inserimento curato e coerente delle opere per tali parcheggi negli edifici e nel tessuto
edilizio esistente, specie se di interesse storico, o architettonico, o ambientale, e negli spazi non edificati
di pertinenza, nonché dell’assoluto rispetto delle particolari prescrizioni di adeguamento ambientale
contenute nelle norme di attuazione degli strumenti urbanistici.
In particolari situazioni, e soltanto se richiamate e regolate nelle norme di attuazione degli
strumenti urbanistici, qualora i parcheggi non siano reperibili nel lotto di pertinenza, l'obbligo di
assicurare la dotazione di aree per la sosta di autoveicoli può essere trasformato, sentita la Commissione
Edilizia, in un corrispettivo monetario, destinato alla realizzazione di parcheggi pubblici. L'adempimento
dell'obbligo è registrato in una convenzione trascritta nella Conservatoria dei Registri Immobiliari.
I1 corrispettivo monetario è determinato dal Consiglio Comunale con deliberazione apposita, ed è
aggiornato ogni anno con deliberazione Consiliare. In mancanza di tale aggiornamento, si intende
incrementato automaticamente il primo gennaio successivo, in misura corrispondente alla variazione
dell'indice generale dei prezzi stabilito dall'ISTAT nel tempo trascorso dalla data della deliberazione.
Dopo tale primo adeguamento, il corrispettivo monetario è aggiornato automaticamente nello stesso
modo il primo gennaio di ogni anno.
Articolo 63
Risparmio energetico: camini e canne fumarie
Gli edifici pubblici e privati, qualunque ne sia la destinazione d'uso devono essere progettati e messi in
opera in modo tale da contenere al massimo, in relazione al progresso della tecnica, i consumi di energia
termica ed elettrica. Negli edifici di proprietà pubblica o adibiti al pubblico è fatto obbligo di soddisfare il
fabbisogno energetico degli stessi favorendo il ricorso a fonti rinnovabili di energia o assimilate salvo
impedimenti di natura tecnica od economica. La progettazione di nuovi edifici pubblici deve prevedere la
realizzazione di ogni impianto, opera e installazione utili alla conservazione, al risparmio e all'uso razionale di
energia.
E’ vietato applicare tubazioni per acqua e gas sulle facciate verso strada. E’ altresì vietato costruire canne
da fumo applicate alla parete esterna od anche incassate senza prevederne una adeguata coibentazione ovvero
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
una controcanna in modo che vi sia una intercapedine di almeno 3 cm nella quale possa circolare l’aria.
L’altezza delle canne fumarie deve essere tale da garantire un’efficace evacuazione dei fumi nel pieno rispetto
della vigente normativa in merito al risparmio energetico ed all’inquinamento dell’aria.
Articolo 65
Distribuzione ed uso del gas combustibile.
In ogni alloggio si deve installare almeno un attacco per la cucina a gas combustibile liquefatto e
compresso in bombola e si deve realizzare un vano esterno per la disposizione della bombola.
Articolo 66
Coerenza e compiutezza architettonica degli edifici. Manutenzioni
Le nuove costruzioni, le sopraelevazioni e gli ampliamenti dovranno essere coerenti per linee di gronda,
per finiture e, in generale, per soluzione architettonica con gli edifici adiacenti.
Nelle zone A,B,F,G,H e nei lotti interclusi nella zona C, la Commissione Edilizia può chiedere distanze
dai confini e dai fabbricati, arretramenti, altezze, forme di fronti sulla strada diversi da quelli prescritti, per
armonizzare i nuovi edifici con quelli esistenti. Con lo stesso scopo, anche gli interessati all'atto di assenso ad
edificare hanno facoltà di presentare un progetto planivolumetrico, completo di documentazione adeguata,
grafica e fotografica, sull'edilizia esistente, per ottenere l'approvazione preventiva di distanze, altezze e forme
dei fronti sulla strada diversi da quelli prescritti.
Gli edifici sia pubblici che privati, e le eventuali aree al servizio degli stessi, devono essere progettati,
eseguiti e mantenuti in ogni loro parte, compresa la copertura, in modo da assicurare la funzionalità, il decoro e
l'ordine dell'ambiente. Nelle nuove costruzioni o nella modifica di edifici esistenti, tutte le pareti esterne
prospettanti su spazi pubblici e privati, anche se interni all'edificio, e tutte le opere ad esse attinenti (finestre,
parapetti, ecc.) devono essere realizzate con materiali e cura di dettagli tali da garantire la buona conservazione
nel tempo delle strutture stesse. Nelle stesse pareti esterne e vietato sistemare tubi di scarico, canne di
ventilazione e canalizzazioni in genere, a meno che il progetto non preveda armonicamente una loro
sistemazione nelle pareti, secondo accurate scelte di carattere funzionale ed architettonico. Le tubazioni del gas,
telefoniche ed elettriche non devono essere poste sulle pareti esterne, se non in appositi incassi, tali da
consentire una soluzione idonea secondo le prescrizioni di cui sopra.
Ogni proprietario ha l'obbligo di mantenere ogni parte del proprio edificio in stato di normale
conservazione, in relazione al decoro e all'estetica dell'ambiente, e ha anche l'obbligo di eseguire i lavori di
riparazione, ripristino, intonacatura e ricoloritura delle facciate e delle recinzioni. Quando i fronti di un
fabbricato sono indecorosi, il sindaco, sentita la Commissione Edilizia comunale, ordina al proprietario di
eseguire i necessari lavori di cui al presente comma entro un termine non superiore a tre mesi, decorso il quale i
lavori sono eseguiti d'ufficio. Per il recupero delle spese relative si applicano le disposizioni di legge.
Articolo 67
Larghezza minima dei fronti
La larghezza dei fronti del fabbricato su spazi o strade pubbliche non può essere inferiore a 10 metri, né
sono concesse sopraelevazioni di edifici aventi un fronte di larghezza inferiore. sono tuttavia consentite nuove
costruzioni e sopraelevazioni con fronte inferiore a 10 metri, al fine di completare il fronte stradale, sia nelle
zone territoriali omogenee per le quali gli strumenti urbanistici consentano la sopraelevazione e sia quando già
esistono, sullo stesso fronte strada, i due edifici confinanti con quello da costruirsi. In tal caso il nuovo
fabbricato deve raggiungere, ma non superare, l'altezza del più alto dei due fabbricati confinanti e uniformarsi
alle sue linee architettoniche, sempre però nel rispetto dello strumento urbanistico vigente.
Le disposizioni del presente articolo non si applicano né nelle zone A né nelle porzioni di zona B nelle
quali permangano tracciati stradali originari.
Articolo 68
Materiali, intonaci e coloriture
Tutti i muri dei fabbricati ad eccezione di quelli in pietra naturale o stilati a faccia vista, devono essere
intonacati o convenientemente rivestiti. I muri nuovi o riattati devono venire intonacati entro il termine di un
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
anno dalla loro costruzione. Il sindaco può consentire proroghe a detto termine, solo in casi di giustificato
impedimento.
I fronti esterni formanti in complesso un unico corpo architettonico, anche se di più edifici appartenenti a
diversi proprietari devono far corrispondere a tale unità di soluzione architettonica anche l'unitarietà delle tinte
e degli altri materiali di finitura e di rivestimento.
Qualora le tinte dei prospetti di costruzioni o di muri di cinta non presentino un aspetto decoroso, il
sindaco può ordinare una nuova tinteggiatura, fissando un termine per l'esecuzione.
Negli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di restauro e risanamento conservativo e di
ristrutturazione edilizia, devono essere conservati e valorizzati gli elementi di pregio ambientale e tradizionale,
quali , ad esempio, portali e finestre con archivolto, insegne, trabeazioni, fregi, elementi decorativi, manti di
copertura, etc. Negli interventi di demolizione parziale o totale, il Sindaco può chiedere fotografie del
complesso e delle parti da demolire e può prescrivere, sentita la Commissione Edilizia, le modalità di
salvaguardia e di eventuale recupero degli elementi di pregio sopra indicati.
Fatte salve le prescrizioni più puntuali delle norme di attuazione degli strumenti urbanistici, per tutti gli
interventi in zona A e per quelli, anche in altre zone omogenee, su edifici di pregio ambientale o tradizionale, è
prescritto l'uso di murature intonacate e tinteggiate con colori tenui, da sottoporre all’approvazione della
Commissione Edilizia, o con la gamma cromatica delle terre. E' consentito l'uso di pietra e di conglomerato
cementizio a faccia vista, col consenso, caso per caso, della Commissione Edilizia.
Articolo 6910
Recinzioni e infissi
Fatte salve le diverse disposizioni degli strumenti urbanistici, le recinzioni fronte strada devono essere
realizzate, con uno zoccolo inferiore di muratura piena avente altezza massima di mt.1.50 e con una parte
superiore formata da elementi costruttivi discontinui tali da non impedire la visuale, elevata fino ad una altezza
massima di mt.2.50 dalla sistemazione definitiva del terreno.
Nella zona “A” tutte le recinzioni devono avere altezza minima di mt. 3.00 e comunque in continuità con
le recinzioni preesistenti (Art.16 N.T.A centro storico) e dovranno essere realizzate con murature intonacate e
tinteggiate con i colori tenui della gamma cromatica delle terre.
Nella zona “A” non sono consentite le recinzioni a giorno.
Nelle zone fuori dai centri abitati, comprese quelle previste come edificabili, le recinzioni devono essere
realizzate alla distanza dal confine stradale prevista dal Codice della strada.
Per le recinzioni realizzate con siepi vive si applicano le norme previste dal comma,1 lettera b e comma
4 dell’art. 16 del Codice della strada.
In tutte le zone omogenee ad eccezione della zona “A” (art.16. Frazionamenti – N.T.A. Centro storico), è
consentito delimitare aree interne dei lotti, le quali siano pertinenti ad unità immobiliari diverse, con la
tipologia delle recinzioni sopra descritte dal I comma del presente articolo 69.
L’edificazione di tali recinzioni interne non costituisce in alcun modo trasformazione urbanistica ed
edilizia del lotto.
Sono consentite solo tra i confini interni dei lotti, salvo quanto previsto nei piani di lottizzazione,
recinzioni di muro pieno aventi un’altezza massima di mt.3.00, misurata dalla quota più alta dei terreni ad essa
contigui purché vi sia l’accordo tra confinanti nei termini e modalità previste dal Codice Civile.
In tutte le zone omogenee, comprese le zone E (agricole) le aree non edificate (al fine di mantenerle nelle
condizioni di decoro e igiene) possono essere delimitate e recintate con paletti e rete metallica, sostenute da
uno zoccolo in muratura piena, avente un’altezza non superiore a metri 0,40.
Nelle zone artigianali e industriali, sono consentite, anche su strada, recinzioni piene con altezza non
superiore a metri 2,20, purché venga dimostrata la loro compatibilità con l’ambiente e la loro necessità.
Tutti i tipi di recinzione sopra descritti devono avere un aspetto decoroso e intonato all’ambiente e non
devono impedire (Fuori dai centri abitati) la visibilità per la circolazione.
10
Così sostituito con D.C.C. n. 57/2017.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
Articolo 70
Serramenti
Ogni apertura di porta per qualsiasi uso, o di bottega, verso strade o spazi pubblici, deve essere
munita di serramenti che non si aprano verso l'esterno, a meno che tale apertura sia richiesta per motivi
di sicurezza. E' vietato usare per abitazione locali costruiti ad uso negozio, magazzino o altro, per i quali
è stato consentito l'accesso diretto dalla strada.
Le porte di ingresso di locali destinati ad abitazione, posti al piano terreno, non possono aprirsi
direttamente sulla strada, o su spazi pubblici, neanche per dare aria e luce ai locali medesimi. Le finestre
dei piani terreni non possono essere munite di serramenti che si aprono all'esterno verso la strada, se non
si trovano ad un'altezza di almeno 2,50 metri sul marciapiede, oppure, se manca il marciapiede, di
almeno 4,00 metri sulla sede veicolare.
Sono vietati i sistemi di chiusura di porte e di finestre con ante asportabili.
Articolo 71
Balconi
Nei centri abitati i balconi o i terrazzini pensili, sia aperti e sia chiusi, aggettanti su spazi pubblici
o su strade locali, non possono avere una sporgenza maggiore di metri 1,20 dalla linea di proprietà ed
una altezza inferiore a 4,00 metri, misurata dal piano stradale all'intradosso del solaio, o delle mensole
per quelli che ne sono provvisti. In ogni caso, la sporgenza massima non potrà superare un decimo della
larghezza della strada, fermo lo sporto massimo già stabilito.
Non è consentita la costruzione di balconi chiusi nella zona A. Non è consentita la realizzazione di
balconi pensili né in corrispondenza dell'ultimo solaio, negli edifici, o parti di questi, con copertura
piana, né in corrispondenza della linea di gronda degli edifici, o parte di questi, con copertura a falde.
Articolo 72
Chioschi. Edicole. Pensiline.
L'ubicazione di chioschi, edicole, pensiline, tettoie pensili o appoggiate, od altre installazioni
anche a carattere provvisorio nei centri abitati, l'occupazione di marciapiedi può essere consentita fino ad
un massimo della metà della loro larghezza, purché in adiacenza ai fabbricati e sempre che rimanga
libera una zona per la circolazione dei pedoni larga non meno di 2 m.
Le occupazioni non possono comunque ricadere all'interno dei triangoli di visibilità delle
intersezioni stabiliti dal nuovo codice della strada.
Limitatamente alle occupazioni già esistenti alla data di entrata in vigore del codice, nelle zone di
rilevanza storico-ambientale ovvero quando sussistano particolari caratteristiche geometriche della
strada, il sindaco può autorizzare l'occupazione dei marciapiedi, a condizione che sia garantita una zona
adeguata per la circolazione dei pedoni e delle persone con limitata o impedita capacità motoria.
Inoltre, per la realizzazione di pensiline, tettoie, pensili o appoggiate occupanti spazi ed aree
pubbliche si devono rispettare le segmenti norme:
1 Non possono essere collocate ad un'altezza inferiore a 3,00 metri, misurata dal punto più basso di
intradosso, rispetto al piano del marciapiede pubblico.
2 Non possono sporgere più di tre metri dalla linea di proprietà, e devono distare in proiezione almeno
due metri dal ciglio del marciapiede sottostante, senza che vi sia alcuna sporgenza.
3 Dovranno essere munite di condotti laterali per lo scarico delle acque pluviali in tubi di discesa
incassati nelle parete, o comunque tali da non determinare molestia o pericolo al transito pedonale.
4 La copertura deve essere di materiale non fragile e impermeabile.
5 Dovranno essere disposte in modo da non nascondere fanali di pubblica illuminazione, cartelli
indicatori di nomi di strade o altri di pubblico interesse.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
Articolo 73
Limiti di sporgenza in genere.
Gli elementi costruttivi degli edifici e gli infissi di qualunque genere non possono sporgere
sull'area pubblica se non sopra l'altezza di tre metri dal suolo, misurata dal marciapiede alla faccia
inferiore della sporgenza. La sporgenza stessa non può superare la linea di proprietà più di 35 centimetri.
Gli elementi costruttivi di maggiore sporgenza sono consentiti ad altezze superiori ai 4.00 metri,
ma non possono eccedere il limite di 60 centimetri. Lo zoccolo, gli avancorpi, i pilastri o altre parti
sporgenti, non possono occupare nessuna parte del suolo pubblico.
E’ consentito che vetrine, bacheche e simili, che importino occupazione di suolo pubblico,
sporgano dal vivo del muro non più di 20 centimetri.
Articolo 74
Opere private da esposizione.
Per la esposizione al pubblico di vetrine, bacheche o simili, insegne o iscrizioni indicanti qualità
commerciali e professionali, deve ottenersi l'autorizzazione del sindaco, richiesta secondo le prescrizioni
del presente regolamento.
Sono vietate le iscrizioni dipinte sui muri, se non previste nelle norme di attuazione degli
strumenti urbanistici, le insegne in carta o in tela e quelle sporgenti oltre 10 centimetri dai parapetti dei
balconi cui venissero applicate.
Le facciate degli edifici destinati a negozio, anche in parte, devono essere progettate e realizzate in
modo che le scritte e le insegne occupino posizioni prestabilite, coerenti con l’architettura dell'edificio.
Articolo 75
Segnalazioni ed indicazioni.
Targhe per denominazioni stradali
I1 comune assegna ad ogni piazza o strada una denominazione ed appone sui fronti dei fabbricati o su
altre costruzioni, prospicienti gli spazi pubblici, le targhe con tale denominazione. Il proprietario riceve in
consegna la targa ed è obbligato a conservarla e mantenerla sul posto nel quale è collocata.
In caso di demolizione di un edificio munito di targa, il proprietario ha l'obbligo di restituirla al Comune.
Nel caso di esecuzione di lavori, il proprietario ha l'obbligo di riportare nello stato originario gli indicatori di
strade o di piazze asportati o deteriorati per effetto delle opere.
Articolo 76
Criteri progettuali e opere di urbanizzazione
Gli strumenti urbanistici di attuazione (piani particolareggiati, lottizzazioni, piani per l'edilizia
economica e popolare, ect.), le opere di urbanizzazione e le altre infrastrutture pubbliche devono essere
progettati, oltre che nel rispetto degli strumenti urbanistici sovraordinati, anche in conformità alle
prescrizioni tutte del regolamento edilizio, ed in particolare alla disciplina del presente titolo terzo, così
da produrre soluzioni compiute ed esaurienti in relazione ai criteri indicati appresso.
3 La definizione formale dell'insediamento, che deve essere caratterizzato nei tipi edilizi, nei
materiali e negli arredi (pavimentazioni, cigli, panchine, verde, ecc.). In presenza di elementi
naturali caratterizzanti il paesaggio, quali, ad esempio rocce, spiagge, masse di alberi, flora di
interesse ambientale (come la macchia mediterranea), sono prescritti il rispetto assoluto di tutti
questi elementi e l'uso di materiali a faccia vista, sia naturali che artificiali, salvo diverso avviso
della Commissione Edilizia o più precisa prescrizione degli strumenti urbanistici. È inoltre
prescritto il rispetto assoluto di costruzioni esistenti, che siano pregiate per architettura, per
interesse ambientale e per testimonianza storica, per le quali si devono prevedere le opportune
forme di recupero edilizio o di valorizzazione. Inoltre, la stessa organizzazione dell'insediamento
deve essere idonea per dare il massimo rilievo a tali costruzioni pregiate.
6 Attuazione dell'intervento articolato in fasi, da specificare anche in convenzione, in modo tale che
le concessioni, o le autorizzazioni, possano essere rilasciate solo per unità insediative urbanizzate,
come definite appresso. A tale fine, l'insediamento e le opere di urbanizzazione devono essere
organizzate in modo da suddividere il comparto d'intervento in unità urbanizzate di dimensione
minore e da programmare i lavori di realizzazione secondo lotti funzionali, compiuti negli edifici
e nelle urbanizzazioni. Di conseguenza, anche i progetti e gli schemi delle opere di urbanizzazione
devono essere organizzati secondo criteri analoghi, allo scopo di predisporre la costruzione,
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
frazionata in tempi successivi, di porzioni funzionali commisurate alle necessità delle unità
minori.
7 I1 programma di ripartizione degli oneri, costituente parte integrante la convenzione, qualora uno
o più proprietari promotori, in mancanza di assenso degli altri proprietari, presentino un piano di
lottizzazione esteso ad un'area maggiore di quella di loro proprietà. I1 programma specifica, in
relazione agli oneri che dovranno essere sostenuti da quanti aderiscano alla convenzione in tempi
differiti:
a) la quantità delle spazi per servizi da cedere al comune, non inferiore, per ogni nuova unità di
volume edilizio da convenzionare, al rapporto mq/mc fra il totale degli spazi per servizi, per
strade e per parcheggi pubblici e il volume totale realizzabile, già previsti nella convenzione
originaria. Nella quantità di spazi da cedere possono essere compresi gli eventuali spazi per la
realizzazione di nuove strade pubbliche;
b) l'eventuale contributo monetario da liquidare ai lottizzanti promotori, o agli aventi causa, per la
realizzazione delle opere di urbanizzazione che interessano l'intera area compresa nel progetto
di lottizzazione, contributo non inferiore, per ogni nuova unità di volume edilizio da
convenzionare, dal rapporto £/mc fra il costo di tali opere ed il volume totale realizzabile
previsto nella convenzione originaria. I1 costo delle dette opere di urbanizzazione è
determinato sulla base del relativo costo esposto in convenzione, e concorrente all'entità della
garanzia finanziaria, incrementato del 26.50% e aggiornato sulla base dell'indice ISTAT del
costo della vita.
I1 rispetto di tutti i criteri sopraelencati deve apparire nel modo più esplicito dagli elaborati di
progetto e dalla relazione che ne fa parte integrante, e deve essere oggetto di particolare ed attento esame
da parte della commissione edilizia comunale.
Tutti gli elaborati progettuali e la stessa relazione devono indicare i nomi del richiedente
l’autorizzazione, o la concessione, e del progettista, la denominazione dell'opera da realizzare e la sua
ubicazione, la data, il numero m totale ed il numero n progressivo delle tavole (n/m). Tutti gli elaborati,
compresa la relazione, sono firmati dal richiedente e dal progettista, che deve essere abilitato e
competente ai sensi delle leggi vigenti.
Le opere di urbanizzazione e le altre infrastrutture pubbliche devono essere progettate e realizzate,
da parte di privati o di enti pubblici, oltre che in conformità al presente regolamento, curando che,
nell'esercizio delle stesse e nelle attività di manutenzione, non si determinino pericoli o impedimenti alla
circolazione di veicoli e di persone.
Articolo 77
Viabilità locale
In tutte le zone e, se necessario, anche nella zona B, gli strumenti di attuazione definiranno la rete
viaria pubblica nel rispetto delle disposizioni del nuovo codice della strada, del presente R.E.C..
Nelle zone definite come edificabili e trasformabili dallo strumento urbanistico generale, l'accesso
ai lotti edificabili a consentito di norma soltanto dalle strade locali di servizio, derivate da strade di
quartiere. E' vietato prevedere l’accesso diretto ai lotti da strade extraurbane, e strade di scorrimento.I
nuovi innesti di strade pubbliche o soggette ad uso pubblico devono essere preventivamente autorizzate
dall'ente proprietario della strada, gli accessi e le diramazioni esistenti alla data di entrata in vigore del
nuovo codice della strada devono essere resi conformi alle prescrizioni di questo e del suo regolamento
di attuazione.
Articolo 78
Spazi di sosta e di parcheggio
Le dotazioni di parcheggio pubblico sono reperibili nella corsia laterale disposta lungo ciascuna
strada locale. Tale corsia laterale non è obbligatoria, col consenso della Commissione Edilizia, qualora al
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
fabbisogno di parcheggi pubblici per autoveicoli siano riservate aree apposite interne rispetto alle strade
o strade locali di parcheggio.
Articolo 79
Spazi di verde attrezzato
Gli spazi di verde attrezzato sono costituiti da nuclei elementari di verde; le aree per il gioco dei
bambini da 3 a 6 anni; le aree per il gioco dei bambini di età superiore a 6 anni, ragazzi ed adulti.
I nuclei elementari di verde, con superficie complessiva tale da determinare una dotazione minima
di 3 mq ad abitante, devono essere disposti in adiacenza alle abitazioni (raggio di influenza 100, numero
minimo di abitanti serviti 100 e massimo 300) e comunque sempre in modo tale da poter essere visti dalla
maggior parte degli alloggi di cui sono al servizio.
Le aree per il gioco dei bambini di età compresa fra i 3 e i 6 anni, con superficie complessiva tale
da determinare una dotazione di 0.40 mq ad abitante, possono essere disposte in prossimità delle
abitazioni, con raggio di influenza di 300 metri ed un numero minimo di abitanti serviti pari a ll00 e
massimo pari a 7500.
Le aree per il gioco dei bambini di età superiore, dei ragazzi e degli adulti, devono essere disposti
a conveniente distanza dalle residenze.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
TITOLO X°
NORME TRANSITORIE E FINALI
Articolo 80
Tolleranze
Sono da considerarsi nell'ambito di tolleranza e non costituiscono pertanto abusivismo le difformità
verificatesi in sede di costruzione, a condizione che non eccedano, per singola unità immobiliare, il 2% delle
misure prescritte. La tolleranza di cui sopra non è applicabile refativamente alle distanze minime fra fabbricati
e dai confi ni prescritti dalla vigente normativa e all'allineamento dei fabbricati e per le misure lineari minime e
i requisiti minimi.
La tolleranza non è ammessa nel caso di edifici vincolali dalla legge 1089/39 ed in edifici soggetti a
vincoli inderogabili.
Articolo 81
Prescrizione di abusi edilizi minori
Si ritengono sanate a tutti gli effetti, e non si procede pertanto all'applicazione delle relative sanzioni, le
abusività edilizie ciassificabili come manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo nonchè
ogni altro tipo di abusività che non abbia comportato aumento di superficie o alterazione della sagoma
fondamentale, qualora siano trascorsi 10 anni dalla loro ultimazione.
Articolo 82
SANZIONI
Il mancato rispetto degli obblighi previsti dal presente Regolamento comporta l'applicazione, previa
eliminazione, ove occorra, del motivo che ha dato luogo all'inf razione, delle sanzioni di cui all'art. 106 del
T.U.L.C.P. n. 383/1934, fatte salve le sanzioni amministrative e penali derivanti dalla vigente legislazione,
urbanistica ed edilizia.
Il Consiglio Comunale stabilirà con atto deliberativo l’entità delle sanzioni corrispondenti ad ogni
singola violazione.
Articolo 83
Entrata in vigore
Il Regolamento Edilizio si applica a decorrere dalla data di pubblicazione sul B.U.R.A.S. A decorrere
dalla data di entrata in vigore del presente regolamento sono abrogate tutte le disposizioni regolamentari
emanate dal Comune che contrastino o risultino incompatibili con le norme in esso contenute.
In particolare, il presente regolamento sostituisce integralmente il precedente Regolamento Edilizio
nonché le norme igieniche di interesse e carattere edilizio contenute nel vigente Regolamento comunale di
Igiene.
Articolo 84
Norme transitorie
In sede di prima applicazione, la dichiarazione di indirizzi viene espressa dalla C.E. entro 120 giorni dal
suo insediamento; in difetto, la Giunta Comunale provvede alla revoca dei componenti ed alla nomina di una
nuova Commissione Edilizia.
Le norme del presente Regolamento Edilizio non si applicano ai progetti edilizi presentati prima della
sua entrata in vigore e rimangono sottoposti alla disciplina previgente.
COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA - PIANO URBANISTICO COMUNALE IN ADEGUAMENTO AL P.T.P.
INDICE